Sicilia 2006: sole e cultura

Due settimane di vacanza in Sicilia lasciano il segno per le innumerevoli opportunità offerte dall’isola. Questo un diario di viaggio di una vacanza familiare, troverete soprattutto riferimenti a luoghi di cultura e notizie su località balneari della Sicilia centro-orientale: scrivo per ricambiare le preziose informazioni che ho potuto trarre...
Scritto da: claumore
sicilia 2006: sole e cultura
Partenza il: 08/07/2006
Ritorno il: 22/07/2006
Viaggiatori: fino a 6
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Due settimane di vacanza in Sicilia lasciano il segno per le innumerevoli opportunità offerte dall’isola. Questo un diario di viaggio di una vacanza familiare, troverete soprattutto riferimenti a luoghi di cultura e notizie su località balneari della Sicilia centro-orientale: scrivo per ricambiare le preziose informazioni che ho potuto trarre dai resoconti di altri “turisti per caso”, in fase di preparazione di questa mia vacanza.

Bene, siamo in tre, io (Claudio) mia moglie (Stella) e mio figlio quasi quindicenne (Riccardo) all’ultima vacanza con i genitori, temo.

Sabato 8 luglio 2006 Partenza dall’aeroporto di Venezia, dove giungiamo accompagnati da una nostro caro amico (Michele), moralmente obbligato da mia moglie a svolgere il servizio taxi, per l’occasione. Il volo Alpi Eagles prenotato via Internet è per le 18.10, ma subito la prima sorpresina, due ore di ritardo, che poi diventeranno quasi tre: inganniamo l’attesa nel fresco del bel aeroporto tra negozietti, bar e la veduta degli aerei dalle grandi vetrate comodamente seduti. Intuiamo che una quarantina di vocianti ragazzi del Tennis Club Mediterraneo, tutti con le maglie arancione, saranno nostri compagni di viaggio perché rientrano in Sicilia (ma non daranno fastidio in aereo, se non ad un malcapitato signore costretto più volte ad alzarsi per farli passare).

Finalmente intorno alle 21 si parte e alle 22.30 siamo già sul suolo siculo: l’aeroporto di Catania non mi fa una gran impressione, ma ho fretta di ritirare l’auto a noleggio, anch’essa prenotata via Internet con Auto Europe, 435 euro per due settimane. Ci viene assegnata una Renault Clio dCi 1,5 con solo tre mesi di vita e 4800 Km, ottimo! Via subito per il villaggio (questo prenotato invece attraverso un’agenzia di viaggi), destinazione Mascali, 12 Km da Taormina, 45 Km a nord dell’aeroporto.

Il custode notturno ci porta alla nostra dimora, è mezzanotte, posiamo le valige ed usciamo a cercare un posto per mangiare: tre buonissime pizze, coca cola, acqua e caffè per tre, 25 euro! Buon inizio!!! Domenica 9 luglio 2006 Dopo un’abbondante colazione, cominciamo a guardarci attorno, il paese di Mascali (CT) non è un granché, pochi negozi, niente lungomare, il tutto un po’ degradato. Il nostro villaggio, immerso nel paese, si chiama “Fondachello Village” ed è un bel villaggio, curato, con tre piscine, tanto verde, manca però un bar interno. L’appartamento invece non ci convince, sporchino, mobile cucina vecchio e malconcio, vari problemi verranno risolti in giornata dal manutentore, ma le addette alla reception non brillano certo per cortesia e si nascondono dietro palesi bugie ( tutto pieno!) alla nostra richiesta di cambiare alloggio.

La prima spesa la facciamo in un centro commerciale di Giarre ( che caos attraversare questo paese, c’è sempre la coda ! ).

Pomeriggio nella spiaggia riservata al villaggio (per fortuna, perché quella libera è sporca a causa dell’abitudine di campeggiare in spiaggia nel week end): la spiaggia è sassosa, il mare un po’ deludente, sempre mosso e subito profondo, anche se limpido.

Lunedì 10 luglio 2006 Tempo incerto, decidiamo di andare a Taormina: parcheggio salasso, 6 euro per tre ore, non si può pagare di meno nemmeno se ti fermi un’ora. La città tutta arroccata è molto signorile e carina ma anche molto ad uso turistico, i prezzi altini, non esageratamente alti. Visitiamo il Teatro Greco, meraviglioso così aperto dall’alto sul golfo di Naxos, la via del passeggio centrale, la piazzetta … Poi cerchiamo una spiaggia, ma sono tutte affollate e senza parcheggio, decidiamo di tornare in villaggio a goderci la piscina.

Serata ad Acireale, traffico caotico con code ovunque sembra di essere in una metropoli nell’ora di punta, ci piace solo la piazza del Duomo.

