Simply Australia
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21 giugno: Milano-Dubai
Il nostro viaggio inizia un venerdì sera a Malpensa, con un panino preso al volo prima di imbarcarci per Dubai con Emirates. Ci aspetta un lungo viaggio, quasi non ci sembra vero che il momento è finalmente arrivato, forse perché ci pensavamo da tanto, forse perché abbiamo deciso in fretta, forse perché è strano andare in vacanza a giugno, e per più di un mese… ma siamo qui: si parte!
22 giugno: Dubai-Melbourne
Arriviamo a Dubai la mattina presto e dopo un giretto in aeroporto e l’imperdibile caffè da Starbucks, ci imbarchiamo finalmente sull’A380, che è veramente fantastico: le hostess carinissime ci fanno visitare anche il piano di sopra, il volo in realtà passa piacevolmente, anche grazie a un australiano e un neo zelandese che conosciamo in aereo e che ci danno un’idea dell’Australia che si rivelerà completamente sbagliata, ma come abbiamo ormai imparato, gli australiani sono così!
23 giugno: Melbourne
Arriviamo a Melbourne di mattina presto, l’autobus ci porta dall’aeroporto alla stazione. Siamo così rintronati dal fuso che non riusciamo a trovare il nostro albergo: scopriamo poi che a Melbourne per ogni via con un nome, esiste la sua omonima ma “little”, quando ce ne rendiamo conto, il nostro albergo magicamente appare. Ci riposiamo un po’ e poi usciamo a fare un giro della città: visitiamo la St.Paul Cathedral, prendiamo il tram city circle e visitiamo l’acquario, che sarà il primo di una lunga serie in questo viaggio in cui, come tutti i nostri viaggi, i veri protagonisti sono gli animali.
24 giugno: Melbourne-Philips Island (Cowes)
Oggi ci alziamo di buon mattino (cosa che poi diventerà la regola, perché qui è inverno e il sole tramonta presto) e affrontiamo per la prima volta la guida a destra. Iniziare a Melbourne è la cosa peggiore, perché c’è un sistema assurdo per girare a destra agli incroci per via dei tram, diversi australiani hanno ammesso che quando vanno a Melbourne preferiscono non guidare. Sopravviviamo comunque e ci dirigiamo verso Philips Island, dove per prima cosa visitiamo il Koala Conservation Center, dove il mio sogno diventa realtà: koala finalmente ovunque! Non riesco a esprimere la mia gioia quando mi ritrovo ad osservare questi dolcissimi animali che sembrano sempre sonnecchianti mangiare ed arrampicarsi sui rami degli eucalipti. Ci dirigiamo poi al Nobbles Center da dove si vedono le foche su Seals Island. Decidiamo di pranzare lì per poi dirigerci alla famosa Penguin parade. Fa un po’ freddo ma ce lo aspettavamo e siamo abbastanza coperti, dopo un pochino di attesa pian piano i pinguini cominciano ad uscire dall’acqua, prima intimiditi poi sempre di più, è una vera e propria sfilata, alcuni passano molto vicino alla nostra postazione sono così piccoli e indifesi… restiamo finché le luci non si spengono e ci dirigiamo al nostro appartamento a Cowes che è spettacolare, peccato rimanerci solo una notte.
25 giugno: Cowes-Port Campbell (Great Ocean Road)
Partiamo da Cowes abbastanza presto, perché sappiamo che ci aspettano tanti km da fare oggi. La nostra prima tappa è Anglasea, famosa per i canguri che saltano nel campo da golf, scopriremo poi che in Australia questo è quasi “la norma”. Ripartiamo poi per Lorne, dove visitiamo le Erskine Falls e Kennett River, dove, di fianco alla strada, avvistiamo 3 koala che dormono placidamente in cima al loro eucalipto. La Great Ocean Road intanto ci offre paesaggi meravigliosi, ricchi di faraglioni a picco sul mare. A Maits Rest ci addentriamo nella rainforest, visitiamo poi Cape Otway famoso per il suo faro. E’ ormai buio, manca poco a Port Campell, ma rallentiamo la velocità perché temiamo di non vedere qualche animale, e infatti ci attraversa davanti un canguro molto grande (non ne vedremo più di così grandi nel resto della vacanza), ma per fortuna è molto veloce, quindi lo schiviamo. Arriviamo a Port Campbell giusto in tempo per la cena.
