Sharm el Sheikh, il Tropicana Grand Oasis Resort e
Finora io, Loretta, e il mio fidanzato, Domenico, i nostri viaggi li abbiamo costruiti da soli, grazie alle informazioni trovate sulla rete, soprattutto su www.Turistipercaso.It, e non abbiamo perso né tempo né soldi. Non finiremo mai di ringraziare coloro che dettagliatamente scrivono di luoghi, prezzi, distanze, usi, e altri consigli pratici. Noi cerchiamo di fare altrettanto con i nostri racconti, sempre su questo sito, che riguardano Vulcano 2005, Parigi, Normandia e Bretagna 2005, Barcellona, Madrid, Granada e Valencia 2004. Questa volta, per motivi vari, non abbiamo potuto svolgere la nostra preventiva attività di ricerca di informazioni e ci siamo rivolti all’agenzia viaggi locale. Ci propone destinazione Sharm el Sheikh, tour operator “In viaggi”, compagnia aerea “Blu panorama”.
Sbrigarcela da soli, forse, sarebbe stato imprudente visti gli attentati di luglio 2005 all’hotel Ghazala e a Sharm “vecchia” per i quali sono morti alcuni turisti, anche italiani, a causa di due auto bomba. Il luogo è tipicamente vacanziero e tutti gli operatori fanno di tutto, e ci riescono benissimo, per eliminare il fantasma del terrorismo; i controlli sono frequenti e alcune volte lunghi (spostandoci col pullman del tour operator, più volte siamo stati fermati, in qualche caso per oltre mezz’ora) quindi è necessario portarsi appresso passaporto o carta d‘identità e visto d’ingresso. La stretta sorveglianza, tuttavia, ha il giusto effetto di rassicurare i turisti che sono sempre tantissimi.
Ma da questo viaggio ci aspettavamo di più.
Il Tour operator: In viaggi Chi ne sa più di noi ci ha detto che è un buon tour operator per destinazioni europee. Ma per l’Egitto non ci è parso il massimo perché “In viaggi” avrebbe dovuto accertarsi meglio della qualità dell’ospitalità delle strutture che propone e non fare passare un “tre stelle” per un “cinque.” Abbiamo pagato 1.585,00 € ciascuno, per due settimane, dal 12 al 26 agosto, con trattamento all inclusive nel finto cinque stelle “Tropicana Grand Oasis Resort” e volo da/per Fiumicino.
Che Sharm sia il paradiso dei sub lo saprete già. Nuotare fra pesci di mille colori, vedere da vicino una murena di due metri o un barracuda, per noi che (ancora) non pratichiamo le immersioni, è una meraviglia. Poi i coralli, le madrepore e gorgonie in un blu accecante… A parte questo vero paradiso, poi noi si vive fuori dall’acqua.
In verità durante le procedure di prenotazione avevamo dato uno sguardo al sito dell’hotel ) senza rimanere impressionati troppo favorevolmente, ma la voglia di partire era tanta… troppa! Appena arrivati, ci siamo resi conto che il nostro intuito non ci aveva ingannato. Per noi si è trattato, al massimo, di un tre stelle, spacciato per cinque. (Ve ne potete rendere conto visitando il sito di un VERO cinque stelle situato proprio accanto al nostro – il “Four seasons” all’indirizzo http://www.Fourseasons.Com/sharmelsheikh/).
Poi la formula all inclusive che include oltre l’acqua (indispensabile anche per lavare i denti) pepsi, seven up, o bevande spacciate per succhi di frutta che altro non erano che soluzione fisiologica addizionata di alcuni coloranti…Un cinque stelle, come dire… può fare di meglio. Vi rimandiamo in seguito per i dettagli.
Le escursioni con Inviaggi Con “Inviaggi” siamo andati sul monte Sinai e al monastero di S. Caterina, a Ras Mohammed via terra e all’isola di Tiran in barca (visita che consigliamo perché c’è una barriera corallina davvero strepitosa).
