Seychelles …un nome una garanzia!
Io e mio marito temevamo per il gran caldo, d’altronde siamo a 5 gradi dall’equatore…Ma ci siamo ricreduti perchè sì l’equatore ci alitava sul collo, ma lì il tasso di umidità è proprio basso, così messi i piedi a terra e tirato un bel sospiro di sollievo per l’afa non trovata, ci dirigiamo all’ufficio immigrazione (non potete sbagliare, c’è una sola entrata e vi guidano gli “autoctoni” del luogo.
Giunti lì, una fila da paura, e con un’ora e tre quarti per la coincidenza del volo nazionale per Praslin, impauriti, stanchi es entusiasti alla vista delle palme, del mare e del sole, ma soprattutto con una fame pazzesca, ci mettiamo in fila e tempo una mezzora avevamo finito con tanto di coco de mer sul passaporto. Dunque, vi spiego due cose: le valigie le dovete ritirare a Mahè per questioni di dogana, quindi dopo l’immigrazione non dimenticatevele! Unica soluzione sarebbe di imbarcarle con voi, ma dovreste far entrare 4 cose in 5 kg di peso tollerato a Fiumicino…Vi giuro, un’impresa ardua, noi siamo riusciti a infilarci lo stretto necessario e avevamo, comunque 7 kg a testa…Inutile pensarlo, ce le hanno imbarcate in stiva! Arrivati a Mahè, ci aspettava la hostess di terra dell’agenzia corrispondente delle Seychelles, la Creole Holidays (che in seguito nominerò C. H.). Lei vi seguirà in tutte le operazioni d’imbarco. Comunque riprese le valigie, ci dirigiamo nuovamente alla dogana, rimbarchiamo le suddette e con un fittizio biglietto di 20 cm, di plastica, a seconda del colore, blue, green, yellow card, si prende la coincidenza per Praslin. E volete perdervi l’emozione di un 20 posti che decolla e in 15 minuti vi porta a destinazione?! E’ da provare! Indi per cui non vi racconto nulla! Eh eh eh! Arrivati a Praslin, c’era anche qui la hostess della C.H. Che ci ha accompagnato al pullman (trasferimento da/per l’aeroporto incluso nel prezzo) (mitico!). Saliamo e ci dirigiamo alla nostra guest house. Iniziamo ad assaporare la terra del luogo: le palme regnano sovrane, sono dappertutto: sulla spiaggia, sul ciglio della strada…Ho detto strada?! Una lingua di asfalto che si snoda tra precipizi e acqua marina in un turbinìo di sali e scendi e l’autista (infame) mentre guidava(la guida a sinistra) parlava al cellulare…Miiii, un incubo!!! Dopo 15/20 minuti arriviamo a Le Laurier. Se siete dei modaioli dimenticatevi questa “natura” alle Seychelles, perchè ci sono solo due disco perennemente vuote..Piccola parentesi!
Piccola, carina, pulita e accogliente, ecco come ci si presenta Le Laurier ai nostri occhi stanchi e al nostro pancino affamato. In attesa della consegna della camera, ci offrono un cocktail in una noce di cocco enorme con tanto di orchidea e cannuccia…Cominciamo a sentire aria di relax! Buono, almeno mettiamo qualcosa nelle stomaco!Finalmente ci portano in camera: un lettone di legno, con petali di orchidea (fiore nazionale per la produzione di vaniglia) sparsi sulle lenzola(altro che guest house, questo è un benvenuto da albergo a 5 stelle!!!), una scrivania, due poltrone di vimini, una verandina con sdraio, e un bagno…Miracolo! Il bidè…Si snete l’influsso del colonialismo francese! Fatevi una risata: quando sono in posto nuovi, divento iperattiva perchè voglio girare, conoscere e vedere il più possibile e mi ero ripromessa che appena arrivati non saremmo stati da meno. Invece, mentre mio marito era in bagno, mi sono sdraiata due minuti per sondare la durezza del materazzo…E ronf…Ronf!!! Caduta in un sonno profondo, inutile dirvi che mio marito mi ha seguito a ruota libera. D’altronde erano comunque 20 ore che eravamo “in giro”!.
“May day may day la fame si fa sentire!”. Dopo esserci ripresi, ci dirigiamo verso un super market dove compriamo biscotti e acqua per rifocillarci.
