Sicilia, tra Storia, Cultura e Mare Cristallino

Diario di viaggio di Paola e Danilo dal 21 Agosto 2008 al 1 Settembre 2008 in Sicilia. Giovedi’ 21 Agosto 2008 Anche quest’anno una levataccia alle ore 4.35 per arrivare in tempo all’aeroporto di Orio al Serio dove ci attende il volo MyAir delle ore 7.15 che ci portera’ a Catania, citta’ di inizio e fine del nostro tour della Sicilia....
Scritto da: danilo66
sicilia, tra storia, cultura e mare cristallino
Partenza il: 21/08/2008
Ritorno il: 01/09/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Diario di viaggio di Paola e Danilo dal 21 Agosto 2008 al 1 Settembre 2008 in Sicilia.

Giovedi’ 21 Agosto 2008 Anche quest’anno una levataccia alle ore 4.35 per arrivare in tempo all’aeroporto di Orio al Serio dove ci attende il volo MyAir delle ore 7.15 che ci portera’ a Catania, citta’ di inizio e fine del nostro tour della Sicilia. Purtroppo dopo essere entrati nella hall dell’aeroporto alle 5.15, scopriamo con grande gioia che il nostro volo partira’ alle ore 13.00, quindi con quasi 6 ore di ritardo!!!! Decidiamo di imbarcare comunque il bagaglio da stivare e di tornare a piedi a casa, visto che casa nostra dista un paio di chilometri dall’aeroporto, e vista l’ora mattutina la cosa non e’ poi cosi’ complicata. Dopo esserci riposati per un paio di ore intorno alle 9.00 avvisiamo la Hertz che il ritiro dell’auto a Catania sarebbe avvenuto intorno alle 15.00 invece che alle previste 09.00 del mattino, e la persona che mi risponde gentilmente mi fa notare che ci verranno rimborsati una quarantina di euro, visto che la durata del noleggio diventa piu’ breve. Questa e’ l’unica cosa positiva del ritardo.

Torniamo all’aeroporto per le 11.00 e consumiamo un veloce pasto (panino e bibita), offerto dalla societa’ che gestisce l’aeroporto. Effettuiamo il controllo bagagli e ci avviciniamo all’uscita prevista. Purtroppo l’effettiva partenza del volo avverra’ alle 15.15, con ben 8 ore di ritardo sul previsto e con una compagnia diversa dalla MyAir!!! Alle 16.45 arriviamo a Catania, e mentre io per guadagnare tempo vado a noleggiare l’auto, Paola attende l’arrivo dei bagagli. Alla fine riusciamo a lasciare Catania verso le 17.15, ma a questo punto il previsto giro salta completamente e decidiamo di dirigerci verso la nostra prima tappa, Pozzallo. La macchina noleggiata e’ una Opel Corsa (avevamo richiesto una Fiat Panda), e per fortuna riusciamo a caricare tutte le valigie nel baule, in modo da non lasciare nulla in vista sui sedili (consiglio piu’ volte ripetuto dalla gente del posto). Scopriamo con grande gioia che esiste una autostrada da Siracusa a Gela, cosi’, pensiamo arriveremo prima a Pozzallo. Errore!!! L’autostrada si ferma a Noto, e da li’ non riparte piu’. Morale della favola, arriviamo a Pozzallo alle 19.00. Consiglio utile: non fidatevi troppo delle indicazioni stradali, che a volte vi danno segnalazioni errate o vi riportano al punto di partenza. Meglio una bella cartina o per chi ne ha uno a disposizione un bel navigatore!!! Arriviamo al B&B Mare Nostrum e ci accoglie il signor Enrico Caruso, simpatico Architetto in pensione, il quale ci spiega che tutte camere del B&B sono dedicate ad uno scrittore siciliano. Dopo esserci finalmente fatti una bella doccia, ci facciamo consigliare un ristorante per la cena. Ci consiglia un ristorante direttamente sulla spiaggia (SeaSound), molto carino, e con i tavoli veramente sulla spiaggia!!! Dopo cena (ovviamente tutto a base di pesce), rientriamo al B&B passando per il centro, ma siamo troppo stanchi per camminare a lungo e ci lasciamo andare nelle braccia di Morfeo per un meritato riposo. La cena e’ stata ottima ed ha compensato il mostruoso ritardo del volo. L’unico neo del B&B secondo me e’ la rumorosita’ della camera, visto che e’ troppo vicina alla strada e le moto passano veramente a velocita’ molto alta. Una volta chiusa la finestra ed accesa l’aria condizionata pero’ la situazione e’ nettamente migliorata.

