Sicilia nord occidentale, un tour tra natura e cultura

Una vacanza per ammirare le bellezze naturali e culturali della splendida Sicilia
Scritto da: robi79
sicilia nord occidentale, un tour tra natura e cultura
Partenza il: 05/07/2013
Ritorno il: 12/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Affascinati dai racconti di amici che hanno visitato più di una volta la Sicilia, quest’anno io e mio marito abbiamo deciso di andare lì in vacanza scegliendo come zona la parte nord-occidentale dell’isola e la visita alla valle dei templi di Agrigento e la città di Palermo.

Venerdì 5 luglio

Partenza da Acquaviva Picena ore 7:00. (Spostamenti con auto, treno ed autobus). Volo da Ancona con compagnia Ryanair (costo per 2 persone 410 euro volo più auto) alle ore 12:05 ed atterraggio dopo poco più di un’ora a Trapani. Noleggio auto Fiat 500 presso la Hertz. Al ritiro della macchina purtroppo abbiamo dovuto stipulare una polizza casco aggiuntiva di 160 euro perché in caso di sinistro vi era una franchigia molto alta, quindi per evitare problemi ci hanno “convinto”.

Come prima tappa abbiamo scelto Erice, bellissimo borgo medievale che si erge su una montagna (Monte San Giuliano) a picco sul mare e da cui si scorge una vista mozzafiato. Abbiamo fatto una passeggiata tra le suggestive strade lastricate del centro storico, tra le case in pietra dai portali istoriati e le piazzette, sulle quali si affacciano numerose chiese. Costeggiando le mura Ciclopiche siamo arrivati al Castello di Pepoli e Venere e siamo entrati a visitare l’interno, punto più alto del paese, ma non abbiamo potuto ammirare appieno il paesaggio perché una coltre di nebbia avvolgeva il castello Normanno e più che Sicilia sembrava un lugubre quadretto celtico.

A parte questo neo, visitare Erice vale veramente la pena.

Da Erice siamo partiti per Castellammare del Golfo dove avevamo prenotato un monolocale per tutta la settimana presso la struttura Le Plejadi al prezzo di 400 euro. Abbiamo scelto questo luogo perché equidistante tra Trapani e Palermo, servita da autostrada e nelle vicinanze di siti interessanti.

Castellammare del Golfo, in origine porto greco per le città di Segesta ed Erice, è caratterizzata da case (per lo più vecchie e sgarrupate, ma per questo tipiche) che sono costruite sul pendio che digrada verso il suo golfo. Il porto turistico la sera si accende di mille luci e i numerosi locali (caffè, ristoranti…) attraggono sia i turisti che la gente del posto. L’atmosfera che si respira la sera è molto emozionante.

Sabato 6 luglio: visita a Palermo

Il secondo giorno della nostra vacanza ha avuto come tappa la le principali attrattive di Palermo. Da Castellammare del Golfo grazie all’autostrada abbiamo impiegato poco più di un’ora. Città molto caotica, con molto traffico, il nostro navigatore ha impiegato un po’ per trovare destinazione piazza della Vittoria (zona Ovest) dove sono presenti: il Palazzo dei Normanni o Reale sede dell’ Assemblea Regionale Siciliana. Al suo interno abbiamo potuto ammirare la splendida cappella Palatina una dei gioielli dell’arte arabo-normanna; le sue pareti sono rivestite di mosaici dorati che rappresentano scene della Bibbia. Nella Cupola è rappresentato il Cristo Pantocratore circondato da Angeli. Anche le altre stanze del palazzo meritano una visita. Inoltre era presente una mostra contemporanea molto interessante di documenti di articoli di giornali sulla strage di Ustica per promuovere il libro “Il muro di gomma”.

Successivamente ci siamo diretti a piedi passando per Piazza della Vittoria, purtroppo con lavori in corso verso la Cattedrale dedicata a S. Maria Assunta, un tempo moschea, di imponente bellezza.

