Seychelles: luna di miele in paradiso

Nell'arcipelago delle Seychelles: Praslin e La Digue
Scritto da: Luanella
seychelles: luna di miele in paradiso
Partenza il: 14/07/2013
Ritorno il: 28/07/2013
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Questo diario è il racconto della nostra emozionante luna di miele trascorsa in due splendide isole dell’Arcipelago delle Seychelles: Praslin e La Digue.

All’interno troverete la descrizione di alcune tra le spiagge annoverate nella classifica delle spiagge più belle del pianeta Terra.

Siete pronti ad intraprendere questo viaggio immaginario che vi porterà direttamente in paradiso? Allora leggete e… sognate!

SEYCHELLES: Luna di miele in paradiso

14 luglio 2013 – 28 luglio 2013

14 luglio 2013

LAVIS (Trento) – MILANO MALPENSA

A poche ore da un matrimonio da favola celebrato nella splendida Malcesine sul Lago di Garda, io e Dario, il mio novello sposo, alle 6.00 del mattino, dopo soli 45 minuti di sonno, siamo in macchina diretti verso l’aeroporto di Milano Malpensa. Siamo euforici come mai prima d’ora, ancora commossi ed emozionati per le nozze appena avvenute…una giornata unica e speciale che vorremmo rivivere all’infinito, che ci ha fatto piangere e ridere e che senza ombra di dubbio non dimenticheremo mai!

Così, raccontandoci per ore instancabilmente le sensazioni e le emozioni provate in ogni singolo istante di quel 13 luglio 2013, raggiungiamo l’aeroporto pronti ad iniziare la tanto attesa luna di miele!

Nessuno dei nostri familiari o amici conosce la destinazione del nostro viaggio di nozze perché, come per tutto ciò che riguardava il nostro matrimonio, abbiamo voluto mantenere la sorpresa fino all’ultimo…

Anche questa volta abbiamo sfruttato la tecnologia…credeteci, ne vale la pena, non solo per risparmiare, ma anche per organizzare il VOSTRO viaggio…dove, come e quando volete. Andare in agenzia non è sempre indice di qualità, e non vi dà nessuna garanzia di arrivare nel posto migliore, al contrario!! Certo, dovrete mettervi d’impegno, ma si sa che nella vita le cose belle bisogna sudarsele e guadagnarsele, non ci regala niente nessuno…e queste sono le soddisfazioni più belle!

Dopo aver effettuato il check in (non abbiamo potuto farlo on line per motivi a noi ignoti), ci mettiamo in coda per l’imbarco e mentre aspettiamo ne approfittiamo per scrivere un sms a tutti gli invitati al matrimonio per svelare finalmente la destinazione del nostro viaggio:

“Ringraziandovi per aver partecipato con entusiasmo al nostro matrimonio, i colombini innamorati spiccano il volo per le…SEYCHELLES!!”

Ad ore 12.00 decolliamo…il paradiso ci aspetta!

L’aereo della compagnia Ethiad trasporta 300 passeggeri. Durante il volo della durata di 6 ore circa, ci viene servito un buon pranzetto. Dopo di che, l’entusiasmo cede il passo alla stanchezza e ci facciamo un breve sonnellino ristoratore.

Ad ore 20.00 locali atterriamo nella capitale degli Emirati Arabi: Abu Dhabi.

Scesi dall’aereo, veniamo avvolti da una cappa di calore a dir poco irrespirabile. Saliamo velocemente sul bus che ci porta all’ingresso dell’aeroporto, il quale ci colpisce subito per il soffitto particolarissimo: una cupola circolare rivestita da un mosaico a tasselli bianchi e blu.

Zaino in spalla, dopo aver fatto un breve giro dell’aeroporto, che rispetto a quello di Dubai visitato l’anno precedente in cui eravamo diretti all’isola di Koh Samui in Thailandia, è molto più piccolo, ci preoccupiamo di riempire la pancia con un bel piatto di spaghetti al pomodoro e di penne all’arrabbiata. (per chi fosse interessato, può trovare il diario di viaggio intitolato “Koh Samui: la perla del Mar Cinese” sul sito di Turisti per Caso).

Ora siamo pronti a trascorrere la notte qui in aeroporto, dato che lo scalo ha la durata di 12 ore!

Le sedie su cui siamo seduti da circa 3 ore sono davvero scomode, tanto più che avremmo bisogno di dormire un po’…gli occhi ci si chiudono e la testa cade continuamente. Fortunatamente si liberano alcune sdraio su cui possiamo distenderci e riposare. La copertina che abbiamo portato da casa ci vuole proprio vista l’intensità dell’aria condizionata… sembra di essere in un congelatore!

Finalmente giunge l’ora del prossimo imbarco, quello decisivo, che ci porterà sulle isole tanto agognate!

15 luglio 2013

Ad ore 8.30, con un aereo della compagnia Ethiad, partiamo in direzione Victoria, la capitale dell’arcipelago delle Seychelles, situata sull’isola di Mahè. Il volo dura circa 4 ore.

Alle 13.00 atterriamo nel bellissimo aeroporto situato sul lungomare di Mahè. E’ fantastico ammirare l’oceano dall’alto e atterrarvici proprio accanto.

Questo piccolo aeroporto è molto grazioso e ci ricorda un po’ quello di Koh Samui per le piccole dimensioni, l’interno in legno e le aiuole fiorite. Qui ritiriamo i nostri bagagli per poi farli imbarcare sul volo diretto a Praslin.

Alle 16.00 saliamo su un piccolissimo aereo da 20 posti, con eliche al posto delle turbine. Anche in questo caso riaffiorano i ricordi dell’isola thailandese. Per entrare dobbiamo abbassare la testa, i sedili sono strettissimi e la cabina di pilotaggio è spalancata…sembra di esserci dentro! Il tragitto è a dir poco avventuroso, e in alcuni istanti ci chiediamo ironicamente se non finiremo per schiantarci come nel famoso film “Alive”…..anche perché, di questi tempi non si sa mai!!

Fortunatamente in soli 15 minuti atterriamo a Praslin, l’isola che ci ospiterà per una settimana, prima di proseguire la vacanza nella vicina La Digue.

Ritiriamo subito i bagagli e prendiamo un taxi che in circa venti minuti ci porta dritti dritti al Berjaia Beach Resort. L a struttura si presenta molto bene, confortevole, grande e pulita. Il proprietario ci accoglie sorridendo e ci aiuta con le valigie. Ci fa accomodare nella hall che dà sullo splendido giardino al centro del quale c’è una piccola piscina con sdraio e ombrelloni. Tutt’intorno ci sono delle piccole casette a due piani, dove ci sono le camere.