Martedì 11 luglio 2006 Prima gita a lunga gittata, ho premesso che siamo in Sicilia per vederla e non solo per motivi balneari ! Prima tappa dopo un centinaio di chilometri dell’autostrada Catania-Palermo ( a proposito, non è a pagamento) Piazza Armerina per visitare la Villa del Casale, una villa di epoca romana ricchissima di splendidi mosaici in ottimo stato di conservazione, con alcune “perle” quali un quasi nudo femminile e la rappresentazione degli antesignani del bikini. Ci lascia invece perplessi, molto perplessi, la copertura realizzata in ferro e vetro per proteggere i mosaici: oltre a creare un effetto serra letale per i visitatori estivi, proietta dei reticoli di ombre che disturbano non poco la visione dei particolari dei mosaici, si poteva pensare una soluzione più adeguata.

All’uscita compriamo delle ottime arance siciliane che mangiamo subito per dissetarci, e poi via alla volta della nostra meta principale, Agrigento. Un altro centinaio di Km, stavolta c’è poca autostrada però, e ci siamo, ma il tempo è pessimo, piove e decidiamo di andare a vedere la casa-museo di Luigi Pirandello: non è una delle mete più note, ma vale veramente la pena di vederla non fosse altro che per la stupenda posizione su un alto promontorio con spettacolare vista del mare e della sottostante baia del Caos, per non parlare della suggestiva passeggiata che porta al luogo in cui si trovano le ceneri del grande scrittore, murate in una grande roccia sul luogo dove sorgeva il pino, tanto a lui caro: queste furono le sue volontà “sia l’urna cineraria portata in Sicilia e murata in qualche rozza pietra della campagna di Argenti dove nacqui”.

Finalmente verso le 16 il tempo migliora e possiamo vedere la famosa Valle dei Templi: alcuni sono in ottimo stato di conservazione, di altri rimane poco, ma il luogo è davvero suggestivo ed evoca tempi in cui l’uomo viveva in rapporto strettissimo con le sue divinità. Unica pecca, alcuni templi sono in restauro e si vede ben poco, credo pertanto che il biglietto d’ingresso dovrebbe essere adeguato in basso! Mercoledì 12 luglio 2006 Giornata relax in piscina (conosciamo una simpatica coppia di ragazzi di Palermo – ciao Giuseppe e Luana!!!) finché il tempo lo consente, perché nel primo, pomeriggio si scatena un temporale che imbianca la cima dell’Etna! Appena smette di piovere, puntatina alla vicina Acitrezza, nel cui raccolto porticciolo sono state ambientate le vicende dei Malavoglia di Verga. La costa presenta dei faraglioni, secondo la leggenda scagliati da Polifemo adirato con Ulisse, da cui il nome riviera dei Ciclopi.

Giovedì 13 luglio 2006 Seconda gita a lunga gittata, meta Cefalù, un pittoresco paese con le case a picco sul mare: la cittadina è molto turistica ma non perde alcuni suoi connotati originali, da vedere il Duomo di epoca normanna che sorge sotto una imponente rocca rocciosa. Bello girare per le stradine e magari infilarsi in uno dei tanti ristoranti che offrono pesce fresco, noi scegliamo “Lo scoglio ubriaco” che vanta una stupenda terrazza-mare, ottimi piatti e prezzi abbordabili (due antipasti, tre piatti a base di pesce, acqua, due dolci e due caffè, poco più di 50 euro).

Il pomeriggio bagno sulle limpide e calde acque delle spiagge cittadine. Poi via a ripercorrere i 200 Km di autostrada, verso il catanese.

Venerdì 14 luglio 2006 Siamo stanchi della giornata precedente, oggi solo riposo nella piscina più profonda e meno frequentata del villaggio: passiamo il tempo a leggere, nuotare, chiacchierare con i ragazzi palermitani e con il “nostro” bagnino Antonio (ciao Antonio di Barletta !!! ).

La sera spettacolo in villaggio.

Sabato 15 luglio 2006 Altro viaggio culturale, oggi puntiamo la prua della Renault Clio 1.5 dCi (a proposito che motore brillante, davvero un piacere guidarla! ) verso la città di Archimede, Siracusa.

Arrivando alla periferia della città spicca il Santuario della Madonna delle Lacrime, molto discutibile sul piano architettonico soprattutto per la sua mole esagerata. Lì vicino il parco archeologico con il famoso teatro greco, l’orecchio di Dionisio, le altre latomie (cave antiche), il teatro romano, l’ara di Ierone II, tutto molto interessante e fruibile con una bella passeggiata, favorita anche da un sole non implacabile.

