Sicilia occidentale 3

Partenza dalla Toscana per la Sicilia: prima settimana di Febbraio. A me e a Simona è venuta la voglia di spendere una settimana di ferie, che avevamo a disposizione per la prima settimana di Febbraio, leggendo per caso in un giornale di viaggi di un itinerario della Sicilia occidentale, senza voler prenotare ma andando a ruota libera. Il tour...
Scritto da: Ludovico
sicilia occidentale 3
Partenza il: 04/02/2007
Ritorno il: 11/02/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Partenza dalla Toscana per la Sicilia: prima settimana di Febbraio.

A me e a Simona è venuta la voglia di spendere una settimana di ferie, che avevamo a disposizione per la prima settimana di Febbraio, leggendo per caso in un giornale di viaggi di un itinerario della Sicilia occidentale, senza voler prenotare ma andando a ruota libera.

Il tour lo facciamo con la nostra macchina imbarcandosi a Napoli il sabato notte, ma come è possibile che un porto grande come quello di Napoli sia in quelle condizioni??!! Pavimento stradale della seconda guerra mondiale, assenza totale di indicazioni per sapere dove ci dovevamo imbarcare il tutto unito ad un traffico a dir poco caotico…Mah!! In ogni modo siamo partiti, alèèè.

I GIORNO: Arrivo a Palermo la domenica mattina dopo una notte tranquilla, decidiamo di fare subito una gita fuori Palermo per evitare di dover riprendere la macchina nei giorni successivi, destinazione: MONREALE. Nonostante avessimo a disposizione cartine su cartine e nonostante non ci fosse quasi nessuno in giro (erano le 7 di mattina) non so quante volte ci saremmo persi!! Se dovessi andare a lavorare in Sicilia aprirò una fabbrica di cartelli stradali!!! Non esistono! Se lo trovi uno all’incrocio e lo segui, dopo non sai più cosa fare, un disastro!! Beh gira di qui, gira di là, andiamo verso Nord, siamo a Sud, seguiamo questa strada, sentiamo questo picciotto, ma di qui ci siamo già passati…Insomma alla fine dai 5 minuti necessari ce li abbiamo messi almeno 60! Siamo arrivati, piazza centrale di Monreale si fa colazione in un bar già affollato di soli uomini che ci squadrano come se fossimo extraterrestri e poi entriamo nel Duomo…Una meraviglia. I mosaici sono semplicemente meravigliosi. Fatta la visita nel paese, c’è poco più da vedere, ci avviamo verso l’albergo nei pressi del centro, 100 € a notte, molto carino. Per tutta la settimana abbiamo trovato un’ ottima ospitalità e alberghi molto belli intorno a questa cifra e con delle colazioni superlative, al contrario delle famose colazioni “mediterranee” di Roma, Venezia…Che quando esci ti fiondi nel primo bar che trovi per rifarti la bocca!!! Il resto della giornata la spendiamo a macinare chilometri su chilometri per Palermo tra visite al Palazzo dei Normanni, alla Zisa (molto bella), Cattedrale, mercato di Ballarò, San Giovanni degli Eremiti, vie del centro…Una fatica immane, due piedi gonfi come canotti!!! Ma siamo rimasti molto contenti, Palermo si gira abbastanza bene, MA a piedi o in autobus, se lo fai in auto diventerebbe uno sport off limits, aveva ragione l’avvocato di Jonny Stecchino…Il problema di Palermo è il TRAFFICO!!! Una sola nota dolente, non abbiamo potuto vedere la Cappella Palatina perché è in ristrutturazione, causa terremoto del 2002, non sapevo nemmeno che c’era stato il terremoto nel 2002!!! Un po’ tutta Palermo è in ristrutturazione, trovi cantieri ovunque, ti dà un’impressione di una città che ha voglia di risorgere dal degrado, ne deve fare di strada eh!!!, speriamo bene… La sera andiamo a mangiare nel ristorante immediatamente sotto l’albergo, oramai avevamo già camminato abbastanza! Si mangia bene e si spende poco, sono abituato a mangiare in Toscana, quindi ovunque vada spenderò sempre di meno!! II GIORNO: Fine giro di Palermo: finiamo di visitare quello che non eravamo riusciti a fare il giorno prima: Piazza Marina (ha un giardino molto bello, con degli alberi da sogno), quartieri del centro storico (mamma mia…), La Martorana, San Giuseppe dei Teatini (belle), Palazzina Cinese (in ristrutturazione…!), La Vucciria (mercato oramai più turistico che altro, se volete del “forte” andate in altri quartieri lì vicino) e Mondello. Ci sentiamo soddisfatti di Palermo e decidiamo di passarci l’ultima notte per partire il giorno dopo freschi freschi.