Venerdi’ 22 Agosto 2008 Sveglia alle ore 8.30, e colazione presso il B&B. Colazione ottima e abbondante (Paola fa incetta di mortadella). Salutiamo il gentile signor Caruso e ci dirigiamo sul lungomare verso Capo Passero. Abbiamo deciso che una parte del giro saltato ieri per il ritardo del volo la faremo questa mattina. Dopo una mezz’oretta arriviamo a Capo Passero, localita’ Isola delle Correnti, il punto piu’ a Sud della Sicilia. Sulla strada incontriamo un gruppo di fenicotteri e ci fermiamo a fare qualche foto. A Capo Passero facciamo la conoscenza di un personaggio che ci accompagnera’ per tutta la vacanza: il posteggiatore abusivo. Ci viene chiesta una offerta libera nel caso in cui decidessimo di fermarci. Consiglio: nel dubbio meglio elargire l’obolo onde evitare sgradite sorprese alla macchina al ritorno. Noi diciamo al tipo che ci fermiamo solo per alcune foto e quindi ce ne andiamo subito. Passiamo per Pachino (famoso per dell’ottimo vino e per i pomodorini), Portopalo e Marzemini, dove una costa selvaggia e battuta dal vento ci fa finalmente capire che siamo in vacanza!!! Prendiamo la strada per Ispica e ci dirigiamo a Modica, dove a prima vista la citta’ non presenta nulla di piacevole, ma una volta arrivati in centro parcheggiamo e ci dirigiamo verso il Duomo di San Giorgio. Una imponente scalinata conduce al duomo e devo dire che anche le viette attorno al Duomo sono veramente belle. Ripartiamo da Modica (non senza prima aver dovuto aspettare che il signore che aveva posteggiato dietro la nostra Corsa si spostasse con calma), e ci dirigiamo a Ragusa, dove arriviamo intorno alle12.30. Ragusa e’ divisa in due parti. Ragusa Ibla, che e’ la parte vecchia, e Ragusa Nuova. Decidiamo di visitare Ragusa Ibla, decisamente carina e ricca di viette molto particolari. Un simpatico signore ci indica l’ufficio del turismo, dove una solerte signorina ci consegna una cartina indicandoci il percorso da seguire. Giriamo per le viette della citta’ alla ricerca del Duomo e della Piazza principale, e scopriamo la seconda particolarita’ della Sicilia. Dalle 13 alle 16 gli abitanti del posto fanno la siesta (e ti credo, con il caldo che fa!!!), percui nelle vie delle citta’ e dei paesi non vedi in giro nessuno a parte i turisti. Arriviamo alla piazza principale e mangiamo qualcosa di veloce in un bar (panino e insalata). Purtroppo il Duomo e’ chiuso e quindi ci dirigiamo verso un parco alla fine della citta’. Ci fermiamo una mezz’oretta a goderci il fresco e ripartiamo alla volta di Agrigento. Sulla strada per Agrigento passiamo per Vittoria (entriamo in auto e non ci fermiamo, visto che anche qui’ le vie sono deserte), Gela e Licata. Questa zona della Sicilia e’ molto balnerare e quindi non presenta nulla di interessante da vedere. Arriviamo ad Agrigento intorno alle 18.00 e ci dirigiamo alla Valle dei Templi. La nostra idea era di informarci sulle visite serali, di andare a Siciliana dove passeremo la notte e di tornare a visitare i templi con la luce delle luna. Le guide del posto invece ci consigliano di visitarli ora, visto che con il prezzo di 8 euro la sera e’ possibile visitare solo la meta’ del sito, mentre fino alle 19.00 con la stessa cifra si visita anche la parte destra del sito. Decidiamo di fermarci e prendiamo anche una guida sempre per la cifra di 8 euro (un po’ caro 16 euro per la visita, ma ne vale veramente la pena). La visita dura un’oretta, e poi volendo ci si puo’ fermare a visitare da soli i templi. Visitare i templi al tramonto e’ un’esperienza molto bella e l’atmosfera e le luci che si creano al tramonto sono molto belle.

Finita la visita ci dirigiamo al B&B Casale Vacanze di Siciliana. Arriviamo intorno alle 20.00 ed una signora subito soprannominata il guardiano del faro, ci dice di chiamare la proprietaria indicandoci il numero di cellulare. Alle 20.30 siamo sistemati in un grande appartamento all’interno del B&B. La proprietaria ci fornisce anche alcuni indirizzi utili per la cena, e ne approfittiamo per recarci a Siciliana Marina, che dista 4 chilometri da Siciliana. Troviamo molta umidita’ a Siciliana Marina, ma anche un buon ristorante sul mare (Lustru di Luna), dove consumiamo una ottima cena con vista mare. Rientriamo a Siciliana per la notte e devo dire che questa volta siamo un po’ meno stanchi di ieri. Il primo vero giorno di vacanza e’ stato bello e molto interessante.