Mentre sbrighiamo le pratiche burocratiche, una cameriera ci offre un delizioso succo di mango. Poi un facchino ci accompagna con le valigie alla nostra camera…avevamo prenotato una standard e invece scopriamo che ci è stata riservata una deluxe! La stanza è veramente spaziosa (95 metri quadrati), praticamente un appartamento!! Graziosissimo l’ingresso…una specie di poggiolo con due comode poltrone a piano terra direttamente in giardino.

Il tempo di appoggiare i bagagli e di indossare il costume e siamo già in spiaggia! Anse Volbert è magnifica, una lunga distesa di sabbia bianchissima e talmente fine e soffice da sembrare borotalco!! Incorniciata da alte palme, una delle quali è cresciuta in senso orizzontale e si affaccia sul lungomare. Questa palma è probabilmente l’attrazione maggiore di Anse Volbert e tutti, inclusi noi naturalmente, si divertono a fare un vero e proprio set fotografico in tutte le pose possibili e immaginabili, a cavallo della palma.

Quest’oggi il cielo è nuvoloso, ma bisogna ammettere che l’oceano è ugualmente bello!

Dario si tuffa senza indugio in queste acque cristalline, mentre io, videocamera alla mano, riprendo il bellissimo tramonto. Qui il sole cala verso le 18.30. I creoli hanno l’abitudine di cenare presto, anche perché la vita notturna alle Seychelles è praticamente inesistente…situazione ideale per noi che siamo amanti della quiete e ci piace vivere la giornata di mare fin dal mattino presto. Ricordiamo che le Seychelles durante il nostro periodo estivo sono due ore avanti rispetto all’Italia, tre ore in inverno!

Si avvicina a noi uno dei famosi Beach Boys, i ragazzi che girano per le spiagge per proporre ai turisti molte escursioni a prezzi inferiori rispetto a quelli delle agenzie. Rimaniamo d’accordo che ci penseremo, perché per il primo giorno desideriamo solo rilassarci e conoscere il nuovo ambiente.

Stasera assaggiamo per la prima volta la cucina creola al ristorante “La Pirogue” poco distante dal nostro hotel. Il locale è elegante…ci piace molto la terrazza di legno con i tavoli ben apparecchiati, le candele, le luci soffuse delle lanterne che rendono l’atmosfera molto intima. Di questo ristorante dove ceneremo per diverse sere, ricordiamo con piacere ogni singolo piatto e un delizioso e fragrante pane al burro che veniva servito appena sfornato e che divoravamo in pochi minuti.

Mentre Dario ordina delle polpettine di pesce della Cote d’Or con salsine piccanti e verdure miste, io mi faccio tentare dal tonno alla griglia con riso e verdure. La scelta si rivela eccellente: il cibo è abbondante e a dir poco gustoso!! Con 38 euro (57 rupie) ce ne andiamo sazi e soddisfatti! La moneta locale è la rupia, 1 euro corrisponde a 14 rupie circa.

Le Seychelles sicuramente non sono molto economiche, ma non c’è da stupirsene!!

16 luglio 2013

Oggi è il nostro mesiversario: sono 4 anni e 4 mesi che ci siamo conosciuti e che stiamo insieme!! Chi l’avrebbe mai detto che avremmo festeggiato questo giorno speciale in un angolo di paradiso come le Seychelles??

Decidiamo di rilassarci sulla spiaggia di Anse Volbert. Facciamo colazione all’hotel con caffelatte, succo d’arancia e di mango, frutta fresca (anguria, arancia, star fruit, e frutto della passione), croissant, pane e marmellata. Prendiamo gli asciugamani e ce ne andiamo in spiaggia. Le nuvole in questo periodo dell’anno alle Seychelles non mancano, (la loro estate non corrisponde alla nostra), ma fortunatamente si spostano velocissime nel cielo lasciando spazio al sole che illumina l’oceano scintillante facendo risaltare i suoi meravigliosi colori!

L’acqua azzurrissima e cristallina è calda e piatta come una tavola da surf. L’unica nota negativa di questa spiaggia è costituita dalle alghe che si depositano sulla battigia e che nessuno provvede a togliere.

A parte questo dettaglio, Anse Volbert non ha nulla da invidiare alle altre spiagge dell’isola, ed è considerata una delle migliori spiagge di Praslin!

Ci spalmiamo la crema per bene e ci stendiamo al sole, poi facciamo un bel tuffo nell’oceano e giochiamo a palla. Pranziamo al ristorante “Da Luca”, di cui avevamo sentito parlare nelle recensioni lette su internet. Qui, oltre alla cucina creola, si possono trovare anche piatti della tradizione italiana, a prezzi economici. Mangiamo una pizza e poi ripartiamo per la spiaggia.

Verso le 18.00 torniamo all’hotel. Alla reception facciamo la conoscenza di Gianni e Roger, due beach boys che ci propongono alcune escursioni interessanti. Prenotiamo per il giorno successivo una gita in barca a Coco Island e all’isola di Felicitè, dove Gianni ci assicura che potremo fare il bagno con le tartarughe marine.

Anche questa sera ceniamo da Luca. Dario mangia del pesce con riso e verdure, mentre io opto per pollo alla griglia con patatine e verdura fresca. Buono, ma niente a che vedere con “La Pirogue”, non a caso qui i prezzi sono più bassi. Siccome ci rimane ancora un posticino per un dessert, ordiniamo un gelatino a tre gusti.

Dopo cena facciamo una breve passeggiata prima di tornare all’hotel.

17 luglio 2013

Giornata interamente dedicata alle escursioni.

Subito dopo colazione prendiamo l’autobus diretto alla “Valle De Mai”. La fermata è situata proprio dietro all’hotel e il ticket costa 5 rupie a testa (30 centesimi circa).

Il pullmino blu è piccolo e non proprio nuovissimo, ma ridendo e scherzando ci porta in breve tempo alla meta. Incontriamo una coppia di italiani che alloggia al Berjaya che ci sconsiglia l’escursione. Secondo loro sono 20 euro buttati.

Non ci scoraggiamo e, una volta arrivati, ci viene consegnata una brochure con la spiegazione in lingua italiana.

La Valle De Mai è un parco che nel 1984 è stato dichiarato patrimonio dell’Unesco. Qui crescono la palma più alta del mondo (potrebbe raggiungere addirittura i 30 metri di altezza) ed il frutto più grande del mondo, un cocco ribattezzato “Coco de Mer” che può pesare dai 16 ai 22 kg!

Mentre il cocco maschio di forma allungata può arrivare anche a due metri di lunghezza, il cocco femmina può raggiungere 50 centimetri di diametro.

La palma maschio può arrivare a 30 metri di altezza, la palma femmina a 24!

La particolarità di questo frutto che può essere mangiato solo dal Presidente, sta nel fatto di assomigliare incredibilmente al bacino femminile (quello femmina) e ai genitali maschili (quello maschio).