III GIORNO: Destinazione Selinunte, si prende la strada che passa da Monreale e che taglia l’isola, bel panorama, con un continuo saliscendi tra olivi e montagne a picco che ti danno l’impressione che ti stiano per crollare addosso da un momento a un altro, visto che la giornata era molto bella e non sapendo a quale tempo saremmo andati incontro nei giorni successivi ci fermiamo a SEGESTA…Indimenticabile!! A nostro modesto avviso uno dei posti più belli dell’isola, dopo il caos di Palermo, dopo il caos che hai tutti i giorni nel tuo lavoro, arrivi in questa vallata sovrastata da questo tempio magnifico, ti senti svuotare e tiri un sospiro di sollievo…Che bello il silenzio! Visitiamo il tempio e il teatro e ripartiamo per Selinunte, dai dai andiamo altrimenti chiude e domani chissà che tempo farà. Arrivati ci sistemiamo in albergo, uno dei pochi aperti, data la stagione, bello, moderno e con vista sul mare e sulle rovine, che vuoi di più?! Andiamo a visitare il parco di Selinunte a bordo di una macchinina elettrica stile campo da golf, da consigliare dato che è immenso. E’ bellissimo, un parco a picco sul mare e immerso in una natura ancora incontaminata, questi templi imponenti che ti fanno sentire uno qualunque. Visita veloce alla Trinità di Delia a Castelvetrano, molto bella, chiesa arabeggiante immersa in un parco privato, purtroppo visitabile solo dall’esterno. La giornata è finita velocemente e quando è buio, qua di inverno non c’è niente da fare, ci riposiamo così domani risaremo in forma.

IV GIORNO: Destinazione Marsala, si parte e si fa una breve sosta alle Cave di Cusa, erano le cave dalle quali venivano estratte le pietre per costruire Selinunte, sono molto belle, immerse in una natura selvatica e dove si vedono le colonne pronte per essere trasportate alla città, ti sembra di essere arrivato quando gli operai hanno smesso da dieci minuti di lavorare, ma in realtà ne è passato di tempo…

Partiamo per Mazara del Vallo, leggiamo nella nostra guida, cosa c’è da vedere oltre al Satiro? Mah qui dice poco, ma il Satiro lo dobbiamo andare a vedere. Cartina alla mano…Dunque per il museo del satiro gira qui, questa è via…, alla seconda a sinistra…Persi!! Un dedalo di vicoli, vicolini, piazzette che ti fanno girare la testa, chiediamo un’informazione ad uno del posto: “scusi il museo del Satiro”, ci risponde “vi ci porto io!, è qui a 50 metri, ma se avete un po’ di tempo a disposizione…”. Beh alla fine il signore ci ha accompagnato, ma dopo averci fatto scoprire il centro della città composto da vecchie chiese arabo-normanne-rimaneggiate in periodo barocco e dalla casbah, una sorpresa!! Il signore, Salvatore il Tappezziere, si è improvvisato guida turistica, perché voleva che ci ricordassimo di Mazara come una bella cittadina…E così è stato!! Si respira l’Africa, erano 22°C il 7 febbraio e nella casbah ti sembra di entrare in un documentario sulle città africane, e trovi tanta Africa, molti pescatori sono di origine tunisina. Dopo questo breve tour arriviamo al museo del Satiro…Affascinante! Vedere questo bronzo greco scoperto per puro caso al largo della costa con quel movimento danzante e quegli occhi di alabastro ti immobilizza per un po’ di tempo. Beh dopo tutta questa estasi è arrivata l’ora di mangiare…A Mazara mangi anche l’Africa: cus cus di pesce fantastico, vino bianco fresco e grigliata di pesce pescato da poco, beh mi sto ancora leccando i baffi!!! Usciamo dal ristorante e chi troviamo?? Salvatore!! Che fai, ti cercavamo per ringraziarti del bellissimo giro, vieni andiamo a prendere un caffè, così andiamo e lui ci fa aprire il bar del paese, stava chiudendo per la pausa pranzo…, ci fa assaggiare i dolcetti del posto fatti dalle suore (ne abbiamo comprati 15 per ricordo…!!) e ci fa vedere l’ultimo angolo magico della città, la piazza dove respiri tutta la Sicilia: non ha niente di particolarmente bello, ma è l’effetto di insieme che ti incanta, ci facciamo la foto con Salvatore (era d’obbligo!) lo ringraziamo per l’ultima volta per l’ospitalità e la gioia che ci ha trasmesso e partiamo per Marsala con la testa un po’ imballata a dire il vero… Arrivati andiamo all’albergo, il migliore che abbiamo trovato in tutta la gita, nel centro storico in un palazzo appena ristrutturato e corriamo verso le saline perché sta per calare il sole…Il sole si nasconde dietro i mulini delle saline e l’acqua si colora di rosso fuoco, il silenzio ci avvolge, in lontananza vediamo Mozia…Aspettaci che domani arriviamo.

