Sicilia occidentale a Settembre
– Per spostarci fuori Palermo abbiamo affittato l’auto, una Fiat Panda Diesel nuovissima, con SicilyByCar, che dopo molte ricerche è risultata essere la compagnia più conveniente, circa di 350 euro per 12 giorni.
Itinerario di viaggio: Palermo, Bagheria, Caccamo, Agrigento, Eraclea Minoa, Selinunte, Mazzara del Vallo, Marsala, San Vito lo Capo, Erice, Scopello, Segesta, Castellammare del Golfo.
Abbiamo prenotato da casa soltanto le 3 notti a Palermo e la settimana a San Vito lo Capo, per il resto ci siamo fermati in tutta libertà nei luoghi che più ci ispiravano.
Diario di viaggio.
10/09: arrivo a Palermo dove decidiamo di trascorrere 3 notti, alloggiando presso l’hotel Ariston, pulito, decoroso, personale cortese, recentemente ristrutturato al costo di 67 euro a notte in solo pernottamento. Si trova in una zona, Via Mariano Stabile, ad alta concentrazione di alberghi, alcuni anche all’interno dello stesso edificio ma su distinti piani. La posizione permette di raggiungere il centro storico ed alcuni siti di maggiore interesse anche a piedi. Arriviamo in serata, appoggiamo i bagagli in camera ed usciamo per cenare. Optiamo per la vicina Hostaria al Duar 2, Via Ammiraglio Gravina 31, che propone specialità tunisine oltre a piatti locali. Mangiamo cous-cous di carne e verdure, non memorabile ma ad un prezzo irrisorio. A seguire visita notturna al Teatro Politeama.
11/09: La prima giornata è dedicata alla visita della città di Palermo. Sul nostro itinerario a piedi incontriamo il Teatro Massimo, la Martorana, San Cataldo, Piazza Pretoria e la Cattedrale. C’è la prendiamo comoda andando un po’ a zonzo in cerca di pasticcerie e gelaterie e subito la nostra vacanza assume le caratteristiche di un tour gastronomico.
Pranziamo al mercato di Ballarò, mentre per la cena ripieghiamo su una pizza scoprendo che in Sicilia, è assolutamente superlativa.
Nel pomeriggio visita al castello della Zisa, perdibile! 12/09 Palermo: il mattino visitiamo il quartiere dell’Albergheria con le sue originali costruzioni di “arte moderna”: piazze ricoperte di schermi tv, crocefissi di cassette in plastica e tutto un susseguirsi di assemblamenti di materiale da recupero davvero originali. Poi l’impressionante quartiere della Kalsa con le sue case ancora squarciate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Per il pranzo siamo stati da Totò al mercato della Vucciria. Se non vi formalizzate sul servizio, tovaglie di carta marrone e bizzarri camerieri adolescenti, lo consigliamo vivamente per i primi e secondi piatti di pesce autentici, ottimi e a prezzi che nemmeno ci sogniamo. E’ un locale veramente caratteristico, molto frequentato dai Palermitani oltre che dai turisti, pertanto conviene andare molto presto per trovare posto.
Subito dopo pranzo pensiamo di visitare Monreale. Secondo la guida è raggiungibile in circa 20 minuti con i mezzi pubblici ma qui comincia l’avventura. Dovremmo prendere due autobus ma a causa del traffico, che non ha molto da invidiare a quello di Bangkok, tutto sembra bloccato e non arriva nessuna corsa per quasi 45 minuti. Poi finalmente arriva, saliamo, ma ci muoviamo a passo d’uomo. Arriviamo in fermata per la coincidenza e altra lunghissima attesa di più di un’ora insieme ad una coppia tedesca che aveva la nostra stessa destinazione e non si capacitava dell’attesa. Arriviamo a Monreale, purtroppo poco dopo le 18.00 (impiegando quasi 3 ore per percorrere 10 km) ma il Duomo è ormai chiuso. Ci accontentiamo di ammirare il grandioso duomo normanno da fuori e passeggiamo per la graziosa cittadina con splendida veduta sulla conca di Palermo. La sera ci consoliamo in pasticceria.