“Passeggiare in questa foresta che ospita circa 6000 palme, è veramente avventuroso” pensiamo mentre i nostri sguardi si sollevano verso l’alto per ammirare le altissime palme le cui foglie possono raggiungere anche i 14 metri di diametro!

I nostri occhi si spostano sui grandi frutti che vi nascono in cima, poi alle radici che fuoriescono dalla terra, al ragno della Valle de Mai, un aracnide nero e rosso con zampe molto lunghe che tesse la sua tela tra le piante. Lo osserviamo incuriositi tenendoci a distanza di sicurezza.

Attraversiamo dei pontili di legno sospesi sopra a dei ruscelletti in cui nuota la rana più piccola del mondo: le dimensioni per intenderci sono quelle di un girino.

Raggiungiamo un piccolo punto panoramico da cui ammiriamo il panorama della Valle dall’alto: l’aspetto è senza dubbio molto selvaggio!

Attorno a noi dei simpatici uccellini neri, rosso fuoco, col becco arancione cinguettano saltando di ramo in ramo. Ci chiediamo se fra questi ci possa essere il famoso pappagallino nero che vive qui alle Seychelles.

La camminata dura all’incirca un’ora e trenta minuti. Il tragitto fortunatamente è ombreggiato, le palme infatti, sono così fitte da creare un tetto da cui neanche la pioggia riesce a filtrare. Al termine della gita ci dissetiamo e prendiamo l’autobus che ci riporta all’hotel.

Pranziamo da Luca con un bel piatto di pasta perché tra poche ore ci aspettano Gianni e Roger in spiaggia.

Alle 14.00 partiamo con una piccola barchetta. A bordo troviamo una coppia di italiani, padre e figlio, che vanno a pesca. Il tragitto con la barca diventa ben presto molto movimentato visto il mare mosso. Lo sconsigliamo fortemente a chi è debole di stomaco!!

In 25 minuti io e Dario sbarchiamo sull’isoletta di Coco, dove provvisti di maschera e pinne abbiamo la possibilità di fare un’oretta di snorkeling. Purtroppo il mare è molto mosso, e gli enormi cavalloni che si infrangono uno dopo l’altro sugli imponenti massi di granito di questa spiaggia ci fanno desistere. La spiaggia è veramente piccola…non c’è modo di sdraiarsi a prendere il sole se non vogliamo essere travolti dalle onde, così ci arrampichiamo sugli scogli dove troviamo una miriade di granchietti neri e ci dedichiamo al set fotografico. Io non sono molto tranquilla…ci siamo solo noi su questa isoletta. La sensazione è quella di essere una naufraga su un microscopico lembo di terra, invisibile ad occhio nudo, di cui tutti ignorano l’esistenza, in attesa di essere ingoiata dalle acque dell’oceano…o perché no, da uno squalo che non vede l’ora di mettere qualcosa sotto ai denti..Mi sembra quasi di vedere spuntare una pinna tra le onde…del resto non sarebbe la prima volta alle Seychelles!! Mentre esprimo al mio maritino i miei allegri pensieri, noto che i cellulari qui non prendono…Dario è piuttosto tranquillo, ma io prego che Gianni ritorni a prenderci prima possibile soprattutto considerando il fatto che i due italiani che erano in barca con noi ci hanno raccontato che alcuni Beach Boys, dopo aver accompagnato i turisti sulle isolette non sono più tornati a prenderli!! Ci auguriamo di non fare la stessa fine!! Dario ironizza dicendo: “Vediamo il lato positivo della cosa: se moriremo almeno lo faremo in luna di miele alle Seychelles…anzi in paradiso ci siamo già quindi forse siamo già morti!”. Io sono pessimista di natura, quindi in situazioni come queste non riesco a riderci su…meno male che c’è il mio dolce maritino qui accanto a me!

Gianni come promesso ritorna a prenderci. Abbiamo un po’ l’amaro in bocca per non aver potuto fare snorkeling, ma la delusione scompare appena mettiamo piede sull’isola di Felicitè!

Roger ci accompagna in una piccola spiaggetta dove il beach boy va alla ricerca delle tartarughe. Questa volta la dea bendata è dalla nostra parte perché Roger in cinque minuti avvista tra le acque una tartaruga di circa 60 centimetri di lunghezza!! Ci avviciniamo e le tocchiamo le zampe, evitando la corazza come indicatoci da Roger che poi propone a Dario di prendere la tartaruga e sollevarla. Io immortalo la scena con la macchina fotografica. Poco dopo è proprio il mio amore ad avvistare un’altra tartaruga più grande della prima. Chiamiamo Roger che la prende per noi. Giusto il tempo di scattare qualche foto e di accarezzarla e la lasciamo libera. E’ fantastico vedere questi bellissimi animali nel loro habitat naturale!!

Ringraziamo Roger e ci guardiamo un po’intorno. Questa è l’isola dove hanno comprato casa persino i famosi calciatori Beckham e Zidane!

Ci imbarchiamo e alle 17.00 arriviamo ad Anse Volbert dove facciamo un breve bagno prima di ritornare in camera.

Per recuperare le energie perse questa sera ceniamo alla Pirogue. Dario su mio suggerimento ordina il tonno alla griglia e io invece sono curiosa di assaggiare il filetto di pesce con salsina al latte di cocco e cannella con contorno di patate e spinaci al vapore. Sublime!!

L’indomani ci aspetta un’altra avventura!

18 luglio 2013

La sveglia suona alle 6.30. Prepariamo il nostro pranzo al sacco e andiamo a fare colazione.

Alle 8.00 in punto siamo già alla fermata dell’autobus e verso le 9.00 siamo a destinazione…o quasi! Ci attende, infatti, una breve ma ripida camminata per raggiungere quella che è annoverata come una fra le 10 spiagge più belle del mondo!! Signori e signore, siamo ad Anse Lazio, la spiaggia dove hanno trascorso le loro vacanze persino Kate e William!! Lunga, bianchissima, incorniciata da palme e grandi massi di granito…un paesaggio da cartolina…la location perfetta per un magnifico set fotografico.

L’oceano dalle tinte azzurre e verdi è mozzafiato e ci fa percepire tutta la sua forza con le onde che si infrangono sul bagnasciuga. Il cielo è un po’coperto, ma il sole fa capolino da dietro le nuvole esaltandone gli incredibili colori!

Gli occhiali da sole sono d’obbligo qui alle Seychelles per non rimanere accecati dal biancore della sabbia candida.

In un tratto dell’oceano notiamo una rete che è stata messa due anni prima dopo due attacchi mortali di uno squalo. E’ consigliabile fare il bagno solo in questa zona se non si vuole diventare il cibo del più feroce predatore del mare.