V GIORNO: Siamo a Marsala e guardiamo Marsala, destinazione Mozia, giornata grigia e pronta a piovere, lungo la strada ci fermiamo al museo archeologico, qui si può vedere una ricostruzione di una nave punica sulla base di alcuni relitti trovati al largo della costa anni in dietro, molto bello. Arriviamo all’imbarco per l’isola di Mozia e c’eravamo solo noi e…La guida in attesa di turisti. A dire il vero la guida non si presenta molto bene, ma accettiamo che ci accompagni e nel frattempo si uniscono due turisti siculo-americani accompagnati da un palermitano, così ce la facciamo a dividere la spesa per quelli che siamo…Beh se la guida si è presentata male il tour ce lo ha fatto fare da VERA GUIDA!!! In poco più di due ore ci ha fatto fare il giro del museo e dell’ isolotto dove possiamo trovare gli unici resti di una civiltà antica (i fenici), abbiamo potuto respirare ed ammirare la natura di questo posto incantato, ci ha parlato della storia con una grande preparazione culturale, ci ha recitato poesie siciliane, ci ha suonato il marranzano, ci ha trasmesso una passione per la Sicilia che solo chi la ama veramente ti può trasmettere…Una furia, una grinta travolgente…E alla fine la statua per la quale vale il solo viaggio…Il giovinetto di Mozia…Affascinante, come ci ha detto Virginia la guida veramente Mozia-fiato! Tornati a terra che si fa? L’accompagnatore dei due americani ci dice che aveva organizzato in un baglio una piccola festa per il signore siculo-americano che era in viaggio con sua figlia e se volevamo partecipare anche noi…Beh siamo turisti a ruota libera…Ci aggreghiamo! Arriviamo in questa fattoria settecentesca e ci accoglie un signore che suona la fisarmonica e il padrone della fattoria, un siciliano ottantenne che è una forza della natura, abbraccia e bacia tutti. Ci mettiamo a tavola e piovono portate su portate di piatti veramente siciliani ( maremma come si sta ingrassando in Sicilia Simona!!) e il padrone che sfodera una voce impensabile cantando tutte le canzoni siciliane, napoletane…Le donne ballano con il padrone di casa e passiamo all’assaggio dei prodotti locali…Bevi questo, assaggia quest’altro…Mi gira un po’ la testa Simona, che accoglienza questi siciliani e che forza!!! Salutiamo tutti e ringraziamo, direzione albergo dobbiamo riposarci!! Facciamo un breve giro di Marsala (carina), compriamo il vino e cena leggera leggera.

VI GIORNO: Destinazione Erice, beh oggi siamo sfortunati sul tempo, vento e pioggia ovunque, ma andiamo lo stesso ad Erice dai!!Un paese abbarbicato su una montagna a 800 metri di altezza, non vedevamo la punta perché coperta dalle nuvole, che paura!! Ci inerpichiamo con la macchina su per una strada fatta di tornanti e controtornanti più si saliva e meno si vedeva…Si arriva e tira un vento da far paura, si scende di macchina apro l’ombrello e il vento me lo accartoccia come se fosse stato di carta!!!dopo nemmeno 10 metri eravamo fradici come pulcini, purtroppo abbiamo potuto ammirare ben poco di questo bel paese che è famoso per il suo castello e per il suo duomo, sarà per la prossima volta. Si riparte e andiamo verso la riserva dello Zingaro (Scopello), la gita è stata fatta tramite i finestrini perché anche qui il tempo era da lupi, ma abbiamo potuto ammirare una natura bellissima e che nonostante il cielo fosse nero come la pece, l’acqua del mare era verde e trasparente, veniva quasi voglia di fare il bagno. Alla fine abbiamo dormito a Castellammare del Golfo, c’è poco da vedere e abbiamo fatto un giro ad Alcamo, dove a parte il castello e qualche chiesetta carina non ne vale molto la pena di arrivarci.