Le escursioni di “Inviaggi” (ma, per quanto abbiamo sentito, è un inconveniente anche degli altri tour operators) sono più costose e le stesse si possono fare rivolgendosi alle varie agenzie che ci sono a Naama Bay, tra le quali possiamo segnalare “Kenouz Tour”, “Cataract”, “Italy Italy”.
Le escursioni sono identiche, i prezzi no, esempio: Ras Mohammed, prezzo “Inviaggi”: 45€ a persona – prezzo “Kenouz tour” o “Italy Italy”: 30 € a persona Isola di Tiran prezzo “Inviaggi”: € 35 contro € 20, Il Cairo in pullman 2 gg/ 1 notte, prezzo “Inviaggi” 360 € a persona, prezzo “Kenouz tour” a 194 a persona € (Vi rimandiamo in seguito per i dettagli).
Con “Inviaggi” ci siamo un po’ irritati a causa dell’escursione al Sinai, o meglio, di come questa escursione è illustrata. Non è un’escursione da club alpino, né da escursionisti della domenica, ma da Reinhold Messner. Ci si arrampica senza sosta per tutta la notte, dotati di torce, su blocchi di rocce, per raggiungere in cima la chiesetta posta a memoria della consegna dei Dieci Comandamenti a Mosè, e vedere l’alba. Poi, quasi in coma, si scende (altre 4 ore e mezzo di cammino) e si visita, sempre velocemente, il Monastero di S. Caterina d’Alessandria, che custodisce la reliquia della Santa e il biblico roveto ardente che, si narra, bruciasse davanti a Mosè senza mai consumarsi. La fila è aperta dalla guida beduina che, abituata a fare queste scalate, tiene un ritmo sostenuto. Lungo la “strada” ci sono altri beduini che offrono il dromedario come taxi. Ci è parso fin troppo chiaro che la missione della guida, più che indirizzare verso il sentiero fosse quella di far stancare più gente possibile per costringerla al “passaggio” in taxi-beduino: il dromedario. L’”olezzoso” e simpatico animale si ferma ad un quarto di strada dalla cima (circa un’ora di cammino ancora). Tutti questi dettagli “Inviaggi” li conosce benissimo, ma non si preoccupa di chiarire bene che la scalata è sconsigliata a chi non è allenato o ha qualche problema di salute. Quando, al ritorno, ma dopo avere riposato per circa tredici ore, li ho accusati di un fare “criminale”, come risposta ottengo che loro avevano detto che il cammino era lungo, di notte, e che bisognava salire più di settecento “gradini” (leggi blocchi di roccia). Domenico è salito da subito col dromedario (10 € +1€ di mancia al cammelliere) perché aveva la febbre; si è avventurato pensando ad un’escursione da CAI, con qualche sosta e a ritmo da passeggiata. Io, un po’ allenata, l’ho fatta tutta a piedi e senza soste. Alle 8 di mattino avevo le visioni (il posto era ideale) ; come noi, si sono lamentati due signori di Bologna, abituati a scalare Alpi e Appennini.
Senza contare di tanta gente che ha accusato malori, e di una signora che ha avuto, addirittura, degli attacchi di panico.
Insomma: ormai che l’abbiamo fatto siamo contenti, ma se capitate da quelle parti sappiate che non è uno scherzo scalare, in quelle condizioni, 2280 metri. In aggiunta, già dal primo mattino, comincia a fare un po’ di caldo… Avremmo gradito, e sarebbe stato corretto, ricevere maggiori informazioni per poter scegliere, con più consapevolezza, se andarci o no; solo dopo abbiamo capito il significato della parole della guida “Inviaggi”, Nashad, sul pullman “… dovete tener conto della valenza mistica di questa salita…” “Simpatico” è stato il cestino della colazione che ci ha fornito il nostro cinque stelle e che ci siamo portati fin su in cima: un cetriolo, una banana, un succo di frutta in tetrapack, un pomodoro, una mela, una vaschettina di marmellata, un panino…Aperto il primo il secondo l’abbiamo dato ad un bambino beduino che l’aveva chiesto.