13/09: Bagheria-Cefalù-Caccamo Prendiamo possesso della nostra Fiat Panda e affrontiamo il traffico palermitano, esperienza di cui, per la buona riuscita, ancora oggi mi faccio vanto.
Desideravo vedere Bagheria per i ricordi del romanzo di Dacia Maraini: “La lunga vita di Marianna Ucria”. L’impressione che se ne ricava è davvero quello di un giardino d’estate, caratteristico per le piante di limoni e ulivi e rinfrescato da piacevoli brezze marine. Il luogo è ideale per fuggire dalla calura (e oggi aggiungerei anche dal caos) di Palermo. Ci sono molte belle ville private ovviamente chiuse ai visitatori. Ci rechiamo quindi a Villa Palagonia, il cui originale proprietario, si vendicò degli amanti della moglie, a quanto pare molto numerosi, facendone delle caricature in forma di statue grottesche e deformi che abitano densamente tutto il giardino e le mura di recinzione. Un luogo davvero pittoresco. Pranziamo al sacco sul mare di Ponticello e nel primo pomeriggio raggiungiamo Cefalù. Visitiamo l’imponente Duomo, facciamo due passi per la cittadina molto graziosa ma gremita di turisti e poi cerchiamo un po’ di relax in spiaggia. Consapevole di essere molto selettiva in fatto di spiaggia e mare, mi permetto di scrivere che a Cefalù non sono propriamente memorabili, la spiaggia è molto sfruttata ed il mare, almeno quel giorno, aveva un pessimo odore di fognatura.
Ci rimettiamo alla guida in direzione di Caccamo per vedere il suo castello medievale, il più grande della Sicilia. Arriviamo in serata con l’idea di pernottare nell’albergo segnalato sulla Rough Guide, ma scopriamo che ha chiuso i battenti qualche anno prima! Così chiediamo per strada e in un battibaleno ci trovano un appartamento appena ristrutturato con visuale proprio sul castello per 50 euro a notte. La sera cena “Alla Castellana”, proprio lì di fronte. Il mattino seguente ci dirigiamo verso la pasticceria per la colazione e in molti ci salutano e ci chiedono come abbiamo passato la notte, evidentemente si era sparsa la voce dei due turisti in cerca di alloggio e queste piccole attenzioni ci hanno fatto apprezzare ancora di più la Sicilia e i suoi abitanti.
Ps. Quando in pasticceria ho chiesto un caffè “di orzo”, che peraltro non avevano, mi hanno guardato come se avessi bestemmiato.
14/09: Caccamo- Valle dei Templi- Eraclea Minoa Il mattino visitiamo il Castello ed il paesino di Caccamo che con i suoi panorami vale una deviazione e poi ripartiamo in direzione Agrigento. Arriviamo alla Valle dei templi, su cui non mi dilungo, perché tanto è già stato scritto. Fuggiamo dalla città di Agrigento, che sembra una ferita nel paesaggio, e nel tardo pomeriggio siamo ai siti archeologici di Eraclea Minoa. Sarà stato il maltempo, che a Eraclea ci ha accolto con una pioggia scrosciante, sarà stato che gli scavi non sono ancora stati ultimati, ma questo sito non ci è sembrato poi così scenografico come viene decantato. Come dice M: “un po’ da feticisti del sasso vecchio”.
Ci avviciniamo al mare in cerca di una sistemazione per la notte e incontriamo una signora che offre una zimmer (leggasi camera in tedesco) alla nostre facce da crucchi per 40 euro a notte. Accettiamo subito.
La notte si scatena un violentissimo temporale che causerà non pochi problemi ai clienti del vicino campeggio e diversi danni in tutta la Sicilia occidentale.
15/09: Eraclea Minoa-Sciacca-Selinunte Dopo il temporale splende il sole, ma manca ancora la corrente elettrica in tutto il paese e quindi non si fa colazione. Ne approfittiamo per riscaldarci in spiaggia e respiriamo l’aria inebriata dal profumo degli eucalipti. Eraclea Minoa ha una bella e lunga spiaggia racchiusa in una insenatura e in questa giornata è praticamente deserta, ci dicono però che a Luglio e Agosto sia affollatissima. A metà mattina ci muoviamo verso Sciacca, che a conferma di quanto letto sulla guida si rivela una piacevole cittadina.