VII GIORNO: Destinazione Cefalù. Buttato via un giorno causa maltempo vogliamo finire la vacanza con un posto bello, partiamo alla volta di Cefalù, 1 ora e mezza di macchina lungo un’autostrada che quando è a picco sul mare e quando è a livello del mare e il panorama come vi potete immaginare è molto bello; passiamo anche per Capaci, ci attraversa un brivido lungo la schiena quando vediamo il monumento in ricordo di Giovanni Falcone. Arriviamo e il tempo a disposizione purtroppo è poco perché il paese ne merita molto di più, solo per fare il corso e vedere il duomo…Bellissimo! Una cattedrale sontuosa che per arrivarci devi fare una lunga scalinata tanto che quando entri ti viene quasi naturale di inginocchiarti di fronte al mosaico del Cristo pantocrate più famoso della Sicilia. Andiamo giù al molo e troviamo un ristorante affacciato sugli scogli, ci mangiamo il pesce migliore della gita (anche a Mondello era ottimo però), sale la nostalgia perché manca poco all’imbarco e come quando le cose belle stanno per finire mi salgono le lacrime agli occhi, salute amore mio a noi due e alla nostra cucciola che ci aspetta a casa dai nonni…..

Ripartiamo per Palermo e ci fermiamo strada facendo a Bagheria al museo di Guttuso, interessante da vedere per chi ha 1 ora di tempo, molto bella la sua tomba creata da Manzù, alcuni bellissimi quadri di Guttuso e di alcuni artisti contemporanei. Ci rituffiamo nel traffico caotico di Palermo, non smetto di sorprendermi, nemmeno dopo sette giorni di guida, della totale assenza di indicazioni lungo qualsiasi strada e soprattutto della sovrana anarchia stradale ad ogni incrocio è una lotta psicologica, che ci volete fare la Sicilia è così ed è bella anche per questo.

RIFLESSIONI DI FINE VACANZA: La Sicilia è una regione da visitare ovunque, avevamo già visitato altre zone, quelle più famose, ma questa parte non è da meno, soprattutto per alcuni reperti archeologici da ammirare e di notevole importanza storica, inoltre c’è una natura che al momento sta resistendo bene all’aggressione edilizia ed in alcuni casi ancora non è stata ancora raggiunta e lì troviamo il cuore del mediterraneo, dei profumi e dei colori intensi che da noi possiamo sentire solo pochi giorni all’anno o forse mai. Un’impressione generale oltre che al caos già descritto è che abbiamo conosciuto delle persone che amano la loro terra e che la stanno difendendo dall’ignoranza dei siciliani stessi (Virginia la guida di Mozia sopra a tutti); già perché secondo noi il vero male della Sicilia caro avvocato di Jonny Stecchino non è né il traffico e nemmeno l’Etna, ma un ignoranza diffusa che ha preso piede in questa bellissima regione da prima della seconda guerra mondiale, da allora sembra che si sia fermato il tempo e sia tornato indietro. Siamo costretti a vedere delle costruzioni orride (a dir poco) a pochi metri se non addirittura adiacenti a migliaia di anni di storia, queste bellezze non sono dei siciliani, ma dell’umanità!! Non è possibile vedere un’isola che non è altro che un monumento a cielo aperto pieno di reperti fenici (rarissimi in tutto il mondo) destinata a campo di cultura per il Marsala, non è possibile non poter fare il giro della cattedrale di Cefalù, perché dietro c’è la rimessa delle biciclette delle palazzine stile anni ‘50 che hanno costruito accanto al Duomo, non è possibile vedere i disegni della Zisa di Palermo negli anni ‘20 e rendersi conto che meno di un secolo fa intorno era tutta natura lussureggiante e adesso è solo cemento su cemento…Non è possibile!! La nostra speranza è che tutti i lavori che abbiamo trovato vadano a buon fine, che tutti i siciliani che studiano fuori della loro regione tornino nei loro paesi con delle idee nuove da quelle che vi hanno regnato finora. Per risorgere ci vuole anche spirito di iniziativa.

Alla fine però un consiglio a tutti: andateci perché i siciliani e la Sicilia sono veramente belli!!



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