26 giugno: Port Campbell – Halls Gap
Oggi riprendiamo la nostra visita della Great Ocean Road tornando un pochino indietro per vedere le rocce chiamate Dodici Apostoli, che ieri non abbiamo visto perché era già buio. Decidiamo di vederli all’alba, lo spettacolo infatti ci ha regalato dei colori meravigliosi. Le rocce in mezzo al mare non sono in realtà 12, nonostante il nome, non tutte tra l’altro sono visibili dalla costa, ma il paesaggio è meraviglioso, soprattutto tenendo conto della leggera nebbiolina mattutina. Proseguiamo poi per Gibson steps, dove scendiamo alla spiaggia e vediamo alcuni surfisti che, nonostante l’ora e il freddo, si avventurano già in mezzo alle onde. Ci sono altre diverse formazioni rocciose incantevoli lungo la costa, ci fermiamo quindi a visitare Loch Ard Gorge, the Arch, London Bridge, the Grotto, che sono una più bella dell’altra. Proseguiamo poi per Bay of Martyris e Bay of Islands, in cui scattiamo tantissime foto, per poi proseguire verso l’interno: qui visitiamo la Tower Hill reserve, dove un vulcano si è trasformato in un lago, per poi entrare nel Grampiams National Park, che visiteremo domani. Lungo la strada del parco, all’ora del tramonto, vediamo tantissimi canguri, infatti questo è l’orario in cui sono più attivi: uno che scappa, uno che mangia sul bordo della strada indisturbato, uno che sbuca da destra e noi freniamo e non lo investiamo per un pelo…impareremo poi nel corso del viaggio che alcuni di loro (quelli più piccoli) sono wallaby. Quando arriviamo a Halls Gap ci aspetta una fantastica sorpresa: qui i canguri sono dappertutto, nei giardini, nel resort, sono abituati alle persone e mangiano tranquillamente indisturbati anche se gli passiamo accanto, è veramente incredibile!
27 giugno: Halls Gap – Victor Harbour
Iniziamo la giornata visitando lo zoo di Halls Gap, immerse nel verde e pieno di animali liberi, non avremmo mai pensato di vedere cosi tanti animali in un posto così sperduto, ritroviamo anche il panda rosso, che non ci aspettavamo proprio. Ripartiamo quindi, con l’intenzione di visitare il parco: ci fermiamo alle McKenzie Falls e facciamo un bel picnic. Lungo il tragitto nel parco incontriamo tantissimi canguri, qui cominciamo a capire che in Australia (o perlomeno in alcune zone), sono proprio la norma, come i nostri animali domestici. Cominciamo quindi a distinguere i wallaby dai canguri. Attraversiamo poi il confine tra lo stato di Victoria e il South Australia, non c’è ovviamente la dogana, ma c’è il quarantine bin, dove bisogna lasciare tutta la frutta che si ha con sé, in quanto è proibito portarla nel South Australia. Seguendo le indicazioni per Victor Harbour, pensando di essere quasi arrivati, ci rendiamo conto che a Wellingdon in realtà c’è un fiume da attraversare, la strada finisce e…ci aspetta una chiatta! In realtà il servizio è veloce e gratuito, ma noi rimaniamo basiti, perché proprio non ce l’aspettavamo. Arriviamo dopo poco a Victor Harbour che è un paesino deserto nel periodo invernale, ma sicuramente una buona base per poi prendere il traghetto per Kangaroo Island domani.