Sabato 23 Agosto 2008 Di buon mattino ed ovviamente dopo una abbondante colazione, ci dirigiamo verso Sciacca. Prima pero’ facciamo una tappa per toccare finalmente il mare alla spiaggia di Eraclea Minoa, dove alla fine di una pineta si trova una spiaggia segnalata dalla guida. Dopo aver fatto la conoscenza con un simpatico vecchietto che gentilmente mi avvisa di aver parcheggiato la macchina appena fuori dalle righe (altrimenti il camion della mondezza non ci passa), ci dirigiamo a piedi verso la spiaggia. Giusto il tempo di bagnarci i piedi (c’era poca gente, visto che sono le 9 e la spiaggia non e’ ancora piena), e ripartire alla volta di Sciacca. Arriviamo a Sciacca, e dopo un rapido giro in centro (bella la vista sul porto dalla terrazza in piazza del municipio), decidiamo di acquistare 2 cappelli di paglia per ripararci dal sole, che e’ veramente caldo gia’ alle 10 del mattino. La tappa successiva infatti e’ il sito archeologico di Selinunte, dove essendo arrivati intorno alle 11.30, abbiamo avuto modo di apprezzare l’utilita’ dei cappelli appena acquistati. Il sitoe’ diviso in due parti. Da una parte vi e’ un tempio molto ben conservato ed alcune rovine di altri tempi. Riprendendo la macchina ci si puo’ dirigere verso l’Acropoli e visitare anche questa parte del sito. Il caldo e’ veramente terribile, anche se essendo il sito vicino al mare c’e’ anche un po’ di vento che mitiga la calura. Si avvicina l’ora di pranzo e si pensa di fermarsi a Mazara del Vallo per mangiare qualcosa di veloce (tipo un panino). Arriviamo sul lungomare di Mazara vicino al porto dove sono ormeggiati parecchi peschereggi, e ci facciamo attirare da un ristorante che sembra tranquillo. Purtroppo nello stesso ristorante stanno mangiando i ragazzi che montano il palco per il concerto dei Pooh che si sarebbe tenuto la sera stessa, e quindi di panini non ne fanno, e ci tocca prendere un primo o un antipasto. Pazienza, non era proprio il pranzo che volevamo fare. Dopo pranzo piccolo giretto sul porto per vedere i peschereggi e ripartenza verso Marsala. Sia a Mazara che a Marsala, dove arriviamo dopo una ventina di minuti, essendo l’ora della siesta, non troviamo in giro nessuno. A Marsala pero’ troviamo aperta una enoteca, dove il proprietario ci fa assaggiare del marsala e ci parla dell’isola di Favignana, nostra prossima meta. Acquistiamo del marsala per noi e i nostri parenti. Sulla strada per Trapani, decidiamo di fermarci a fare una tappa all’isola di Mozia, proprio di fronte alle saline di Trapani. Piccolo consiglio: l’isola non ha molto da vedere, e l’ingresso sulla stessa costa 9 euro, essendo l’isola privata. Con il costo del biglietto ti danno la possibilita’ di visitare anche il museo Whitaker, che noi non interessandoci non abbiamo visitato. Sull’isola esiste anche la fondazione Whitaker, che produce alcune bottiglie di vino bianco, che ci hanno proposto a 18 euro la bottiglia!!! Per poi scoprire che in una enoteca di Erice lo vendono a 13!!! Altro particolare: il biglietto della barchetta che porta sull’isola di Mozia costa 5 euro a testa andata e ritorno. L’isola si puo’ girare tranquillamente a piedi, ma a noi non ha detto molto. Ripartiamo quindi alla volta di Trapani, dove dopo un lungo peregrinare sulla strada di fronte all’imbarcadero, arriviamo al Bed & Breakfast Abita Appartamenti. Questo B&B e’ gestito da una comunita’ di giovani molto simpatici e disponibili, sia nell’accoglienza che nell’indicarti i locali dove mangiare qualcosa. Per noi e’ risultato molto comodo in quanto era vicino al molo dove ci saremmo imbarcati per Favignana. Dopo la doccia, un ragazzo alla reception ci consiglia un ristorante molto carino e ci consegna una cartina del centro e delle vie da visitare. Trapani e’ veramente bella, ricca di movimento e di locali. Decidiamo cosi’ di berci un aperitivo prima di andare a cena. Il ristorante si chiama Il Gusto, e Paola non perde occasione per gustarsi il cous cous alla trapanese. Veramente un’ottima scelta, e dopo aver fatto due passi in centro (sempre molto animato), andiamo a nanna.

Domenica 24 Agosto 2008 La partenza dal molo di Trapani per Favignana e’ prevista alle ore 10. La nave arriva con una mezz’oretta di ritardo, ma non e’ un problema. Restiamo sul ponte e ci godiamo la brezza del mare, con una meravigliosa vista su Trapani e le altre due isole dell’arcipelago, Levanzo e Marettimo. Alle 11.30 sbarchiamo al porto di Favignana, e chiamiamo subito la persona che ci ha affittato la casa. La signora Giovanna, molto gentile ci da le indicazioni per arrivare alla casa e ci attende per la consegna delle chiavi. Andiamo poi al camping Egadi, a 300 metri dalla nostra casa, per noleggiare le biciclette, visto che per girare l’isola il mezzo piu’ utilizzato e’ la bicicletta o il motorino. Purtroppo non hanno a disposizione biciclette per oggi e ci consegnano un tandem. Un dramma!!! E’ veramente difficile condurre un tandem, ma dopo qualche esitazione riusciamo a muoverci e ci dirigiamo verso il paese, che dista circa 5 minuti di bici dalla nostra casa. Il cielo oggi e’ uggioso, ed a un certo punto cade pure qualche goccia di pioggia. Dopo aver parcheggiato ad un palo il tandem (meglio chiuderlo con il lucchetto fornito dal noleggiatore), decidiamo di mangiare qualcosa in uno dei numerosi bar del paese. Arancini e una insalata per oggi possono essere sufficienti. Prima di mangiare passiamo a comprare qualcosa al negozio Sma presente in paese. Torniamo a casa e visto che il cielo e’ nuvoloso ed il sole non e’ particolarmente fastidioso, ci dirigiamo verso Lido Burrone, una delle purtroppo poche spiagge dell’isola. La spiaggia pur essendo domenica non e’ pienissima, e mentre Paola si dedica alla lettura, Danilo inizia l’ispezione dei fondali con maschera e boccaglio. Devo ammettere che la quantita’ di pesci che si trovano anche a pochi metri dalla riva e’ notevole, ed io passo praticamente quasi tutto il tempo in acqua. Esiste anche un bar sulla spiaggia e vi e’ anche la possibilita’ di fare la doccia per togliersi il sale marino (1,50 euro e pure fredda!!!). Verso le 18 decidiamo di tornare verso casa per riconsegnare il tandem e farci dare due biciclette normali. Doccia e con le nostre bici ci dirigiamo in paese. Aperitivo al bar in centro e poi ci dirigiamo verso il ristorante Amici del Mare (che avevamo prenotato quando siamo scesi in paese per pranzo). Mangiamo con vista sul porto ed alla fine della cena ci offrono pure due cannoli siciliani (per fortuna di piccole dimensione). Rientriamo a casa dopo aver fatto un giro in paese (molto affollato in agosto purtoppo), e dobbiamo stare molto attenti, in quanto le strade sono senza luce al di fuori del paese, ed anche le nostre biciclette sono sprovviste di luci!!! Favignana e’ molto bella ed animata, cosi’ ad una prima vista.