Meritevole la parte alta della città, con la sua terrazza a picco sul mare (piazza Scandagliato) e le sue stradine tortuose. Per il pranzo ci dirigiamo verso il molo, dove si trovano i ristoranti migliori per mangiare pesce. Nel pomeriggio visitiamo Il Castello Incantato, pochi chilometri fuori Sciacca, dove un eccentrico artista si è ritirato dopo una sventurata vita, dedicandosi alla scultura di migliaia di teste di pietra che abitano un grande giardino.
In serata arriviamo a Selinunte e visitiamo il suggestivo sito archeologico.
Per la notte troviamo un appartamento a Marinella di Selinunte per i soliti 50 euro. 16/09: Marinella di Selinunte-Mazzara del Vallo-Isola di Motya-San Vito Lo Capo Di buon mattino facciamo colazione sul molo e poi due passi in spiaggia che assieme al mare, non ci sono sembrati niente di eccezionale, anzi…
Arriviamo a Mazzara e ci guardiamo in giro. La città corrisponde pienamente all’idea che mi ero fatta della Sicilia con il suo lungomare alberato e qualche bel giardino dover sedersi all’ombra di una palma. La parte vecchia merita una passeggiata con il quartiere arabo e il Duomo.
Nel pomeriggio riusciamo a prendere il battello per Motya, sito di un antico insediamento fenicio. Le rovine sono sparse su tutta l’isola che abbiamo percorso a piedi , nel prezzo del biglietto inoltre è compresa anche la visita al museo. Sulla terraferma di fronte alle Isole dello Stagnone, cui appartiene anche Motya, ci sono ancora dei mulini a vento colorati vicini alle saline superstiti che nell’insieme offrono un’immagine molto scenografica.
In serata raggiungiamo San Vito lo Capo non senza perderci nel traffico di Trapani e percorrendo successivamente la splendida strada litoranea che da Trapani porta a San Vito.Prendiamo possesso del monolocale prenotato presso l’agenzia Mari e Monti al prezzo di 250 euro a settimana. L’appartamento è davvero molto carino, appena ristrutturato e con mobili e sanitari nuovi, ha un grandissimo terrazzo con vista mare arredato con mobili in ferro battuto e mosaico, inoltre si trova in pieno centro e a circa 200 mt dal mare.
Dal 16/09 al 23/09: San Vito lo Capo-Erice-Riserva dello Zingaro San Vito ha una bella spiaggia e un mare dai bellissimi colori, anche se purtroppo spesso le correnti portano a riva non pochi rifiuti e l’odore del mare non è sempre così invitante.
Il paese è piccolo e carino anche se privo di una sua storia e quindi di una sua vera anima.
Durante la nostra settimana di permanenza si è svolto il Cous-Cous Festival che ha animato notevolmente il piccolo centro anche in un periodo diversamente molto tranquillo. Più volte abbiamo mangiato acquistando piatti tipici dagli stand del festival oppure tra le mura domestiche comprando ottimi piatti nella gastronomia sotto casa.
San Vito ci ha colpito favorevolmente anche per la regolamentazione del traffico e dei parcheggi, i controlli sono efficienti ed intransigenti con chi non rispetta i divieti. Complimenti, forse in materia di traffico dovrebbero fare scuola a molte altre amministrazioni comunali.
Il 18/09 il tempo non è proprio da spiaggia e quindi decidiamo di visitare Erice, deliziosa cittadina medievale arroccata a 800 mt di altitudine. Ottime pasticcerie. Tenete presente che già a metà Settembre se il cielo è coperto può fare parecchio freddo, infatti noi abbiamo sofferto.
