Sicilia on the road tra Catania e Trapani

Un itinerario primaverile di nove giorni tra mare, cultura e paesaggi mozzafiato.
Scritto da: giada_antonini
sicilia on the road tra catania e trapani

Dopo un anno e mezzo di pandemia, un viaggio on the road per il mio trentesimo compleanno è stato il regalo migliore che potessi farmi. E a fine maggio quale migliore destinazione della Sicilia, dove si può spaziare tra mare e città meravigliose, relax e cultura, paesaggi e cibo straordinario? E così, insieme a due delle mie amiche più care e alla mia inseparabile macchina fotografica, parto per quest’avventura che ci porterà a percorrere 1300 km iniziando da Catania, proseguendo lungo tutta la costa sud e risalendo a ovest fino a Trapani.

Prenotiamo un volo Ryanair da Perugia con partenza il 21 e ritorno il 30 maggio e un’auto a noleggio con la compagnia Sicily by car, con cui ci troviamo benissimo. Scegliamo gli alloggi su Booking e facciamo qualche telefonata per accertarci che le attrazioni che vogliamo visitare abbiano riaperto, poi, finalmente, si parte!

Giorno 1: Catania

Ci rechiamo in aeroporto di venerdì sera, dopo il lavoro, emozionatissime e quasi incredule di poter tornare a viaggiare. A Catania soggiorniamo nei pressi del centro, a Casa Orazio. Il proprietario è gentilissimo e viene a prenderci gratuitamente all’aeroporto a mezzanotte.

Il mattino seguente ci alziamo di buonora, cariche di adrenalina per l’inizio del nostro viaggio e dedichiamo il primo giorno alla visita della città. Ci incamminiamo verso il centro percorrendo la famosa via Etnea e ci fermiamo a fotografare piazza Stesicoro, con i resti dell’Anfiteatro romano e la Cattedrale di San Biagio, passiamo attraverso piazza dell’Università e ci godiamo il sole gustando una colazione tipica con cannoli e brioche col tuppo in piazza del Duomo, ammirando la fontana dell’Elefante, simbolo della città. Ci dirigiamo poi verso ‘A Piscaria, il caratteristico mercato del pesce di Catania. Consiglio di andare di mattino presto, quando i pescatori stanno ancora allestendo i banchi e si può vivere il momento che precede la grande folla di persone che di lì a breve arriveranno. Così si ha modo di scattare qualche bella foto, respirare l’odore di pesce fresco e sentire le voci dei pescatori che parlano tra loro, catapultandosi immediatamente nell’atmosfera più genuina del luogo. Ci tuffiamo nel mercato entrando in piazza di Benedetto, superando la meravigliosa fontana dell’Amenano. Le voci, gli odori, i colori: un’esperienza unica e immersiva tra le vie e le piazze barocche del centro città. Ci perdiamo nei vicoli limitrofi, dove sono allestiti banchi di frutta e verdura coloratissimi e poi ancora quelli dei macellai. Qualcuno ci racconta la storia del proprio banco, che in realtà è la vita della propria famiglia, che da generazioni con orgoglio si tramanda questo mestiere. Se avete tempo, fermatevi a parlare con le persone del posto, è sempre bello ascoltare le storie e i racconti di esperienze diverse dalle nostre. Fotografiamo gli ombrelli e le girandole variopinte che addobbano via Gisira e torniamo a piazza del Duomo per visitare la Cattedrale di Sant’Agata, ricostruita in forme tardo barocche, come del resto quasi tutta la città, dopo il violento terremoto del 1693. Percorriamo poi le vie del centro, dove non può mancare una tappa al Teatro Greco (6 € per la visita), al Castello Ursino, una sosta di fronte alla splendida facciata del Teatro Massimo Bellini, una passeggiata in via Teatro Massimo e infine l’incantevole parco di Villa Bellini.

Verso sera torniamo nella zona del mercato, che a quest’ora si anima di locali e ristoranti. Scegliamo Sikulè (prezzo medio, prenotato su TheFork con il 30% di sconto), dove mangiamo dell’ottimo pesce sulla terrazza che si affaccia su piazza di Benedetto.

