Sharm el Sheik: un caldo ricordo!
Sole, mare, abbronzatura e relax.
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Una vacanza all’estero senza una metà precisa e un budget limitato era il nostro obiettivo. Allora abbiamo deciso di aspettare una offerta last minute e ci siamo rivolti ad una agenzia. Una settimana prima della partenza avevamo tre mete disponibili ed abbiamo scelto Sharm el Sheik. Non vedevo l’ora di partire per una terra piena di storia, mare e sole. Peccato abbia deciso di consultare tutte le possibili recensioni sull’albergo che ci avrebbe ospitato il “Tropicana Tivoli ****”. Il ragazzo dell’agenzia l’aveva definito un pò spartano e paragonabile ad un buon tre stelle italiano. Purtroppo però i commenti su internet erano negativi e mi sono un pò preoccupata soprattutto perché si parlava di scarso igiene delle camere e cibo tremendo. La cucina è il nostro chiodo fisso perchè io sono una cuoca e Fabio un pasticcere strepitoso. Ho calmato le mie ansie ripetendomi che il mondo non potrà mai essere come la mia cara Italia con pane e pasta a volontà, quindi bisogna sapersi adattare e poi per la cifra che avevamo speso … Così mi sono preparata a dovere con tutto ciò che ci sarebbe potuto servire, soprattutto medicine e antibiotico intestinale ( che per fortuna non abbiamo usato). Fatte le valigie siamo partiti alla volta di Malpensa. Il viaggio è passato veloce, naso incollato al finestrino per ammirare magnifici disegni di nuvole bianche. Poi arriva il deserto e un paesaggio scuro e brullo ma entusiasmante. Appena scesi ci siamo resi conto che Agosto non è il periodo migliore perché il termometro segnava 42 gradi. Il tour operator InViaggi ci aspettava puntuale per espletare le pratiche riguardanti il visto. Saliti su un pulmino con aria condizionata a manetta abbiamo fatto un primo tour tra i vari villaggi che ospitavano gli altri italiani. Il nostro era l’ultimo e la mia ansia era tornata perché vedevo tutti gli altri scendere davanti a strutture enormi con hall bellissime. A noi cosa sarebbe toccato? E’ arrivato il nostro turno, siamo scesi e l’hotel non si presentava affatto male. Una bella piscina, lettini e ombrelloni, un bar deserto e tanti appartamenti bianchi. La nostra stanza era la 302 e ci ha accolto con l’aria condizionata su 16 gradi. Se non ci siamo presi un accidente è stata veramente una fortuna. Purtroppo era come me l’aspettavo: lenzuola un pò sporche,asciugamani vecchiotti, polvere, insetti morti, nessun comfort. Ma non ci siamo persi d’animo ed è bastato un euro di mancia al giorno per far cambiare le cose. Alcune mattine trovavamo persino gli asciugami arrotolati a forma di cuore o cigno. La mancia non è mai stata una nostra abitudine, ma qui ne ho capito l’importanza. Poi siamo andati al mare e lì è stato veramente uno spettacolo. La barriera corallina non l’avevamo mai vista: un arcobaleno di colori sott’acqua, un tesoro di spugne e coralli. Ogni immersione una nuova scoperta da cui era difficile allontanarsi. Tre esemplari di pesce pagliaccio sono una rarità, che noi abbiamo osservato. Tasto veramente dolente era la spiaggia convenzionata dall’hotel definita di seconda linea perché suddivisa tra diversi alberghi. Lettini ammassati, gestori veri maleducati intenzionati solamente a rifilarti qualsiasi cosa purché si comprasse. Allora siamo andati nella spiaggia privata di El Fanar gestita da italiani. Il costo era di 8 euro al giorno, ma ne valeva veramente la pena. E’ definita la migliore perché si può godere del reef più bello di Sharm. Avessimo avuto più tempo avremmo fatto tante escursioni. Abbiamo scelto di trascorrere una giornata nel deserto del Sinai organizzata da Inviaggi: safari in jeep, snorkeling alle “Tre piscine”, pranzo beduino, tè nell’oasi, cammellata lungo la costa, scoperta della città di Dahab (che significa oro) e della magnifica spiaggia della “Laguna blu”. E’ stata una occasione per conoscere la cultura egiziana, le tradizioni nomadi e il periodo del Ramadan. Sicuramente tenendo presente che a Sharm tutto è finalizzato al turismo unica attività praticata. Strano notare come non vi siano donne del posto. La sera andavamo a Naama Bay o all’Old Market e venivamo continuamente assaliti da venditori che alla lunga risultavano veramente fastidiosi insieme ai tassisti che guidano come dei pazzi a fari spenti nella notte senza regole. E poi la storia del contrattare perché è una tradizione è una vera bufala, tanto alla fine compri un sacco di cianfrusaglie e le paghi quanto vogliono loro. Tra sole, mare, caldo, abbronzatura e relax la nostra settimana è trascorsa velocemente e l’aereo del ritorno ci attendeva. Non siamo mai malinconici alla fine di un viaggio perchè è sempre bello tornare a casa, ma nell’album dei nostri ricordi Sharm el Sheik avrà sempre un posto!!! In Egitto ci torneremo sicuramente e tra i nostri progetti c’è una crociera sul Nilo. A presto.