Facciamo il bagno, ma non rimaniamo a lungo in ammollo perché l’acqua è abbastanza fredda. Quindi decidiamo di arrampicarci sugli enormi massi per scattare qualche fotografia. In spiaggia, oltre a noi, ci sono solo un ragazzo, una coppia di fidanzati e i bagnini. Una quiete e una pace che non ci fanno di certo rimpiangere la affollatissima Riviera Romagnola!

Sugli scogli troviamo tantissimi granchietti e lumache di mare. Sulla sabbia zampettano velocemente dei simpatici e piccolissimi granchi bianchi che si mimetizzano nella sabbia. Respiriamo a pieni polmoni l’aria dell’oceano e sorridiamo estasiati.

Facciamo un altro bagno, questa volta muniti di maschera subacquea, ma di pesciolini non vediamo nemmeno l’ombra…l’importante è non incontrare lo squalo!!

Compriamo del cocco fresco e del latte di cocco che beviamo con la cannuccia direttamente dal frutto aperto. Prendiamo l’ultimo sole della giornata. Nonostante sia stato prevalentemente coperto, oggi ci siamo abbronzati per bene!

Verso le 16.30 ci incamminiamo per andare a prendere l’autobus, stavolta troviamo quello con l’aria condizionata. In realtà alle Seychelles il clima è mite, non si sente l’esigenza dell’aria condizionata neanche di notte. La temperatura è calda ma gradevole, non c’è afa né umidità e le nuvole attenuano la forza dei raggi solari che quando escono ti fanno arrostire come un gamberetto.

Arrivati ad Anse Volbert facciamo un po’ di spesa al mini market perché l’indomani ci aspetta un’altra giornata intensa!

Alle 19.30 ceniamo alla Pirogue: ho voglia di assaggiare qualcosa di particolare, così ordino un rotolo di pesce dal contenuto misterioso (non siamo riusciti a tradurre gli ingredienti riportati sul menù). Più tardi scopro che la farcitura era composta da verdure e gamberi tritati. Meno male che non lo sapevo, altrimenti non l’avrei mai mangiato! Il piatto era veramente delizioso, con contorno di verdure cotte, patatine e salsa alla paprika da leccarsi i baffi! Anche questa sera la Pirogue ha fatto centro!

19 luglio 2013

Anche oggi la sveglia suona alle 6.30. Alle 7.30 siamo a colazione. Ci gustiamo delle ottime brioches calde mentre gli uccellini cinguettano allegramente e vanno alla ricerca delle bricioline. Una cosa che ricordiamo con molto piacere è il concerto che sentivamo ogni sera di ritorno dalla spiaggia… dopo il tramonto, infatti, una miriade di uccellini si radunavano e cinguettavano all’impazzata creando un sottofondo che aveva qualcosa di magico!

Alle 8.15 siamo sull’autobus diretti ad Anse Georgette, la seconda spiaggia delle Seychelles nominata tra le 10 spiagge più belle del pianeta terra!

Dopo circa 45 minuti di saliscendi costeggiando l’oceano e la Valle de Mai, arriviamo al Lemuria Resort, un hotel particolarmente nominato qui a Praslin che, su prenotazione, ti permette di accedere alla spiaggia di Anse Georgette attraversando a piedi un immenso campo da golf.

In circa 20 minuti di cammino in compagnia di un giovane facente parte dello staff del Resort, raggiungiamo la spiaggia, che assomiglia molto a quella di Anse Lazio tranne che per le dimensioni: Anse Georgette è più piccola e più racchiusa, ma non per questo meno affascinante!

Alle estremità ecco gli immancabili massi di granito che emergono dall’acqua e le grandi palme che conferiscono alla spiaggia quell’aria tropicale che noi italiani tanto sogniamo…

Il mare è incantevole con i suoi colori brillanti e le potenti onde che si infrangono sul bagnasciuga. La sabbia è bianchissima, ma meno compatta rispetto a quella di Anse Lazio e Anse Volbert.

Non perdiamo tempo e approfittando del fatto che siamo soli in questo paradiso, iniziamo subito ad immortalare questo scenario maestoso che sembra costruito appositamente per essere fotografato. Non è un caso se Anse Georgette è proprio la spiaggia in cui alcuni anni fa è stato girato lo spot della crema solare Bilboa…ve lo ricordate? Voi maschietti sicuramente sì…..

Pochi minuti dopo sopraggiunge qualche turista. Nell’arco dell’intera giornata arriviamo ad un totale di circa 30 persone, impensabile nelle spiagge italiane!

Regna una pace indescrivibile. I soli suoni che sentiamo sono il rumore del vento che fortunatamente attenua la calura e quello delle onde che si susseguono a distanza di pochi secondi l’una dall’altra.

Facciamo un breve bagno per rinfrescarci. L’acqua è limpida e la temperatura gradevole, si sta proprio bene!

Incredibile la forza delle onde che ti travolgono e ti risucchiano all’interno facendoti perdere l’equilibrio, mai provato niente di simile in nessun’altra località di mare! E’ divertente, ma io preferisco rilassarmi al sole godendomi il paesaggio.

Notiamo che non siamo i soli “maniaci” della fotografia…ogni turista arrivato dopo di noi, prima di qualunque altra cosa, afferra la macchina fotografica per immortalare la spiaggia da tutte le angolature.

Verso le 16.30 salutiamo Anse Georgette e ci incamminiamo verso la fermata dell’autobus. Vediamo passare due sposi a bordo di una di quelle macchine che si usano nei campi da golf. Chissà se stanno andando a sposarsi proprio sulla spiaggia!

Dopo un’ora di autobus, arriviamo al Berjaya e ci tuffiamo in piscina prima di prepararci per la cena.

Ovviamente ceniamo alla Pirogue, ma stavolta ordino un piatto di carne che non mi soddisfa: bocconcini di pollo al curry cucinati in stile creolo. La salsina mi piace, ma la carne sembra bollita e non è di mio gradimento.

Il mio dolce maritino si offre di mangiarlo al posto mio e mi cede le sue tagliatelle ai frutti di mare.

Non che mi piaccia la consistenza viscida e gommosa dei polipetti, ma tolti quelli il resto è buono e molto saporito. Faccio il pieno di aglio e peperoncino.

Andiamo a letto con un alito da paura, ma sazi e felici!!

20 luglio 2013

Questa mattina facciamo una abbondante colazione e poi ci avviamo in compagnia di un ragazzo mandatoci dalla tour operator del Berjaya.

Alle 9.00 partiamo con un piccolo motoscafo alla volta dell’isola di Curieuse che dista 5 km da Praslin. In dieci minuti attracchiamo. Il ragazzo ci spiega l’itinerario da percorrere sull’isola. Ci ritroveremo alle 12.40 sulla spiaggetta dove è situata la “Doctor house” (niente a che vedere con l’omonima serie tv).

