Sicilia, Selinunte da dimenticare
Primo impatto struttura: albergo stile moderno Anni ’80 cioè edilizia basso-costo, con clientela costituita prevalentemente da isolani.
C’è una bella natura, un bel mare con lunga distesa sabbiosa, riservata all’hotel, ma, x il resto non c’è niente, perchè il paese di Selinunte dista 7 km (privo di collegamenti salvo auto propria) Castelvetrano 15 km.
La nostra camera fronte mare dà sulle piscine, quindi molto rumorosa.
Ore 20 cena a buffet, grande assalto delle mandrie e musica a tutto volume, bimbi e ancora ragazzini siciliani (originali).
A seguire danze e discoteca in piscina, sotto la nostra finestra, fino alle 2 di notte.
Ma dove siamo capitati? sabato 2 settembre Mattina: Tempo splendido, colazione a buffet (assalto) in sala da pranzo per 600 persone! Dopo qualche ora al mare, tentiamo di uscire dal villaggio ma è impossibile…Ci mettiamo a seguire le rotaie della linea ferroviaria Agrigento-Castelvetrano dismessa dall’epoca di Garibaldi.
Arriva alla foce del fiume Belice, ci sembrava di essere nel film di Bud Spencer e Terence Hill, in “Lo chiamavano Trinità” ambientato nel desolato far west.
Serata: Si cerca di dormire al ritmo di “tintarella di luna” fino alla 1,roba da neuro-deliri.
domenica 3 settembre Tempo bellissimo.
Spiaggia fino alle 12, pranzo, pennichella.
Nel pomeriggio, marcia a piedi lungo la spiaggia, che è costellata di discariche a cielo aperto.
Guadiamo il fiume Belice con scarpe e pantaloni bagnandoci tutti.
Percorriamo 8 km tra andata e ritorno affondando nella sabbia per arrivare a Selinunte paese, attirati della sua antica fama,ma ci aspetta una cocente delusione: tutto è in anodizzato,la sporcizia regna sovrana ovunque.
Peccato, perchè è un luogo carico di storia, gli antichi greci vi avevano edificato i loro templi,e dove vi morì l’imperatore Traiano, oggi invece è ridotta allo sfacelo.
In compenso al tramonto,la passeggiata di ritorno solinga nella natura vera,carica di profumi, ci ha colmato gli occhi di bellezza dopo lo scempio e ha ricompensato le nostre fatiche.
Dopocena con cabaret divertente stile Ficarra e Picone, e musica live.
lunedì 4 settembre Dopo la mattinata trascorsa al mare, scopriamo una piscina naturale di acqua calda immersa nella pace.
Nel pomeriggio siamo usciti dal cancellone dell’albergo,a cercare gli scapellotti in piazza: seguendo la strada asfaltata nella desolazione più completa per 2 km, accompagnati dall’abbaio continuo e rabbioso di un cane da gregge.
Il tutto rallegrato da 3 fucilate, come segno d’avvertimento, ma noi abbiamo proseguito imperterriti a nostro rischio sulla strada ,poi al di la di una rete un contadino, dopo aver appurato che eravamo ospiti del villaggio, ci ha indicato un tratturo (sentiero sterrato pieno di pericoli),per scendere alla marina, in mezzo a rovi, canneti, rocce fino al mare, tirando un gran sospiro di sollievo.
martedì 5 settembre Gita con pullman di linea (costo 2 euro a pax A/R),al mercato settimanale di Castelvetrano, costituito da stuoli di teli con collanine e abbigliamento made in china, seguito da visita individuale più interessante alla chiesa Madre, Palazzo Pignatelli, all’epoca in fase di ristrutturazione, quindi non accessibili al pubblico.
Il cambio camera è stato in negativo perchè i confinanti maleducati ne facevano di tutti i colori.
Mare bello e freddo.
Il contatto sociale con gli ospiti, nonostante la buona volontà, è insostenibile, per la villanaggine.
Serata siciliana a base di dolci tipici, 5000 torte per 1000 ospiti, grande magnata fino a strabuzzare.
mercoledi 6 settembre Tempo bellissimo, sono contenta che anche questo giorno sia passato.
Ho trovato l’argilla in mare e fatto un bel bagno.
giovedì 7 settembre Sole stupendo, bella gita pomeridiana a Marsala dove ritornavamo per la seconda volta,carina perchè il trasferimento sull’isola di Mozzia è avvenuto su piccola e colorata barca da pesca.
lunedì 10 settembre Bella gita a Palermo per la seconda volta, dove alla caffetteria chic “Spinnato” (Via Principe di Belmonte -Palermo),abbiamo mangiato una golosa cotoletta di melanzane accompagnata da gelato, tralasciando la comitiva che ha preferito pranzare al ristorante “O’ Cuccagna”.
martedì 11 freddo,libeccio e pioggia giovedì 14 settembre La giornata più bella: la partenza per Milano