Sinai e il suo the beach

Il posto rimarrà un segreto, dovrete cercarvelo da soli questo per evitare ce troppa gente inizia ad avviarsi in questo paradiso, con questa comunità hippy spostatasi da Dahab. Questo è il posto della dahab della fine anni '80, inizio anni '90, dove c'era la luce e non c'erano tutti quei centri diving che ci sono ora e dove alla blue hole nel...
Scritto da: danielevella
sinai e il suo the beach
Viaggiatori: da solo
Spesa: 500 €
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Il posto rimarrà un segreto, dovrete cercarvelo da soli questo per evitare ce troppa gente inizia ad avviarsi in questo paradiso, con questa comunità hippy spostatasi da Dahab. Questo è il posto della dahab della fine anni ’80, inizio anni ’90, dove c’era la luce e non c’erano tutti quei centri diving che ci sono ora e dove alla blue hole nel febbraio 1991 c’eravamo solo io, la mia amica israeliana e la guida beduina. Dove non c’erano le strade e i turisti che quado partono per un viaggio non guardano la guida turistica del paese ma il catalogo dell’hotel più bello, dimenticandosi che si viaggia per vedere la cultura, vivere come vivono i locali e mangiare quello che mangiano loro… Voglio raccontare di questo posto per i viaggiatori esicuramente un vero viaggiatore lo troverà.

Ero al Cairo,in un hoste (dahab hostel – 20 pound a notte la singola), mentre scendo le scale delpalazzo incontro una signora sui 50 anni e la salutai con il “alan” tipico saluto israeliano. Lei mi guarda e mi domanda “israelian?”… Ed “no ma lo parlo”… Non sò perchè dissi alan… E così, questa donna canado-israeliana/ebrea-buddista mi fece un gran sorriso e continuammo il nostro cammino. Tornato in ostello la vidi seduta mentre si fumava una sigaretta e iniziammo a parlare del più e del meno. Siamo stati un’ora insoieme a chiacchierare lei sarebbe andata ad aswan.

Era un ascrittrice israeliana, aveva già pubblicato tre libri e stava scrivendo ilquarto al “the beach”.

“io vivo in un posto nel Sinai, si trova qui… Vienimi a trovare, quello saràil tuo posto!” E così feci… Dopo i lmio viaggio tra l’Egitto e il sudan mi avviai alla ricerca di questo paradiso ancora poco incontaminato dal turismo del: “si mangia male!”-“è pericoloso andare a Naama?”…

Sono arrivato e questo scrissi nelle memorie dei miei viaggi: … C’è una donna che vive sotto a una grande roccia, sembra una guru indiana, si chiama Shanty, scrittrice… Sono a… Dove ci sono artisti e hippy israeliani ed egiziani. E’ la vecchia Dahab di quando l’avevo lascaiat io.

la sera attorno alfuoco si suonano i tamburi, le chitarre beduine e i flauti. Si chiacchiera, si scrive, si disegna, con personaggi strani ma interessanti… Angelie dalla svizzera francese, Yossi vj di un canale musicale israeliano, Sim ex famosa top model turca, Giancarlo italo-canadese gay regista emergente, Zeahvit pittrice israeliana… Senza corrente elettrica, vanno tutti a dormire presto per svegliarsi all’alba e vedere i colori del cielo.

Anch’io vado a dormire presto per svegliarmi domattina evedere i colori del cielo.

Avevo ragione dentro di me quando pensavo che questo era il mioposto.

L’atmosfera qui è proprio rilassante,la tranquillità nello stare insieme ad altre persone e parlare sotto la tenda beduina raccontando e confessando cos e a personemai viste, e che forse mai rivedrò.

la maggior parte israeliani ed ebrei provenienti da varie parti del mondo. Tutti dalla stessa parte politica, tutti contro la polotica statunitense e Bush, che rovina lui stesso il dialogo tra israelian ed arabi, dove qui,in questo the beach del sinai è incridibelmente pacifico tra israeliani e beduini. La sera,musulmani ed ebrei suonano i bonghi, i flauti le chitarre e cantano insieme e ti fà pensare che è possibile… Se la gente è semplice e dimentica di chi ha la verità… È possibile… Se la gente dimentica chi è giusto davanti agli occhi di DIO… È possibile…

E’ facileè giusto quello che ti avvicina a Dio ed è sbagliato quello che ti allontana da Dio… Ed è personale.

ieri sera mentre io,Sim, Zeahvit, giancarlo, ci raccontavamo storie di giuseppe e i suoi fratelli, della regina Ester, della moabita Ruth, la Kabbalah e il Corano, i beduini e gli israeliani cantavano e suonavano con attorno viaggiatori statunitensi, giapponesi, tedeschi ad ascoltare e a riscaldarsi attorno al fuoco, come una vera e propria comunità. Tutto e tutti, senza saperlo, eravamo vicino a Dio. Tutto è possibile basta che l’essere umano lo voglia.

Ci sarebbe da raccontare tanto di questo posto… Chi vuole andare deve trovarselo e ricordare che per i dialoghi con questi ragazzi deve sapere l’inglese, dormire in bellissimi bungalow ma con un semplice materasso a terra per meno di 2 euro a notte, bagni in comune e niente corrente elettrica, mangiare beduino… E NON LAMENTARSI!!!!!!!!!!!!!!! Ogni tanto vado per rilassarmi e conoscere la bella gente Daniele



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