Sicilia occidentale 5

Mare, tradizioni e cultura tra Palermo, Scopello, Segesta, Selinunte e Trapani
Scritto da: vacanzevacanze
sicilia occidentale 5
Partenza il: 16/06/2015
Ritorno il: 26/06/2015
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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16 giugno

Partiti da Ronchi dei Legionari alle 8.40, alle 13 già arrivati a Favignana grazie all’ottimo servizio di Siciliatransfert (i trasporti dall’aeroporto sembrano piuttosto difficili, conviene prenotare un servizio pulmino per poche persone). Navigazione un po’ mossa con scalo intermedio a Levanzo. Camera con vista mare e con il vento che soffia forte da nord. Con navetta gratuita hotel raggiunto spiaggia di Cala Burrone: un sacco di vento anche qui ma vivibile. Alla sera giro per Favignana, paese che ricorda un po’ i tempi passati anche se più commerciale e ricco di negozi. Cena a “Sapori di mare” , ottimi primi di pesce e non , con pasta fatta in casa (busiari). Chiusura con lo squisito digestivo “Marsala alla ciliegia”. Tornando a casa vista sulla vecchia tonnara Florio illuminata. Gianni si lamenta che c’è odore di pesce in tutta l’isola (odore di tonno dice, e lui non ama il pesce)…. E si sente “isolato”… però gli piace!

17 giugno

Colazione su terrazza vista mare dell’hotel Tempo di mare. E poi viaaaa! Cinquantino per entrambi! Presa subito la mano, percorso l’isola in lungo e largo. In porto i pescatori che vendevano il pescato della notte e riparavano le reti. Lungo i muretti piante di bouganville, sulle rocce tappeti di fiorellini violetti, alberi di ficus, fichi d’India fioriti. Fatto sosta a Cala Rotonda, molto carina, con piccoli faraglioni e acqua verde/blu. Peccato non essere riusciti a recuperare gli asciugamani nel porta casco di Maria che non voleva aprirsi (farsi spiegare bene al momento del noleggio)! Ci siamo rifatti con una passeggiata lungo costiera selvaggia. Pranzo a base di pane cunzato (3 euro in due) e ciliegie. Sembra che metà del paese affitti bici e motorini e i negozi sono stracolmi. Ma quando sono in alta stagione, quanti motorini e bici girano? Una enormità! Degno di nota il caffè al pistacchio del “Bar al Marinaio” zona porto.

Serata con aperitivi e tapas locali. Ottimo il Campari con amaretto, limone e rametto di rosmarino decorativo che si annusa ogni volta che si beve: sensazione naso e gusto ottima! Dopo cena amaro punico, giusto per aumentare un po’ il tasso alcoolico.

18 giugno

Visita alla ex tonnara Florio che in realtà è l’ex manifattura del tonno. Molto interessante! Molto al di sopra delle aspettative. Poi spiaggia a Cala Burrone (peccato niente bagno perché troppo vento e acqua troppo fredda), quindi aliscafo per Trapani che e’ carina, piccola, sembra vivibile, con il mare su due lati (in uno c’è il porto), spiaggia praticamente in città, clima piacevole mitigato dall’onnipresente vento (anche troppo vivace).

19 giugno

Usciti presto dall’hotel Tiziano per andare al mercato del pesce con comodissimo bus navetta gratuito, peccato che ci fosse poco/nulla causa il mare mosso. Bello il porto dei pescherecci. C’era un pescatore che preparava degli ami enormi per i pescispada. Poi visita alla bella Basilica dell’Annunziata e il museo Pepoli. Interessanti nel museo paramenti sacri, oggetti di oreficeria e oggetti sacri fatti anche con il corallo. Degno di rilievo il quadro “San Francesco” del Tiziano. Quindi Erice con la bidonvia. Sarà per la funivia, sarà per la nebbia che dicono frequentissima, ma il golfo apparso in un’unico sprazzo di sole sembrava proprio strano. Sembrava di essere in montagna e non in Sicilia a due passi dal mare. Paese ricco di chiese di scarso interesse a parte il duomo, begli scorci, bei bastioni e soprattuto ottima la pasticceria indicata come una delle migliori di Sicilia. Gianni ha fatto anche la foto con la signora Grammatico dopo aver pranzato a base di dolcetti, vino passito e zibibbo.

Ritirata la nostra Y10 (praticamente nuova) noleggiata da Europcar (si ritirano su appuntamento presso la stazione marittima). Dopo cena passeggiata sul lungomare con un’illuminazione molto romatica.

20 giugno

Visita alle saline di Paceco con guide WWF. Molto interessante e molti più uccelli del previsto (anche fenicotteri rosa). Più o meno tutte le saline sono strutturate in 5 tipi di vasca con profondità e concentrazioni diverse. Il diverso colore dipende dalle alghe e dalla concentrazione dei sali. I fenicotteri sono rosa perché mangiano i gamberetti che sono a loro volta rosa perché mangiano le alghe rosa. Qui fanno ancora la raccolta del sale, anche se meno di una volta. Il più pregiato e’ il fior di sale e poi il sale integrale. Acquistato sale presso le saline di Nubia dove c’era anche una salinaio al lavoro (ci hanno rifilato il fior di sale grosso invece di quello fino, va beh, a casa l’ho tritato). Siamo andati a Mozia con il battello con percorso fiancheggiante le saline ricche di mulini a vento. Mozia e’ un luogo di pace con l’uva coltivata raso terra (vino Grillo) nelle viti striscianti (forse per proteggere dal vento?). Ricco il museo con la bellissima statua del giovinetto di Mozia, bello davanti e… anche dietro. Museo e isola sono di proprietà privata degli eredi di Whinkeler che, in barba a Schlieman, ha perseverato negli scavi con risultati più che meritati. Stanchi morti arrivati a Selinunte percorrendo strade interne fiancheggiate per km e km da uliveti dotati di irrigazione ad albero.

