Sharm: il paradiso è qui!
La struttura è un Ventaclub, il “mitico” Faraana, consigliatomi da diversi amici che ci sono stati qualche anno fa. E’ tutto all’altezza delle mie aspettative, anzi, addirittura migliore! Arriviamo intorno alle 15, quando il ristorante è ufficialmente già chiuso (ma ci fanno pranzare ugualmente) e, nonostante questo, ha ancora una vastissima scelta di pietanze, tutte molto gustose! Rifocillati a dovere, andiamo in camera a disfare le valigie. C’è un grande armadio e la stanza è spaziosa e, cosa per me fondamentale, PULITA! Breve riposino e via, alla scoperta del villaggio! Tre piscine, di cui una enorme, con le onde; due bar e diversi punti di ristoro; una spiaggia stupenda, con grandi ombrelloni di paglia ed un ristorante-grill proprio sopra di essa (dove decideremo di pranzare tutti i giorni).
La sera, incontro con tutti gli animatori ed i componenti dello staff nel grande anfiteatro… C’è anche l’interprete ambientale, una biologa marina che spiega l’ecosistema della barriera corallina e che ci accompagnerà spesso nelle escursioni via mare. Sono euforica! Anche il programma di escursioni è ampio e diversificato: ce n’è per tutti i gusti!!! Ora l’entusiasmo è alle stelle.
Il giorno seguente, dopo una buona dormita, scendiamo in spiaggia e notiamo che, nonostante sia agosto, non c’è la minima difficoltà a trovare due lettini liberi, sotto l’ombrellone… Sogno o son desta? Ci avventuriamo sulla barriera fossile per il primo bagno, ma poi scopriamo il pontile e, da quel momento, sarà sempre quello il nostro accesso all’acqua. Già da sopra sembra di stare all’Acquario (di Genova, ovviamente!), ma sott’acqua lo spettacolo toglie il fiato: è come essere su un altro pianeta, fatto di colori e creature mai viste! Appena riemergiamo ci informiamo immediatamente sulle escursioni che prevedono lo snorkeling, e così il giorno successivo siamo già fuori dal villaggio, alla volta del parco naturale di Ras Mohamed (che significa “Capo Mohamed”). Purtroppo mi tocca stare a riva perché la mia pelle delicata mi ha giocato un brutto scherzo, e il mio viso si è riempito di eritema, nonostante la crema ad alta protezione… Sono furiosa, ma non posso rischiare di rovinarmi il resto della vacanza, e così me ne sto all’ombra, mentre mio marito Alessandro si immerge per una “snorkelata” di un’ora e mezza, dalla quale torna con un sorriso a tutta faccia: “Ho fatto tante foto subacquee”, mi dice, “così almeno potrai vedere anche tu quelle meraviglie!”… Magra consolazione…
La sera, qualche divinità egiziana ha compassione di me, e mi fa scoprire, tra i negozietti dell’hotel, un posto stranissimo, chiamato “bottega magica”, che vende creme e pozioni dai poteri miracolosi: ne trovo una che promette di far sparire l’eritema se applicata due volte, dopo la doccia e prima di andare a letto… Sono un po’ scettica, ma farei di tutto pur di farmi sparire queste bolle che bruciano e prudono senza darmi tregua. Per il giorno seguente, abbiamo prenotato un’altra escursione con snorkeling, all’isola di Tiran, e questa non posso perdermela assolutamente! Seguo le istruzioni del “bottegaio magico” e applico la crema, sperando che le erbe mediche abbiano successo laddove il cortisone ha miseramente fallito… Miracolooooo!!! Il mattino seguente il mio viso è liscio come una pesca e anche il prurito è scoparso… Grazie Osiride!!! L’escursione in barca è emozionante: l’acqua cambia colore ogni minuto, passando dall’azzurro, al verde chiaro, al blu profondo e, mentre navighiamo, davanti alla nostra prua emerge un’enorme tartaruga, che si inabissa subito dopo… Sono talmente eccitata per questo incontro ravvicinato che inizio a balbettare e non riesco neppure a scattare una foto… Pazienza, tanto questa immagine resterà per sempre impressa nella mia mente! Incontriamo anche il relitto di una nave russa, incagliata sulla barriera: spettacolo sconcertante, ma nel contempo suggestivo. Tuttavia, il bello deve ancora arrivare: le due “snorkelate”, guidate da un ragazzo del centro-diving, che ci illustra tutte le caratteristiche dei pesci e delle madrepore che incontriamo, sono un’esperienza unica. Il