28 giugno: Victor Harbour – Cape Jervis-Penneshaw (Kangaroo Island)
Ci dirigiamo in macchina a Cape Jervis, dove la carichiamo sul traghetto e arriviamo ben presto a Penneshaw, su Kangaroo Island, un servizio veramente efficiente. Siamo molto fortunati perché in questi giorni, nonostante sia inverno, troveremo sempre il sole, a parte un brevissimo acquazzone, e riusciamo veramente ad apprezzare l’isola nella sua interezza. Ci fermiamo lungo la strada ad uno dei viewpoint più belli, Prospect Hill, dall’alto il panorama è veramente mozzafiato. Ci dirigiamo poi a quello che si rivelerà il mio luogo preferito, il Wildlife Sanctuary: in pratica è la casa di Paul, che alleva un numero incredibile di animali, tra cui i koala, che si possono anche tenere in braccio. I koala sono il motivo principale della nostra visita, ma di certo non ci aspettavamo di trovare cosi tanti altri animali! Diciamo che Paul mi mette subito a mio agio piazzandomi in braccio un canguro (pesantissimo!) a cui dar da bere con il biberon, io sono a dir poco sconvolta ma ovviamente felicissima. Ci ritroviamo poi con un secchio a dar da mangiare a tantissimi canguri che si protendono verso di noi (e il cibo) per nulla impauriti, c’è anche un montone che circola in zona, ma non osiamo dargli da mangiare. Incontriamo poi tantissimi wallaby cui dar da mangiare e anche degli emù (diciamo che gli emù mangiamo direttamente dalla testa di mio marito, per un altro scherzo di Paui. Paul ci fa poi tenere in mano l’aragosta nera, diversi tipi di serpenti e lizard, prendiamo in braccio l’opossum che è morbidissimo e ci mette i pappagalli sulle spalle: uno di loro mi da un bel graffio sul collo, io sono un po’ perplessa quando vedo una goccia di sangue, ma Paul sostiene che ovviamente non morirò per un graffio. Ed eccoci finalmente al tanto atteso incontro con i koala: Paul ce ne mette uno in braccio, lui si attacca subito con le sue zampette dolcissime, è un’esperienza stupenda, unica, indescrivibile…il koala è morbidissimo, un vero e proprio peluche da cui non vorrei staccarmi mai. Lasciamo a malincuore questo posto magnifico che ci resterà sempre nel cuore per dirigerci a Stoke bay beach, dove incontriamo la famiglia tedesca che era con noi a Paul e con la quale ci mettiamo a giocare a calcio sulla meravigliosa spiaggia deserta, cosa che sarebbe impossibile fare in Italia. Al tramonto, ci dirigiamo verso Emu Bay, incontrando lungo la strada tantissimi canguri, wallaby e opossum. La nostra casetta è veramente accogliente e gode di una vista bellissima sul mare, questo è davvero un posto da sogno.
29 giugno: Kangaroo Island
Oggi ci rechiamo dapprima a Seals Bay, dove ci sono tantissimi leoni marini australiani, che escono dall’acqua e poi dormono nel bush: sono dolcissimi e abituati ad essere osservati, quindi si avvicinano e si fanno ammirare in tutto il loro splendore, non vorremmo mai lasciarli. Dobbiamo proseguire però verso Flinders Chase Park, nella punta sud dell’isola: ad Admirals Arch incontriamo tantissimi foche della Nuova Zelanda, anche loro buffissime e con due occhi che ci hanno fatto sciogliere, ce le saremmo portate a casa molto volentieri. Saliamo poi su Remarkable Rocks delle rocce modellate dal mare e dal vento che sembrano dei meteoriti. I colori qui sono stupendi, anche qui incontriamo tantissimi animali lungo la strada, questo posto è un sogno!
30 giugno: Kangaroo Island
Oggi partiamo presto per Cape Borda, per arrivarci ci sono circa 50 km di strada sterrata ma ci avventuriamo lo stesso, ci accorgeremo poi che questa è la norma in Australia. A Cape Borda facciamo una passeggiata lungo la scogliera, poi visitiamo un faro con una guida simpaticissima, che ci fa anche sparare dal cannone (un’esperienza unica!), sulla via del ritorno facciamo una gita fantastica sul quad, durante la quale vediamo dei dolcissimi koala appollaiati sugli alberi. Ci fermiamo poi sulle dune di Little Sahara che sono troppo divertenti, quest’isola è veramente un paradiso che dobbiamo lasciare a malincuore. Anche oggi abbiamo incontrato tanti canguri, wallaby e opossum lungo la strada, ci siamo innamorati veramente di questo posto.
