Seychelles: mare e natura!
Prime tre notti a Mahé e più precisamente al “The Beach House” di Beau Vallon, una guest house che ha un rapporto qualità prezzo molto interessante: € 75,00 a notte la camera con colazione molto abbondante e uso della cucina. L’alloggio, rispetto agli altri due di cui parlerò in seguito è semplice ma ben tenuto e pulito. La camera dava da un lato sul giardino e dall’altro sul mare e di notte sentivamo le onde! Il bagno enorme con una mega doccia! I gestori sono molto gentile e accoglienti e come detto sopra al mattino ci preparavano sontuose colazioni con piatti di frutta fresca, marmellata fatta da loro, pane tostato, burro, uova, succhi di frutta, the, caffè e latte e dolci preparati in casa. L’isola di mahé è quella che c’è piaciuta di meno, forse per via del tempo ballerino o forse perché bisogna sempre fare attenzione alle maree (quando c’è bassa marea molte spiagge non sono per niente balneabili). Le spiagge più belle che abbiamo visitato sono state Anse Takamaka e Anse Soleil. Bellissima la strada “Sans Souci” che taglia a metà l’isola e che passa nel parco Morne Seychellois dal quale partono diversi sentieri per fare un po’ di trekking (e che noi non siamo riusciti a percorrere per via del brutto tempo). Carina anche Victoria, la più piccola capitale del mondo. Pensate, ha solo 24.000 abitanti!!!(Aosta, la mia città ne ha 35.000!!). Durante il giro a Victoria fortunatamente siamo capitati in una festa creola in cui eravamo gli unici “extracomunitari” e durante la quale ci siamo divertiti molto a sentire un concerto di musica creola e a bere birra insieme agli abitanti del posto. Tra parentesi, di turisti sopratutto a Mahé se ne vedono pochissimi perché sono tutti rinchiusi nei resort dai quali non mettono fuori il naso, quindi è normale trovarsi da soli in spiaggia, oppure andare a queste “feste di paese” ed essere gli unici turisti. Sempre a Victoria abbiamo cenato in un ristorante carino e per niente costoso (infatti c’erano molte persone del posto) che si chiama Pirates Arms e che era consigliato dalla guida Lonely Planet. Abbiamo mangiato: insalata di mare, pesce al curry con riso e un’insalatina particolare, un croque monsieur, un martini come aperitivo, due birre e una bottiglia d’acqua e abbiamo pagato l’equivalente di 30 euro. Se capitate a Beau Vallon il mercoledì sera non potete mancare al mercatino creolo sul lungo mare: ci sono tantissime bancarelle, molte delle quali di cibo, in cui si può gustare la cucina creola. Noi per € 7,00 in due abbiamo preso: 2 pesci alla griglia uno con riso al curry e insalata, l’altro con i nuddoles (o come si scrive) e una bottiglia si succo di passion fruit (spettacolare). Poi ci siamo spostati a La Digue prendendo il cat cocos. Catastrofe. Costo 40 euro a testa solo andata per Praslin. Il tempo era brutto, il mare agitato. Il cat cocos è un catamarano che in un’ora percorre i 50 km che separano Mahé da Praslin. Premessa: ho già fatto vacanze in barca a vela e non ho mai patito il mal di mare. Bene, il cat cocos mi ha letteralmente demolita. E non sono stata l’unica, scusate il termine ma c’era gente che vomitava a destra e a sinistra. Anche il mio compagno (il quale ha avuto per tanti anni un catamarano) non è stato molto male. Quindi, piccolo consiglio spassionato: se già sapete di patire cercate di partire col bel tempo (tant’è che al ritorno c’era bel tempo e non siamo stati male).
Da Praslin abbiamo preso l’inter ferries per La Digue (costo € 12,00 a tratta). A La Digue siamo stati nel più bel alloggio di tutta la vacanza e che consiglio vivamente a tutti. Oltretutto ci sono capitata proprio dopo avere letto una recensione positiva su turistipercaso.it. Il posto si chiama “Veronic Self Cattering” non ha il sito web quindi vi lascio la mail: seyladigue@yahoo.com Questo Self catering è composto da varie villette con due appartamenti ciascuna. Queste villette sono inserite in un bellissimo giardino molto curato e le villette stesse sono curatissime. La Sig.ra Veronic poi è splendida: ci ha letteralmente riempiti di frutta per tutti e 4 i giorni che siamo stati lì. L’appartemento era molto pulito composto da: camera da letto, cucina (con tutti gli elettrodomestici; bollitore, forno a microonde, frigo, ecc.), bagno, un bellissimo dehors, e un retro villa con lavabo per lavare i panni. Costo € 75,00 a notte ad alloggio. Durante il soggiorno a La Digue abbiamo mangiato varie volte nei take away (“Gala” è il migliore. circa € 6,00 in due) e due volte da “Chez Marston” un bel ristorante in cui si cena molto bene e in cui abbiamo speso circa 30/40 euro in due a volta.
Ultima isola: Praslin per 4 notti. Abbiamo soggiornato agli Chalets Anse Possession. Sono 3 chalets gestiti dalla Sig.ra Tessa lablanche la quale li cura molto bene. Abbiamo prenotato il più piccolo (essendo in due) ed era così composto: 2 camere da letto, una grande cucina, un salotto, un bagno e un bel dehors. Costo € 60,00 al giorno. Anche lei ci ha letteralmente riempiti di cibo per la colazione, in più una sera per € 10,00 (in due) ci ha cucinato una cena creola spettacolare. Di take away a Praslin non ce ne sono, quindi scordateveli! noi compravamo del cibo già pronto nei market (tutti gestiti da indiani) per non stare a cucinare e ci siamo sempre trovati molto bene. Come posto Praslin è il più esclusivo, quindi anche il più caro. Noi non ci siamo fatti fregare nei ristoranti, solo una volta che con l’inganno ci hanno attirato nel ristorante “Le Chevalier” ad Anse Lazio ma quando abbiamo visto i prezzi (circa € 15,00 per un sandwich) ci siamo alzati e ce ne siamo andati senza neanche dare spiegazioni.
Durante queste due settimane abbiamo noleggiato la macchina a Mahé per 35 euro al giorno e a Praslin per 30 euro al giorno. Mi raccomando, contrattate sempre! Poi a La digue abbiamo noleggiato la bicicletta per 7 euro al giorno. Per quanto riguarda il cibo, oltre ai già citati take away nei market trovate davvero di tutto (proprio volendo anche la pasta) l’acqua costa circa 15 rupie a bottiglia (meno di 1 euro) e la mitica sey brew (la birra delle seychelle) circa 25 rupie (1,5 euro).
Insomma, si può andare alle Seychelles anche spendendo poco e spassandosela alla grande come abbiamo fatto noi. Certo è che bisogna vedere come si è abituati: noi non ci siamo fatti scrupoli ad assaggiare qualsiasi cosa in mercatini, take away e market indiani senza chiederci troppo cosa stavamo mangiando e com’era stato cucinato. Posso dire che non siamo mai stati male e non abbiamo mai mangiato cose dal gusto sgradevole, ovvio che se qualcuno è un po’ schizzinoso farà fatica a stare lontano dai ristoranti. Però è anche vero che il vero viaggio è l’andare alla scoperta di posti e culture nuove e se uno sta in resort a mangiare internazionale non è che stia proprio scoprendo un granchè, no?