Nel pomeriggio, poi, viene a farci visita una rappresentante della C.H. Di Praslin, Marylene, una signora sui 50 anni, simpatica che ci ha esposto il loro programma di escursioni, lasciandoci un plico, senza impegno, e dandoci appuntamento forfettario, nel senso che noi avevamo il msuo cellulare per ogni evenienza e lei si affacciava ogni tanto per controllare se era tutto ok. Insomma, disponibile ma non invadente, Ottimo!!! Alla sera abbiamo deicso di fare due escursioni: il venerdì a La Digue, a 85,00 € a persona, comprensivo di trasferimento in traghetto A/R, pranzo e visita alla fabbrica della copra; il sabato alla Vallè de Mai, il paroc nazionale patrimonio dell’Unesco e pomeriggio ad Anse Lazio, spiaggia più bella di Praslin, a detta di molti. Abbiamo poi approfittato dei due giorni prima per girare il posto e prendere un pò di sole…Vista la tintarella bianchiccia del nostro corpo!!! Il 2° giorno a Praslin comincia con una bella spalmata di abbronzante protezione 30 e lunghe passeggiate sul litorale di Anse Volbert, Cote D’Or, nella lunghezza di 4 km, un incanto! La sabbia è davvero bianca e col sole a picco sull’oceano la spaiggia diventa acciecante. C’è uno strano movimento di maree a Praslin: la mattina l’acqua è alta, tanto che gli asciugamani quasi toccavano le onde e zero bagnasciuga, mentre nel pomeriggio c’è una bassa marea impressionante, tanto che per nuotare dovevamo camminare un bel pò.
La mattina, il pomeriggio e la notte (non spaventatevi dunque!) tra i cespugli adiacenti alla spiaggia ci sono decine di autoctoni, giovani ed anziani, ben nascosti, che escono al momento giusto per proporvi il cambio monetario, ovviamente illegale. Ero a conoscenza di quest’usanza del posto perchè alcuni di voi lo hanno scritto dei diari precedenti, ma non mi sono fidata, così da persona civile ho preferito il cambio in banca, nella MBM, che sarà meno conveniente (1 euro – 6.31 rupie), però con il foglio che vi rilasciano al cambio, in caso non spendiate tutto e vogliate cambiare le rupie in euro, con questo foglio lo potete fare, invece le rupie di contrabbando ve le riporteste in Italia. Vi consiglio, inoltre, di cambiare poco alla volta, noi abbaimo cambiato prima 20,00€ e poi 30,00€, giusto il necessario per fare la spesa alimentare di 6 gg, e poi l’euro è ben accettato. Abbiamo speso tutto senza il bisogno del contro-cambio.
La 1° notte sonno azzerato perchè lì era festa dell’indipendenza, quindi balli e musica a palla fino all’alba. Siamo andati a vedere: un palchetto, una chiostrina con delle bibite, un mini dj, un pò di gente del posto e tanto tanto trambusto…Non era proprio la pace che sognavamo!!! Dunque, 1° notte a occhi aperti! Piccolo monito: il tramonto non esiste alle Seychelles, alle 18:30 scende il sole e cala la notte, abbracciando ogni cosa e portando con sè tanti ospiti inattesi e qui comincia la nostra 2° notte seychellese.
Abbiamo trascorso quasi 5 ore alla caccia dei geki, piccoli ramarri marrone chiaro, spiaccicati sulle pareti della camera, mimetizzati a tal punto che eravamo convinti ne fosse uno solo…Invece ne erano 4…O mio Dio…L’assalto dei geki!!! Mio marito pensava fossero geki volanti, non so, perchè aveva timore che salissero sul letto,così si era messo in testa di cacciarli tutti, ma sono talmente veloci a sgattaiolare qui e là, che dopo un bel pò, ho buttato la spugna e sono crollata in un sonno profondo…Profondo?! Ma và, và, nel bel mezzo della notte una specie di fruscìo inquietante ci sveglia: cos’è stato? Prima a destra, poi a sinistra, o mio Dio, si avvicina alla porta…Sapetecome ci siamo sentiti? Avete visto il film “Sign” con Mel Gibson, sugli alieni e i cerchi nei campi di grano? Ecco, più o meno assediati come loro nella cantina e non avevamo neanche i cappelli conici di alluminio per proteggerci!!! Un incubo!!! Se si continua così torno a casa più stressata di prima! Dopo un’ora con l’orecchio teso per sentire dove o come si muoveva la COSA, ci addormentiamo. La mattina seguente, 3° giorno, non abbaimo scoperto cos’era l’essere notturno (devo gioire o scappare?), abbiamo fatto colazione e ci siamo diretti nuovamente in spiaggia.