1 luglio: Cape Jervis-Adelaide
Oggi facciamo ancora un giretto su Kangaroo Island avvicinandoci verso Cape Jervis, visitando Nepean Bay, American River, Pelican Lagoon e Boundin Beach. Prendiamo poi il traghetto e cominciamo a salire in macchina verso Adelaide, dove visitiamo Parliament House, la stazione e la cattedrale. Ci sembra strano essere ritornati in città dopo essere stati immersi nella natura a Kangaroo Island, ma anche Adelaide è molto bella.
2 luglio: Adelaide-Sydney
Oggi prendiamo un volo per Sydney, dove andiamo subito al famoso Fish Market per pranzo: il pesce qui è delizioso, come tutti mi avevano detto. Facciamo un giretto a Circular Quay e poi prendiamo il traghetto per Darling Harbour, dove visitiamo il bellissimo acquario. Andiamo poi a cena in una steakhouse li vicino con un collega italiano che adesso lavora a Sydney, e che ci racconta tutte le chicche di questa incredibile città.
3 luglio: Sydney
Oggi visitiamo prima il Wildlife zoo a Sydney e poi facciamo una stupenda crociera nella baia, il tempo è splendido anche se è inverno, siamo veramente fortunati, i colori sono indescrivibili. Al ritorno andiamo a visitare l’Opera House e i botanical gardens che sono a dir poco immensi. Ovviamente qui non può mancare la cena di rito all’Hard Rock Cafè e, non ancora stanchi, andiamo a vedere Man of Steel all’IMAX, fantastico, incredibile, noi vogliamo trasferirci qui!
4 luglio: Sydney
Oggi invece prendiamo subito il traghetto per visitare il Taronga zoo che ci piace tantissimo, non vorremmo mai uscirne… sempre in traghetto visitiamo poi il Marine Life Sanctuary a Manlie che è un po’ piccolo e ci delude un po’, ma ci rifacciamo subito con l’immensa spiaggia di Manlie, dove alcuni impavidi fanno chiaramente surf. Riprendiamo il traghetto e visitiamo un quartiere abbarbicato chiamato the Rocks, l’immancabile ponte che da sull’Harbour e poi, cammina cammina, seguendo la sopraelevata (che sembra non finire mai), ritorniamo a Circular Quay, dove prendiamo il treno perché ci siamo accorti che ci resta un biglietto gratuito per il Madame Tousseau, che è comunque carino, anche se ovviamente la storia dell’Australia è molto breve (scopriamo che c’è addirittura una sola santa!). Per finire, andiamo a mangiare sushi in un posto fantastico, in cui si ordina tramite IPad e dove ritroviamo il nostro adorato gelato daifuku che ci mancava tanto.
5 luglio: Sydney-Blue Mountains
Oggi partiamo presto per il tour delle Blue Mountains, che in realtà non sono niente di che. La prima tappa è a Fetherland, un parco vicino a Sydney in cui si possono accarezzare gli animali e noi ovviamente approfittiamo per coccolare koala e canguri. Ci fermiamo poi a Echo Point, dove, invece di fare le funivie turistiche (un po’ tristi a dir la verità), scendiamo a vedere le Three Sisters. Ripartiamo poi con destinazione Sydney: ci fermeremo all’Olympic Park, dove ci attende un traghetto che, attraverso il fiume Rivamatta, ci riporterà al centro di Sydney.
6 luglio: Sydney-Alice Springs-Ayers Rock
La nostra parentesi a Sydney si è purtroppo conclusa troppo presto, ripartiamo un po’ tristi da questa città che ci è entrata nel cuore, prendendo prima un volo per Alice Springs e poi per Ayers Rock, dove faremo l’indimenticabile cena Sound of Silence, davanti ad un tramonto indimenticabile sull’Uluru. Senza renderci conto, assaggiamo anche il canguro, ci fanno compagnia una miriade di stelle, uno spettacolo unico ed indescrivibile che rimarrà per sempre indelebile nei nostri cuori. Quando torneremo a casa, ci sembrerà incredibile ripensare a cosa sia veramente il buio e il silenzio.