Lunedi’ 25 Agosto 2008 Senza obblighi di nessun tipo (abbiamo ancora due giorni di assoluto relax), ci svegliamo con calma intorno alle 8.30, e decidiamo di andare a fare colazione in paese. Cappuccio e briosches. La notte e’ stata molto umida, ed abbiamo dovuto dormire con il piccolo climatizzatore portatile acceso. Con altrettanta calma (la mattina il paese e’ molto piu’ tranquillo che alla sera), scegliamo il ristorante per la sera (visto che c’e’ parecchia gente e’ meglio prenotare il ristorante, prima di restare senza cena o cenare molto tardi) e ci compriamo qualcosa per il pranzo (panini, birra, e formaggio). Rientriamo in casa per lasciare in frigo il cibo e partiamo, direzione Cala Azzurra. Arriviamo dopo una decina di minuti di pedalata e purtroppo troviamo parecchia gente abbarbicata agli scogli e sdraiata sulla piccola spiaggia. Anche noi ci adeguiamo e ci piazziamo su una pietra vicina al sentiero che porta alla spiaggia. Il mare per fortuna e’ veramente stupendo, sembra di fare il bagno in una piscina. Perfino Paola si lascia tentare e fa il bagno insieme a me!!! Anche qui’ rimango in acqua per quasi tutta la mattina a scandagliare il fondo alla ricerca di pesci e altro. Al largo vi sono ancorate parecchie barche a vela ed a motore. Intorno a mezzogiorno decidiamo di rientrare a pranzare a casa, visto che oggi non e’ nuvoloso ed il sole picchia. Pranziamo sul tavolo sotto la nostra veranda e ci godiamo il pomeriggio in assoluto relax, con lettura dei quotidiani e dormitina.

Verso le 4 del pomeriggio riprendiamo le biciclette e ci dirigiamo verso Cala Rossa, vista in foto su un quotidiano e che sembra molto bella. Purtroppo il mare nella cala e’ molto mosso ed ha trascinato parecchio sporco verso riva. Scopriamo cosi’ che la costa dell’isola esposta verso Trapani essendo sempre battuta dal vento ha un mare molto agitato, e fare il bagno e’ molto rischioso, in quanto si rischia di essere sbattuti contro gli scogli. Seguendo un sentiero che costeggia il mare ritorniamo verso il faro vicino a Cala Azzurra e ci riaccomodiamo sulla prima spiaggetta che si trova arrivando a Cala Azzurra. Come la mattina Paola legge ed io perlustro la scogliera alla ricerca di pesci e molluschi. Riesco ad intravedere un pesce molto simile al pesce pietra ed un granchio che appena mi scorge si nasconde tra gli scogli. Intorno alla 18.30 rientriamo a casa per la doccia e l’aperitivo, che consumiamo in veranda con patatine e birra. Il ristorante prenotato e’ La Bettola, che dicono essere il preferito dalla gente del posto. In effetti si mangia molto bene (l’orata alla griglia era strepitosa), e per fare uno strappo alla regola ci beviamo (o meglio Danilo si beve), una bottiglia di vino bianco di uvaggio grillo (tipico della zona). In effetti rientrando in bicicletta al buio dopo il solito giretto in paese, ho avuto qualche piccola difficolta’ di conduzione del mezzo e Paola dice che mi sono addormentato quasi subito!!! Ma suvvia, siamo in vacanza e quindi ogni tanto e’ giusto godersela!!! Martedi’ 26 Agosto 2008 Solita levata dalle lenzuola con la dovuta calma (nessuno ci corre dietro) e dopo esserci sistemati inforchiamo le nostre due biciclette e scendiamo in paese per la colazione e le piccole spese per il pranzo. Prenotiamo gia’ che ci siamo alla Trattoria Tavernetta, visto che Paola ha visto che fanno il cous cous tutti i giorni e gli e’ venuta voglia di cous cous, dopo quello mangiato a Trapani.