Poi via verso il cuore della città odierna, l’Isola di Ortigia: passiamo davanti il Tempio di Apollo ( o meglio i suoi resti ) poi il lungomare, la fonte Aretusa, la piazza del Duomo. Anche di questa piazza il ricordo sarà molto vago, tutti gli edifici principali sono incappucciati per restauro, il Duomo non è nemmeno visitabile, che delusione! Cerchiamo consolazione in qualcosa da mangiare, sono le 2 di pomeriggio, e qui commettiamo uno dei pochi errori, adocchiando un locale sul lungomare che propone pizza, contorno e bibita per 6 euro: ma la pizza è un trancio di margherita, il contorno delle ormai fredde patatine fritte, meno male che almeno la lattina di Coca Cola è originale! Pessima fu la scelta, ma un paio di ottime granite rimettono l’umore a posto, e via in macchina verso la vicina spiaggia di Fontane Bianche per un po’ di sole e un bagno nelle acque cristalline, ritorno poi in serata.

Domenica 16 luglio 2006 Giornata dedicata al dolce far niente in piscina.

C’è il tempo per una colazione con i favolosi cornetti ultra-ripieni di crema, marmellata o cioccolato, per un pranzo con gli arancini, per una merendina pomeridiana con delle pizzette ricchissime di ripieno e la sera un buon pesce spada con pomodorini di Pachino.

Poi a Taormina ( altri 8 euro di parcheggio ), la città di notte è romantica, ma soprattutto c’è il concerto dei Simple Minds al teatro greco! Devo dire che sono un appassionato di questo gruppo rock e mi godo tutto il concerto in uno scenario unico al mondo, di tanto in tanto mi sorprendo a guardare la baia di Naxos illuminata nella notte attraverso gli archi e le colonne del Teatro, che sfondo memorabile per un concerto memorabile.

Lunedì 17 luglio 2006 Alzataccia (dopo una serata conclusasi alle 2.30), c’è da salire sull’Etna e bisogna arrivare presto per evitare le code.

Ma l’imprevisto è in agguato e alle 8, nel solito incolonnamento di Giarre, veniamo “dolcemente” tamponati da una gentile signorina. La nostra Clio ha il portellone posteriore con una vistosa ammaccatura, stendiamo la constatazione amichevole e via sull’Etna. Salendo verso il Rifugio sapienza lo scenario, da una certa quota in poi è lunare: si riconoscono le colate laviche del passato, tutto è nero, la vegetazione quasi assente a parte qualche pianta pioniera.

Al rifugio acquistiamo il biglietto per la funivia e l’escursione guidata – 45 euro a testa – ma lo spettacolo che ci attende ci ripagherà dell’alto costo: primo tratto in funivia , poi su dei grossi fuoristrada fino a quota 2900, a 400 metri in linea d’aria dal cratere laterale che si è attivato tre giorni prima. Impressionante i soffio ritmico, ogni 4-5 secondi, dell’attività esplosiva del vulcano! Tutto intorno materiale piroclastico nerissimo sul quale camminiamo esplorando i crateri del 2002 immersi nel vapore acqueo che esce da ogni punto del terreno caldo. Notiamo i resti del rifugio “ Torre del filosofo” altro tre piani, del quale spunta a malapena il tetto.

Alla fine dell’escursione riprendiamo la nostra macchina, ammaccata, e rientriamo alla base di Mascali, non senza fare una tappa a vedere l’albero dei cento cavalli, il castagno più grande e vecchio del mondo ( lasciate perdere non ne vale la pena ). Pomeriggio in piscina dove facciamo amicizia con il simpatico Toni e suo figlioletto Fabio: nei giorni successivi le chiacchierate con Toni saranno il passatempo preferito, e attraverso lui conosceremo molto della Sicilia, visto che lui è una guardia forestale del Parco delle Madonie.

Martedì 18 luglio 2006 Giornata di ozio in piscina, letture dei quotidiani, pallanuoto in acqua, chiacchiere con il simpatico bagnino Antonio, conoscenza di un gruppo familiare di Napoli, letture adeguate al contesto (…Camilleri…).

Serata nel ristorante-pizzeria appena fuori il villaggio (simpatici e cordiali i titolari) , ottimi gli antipasti di pesce e il solito spada alla marinara.

Mercoledì 19 luglio 2006 Oggi escursione poco siciliana: infatti devo soddisfare un vecchio desiderio mio e di mia moglie, vedere i Bronzi di Riace a Reggio Calabria.

Partiamo diretti a Messina, autostrada stavolta a pagamento, il problema è capire dove parte il traghetto per Reggio città e non per Villa San Giovani. Finiamo alla biglietteria Siremar, ci dicono che loro non fanno servizio per Reggio, punto e basta, non sanno nient’altro: eppure il traghetto delle Ferrovie parte poco distante, evidentemente il bigliettaio della Siremar non conosce la parola “cortesia” e ci costringe ad una ulteriore ricerca e a tre Km di strada a piedi, sotto il sole cocente di mezzogiorno.