7 luglio: Ayers Rock-Kings Canyon
Oggi ci svegliamo prima dell’alba per vedere lo spettacolo dell’Uluru che prende vita e cambia colore al risveglio del sole. Dopo una meritata colazione, partiamo alla volta dei monti Olgas, che a dire il vero sono quasi più belli del famoso Uluru. A Kata Tjuta vediamo le dune e visitiamo la valle dei venti. Ritorniamo quindi all’Uluru, gli giriamo intorno visitandolo da ogni prospettiva: facciamo la Kuniya walk, la dune walk, il Mount Conner lookout, ne scaliamo anche un pezzetto, ma il caldo infernale ci costringe a desistere. Partiamo quindi per Kings Canyon, dove arriviamo giusto in tempo per il meraviglioso tramonto. Anche stasera cena a base di canguro, che purtroppo dobbiamo riconoscere che è molto buono.
8 luglio: Kings Canyon-Alice Springs
Oggi visitiamo dapprima il canyon, facendo il King’s creek e poi partiamo all’avventura con la nostra 4×4 lungo il Merenie Loop, 155 km di strada unpaved in cui non incontriamo letteralmente nessuno tranne… un cammello, che ci sembra quasi un’allucinazione ma in realtà è vero! Ci fermiamo poi a visitare Gosse Bluff, dove al centro è caduta una cometa e intorno ci sono tutti i monti, Redbank Gorge, una lunga gola in cui si cammina lungo il letto del fiume, fino ad arrivare in fondo in una piscina naturale, e Ochre Pits, dove sulle pareti si trovano segni lasciati dagli aborigeni. Arriviamo ad Alice Spring giusto in tempo per la cena, purtroppo dobbiamo salutare anche il centro rosso, che ci è piaciuto tantissimo.
9 luglio: Alice Springs-Darwin
Oggi prendiamo un volo per Darwin, dove, quando arriviamo, facciamo un giro al waterfront, al bicentenal park e alla blue lagoon, la piscina con le onde. Qui fa caldissimo e non lo aspettavamo proprio! Ceniamo al sushi train, approfittando dell’ultima sera in città, prima per partire per lo sperduto Kakadu.
10 luglio: Darwin-Kakadu Park
Oggi prendiamo la macchina, facciamo la spesa e partiamo per il selvaggio Kakadu di cui tutti ci hanno detto essere spettacolare. Qui fa molto caldo, quindi ci riforniamo anche di ghiaccio prima di partire all’avventura con il nostro 4 x 4. Oggi visitiamo la Nournanglie region, il Mirrai, dove saliamo sul lookout e andiamo a vedere il billabong, per poi visitare anche le pitture aborigene. Qui il silenzio regna sovrano, la natura è incontaminata e ci trasmette una sensazione di pace estrema, finalmente capiamo perché tutti hanno sempre definito questo posto magico.
11 luglio: Kakadu Park-Mary River
Oggi ci rechiamo dapprima alle cascate di Gunlom e ci arrampichiamo un po’ fino ad arrivare alle magnifiche piscine naturali che si trovano sopra le cascate, dove si può anche fare il bagno perché sono “coccodrillo free”: lo spettacolo è sorprendente, non ci saremmo mai aspettato di vedere delle piscine naturali in alto, ma in questo parco ormai nulla più ci sorprende. Ripartiamo poi per il visitare il Bukbukluk outlook e poi andiamo a Maguk, dove facciamo una bella passeggiata nella rain forest. Troviamo poi un’altra cascata in cui in fondo c’è una piscina naturale, anche questa stupenda. Ci fa compagnia una grande lizard nera su una roccia che ci sembra un po’ a prima vista un serpente-tartaruga, che ci coglie ovviamente di sorpresa. Ripartiamo poi all’avventura lungo la old Jim Jim road che è tutta sterrata, lungo la quale, come al solito, non incontriamo nessuno: ad un certo punto, dobbiamo attraversare il South Alligator River in cui c’è circa un mezzo metro di acqua: a me prende un colpo e l’istinto mi dice di tornare indietro, ma in realtà se la strada è aperta ai fuoristrada vorrà dire che si può fare….attraversiamo quindi, io chiudo gli occhi e…ce l’abbiamo fatta, non era in fondo poi così terribile! Attraversiamo poi una zona militare fino ad arrivare alla nostra meta per la notte: Mary River. Qui ci fermiamo allo Stuart Wilderness Lodge, un posto incredibile immerso nella natura dove sbucano canguri da tutte le parti, un sogno.