Giorno 2: Etna

Il secondo giorno torniamo in autobus all’aeroporto per ritirare la nostra auto prenotata online (si può anche optare per un noleggio auto in centro città, probabilmente risparmiando un po’). Consiglio di scegliere un contratto senza franchigia, in modo da essere maggiormente tutelati in caso di sinistro.

Saliamo in auto e ci dirigiamo verso la prima meraviglia naturale del nostro viaggio: l’Etna. Arrivati al Rifugio Sapienza (2000 mt) si può parcheggiare e salire con la funivia, se il vento lo permette, per poi proseguire a piedi, o salire con le Jeep 4×4 fino a quote più alte. Per arrivare ai crateri sommitali bisogna acquistare un tour con accompagnatore. Consiglio, quindi, di informarsi prima della partenza e scegliere l’itinerario da seguire o rivolgersi all’ufficio della funivia una volta arrivati, anche perché la segnaletica in quota è completamente assente. A causa del forte vento, noi siamo salite con la jeep fino alla quota di 2500 metri, per poi continuare con un tour fai da te a piedi. Camminare sulla sabbia è molto faticoso, perciò abbiamo scelto di proseguire per un po’ sulla strada battuta dalle jeep fino ad affacciarci per ammirare le colate laviche sulla valle del Bove. Uno spettacolo unico formato dallo sprofondamento di due crateri, che hanno dato origine a un’enorme caldera, dove lo sguardo si perde tra il nero della roccia vulcanica e il verde della poca vegetazione presente, fino ad arrivare al mare. Abbiamo pranzato con un panino acquistato nei pressi del rifugio e siamo poi riscese a piedi per visitare i crateri Silvestri, i più bassi e vicini al parcheggio (raggiungibili senza prendere la funivia), da cui si apprezza un entusiasmante panorama di Catania e del mare. Prima di raggiungere questo punto, per chi avesse molta energia e tempo, si possono visitare altri crateri e prolungare la visita, che comunque richiede a mio avviso almeno cinque o sei ore, considerando anche la pausa pranzo e le soste per fotografare il panorama.

Torniamo nel pomeriggio e per rigenerarci optiamo per una cenetta di pesce sulla terrazza del ristorante Be Quiet (location molto carina, anche in questo caso prenotata su TheFork con uno sconto del 30%). La serata si conclude presto, domani ci aspetta una giornata impegnativa!

Giorno 3: Riviera dei Ciclopi, Giardini Naxos, Gole dell’Alcantara, Taormina

Partiamo di buonora per scoprire la riviera dei Ciclopi, che comprende le zone di Aci Trezza, Aci Castello e Aci Reale, rese celebri dai Malavoglia di Verga e godere di un’alba mozzafiato sui famosi faraglioni di Aci Trezza. Arriviamo in tempo, parcheggiamo sul lungomare e piazziamo i nostri cavalletti con le macchine fotografiche puntate verso le rocce. Osservare il sole che sorge sul mare e le illumina d’oro non ha prezzo. Proseguiamo in auto sulla litoranea fino a Giardini Naxos seguendo il sole, che illumina di sfumature dorate la sabbia e le barche ormeggiate. Sul lungomare, scegliamo un piccolo bar per fare colazione, un posticino intimo e dall’atmosfera familiare, dove nessuno ti preparerà un cappuccino di soia, ma potrai riconoscere i volti scavati dal tempo dei pescatori della zona, che ti accoglieranno a braccia aperte pronti a scambiare due chiacchiere.