Ci incamminiamo spediti ed avvistiamo subito la prima tartaruga di terra. E’ talmente immobile che da lontano sembra una statua!! Ci avviciniamo affascinati per fotografarla e guardandoci attorno ne vediamo tante altre ancora più grandi!! La corazza pare indistruttibile, le zampe sono enormi e la testolina che ogni tanto sbuca dal grande guscio fa proprio tenerezza.

Sull’Isola di Curieuse l’attrazione maggiore sono le grandi tartarughe di terra. Le osserviamo mentre procedono lentamente nel loro cammino e si portano del cibo alla bocca.

All’interno di una casetta in una piccola gabbia ci sono due baby tartarughe che misurano circa dieci centimetri.

Scopriamo che le tartarughe femmine possono arrivare a pesare 70 kg per 1,20 metri di grandezza.

Sono tra le più grandi tartarughe esistenti al mondo. Covano le uova sulla spiaggia e possono deporne la bellezza di 150 ed arrivare persino a 250!! Ne vediamo due sulla spiaggia e altre all’interno del bosco. Abbiamo persino l’impressione che una di queste ci sorrida!!

Ci addentriamo nella foresta di mangrovie, dapprima arrampicandoci sui massi, poi percorrendo un pontile di legno sospeso in mezzo alla boscaglia. Osserviamo la sabbia ricoperta da coralli e conchiglie a spirale, notiamo tanti tipi di granchi, alcuni più grandi, altri più piccoli. Incredibile l’apparato radicale delle mangrovie.

Raggiungiamo poi le palme di coco de mer ed un punto panoramico da cui ammiriamo l’oceano e dal quale si può vedere una diga che era stata costruita a inizio ‘900 allo scopo di catturare tartarughe, razze e squali per farli riprodurre al fine di venderli. La diga è stata distrutta dallo tsunami nel 2004.

Raggiungiamo infine la “Doctor house”, all’interno vi è un piccolo museo, centro informativo.

Ci sdraiamo sulla spiaggia. Sulla sabbia e nell’acqua ci sono molte alghe. L’oceano è leggermente mosso, non vediamo pesci, ma i colori sono bellissimi, come in tutte le spiagge delle Seychelles del resto!

Prendiamo il sole in attesa di ritornare a Praslin.

Alle 13.00 siamo già ad Anse Volbert e andiamo al ristorante “Da Luca” per pranzare.

L’ultimo pomeriggio qui a Praslin lo trascorriamo in spiaggia a fare un bagno di sole. Verso le 16.00 assistiamo pure al set fotografico di due sposi qui sulla spiaggia.

Stasera ceniamo per l’ultima volta alla Pirogue e Dario ordina pesce alla griglia con salsa piccante e contorno di verdure.

Torniamo in camera a preparare le valigie: domani si parte per La Digue!

21 luglio 2013

Ci svegliamo all’alba: siamo euforici ed impazienti di partire!

Dopo colazione effettuiamo il check out e attendiamo il taxi nella hall del resort.

Quando sopraggiunge un signore sui 50 anni vestito da spiaggia, con infradito e treccine alla jamaicana, stentiamo a credere che sia proprio lui il nostro taxista!! Questo bizzarro personaggio si rivela invece un creolo molto simpatico con cui è piacevole fare quattro chiacchiere.

In 10 minuti arriviamo al porto, paghiamo i 10 euro per il trasporto e facciamo i biglietti per La Digue.

Nel giro di mezz’ora il porto è affollato. Alcuni vanno sull’isola in giornata, altri come noi col bagaglio al seguito.

Alle 10.00 esatte ci imbarchiamo e partiamo. L’oceano è un po’ mosso, ma il tragitto è breve: in soli 15 minuti attracchiamo sulla fantastica isola di La Digue!!

Recuperati i bagagli, aspettiamo il primo taxi libero. Durante l’attesa scattiamo qualche foto all’oceano che è particolarmente bello e ad un caratteristico quanto pittoresco carro trainato da un toro che può essere utilizzato anche come trasporto persone.

Sul taxi con noi ci sono altre due coppie, di cui una italiana. In pochi minuti eccoci al Patatran Village, lo splendido resort dove alloggeremo per quest’ultima settimana qui alle Seychelles.

L’accoglienza è molto calorosa. La direttrice ci dà il benvenuto con un sorriso stringendoci la mano e ci fa accomodare all’interno su delle grandi e confortevoli poltrone in vimini.

Ci viene poi servito un cocktail di benvenuto a base di frutta mista con tanto di fiore attaccato alla cannuccia.

Compiliamo un modulo con i nostri dati. Durante la breve attesa ci guardiamo intorno estasiati: l’arredamento in legno e paglia, una canoa al centro del salone, un piccolo negozietto di souvenir accanto all’entrata, l’atmosfera è molto esotica!!

Il clima qui a La Digue ci sembra differente rispetto a quello della vicina Praslin. Il cielo è sereno, il sole batte forte e l’aria risulta essere molto più calda sia di giorno che di notte.

La direttrice ci accompagna alla nostra stanza. Il Patatran village è costituito da un insieme di piccole casette situate sulla scogliera affacciata sull’oceano!! Saliamo alcuni gradini e raggiungiamo la nostra camera che come le altre porta il nome di un fiore. La nostra si chiama “Bois Citron”, si tratta di una pianta praticamente sconosciuta che fiorisce una volta all’anno. Appena entriamo mi lascio scappare un “WOW!!”. Proprio davanti a noi c’è un meraviglioso letto a baldacchino con tende di lino ricamate bianche. Le lenzuola sono cosparse di fiori rossi e blu e al centro gli asciugamani sono piegati in modo da formare due cigni. Anche sui mobili ci sono fiori, la cornice dello specchio in camera è interamente realizzata con delle conchiglie. Il tutto è veramente molto intimo e romantico, perfetto per due novelli sposi e colombini innamorati come noi. Ci sembra di sognare!!

Il delizioso terrazzino completo di sdraio e tavolino si affaccia sull’oceano: che emozione sedersi a guardare le onde spumeggianti che si infrangono sugli scogli fino a toccare le palme.

Io e Dario non facciamo altro che contemplare estasiati il panorama, ripetendo un’esclamazione di meraviglia dietro l’altra!!

La fame inizia a farsi sentire, così pranziamo al Ristorante “Ocean” a pochi passi dal Patatran.

Qui i tavoli sono formati in superficie da un vetro sotto al quale è stato ricreato il mondo sottomarino con la sabbia bianca, alcune conchiglie, pesci ed aragoste: un’idea davvero carina!

Dopo pranzo, indossiamo il costume e decidiamo di esplorare i dintorni. Notiamo subito che la spiaggia del Patatran “Anse Patate”, è piccola ma molto scenografica: il tratto di sabbia è piuttosto stretto e per questo motivo le onde spesso la bagnano tutta, pertanto diviene difficile sdraiarsi a prendere il sole senza rischiare di essere travolti! Sul terrazzamento al di sopra ci sono dei bellissimi gazebo di vimini completi di materassi comodissimi, ideali per rilassarsi sotto alle palme con vista sull’oceano. Anche qui non mancano i massi di granito, le splendide palme e tanti coralli.

