Seychelles sopravvalutate

Il mio viaggio alle Seychelles, durante l'ultima settimana di giugno 2008, è la seconda parte del viaggio di nozze iniziato in Sud Africa (che consiglio calorosamente). Questa premessa indica che il nostro viaggio era stato studiato e pensato da tempo. Arrivati a Mahè con un volo da Johannesburg con Air Seychelles (in ritardo di un'ora ma...
Scritto da: Paola 77
seychelles sopravvalutate
Partenza il: 20/06/2008
Ritorno il: 28/06/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Il mio viaggio alle Seychelles, durante l’ultima settimana di giugno 2008, è la seconda parte del viaggio di nozze iniziato in Sud Africa (che consiglio calorosamente). Questa premessa indica che il nostro viaggio era stato studiato e pensato da tempo.

Arrivati a Mahè con un volo da Johannesburg con Air Seychelles (in ritardo di un’ora ma confortevole) alle h. 23, avevamo prenotato una notte a Mahè studiando più che altro la vicinanza all’aeroporto presso l’hotel sunrise (che sconsiglio per l’ambiente ed il servizio considerando poi che tutti gli alloggi di Victoria possono essere utilizzati anche per chi è di passaggio come noi per una sola notte, data la vicinanza -circa 20 minuti-dell’aeroporto alla città). Subito l’mpatto con l’isola non è stato dei migliori: un forte caldo umido che ci aspettavamo ed il paesaggio che, per quel poco che abbiamo visto di Mahè, a parte la vegetazione lussureggiante ed un bel mare, è costituito da strade sgangherate e purtroppo sporche e case scalcinate.

Il mattino seguente siamo andati all’aeroporto per lo spostamento a Praslin (50 euro, circa 20 minuti di volo: comodo, nonostante il piccolo velivolo ed il forte vento, perchè il traghetto impiega qualche ora su mare grosso, risparmiando poco).

Arrivati a Praslin abbiamo preso un taxi fino ad Anse Volbert (o Cote d’or), dove avevamo prenotato presso il Rosmary Guest House. I Taxi chiedono in genere 20 euro per questi piccoli spostamenti, però dopo un po’ che ci si trova sull’isola si riesce a contrattare e volendo a pagare in rupie. A proposito, il mercato nero della moneta è molto conosciuto dai turisti e diffuso. Ad ogni modo tutti gli esercizi richiedono il pagamento in euro, meglio se contante, qualcuno accetta la carta di credito; non c’è verso di avere euro contanti tramite banca, è meglio partire con una buona scorta; cambiare gli euro in rupie può essere conveniente, ma poi non si riesce a spenderle, se non al casinò. Il nostro alloggio era pulito e confortevole, comodo perchè direttamente sul mare, potevamo utilizzare le sdraio e la colazione era servita nel patio vista mare. I gestori sono riservati e si può chiedere a loro per informazioni e prenotazioni; il luogo piace agli europei, trovati inglesi, tedeschi ed italiani- se le camere sono essenziali e magari capita che perda qualche rubinetto, l’ambiente è pulito e compensa con l’aria bohemien del patio con le poltrone ed i libri in varie lingue.

Abbiamo tenuto come base Praslin per sette giorni, facendo una gita in giornata a La Digue (ci sono molte altre gite alle isolette poco distanti). Abbiamo visitato poi Anse Lazio, Anse Georgette, la foresta Cocò de Mer. Devo dire che il mio giudizio complessivo sulle Seychelles rimane scarso per vari motivi. Innanzitutto per il tempo: noi in piena stagione secca abbiamo preso molta pioggia, solo mezza giornata di sole; so che questo non si può programmare ma, forse colpa del riscaldamento globale, la gente dice che le stagioni non sono più rispettate. Poi l’ambiente: dai cataloghi viene presentato come un posto esclusivo, paradiso terrestre: invece ho trovato che l’unica particolarità fossero quei massi levigati che hanno reso così famosa La Digue; per il resto se non ci si muove dal proprio resort non ci si rende conto, ma la sporcizia delle strade, alghe sulle spiagge, l’evidente povertà della gente non rende tutto questo il paradiso. E’ tutto molto costoso per la distanza da ogni continente: devono importare ogni cosa, ed invece vogliono continuare a proporla come meta esclusiva. Oltretutto la sera è tutto spento, la gelateria chiude alle sette e trenta, a parte i ristoranti od i villaggi non c’è altro. I rasta che bighellonano tutto il giorno cercando di cambiare la moneta od offrendoti un ‘Taxi boat’ per qualche spiaggetta completano il quadro insieme ai cani randagi. Se proprio gli Italiani vogliono continuare ad affollare queste isole, consiglio di andare almeno al top (il resort di Anse Georgette), altrimenti sono convinta che per trovare un bel mare ci siano tanti altri posti più vicini dove il rapporto qualità-prezzo è decisamente migliore. Dico questo nonostante Anse Volbert in questo periodo si sia rivelata la scelta migliore (Anse Lazio non era balneabile per le forti correnti, come due su tre delle spiagge de La Digue). Per fortuna venivamo da dieci giorni di grandi paesaggi e bei parchi in Sud Africa…Ci rifaremo per il mare!!CIAO, Paola 77



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