Gole dell’Alcantara

Dopo la colazione vista mare, facciamo una passeggiata in spiaggia e proseguiamo verso le Gole dell’Alcantara. Uno spettacolo unico, sia scendendo all’interno delle gole vulcaniche, sia dai punti panoramici più alti che si incontrano seguendo il sentiero nel bosco. Noi abbiamo scelto di accedere direttamente dal parco (e non dalle scale comunali). L’ingresso costa tra i 7 e i 13 € secondo la stagione e si possono anche noleggiare, a un costo superiore, delle calosce per sfidare il freddo dell’acqua e risalire la corrente (noi lo abbiamo fatto per un breve tratto a piedi nudi, aggrappandoci alle pareti). Nei mesi di primavera è ancora possibile apprezzare pienamente la natura, mentre nei periodi di alta stagione si trova maggiore affollamento. Il percorso nel bosco è abbastanza agevole, ci sono degli splendidi limoneti e i punti panoramici affacciati verso le gole valgono una pausa per qualche foto.

Taormina

Dopo circa due ore dedicate alle gole e una pausa veloce al bar della struttura, ci dirigiamo verso Taormina, dove passeremo il resto della giornata. Sempre alla ricerca di scorci da ammirare, sostiamo per qualche minuto in una terrazza lungo via Nazionale, subito dopo il sottopasso che conduce verso il centro di Taormina. Da questo punto rialzato si possono osservare Isola Bella e le scogliere a picco sul mare (la strada è stretta ed è difficile parcheggiare, serve un po’ di fortuna). Scendiamo in spiaggia e ci sistemiamo nel lembo di sabbia che unisce la costa all’isola (ora dovrebbe essere visitabile, allora era chiusa per lavori). Nel pomeriggio lasciamo l’auto al Parcheggio di Porta Catania (a pagamento, molto comodo per raggiungere il centro città) e iniziamo la visita partendo dai giardini della Villa Comunale (da verificare gli orari di apertura), per poi perderci tra le vie del centro e Corso Umberto I fino ad arrivare, un’ora prima del tramonto, all’ingresso del Teatro Greco (attenzione agli orari di apertura per le visite considerando la stagione di eventi, costo 10 €).

Ammirare il teatro con il mare, la città e l’Etna sullo sfondo, è un’emozione unica con il sole che scende e colora di oro i gradini millenari. Usciti dal teatro, ci dirigiamo dal lato opposto, verso piazza IX Aprile, da cui si gode di una vista mozzafiato verso il mare. La piazza, su cui domina la Chiesa di San Giuseppe, sovrastata dalla roccia, ha un aspetto elegantissimo e all’ora dell’aperitivo, quando le luci cominciano ad accendersi e le persone si affollano fuori dai locali, regala un’atmosfera veramente unica. Proseguiamo verso la storica Porta Catania, e decidiamo di cenare al ristorante il Duomo, con affaccio sulla piazza. Personale gentilissimo, piatti di pesce deliziosi e atmosfera magica: non chiedevamo di meglio. Dopo cena rientriamo nel nostro alloggio a Catania e prepariamo le valigie per la prossima tappa.

Giorno 4: Siracusa

Direzione Siracusa. Alloggiamo al Crispi Rooms, piccolino e bellissimo, recentemente ristrutturato e da cui si può facilmente raggiungere a piedi Ortigia. Il proprietario, gentilissimo e super disponibile, ci fornisce informazioni su cosa visitare in città e dove mangiare. Decidiamo di riposare con una giornata di mare nella spiaggia di Fontane Bianche. Nel tardo pomeriggio facciamo un giro per i vicoli della meravigliosa Ortigia. Piazza Duomo ci toglie subito il fiato. Facciamo una sosta all’ufficio del turismo, dove ci danno ulteriori indicazioni e dove si può fare un’interessante esperienza in realtà virtuale, che immerge lo spettatore nella ricostruzione della Siracusa greca (biglietti 6-8 €). Decidiamo di visitare il Castello Maniace al piccolo costo di 4 €, davvero spesi bene perché la struttura è bellissima e la visuale dalle fortificazioni al tramonto è stupenda. Usciti dal castello, proseguiamo la passeggiata sul lungomare Alfeo, osservando il sole che si tuffa nel mare e il cielo che si colora di rosso. Raggiungiamo Largo Aretusa e ci rilassiamo in riva al mare in uno dei tanti locali affacciati sulle barche ormeggiate.

A cena ci fermiamo nel centro di Ortigia, a La Tavernetta da Pietro, che consiglio di provare (prezzi onesti e pesce ottimo).