I Beduini o “abitanti del deserto” hanno per abitudine mendicare, anche quando non ne hanno bisogno. Ci è stato detto che alcuni di loro sarebbero comproprietari di alcune delle grandi strutture turistiche di Sharm. Ai turisti, i ragazzini beduini chiedono “un euro!” e, molto richieste sono le penne “Bic! Bic!”, probabilmente per barattarle.
Il “Tropicana Grand Oasis Resort” L’hotel si presenta pretenzioso. Le camere grandi, poi scopriamo con infissi rotti; mega-hall perennemente maleodorante, perché al piano soprastante, a mo’ di palco teatrale, è posta la sala ristorante, con annesse cucine, il tutto accentrato da un gigantesco lampadario; igiene discutibile: ho visto un cameriere al bar sciacquare velocemente dei bicchieri per poi offrirli al pubblico… (ma ho visto di peggio al Casinò “Sinai” a Naama Bay: un addetto al bar, sicuro di non essere visto, ha riempito nuovamente di aranciata – la solita acqua colorata e zucchero – un bicchiere sporco, reso da un altro cliente. La visita al Casinò costava 1 € e pensavamo di approfittare del transfer per passeggiare a Naama Bay; sbagliato: siamo stati quasi prigionieri del Casinò dalle ventitrè all’una); biancheria da letto e da bagno apparentemente pulita, che conservava un tanfo che un cinque stelle non crediamo si possa permettere. In compenso avevamo bagno schiuma e shampoo in bottiglietta e non nelle vili bustine… aria condizionata: interno 19 gradi a tutto vapore, esterno 45-50 gradi, sempre a tutto vapore. E qui gli egiziani non sentono ragione, dice Inviaggi. Domenico, come molti, ha trascorso i primi sei giorni con la febbre. L’acqua, per tutta Sharm non è potabile e causa di dissenterie dalla quale io non sono stata risparmiata, perché stupidamente ho mangiato qualcosa di crudo, lavato con acqua del rubinetto, per ricordarmi, in ritardo, degli effetti. Pazienza, ho preso delle compresse di Rifocol che avevo portato. In caso di intervento del medico del resort si paga da 100 a 150 euro, magari per sentirsi dire che hai il mal di gola, come è accaduto ad una ragazza. Ma l’assicurazione, compresa nell’acquisto del pacchetto, al rientro in Italia, dovrebbe procedere al rimborso, previa presentazione di fatture o altre ricevute. A questo proposito, vi consigliamo di fornirvi di farmaci da automedicazione come aspirina, antinfiammatori, disinfettanti intestinali, antipiretici, analgesici, pomate contro le punture di insetti ecc.
Cibo Premesso che non ci muoviamo da casa con la pretesa degli spaghetti a tutti i costi, anzi, ci piace sperimentare tant’è che abbiamo mangiato con i beduini gustando dell’ottimo pollo alla brace e tonno in tranci.
Nel resort, a giorni alterni, la sera si intravedeva il pesce alla griglia, che il cuoco ti serviva in modo lesinato, quasi dovevi elemosinarlo. Niente di ghiotto o curioso, anche se i cuochi si davano un gran da fare… Chissà perché al buffet, la zona patatine fritte aveva una fila tipo poste nel giorno di pagamento di pensioni e stipendi.
Poi il cumino, per me l’ottava piaga d’Egitto. Questa “cucina internazionale” era troppo influenzata dalle usanze locali: mi spiego meglio: se mangio la pizza voglio sentirne il sapore senza spezie egiziane, se mangio kebab non mi aspetto il sapore del ragù. Un ristorante che vanta di cucina internazionale dovrebbe fare di tutto, ma in questo caso non è stato così. Ci aspettavamo molto di più.
