Sicilia del Nord Est da sogno
Ci accoglie una giornata nuvolosa ed insolitamente fresca, da ottobre inoltrato, facendo riferimento alle abitudini siciliane…Scartiamo l’idea di andare subito nella spiaggia vicino all’albergo dove faremo una puntatina solo in tarda serata, e ripieghiamo per una visita alla cittadina; Castellamare ha la spiaggia in posizione periferica, è formata dalla zona del porto, quella della passeggiata serale che diventa molto suggestiva, quasi magica, la sera quando è illuminata, piena di ristorantini, e negozi vari, e poi si sviluppa attraverso un paio di vie principali ed un dedalo di strette viuzze in ripida salita in posizione ortogonale; le costruzioni, come un po’ dappertutto in questa zona della Sicilia, risentono dell’impronta araba, case basse, bianche, e con il tetto invisibile; dopo aver fatto rifornimento d’acqua visitiamo il castello, molto diverso da quello che siamo abituati a vedere al nord- italia, è una specie di casa fortificata (ma senza traccia di bastioni o ponti levatoi) direttamente sul mare, la cosa più bella però è l’attiguo museo della civiltà contadina, assolutamente gratuito, che visitiamo volentieri in quanto c’è tutta una serie di oggetti usati da fine 800 a inizio 900 circa..Quello che ci colpisce di più però è la possibilità più unica che rara di sfogliare gratis, vecchi giornali e riviste catalogati anno per anno.
Dopo questa visita, ci viene fame e mentre le nuvole e la pioggerellina che ci avevano accolto all’inizio lasciano spazio a qualche raggio di sole andiamo in una panetteria del centro e facciamo la conoscenza dello “Sfincione” una specie di pizza rossa buonissima tipica proprio di quei posti; facciamo una capatina nella spiaggia vicino all’albergo e dopo una doccia veloce ceniamo in un ristorante tipico, “La Cambusa” segnalato da una guida (ma non sarà il migliore in cui ceneremo) in cui assaggiamo le specialità locali, il cous cous (questa è la zona della Sicilia di cui si sente maggiormente l’influenza araba) e le busiate con le sarde, ed ottimo pesce, ad un prezzo molto contenuto; unico problema è l’attesa, che si amplificherà la sera successiva… 10/08/2006 – CASTELLAMARE DEL GOLFO – RISERVA DELLO ZINGARO – SCOPELLO Partiamo di buon ora, dopo la prima colazione (senza infamia e senza lode come tutte le precedenti, ma meglio così visto quello che si mangia di giorno) alla volta della Riserva dello Zingaro…Ci dirigiamo verso Scopello e seguendo le indicazioni ci fermiamo ad un posteggio vicino che pensiamo sia quello prima del sentiero della Riserva anche se lo troviamo stranamente deserto; invece il posteggiatore, quasi il sosia di Michele Placido, ci informa che quello è il posteggio che da accesso ai faraglioni di Scopello…Seguiamo un sentiero in discesa ed arriviamo ad un vecchio complesso di caseggiati che non sono altro che l’antica Tonnara di Scopello, e di fronte a questi oltre alla graziosa spiaggetta ci sono i Faraglioni, veramente belli, con formazioni particolari.Dopo le foto di rito (soprattutto mie, che purtroppo perderò) vedendo nuvolosi neri che si avvicinano minacciosi decidiamo in tutta fretta di avvicinarci alla macchina, ed è una decisione veramente saggia in quanto dopo 30 secondi che siamo risaliti si mette a diluviare; siamo indecisi se proseguire o meno per la riserva, poi decidiamo comunque di andare e facciamo bene perché arriviamo al “vero” posteggio della Riserva dello Zingaro esattamente quando smette di piovere (per fortuna l’acquazzone è di breve durata) essendoci informati prima e sapendo che quest’area selvaggia non ha al suo interno bar o chioschi dove mangiare e soprattutto bere ci prendiamo un paio di bottiglie d’acqua da un litro e mezzo e…Iniziamo la camminata nella Riserva dello Zingaro, un sentiero naturalistico che va dal territorio di