Giorno 5: Noto, Modica e Ragusa

Il giorno successivo ci rimettiamo in auto. Le tappe di oggi sono Noto, Modica e Ragusa. Prima di partire facciamo la caratteristica colazione con granita e brioche in uno dei bar all’interno del parco nei pressi del foro romano di Siracusa, e partiamo alla volta di Noto. Parcheggiamo tranquillamente alle porte del centro e ci dirigiamo subito verso la meravigliosa cattedrale di San Nicolò e l’elegante palazzo Ducezio. Per fare qualche bella foto consiglio di salire sulla terrazza della Chiesa di San Carlo al pozzo (2 € per l’ingresso), da cui si ha una bellissima prospettiva verso la cattedrale e il corso. Se si viaggia in primavera consiglio di controllare le date dell’Infiorata (di solito tra la metà e la fine di maggio), uno spettacolo unico durante il quale via Nicolaci viene ricoperta da incredibili disegni composti di fiori, assolutamente da non perdere.  Facciamo un breve giro per le vie della città alla scoperta delle scalinate dipinte a tema ogni anno prima dell’Infiorata e di qualche scorcio panoramico dalle vie a quota più alta. Ripartiamo dopo circa due ore di visita.

Arrivando a Modica non può mancare una sosta al Belvedere di San Benedetto per immortalare la città che da lì, con il Duomo in primo piano, sembra un presepe (bellissimo anche al tramonto, con le prime luci della sera).  Un’altra sosta al Belvedere Pizzo, parcheggiamo nei pressi del centro e ci dedichiamo alla visita della cattedrale. Pranziamo al piccolo Bar del Duomo, consigliatissimo, dove si preparano dei panini fantastici, con tantissimi ingredienti locali e una granita al cioccolato che è la fine del mondo. I proprietari ci raccontano la storia del cioccolato di Modica (nel bar si possono acquistare tavolette di diversi gusti) e scambiamo volentieri qualche parola. Anche in questo caso il tempo totale di visita è di circa due ore.

Ci dirigiamo quindi verso Ragusa. Prima sosta lungo via Risorgimento, nei pressi dell’ospedale (attenzione a trovare un punto sicuro dove fermarsi) per ammirare il panorama su Ragusa e Ragusa Ibla, la parte più antica della città. Seconda tappa fotografica lungo i tornanti di Corso Mazzini, che regalano uno scorcio su Ragusa Ibla con, in primo piano, il campanile azzurro della Chiesa di Santa Maria dell’Itria. Affascinante e panoramico anche il Percorso delle Scale, dal quale raggiungiamo la città vecchia. Saliamo in piazza Duomo, dominata dall’imponente cattedrale barocca di San Giorgio e proseguiamo verso il giardino Ibleo (si può raggiungere anche in auto, c’è un parcheggio dedicato). Torniamo verso la parte nuova della città, facciamo una passeggiata lungo Corso Italia e visitiamo la Cattedrale di Giovanni Battista.

Verso sera rientriamo a Siracusa e continuiamo a esplorare i vicoli di Ortigia. Il mio consiglio, però, è di restare in una delle tre città per la cena e per ammirarla con le luci della sera, oppure, fare un salto per cena a Marzamemi, allungando di poco la via del ritorno, ma ne vale veramente la pena.

