Silenzio, riposo e tranquillità in Trentino

Racconto da San Lorenzo in Banale
Scritto da: ag.rebos
silenzio, riposo e tranquillità in trentino
Partenza il: 02/08/2010
Ritorno il: 08/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
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il caldone di fine luglio ci ha fato decidere per riappropiarci del fresco e delle camminate delle nostre amate montagne. Chi ci legge ormai saprà che la salute di Achille ha imposto uno stop di altitudine: Campiglio è off-limits, Merano e dintorni, lo scorso anno, non sono stati di nostro gradimento, inistiamo quindi con il Brenta ma, dal lato orientale, quello meno sfruttato dal punto di vista turistico e quello che noi non conosciamo per nulla. Ad Andalo, che pare molto sfruttata, preferiamo San Lorenzo in Banale,gli allooggi sono più economici, e poi è il vero accesso alla Val D’ambiez, tante volte agognata nelle estati passate. Trovare l’albergo è stato semplice sebbene l’offerta sia limitata, abbiamo deciso per l’hotel Opione della tedesca catena Flair con trattamento di mezza pensione, e siamo stati più che soddisfatti. La struttura è a piena conduzione famigliare, ristrutturata di recente offre camere spaziose con ampi e bellissimi balconi, ottimo trattamento e molta cortesia da parte dei propietari, vanta anche una clientela affezzionata, tipica delle località montane. Arriviamo in tarda mattinata del due agosto e la frescura degli 800 metri ci solleva dal caldo della pianura. Velocemente sbrighiamo il check-in e siamo già pronti per il primo giro di ricognizione in paese. Dopo pochi passi ci rendiamo conto che il luogo è molto silenzioso, per nulla trafficato, pochi turisti e pochissimi negozi, giusto gli indispensabili. Per noi che veniamo da decenni di Campiglio siamo un pò “straniti”. Rientriamo in albergo, silenzio assoluto, nessuna auto posteggiata; per non essere da meno anche noi saliamo in macchina, cosa che non facciamo quasi mai, e ci dirigiamo alla vicinissima Molveno. La ridente località montana con il suo laghetto, bellina non c’è che dire, è un brulicare di turisti, in costume da bagno che si godono la frescura a bordo lago, animatori di hotels fanno a gara per coinvolgere i villeggianti in giochi collettivi. Dopo esserci goduti il fresco nella pineta e aver goduto del panorama, decidiamo di rientrare, il silenzio di San Lorenzo già ci manca. La mattina seguente, dopo un’abbomdante colazione, siamo pronti, vestiti di tutto punto da veri montanari, per la prima camminata. In giro non c’è ombra di turista, tanto meno di turista da montagna; in compenso tutte le persone che incontriamo per strada ci salutano cordialmente. Decidiamo di fare il giro delle frazioni; un tour dal punto di vista fisico per nulla impegntivo ma, molto, molto bello dal punto di vista paesaggistico. Si toccano tutte le sette località del comune, ognuna con la propria chiesetta, le case completamente ristrutturate nel modo migliore che si potesse fare. Dopo esserci rifocillati, a fine tour e in solitudine, al centro sportivo che offre un’area verde adatta a tutti, rientriamo per un meritato riposo. Il solarium dell’hotel mi aspetta e mi godo il sole del pomeriggio; Achille il letto della stanza. La mattina successiva ci rechiamo ad Andalo, una Campiglio in miniatura, con l’aggiunta di tanto traffico automobilistico. Solo l’area dell’ex lago di Andalo la riscatta. Una gran delusione, considerato il fatto che il tanto pubblicizzato “campanil basso” dal paese non si vede. Di corsa rientriamo a San Lorenzo. Giovedi piove. Bene, così ce ne andiamo a visitare il castello di Stenico, appendice del castello del Buonconsiglio di Trento, una visita adatta a tutti adulti, ragazzi e bambini. Una mezza giornata spesa bene. Fortunatamente venerdì un caldo sole ci accompagna nella nostra camminata all’imbocco della Val d’Ambiez, alle mase basse, per poi arrivare fino al rifugio Dolomiti, punto di partenza per il noto rifugio Cacciatori da dove si prosegue per l’Agostini. Unico rifugio del Brenta che a noi manca e mancherà per sempre, pazienza!!!!! La Val d’Ambiez è stupenda, selvaggia, solitaria, incontaminata e con pochissimi turisti, qualche tedesco, olandese, italiani quasi inesistenti. Ultimo giorno: decidiamo di recarci a Moline-Deggia e poi al santuario della Madonna di Caravaggio, per poi arrivare al laghetto Nembia, un vero laghetto alpino, senza turismo balneare!!!!! Una bella camminata che ci tiene occupati per tutta la mattinata; un pò di discesa, un pò di salita, poi ancora discesa ed infine la salita finale, lunghetta. Il ponte è interrotto ed inacessibile alle auto ma, a piedi lo si può raggirare dopo una bella salitella di diversi minuti. Non essendo pratici del posto rientriamo in paese con il bus, salvo poi venire a conoscenza di un sentiero che evita il passaggio in galleria ma, ahinoi non è indicato. La settimana è volata, siamo stati più che bene. Camminate ne abbiamo fatte e tante ce ne rimarrebero da fare. La località è stupenda, non per nulla da pochissimo fa parte dei”borghi più belli d’Italia”, solo sfiorata dal turismo di massa. Unico appunto che mi sento di scrivere, per gli addetti all’azienda di soggiorno, è la poca precisione sulle paline che indicano il percorso e il tempo di percorrenza. Si vede che sono state messe da poco, sono nuove ma, in certi punti quasi inutili, tipo in paese, mentre a volte mancano nei bivi nei boschi. Sono certa che qualcuno provvederà alla miglioria. Per tutto il resto una località che consiglio a chi cerca riposo, tranquillità e sopratutto silenzio.


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