luogo in cui abbiamo il privilegio di nuotare viene chiamato “giardino di Allah”, per la grande varietà di colori e forme di vita, che mostra ai nostri occhi estasiati: sembra di stare in un giardino botanico da mille e una notte, circondati da odalische dagli abiti fluttuanti e coloratissimi, che danzano intorno a noi! La sera è il momento del relax, sotto gli spruzzi d’acqua nebulizzata che provengono dagli ombrelloni del bar centrale: una vera goduria! Un altro giorno in spiaggia e poi, durante la notte, si parte per l’escursione al Cairo, con l’asciugamano sottobraccio, che ci farà da cuscino durante il viaggio di sei ore in pullman attraverso il deserto. Il pullman ci sballotta e la strada è tutta buchi, ma un po’ si riesce a dormire e il tempo passa in fretta. Arriviamo al Cairo poco prima delle nove, in tempo per l’apertura del Museo. La nostra guida, Sharif, è un bravissimo egittologo, e ci spiega ogni pezzo nei minimi dettagli. Il museo custodisce numerosi capolavori di rara bellezza ed inestimabile valore e, per me che sono un’appassionata dell’antico Egitto, visitarlo è come toccare il cielo con un dito! Pranziamo con grigliata e frittura di pesce in un ristorante ai piedi delle piramidi, concludendo il pasto con un delizioso e rinfrescante tè alla menta. La piana di Gizah è molto diversa da come si vede in TV: intanto non è tutto sullo stesso piano, ma su livelli diversi, e poi le piramidi sono molto distanziate fra loro. Ma soprattutto, quello che lo schermo non riesce assolutamente a rendere è la maestosità di questi colossali monumenti tombali: io stessa non riesco a rendermene conto del tutto finché non mi trovo proprio sotto a quella di Cheope, la più grande delle tre… Mi sento una formichina, io che sono piuttosto alta! Tutta questa imponenza dà proprio l’idea dell’immortalità: lo scopo per cui le piramidi furono costruite è stato pienamente raggiunto, e anche il turista più disinteressato resta attonito di fronte alla loro potenza e alla magia che sprigionano, oggi come allora. Dopo le piramidi è la volta della Sfinge, un po’ rovinata, ma estremamente affascinante; quindi entriamo nel tempio che veniva usato per la mummificazione, di cui Sharif ci spiega tutto il rituale (aggiungendo interessanti dettagli a ciò che già avevo appreso dai libri sull’argomento). Il caldo, qui, è soffocante, e sento il sudore colare giù per le gambe a mo’ di fontana, ma non mi interessa affatto, perché mi trovo nel posto più bello del mondo! Dopo la classica visita alla fabbrica di papiro, con relativo acquisto, si riparte alla volta di Sharm. Il rientro è un po’ faticoso, perché è ancora presto e non abbiamo sonno, e poi ci si mette pure la maledizione di Tutankhamon a farmi soffrire (anche perché, in tutto il tragitto, ci sono SOLO due autogrill, e il resto è deserto!), ma lo spettacolo del tramonto nel deserto mi ripaga di tutto. Arriviamo in hotel alle 22,30 e ci precipitiamo sotto la doccia (tanto il ristorante è ormai chiuso!), ma, a sorpresa, ci portano una cena fredda in camera (evviva!); così mangiamo panini al sesamo, banane e biscotti proprio sul letto: un piccolo piacere che a casa non oseremo mai concederci! Ancora due giorni di spiaggia, giochi, snorkelate e grigliate di carne e pesce… Stiamo meditando di chiedere il prolungamento del soggiorno per altri 4 o 5 giorni… Tuttavia, ci dicono che per l’hotel non ci sarebbe problema, ma i voli non sono disponibili… E’ un vero peccato, ed è con una lacrimuccia nell’angolo dell’occhio che ci accingiamo a rifare le valigie… Beh, comunque l’aereo parte a mezzanotte, per cui riusciamo a goderci per intero anche l’ultimo giorno! Salutiamo lo staff e le persone simpatiche che abbiamo conosciuto. Il volo è in orario e tutto fila liscio. Il mattino dopo siamo a Malpensa, quindi a Genova. Contagiamo tutti con il nostro entusiasmo e, come i Re Magi, estraiamo dalle valigie regali di ogni genere e foto in quantità industriale! Sono tornata al lavoro ormai da una settimana, ma il “mal d’Egitto” (variante del “mal d’Africa”) non mi abbandona, al punto che so già tutto sulle crociere lungo il Nilo! E chissà che a Capodanno…