Giorno 6: da Siracusa alla Scala dei Turchi

Colazione al bar Tunisi, pieno di prelibatezze dolciarie di ogni tipo e dove si può acquistare una fantastica crema al pistacchio come souvenir da portare a casa. Dedichiamo la mattinata alla visita del Parco Archeologico di Neapolis (ingresso 13 euro), dove ammiriamo il famosissimo Orecchio di Dioniso, l’Anfiteatro Romano e il Teatro Greco. Il tempo necessario per la visita è di circa due ore. Pranziamo con un panino a La Salumeria dei fratelli Burgio, molto conosciuto in città e consigliatissimo per la varietà e qualità degli ingredienti (c’è un po’ di fila ma ne vale la pena!). Mi è stato segnalato anche il Caseificio Borderi, subito a fianco. Ci rimettiamo in cammino, tre ore di guida fino a raggiungere la Scala dei Turchi ad Agrigento. Consiglio di prenotare una stanza in uno dei tanti alberghi vicino al mare e non in centro, per agevolare gli spostamenti. Al momento del nostro viaggio, la grande scogliera bianca non è accessibile per motivi di sicurezza, ma la sua bellezza si può ammirare dalla spiaggia limitrofa (fino al punto dove il passaggio è interdetto). Parcheggiamo al Parking Scala dei Turchi e scendiamo in spiaggia, dove passiamo qualche ora. Ci spostiamo poi per qualche foto al tramonto al belvedere lungo la panoramica Realmonte – Porto Empedocle, realizzato dal FAI e dal Comune di Realmonte.

Per la cena scegliamo di festeggiare il mio compleanno al ristorante di pesce Akropolis, elegante e con una vista spettacolare sulla Valle dei Templi. Il pesce è ottimo e il prezzo a mio avviso modico, vista la location davvero meritevole.

Giorno 7: la Valle dei Templi di Agrigento e le Saline di Marsala

La mattina seguente dedichiamo tre ore alla visita della Valle dei Tempi, sito incredibilmente affascinante e impressionante, in cui la storia della Magna Grecia rivive grazie all’immenso patrimonio archeologico. L’ingresso costa 10 euro e si può scaricare dal sito l’app ufficiale per l’acquisto dei biglietti e per seguire le informazioni di visita durante il tour. Per pranzo ci spostiamo sul lungomare di San Leone, e mangiamo al Bar Agorà.

Si parte quindi alla volta di un’altra grande meraviglia, le Saline di Marsala. Un viaggio di circa due ore, al cui arrivo si apre davanti ai nostri occhi un paesaggio paradisiaco, dove i colori dati dalla presenza delle vasche di sale e i caratteristici mulini fanno da protagonisti per le nostre foto.

Alloggiamo presso La Finestra sul Sale, una piccola struttura all’interno delle saline, con una vista mozzafiato sul paesaggio. Il personale, gentilissimo, ci riserva la camera con accesso alla terrazza sulla copertura dell’edificio, da cui si gode di uno spettacolo unico e che sarà il nostro set fotografico al tramonto e l’indomani mattina all’alba. Ci facciamo accompagnare poi all’inizio della visita guidata (davvero ben organizzata, comprende la visita alle vasche di sale e a uno dei mulini, costo 16 €). Forse ad oggi la struttura ricettiva è chiusa, ma l’azienda SEI – Saline Ettore e Infersa organizza attività e tour esaltanti nelle saline e nelle isole dello Stagnone di Marsala, che offrono un paesaggio e una biodiversità unica e dove si svolgono itinerari naturalistici e percorsi benessere esclusivi. Tutto è consultabile dal sito internet dell’azienda. Porterò sempre nel cuore questo luogo straordinario e credo che rappresenti per me la tappa più suggestiva del viaggio.

Dopo la visita guidata, ci rilassiamo nella nostra camera da cui scattiamo foto al tramonto: un’esplosione di rosa e rossi che si confondono tra terra e cielo, interrotti solamente dalle sfumature tortora dei cordoli delle vasche e delle strutture dei mulini.

Per cena ci spostiamo nel centro di Marsala e scegliamo la Trattoria Garibaldi, dove passiamo una piacevole serata. Facciamo poi un breve giro per il centro città e torniamo in hotel.

Giorno 8: Trapani ed Erice

Che siate fotografi appassionati poco importa, ma lo spettacolo che offrono le saline all’alba vale la sveglia presto: il silenzio, i colori, le forme di questo paesaggio unico nato dall’attenta fusione tra la natura e la mano dell’uomo, esaltato dalla magia del sole che sorgendo lo illumina, regala emozioni indimenticabili.

