Sicilia amore mio!
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Si parte da Malpensa con volo Easyjet e alle 8.35 siamo già a Palermo: noleggiamo on-line da casa un’auto, con la Budget, che per una settimana di macchina è la più conveniente. L’auto è una Peugeot 208.
Dall’Aereoporto di Palermo ci spostiamo verso Marsala, con fermata colazione ad Alcamo. La struttura dove abbiamo deciso di alloggiare si chiama HOTEL VILLA FAVORITA (prenotato da casa con booking.com): optiamo per un bungalow perché più conveniente, ma se si vuole ci sono anche le stanze nella struttura centrale. Il posto è veramente carino, un bel parco e una piscina disponibile per gli ospiti: da segnalare la colazione davvero abbondante e ricca.
Non essendoci tempo bellissimo decidiamo di farci un primo giro a Marsala: Piazza della Loggia con la sua Chiesa e il viale dei negozi, davvero carina. Per pranzo ci fermiamo all’Osteria Assud: piccola e molto particolare mangiamo cous-cous e pesce e naturalmente.. beviamo Marsala!
Finito il giro in riva al mare (Marsala in realtà non ha spiagge dirette in città, bisogna spostarsi nella zona dopo le aziende della Florio, famose per la produzione del vino marsala). Prima di riposare in hotel passiamo velocemente davanti alle saline della Riserva dello Stagnone ma ci torneremo domani. Usciamo per cena, dove optiamo per una pizzeria Fratelli Pappalardo: un pochino cara ma il cibo merita.
secondo giorno
Il giorno successivo decidiamo di visitare Selinunte, molto molto bella: con un unico biglietto si può vedere l’intero parco archeologico e ci si può spostare a piedi, in auto oppure con un trenino interno (quest’ultimo con un piccolo sovrapprezzo). Una parte si affaccia proprio sulla spiaggia, in una cornice da sogno. Consiglio di non visitarla nelle ore di troppo caldo nel caso andaste in Luglio-Agosto, anche se in realtà tira sempre vento.
Nel tornare a Marsala decidiamo di non utilizzare l’Autostrada e facciamo un giro in macchina all’interno della Sicilia, ci fermiamo prenderci qualcosa da mangiare e un poi ci spostiamo alla Riserva dello Stagnone appena fuori Marsala: è una riserva che comprende alcune isolette, la più grande è Mozia, ed è formata da saline e mulini a vento. È possibile farsi portare sull’isola attraverso una barca, i biglietti si fanno al piccolo attracco davanti al mulino principale. Il panorama è bellissimo, molto suggestivo e ci fermiamo sia per un aperitivo che direttamente per la cena al unico ristorante lì al attracco: ottimo pesce e personale molto gentile e premuroso come gli altri posti.
Terzo giorno
Finalmente il sole caldissimo che ci aspettavamo. Si lascia Marsala, oggi si passa la giornata all’isola di Favignana. Lasciamo la macchina a Trapani e prendiamo l’Aliscafo che ci porta in questo stupendo paradiso. Prendiamo le biciclette e ci dirigiamo subito verso Cala Rossa: l’incanto che ci ritroviamo davanti è indescrivibile: Acqua cristallina degna dei Caraibi! Nemmeno le foto rendono l’idea della bellezza. Decidiamo di rimanere per qualche ora e Matteo fa anche il bagno, nonostante l’acqua gelida. Non c’è spiaggia, solo rocce, ma ne vale veramente la pena.
Pranziamo veloce al sacco e ci spostiamo passando all’interno dell’isola a Lido Burrone: in questo caso troviamo la spiaggia bianca e fine, anche qui bellissima acqua ma non come la caletta precedente. Ci sdraiamo a prendere ancora un po’ di sole. Nel tardo pomeriggio riprendiamo le bici, torniamo al porto e dopo un velo ce giro nel paese (carino e tenuto molto bene) riprendiamo il mezzo per rientrare a Trapani.
Verso sera si arriva a San Vito Lo Capo, dove ceniamo al ristorante “Dal Cozzaro” in centro vicino alla spiaggia e stremati e bruciacchiati torniamo al nostro b&b. Anche in questo caso, prenotato da casa attraverso Booking.com, abbiamo optato per un bed and breakfast, il nostro si chiama Sabir: gestito da Patrizia è molto carino e caratteristico. La stanza che avevamo noi era molto spaziosa e sempre pulita e ordinata, ci siamo rimasti per quattro notti e ci è piaciuto veramente molto. Lo consiglio e ci torneremo sicuramente.