12 luglio: Mary River-Darwin
Facciamo dapprima una passeggiata nella rain forest nel James Creek dove incontriamo tantissimi canguri, poi facciamo una crociera sul fiume con i famosissimi jumping crocodiles che sono veramente incredibili, sembra che si alzino in piedi, hanno dei muscoli potentissimi, per non parlare dei denti veramente notevoli… ripartiamo poi per il Litchfield park, dove visitiamo la Buley rockhole, le Florence Falls, per poi perderci in Lost City, un posto meraviglioso in cui tantissime pietre corrose dalla sabbia sembrano una vera e propria città, sembra incredibile che sia tutto naturale, anzi ci viene quasi il sospetto che il tutto sia stato “costruito” talmente è perfetto. Ripartiamo per la Wangi Falls, dove facciamo il bagno (l’acqua è fredda ma sopportabile e anche qui la zona è “coccodrillo free”), Cascades e poi percorriamo un’altra lunghissima strada sterrata in cui anche qui attraversiamo un fiume, ma stavolta senza acqua. Lungo la strada incontriamo una miriade di canguri, che sono sempre più belli. Ritorniamo a malincuore nella civiltà, portando nel nostro cuore il ricordo di questi giorni indimenticabili immersi nella natura selvaggia, sappiamo già che quest’atmosfera ci mancherà una volta ritornati a casa.
13 luglio: Darwin-Goves-Cairns-Palm Cove
Stamattina sveglia all’alba per prendere l’aereo che si ferma prima a Goves e poi arriva a Cairns, da li ci spostiamo poi a Palm Cove, lungo la spiaggia. Lungo il tragitto anche qui incontriamo tantissimi canguri, non riusciremo mai ad abituarci. Facciamo un tuffo in piscina, una passeggiata fino a Clifford beach, poi torniamo a Cairns, dove anche qui c’è la laguna, facciamo un giro per la città, mangiamo sushi e poi crolliamo distrutti visto l’alzataccia di stamani.
14 luglio: Cairns-Great Barrier Reef
Oggi finalmente si fa snorkelling! Partiamo con un grosso catamarano, il tempo è un po’ variabile, ci avvisano che potremmo star male durante il tragitto, infatti le orme sono enormi! Arriviamo dopo due ore di barca vicino ad un’isoletta abitata solo da gabbiani, dove vediamo finalmente la barriera più grande del mondo. Mettiamo la muta perché è comunque sempre inverno, ma nonostante l’acqua fredda vediamo tantissimo pesci, veramente uno spettacolo! Riorniamo poi a Cairns, dove ci fermiamo per cena al ristorante Ochre, in cui assaggiamo coccodrillo, canguro e wallaby: devo dire che, dopo le prime perplessità, sono davvero buonissimi!
15 luglio: Cairns-Cape Tribulation
Oggi partiamo per un’escursione che ci porterà a Cape Tribulation, un posto meraviglioso in cui la rainforest arriva fino alla spiaggia, un’oasi di pace ancora incontaminata. Attraversiamo il Daintree River con il cable ferry e poi ritorniamo facendo una crociera sul Daintree River, un posto veramente unico in cui siamo riusciti a vedere coccodrilli e serpenti veramente allo stato wild. Stasera ceniamo tranquilli nel nostro bellissimo flat di Palm Cove, domani si riparte!