Ci dirigiamo poi verso il lato opposto, dove troviamo la lunga spiaggia di Anse Severe, perfetta per prendere il sole e per scattare tante fotografie! Dall’alto i colori di questa spiaggia sono magici!

Trascorriamo il pomeriggio ad Anse Severe e per la cena ci incamminiamo verso il centro del paese che è facilmente raggiungibile attraverso una passeggiata di 15 minuti circa. E’ importante essere muniti di torcia perché quando cala la notte, la strada rimane completamente al buio!

In due km troviamo solo due miseri lampioni!

Ceniamo al ristorante Tarosa dove gustiamo una frittura di pesce e di carne con patatine. Quando andiamo a pagare il conto che ammonta a 360 rupie (27 euro), scopriamo che la proprietaria è una simpatica signora italiana con cui scambiamo due parole.

Il centro del paese a quest’ora è molto animato: non ci sono discoteche o locali particolari, ma la gran parte della gente si concentra qui dove ci sono i market, i negozi e i ristoranti.

Rimaniamo colpiti da un lussuoso resort situato sull’oceano: la prima struttura veramente elegante vista in questi giorni trascorsi alle Seychelles.

Sulla via del ritorno, adocchiamo dei pipistrelli neri (molto più grandi di quelli che vediamo in Italia), che sorvolano il cimitero. Acceleriamo il passo.

La giornata è stata intensa e non vediamo l’ora di andare a dormire per ricaricarci per il giorno dopo.

22 luglio 2013

Dopo una nottata tranquilla passata in parte ad ascoltare il fragore dell’oceano sotto di noi, ci svegliamo alle prime luci dell’alba.

Scosto le tende e scorgo un’alba meravigliosa che sembra voglia farsi immortalare. Il mio adorabile marito, intuendo i miei pensieri, si offre di scendere le scale per andare a fotografare questo momento speciale.

Siamo impazienti di esplorare l’isola, così ci prepariamo e alle 8.00 facciamo un’abbondante colazione con croissant, torta, pane, marmellate di ogni tipo (consiglio quella di banane, divina!), crepes dolci, succo d’ananas e mango, caffelatte. Il Patatran dispone anche di una bella piscina che dà sull’oceano!

Dopo colazione, zaini in spalla, noleggiamo al costo di 10 euro a testa due biciclette, il mezzo di trasporto per eccellenza qui a La Digue, con cui intendiamo andare in avanscoperta.

La meta prescelta è senza dubbio Anse Source D’Argent (=baia sorgente d’argento) che è considerata la spiaggia più bella di La Digue e una delle più belle al mondo.

Superiamo il porto e in pochi minuti raggiungiamo una piccola casetta di legno dove paghiamo l’ingresso alla spiaggia e al Parco Naturale che dobbiamo attraversare per raggiungerla. Il ticket è di 100 rupie (circa 8 euro) a testa. Pedaliamo tra palme e immense piantagioni di vaniglia. Vediamo anche un vecchio cimitero e dietro ad un muretto troviamo persino le tartarughe!!

Dopo poco parcheggiamo la bici e ci incamminiamo verso la spiaggia che ci lascia senza fiato!! I colori dell’oceano sono spettacolari: l’acqua è cristallina, azzurra, blu, turchese, e le alghe sul fondale creano delle macchie più scure che la rendono un piacere per gli occhi e per l’anima.

Dietro ad ogni scoglio c’è uno scorcio incantevole e non vediamo l’ora di tuffarci per vedere più da vicino i fondali.

Posiamo gli zaini, afferriamo la maschera da sub e ci facciamo una bella nuotata. Una volta asciugati ci spostiamo in un altro tratto di spiaggia dove l’acqua è ancora più calda e trasparente.

Verso le 13.00 pranziamo al ristorante “Labousier” e al costo di 29 euro ci riempiamo il pancino con un saporitissimo piatto di pesce grigliato con salsa piccante e contorno di patate, insalata e riso.

Torniamo in spiaggia convinti di poterci sdraiare a prendere il sole, ma non abbiamo fatto i conti con l’alta marea! Trafelati corriamo verso i nostri asciugamani, ma al loro posto troviamo solo acqua! E il nostro zaino dov’è finito?

Alle nostre spalle una coppia di francesi ci indica gli asciugamani e lo zaino, che si sono salvati grazie al loro tempestivo intervento!

Li ringraziamo tanto e ce ne andiamo. Meno male che lo zaino con i soldi, videocamera e macchina fotografica ce l’avevamo in spalla!

Il mare di Anse Source d’Argent da pacifico e tranquillo è diventato molto mosso e così decidiamo di inforcare la bicicletta e dirigerci verso un’altra famosa spiaggia di La Digue chiamata Grand Anse.

Dopo alcuni saliscendi, in cui avvistiamo alberi di banane, gechi fosforescenti, galli, galline, pulcini e chi più ne ha più ne metta, approdiamo alla famosa spiaggia, molto ambita dai surfisti, visti i cavalloni altissimi!! Lo scenario è spettacolare: le onde alte circa 2 metri si susseguono velocemente, provocando un fragore non da poco. Sembra di essere in California…se avete visto il telefilm Baywhatch, capirete esattamente cosa intendo!

Anche qui, alle estremità della spiaggia, ci sono grandi blocchi di granito tra i quali si innalzano le palme.

Ci stendiamo a prendere il sole e ad assistere allo spettacolo, non prima di aver fotografato la furia di questo splendido mare!

Alcuni bagnanti che si divertono a sfidare le onde, vengono letteralmente travolti e buttati a terra!!

La spiaggia è larga ed è in gran parte in pendenza, ma nonostante ciò, la forza delle onde fa salire l’acqua fino in cima. Il cielo è azzurrissimo ed è la prima volta che lo vediamo completamente libero dalle nuvole da quando siamo alle Seychelles!

Il rumore creato dalle onde è assordante, tanto da risultare quasi fastidioso, così verso le 16.00 salutiamo Grand Anse e con le nostre biciclette facciamo ritorno al Patatran!

Vista l’intensa giornata, questa sera decidiamo di accontentarci di una pizza d’asporto mangiata sul terrazzino della nostra camera, ammirando l’oceano e giocando a scacchi.

Prima di coricarci, contempliamo la luna piena che si specchia nell’oceano Indiano ed illumina il magico cielo delle Seychelles.

23 luglio 2013

Anche questa mattina ci alziamo prima della sveglia.

Dopo un’abbondante colazione, partiamo per esplorare l’isola. Oggi abbiamo voglia di camminare, così ci avviamo in direzione di Anse Banane, a sud-est dell’isola.

