Sharm el Sheikh: perchè si, perchè no
Indice dei contenuti
Il nostro viaggio in questa piccola località sulla penisola del Sinai è stato fatto ad aprile 2008. Immaginatevi due persone disperate, in preda all’isteria di un inverno pesante, con tanta voglia di sole, mare, e di pace! Siamo partiti da Torino il 6 aprile 2008, direzione: Villaggio Amphoras di Eden Viaggi.
Essendo la vita a Sharm el Sheik la solita vita da villaggio turistico (permettetemi di dirlo), inizierò subito ad elencare i “perchè si” ed i “perchè no” del recarsi in vacanza in questo luogo:
I PERCHE’ SI:
– Sole, mare, relax. – Barriera corallina. La barriera del Mar Rosso è una delle più belle al mondo. Durante le varie escursioni di snorkeling siamo riusciti ad avvistare una manta, tartarughe marine, razze, murene, e tutti i tanti, tantissimi pesciolini colorati che abitano quei mari. Uno spettacolo bellissimo ed unico. La flora e la fauna che vive in questo mare toglie veramente il fiato.
– Il villaggio ve lo consiglio. Il personale è gentile, gli animatori non sono assillanti (cosa che abbiamo gradito), in prima linea sul mare. La nostra camera (come da richiesta) era esattamente posta sul mare (nel senso che usciti dalla stanza, facevamo 5 passi ed eravamo in spiaggia!).
– Consiglio la visita al parco marino di Ras Mohammed, così come le solite escursioni divertenti in mezzo al deserto (quad, cammelli, ecc…). Abbiamo fatto visita anche al Blue Hole, e devo dire che questo profondissimo buco blu in mezzo alla barriera corallina ha il suo fascino! – Monastero di Santa Caterina, la visita al monastero cristiano più antico ancora esistente, e la conseguente salita sul Monte Sinai, dove Mosè ricevette le tavole con i 10 comandamenti.
– Un altro PRO? Sole, mare, barriera corallina, relax.
I PERCHE’ NO:
– Sharm el Sheik, al di fuori del fantastico mare che la circonda non ha nulla. Naama Bay, Sharm Vecchia, sono delle stradine costruite su misura per i turisti, lustrate ogni giorno per farle splendere sotto gli occhi dei visitatori, E’ tutto finto. E dopo un minuto passato per le strada di Naama Bay non vedevo l’ora di tornare tra le pareti del mio villaggio, dentro al mio mare. Per gli egiziani Sharm el Sheik non è vita, è lavoro.
– Le escursioni nel deserto sono belle perchè è bello scoprire un paesaggio decisamente diverso dal nostro. Le grosse dune accanto alla strada asfaltata, essere su una gip e vedere questa distesa di vuoto intorno a se’, tutto bello. Se però parliamo di beduini, ci risiamo di nuovo. Tutto finto. Durante l’escursione al Blue Hole ci siamo fermati a sorseggiare il “thè beduino” in mezzo al deserto, insieme a questi “pseudo beduini”, con le marlboro in mano e l’orologio d’oro al polso. La tenda lustrata a nuovo tutta colorata. Bancarelle (stile marocchino [non vuole essere un’offesa] sul ciglio delle passeggiate al mare) piene di collanine, braccialetti, erbe per il thè (che forse è l’unica cosa con un minimo di filo logico). I beduini sono gli abitanti del deserto che con il turismo non hanno nulla a che fare. In gip abbiamo visto baraccopoli di plastica con recinti abitati da cammelli mal conci, quelli sono i beduini veri. Evidentemente parte di loro ha sentito il richiamo del turismo e si è fatta trascinare dentro questo giro di soldi, finzione, esibizione.
Ad ogni modo, la nostra vacanza è stata una vacanza assolutamente rilassante. Il villaggio ha anche un centro benessere, che permette di venire massaggiati in spiaggia, su un lettino bianco attorniato da una leggera tenda mossa dal vento.
Mi sono divertita a trottare su cammelli impazziti, in riva al mare, temendo di cadere sulla barriera corallina; mi è piaciuto vedere con i miei occhi il deserto del Sinai e questo vuoto roccioso che lo fa’ da padrone; ho amato e riamato nuotare a filo della barriera con la faccia all’ingiu’, ammirando l’incantevole spettacolo che il Mar Rosso offre.
Non preoccupatevi dei mal di pancia, delle “maledizioni del faraone”, basta essere prudenti, non mangiare frutta e verdura crude, evitare bibite ghiacciate. Io ed Ale in 7 giorni siamo stati benissimo, mentre chi si sbizzarriva in insalatone, macedonie, drink in riva al mare… Il giorno dopo non lo si vedeva a spasso per la spiaggia! Altra nota dolente: l’aria condizionata. Tanti dicono che i mal di pancia vengano provocati dalla forte escursione termica dentro/fuori le mura, ma nel villaggio Amphoras devo dire che non era così forte, e comunque ad aprile la temperatura non è sicuramente torrida come a luglio/agosto, quindi forse l’aria è più vivibile sia dentro che fuori.
Concludo dicendo che a Sharm el Sheik bisogna essere pronti a venire immersi nella vita da turisti in villaggio, ma allo stesso tempo, cercando di distaccarsene un minimo, ci si può invece immergere nelle grandi bellezze che l’Egitto custodisce da ormai milioni di anni, non solo lungo il Nilo.
E COME ULTIMA COSA: NON PASSEGGIATE SULLA BARRIERA CORALLINA! SE SIETE LI’ DOVRESTE ESSERE LI’ PER AMMIRARLA ED AMARLA, NON PER DISTRUGGERLA!!