Depositiamo le cibarie a casa e partiamo alla ricerca di nuove spiagge. Dopo essere arrivati al bivio per Lido Burrone, giriamo a destra e ci dirigiamo verso Calamoni, dove ci piazziamo sugli scogli (visto che la piccola spiaggetta e’gia’ abbastanza piena), e ci dedichiamo Paola al relax ed io al solito snorkelling alla ricerca di qualche pesciolino. Verso mezzogiorno rientriamo per il pranzo e per la siesta. Nel pomeriggio l’idea sarebbe stata quella di andare verso la parte dell’isola che si trova dopo l’unica galleria presente, ma la distanza si fa notevole, e ci fermiamo sulla spiaggia di Marasolo, dove ci sembra esserci poca gente. In effetti la gente e’ poca, ma purtroppo la spiaggia e’ interamente ricoperta di uno strato di fastidiose alghe, portate dal mare. L’acqua e’ molto bella e pulita, ma al largo si trova uno strato di alghe sul fondo che probabilmente durante una delle ultime mareggiate sono state trascinate a riva. Dopo aver trascorso un paio d’orette in riva al mare siamo costretti a tornare alla nostra casetta, anche perche’ dobbiamo riconsegnare le biciclette. Stasera saremo costretti ad usare la macchina. Ne approfittiamo quindi per arrivare in macchina dove avremmo voluto arrivare nel pomeriggio in bicicletta. La strada dopo la galleria prosegue fino ad un faro, da dove ci godiamo uno splendido tramonto su Marettimo, la piu’ lontana delle Egadi. L’atmosfera e’ veramente bella ed il tiepido vento ci fa compagnia. Un momento molto romantico.

Torniamo verso il paese e parcheggiamo la macchina fuori dallo stesso, anche perche’ parcheggiare in paese e’ veramente impossibile. Dopo una camminata di 5 minuti arriviamo in paese e ci dirigiamo verso il ristorante prenotato la mattina dopo colazione. La cena e’ come al solito ottima ed abbondante, seduti nella piazza principale del paese, osservando il movimento della gente e pensando che questa sarebbe stata l’ultima cena a Favignana. Rientriamo a piedi alla macchina (con quello che si e’ mangiato non e’ affatto male) e torniamo alla nostra casetta. L’ultima sera a Favignana, ci lascia molta tristezza. Ma la vacanza non e’ ancora finita (per fortuna). Mercoledi’ 27 Agosto 2008 Il traghetto ci attende per il rientro a Trapani alle ore 08.45. Alle 8 puntuali siamo al molo e ci mettiamo in coda dietro le altre macchine in attesa del traghetto. Nell’attesa ci beviamo un caffe’ e scattiamo le ultime foto del porto e dell’isola. Ci sono anche alcuni pescatori che vendono gli ultimi pesci rimasti. A differenza dell’andata, il traghetto arriva puntuale e nel giro di un’oretta ci riporta sulla terraferma (anche se si tratta ancora di un’isola, la Sicilia). Durante il viaggio di ritorno ci fermiamo sul ponte, per dare un’ultimo sguardo all’arcipelago delle Egadi che stiamo lasciando, ma gia’ stiamo pensando di tornarci l’anno prossimo verso fine giugno, quando ci sara’ sicuramente meno gente e ci passeremo una settimana, in modo da scoprire gli angoli dell’isola che per questione di tempo non abbiamo potuto vedere, oltre alle altre 2 isole.

Una volta sbarcati a Trapani, visto che non abbiamo fatto colazione, ci dirigiamo verso la pasticceria Colicchia, consigliataci dai ragazzi che ci hanno ospitatato a Trapani, e ci mangiamo una granita con la brioches. Ripartiamo poi alla volta di Erice, paese a 700 metri dal quale si gode un’ottima vista su Trapani, le saline ed Egadi. Esiste anche una funivia che porta da Trapani alta ad Erice, ma decidiamo di inerpicarci per la salita in auto. Facciamo un po’ di fatica a trovare posto, ma riusciamo a parcheggiare e ci dedichiamo ad un giretto per le affollate viette del paese. Ripartendo da Erice, ci fermiamo a fare qualche foto dall’alto all’arcipelago delle Egadi, e ci dirigiamo verso Scodello. Era prevista anche una tappa a San Vito lo Capo, ma visto che siamo in ritardo sulla tabella di marcia decidiamo di dirigerci verso Scopello e la Riserva dello Zingaro. Mangiamo qualcosa in un ristorantino sulla spiaggia nei pressi del bivio per Scopello. Dopo pranzo ci rechiamo a visitare la Riserva dello Zingaro, oasi naturale a pagamento. Visto che dobbiamo inoltrarci a piedi raggiungiamo in una ventina di minuti di cammino la prima caletta utile, ma purtroppo, come ci avevano detto all’ingresso, e’ strapiena di gente. Troviamo un posticino anche per noi, e mentre Paola si dedica alla lettura, Danilo si tuffa nella limpide acque della caletta. LA gente e’ veramente tanta (stile Rimini per intenderci), e pensiamo che e’ meglio ripartire per proseguire il nostro viaggio. La risalita dalla caletta sotto il sole e’ molto dura, ma alla fine torniamo all’ingresso della riserva e ci dirigiamo verso Segesta. A Castellamare del Golfo lungo la statale abbiamo una bellissima vista di tutto il golfo. Raggiungiamo il sito archeologico di Segesta intorno alle 5 e con l’ausilio di una navetta (utile visto che fa parecchio caldo), raggiungiamo la prima parte del sito, dove si trova un teatro ed alcuni resti archeologici. La seconda parte del sito invece presenta la visita di un tempio abbastanza ben conservato e visitabile. Tutto sommato il sito e’ molto bello, ma andrebbe visitato quando fa meno caldo! Si e’ fatto tardi e Palermo ci aspetta. Passando per Capaci non possiamo non notare la stele eretta in ricordo dell’attentato nel quale sono morti il giudice Falcone, la moglie e gli uomini della sua scorta in un attentato della mafia nel 1992. Una volta arrivati troviamo un grande traffico e per fortuna il navigatore ci porta (non senza fatica) al nostra albergo, il Quality Hotel President, albergo di fronte al terminal da dove partono i traghetti per Genova, Napoli e Cagliari. Il parcheggio dell’albergo oltre ad essere ovviamente a pagamento, ci costringe a lasciare le chiavi dell’auto al posteggiatore, ma mi sa che qui’ e’ normale. Dopo esserci sistemati, usciamo a piedi (per oggi di auto ne abbiamo abbastanza), e giriamo per il centro di Palermo alla ricerca del ristorante prescelto, la Trattoria Primavera. Mangiamo finalemente la pasta con le sarde (tipica di Palermo), e spendiamo in due 41 euro per una cena a base di pesce. Decisamente poco e la cena e’ veramente ottima. Rientrando a piedi verso l’hotel ci gustiamo il centro di Palermo, molto animato e caotico. Domani ci dedicheremo ad una visita piu’ approfondita.