Noi siamo stati , nostro malgrado, protagonisti, in questo cinque stelle, di un aneddoto. Ora di pranzo, sala superaffollata (da fare la fila al buffet, ma s’è visto mai?) tavoli quasi tutti occupati. Domenico ne trova uno e pensa di occuparlo appoggiando un pacchetto di sigarette e l’accendino (lì si può fumare dovunque, in tutti i luoghi pubblici e chiusi. Io non fumo…) e si allontana per raggiungere il buffet. Prendiamo il nostro cibo, torniamo al tavolo e…Hoplà! Niente sigarette e accendino sul tavolo, mentre il direttore di sala si preoccupava di far accomodare, al “nostro” tavolo, altre persone. Chiediamo lumi e lui come una freccia arriva con i nostri “segnaposto” e non essendoci tavoli disponibili ha avuto l’elegante idea di far alzare, e velocemente, una coppia che aveva appena finito di pranzare…Ci siamo opposti, inutilmente, anche se i due ragazzi, un po’ meravigliati, ci hanno gentilmente ceduto il loro tavolo.
Vogliamo parlare dei teli per la piscina-spiaggia? Originariamente a fasce bianche e azzurro (ne ho vista una nuova) diventate grigiotopo e blu scurissimo, sempre col tanfo.
Internet. Un giorno abbiamo avuto necessità di collegarci ad Internet.. La tariffa “flat” forse non è conosciuta. Un’ora di collegamento 3 €, che poi abbiamo cronometrato, era 55 minuti, su pc lenti come le tartarughe. Si pagava anche per il semplice uso del pc, in questo cinque stelle, e finito il tempo a disposizione siamo rimasti con il lavoro a metà. (scaricavamo le nostre foto dalla fotocamera al drive usb). Chiediamo, quindi un’altra ora di collegamento che, ci è stato detto non era possibile, rimandandoci all’indomani. Il motivo era che non erano state preparate le password. Dopo una serie di nostre insistenze, arriva la nuova password e con un mastino alle spalle la cui unica preoccupazione era dirci, almeno sei volte, che dovevamo pagare alla reception (nonostante ne avessimo già ampiamente discusso e concordato), abbiamo finito sto strazio. Preciso che si parlava in inglese tranquillamente e ci capivamo tutti benissimo. Dopo questo ennesimo trattamento ci siamo proprio sentiti due faraoni. Anzi, due galline faraone, da spennare.
La prima settimana l’abbiamo trascorsa in compagnia di una giovane coppia molto simpatica, con la quale abbiamo stretto amicizia, che notava le nostre stesse cose. Parliamo quindi anche a nome loro.
Ci siamo lamentati di un paio di cose con “Inviaggi”, i cui assistenti sono disponibili e cortesi: i sorrisi e i saluti si sprecavano, anche perché è il loro lavoro. Il pacchetto acquistato finisce alle ore 12 del giorno di partenza, da questo momento nessuno ti saluta, nessuno ti sta a sentire, in quanto non sei più riconoscibile perché ti hanno tagliato il braccialetto colorato che ti identifica.
L’aereo parte alle 21, si parte dall’hotel alle 18.30. Sei ore e mezza da senzatetto a 45 gradi o a 18, si può scegliere la piscina o giù al mare, ma senza tovaglie, o la hall sui divani. Chiediamo la camera di cortesia: è una sola per decine e decine di persone (il resort ha 450 camere); non ti consegnano la chiave né la scheda magnetica, non dico per accendere l’aria condizionata, ma per accendere le luci; quindi il bagno che non aveva finestre, era al buio. Una signora, che ha avuto la disavventura di una frattura alla tibia e che ha chiesto, pagando, una camera fino all’ora di partenza, se l’è vista rifiutare e ha dovuto attendere la camera di cortesia, occupata da noi per una doccia alla velocità della luce. Sarà la filosofia del posto o un loro adeguamento ad alcune tipologie di ospiti grossiè, spesso italiani e scostumati. (Volete che vi parli di rutto libero in zona pranzo e di aerei che ritardano il decollo perché qualcuno non intende spegnere la sigaretta e imbastisce una litigata?) Animazione: non la cercavamo. Sapevamo che ci sarebbe stata. L’abbiamo scoperta un po’ triste, monotona, poco originale e poco coinvolgente…Con il torneo di freccette…
Escursione al Cairo con la Kenouz tour di Naama Bay. Due giorni una notte. 194€ a persona, compreso hotel quattro stelle e gli ingressi nei luoghi da visitare. (Costo ingressi: Piramidi 40 lire egiziane = circa 6 €, Museo Egizio 40 L.E. = circa 6 €, Cittadella del Saladino con Moschea di alabastro 35L.E. = circa 5 €).
Avevamo un’auto da 15 posti a nostra esclusiva disposizione, due autisti, due guide, una per strada l’altra al Cairo. Queste persone che ci hanno accompagnato sono state garbate, simpatiche e disponibilissime (sempre accettata la mancia o “bakshish”) L’ hotel che ci propongono è “Europe” nella zona Heliopolis del Cairo. In fase di prenotazione, quando abbiamo chiesto all’operatore, Karim, se c’era il bagno in camera, ci ha rassicurati sulla qualità dell’hotel scoppiando, addirittura, in una fragorosa risata. All’arrivo io e Domenico ci siamo guardati negli occhi, disperati, ma eravamo troppo stanchi per scappare via allo Sheraton, o al Movenpick (che avevamo chiesto alla prenotazione); dopo 6 ore di viaggio e di sballottamento in auto, dall’una e trenta alle sette, più la mattinata e il pomeriggio successivi di piramidi, museo egizio, papiri e profumi, presi per sfiancamento entriamo in questo posto che i NAS egiziani (?) avrebbero dovuto semplicemente chiudere. A terra forse non lavavano da anni, il bagno era una pena, la vasca discutibile, abbiamo fatto la doccia con le ciabatte, la moquette chissà…Le stoviglie della colazione saranno state bianche in origine, le posate sporche… Abbiamo fatto le nostre lamentele alle guide e immediatamente arriva la telefonata di scuse del direttore dell’agenzia del Cairo, che parla con Domenico. Per noi, ormai, gentilezza inutile, anche perché non abbiamo ricevuto nessun tipo di risarcimento o rimborso.
Diciamo che il concetto di “pulito” è un po’ diverso dal nostro. Forse avremmo dovuto insistere con “lussuoso” .
Le nostre guide, alla fine del giro alle piramidi ci portano a visitare un “museo” del papiro. Abbiamo accettato, anche se della lavorazione del papiro sapevamo già. Questo “museo” “Any Papyrus, 67, Pyramids Road, Giza, www.Anipapyrus.Com.Eg è un luogo dal quale non esci vivo (si fa per dire) se non compri un papiro. L’abbiamo comprato. Idem alla “fabbrica” di essenze: ti aspetti un capannone, uno stabilimento…E’ un altro posto (Sultan Perfume Palace145 Maryutia, Sakkara Road Pyramids Gize) molto simile a tanti che avevamo visto a Naama Bay, dove ti siedi ti offrono da bere e DEVI comprare un profumo. Ne abbiamo presi due. Le trattative sono estenuanti: il papiro l’abbiamo spuntato a 18 €, con regolare fattura… le essenze, da 50 ml, tutt’e due 333,00 pounds= 47,57 €. Parola d’ordine : contrattare sempre, con ribassi dell’80%. In entrambi i casi abbiamo assistito alla manfrina delle guide che, usciti dal negozio, si ricordano che “devono andare in bagno”: e rientrano da soli per ritirare la loro commissione sugli acquisti che fanno i turisti da loro accompagnati… Comunque le essenze sono gradevoli e il papiro bello.
