Sicilia Iblea
C’eravamo già stati, parlo della Sicilia, esattamente dieci anni fa. L’avevamo visitata tutta (si fa per dire) con lo scooterone imbarcato a Civitavecchia: c’era piaciuta moltissimo ed avevamo promesso di tornarci… E’ passato un po’ di tempo, ma finalmente ce l’abbiamo fatta anche se per pochi giorni, in occasione dei nostri 43 anni di… ed approfittando del volo Ryanair da Pisa per Comiso da poco operativo.
Comiso si trova a due passi da Ragusa, nel triangolo sud-est, una delle zone più belle, quella del Barocco, per intenderci! E quella di Montalbano che le stupende riprese dall’alto in apertura dei suoi telefilm esaltano e che invitano alla visita cosa che abbiamo fatto puntualmente.
Arriviamo a Comiso alle 08,40 di domenica 18/5 in perfetto orario: piovetta. L’aeroporto è moderno, piccolo, ma ben organizzato. Era una base Nato e nei dintorni si trova una cittadina completa di tutto e purtroppo completamente abbandonata. Fa tristezza…Ritiriamo l’auto e ci dirigiamo verso il Castello di Donnafugata, che dal giorno dopo sarà chiuso perché set di un film in costume. Il paesaggio è vario ed abbastanza verdeggiante, il carrubo a far da padrone. Molte le masseria che sembrano piccoli fortilizi, alcune trasformate in costosi resort. Più in basso, verso il mare si estendono distese e distese di serre che sembrano, appunto, un mare. Siamo nell’orto d’Italia… Il castello è in realtà una ricca residenza signorile della seconda metà dell’800 fatta costruire dai baroni Arezzo. La grande costruzione, ottimo set come dimora dei Sinagra di Montalbano, con il suo vasto parco sono ora proprietà del comune di Ragusa e sono visitabili. Il piano nobile con gli arredi originali è particolarmente interessante come esempio di ricca villa d’epoca. Consigliabile !
Lasciamo Donnafugata, nome che sembra derivare dall’arabo come indicazione di luogo ricco d’acqua, ci dirigiamo velocemente verso Noto seguendo la tortuosa statale 115. La strada attraversando l’altopiano carsico presenta profondi canaloni scavalcati da arditissimi ponti. Oggi a Noto c’è la famosa “Infiorata” un grande addobbo floreale a tema che ricopre tutta via Nicolaci che sale dal centro alla chiesa di Montevergini. Quest’anno il tema proposto è la Russia: bellissima la scenografia! Tanta, tantissima gente per le strade di questa splendida cittadina ricostruita interamente dopo il terribile terremoto del 1693 con la pietra calcarea locale che con il tempo ha assunto un caldo colore dorato. Il corso Vittorio Emanuele, con le sue chiese, le tre piazze, i nobili palazzi con i loro suntuosi terrazzini a grottesche, il duomo (finalmente ristrutturato dopo il crollo della cupola), il palazzo comunale e il teatro è veramente un piccolo gioiello. Insomma la città è assolutamente un luogo da non perdere ! Se potete, salite sulla terrazza della chiesa di S.Chiara dalla quale si gode un magnifico panorama del centro storico.Terminata la visita e dopo aver assistito al corteo in costume e prima che la città si svuoti di gente, riprendiamo la ss 115 per raggiungere Modica e l’agriturimo Serrameta dove abbiamo deciso di pernottare per tre giorni. Facciamo un pò di fatica a raggiungerlo, ma la scelta è stata ottima!
Lunedì mattina abbastanza presto, raggiungiamo in poco tempo Ragusa, anzi Ibla. Ragusa è due città in una. Ragusa moderna costruita dopo in terremoto (1693) e l’incantevole Ibla la citta vecchia divisa dalla moderna da un profondo canalone. Ibla, completamente distrutta, non fu abbandonata, ma ricostruita sul vecchio impianto medioevale e proprio il connubio tra il barocco e l’intrico di stradine medioevali da alla città un fascino particolare. Naturalmente si visita a piesi lasciando l’auto in basso. Necessarie buone scarpe (e polpacci…),vedi scale, salite e discese… Il centro è costituito dalla bella piazza rettangolare, in pendenza ed abbellita da palme (Montalbano non fallisce..) che dal lato stretto presenta la ripida scalinata che conduce al duomo di San Giorgio. Passando davanti al Circolo di Conversazione si scende poi verso il Giardino Ibleo percorrendo stradette lastricate e ben tenute tra nobili palazzi dai caratteristici balconi. La città è tranquilla, poche auto, qualche turista, sembra quasi addormentata, vivibilissima. Il giardino Ibleo è un luogo incantato con le due chiesette di S.Giacomo e dei Cappuccini e la bella vista sulla valle dell’Irminio.Torniamo indietro e raggiungiamo, con un po’ di fatica, risalendo le pendici del canalone che separa Ibla da Ragusa, la chiesa di S.Maria alle Scale dalla quale si gode un bellissimo scorcio sula città vecchia. Se visitate Ragusa nuova non dimenticate di dare uno sguardo ai famosi ponti che arditamente collegano vari rioni. Niente da dire : le chiese per esempio, sono belle, spesso con alte facciate e scalinate e interni barocchi dipinti di bianco come d’altra parte si trovano nelle città e nei paesi di questa zona, tutte ricostruite nei primi anni del ‘700.
Torniamo a Modica per uno spuntino ed un meritato riposo in agriturismo. Nel pomeriggio ci mettiamo in movimento verso Scicli. Dall’alto, prima di entrare in città, si gode un bel panorama, in particolare sulla chiesa di San Bartolomeo, incastonata in una forra (Montalbano). In alto domina l’ex convento della Croce. Il centro, ricostruito dopo il noto terremoto è ben tenuto ed interessante con bei palazzi e molte chiese, ma il fulcro della città è via Penna con il palazzo comunale e cioè il Commissariato di Vigata e palazzo Iacono e cioè la Questura di Montelusa. Si può anche visitare l’ufficio del sindaco che è anche quello dei vari Questori di Montalbano. Bighelloniamo per la cittadina, acquistiamo piccoli ricordi e regalini per i nipotini poi ce ne torniamo all’agriturismo per la meritata cena!
L’altopiano Ibleo, in massima parte di natura calcarea, è stato eroso da vari corsi d’acqua che nell’arco dei millenni hanno scavato profonde valli dette Cave. Una di queste, Cava d’Ispica, che si sviluppa per 13 km è una delle più suggestive ,sia per il paesaggio sia per le tracce di insediamenti umani che si perpetuano dall’Eneolitico fino all’inizio del 1900. Si tratta di necropoli e di abitazioni, da quelle dei primi abitatori Siculi, agli ipogei bizantini, alle catacombe cristiane, ad insediamenti rupestri di tutte le età. Insomma, una grande città delle Caverne: da visitare. Particolarmente interessante è la Larderia una grande catacomba del IV-V sec.d.C. Nei pressi dell’ingresso della Cava si può visitare un vecchio molino ad acqua ancora funzionante. Dedichiamo quasi tutta la mattinata di martedì alla visita di questa zona che dista pochi km dall’agriturismo. Piuttosto “accaldati” torniamo a Modica dove facciamo uno spuntino a base di arancini ed una passeggiata con visite a chiese situate nella città bassa.
Nel pomeriggio dopo il classico riposino prendiamo la strada verso la costa e nei pressi di Pozzallo iniziamo a percorrere la litoranea. Prima tappa è Sampieri dove ci fermiamo per vedere la famosa “Mannara” di Montalbano in bellissima posizione a due passi dal mare. E’ una grande fornace abbandonata, ma si presenta come una cattedrale senza copertura e con la slanciata ciminiera che sembra una torre campanaria. Merita una sosta! Proseguiamo lungo la costa fino a Donnalucata dove sul lungomare di Vigata ci gustiamo un’ottimo gelato. Ancora avanti fino a Punta Secca con il faro e la famosa casa di Montalbano (Marinella) che però rende meglio in TV. Raggiungiamo poi Kamarina con gli scavi della città greca, ma è tardi e rientriamo.
Mercoledì è già giorno di partenza. Salutiamo gli amici friulani che abbiamo trovato presso l’agriturismo e con i quali abbiamo scambiato, con grande piacere, le nostre esperienze di viaggio e i nostri gentilissimi ospiti e andiamo a rivisitare Modica. La città cambia veste due volte: dopo il famoso terremoto e dopo la sconvolgente alluvione del 1902. Oggi si presenta come una città vivacissima con la parte bassa costruita sui due torrenti coperti che confluiscono in una Y e che danno origine alle tre arteria principali e la parte alta con le sue scenografiche scalinate, chiese barocche e ripide stradine. Quindi munitevi di pazienza e cominciate l’ascesa fino a raggiungere il duomo di San Giorgio e ancora su fino a S.Giovanni ed al belvedere. La fatica sarà ampiamente ripagata. Anche a Modica troverete molti luoghi di Montalbano (segnalati). Naturalmente non potrete fare a meno di visitare la dolceria Bonajuto che da 120 anni produce il famoso cioccolato di Modica, in particolare alla vaniglia e alla cannella con ricette antichissime, addirittura azteche, con lo zucchero non completamente disciolto. La cioccolata si produce proprio lì, dietro il bancone. Da non perdere! Per recuperare ci fermiamo alla trattoria “A Putta Rò Vinu”, ambiente ruspante, cucina casareccia e prezzi bassi. Lasciamo Modica e prima di raggiungere l’aeroporto ci fermiamo a Comiso centro e diamo un’occhiata alla cittadina. La “vacanzina” è finita!
UN PO’ DI LOGISTICA
Volo Raynair Pisa-Comiso per € 115 ( 2 persone a/r). Auto € 130 (AutoEuropa)
Soggiorno in ½ pensione presso Agriturismo Serrameta (110 € g). Ottima scelta: gestori gentilissimi e sempre disponibili. Casale ristrutturato con quattro belle camere ed una bellissima piscina (aperta in estate) situata in un verde giardino. Si mangia come in casa (siciliana!). A due passi da Modica.
Buone trattorie; a Noto: Trattoria del Carmine (via Ducezio). A Modica: A Putta Ro Vinu (via Pisacane 34).
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