Vi voglio raccontare una cosa: prima di aprtire mi ero detta “gireremo tutta l’isola da capo a piedi”…Marylene ci ha detto che dove eravamo noi era considerato il centro di tutto perchè pieno di ristoranti e mini market per la spesa, con bouique per souvenirs, dunque non abbiamo sentito il bisogno di prendere il Tata, autobus di linea, per girare l’isola. Anche perchè i giorni erano contati e almeno un pò di sole lo volevamo prendere. Così a parte Cote D’Or e le due gite non abbiamo visto altro.
Chissà se la 3° notte porterà consiglio! Prima di andare nuovamente a letto, vi voglio raccontare qualcosa sulla cucina creola, altrimenti me lo scordo.
La cena al ristorante è a buffet, noi abbiamo pagato per la mezza pensione 25,00€ a persona escluso le bevande che per loro sono gli extra(alla fine abbiamo pagato 23,00€ di bibite che in 5 giorni non è tanto).
Le prime due sere avevamo qualcosa da ridire sulla cucina che era abbondante ma niente di che. Per di più il mercoledì, loro giorno di chiusura, siamo andati a mangiare con un vaucher da loro datoci, a un ristorante vicino, “Le Duc de Praslin”, dove abbiamo mangiato la vera cucina creola e siamo rimasti delusi perchè i turisti per caso avevano confermato l’ottima cucina de Le Laurier, per cui non mi ridavano i conti. Poi, grazie a Dio, ci siamo ricreduti. Il roprietario cucinava alla brace, davanti al buffet, pesce, maiale e pollo e sui tavoli ogni ben di Dio: verdure, stufati, riso, contorni, una prelibatezza! Per non parlare dei dolci: torta al cioccolato uno spettacolo e per chi soffre di stitichezza una bella mousse alla frutta della passione e il problema svanise. La cucina è migliorata da venerdì sera, ma almeno possiamo dire di aver mangiato creolo, con salsine fantastiche, leggermente piccanti, paprika, curry…Buonissimo! Arriva la 3° notte e l’indomani ci aspettava La Digue, quindi pensavamo di dormire alla grande e invece verso le 3, un urlo disumano ci sveglia col cuore in gola…Ma dove siamo capitati? Penso che fosse stato un volatile, visto che l’isola ne è piena…Un consiglio: portatevi i tappi per le orecchie! 4° giorno: La C.H. Ci viene a prendere alle 10:30 e ci porta al Jetty, il porto. Dopo un pò arriva il nostro gruppo pieno di italiani e ci imbarchiamo per la Digue.
Sono emozionata perchè dicono sia l’isola più bella delle Seychelles. Il tragitto dura 30 minuti con mio marito che soffre il mal di mare e si sente male ed io che prego Dio(le preghiere sono ricorrenti in questa vacanza!) che le onde smettano di agitarsi! Riusciamo ad arrivare a terra e per benvenuto ci offrono un cocco da bere, diffidate, fa schifo, sembra acqua rilavata! Bleah! Comincia il nostro tour dell’isola. Saliamo su un pulmino con panche di legno aperto ai lati, rinominato da me “carretto siciliano! e ci portano alla fabbrica all’aperto della copra. Qui il cocco viene fatto essiccare, poi sminuzzato e macinato in un grande frantoio la cui pala è girata da un bue nero che ruota, ruota e ruota e macina , macina il cocco, producendo l’olio, ottimo per la cucina, il corpo e i capelli.
Ecco! Dietro questa struttura attraverso la foresta di palme, c’è la 1° spiaggia di la Digue con queste enormi rocce granitiche. Sono impressionanti. Ma il mare è agitato così scattiamo solo fote e giriamo qualche filmato.
Dopo ci portano a pranzo su Anse Source D’Argent, la spiaggia più conosciuta per via di “Castaway” o dello spot Bilboa. Abbiamo visto le rocce e la spiaggia è veramente spettacolare, però per via del tempaccio e del vento, il mare non è stato come lo avevamo immaginato, quindi il bagno si è annullato, ma in compenso abbiamo dei ricordi fantastici tra le rocce granitiche e le palme sovrastanti.