Cerchiamo un bar per colazione e ancora estasiate da ciò che vediamo, decidiamo di fare un giro in macchina lungo Contrada Ettore Infersa e Contrada Spagnola, dove si aprono scorci caratteristici. Ci fermiamo poi in spiaggia tra il Lido Signorino e Playa Blanca e passiamo qualche ora di relax. A pranzo torniamo in centro a Marsala, al famoso panificio Ragona, che offre una varietà infinita di arancine da leccarsi i baffi.

A pancia piena ci rimettiamo in auto verso l’ultima tappa del nostro tour: Trapani. Alloggiamo questa volta in un appartamento in centro prenotato su Airbnb, che in questo caso è economicamente più conveniente rispetto alle soluzioni offerte da Booking.

Sistemiamo le valige e ripartiamo alla volta di Erice, piccolo incantevole borgo medievale sulla vetta del Monte San Giuliano, da cui si gode di un’incredibile vista su Trapani e il mare.

Il paese si può raggiungere anche con la funivia che parte da Trapani ma, causa Covid, non ne possiamo usufruire. Il borgo è piccolo e ci si può letteralmente perdere tra i suoi vicoli tortuosi, rimanendo incantati alla vista del Duomo e della Torre di Re Federico che svetta al suo fianco e poi proseguendo per il Castello di Venere e i giardini del Balio, che offrono panorami a perdita d’occhio verso la costa. Consiglio di cenare e passare la serata qui tra i piccoli negozi di artigianato e i localini e pasticcerie, che emanano un profumo inebriante. Purtroppo, al momento del nostro viaggio, sempre a causa pandemia, i ristoranti e molte delle attività presenti nel borgo non avevano ancora riaperto, perciò per la cena abbiamo optato per uno dei locali del centro storico di Trapani, ma un giorno torneremo sicuramente ad assaporare l’atmosfera magica di Erice.

Giorno 9: Trapani e ritorno a Catania

Eccoci all’ultimo giorno di questo incredibile viaggio. Dedichiamo l’intera mattina alla visita di Trapani, che mi stupisce per le sue case colorate affacciate sul mare e il succedersi di vicoli dove si respira il clima e l’atmosfera del posto. Il mio consiglio è di inoltrarsi per le vie del centro, da Corso Italia, proseguire verso la Fontana di Saturno, la Torre dell’Orologio, la Cattedrale di San Lorenzo fino a raggiungere la Torre di Ligny e poi tornare indietro per via Mura di Tramontana Ovest e via Dante Alighieri, che offrono spettacolari scorci della città e del mare.

Dopo un panino, nel pomeriggio, ci rilassiamo per qualche ora al Lido San Giuliano, prima di ripartire alla volta di Catania per prendere l’aereo l’indomani mattina e lasciare questa terra incredibile. Quasi quattro ore di auto, attraverso paesaggi affascinanti, specialmente nelle località più interne dell’isola, che a maggio offrono una natura rigogliosa, colline dolci e verdissime.

Altra possibilità, sarebbe quella di prendere l’aereo di ritorno da Palermo (se avete qualche ora prima del volo, visitate questa splendida città), ma nel nostro caso il prezzo non era conveniente.

Per chi scegliesse di fermarsi qualche giorno in più e volesse continuare l’itinerario, consiglio di visitare l’isola di Favignana, con il suo mare cristallino o la zona di San Vito Lo Capo.

È stato un viaggio on the road emozionante e avventuroso, ricco di storia, cultura, natura, luoghi e panorami mozzafiato rimasti nel cuore, mare favoloso, cibo straordinario e alcuni tra i più bei tramonti della mia vita. La fatica, i lunghi tragitti in macchina e le sveglie all’alba sono stati ripagati da esperienze incredibili, che mi hanno fatto innamorare della Sicilia e lasciato una gran voglia di tornare, presto, a scoprire altre meraviglie di quest’isola incantevole!

Guarda la gallery
20210527_180539

10_scala_dei_turchi

11_valle_dei_templi

12_saline_di_marsala

13_trapani

1_catania

2_etna

3_riviera_dei_ciclopi

4_isola_bella

5_taormina

6_fontane_bianche

7_ortigia

8_noto

9_modica



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari