Shalom Israele

Una Terra tra fede e guerra.. un viaggio tra Gerusalemme, Betlemme, Nazaret, Tel Aviv, Gerico
Scritto da: Elisina021
shalom israele
Partenza il: 27/12/2012
Ritorno il: 06/01/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €

Giovedì 27 dicembre

Siamo partiti dall’aeroporto di Bologna, con scalo a Istanbul, con la compagnia Pegasus Airlines e destinazione finale Tel Aviv. Abbiamo speso 368 € a testa a/r. Siamo arrivati a destinazione alle 23.00. Scesi dall’aereo ci aspettavamo dei sistemi severi e rigorosi di controllo, ma non c’è stato nulla di tutto ciò. Dopo tutto quello che avevo letto nelle guide e in altri diari di viaggio, mi aspettavo che sequestrassero le valigie e i nostri effetti personali e ci facessero mille domande! Non ci hanno fatto neanche problemi quando abbiamo chiesto il timbro fuori dal passaporto! Nel giro di dieci minuti eravamo già fuori dall’aeroporto! Abbiamo ritirato l’auto noleggiata con la compagnia Hertz, e ci hanno consegnato una Mazda 3 ( 222 €). Impostato l’indirizzo sul nostro gps, siamo arrivati al Sea Side Hotel, che avevamo già prenotato per due notti ( 126 € ), ubicato in zona centrale vicino alla spiaggia. L’unica pecca?! Posto un po’ squallido e non molto pulito… ma per dormire può anche andar bene.

Venerdì 28 dicembre

Ci siamo svegliati pregustando una buona colazione, ma scesi nella hall siamo rimasti un po’ delusi perché non c’era praticamente niente… Dopo uno yogurt e una fetta di pane, abbiamo deciso di metterci in marcia con direzione Mercato Carmel. Ci siamo immersi nelle bancarelle, tra colori, odori e sapori. Abbiamo comprato del pane locale, molto buono, e siamo andati verso Rothschild Boulevard. Abbiamo visto la fontana a Dizengoff Square, anche se in quel momento non funzionava perché la stavano aggiustando, poi siamo saliti sulla torre dell’ Azreili Center (15 NIS a persona), da cui si può ammirare il panorama di tutta Tel Aviv! Ci siamo fermati per fare un piccolo break e poi siamo arrivati alla spiaggia, dove abbiamo proseguito sul lungomare per arrivare alla città vecchia di Jaffa. Considerando che le temperature a fine dicembre sia aggirano intorno ai 25° C, abbiamo visto molta gente in spiaggia in costume e alcuni facevano anche il bagno in mare! La città di Jaffa è piccola ma molto caratteristica! Il suo porto è uno dei più antichi del mondo, ora è stato rimodernato ed è pieno di locali. Da Jaffa si può godere di una bellissima vista sulle spiagge e sui grattacieli di Tel Aviv. Terminata la passeggiata, siamo tornati nel nostro albergo per riposarci e per prepararci per la cena. Abbiamo cenato in un locale sul lungomare chiamato “Jessica” ( 214 NIS). Molti locali erano chiusi per via dello Shabbat. Comunque abbiamo mangiato bene e il posto è carino!

Sabato 29 dicembre

Dopo aver lasciato l’albergo ci siamo diretti verso il Parco Nazionale di Cesarea. Il Parco contiene le rovine dell’antica città di Cesarea eretta da Erode il Grande. Sarebbe stato bello poterla vedere nel suo massimo splendore, ma purtroppo siamo arrivati in ritardo di qualche secolo! Per un breve tratto un piccolo e simpatico gatto nero ci ha fatto da guida accompagnandoci tra i ruderi antichi. Il parco è grande e si affaccia sul mare azzurro e cristallino. C’è anche un antico anfiteatro romano che è ancora tutto intero. Ci siamo spostati ad Haifa per vedere i Giardini Baha’i, ma ci ha colti la pioggia e quindi non abbiamo potuto visitarli in quanto i giardini vengono chiusi in caso di maltempo a causa dei gradini scivolosi. Abbiamo deciso di spostarci nel quartiere “Colonia Tedesca” per poter fare qualche foto ai giardini da fuori. Siamo tornati poi al nostro albergo, Hotel Marom ( 60 € una notte). Siamo usciti per cena e siamo andati al ristorante “Garden” dove ho voluto assaggiare l’hummus, una purea di ceci, molto buona ma che sazia subito (133 NIS)!