Il 21/09 abbiamo esplorato la Riserva dello Zingaro, con le sue meravigliose callette. Consigliata agli amanti della natura poiché si percorre tutta a piedi, costeggiando il mare o spingendosi più all’interno della riserva per ammirare flora e fauna. Il mare è finalmente bello, peccato solo per la temperatura che risulta essere fredda per il nostro standard.
23/09: San Vito lo Capo-Scopello-Segesta-Castellammare del Golfo Il mattino lasciamo San Vito in direzione di Scopello, un piccolo borgo appollaiato sulla costa a 100 mt sul livello del mare. Facciamo due passi per la piazza e poi ci spostiamo per ammirare i suoi faraglioni e per visitare la tonnara ora inattiva. Al mio ritorno a casa mi è stato riferito che alcune delle case all’interno della tonnara, un tempo abitate dai lavoranti, sono state ristrutturate ed ora vengono affittate a chi vi desideri soggiornare.
Ci prendiamo qualche ora di sole alla vicina baia di Guidaloca, con spiaggia ghiaiosa ma attrezzata e raggiungiamo poi Segesta. Arriviamo al tramonto, il sole non è più accecante e non ci sono molti visitatori. Il tempio è grandissimo, molto ben conservato e spettacolare.
Dal tempio si può salire a piedi o in bus per ammirare le rovine dell’antica città ed il teatro. Noi abbiamo scelto di salire a piedi, perché è piacevole camminare immersi nella natura e vedere il panorama dall’alto (e poi siamo anche un po’ tirchi e ci siamo tenuti i 4 euro del bus), la visione dell’autostrada peraltro non disturba più di tanto. Per la notte cerchiamo da dormire a Castellammare del Golfo con il solito sistema: chiediamo per strada e in 5 minuti ci trovano un appartamento a 40 euro a notte davanti alla spiaggia a 2 km dal centro.
24/09: Castellammare del Golfo.
Il centro del paese ha una bella piazza circondata dalle palme e posizionata a terrazza sul mare. Ha anche un grande porto, sul cui lungomare si trovano numerosi locali e ristoranti di pesce. Abbiamo provato il ristorante dell’Hotel Al Madarig, molto elegante ma la sua cucina non è certo memorabile.
La spiaggia è lunga e sabbiosa, il mare abbastanza torpido e a quanto ci risulta parecchio inquinato. Però il paese ci è piaciuto, perché molto caratteristico con le sue stradine tortuose in pendenza, il porto illuminato di notte e i sacchetti dell’immondizia sospesi in aria.
25/09: Castellammare del Golfo-Palermo-Bologna Il mattino passiamo in pasticceria per ritirare i vassoi di pasticcini di pasta di mandorle e frutta di Martorana che avevamo ordinato. Raggiungiamo l’aeroporto Falcone-Borsellino e lasciamo la Fiat Panda al noleggio. Due ore dopo ci imbarchiamo sul volo del ritorno e qui finisce la vacanza.
Conclusioni La Sicilia è certamente un’ottima meta per una vacanza, per la sua storia, il folklore, la natura, la gente quasi sempre molto cordiale e disponibile e la sua cucina. Per come ci siamo organizzati e per il periodo non proprio di alta stagione è risultata essere oltretutto molto economica (1800 euro in due comprensivi di tutto, ma veramente tutto). Non ce ne abbiano i palermitani ma l’unica piccola delusione è stata proprio la città di Palermo. Mi aspettavo una città più signorile con qualche bella via orlata di palme su cui poter passeggiare e invece traffico incessante e caos ovunque, parcheggi selvaggi di auto e motorini che arrivano quasi dentro le chiese.
Una menzione particolare va alla cucina, dimenticatevi le diete e datevi alla pazza gioia in fatto di gusto: pasta con le sarde, pasta alla norma, busiate alla trapanese, il cous cous, gli arancini, il pesce, il pane, la pizza, le panelle, il pane cunzatu, i formaggi e poi i dolci…Granite, cassatele, cannoli, iris, il marzapane, paste con ricotta e l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo ma sono consapevole che un semplice elenco lascia abbastanza indifferente il lettore e quindi provate tutto! Diamo un arrivederci alla Sicilia sperando di visitare presto la parte orientale dell’isola.
F&M