Durante il tragitto osserviamo la vegetazione rigogliosa costituita prevalentemente da palme, hibiscus, banani, e da una siepe di color verde brillante di cui ignoriamo il nome, che fa fiorellini bianchi e che ci piace molto.

Accucciata sotto gli alberi scorgiamo una mucca con il suo vitellino. Poco più in là sulla destra ci fermiamo a fotografare un grazioso capitello…Che ci sarà di tanto particolare in una mucca e un capitello? Direte voi…sicuramente niente, tranne per il fatto che qui alle Seychelles ogni cosa appare più magica, e in vacanza si sa, hai più tempo per apprezzare le meraviglie del mondo e della natura, che nel tran tran quotidiano vengono date per scontate.

La prima tappa del nostro itinerario è Anse Grosse Roche che letteralmente sta per “Spiaggia della Grossa Roccia”. La raggiungiamo in circa 20 minuti di cammino. La caratteristica di questa spiaggia sta appunto nel grande masso che vi è ubicato. La location è piuttosto carina, peccato che la bassa marea di questa mattina non le renda giustizia.

Più avanti troviamo la spiaggia di Anse Banane. Scorgiamo una casa e una piccola capanna di legno dove vendono “Food & Drink”, e proprio lì accanto in un angolino delimitato da un muretto, quattro tartarughe di cui una molto piccola…che sorpresa!!

Proseguiamo il nostro cammino fino ad Anse Formos, una bella spiaggia, ma sicuramente non tra le migliori viste fino ad ora!

Qui la strada si interrompe. Decidiamo quindi di ritornare al Patatran e lungo la via notiamo un signore che sta pescando con la lenza.

Giunti all’hotel, ci sdraiamo comodamente sui lettini della piscina che si trovano direttamente sull’oceano…della serie: questa sì che è vita!

Oggi pranziamo al ristorante Ocean, anche se qui non si può certamente parlare di “buon rapporto qualità-prezzo”..per due piatti di pasta, non molto buoni e nemmeno abbondanti, con un litro d’acqua paghiamo la bellezza di 32 euro. Il conto presenta una maggiorazione del 15%, che non è poco!

Il pomeriggio lo trascorriamo sulla spiaggia di Anse Severe.

Verso le 18.00 dopo una bella doccia rigenerante, siamo già in paese. Vorremmo acquistare qualche souvenir, ma troviamo aperto solo un negozio, ritorneremo domani!

Ceniamo al “Chez Marston restaurant”. Ordiniamo filetto di pesce con salsa al latte di cocco e riso e pesce grigliato con salsa creola e soia con riso. Non mi riconosco più…qui alle Seychelles sto facendo la cura del pesce, proprio io che di certo non posso definirmi una pescivora come Dario!! “Tutta salute!” afferma il mio maritino soddisfatto. Il cibo è buono, ma non abbondante, ci rimane un posticino per un pancake con la marmellata! Il servizio è lento e attendiamo più di mezz’ora, e la marmellata è pure amara.

Imbocchiamo la via del ritorno. E’ il caso di aprire una parentesi in merito alla pressochè inesistente illuminazione di La Digue. Una volta superato il porto, bisogna munirsi di una torcia per non camminare al buio…e, diciamocelo, camminare di notte, con i rumori della foresta e degli animali in sottofondo e i pipistrelli grandi il triplo rispetto a quelli che siamo soliti vedere in Italia, che sorvolano la zona, non è affatto piacevole!! Un paio di volte abbiamo rischiato di essere investiti da una bici, loro non vedevano noi e noi loro. Sono saltata addosso a Dario, gridando terrorizzata, pensando si trattasse di chissà quale animale o delinquente…credo di non aver mai camminato così velocemente in vita mia e a ripensarci ora mi viene proprio da ridere.

Arrivati alla nostra stanza, tiro un sospiro di sollievo, ma non per molto: sulla parete trovo ad attendermi un simpatico geco che ci guarda…simpatico per Dario, ma non di sicuro per me che mi rifugio subito in bagno, mentre la mia dolce metà, con la tranquillità che lo contraddistingue sempre, armatosi di un ombrello, riesce a far uscire l’animaletto…ma è proprio in quel momento che scopriamo che la porta d’entrata, che consiste in una vetrata scorrevole, sul lato destro è aperta….. Ci guardiamo allibiti…

Controlliamo subito se manca qualcosa in camera, ma sembra tutto in ordine.

Dario chiama il custode che è di turno questa sera davanti al Patatran, il quale avvisa la reception che chiama un manutentore il quale in pochi minuti sistema la porta. La cosa strana è che troviamo una vite sul pavimento e la serratura non c’è più. Su internet molti parlano dei furti qui alle Seychelles, ma fino a questo momento non avevamo notato nulla di strano!

Dormiamo ugualmente sonni tranquilli, sapendo che due custodi staranno di guardia per tutta la notte.

24 luglio 2013

Alle 5.30 sono sveglia. Dario sta dormendo profondamente e io aspetto speranzosa che si svegli. Sono la solita impaziente, non vedo l’ora di scoprire quali altre emozioni ci regalerà questa nuova giornata qui alle Seychelles!

Finalmente alle 6.30, quando il sole sorge e filtra attraverso le tende, il mio dolce sposo apre gli occhi e mi dà il buongiorno.

Alle 7.45 siamo al Patatran. Neanche a dirlo siamo i primi.

Oggi, oltre a torta, croissants, pane e marmellata, ci pappiamo pure una deliziosa crepe appena fatta. Che profumo di vaniglia, sicuramente un dolce risveglio!

Stamattina il programma prevede una bella passeggiata in paese per comprare i souvenirs e alcune cartoline e per prendere un po’di sole nella spiaggetta del porto. Diciamo pure che i prezzi non sono molto economici: un francobollo costa più di 5 euro!

Optiamo quindi per scrivere le cartoline, ma consegnarle di persona ai diretti interessati!

Per pranzo ci riempiamo la pancia al ristorante “Chiaro di Luna” con pasta alla napoletana e sandwich con pomodoro e formaggio e contorno di patatine.

Facciamo ritorno al Patatran dato che la spiaggia non è un gran che, e dopo mezz’ora di siesta nel nostro bel terrazzino, ci dirigiamo verso Anse Severe, dove passiamo il resto del pomeriggio. Il cielo è terso e il sole dà il meglio di sé sprigionando tutto il suo calore. Consigliamo a tutti i viaggiatori di munirsi di scarpette dal momento che in questa spiaggia il fondale è roccioso, la barriera corallina non è lontana ed è facile farsi male.

Facciamo un breve bagno e più tardi rientriamo in hotel.