Giovedi’ 28 Agosto 2008 Come previsto, dopo la colazione in terrazza (da dove si ha una bella vista sul porto con enormi navi ormeggiate), ci dedichiamo alla visita di Palermo. Per prima cosa andiamo a prenotare il ristorante per la sera, e visto che abbiamo pensato di sceglierlo vicino all’albergo, in una piazzetta vicina al Teatro Politeama, facciamo visita al ristorante Ai Vecchietti di Minchiapititto, dove prendiamo visione del menu’ e prenotiamo un tavolo. Da li’ inizia la nostra visita, che parte dal mercato del Capo, uno dei tradizionali mercati di Palermo, dove si vende di tutto, ma soprattutto pesce e carne, aiutati in questo da imbonitori che urlano in dialetto per attirare le signore presso i loro banchetti. Ci dirigiamo poi verso la chiesa della Martorana (facciamo un po’ di fatica a trovarla) e da li’ andiamo verso il mercato di Ballaro’, anche qui’ ricco di imbonitori e di colori veramente pittoreschi. Passando per un quartiere molto degradato, con case fatiscenti, arriviamo nella zona del Palazzo dei Normanni, e decidiamodi visitarlo insieme alla Cappella Palatina, un capolavoro in stile bizantino. Dopo la visita, ci dirigiamo verso la Cattedrale, che avevamo gia’ visto ieri arrivando in auto. Stanchi ed affamati torniamo verso la parte vecchia, ma essendo appunto stanchi, prendiamo un autobus. Andiamo a mangiare qualcosa nell’Antica Focacceria San Francesco, una delle piu’ antiche della citta’, dove mangiamo la mattonella, farcita di prosciutto e formaggio. Mattonella di nome e di fatto. Alla fine del pranzo avendo ancora tutto il pomeriggio a disposizione rientriamo in albergo a piedi per recuperare l’auto ed andare a Monreale (anche per smaltire la mattonella) e passando ci fermiamo a vedere il mercato della Vucciria, che purtroppo a quell’ora e’ gia’ finito (rimangono alcune bancarelle). Proseguendo per una via con case ancora piu’ fatiscenti sbuchiamo sul lungomare e nel giro di una decina di minuti arriviamo al nostro hotel. Palermo e’ bella ma molto faticosa da girare a piedi. Recuperata l’auto, prima di andare a Monreale ci fermiamo a visitare le Catacombe del Convento dei Cappuccini, luogo veramente strano, dove appesi alle pareti o sdraiati nei loculi, si trovano scheletri di frati e persone comuni morte da piu’ di 100 anni, vestiti con gli abiti dell’epoca. Un luogo veramente impressionante. Tra le varie mummie ce ne sono due molto ben conservate. Quella di un uomo con i baffi ancora ben conservati e quella di una bimba di 2 anni che sembra una bambola tanto e’ ben conservata!!! Ripartiamo alla volta di Monreale e visitiamo il Duomo, salendo anche sul tetto per goderci il panorama. All’interno del Duomo si sta svolgendo un matrimonio. Rientrati a Palermo siamo piuttosto provati dalla giornata e ci godiamo il meritato riposo. Alla sera ci concediamo un aperitivo in un locale vicino al nostro albergo e andiamo a cena nel locale prenotato al mattino. La cena e’ veramente ottima, ovviamente tutta a base di pesce. Si mangia bene e si spende il giusto. Stanchi e bolsi rientriamo in hotel e ci prepariamo domani mattina a partire per Catania.