16 luglio: Cairns-Hamilton Island-Airlie Beach
Oggi ritorniamo all’aeroporto di Cairns, dove prendiamo un volo per Hamilton Island: il volo si rivela un po’ turbolento, il pilota infatti cerca di atterrare un paio di volte, ma ammette di non vedere la pista, quindi dobbiamo aspettare che le nuvole si disperdano un po’. Ad Hamilton Island, ci aspetta il traghetto che ci porterà di nuovo sulla terraferma, ad Airlie Beach, passando da Long Island. Nonostante il tempo brutto cominciamo a vedere un assaggio dell’arcipelago delle Whitesundays Island, che sono un piccolo paradiso. Airlie beach invece è veramente brutta, meno male che ci fermeremo solo a dormire.
17 luglio: Whitesundays Islands
Anche stamattina ci alziamo presto: prendiamo il traghetto che si fermerà dapprima a Dandreau Island, poi Hamilton Island, per poi arrivare ad un vero paradiso terrestre: Whitehaven beach, che credo sia davvero la spiaggia più bella che io abbia mai visto. Con una barchetta più piccola andiamo subito a fare snorkelling. Dobbiamo mettere la wetsuit anti-meduse, quindi all’inizio entriamo in acqua con un pochino di diffidenza, ma poi quasi ci dimentichiamo delle meduse, quando scopriamo lo spettacolo del reef: davvero non ci aspettavamo così tanti pesci stupendi in questo luogo sperduto. Il tempo scorre veloce ed è ora di tornare sulla spiaggia, dove ci concediamo una bella passeggiata: la sabbia è bianchissima, fatta di silice, la spiaggia è lunga ben 7 km e i nostri occhi si perdono ad ammirarla. Nel pomeriggio ci aspetta un’altra bellissima gita: a bordo della nostra barchetta arriviamo all’estremità della spiaggia, dove poi a piedi saliamo verso il lookout: la marea sta salendo e da lassù riusciamo ad identificare sempre più razze nell’acqua bassa. Dal lookout si vede tutta l’isola e oltre il promontorio, i colori sono splendidi, uno spettacolo difficile da descrivere. Ma siccome la marea sale ben presto dobbiamo purtroppo scendere, tornare alla nostra barchetta con l’acqua alle ginocchia cercando di evitare le razze, poi al traghetto e infine a casa: giornata stancante ma indimenticabile.
18 luglio: Airlie Beach-Proserpine-Brisbane-Byron Bay
Anche oggi ci aspetta una bella giornata impegnativa: partiamo da Airlie Beach verso l’aeroporto di Proserpine, dove prendiamo un volo per Brisbane e da lì affittiamo una macchina. La nostra prima tappa è Lone Pine Koala Sanctuary, che è un posto meraviglioso in cui vorremmo poter tornare ogni giorno. Ci sono tantissimi koala dolcissimi di ogni età, uno spettacolo incredibile, sono anche riuscita a tenerne in braccio uno, una gioia indicibile. E poi il parco è pieno di wallaby e canguri cui dar da mangiare e ovviamente gli immancabili wombat e il diavolo della Tasmania. I canguri sono molto tranquilli e contenti di farsi accarezzare, finalmente vedo un piccolo che esce dal marsupio della mamma con un salto: il nostro viaggio sta quasi per finire e ormai temevo che non sarei riuscita mai a vedere il marsupio, ma eccolo qui questo piccolino che esce e rientra dal marsupio come se fosse una porta, e quando è dentro riesce a nascondersi completamente, quindi non è visibile dall’esterno. E’ stupendo poter notare tutto questo da vicino, i canguri non sono minimamente turbati dalla nostra presenza e io mi fermerei ore a guardarli. Non avrei mai immaginato che il marsupio fosse così elastico e che canguri perfettamente formati e già grandicelli potessero entrare ed uscire con tanta facilità. Il sole sta calando e noi dobbiamo ripartire con destinazione Byron Bay, che è un po’ più a sud.