È in centro, molto comodo anche con il parcheggio (anche se è a pagamento, ma ci sono le agevolazioni per parcheggiare per più giorni) e si raggiunge la spiaggia in pochi passi. Per chi vuole noleggiare ombrelloni e lettini hanno anche la convenzione con un bagno in spiaggia.
quarto giorno
La giornata la passiamo a fare niente: sole, mare, acqua cristallina, pranzo in spiaggia e cena sempre in riva la mare, questa volta al ristorante “Il Delfino”.
Altra giornata di sole: decidiamo di fare un giro a Scopello e alla Tonnara. Posto caratteristico, dove però ci sono solo rocce e non la spiaggia: si paga per entrare (3 euro) perché è proprietà privata. Noi abbiamo deciso di visitare da su senza scendere e pagare. Decidiamo di cercare una spiaggia lì vicina, ci inoltriamo a Castellamare del Golfo ma la spiaggia non ci piace molto e allora torniamo a San Vito per spaparanzarci in spiaggia per l’intero pomeriggio, dopo essere passati dal fornaio a prenderci un paio di focacce e pizzette per il pranzo. Ci riposiamo in b&b con aperitivo “fai da noi” e chiacchieriamo un po’ con la proprietaria. Usciamo per cena, sempre al “Delfino”, giretto tra i negozi, concerto e poi e poi nanna!
Il giorno dopo al mattino decidiamo di fare un giro nella zona: ci fermiamo a Custonaci alla Grotta Mangiapane. In questa grotta praticamente furono costruite delle case, dove visse la famiglia Mangiapane fino agli anni 80. Ora è un museo all’aperto dove in ogni casetta trovate un mestiere: il posto non è molto pubblicizzato ma vi consiglio di andare a vederlo. È bellissimo, davvero. E le persone dell’Associazione che cercano di mantenere il tutto intatto sono gentili e appassionate: ci hanno fatto fare un giro nonostante fosse tutto chiuso, ci hanno raccontato la storia e di quanto ci tengono a mantenere viva la location.
Finito il giro e la chiacchierata con il Sig. Mangiapane (custode del posto e simpaticissimo ottantenne che ci offre un vino fatto in casa) ripartiamo alla volta di Erice, dove pranziamo in piazza della Loggia (arancine e piatto rustico). Erice si erge su un colle appena sopra Trapani: infatti c’è anche la possibilità di salire dalla città in funivia.
È un carinissimo paesino medievale, con tanti negozietti di ceramiche e prodotti tipici. Oltre a questi, abbiamo visitato il Duomo, il Castello e il Quartiere Spagnolo. Un bel giro, se volete passare qualche ora piacevole non in spiaggia, lo consiglio vivamente, ci è piaciuta! Torniamo a casa dopo un’intera giornata in giro, ceniamo in San Vito e facciamo un po’ di shopping: domani sarà il nostro ultimo giorno e compriamo un po’ di cosine da portare a casa per ricordarci di questa Sicilia Bedda.
Il mattino seguente, salutiamo Tiziana e il B&b e ci dirigiamo verso Palermo, il tempo è un po’ ballerino anche oggi e decidiamo di visitare la città: lasciamo la macchina parcheggiata un po’ in periferia (non è esattamente una città sicurissima secondo il mio parere) e visitiamo la Cattedrale e il Palazzo dei Normanni. Decidiamo di passare al mercato al quartiere Ballarò, dove ci fermiamo anche a pranzo: il mercato è molto colorato e “colorito”, non vi fare intimorire dal casino! In realtà ci sono molti turisti che passano apposta per vedere il mercato e il pesce che abbiamo mangiato era veramente ottimo!
Lasciamo Palermo per l’ultimo dei nostri giri: Cinisi! Da molto tempo sono interessata alla storia di Peppino Impastato: fu ucciso dalla mafia per colpa della sua continua denuncia e il boss che lo fece uccidere abitava a 100 passi dalla sua abitazione. La sua storia è raccontata in un libro e anche in un film: il fratello fa anche parte della Carovana Antimafia e la casa di Peppino è diventata una “casa museo”. La casa del Boss è diventato bene confiscato alla Mafia e da quest’anno è stato è diventata sede della Radio dove Peppino esprimeva la sua denuncia. Visitiamo la casa e il paese, ci spostiamo per un paio d’ore a Cinisi Marina e poi è tempo di andare in Aeroporto.
Ce ne torniamo a casa con un altro pezzo di Sicilia nel cuore.
Se volete qualche info sui posti dove siamo stati la mia mail è sarabelloni00@gmail.com