Scopello, frazione di Castellamare del Golfo (che dista 2-3 chilometri dall’ingresso della riserva) alle porte di S.Vito Lo Capo; sono circa 8 chilometri di lunghezza, nel mezzo della natura più incontaminata che noi percorriamo dal versante di Scopello, a partire da una galleria con 3 carretti siciliani caratteristici; la riserva si snoda attraverso un sentiero bellissimo, molto panoramico, con discese dal sentiero verso calette di sabbia fine o scogli, con un mare splendido, e soprattutto con un paio di musei che raccontano la storia della Riserva e le tecniche di incisione e di raccolta di un prodotto tipico solo di quella zona, la manna…Gli addetti, gentilissimi, rispondono con cortesia e simpatia a tutte le nostre domande, in particolare al ritorno un addetto ci da preziosi consigli sulle migliori pasticcerie e panetterie dove gustare (e portare a casa, come vedremo l’ultimo giorno) le migliori specialità dolciarie, e le panetterie dove acquistare gli spincioni ed il pane cunzatu più buoni…L’unico problema del sentiero, ben segnalato, pulito ed in buone condizioni (anche se in certi tratti abbastanza impervio) è che in alcuni punti si ha l’impressione di essere proprio a strapiombo sul mare..E per me che soffro un po’ di vertigini non è proprio il massimo..Comunque va tutto bene, non percorriamo proprio tutto il sentiero ma quasi, dopo una sosta di un’oretta in una caletta molto bella arriviamo infatti alla Grotta dell’Uzzo, una grande cavità naturale di origine preistorica, veramente molto suggestiva dal punto di vista naturalistico, molto vicina all’uscita verso S.Vito lo Capo; a quel punto torniamo indietro per lo stesso sentiero e per le 17 circa siamo già al posteggio, dove risaliamo per andare alla volta del paese di Scopello, impazienti di gustare il pane cunzatu favoloso che ci aveva decantato l’addetto alla riserva; se vi capitasse di andare lì..Siccome di panetterie ce ne sono abbastanza, per non sbagliare andate nella prima a sinistra; è un po’ difficoltoso posteggiare la macchina ma dopo pochi metri c’è una strada in salita dove potete lasciarla, scendete davanti ad una spoglia insegna e…In pochi minuti, se ordinerete sfincione e pane cunzatu come abbiamo fatto noi, entrerete in un reale paradiso per il vostro olfatto e per il vostro gusto…Porzioni enormi a pochissimo prezzo, che noi abbiamo gustato seduti comodamente all’ombra lì davanti (dopo poco tutto lo spiazzo si è riempito, in Sicilia è le 18 sono l’ora della merenda infatti) innaffiandoli con ottima birra…E non contenti gustiamo anche le cassatelle del panificio..A questo punto decidiamo, dopo una visita al grazioso paese, dove nella piazzetta principale preparano il palco per un concerto jazz serale, di ritornare a Castellamare in albergo; dopo una doccia rinvigorente e rilassante usciamo la sera ed andiamo nuovamente alla Cambusa; si mangia bene, ma…C’è veramente troppa gente, aspettiamo molto, troppo, i camerieri vanno in tilt..Insomma un po’ di disorganizzazione, perdonabile però per la cortesia e per il grande impegno che comunque ci mettono..Se ci sono quelle si perdona tutto…Comunque anche se un po’ faticosamente arriviamo a fine pasto, e rientro immediato in albergo, i 15 Km a piedi si fanno sentire… 11/08/2006 CASTELLAMARE DEL GOLFO – SAN VITO LO CAPO – CUSTONACI (Grotta Mangiapane) – ERICE Dopo una buona colazione, si parte per S.Vito lo Capo, località balneare di cui amici e colleghi mi avevano parlato benissimo e di cui mi avevano decantato il mare azzurrissimo e la spiaggia bianca, che non ha nulla da invidiare a quella dei Caraibi; la strada è abbastanza bella, anche se con qualche deviazione, e a metà mattinata arriviamo a S.Vito; solito problema del parcheggio, almeno all’inizio, la mettiamo in uno spiazzo stretto in periferia, poi un signore gentilissimo (altra costante della nostra vacanza) ci comunica che poco oltre c’è un posteggio enorme da cui poi parte la navetta gratuita che porta alla spiaggia; seguiamo volentieri il consiglio e in questo modo in 5 minuti ci troviamo alla spiaggia che è bellissima come avevamo visto nelle foto…Sole, mare azzurrissimo, spiaggia bianca…E poi il paese, sembra veramente un borgo arabo..Qui è forse il luogo dove l’influenza araba si sente più che altrove (non per niente S.Vito lo Capo viene anche chiamata la città del Cous Cous, al cui festa si tiene nella seconda metà di settembre), case bianche, basse, pianta rettangolare molto regolare…C’è una grande organizzazione turistica ma…Allo stesso tempo il posto non da l’impressione di essere “finto” o una macchina per turisti..C’è molta gente ma la spiaggia è grande e si trova posto, e dopo un paio d’ore in spiaggia ci rifocilliamo in un chioschetto “alla siciliana” affollatissimo, dove però abbiamo la possibilità di sederci comodamente e di gustare per pochi euro panelle (farina di ceci fritta venduta a rettangoli, o in un piatto o nel pane tipo sandwich) arancini (più conosciuti, ripieni di riso, carne, piselli) e melanzane…Ben sazi e contenti ci alziamo e lì purtroppo ho la più brutta sorpresa dell’intera vacanza..La mia macchina digitale non vuole più saperne di funzionare e oltre a non fare più foto perdo tutte quelle scattate il primo e il secondo giorno alla Riserva dello Zingaro…Sono dispiaciutissimo anche perché io adoro fotografare, così’ da quel momento in poi in pratica Roberta mi cede la sua macchina fotografica digitale e da lì in poi le foto le faccio tutte con la sua…Un po’ giù di morale si riparte per…Una meta che quasi nessuno conosce e di cui mi aveva colpito la descrizione fatta in un altro racconto di viaggio…La Grotta Mangiapane, in una frazione vicina a Custonaci (Scurati) che ospita una specie di antico villaggio siciliano all’interno, simile ad un pueblo messicano ed a due passi dal mare..Il posto merita, ma arrivarci è un’impresa…Indicazioni inesistenti (e quelle poche sono pure fuorvianti) così ci dobbiamo affidare alla gentilezza dei siciliani, ci inoltriamo nei dintorni di Custonaci in paesini tipici, frazioni che incarnano la Sicilia più VERA, in stradine poco trafficate dove facciamo l’incontro più curioso di tutta la vacanza…Ad un certo punto dopo una curva vediamo, l’una dopo l’altra, 4-5 mucche che pigramente ciondolano da un capo all’altro della strada, seguite da un giovanissimo pastore, sicuramente minorenne, che ci indica, unico fra tutti, la strada giusta; sembra inimmaginabile che nel 2006 ci siano ancora giovani ragazzi che intraprendano questa strada ma..È ammirevole comunque, è uno di quegli incontri che ti rimangono impressi e che comunque ti danno emozione…Alla fine arriviamo, dopo una buona ora di strade sbagliate, indicazioni mancanti, suggerimenti che non capiamo al meglio, a questa grotta..Ma quando ci arriviamo, ne vale veramente la pena…Un altro ragazzino ci chiede, con molta modestia, una piccola offerta libera per la visita alla grotta e quando ci siamo c’è proprio un antico villaggio dentro la grotta..Con stanze che fanno rivivere l’atmosfera contadina di un tempo…La cucina, la cantina…Siamo noi, altri tre turisti e…Il nulla e la quiete più assoluta, in un posto simile ad uin pueblo messicano, ma a due passi da un mare splendido…Un’atmosfera magica…Con colori bellissimi…Poi ci dicono all’uscita che in questa grotta c’è un presepe vivente molto suggestivo, chissà che atmosfera c’è a Natale! Si è fatto un po’ tardi, siamo a metà pomeriggio ed il programma della giornata prevede ancora la visita ad Erice…La strada è bellissima, molto panoramica e ne approfitto per fare alcune foto mentre saliamo, arriviamo là, riusciamo a posteggiare e…Erice non ci delude, è un borgo medioevale veramente suggestivo e perfettamente conservato, con viuzze strette e ripide, a due passe dal mare, che si vede, eppure ad 800 metri di altezza (infatti ad un certo punto si alza un vento freddo) dove ne approfittiamo per fare un po’ di shopping, io acquisto due tazzine di ceramica fatta a mano presso un negozietto carino dove una ragazza timidissima e gentilissima ci da tutte le informazioni necessarie e mi fa pure lo sconto sul prezzo d’acquisto, già di per sé non caro; poi ci riforniamo di cartoline in un classico negozio di souvenir, e ci concediamo una dolcissima ed ipercalorica merenda in una delle belle pasticcerie di Erice; cannoli, cassate e soprattutto i dolcetti tipici di Erice..Le ericine appunto, paste ripiene di ricotta dolce, e le “genovesi” simili alle ericine, ma ripiene di crema…Dopo questa dolce merenda andiamo ancora in un negozio a prendere prodotti tipici siciliani, busiate, tonno, vini tipici, crema al pistacchio…E dopo l’ultima razione di foto al borgo e nella strada panoramica che scende verso Castellamare, torniamo all’albergo; la giornata è stata molto intensa, siamo veramente stanchi e così decidiamo di riposarci in albergo e di non uscire per cena, anche perché il pranzo salato unito alla merenda dolcissima del fine giornata ci hanno riempito ben bene… 12/08/2006 CASTELLAMARE DEL GOLFO- MONREALE (PA) – PALERMO Dopo la colazione di buon’ora, partiamo alla volta di Monreale per ammirare il suo famoso duomo, massimo esempio dell’architettura normanna in Sicilia; ci arriviamo in parte via autostrada, in parte via strada normale, attraverso saliscendi notevoli ed una strada panoramica..Mi rimarrà per sempre impressa in un paesello vicino una saracinesca abbassata di un garage con scritto davanti “lasciare libero lo scarrozzo”…Anche questa è Sicilia…Ed è uno dei tantissimi piccoli particolari che hanno reso questa vacanza così bella..Arriviamo a Monreale, ed entriamo nel Duomo; prima di entrare purtroppo ho la conferma, da un fotografo gentile come tutti i siciliani, che ho perso tutte le foto fatte nei primi due giorni e mezzo; entriamo nel Duomo (molto grande, ma me lo immaginavo ancora più maestoso) ed ammiriamo i bellissimi mosaici, vorremmo anche ammirare il Cristo Pantocratore ma purtroppo è in restauro; poi saliamo una scala ripida e dall’alto ammiriamo il chiostro ed il bellissimo panorama di Palermo con la Conca d’Oro…C’è molta foschia purtroppo che guasta un po’ la vista ma merita comunque…Visitato il Duomo andiamo a Palermo, che dista pochi chilometri da Monreale, e dopo un po’ di peripezie troviamo da parcheggiare proprio vicino al mercato Ballarò…E lì, anche se purtroppo è tardi, mezzogiorno, e gran parte delle bancarelle hanno chiuso o stanno per chiudere, vediamo un altro pezzo di Sicilia autentica, con i venditori che declamano la merce che danno via a prezzi molto bassi…Siamo in una zona molto popolare e si vede anche dal contorno del mercato; successivamente plachiamo la nostra fame in due riprese, prima in un chioschetto vicino alla Stazione Centrale, gentilmente consigliatoci da un passante, dove mangiamo le panelle più buone della nostra vacanza, unite alla crocchette (meno tipiche, ma comunque gradevolissime al palato) poi, non contenti, facciamo un’esperienza gastronomica tipicamente “palermitana” e poco turistica; sapevo da Internet che una delle specialità tipiche di Palermo (e solo di Palermo, in quanto nelle altre città siciliane, anche vicine, non si trova) è il panino con la milza; ci intestardiamo per trovarlo, poi sempre grazie ad indicazioni dei passanti, più o meno precise, troviamo uno dei rari chioschetti che ancora la preparano, con scritto proprio “pan e meusa” (spero di ricordare bene, se qualche palermitano lo leggesse scritto male mi perdoni) e…Unici turisti in mezzo ad un nugolo di palermitani, ne approfittiamo e ne prendiamo un panino intero; è un’esperienza molto particolare gastronomicamente parlando ma…Ci sentiamo di consigliarla; una volta pranzato, ci dirigiamo al Palazzo dei Normanni, attuale sede del Parlamento della regione Sicilia; è veramente bellissimo, abbiamo la fortuna di visitare tutte le sale che lo compongono, una più bella e più preziosa dell’altra, compresa quella in cui si riunisce il Parlamento Regionale, e soprattutto scopriamo tante cose interessanti grazie alla visita guidata gratuita che viene fornita a tutti i visitatori; scopriamo tra l’altro che il Parlamento Siciliano è il più antico d’Europa, precedente come epoca anche quello inglese; molto belli i dipinti con i ritratti di tutti i governatori della regione Siciliana, che venivano o dall’aristocrazia, o dall’ambiente militare (generali, comandanti) o dal clero, molto potente a quell’epoca; la signora che ci descrive tutte queste cose è molto competente ed è un piacere ascoltarla..Nel frattempo però si sono fatte le sei di pomeriggio, e non facciamo in tempo a visitare dal di dentro la Cattedrale, ci accontentiamo di alcune foto all’esterno, tra cui quella ad un caratteristico carretto siciliano, e di una passeggiata per le viuzze intorno; è ora di tornare in albergo, ed una volta arrivati, anche se stanchi e non con molta fame per via della milza e dell’abbondante pasto, vogliamo concederci una granita al caffè…E qui ci imbattiamo nell’unico episodio di scarsa gentilezza e cura per il turista di tutta la vacanza; se capitate a Castellamare del Golfo, vi tratteranno benissimo dappertutto..Evitate solo il Bar Vogue, un vero disastro; nonostante ci fosse poca gente, camerieri ciondolanti tra i tavoli vuoti, che non rispondevano alle chiamate (ho dovuto quasi urlare per farmi sentire) tempi di servizio biblici (oltre un’ora per una granita al caffè, che era l’unica cosa che si salvava dal contesto desolante) e cortesia nulla (sembrava facessero un favore a servirti, nemmeno l’ombra di un sorriso); delusi, andiamo in un altro bar decentrato ma carino (il bar Maristella o Stella, nella discesa che porta verso il porto)ed ordiniamo un’altra granita, e lì è tutta un’altra musica, una ragazza gentilissima, sorridente e che volava tanto veloce era a servire (nonostante fosse sola con molta gente abbiamo aspettato la granita non più di 5 minuti) ci riconcilia con la cortesia siciliana e ci fa concludere la giornata nel migliore dei modi…
13/08/2006 – CASTELLAMARE- SEGESTA – CASTELLAMARE (spiaggia) Fatta colazione, partiamo alla volta di Segesta, antica città greca rivale dell’agrigentina Selinunte, distrutta poi dai Cartaginesi; come al solito, a causa di indicazioni lacunose finiamo per compiere molta più strada del necessario, comunque arriviamo e visitiamo il sito archeologico; in realtà non c’è moltissimo da vedere in quanto le uniche parti dell’antica città che si sono conservate bene fino ai giorni nostri sono il teatro, a forma di Anfiteatro tipo l’Arena di Verona (anche se decisamente più piccolo) dove ancora adesso si esibiscono molti artisti di fama internazionale, ed il tempio, mancante però del tetto; la posizione è felice, in cima ad un cocuzzolo, ma per il resto la visita si può concludere abbastanza velocemente nell’arco di un paio d’ore, compreso il tragitto col pulmino dal teatro al piazzale dove si posteggia la macchina: siccome poi siamo molto stanchi e soprattutto sappiamo che il programma della giornata successiva è molto pieno, decidiamo di concederci l’unica mezza giornata di relax della nostra vacanza, andiamo in albergo, dopo esserci rifocillati con l’ottimo pane cunzatu, stavolta preparatomi sul momento davanti ai miei occhi, della panetteria del primo giorno,e dopo un breve riposino andiamo nella spiaggia di