Domenica 30 dicembre

Ci siamo svegliati con il sole, e dopo una buonissima colazione, ci siamo diretti nuovamente ai Giardini Baha’i. Eravamo fiduciosi di vederli, ma arrivati al cancello uno dei custodi ci ha detto che il pavimento era ancora bagnato dalla notte precedente e che quindi avrebbero tardato ad aprire, non si a che ora… Ci siamo diretti allora ad Akko. Parcheggiata l’auto, siamo andati al centro visitatori dove abbiamo fatto il biglietto cumulativo per vedere la Cittadella, con annessa audio guida, i bagni turchi, il Tunnel dei Templari e un museo che non siamo riusciti a vedere perché alle 16.00 chiudeva. Di questi meritano di essere visti più di tutto il Tunnel dei Templari e la Cittadella! Ci siamo fermati per pranzo in un locale che è gestito da una famiglia di origini italiane. Abbiamo deciso di provare i falafel, polpette di fave fritte! Molto buone e gustose!! Abbiamo continuato il giro per la città vecchia, siamo saliti sulle mura dalle quali si vede il mare! Akko è una città molto bella, peccato che essendoci molti arabi è trascurata e sporca. Siamo anche entrati nella Moschea di Al-Jazzar, che è molto bella con tutto il suo giardino attorno. Per dormire avevamo già prenotato presso l’ Akko Gate Hostel ( 346 NIS una notte), gestito da un uomo molto cortese e simpatico! Alla sera abbiamo cenato in un ristorante a pochi passi dall’albergo.

Lunedì 31 dicembre

Ci siamo svegliati e abbiamo lasciato Akko, quindi ci siamo diretti verso Nazareth. Arrivati a Nazareth abbiamo visitato la Basilica dell’Annuciazione, si presume che sia il luogo dove l’Arcangelo Gabriele ha annunciato a Maria che avrebbe concepito Gesù Cristo. Appena entrata nella basilica sono rimasta colpita dalla bellezza e dal fatto che è stata costruita in modo particolare ed è su due piani. Ho avuto anche un brivido di emozione… Ci siamo poi spostati per vedere la chiesa greco ortodossa, dove è custodita al suo interno la Fontana della Vergine, che alcune sostengono che l’acqua del pozzo abbia poteri curativi. Dopo aver fatto un giro per prendere alcuni souvenirs, ci siamo messi in marcia verso Gerusalemme. Mentre percorrevamo l’autostrada, nella corsia opposta abbiamo visto alcuni carro armati che venivano trasportati su camion… la cosa mi ha un po’ inquietato… Arrivati a Gerusalemme, abbiamo sistemato i nostri bagagli al Jerusalem Panorama Hotel ( 225 $ per tre notti), che è ubicato fuori dalla città vecchia, di fianco al Monte degli Ulivi. Ci siamo diretti alla città vecchia passando per la Porta dei Leoni. Di primo impatto siamo rimasti estasiati e colpiti! È davvero bella! Si vede che la città vecchia è davvero antica, sia le strade che le case e le mura sono di un’altra epoca! Camminando per le stradine siamo arrivati alla Porta di Damasco che è nel quartiere musulmano. Da qui abbiamo deciso di andare a vedere il Muro del Pianto. All’entrata c’è il personale addetto che si occupa di controllare tutti i visitatori ed i rispettivi effetti personali, come del resto in tutti i luoghi pubblici di Israele. Vedere il muro con una miriade di ebrei che pregano, è davvero emozionante! Questo è un luogo molto spirituale e ciò aleggia anche nell’aria. Il mio ragazzo, mettendosi la kippah in testa è entrato nell’area riservata agli uomini per rubare qualche scorcio della vita degli ebrei. Abbiamo cenato con hummus e falafel, e anche se era l’ultima notte dell’anno, abbiamo deciso di festeggiarla in modo alternativo: dormendo!

Martedì 1 gennaio

Ci siamo svegliati molto presto per andare alla fermata dell’autobus davanti alla Porta di Damasco per prendere il bus 21 in direzione Betlemme. Ero un po’ agitata perché pensavo che al posto di blocco tra Israele e Palestina ci fermassero, ma così non è stato. Arrivati a Betlemme abbiamo preso un taxi che ci ha portato alla Basilica della Natività. Purtroppo all’interno la chiesa non è tenuta molto bene. Entrati nella chiesa si arriva ad una scalinata che scende in una grotta molto stretta dove incastonata nel pavimento si trova una stella argentata che indica il punto dove è nato Gesù. A fianco della basilica c’è la Chiesa di Santa Caterina dove nei sotterranei è custodita la tomba di San Girolamo, colui che ha tradotto la Bibbia dai Rotoli Sacri Ebrei. Il taxista ci ha portato anche a vedere l’enorme muro che divide la Palestina da Israele… è davvero impressionante! Ci siamo poi fatti riaccompagnare alla stazione degli autobus ed è li che il tassista ci ha chiesto 100NIS che con una breve contrattazione sono diventati 80NIS, forse si sarebbe potuti scendere ulteriormente col prezzo, ma va bene così!

Siamo ritornati a Gerusalemme e ci siamo diretti al Monte del Tempio, dove la fa da sovrana in maniera incontrastata la Cupola della Roccia con tutto il suo splendore e la sua luminosità! Peccato che ai non musulmani è vietata l’entrata. Ci siamo spostati nel quartiere ebraico, dove tutto è lindo e pulito e tutto sembra perfetto a differenza del quartiere musulmano. Girando per le strette strade siamo arrivati davanti alla Basilica del Santo Sepolcro, dove Gesù è stato crocifisso, è morto ed è risorto. Appena entrati ci si trova davanti alla pietra sulla quale è stato deposto il corpo di Cristo dopo la sua morte, ora è illuminato da molte lanterne e di fronte c’è un mosaico bellissimo che raffigura la sepoltura di Gesù. La chiesa è bellissima, con i dipinti e i mosaici che la abbelliscono. C’è anche una scala che porta al Calvario, dove è custodita la pietra che resse la croce di Gesù. Per vederla bisogna pazientare in fila. Ora è stato messo un enorme crocifisso argentato con al suo fianco un ritratto della Madonna. Si respira molta devozione e spiritualità. Dopo questa immersione nella fede, abbiamo deciso di fare la passeggiata sulle mura della città vecchia ( 32 NIS per due), che parte dalla Porta di Jaffa e termina alla Porta dei Leoni. Si possono ammirare dei bellissimi scorci sulla città. Abbiamo cenato con falafel e siamo tornati in albergo per dormire.

Mercoledì 2 gennaio

Abbiamo preso l’auto al mattino e ci siamo spostati in Palestina, a Gerico, la città più antica del mondo. A Gerico si trova un sito archeologico che possiede le rovine che si ritiene appartengano alla più antica civiltà del mondo, insediatasi circa 10000 anni fa. Purtroppo, visto che siamo in Palestina, il sito storico non è molto curato, ma lasciato un po’ a se stesso. Non poco lontano da qui c’è il Monte delle Tentazioni. Per arrivare in cima c’è un sentiero da fare a piedi lungo circa 400 m, oppure ci si può arrivare anche con la funivia. Nel monte ci sono anche molte cave che un tempo erano abitate. Incastonato nel monte c’è anche un monastero greco ortodosso che siamo riusciti a visitare aggregandoci (forse abusivamente) ad un gruppo organizzato di italiani. Il monastero è ancora abitato da alcuni monaci. Siamo ritornati poi a Gerusalemme per vedere lo Yad Vashem, un complesso di musei situato su una collina che racchiude anche il museo sull’Olocausto. Il museo è davvero bello e molto dettagliato grazie alle informazioni donategli dai superstiti. C’è anche una sala che contiene quasi tutti i nomi degli ebrei morti. È davvero toccante e malinconico ripercorre la loro storia…. Da qui siamo andati a vedere la Chiesa delle Nazioni con annesso l’Orto di Getsemani, che contieni ulivi vecchissimi, con oltre 2000 anni! Abbiamo percorso una stradina ripida che porta in cima al Monte degli Ulivi e abbiamo goduto del panorama sulla città vecchia al tramonto. Per cena abbiamo mangiato al Mc Donald’s Kosher (100 NIS).

Giovedì 3 gennaio

La mattina siamo andati nella città vecchia per comprare gli ultimi souvenir e spedire le cartoline. Abbiamo caricato i bagagli in auto e ci siamo diretti verso il Mar Morto. Man mano il paesaggio intorno a noi cambiava, diventando arido e desertico. Arrivati ad Ein Gedi ci siamo fermati in una spiaggia non a pagamento dove abbiamo fatto il bagno nel Mar Morto! Una sensazione unica galleggiare senza sforzi! Questo è dovuto all’alta concentrazione di sale che è presente nell’acqua. È come se qualcuno ti tenga sospeso sul filo dell’acqua! L’importante è non inalare, ingerire o spruzzarsi negli occhi l’acqua perché è un male atroce! Dopo esserci fatti una doccia e asciugati, ci siamo spostati lungo la costa per fare alcune foto. Si riusciva a vedere anche l’altra sponda del mare, quella giordana. Per la notte avevamo già prenotato presso Ein Gedi Beit Sarah Guest house and Youth Hostel ( 92 $ per una notte) dove abbiamo anche cenato, con un ottimo buffet (112 NIS)!