Venerdi’ 29 Agosto 2008 Partenza da Palermo e prendendo l’autostrada (gratutita), ci dirigiamo verso Catania. Ci fermiamo a fare il pieno alla nostra Opel Corsa, ed il simpatico benzinaio, dopo avermi intortato a parole, mi frega sul resto e come minimo mi porta via 10 euro. State attenti e non fate come me che non ho controllato il display della pompa!!! Dopo un’oretta di viaggio arriviamo ad Enna, citta’ abbarbicata su una montagna. Parcheggiamo in centro ed un gentile vecchietto ci segnala che il parcheggio e’ a pagamento e che bisogna prendere un gratta e non vinci. Su sua indicazione lo acquistiamo al bar della piazza e ne approfittiamo per berci un caffe’. Ci inerpichiamo a piedi verso il Duomo ed il Castello, ed all’interno del Castello una guida locale si offre per farci da guida. Non avendo molto tempo decliniamo gentilmente l’invito. Il Castello e’ molto spoglio, ma dall’alto della torre si gode una splendida vista di Enna e si intravede anche l’Etna. Ripartiamo da Enna, che trovo molto tranquilla e carina. La nostra prossima meta e’ Piazza Armerina, dove ci fermiamo velocemente e visitiamo il Duomo (Paola e’ piuttosto stanca, la fatica del viaggio si fa sentire). Piazza Armerina e’ molto trafficata ed animata, e per uscirne impieghiamo parecchio. Prossima meta la Villa Romana del Casale. La visitiamo intorno a mezzogiorno. E’ molto bella e ricca di mosaici ben conservati. Purtroppo essendo il percorso coperto da una specie di serra, il calore a volte diventa insopportabile. Il sito poi e’ piuttosto triste, visto che non ci sono ristoranti, ma nell’unico bar della zona ci mangiamo un panino veloce veloce. Abbiamo deciso che andando verso Catania ci fermeremo a Noto e Siracusa, che abbiamo dovuto saltare il primo giorno per il ritardo dell’aereo. Tanto anche se arriviamo in albergo per le 8 non e’ un problema. La strada da Piazza Armerina a Noto e’ lunga e tortuosa (si va verso la montagna), e Paola ne approfitta per fare un pisolino durante il viaggio. Si sveglia giusto dalle parti di Buccheri, dove sulla strada troviamo una vipera schiacciata sull’asfalto. Inizia pure a piovigginare. Dopo un viaggio di 2 ore arriviamo a Noto, capitale del Barocco. Fa una certa impressione ritrovarci dopo piu’ di una settimana esattamente dove eravamo all’inizio del viaggio. Visitiamo il centro ed il Duomo ricostruito dopo il terremoto del 1996 e da poco riaperto. Esternamente e’ molto bello, ma all’interno e’ piuttosto spoglio. La via principale di Noto e’ molto animata e carina. Ripartiamo alla volta di Siracusa, dove giungiamo intorno alle 6, e dopo una coda di un quarto d’ora causata da un incidente, visitiamo il Parco Archeologico, dove si trova il Teatro Greco ed alcune caverne scavate per recuperare il materiale per la costruzione del sito. Dopo aver visitato la parte antica di Siracusa, ci dirigiamo verso l’isola di Ortigia, dove facciamo un veloce giro per la citta’. Peccato non averci potuto dedicare piu’ tempo. Siracusa mi e’ sembrata molto bella, ma il tempo stringe e si avvicina pure un temporale, e quindi ci conviene avviarci verso Catania. Un’ora di strada ed arriviamo a Catania, dove ancora grazie al nostro navigatore (la batteria ci stava abbandonando ma ci ha portato a destinazione lo stesso), arriviamo al Best Western prenotato. Veloce doccia e usciamo per andare a mettere qualcosa sotto i denti. L’hotel e’ abbastanza vicino al centro e possiamo lasciare la macchina in garage. Ci dirigiamo su consiglio della signorina alla reception verso la centrale via Etnea, e sulla guida abbiamo scelto la Trattoria Il Mare, dove mangiamo da scoppiare tutto a base di pesce. Un ottimo ristorante a conduzione familiare. L’antipasto della casa e’ spettacolare e non finiva piu’!!! La strada per il rientro in albergo non e’ lunghissima, ma basta per smaltire in parte l’abbondante cena. Domani ci aspetta il vulcano!!! Sabato 30 Agosto 2008 Partenza di buon mattino e saliamo verso il vulcano. Ci fermiamo a Nicolosi per chiedere informazioni sulle escursioni, e prendiamo da li’ la strada che porta al rifugio Sapienza. Mentre saliamo ci accorgiamo che intorno a noi e’ pieno di lava solidificata, frutto dell’eruzione del 1992. Arriviamo al rifugio Sapienza e la temperatura e’ veramente freschina. Grazie al cielo abbiamo portato con noi maglioncino e giacca a vento leggera. Mancando pure il sole la temperatura si e’ abbassata ancora di piu’. Prendiamo la cabinovia che porta dai 1900 metri ai 2500 metri, e mano a mano che saliamo lo scenario che si presenta e’ quasi lunare. Arrivati ai 2500 metri facciamo 2 passi verso la vetta (che e’ ancora molto lontana) e dopo una mezz’oretta di salita pensiamo che non sarebbe male prendere la navetta che porta ai 2900 metri con la guida alpina. E’ vero che alla fine spendiamo quasi 50 euro per cabinovia e navetta, ma ne vale la pena. Il pulmino procede sicuro sulle piste tracciate nella lava, e piu’ si sale piu’ il nero della lava prevale su tutto. Arriviamo ai 2900 metri della Montagnola dove ci accoglie la guida che ci porta ad una escursione di un’oretta lungo il bordo di un cratere ancora caldo e fumante. E’ veramente uno spettacolo meraviglioso e ne e’ valsa la pena arrivare fin quassu’.Peccato solo per il tempo che e’ sempre nuvoloso, mentre verso il mare splende un bel sole. Scesi di nuovo al rifugio Sapienza mangiamo qualcosa in una tavola calda vicina al rifugio stesso mentre guardiamo in televisione un video sulle spettacolari eruzioni dell’Etna. Nel pomeriggio scendiamo verso Zafferana Etnea, dove ci fermiamo a vedere la lava che si e’ fermata a pochi metri dal paese nel 1992. Gli abitanti hanno eretto una madonnina per ringraziarla di aver bloccato la lava. Riscendiamo verso il mare e passando per Giardini di Naxos saliamo con la funivia a Taormina. La cittadina e’ molto viva e dalla terrazza alla fine del corso di gode un bel panorama sul mare e sulle spiagge sottostanti, piene di gente. Rientrando verso Catania passiamo a fare visita alla zia suora di Paola, che vive nel popolare quartiere di MontePo’, ripromettendoci di tornare domani sera per cenare con lei e le altre consorelle. Rientrati in albergo ci diamo una sistemata ed andiamo a mangiare al ristorante Metro’, nell centralissima Via Crociferi, carina e ricca di palazzi antichi. Solita cena a base di pesce con dell’ottimo vino bianco. Rientriamo come al solito a piedi per smaltire la cena ed andiamo a nanna per riposarci bene. Domani ci dedicheremo alla visita di Catania.

