Sharm: Sea Life e escursioni fai da te
Volo Eurofly da Bologna puntualissimo all’andata, al ritorno due ore di ritardo preannunciate. L’Hotel Sea Life, come il Tulip di Marsa Alam da noi sperimentato l’anno scorso, appartiene alla compagnia egiziana Flash Group, sapevamo quindi quale standard aspettarci, ottimo anche se non proprio corrispondente alle 5 ***** dichiarate.
L’hotel si trova a El Nabq, di fronte all’isola di Tiran, circa 20 km a nord di Naema Bay . La relativa lontananza dal centro garantisce una migliore qualità delle acque del mare e quindi della barriera corallina. Il complesso alberghiero è molto grande, costituito dal Sea Club e il Sea Life e tuttora in espansione. Ampi e curati giardini, camere standard molto spaziose arredate con gusto, buona la pulizia e bagno molto grande con doccia esageratamente spaziosa e, …Incredibilmente anche l’agognato bidet, la cui assenza mi aveva sempre costretto ad acrobatiche arrampicate!! Gli ospiti possono liberamente accedere ai due ristoranti a buffet (del Sea life e Sea Club), buona la cucina, vasta scelta di verdure e insalate, ottimi dolci, scarsa la proposta di frutta e di pesce. La formula è del soft all inclusive, vengono quindi fornite bevande calde e fredde esclusi gli alcolici dalle 10.00 alle 23.00. Sono presenti altri quattro ristoranti a pagamento (di pesce, giapponese, libanese e francese), da noi mai sperimentati perché la qualità del buffet è comunque valida e le cene a tema differenti ogni sera permettono di variare i menù. Personale sempre molto cortese ed efficiente.
Spiaggia e mare: gli ombrelloni sono posizionati in una piccola baietta e su piccoli promontori rocciosi. Sono numerosi così come i lettini anche se alcuni sono rotti pertanto, non si è costretti a levatacce per accaparrarsi un posto all’ombra. La spiaggia è di ghiaia fine,il mare antistante assume degli splendidi colori, risente del fenomeno delle basse maree, ma l’acqua prima della barriera è generalmente sempre bassa, e quindi bisogna camminare un po’ per trovare qualche buca dove fare un bagno veloce. Sullo sfondo l’isola di Tiran. Davanti al Sea club è presente il pontile in legno che consente di tuffarsi dopo la barriera e bisogna riconoscere che qui è ancora davvero splendida (molto meglio del tanto decantato parco di Rahs Mohammed, per lo meno i siti da noi visitati), ricordo ancora i pesci pagliaccio e pappagallo di dimensioni spropositate. Spesso c’è molto vento e quindi il pontile viene chiuso, per fare un po’ di snorkeling tranquillo, ci sono due piscinette che si raggiungono camminando verso destra ( in direzione ras Nosrani vicino alla barca incagliata) dove è possibile vedere pesci colorati, anche se lo spettacolo non è nemmeno paragonabile a quanto si può osservare tuffandosi dal pontile.
La zona è davvero molto ventilata, ideale quindi nel periodo estivo, quando ad esempio a Neama bay si schiatta dal caldo, mentre credo che in inverno non sia ottimale perché piuttosto fredda (sul genere Marsa Alam).
Abbiamo apprezzato la presenza del bagnino che richiamava puntualmente con il fischietto quanti si avvicinavano troppo alla barriera.
Collegamento con Neama Bay: è disponibile la navetta gratuita ad orari fissi: 10.00-13.00/ 17.00-20.00/23.00-1.00 che per non correre rischi va prenotata almeno il giorno prima.
Per le escursioni ci siamo sempre appoggiati ad agenzie locali spendendo dal 30 al 50 % in meno rispetto ai prezzi proposti dal Tour operator anche se soprattutto per le uscite in mare siamo rimasti piuttosto delusi.