Castellammare, distante un chilometro circa dal centro del paese e molto vicina al nostro albergo, dove prendiamo un po’ di sole; per fortuna la giornata è bella ma, considerato che siamo in Sicilia, non eccessivamente calda (siamo veramente stati fortunati per tutta la settimana sotto questo profilo) e la grande spiaggia sabbiosa, quasi tutta libera, ci fa trascorrere un pomeriggio rilassante; dopo il rientro in albergo ed una doccia veloce andiamo a cenare per la prima volta (faremo il bis il giorno dopo) in un caratteristico ristorantino tipico, il “Monsu” vicino alla passeggiata con le bancarelle; è l’esperienza migliore del nostro viaggio, personale gentilissimo, competente e spiritoso, cura per il cliente assoluta, visto anche che i coperti sono pochi (e puntare alla qualità anziché alla quantità è sempre positivo) e la squisita cena interamente a base di pesce freschissimo (quei gamberoni che Roberta ha preso la prima sera, e che ho preso io la seconda, parlavano tanto erano freschi) , dessert escluso, e con l’ottimo vino bianco consigliato dalla casa, ci ha veramente riconciliato con il mondo…Dopo una breve passeggiatina torniamo in albergo presto perché l’indomani ci aspetta la sveglia prestissimo per l’ultima giornata intera prima del rientro in Sicilia…
14/08/2006 CASTELLAMMARE DEL GOLFO – FAVIGNANA – TRAPANI (Saline) Questa mattina non facciamo nemmeno colazione in quanto, come ci ha consigliato il gentilissimo cameriere del Monsu’ la sera prima, prevediamo di arrivare a Trapani molto presto, prima delle 8, per poter prendere l’aliscafo per Favignana all’inizio della mattinata, e la colazione in albergo è possibile farla solamente dopo le 7,30; la nostra scelta, dovuta al fatto di poter ammirare il mattino presto un mare ancora più pulito, viene subito premiata in quanto riusciamo ad assistere ad una meravigliosa alba che ci precipitamo a fotografare; complice lo scarso traffico arriviamo a Trapani in breve tempo, intorno alle 7,40, e dopo aver preso la navetta per l’imbarco saliamo sull’aliscafo per Favignana e arriviamo, poco prima delle 9, presso questa famosa isola che fa parte dell’arcipelago delle Egadi; appena sbarcati, non sappiamo che da lì a 10 minuti faremo l’esperienza forse più emozionante dell’intera vacanza…Veniamo avvicinati da un signore che ci propone un’escursione in barca presso le varie grotte che costeggiano la riva dell’isola, consigliandoci di aggregarci presso un altro signore, Beppe, che sta per partire con un’altra coppia di Catania, avvisandoci correttamente che se andiamo con lui subito ce la caviamo con 10 euro a testa, mentre se aspettiamo i “turni” successivi il prezzo aumenta…Roberta ha piacere di andare, io sono tra il riluttante ed il terrorizzato perché la barca è una piccola barchetta da pescatore a motore e a remi, dipinta a colori vivaci, rosso e verde, e non so nuotare…Così, con l’altra simpatica coppia di Catania, partiamo per un’esperienza bellissima, il signore è un vero marinaio (Avrà circa 70 anni ed è sempre vissuto lì), ci intrattiene con competenza e simpatia durante tutto il viaggio, ci descrive tra le altre cose un aneddoto relativo ad una cattura di un tonno gigantesco con in bocca un delfino e ci fa entrare, spegnendo il motore e remando, nelle grotte più nascoste, (Cala dei Sospiri o degli innamorati e Cala Azzurra) e possiamo ammirare uno spettacolo di colori, con un mare incredibilmente blu e le striature della roccia della grotta a colori vivaci…Roberta ad un certo punto quasi per scherzo dice “Sarebbe bello fare il bagno qui” e Beppe senza fare una piega dice…”Fallo” e lei prima in una grotta e poi in mare aperto…Fa il bagno, dicendo poi a caldo (ma anche a freddo, qualche giorno dopo) che ha appena fatto il bagno più bello della sua vita…Pochi minuti ma di un’intensità incredibile…Dopo