Domenica 31 Agosto 2008 Pronti via, ci dedichiamo a Catania. Il centro e’ la Via Etnea, fino al Duomo, passando per l’Anfiteatro Romano. Gironzolando per le vie del centro visitiamo Piazza Bellini, Via Crociferi e la zona della vecchia citta’, costruita sulle colate di lava. Peccato non poter vedere il Teatro Romano, perche’ chiuso per restauro. Dopo aver camminato per un paio di ore ci riposiamo vicino al mare, e poi decidiamo di andare a pranzo al ristorante Cutilisci, consigliato a Paola da una conoscente di Catania e presente anche sulla nostra guida. Ci serve pero’ la macchina ed andiamo a recuperarla in albergo. Troviamo non senza fatica il ristorante (e’ vicino alla spiaggia), ma purtroppo e’ chiuso, e quindi ci fermiamo in un ristorante vicino. Dopo pranzo riprendiamo la macchina e ci dirigiamo verso Acireale. Arriviamo ad Acireale e troviamo la citta’ deserta. E’ il periodo della siesta!!! Lasciamo Acireale, dove non abbiamo potuto neppure vedere il Duomo, essendo chiuso. Ci fermiamo a prendere il sole dalle parti di AciTrezza, ma scopriamo (dopo aver sprecato l’ennesimo obolo dato al posteggiatore abusivo) che non esistono spiagge in quella zona. Sono tutti scogli!!! Ci adeguiamo e ci piazziamo su uno scoglio. Il mare non e’ bellissimo, ma per riposare un’oretta va piu’ che bene (niente bagno, non mi fido se non c’e’ la spiaggia). Rientrando verso Catania ci fermiamo ad AciCastello per fare una foto al castello ed al panorama.

Rientrati a Catania ci sistemiamo ed andiamo cena dalla zia suora di Paola. Appuntamento alle 19.30, presso la loro casa a MontePo. Io ed una delle sorelle andiamo a prendere la pizza e rientrati alla casa, trascorriamo una serata in allegria scherzando con le sorelle (veramente molto simpatiche). Loro ci raccontano la loro esperienza a Catania, molto difficile, vista la zona disagiata in cui si trovano ad operare. Tornati in albergo passiamo l’ultima notte in Sicilia. Lunedi’ 1 Settembre 2008 L’aereo per il rientro e’ previsto per le 14, ma utilizzando il collegamento internet presente sul telefonino scopriamo che la partenza e’ spostata di 2 ore. Abbiamo quindi tutta la mattina a disposizione per le ultime spese e per l’ultima visita a Catania. Parcheggiamo l’auto vicino al centro, e ci dirigiamo seguendo la Via Etnea arriviamo fino al Duomo, che visitiamo, visto che ieri era chiuso. Successivamente facciamo un giro al mercato del pesce, giro consigliato da una delle suore. L’ambiente e’ molto simile al mercato di Palermo, con gente urlante e colorita. Girando per la citta’ troviamo una enoteca dove acquisto una bottiglia di vino bianco come quella bevuta al ristorante Metro’. Dopo aver girovagato per tutta la mattina in centro, ci dirigiamo all’aeroporto. L’orario del volo e’ confermato, e intorno alle 12.30 riconsegnamo l’Opel Corsa e ci prepariamo per il check in. Ci avevano avvisato quando eravamo arrivati che il controllo bagagli era molto minuzioso, ed in effetti la coda e’ veramente lunga. Nonostante questo passiamo il controllo e mangiamo qualcosa di veloce. Alla fine ci facciamo pure un cannolo in 2. Il volo parte alle 16.00 ed alle 18.00 siamo di nuovo a casa. Fine dell’avventura. Purtroppo si sa che le cose belle finiscono in fretta. E’ stato bello scorazzare per la Sicilia. E’ veramente bella. Peccato che a volte sembra che i siciliani non si curino troppo delle bellezze che hanno. Alla prossima avventura.

Bye.



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