21 giugno: Primo giorno d’estate

Visita al sito archeologico di Selinunte nella pace dell’orario di apertura. Peccato le impalcature solo parzialmente rimosse. Comunque bello e maestoso. Di ritorno con la macchina da una zona all’altra del sito (è strutturato in due zone collegate sia da un sentiero che da una strada) raccolta una coppia di attempati francesi che, molto contenti del passaggio, ci hanno chiesto se eravamo del ministero… In realtà tutti possono spostarsi in macchina, ma la cosa è poco pubblicizzata, probabilmente per favorire i trenini a pagamento (noi abbiamo avuto la soffiata dal padrone dell’hotel Il tempio di Hera). Consigliamo di non fare il trasferimento a piedi perchè il caldo si fa sentire… Dalla tarda mattinata spiaggia La Pineta nella riserva della foce del Belice. Mare e posizione splendidi, peccato l’acqua troppo fredda. Fatto lunga passeggiata con metodo Kneip… Pranzo stile Montalbano nel ristorantino sulla spiaggia.

22 giugno: Segesta

Splendida! Un sito che è stato scelto per la sua bellezza da tanti popoli e culture fino al medioevo. Oggi i resti del tempio incompiuto e dell’anfiteatro con poltrone vip emanano un’aura di storia che lascia il segno. Tra il parcheggio e l’area archeologica c’è un comodissimo servizio bus economicissimo. Arrivati a Scopello, rapida visita del paesino e quindi spaparanzati in spiaggia al Lido di Guidaloca. Cena al ristorante “La terrazza”: buona cucina e vista meravigliosa (prenotare tavolo con vista e andare prima del tramonto). Alloggiato al Baglio dello Zingaro.

23 giugno

Ore 8.45 partiti per la Riserva dello Zingaro, si parcheggia all’ingresso che è a pagamento. Seguito percorso costiero per raggiungere le calette per fare il bagno. Dopo un’ora di cammino fatto bagno solitario nella cala Beretta assieme ai pesci per niente spaventati dalla presenza umana. Dopo pochi minuti fatto secondo bagno in cala Disia. Partire al mattino presto, scarpe da trakking, portarsi l’acqua e non fare percorsi troppo lunghi.

Alla sera, dopo la cena a “La terrazza”, passati per la panetteria per un dolcetto con la ricotta e ricevuto in regalo un biscotto a testa che la fornaia aveva fatto per i nipoti (non si può sbagliare perchè c’è un’enorme insegna luminosa “pane cunzato”). Lavorano dalla mattina presto a sera tardi… anche se dicono che è solo per pochi mesi…

24 giugno

Partenza da Scopello sotto la pioggerella non senza esserci procurati il pan cunzato per il pranzo. Deciso di andare in macchina a Monreale. Strada piacevole con paesaggi variabili (mare, cittadelle, montagne desolate). Un vero incubo passare per il lunghissimo e stretto paese Pioppo dal quale Maria, che era alla guida, e’ uscita con i sudori (era il caos assoluto: c’era perfino uno che ha bloccato tutto il traffico per andare a baciare un conoscente). Duomo di Monreale bellissimo, lascia senza parole per i suoi mosaici. Paese molto vivace con bancarelle frutta (mandorle fresche), negozietti, e candele profumate alla cannabis… Allungato un po’ la strada per non passare per Palermo e consegnare l’auto all’aeroporto per andare poi a Palermo con il treno perché, come proclamato nel film “Johnny stecchino”, il problema di Palermo è il “traffico”. Credetemi, è vero! Visita della Kalsa, piazza Pretoria, il comune (visitato anche l’interno grazie ad un gentile custode), Martorana con matrimonio in corso. In Sicilia i matrimoni non mancano mai! Ne abbiamo visti in tutte le città, a tutte le ore di tutte le giornate. Non mancavano mai le scollature vertiginose e gli abiti leopardati!

25 giugno

Colazione sulla terrazza dell’hotel Ambasciatori. Giornata di chiese e oratori (oratorio e chiesa Cita, cappella porto e riporto dell’annunziata, chiesa San Francesco, cattedrale), mercato Vucciria, 4 canti. Cena nell’Antica focacceria che risale al 1834.

26 giugno

Dopo la colazione in terrazza in compagnia delle rondini, visita mercato di Ballaro’ (un po’ decaduto), chiesa San Giovani degli Eremiti in stile arabo con bel chiostro (ma costosa rispetto quanto visto).

Raggiunto il Palazzo dei Normanni o palazzo Reale con la splendida cappella Palatina (particolari i soffitti in legno).

Per finire visita dell’interno del Teatro Massimo: enorme ma deludente per il degrado di molte parti della struttura e degli arredi.

Ancora più deludente dover tornare a casa. Abbiamo dovuto fare scalo a Roma e nell’aeroporto c’era un pianoforte che chiunque poteva suonare (una brava pianista orientale ci ha piacevolmente intrattenuto).

E’ stato il secondo viaggio in Sicilia e, come il primo, non ci ha delusi. Bellissima!

(km. percorsi ca 350, spesa totale per due persone € 2660 di cui: voli A/R :€ 307, noleggio auto € 365 e hotel € 908 – voli, auto e hotel prenotati in gennaio)

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Il giovinetto di Mozia



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