In seguito abbiamo ripreso l’auto per andare nella zona Est di Palermo: Piazza Marina. Sosta irrinunciabile è stato il pranzo presso la famosa Antica Focacceria S. Francesco nota per il tipico panino con la milza (che non abbiamo avuto coraggio di assaggiare); il banco offriva numerose specialità siciliane sia salate che dolci: arancini, panelle, sfincioni, caponata, sarde a beccafico, parmigiana, cannoli, cassate e cassatelle… indubbiamente è una tappa da non perdere.

Dopo pranzo abbiamo ammirato l’imponente Neoclassica Fontana Pretoria, poi ci siamo addentrati nel mercato della Vucciria fitto di ambulanti di ogni genere e dove si riesce a respirare la vera aria palermitana: un tripudio di colori, suoni e odori.

Infine, prima di riprendere l’auto abbiamo fatto un giro nel giardino di piazza Marina dove sono presenti giganteschi Ficus magnoliodes alberi veramente belli ed impressionanti per dimensioni e forma.

Domenica 7 luglio

Mattina visita parco archeologico di Segesta. Immerse nella natura le rovine di Segesta sono uno spettacolo molto suggestivo. A piedi per circa 30 minuti abbiamo raggiunto la cima del monte Barbaro sulla cui vetta a 400 metri di altezza è stato scavato un teatro greco con la scena rivolta a nord per consentire la vista sul mare e sulle colline, veramente meraviglioso.

Su un’altura minore il tempio del v sec a.C. imponente, ben conservato costituito da 36 colonne doriche.

Pomeriggio: relax alla Tonnara di Scopello. Nel pomeriggio, alla ricerca di una caletta dove rilassarci e fare il bagno, abbiamo scoperto per caso con molto piacere la Tonnara di Scopello che risale al 1200 la caletta si affaccia di fronte ai faraglioni: una visione di bellezza indescrivibile.

Lunedì 8 luglio: visita Agrigento

In 2 ore d’auto siamo arrivati alla famosa Valle dei Templi. Abbiamo trascorso mezza giornata fra le rovine dei templi perché quelli rimasti in piedi sono soltanto due: quello di Giunone e quello di Concordia, il resto è perlopiù un insieme di colonne spezzate ammucchiate con l’indicazione (anche poco dettagliata) del dio a cui è dedicato. Il parco è molto grande, sono presenti molti alberi di mandorlo e ulivi secolari. Ci sono anche delle catacombe di epoca paleocristiana. In questa zona la temperatura è veramente molto alta, consiglio vivamente l’uso di un cappello o bandana.

Al rientro a Castellammare abbiamo deciso di fare una sosta alla spiaggia di Castellammare: Cala Marina che ci ha deluso perché un po’ sporca. La sera siamo andati a mangiare in una cittadina vicina, circa 20 Km: Balestrate, (Ristorante Rosa dei Venti) la pizza è veramente super e le polpette di pesce spada deliziose, i prezzi sono più bassi rispetto a Castellammare.