19 luglio: Byron Bay-Surfers Paradise
A Byron Bay visitiamo il faro, da cui si gode di un’ottima vista su tutta la baia e facciamo una passeggiata fino al lookout: non ce l’aspettavamo, ma da qui si vedono le balene! Cominciamo a vederle una dopo l’altra e le seguiamo finchè non scompaiono dalla nostra vista, che spettacolo meraviglioso, ci hanno proprio regalato un momento magico. Ripartiamo poi per Surfers Paradise, un posto magnifico: una piccola America in un paesaggio incantevole. Facciamo subito una bella passeggiata per la cittadina e sulla spiaggia (main beach) in cui quasi ci dimentichiamo di essere in Australia: questo ritorno alla “civiltà” però non è affatto sgradevole, in questo posto non manca davvero niente! Per non smentirci, ceniamo all’Hard Rock Cafè che a dire la verità un po’ ci mancava.
20 luglio: Surfers Paradise
Oggi visitiamo il SeaWorld australiano, che non è ovviamente paragonabile a quelli americani ma pur sempre bellissimo. Gli shows dei delfini e dei leoni marini sono spettacolari, ci piace tantissimo anche uno spettacolo con le moto ad acqua, in cui i piloti sono a dir poco spericolati, mai visto niente del genere! Continuando la nostra visita al SeaWorld con la visita alle foche, l’orso polare, gli squali e delle stupende mante spotted, che non avevamo mai visto, in un acquario gigante a cielo aperto.
21 luglio: Surfers Paradise
Il programma di oggi prevere la crociera (sempre con il Seaworld) per avvistare le balene: oggi fa caldo e la giornata è splendida, ci dimentichiamo completamente del fatto che sia inverno. Avvistiamo dapprima due gruppi di bellissimi delfini, poi un’enorme balena con il piccolo, che nuotano insieme: uno spettacolo veramente unico! La nostra barca non fa rumore, quindi mamma e piccolo non sono minimamente disturbati da noi, quindi proseguono il loro tragitto e noi li ammiriamo con il cuore pieno di gioia. Incontriamo poi altre due balene meravigliose: una innalza completamente la pinna, che è veramente gigante, l’altra si gira a pancia in su e sembra che ci stia salutando con la pinna, pazzesco! Per la prima volta, vediamo anche una tartaruga al largo, veramente grande e dolcissima. Non potremmo essere più soddisfatti della nostra gita e vorremmo subito ripartire. Ci fermiamo in spiaggia per pranzo, dove si sta veramente bene e ci perdiamo ad ammirare i surfers alle prime armi. Ripartiamo poi per l’outlet per comprare le ultime cose prima della partenza.
22 luglio: Surfers Paradise-Brisbane-Dubai-Milano
Purtroppo è arrivato il nostro ultimo giorno in Australia: lasciamo a malincuore Surfers Paradise, che è stupenda, e ci dirigiamo a nord verso Brisbane, dove visitiamo l’Australia Zoo, il parco creato da Steve Irwin. C’è lo spettacolo dei birds e quello dei coccodrilli, sicuramente meno “temerario” rispetto a quando Steve era ancora in vita, ma comunque entusiasmante. Ci sono anche un sacco di altri animali che non credevamo di trovare: per la prima volta riusciamo ad ammirare un koala con il suo piccolo nel marsupio (ebbene sì, anche loro hanno il marsupio!), poi ci sono tantissimi canguri, gli elefanti e nel settore Africa addirittura giraffe, rinoceronti e zebre. E, ovviamente, ci sono gli amati wombat. Uno di loro sembra che si stia allenando con la sua addestratrice, ma a un certo punto pare che la situazione le sfugga di mano, perché il wombat improvvisamente la morde sulla gamba in maniera violenta e la gamba viene presto ricoperta di sangue: finalmente riusciamo a trovare aiuto e sei aiutanti placcano il piccolo wombat e lo rinchiudono: rimaniamo a bocca aperta per questo spettacolo e ci diciamo che in fondo in fondo ci è andata bene in Australia e adesso è proprio il momento di tornare. Riprendiamo il nostro viaggio verso Brisbane, dove lasciamo la macchina e ci imbarchiamo su un volo per Dubai, per poi tornare a casa.
Ciao Australia…