Sharm: una vacanza inaspettata

In un freddo e grigio pomeriggio di dicembre decidiamo di fare un salto in agenzia di viaggio senza avere la più pallida idea di dove vogliamo andare in vacanza, ma desiderosi di evadere dalla monotonia di quei giorni. È così che inizia una delle più belle vacanze che abbia mai fatto. Ci viene fatta subito fatta una proposta che non si può...
Scritto da: iziocap
sharm: una vacanza inaspettata
Partenza il: 05/01/2009
Ritorno il: 12/01/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
In un freddo e grigio pomeriggio di dicembre decidiamo di fare un salto in agenzia di viaggio senza avere la più pallida idea di dove vogliamo andare in vacanza, ma desiderosi di evadere dalla monotonia di quei giorni.

È così che inizia una delle più belle vacanze che abbia mai fatto.

Ci viene fatta subito fatta una proposta che non si può rifiutare: Sharm= mare, sole, caldo e divertimento, per scoprire poi molto altro.

Non sto a farvi il resoconto giorno per giorno della vacanza come fosse un diario di bordo, ma penso sia molto più utile raccontarvi i momenti più belli, le sensazioni, le emozioni che questa terra ci ha regalato.

La prima mattina raggiungiamo la spiaggia di adabha e qui il sogno diventa realtà!!!…Dall’alto della scogliera scendiamo lungo una scala in legno che ci permette di goderci lo spettacolo delle diverse sfumature del mare: dalle trasparenze del bagnasciuga si passa al turchese dei primi metri e poi al blu scurito dai fondali corallini. Impossibile resistere ad un bagno con maschera e pinne. Bhe che dire… se da fuori era bello, da dentro è spettacolare. A una decina di metri dalla spiaggia già si può ammirare lo splendore della barriera corallina con le sue insenature, i colori, i riflessi e i suoi pesci con cui nuotare insieme. Una sensazione fantastica che fa riscoprire la natura più primitiva dell’uomo, in perfetta armonia con la natura. Ti immergi, dai una pinnata e raggiungi la miriade di pesci colorati che nuotano qualche metro sotto la superficie. Loro ti accolgono, si avvicinano, nuotano intorno e con te e tu vorresti non dover riemergere a respirare per goderti per qualche istante ancora la magia di quel momento.

Essendo in Egitto è impossibile non andare a visitare le piramidi e allora nonostante la fatica di 7 ore di pullman con partenza alle 2 di notte, questa è un’escursione che vale la vacanza. Le piramidi ci appaiono all’improvviso mentre ancora ci sfreghiamo gli occhi, cercando di riprenderci dal viaggio. Guardi il primo gradino della piramide, poi sollevi lo sguardo lentamente; ne conti almeno una decina, poi perdi il conto e continui a guardare più in alto; alzi sempre di più lo sguardo finché il sole non ti acceca e ancora non hai visto la punta. Sembra una cosa incredibile, irreale e pensi allo sforzo delle migliaia di persone che ci hanno lavorato per decenni, all’estremo sacrificio fatto per erigere qualcosa che andasse oltre le loro vite, che andasse oltre la loro epoca, che resistesse al deserto, al tempo, alla storia e raggiungesse l’immortalità. Passeggiare all’ombra di questi colossi ti riporta indietro del tempo, ti fa sentire parte di qualcosa di più grande di te, parte della storia stessa.

Da bravi ragazzi di 20 anni la sera cercavamo il divertimento, il “casino” che animano le serate della parte più moderna e occidentalizzata di Sharm el Sheik, con locali, bar e discoteche. Da quello che ci hanno detto, l’abbiamo perso per qualche giorno, infatti la stagione stava ormai calando. Ma tutto ciò ci ha forse permesso di capire meglio e lasciarci affascinare dalla cultura e dallo stile di vita del posto. Passavamo così le serate in una tenda beduina, piantata nel nostro hotel, dove fumavamo narghilè e bevevamo the. Qui diventammo amici dei due egiziani che la gestivano, due ragazzi dalla simpatia tanto inaspettata quanto esilarante, a cui piaceva farsi chiamare cioko pops e Eddy Murphy (soprannome azzeccato vi sta la somiglianza), che oltre a mille storie, che sembravano uscite da Zelig e raccontate da un comico, ci spiegavano la loro usanza, la loro cultura e la loro tradizione. Questi scambi culturali tra un tiro di narghilè, un sorso di the beduino e un’occhiata al cielo stellato sopra di noi, sono uno dei più bei ricordi che porterò con me di questa vacanza, momenti che sicuramente fanno crescere e riflettere, soprattutto in momenti in cui sembra che con il diverso e lo straniero ci possa essere solo scontro.

Purtroppo come tutte le vacanze arriva anche il giorno della partenza: già al decollo rimpiango di andarmene, di aver trascorso solo una settimana e di dover ritornare alla vita normale.

Vi confesso che scrivo tutto questo bevendo una tazza di the beduino, cercando di rivivere e riassaporare quei momenti e quelle sensazioni.

Spero di non avervi annoiato con queste righe.

Le ho scritte soprattutto per me stesso, perché sento che questa non è stata una semplice “vacanza”, in cui l’importante è rilassarsi, divertirsi e magari “cuccare” qualche bella ragazza, ma qualcosa in più, che ancora non saprei ben definire, ma che certamente porterò con me e che cercherò di ritrovare anche nei prossimi viaggi.



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