Martedì 9 luglio: Riserva Naturale dello Zingaro

Muniti di cartina e zaino pieno di bottiglie d’acqua, ci siamo addentrati in questa riserva che regala degli scorci paesaggistici meravigliosi ed indimenticabili. Siamo entrati dalla parte di Scopello (l’altra entrata è a San Vito Lo Capo). Il sentiero principale costeggia la costa rocciosa e frastagliata e presenta delle discese che portano a delle calette dove si può fare il bagno e prendere il sole. Lungo il cammino ci sono alcuni musei Naturalistici. Le Calette dove abbiamo fatto il bagno sono state: Cala Capreia, Cala della Disa e Cala Beretta. L’acqua è limpida in riva e color turchese, blu, smeraldo più al largo. Con la maschera o solo con gli occhialini si riesce a vedere immagini caraibiche: pesci variopinti e piante acquatiche. Sarebbe necessario (noi non le avevamo) avere scarpe in gomma da roccia perché sassi e sassolini fanno male ai piedi! L’infradito non è adatto. Abbiamo percorso 1 ora e 20 minuti fino a Cala Beretta; eravamo diretti a Cala Torre dell’Uzzo, senonché un operatore del museo ci ha detto che alcuni turisti tornano indietro, vanno in auto a San Vito Lo Capo e rientrano da là per raggiungere la cala, perché più vicina. Convinti di ciò siamo tornati indietro e abbiamo fatto una breve sosta a Scopello (borgo meraviglioso), dove in un panificio abbiamo assaggiato il famoso pane “cunzato”. Veramente eccezionale: un pezzo di filone di pane con dentro pomodoro a pezzettini, alici, olio e cacio cavallo. In seguito ci siamo resi conto del consiglio assurdo: per andare a San Vito sono 50 Km, un’ora di auto, poi a piedi un’altra ora di cammino per arrivare alla torre dell’Uzzo, quindi non avremmo fatto in tempo a tornare per la chiusura della riserva: ore 19:00. Così ci siamo fermati alla prima caletta: Tonnarella dell’Uzzo e ci siamo riposati rilassandoci alla vista del paesaggio. Al ritorno abbiamo ammirato il tramonto sulla costa di Custonaci: spiaggia selvaggia di sabbia rossa che sprofonda nel mare turchese.

Mercoledì 10 luglio: Favignana

Durante la nostra vacanza in Sicilia abbiamo scelto un’isola delle Egadi da visitare: Favignana o isola farfalla per la sua forma. Arrivati al porto di Trapani abbiamo preso l’Aliscafo della Siremar che in mezz’ora ci ha portato al porto di Favignana. Lì abbiamo subito affittato le biciclette per fare il giro delle calette dell’isola. La prima è stata Cala Rossa (nome preso dal sangue di una battaglia punica). Paesaggio particolarissimo: roccia ramificata e bucherellata a picco sull’acqua dal fondale di sabbia bianca. Per tuffarsi in acqua una vera impresa perché bisogna oltrepassare una piccola barriera di rocce e alghe. C’è anche una forte corrente e l’acqua è alta, ma fare il bagno è fantastico. Riprese le bici siamo andati oltre: Cala del Bue Marino: una piattaforma di roccia permette di tuffarsi nell’acqua turchese ma molto profonda. Colori meravigliosi ma stavolta niente bagno. Oltre si siamo fermati alla Cala azzurra, bellissima, grande, fondale di sabbia bianca, acqua cristallina e bassa adatta a tutti. In seguito abbiamo effettuato una sosta per uno spuntino al Lido Burrone, unica spiaggia attrezzata, da evitare per i prezzi alti (1 bruschetta al tonno 1 granita e 1 bottiglia da 50 cl di coca cola 21 euro!). Sempre pedalando ci siamo diretti verso Cala Rotonda, percorrendo un sentiero sterrato, più faticoso con salite e discese. La cala è molto grande, circolare, acciottolata. Anche il ritorno è stato faticoso, ma ne vale veramente la pena perché il paesaggio ripaga la fatica. Prima di riprendere l’aliscafo abbiamo fatto una passeggiata veloce per il centro di Favignana assaporando una granita deliziosa.

Giovedì 11 luglio

Ultimo giorno intero a disposizione per la vacanza: visita alle saline tra Trapani e Marsala. Il paesaggio che si ammira è una distesa di vasche d’acqua dai colori azzurro-rosa-bianco dal mare verso l’interno con mulini a vento bellissimi. Abbiamo anche visitato il Museo del sale dove sono conservati tutti gli antichi strumenti delle saline, veramente tutto interessante. Nel pomeriggio, dopo un’altra pausa pranzo a Scopello per mangiare il pane “cunzato” ci siamo rilassati in una caletta: Mazzo di Sciacca, questa raggiungibile comodamente in auto.

Venerdì 12 luglio

Rientro a casa con volo Ryan Air Trapani-Ancona, poi treno per San Benedetto del Tronto con nel cuore tanti bellissimi ricordi della Sicilia!

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  • Francesco Romeo Francesco Romeo
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