un’oretta emozionante in questa barchetta tipica, il resto della mattinata lo impieghiamo a visitare il paese di Favignana…Anche questo di impronta araba, con case bianche e basse…Ci sono un paio di vie molto turistiche, piene di negozi di souvenir gastronomici e non (in uno di questi acquistiamo il tipico tonno rosso e la ventresca, altra parte pregiata del tonno) piene di gente, poi a un centinaio di metri le vie senza negozi offrono una pace ed una tranquillità inimmaginabili…E si capisce come il ritmo di vita lì sia molto più placido e tranquillo delle frenetiche metropoli dove siamo abituati a stare… Dopo esserci rifocillati, grazie agli autobus (ci sono tre linee di autobus nell’isola) visitiamo due fra le molte spiaggette dell’isola..In particolare Cala Burrone, di sabbia, è molto bella…Dopo qualche ora di relax in spiaggia prendiamo alle 18,40 (purtroppo quello delle 17,30 era pieno) l’aliscafo che fa ritorno a Trapani, io addirittura riesco ad addormentarmi nel viaggio di ritorno, da lì però, prima di rientrare in albergo decidiamo, anche se con poco tempo a disposizione, di fare un’ultima veloce visita alle Saline di Trapani, ultimo luogo da visitare del nostro programma di viaggio (non era possibile in alcun modo visitare anche la città)…Ed anche se veramente stanchi, la nostra scelta di visitare le Saline è azzeccatissima…Le Saline in pratica sono mucchi di sale grezzo sul lato della strada, contornati da zone umide con vasi comunicanti (dove credo si estragga il sale) e mulini a vento molto caratteristici, siamo molto fortunati perché assistiamo ad uno spettacolo incredibile, il tramonto rosso fuoco del sole con i riflessi rosati sul sale bianco…È un turbinio di colori di breve durata ma veramente intenso, con i raggi del sole che vanno a morire lasciando un tenuissimo riflesso rosato sul sale…Parole che non riescono in alcun modo però a rendere l’idea di quanto abbiamo visto…
Si sono fatte ormai le 20,00, arriviamo in albergo e velocissimamente ci cambiamo per l’ultima cena da Monsu’, le cui qualità di gentilezza, cortesia, cura per il cliente e l’eccezionale, almeno per i nostri canoni, rapporto qualità/prezzo ( un menu completo a base di pesce più vino e dessert lì costa 35 euro a testa, da noi costa il doppio) si confermano anche nella seconda serata; a questo punto, un po’ tristi perché sappiamo che l’indomani mattina bisogna ritornare a casa, torniamo in albergo…In teoria dovremmo fare le valigie per il ritorno, ma siamo talmente stanchi che ci addormentiamo vestiti ben dopo mezzanotte, e considerato che il giorno dopo l’aereo per il ritorno a Palermo è alle 12,15 preferiamo alzarci prima un po’ più riposati e fare le valigie il mattino prima di colazione… 15/08/2006 CASTELLAMMARE DEL GOLFO – PALERMO (AEROPORTO) – GENOVA Ci svegliamo prima dell’alba per fare la valigia, raccogliendo le ultime residue forze rimaste dopo la vacanza; dopo l’ultima colazione, passiamo dalla pasticceria di Castellammare dove qualche giorno prima avevamo ordinato cannoli, cassate e genovesi, siamo gli unici turisti, e ci godiamo l’ultimo momento di VERA Sicilia, con i locali che parlano (alcuni almeno) nel loro dialetto quasi incomprensibile e…Un signore distinto che pontifica ad alta voce sul fatto che secondo lui la provincia di Trapani sia quella con il minor numero di incidenti stradali…La scenetta è divertente perché lui è in mezzo, e tutti gli altri lo ascoltano con attenzione..È il suo momento di gloria!! Purtroppo anche se molto a malincuore dobbiamo recarci a Palermo, alle 12,15 abbiamo l’aereo per il ritorno e va tutto benissimo, l’aereo arriva addirittura in anticipo; mentre ci leviamo in volo da Palermo, però..Promettiamo che questo alla Sicilia sarà solo un arrivederci…Perchè abbiamo scoperto una terra bellissima…
Fabio & Roberta