Alle 16:30 siamo tornati a Praslin e il ritorno è stato migliore: siamo stati sulla prua (davanti) e abbiamo attutito i colpi! Dopo una lauta cena(la gente non ha davvero vergogna di nulla, si sarà alzata forse 5 volte per riprendere le portate dal buffet), abbiamo finalmente trascorso una nottata tranquilla…Ho parlato troppo presto…Scoppia un temporale, uno scroscio incredibile, meno male che dopo un’ora si è calmato ! Il sabato mattina arriva in un baleno: 8:30 si parte con lo stesso gruppo di venerdì. Si arriva alla Vallè de Mai.Tutto dentro è veramente enorme. Le palme sono alte 30 mt quelle maschio e 24 mt quelle femmina. Il frutto della palma femmina è il pregiato “coco de mer” così chiamato perchè secondo la leggenda si pensava provenisse dall’acqua del mare. Impiega 15 anni a cresceree cade spontaneamente. Tutta la valle è protetta da degli alberi particolari, detti “incendiari” perchè in caso di incendio sono i primi a bruciare e lo fanno lentamente prrprio per permettere alla forestale di domare l’incendio e salvaguardare la foresta.
Una cosa che mi ha coplito è stato il modo in cui muoiono: sia la femmina che il maschio perdono prima le enormi foglie, poi si sgretolano su loro stessi fino ad arrivare alle radici e provocano una piccola voragine piena di buchi. Oltre alle palme abbiamo visto le lucertole, le salamandre e il fantastico ragno da palma, di 10 cm con le buffe zampette nere e arancioni . Giovanni , la guida, me lo messo sul braccio e mi sono divertita perchè al tatto sembrava di gomma e poi è innocuo, lui se lo faceva camminare sulla faccia! Non abbiamo visto il pappagallo nero perchè in questo periodo il mango, suo cibo, è già caduto.
Verso le 11.30 ci ha portato ad Anse Lazio. E’ una lunga distesa di sabbia bianca, e fin qui niente di che, ma sulla sinistra, verso la vegetazione, c’è una laguna di acqua cristallina, delimitata da grandi rocce rosa, e sulla destra l’oceano con un’acqua celeste, quasi bianca e delle onde da paura che arrivavano a 2 mt di altezza e non vi nascondo che ci siamo divertiti un mondo a farci trascinare su e giù verso la spaggia! Troppo bello, senza fiato! Noi avevamo il pranzo al sacco, ma in caso di fame acuta ci sono 2 ristoranti in zona: Le Chevalier e Le Bonne Plume. C’è anche una boutique per i souvenirs dove acquisti, magliette, olio di cocco e tante altre cosette. Bellissimo! La sera abbiamo cenato benissimo, hanno dato il meglio di loro! La notte riposo perfetto…Finalmente! Un consiglio: portate con voi carte, riviste e libri per passare il tempo; vi sconsiglio le passeggiate notturne sul bagnasciuga perchè ci sono le zanzare delle alghe che lasciano ricordini da cortisone.
L’ultimo giorno, la domenica, volevamo aumentare la tintarella e schiattare sotto il sole, ma verso le 12.00 è scoppiato un temporale: poco male eravamo in acqua, più bagnati di così…Ma la pioggia seychellese è recidiva e picchietta forte, così siamo scappati in camera e terminato il nostro ultimo giorno di mare. Con nostalgia abbaimo rifatto le valigie, con nostalgia pensavamo alle minuscoea ranocchiette stradali, agli enormi granche rossi e alle lumache notturne; con nostalgia ricordavamo la alguna, le palme, le onde, l’oceano azzurro; con nostalgia abbiamo passato l’ultima notte con i nostri amici geki e gli uccelli soprannaturali della notte; con malinconia lasciamo una papilla gustativa allo stufato e ai dolci; una nota anche alla gente del posto, sempre cordiale, disponibile e tollerante…Un tuffo al cuore per questa terra indescrivibile, per questa esperienza irripetibile, un pensiero alle Seychelles che non dimenticheremo mai come il nostro 1° anno di vita insieme. Grazie Madre Natura! Valentina & Umberto P.S. Alcuni consigli pratici: portate con voi la guida Lonely Planet dove troverete tutte le informazioni utili per il viaggio; la torcia perchè lì non ci sono lampioni e se a volte vi rincerca una passeggiata senza la luce è un guaio! carte, riviste e libri; repellenti x zanzare; abbronzanti alta e media protezione e tanta gioia nel cuore per la fortuna di visitare un posto magico! Ciao e buon viaggio!