Venerdì 4 gennaio

Dopo un’abbondante colazione, siamo andati a vedere il complesso storico di Masada, una fortezza antica situata in cima a una montagna dalla quale si vede il Mar Morto. Per arrivare in cima abbiamo preso la funivia (108 Nis per due). Il sito è molto bello e ben tenuto e ci sono alcuni resti, come colonne e mosaici, che sono molto interessanti e si può godere di un bellissimo panorama di tutto ciò che ti circonda. Per scendere abbiamo deciso di prendere il Sentiero del Serpente, percorribile solo a piedi, che ti porta direttamente al parcheggio. Ci siamo messi in marcia per Mitzpe Ramon, nel deserto del Negev. Tutto intorno a noi era brullo e roccioso. Abbiamo pernottato presso Desert Shade Econolodge (300 NIS una notte), dove si dorme in piccole capanne fatte di fango e paglia e decorate con bottiglie colorate. Prima del tramonto abbiamo fatto una camminata vicino al cratere Ramon per godere dei bellissimi scorci con una luce surreale. Abbiamo cenato in un locale nella zona industriale il cui nome se non ricordo male è “Haksa”, l’unico che abbiamo trovato aperto, e dove il personale e il cibo sono davvero ottimi (125 NIS)!

Sabato 5 gennaio

Al mattino ci è stata preparata una colazione nomade da Maya, la proprietaria di Desert Shade, e abbiamo assaggiato tutte cose tipiche fatte in casa: tehina (crema di sesamo), formaggio libanese, yoghurt dolce, marmellata, datteri, olive e pane fatto in casa! Da leccarsi i baffi! Dopo questa super colazione, abbiamo deciso di prendere il sentiero che costeggia il cratere. La passeggiata è durata tutta la mattina e abbiamo goduto di un bellissimo panorama, anche se il vento fresco era un po’ insistente! Verso le 14 siamo ritornati al Desert Shade per riprendere l’auto e ci siamo diretti verso Tel Aviv. Arrivati in prossimità della città ha iniziato a diluviare insistentemente. Ci siamo fermati per andare in un supermercato e scesi dall’auto ci siamo inzuppati tutti, sia perché pioveva forte sia perché le strade erano dei veri e propri fiumi. Verso sera, dopo aver cenato, abbiamo riconsegnato l’auto in aeroporto. Abbiamo aspettato tutta la notte girando in qua e in là per l’aeroporto aspettando di partire.

Verso le 2.30 del mattino di domenica 6 gennaio, ci siamo messi in fila per imbarcare le valigie, mentre eravamo in fila gli addetti dell’aeroporto hanno iniziato a farci domande personali, ci hanno controllato i documenti e hanno chiesto se avevamo armi o bombe nella valigia, avevo comprato una bomba a mano qualche giorno prima in Palestina e mi è dispiaciuto moltissimo doverla lasciare in aeroporto… Scherzi a parte, ci hanno fatto una serie di domande una più bizzarra dell’ altra! Ancora adesso ignoro il senso di quelle domande! Al termine del colloquio hanno applicato un etichetta sui nostri bagagli, presumo servisse come riscontro positivo del controllo. Poi le nostre valigie sono state poste dentro allo scanner per controllarne il contenuto, era divertente osservare questo procedimento in quanto le valigie venivano sputate fuori come una pallina da tennis, deve essere stato il sorriso sui nostri volti a spingere il ragazzo addetto, forse un po’ indispettito, a mandare la valigia del mio ragazzo al banco controllo, la mia invece era in regola. Al banco controllo molte valigie venivano fatte aprire e svuotate del loro contenuto ma a quella del mio ragazzo è stata soltanto applicata una etichetta nuova e rimandata allo scanner! Questa volta andava bene, gli oggetti sospettosi che il ragazzo aveva visto prima non c’erano più ora!! Finalmente abbiamo potuto imbarcarle! Al controllo dei passaporti, abbiamo chiesto se era possibile non aver nessun timbro sul passaporto, ma il signore dall’ altra parte del vetro si è rivelato molto poco cortese, ci ha domandato per quale motivo non lo volevamo e se volevamo andare in Iran! Gli abbiamo risposto che non lo volevamo semplicemente per evitare eventuali problemi con altri stati arabi nel caso in cui avessimo voluto andarci in futuro, ma secondo lui non era una motivazione valida, a questo punto il mio ragazzo si è alterato un attimo e cercando sempre di mantenere la calma gli ha ridomandato educatamente di apporre il suo bel timbro da un’altra parte! Richiesta concessa, ridatici i passaporti ce ne siamo andati davvero perplessi per il trattamento riservatoci, a quanto pare il signore in questione ci teneva davvero tanto al suo timbro, ma per fortuna non tutti gli israeliani sono come lui, abbiamo incontrato gente molto cortese e simpatica durante il nostro viaggio, ma come in ogni altro stato del mondo c’ è gente buona e gente meno buona. Il volo è partito alle 5.20 del mattino, e dopo aver fatto scalo a Istanbul, siamo arrivati all’aeroporto di Bologna alle 13.40. È stata una vacanza intensa, sia per le emozioni che ho provato, sia per le bellezze monumentali e naturali che ho visto! Shalom Israel!

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