Al Cairo siamo stati accompagnati in un ristorante sul Nilo chiamato”Happy Dophin”, i prezzi non li conosciamo ma abbiamo visto altri turisti, soprattutto italiani e spagnoli; sarà un luogo preferito dalle guide. Anche qui cucina internazionale, ma con la solita abbondanza di spezie locali.
Non dimenticate di assaggiare il caffè turco e il succo di datteri (tamr –indi). Quest’ultimo lo trovate presso chioschi della frutta (uno dei tanti è, ad esempio, vicino alla moschea del mercato di Khan el Khalili, al Cairo); ma si trovano anche a Sharm vecchia, e si individuano subito perché all’ingresso del negozio trovate retine piene di mango che sembrano meloni gialli. Un boccale di succo 5 pound (L.E.), circa 0,71 €. E’ freschissimo e buonissimo.
Alcune indicazioni Telefono: abbiamo seguito l’indicazione di un “turista per caso”, di acquistare una carta telefonica turistica del gestore Mobinil (ma vale anche per Vodafone Egypt). Con una sim per il cellulare, GSM Tourist Mobinil a 20 L.E. = circa 3 €, + ricarica di 50 L.E. Poco più di 7 €, e abbiamo parlato con l’Italia e mandato sms per tutta la durata del nostro soggiorno. Il costo delle chiamate era circa 1€ al min, contro i 3 del roaming dei nostri gestori telefonici.
Vettore aereo Blu Panorama: ero quasi preoccupata prima di partire perché non avevo letto buone notizie, sia del volo, sia del pagamento della differenza peso dei bagagli, sia dell’assistenza a bordo. Per noi sono stati voli perfetti. Sia all’andata che al ritorno ci è capitato lo steso comandante, Claudio Sepe, (forse ci ricordiamo il nome perché non ci siamo neanche accorti quando abbiamo toccato terra). Non abbiamo pagato la differenza di peso dei nostri bagagli (8 Kg circa fra i miei e quelli di Domenico) e a bordo tutto è andato per il meglio.
Taxi. Per spostarsi dal resort e andare a Naama Bay o a Sharm vecchia, luogo di shopping, locali e quant’altro, si può prendere il pulmino messo a disposizione gratuitamente, ma fino a una cert’ora, le 00.30. Poi taxi. E anche li si deve contrattare. L’addetto ai taxi dell’hotel, Said, è una sòla: 6 € a viaggio. Noi abbiamo contrattato, con i taxisti, regolari e non, per la metà.
Il cammello, per fare il giro delle piramidi è una delle tante “imposizioni” della guida (vedi sua percentuale): a 10 € abbiamo avuto un cammello “a due posti”, per mezz’ora, sotto il sole di Giza. Ma devo dire che è stato molto simpatico (se trascuriamo che poi puzzavamo di cammello).
C’è da dire che gli egiziani durante le contrattazioni sono impegnativi e sfiancanti. Ma quando ci si è accordati su una cifra, sono a completa disposizione del cliente, in modo quasi commovente e non ci è parso solo per dovere di lavoro. Per loro tutto il nostro turismo è prezioso reddito (lo stipendio medio mensile è 100 € circa) e individualmente sono di una cortesia rara. Saranno poi sfruttati dalle grosse organizzazioni del turismo. La mancia è un’usanza molto praticata e sapendolo siamo arrivati con circa 25€ in monete da 50 centesimi. Hadel, guida della Kenouz di Sharm, che ci ha accompagnati fino al Cairo (e ritorno), come gli autisti, sono stati premurosi e cordiali. Lo stesso Hassan, la guida esperta in egittologia al Cairo. Anche a loro abbiamo lasciato le mance (5 € ciascuno).
E poi gli egiziani e le egiziane (quelle che abbiamo visto al Cairo, senza velo) sono molto belli; gli uomini scuri con gli occhi chiari. Forse le origini nubiane… Buoni viaggi… Loretta e Domenico