Abbiamo fatto la salita in notturna al Monte di Mosè e successivamente visitato il Monastero di Santa Caterina con l’agenzia Orbit sulla cui organizzazione non abbiamo nulla da eccepire: ci hanno anche offerto la colazione che non era prevista. Se intendete farla, sappiate che la notte a 2200 metri di altezza può fare molto freddo. Attrezzatevi di giacca a vento leggera, pantaloni lunghi, scarpe adatte per la montagna, berretto e guanti di lana, le torce solitamente sono fornite dalle agenzie. La salita notturna ed il sorgere del sole potrebbero essere molto suggestivi se non fosse per le orde di turisti casinisti, i beduini che cercano di venderti di tutto ed i russi con lo stereo a palla. Insomma magia molto poca ma un bel po’ di freddo e fatica. Quando poi si tratta di scendere, valutate attentamente se prendere i 3700 gradini (che sono in realtà massi, alcuni anche abbastanza alti) o la discesa lineare. Noi abbiamo fatto i gradini ed io, che mi definisco una runner alla fine avevo le gambe che mi tremavano, il mio compagno ha avuto male ai polpacci per una settimana, però il paesaggio è molto più bello. Il monastero di Santa Caterina…Niente di impressionante, colpisce semplicemente sapere che si tratta probabilmente della chiesa più antica del mondo.
Abbiamo poi prenotato contemporaneamente le uscite in mare al parco marino di Ras Mohammed e all’isola di Tiran con l’agenzia Cataract che si appoggia alle barche gestite da Aquafun. A saperlo, dopo la prima esperienza non avremmo prenotato la seconda!! Ras Mohammed: che dire…Forse non ci hanno fatto scendere nei posti giusti, almeno così vogliamo credere, perché è stata una vera delusione. Due tuffi veloci, ma dei coralli ramificati riportati in molte foto nessuna traccia, presenza di pesci quasi nulla. Poi ci hanno offerto il pranzo, semplice ma affrontabile, dopo di che la barca si è portata davanti al Ventaclub Farana e li è rimasta quasi tre ore per fare il battesimo del mare di alcuni aspiranti sub per un giorno (ma almeno qui il reef è un po’ più ricco).
Isola di Tiran: premesso che si trova esattamente davanti all’albergo dove alloggiavamo, davamo per scontato che la barca partisse dal vicino molo di Sharks bay (20 minuti di navigazione da Tiran) come tutte le agenzie propongono e invece no! Ci vengono a prendere in albergo alle 8.00, mastichiamo un’ora e mezza di pulmino toccando vari resort per recuperare altri escursionisti e alla fine ci scaricano al porto di Travaco, dalla parte opposta, a più di due ore di navigazione da Tiran!!! Dopo una discreta attesa, la barca alle 11.30 salpa alla volta di Tiran, mare abbastanza mosso ed il marinaio decide di lasciare il timone ad una russa in perizoma. A questo punto comincia il triste spettacolo per turisti, musica a palla, marinai che scimmiottano assurde danze del ventre, giullari improvvisati italiani e russi che ridono compiacenti. Noi ci spostiamo al piano inferiore assieme ad una coppia di inglesi, peccato, avremmo gradito più fondali e meno musica.Alle 13.00 arriviamo, la barriera vicino a Tiran offre uno spettacolo migliore rispetto a quanto visto a Ras Mohammed, ma anche questa volta le uscite in mare sono molto veloci e affollate. Viene servito il pranzo, dalla barca vediamo il nostro albergo ma alle 14.30 si ritorna indietro al porto di Travaco per altre due ore di navigazione, un’ora di attesa del pulmino e il viaggio verso l’hotel. La barca si chiama Krena, quindi siete avvisati.
Concludendo: consigliamo il Sea Life a quanti amano il bel mare e non temono di tuffarsi in acqua profonda trenta metri. Alcuni lamentavo l’impossibilità di fare bagni prima della barriera, in realtà basta spostarsi un po’ ed è possibile trovare qualche zona dove l’acqua è più profonda. Sconsigliato invece a quanti ricercano vita notturna, locali e discoteche, allora è meglio preferire una sistemazione a Neama Bay che a mio parere resta una bruttissima copia di Rimini o Riccione e dove il mare lascia molto a desiderare. La struttura del Sea Life è recente ed offre un buono standard di servizi, peccato che attorno sia tutto un sorgere di cantieri che lascia presagire a breve una intenso sfruttamento anche di questa zona che era considerata parco naturale. Ci spiace che il governo egiziano pur riconoscendo nel turismo la principale entrata economica, non faccia nulla per salvaguardare questo splendido mare e le sue coste permettendo ai costruttori di sfruttare ogni metro quadro. Buon Sharm a tutti fin che dura.
F&M