Finalmente ci imbarchiamo in una moderna nave veloce delle Ferrovie dello Stato, 4.50 euro andata e ritorno, mezz’ora e siamo a Reggio, in città. Dal porto al Museo Archeologico sono poche centinaia di metri – il tempo di mangiare prima qualcosa in una fornitissima ed economica panetteria – e siamo al cospetto dei Bronzi giustamente più famosi del mondo.

Nel pomeriggio ritorno a Messina e puntatina aTindari, bello il santuario, splendida la visione delle spiagge sabbiose sottostanti. I 120 Km autostradali di ritorno scorrono veloci, anche grazie allo scarso traffico.

Giovedì 20 luglio 2006 E’ il compleanno di nostro figlio Riccardo, 15 anni, quindi giornata in villaggio e serata nel più bel locale di Mascali, il ristorante “Al pescatore”: terrazzo con vista sull’eruzione dell’Etna, ambiente elegante, camerieri professionali (un po’ freddini però), pesce di tutti i tipi buonissimo, prezzo adeguato (antipasti a non finire, un buon piatto di pesce, vino, acqua, sorbetto e caffè, 115 euro in tre persone) Venerdì 21 luglio 2006 Ormai cominciamo ad avvertire la sindrome da rientro, il mattino lo trascorriamo in villaggio, il pomeriggio decidiamo di andare a Noto, la capitale del barocco siciliano: altri 120 Km in parte autostradali e parcheggiamo la nostra Clio in un curioso vialetto alberato a volta. La città di Noto è molto particolare, tutti gli edifici sono in pietra calcarea giallo-arancio, molto friabile; lo stile del centro storico è assolutamente omogeneo, barocco appunto; rilassante passeggiare per il corso maggiore e vedere i principali edifici, peccato che gran parte di essi ( la famosa cattedrale in primis ) siano in restauro, imbrigliati da ponteggi e coperti da teloni, non si vede quasi niente e non c’è alcuna possibilità di visitarli all’interno! Accaldati ci godiamo l’ennesima granita e, prima del tramonto, riprendiamo la strada del ritorno. In serata spettacolo in villaggio e rituali saluti.

Sabato 22 luglio 2006 E’ il giorno del rientro, appartamento libero alle 10, ma il volo è per le 20.10, bisogna impegnare la giornata. Lasciamo le valige a Toni (grazie!) e decidiamo di passare parte della giornata a Taormina (altri 8 euro di parking!): bighelloniamo in città, sempre affascinante, facciamo un po’ di shopping per i regali di compleanno di Riccardo, poi verso le 16 torniamo in villaggio, un’oretta in piscina per gli ultimi saluti e via verso l’aeroporto.

All’arrivo il traffico è congestionato, con l’arte del parcheggio selvaggio che raggiunge le sue massime vette. Siamo preoccupati per la restituzione dell’auto, visto il piccolo incidente subito, ma tutto fila liscio e rapido (perfetto il servizio di noleggio di Auto Europe e del partner locale Sicily by car ).

L’aeroporto è piccolo, una bolgia di viaggiatori in partenza impedisce quasi i movimenti all’interno dell’aerostazione, fatichiamo a capire dove si effettua il nostro check-in ma alla fine riusciamo a consegnare i bagagli e ci avviamo ai controlli sperando che la zona degli imbarchi sia un po’ più tranquilla! Speranza vana perché i ritardi nelle partenze concentrano un migliaio di viaggiatori in un spazio piccolissimo e con un solo minuscolo chioschetto di bibite e gelati ( per il resto solo distributori automatici): la situazione è caotica, parecchi giovani in assenza di posti a sedere sono “accampati” sulle postazioni detector non in uso in quel momento, oppure siedono in circolo in mezzo alla sala. Tutti i voli sono in ritardo di almeno un’ora e cori da stadio sottolineano l’apertura di un imbarco. Fortunatamente il nostro volo per Venezia è quasi in orario, l’imbarco è veloce e con soli 20 minuti di ritardo lasciamo il suolo siculo. I primi minuti di volo sono bellissimi con la visione ravvicinata dell’eruzione dell’Etna in notturna, poi della costa da Catania a Messina, lo stretto, le Isole Eolie, il golfo di Napoli … Alle 22.30, puntuali atterriamo al Marco Polo e subito ci rendiamo conto che il clima è molto caldo e afoso, altro che la brezza siciliana.

La vacanza finisce com’ era iniziata, Michele (e moglie) è venuto a riprenderci, grazie ancora!



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