Stasera torniamo al Chiaro di Luna. La proprietaria ci propone il piatto forte della stagione: il pipistrello delle Seychelles…che si mangia da agosto a gennaio…inutile dire che io e Dario la guardiamo sorridendo pensando si tratti di uno scherzo, ma apprendiamo che il piatto in questione è una specialità del posto! Io comunque preferisco rimanere sul classico ordinando la Tuna steak che questa volta mi viene servita con una salsa alle cipolle piccante e saporita. Anche Dario che sicuramente è più coraggioso della sottoscritta, propende per il filetto di pesce alla griglia, il tutto accompagnato da riso e verdure fresche, per un totale di 28 euro.

La serata trascorre piacevolmente e tra chiacchiere e risate arriva l’ora di andare a nanna.

25 luglio 2013

Ci svegliamo, per modo di dire, più tardi del solito e la fame inizia a farsi sentire. Facciamo una abbondante colazione: la marmellata di banane è davvero squisita e tutt’ora la ricordiamo con molta nostalgia quando pensiamo alle Seychelles.

Trascorriamo l’intera mattinata in piscina.

Nel pomeriggio invece prendiamo il sole ad Anse Severe. Oggi c’è meno gente del solito, il mare è particolarmente tranquillo e la presenza di qualche nuvola che va e viene, ci permette di rilassarci senza continuare a boccheggiare per il gran caldo.

Ceniamo al Tarosa Restaurant che questa sera ci sorprende con un ottimo pesce grigliato e uno squisito filetto con salsa al latte di cocco. Il Tarosa si aggiudica il secondo posto nella nostra personale classifica di gradimento dei piatti migliori delle Seychelles, a pari merito con il ristorante Labourious di Anse Source d’Argent. Il primo premio va senza dubbio alla raffinatissima cucina de La Pirogue a Praslin!

Per concludere simpaticamente la giornata, decidiamo di filmare la passeggiata notturna che facciamo ogni sera per raggiungere il Patatran e mentre camminiamo con le nostre torce in testa, incontriamo un grazioso paguro che sta piano piano cercando di attraversare la strada!

Prima di addormentarci, facciamo un piccolo bilancio di questa luna di miele: concordiamo sul fatto che è stata assolutamente… INDIMENTICABILE!

26 luglio 2013

Ci svegliamo con un solo pensiero: questo è l’ultimo giorno di vacanza…l’obiettivo di oggi è quello di assaporarne ogni istante, e per fare questo cominciamo con una sublime colazione e una rilassante mattinata in piscina, ammirando l’oceano.

Pranziamo da Tarosa, con sandwich, patatine e pasta con pesce e pancetta, tutto buono e molto abbondante!! Cerchiamo di buttare giù il boccone con una bella camminata fino ad Anse Severe, dove alle 16.00 circa facciamo un bel bagno..ed è proprio in quel frangente che dei turisti stranieri ci indicano qualcosa che nuota a pochi metri da noi…si tratta di una grande razza nera che nuota leggera e indisturbata!! Un incontro inaspettato, perfetto per concludere degnamente la vacanza!

Ci godiamo tutto il sole che questa giornata ci regala e poi andiamo in camera a preparare le valigie, a malincuore…

Stasera ceniamo con una pizza sul mitico terrazzino e poi ci addormentiamo per l’ultima volta cullati dal suono delle onde…..

27 luglio 2013

Ci svegliamo con il sole. Dopo aver controllato di non aver dimenticato niente, prendiamo le valigie e ci rechiamo alla reception per il check out.

Ci gustiamo l’ultima colazione e poi su invito della direttrice lasciamo un commento scritto del nostro soggiorno qui al Patatran. Non possiamo che spendere parole positive su questo fantastico hotel di La Digue!!

Mentre attendiamo il taxi che ci porterà al porto, facciamo la conoscenza del nuovo direttore del Patatran: un simpatico signore italiano, proveniente dalla Toscana precisamente, che rimarrà a lavorare qui per circa 2 anni. Da quanto ci racconta, apprendiamo che quest’anno, a causa della crisi, i turisti italiani sono stati veramente pochi… solitamente nei mesi di luglio e agosto, erano proprio loro a riempire l’hotel!!

Il nuovo direttore ci conferma poi ciò che avevamo notato riguardo agli abitanti delle Seychelles: lo stile di vita e la mentalità sono molto differenti rispetto a quelli di noi italiani: qui non esiste la fretta e il ritmo frenetico che sono ormai divenuti la prassi in Italia. Qui calma e relax sono le parole d’ordine, anche sul posto di lavoro.

Quando sopraggiunge il nostro taxi, salutiamo il direttore e il Patatran, e con un po’ di magone diamo un ultimo sguardo all’oceano e ai bellissimi paesaggi di quest’isola meravigliosa.

La cosa strana è che sembra che anche le Seychelles vogliano salutarci: in pochi secondi il sole viene coperto da una nuvola e una leggera pioggerella inizia a scendere dal cielo, come le lacrime dai nostri occhi…..

Alle 10.30 spaccate partiamo con il traghetto in direzione Praslin.

E siccome le sorprese non finiscono mai, arrivati al porto veniamo fermati da due ragazzi che fanno parte dello staff della barca. A quanto pare dobbiamo pagare il ticket per il ritorno che non risulta pagato. Spieghiamo che l’impiegata al porto ci aveva detto che era già tutto a posto e per ben due volte ci aveva liquidato dicendo che era tutto ok e naturalmente paghiamo il biglietto.

Troviamo ad attenderci proprio il taxista che ci aveva accompagnati al Berjaya quando eravamo arrivati a Praslin! In pochi minuti siamo all’aeroporto dove dobbiamo aspettare alcune ore prima dell’imbarco.

Per ingannare l’attesa facciamo un bel torneo di scacchi!

Alle ore 17.00 imbarchiamo le valigie e dieci minuti dopo, quindi un’ora prima del previsto, ci fanno salire sul piccolo aereo con destinazione Mahè. L’aereo ha 20 posti ma essendo mezzo vuoto fanno salire anche noi.

Alle 20.30 partiamo per Abu Dhabi dove atterriamo puntuali all’1.00.

Il tempo di passare il controllo del metal detector e siamo già sull’aereo che ci riporterà in Italia. Il volo procede tranquillo.

Alle 7.00 ora locale, atterriamo a Milano e alle 7.45 siamo già in macchina pronti per rientrare a casa.

Durante il viaggio di ritorno, ci lasciamo andare ai ricordi…le Seychelles ci mancano già e ci auguriamo un giorno di poterci ritornare, magari per visitare le altre isole, per rivivere tutte le fantastiche emozioni di questi giorni…

Questo viaggio è e rimarrà sempre un viaggio speciale da portare nel cuore, perché è stata la nostra luna di miele e abbiamo avuto la fortuna di poterla trascorrere in un vero e proprio paradiso terrestre che auguriamo a tutti un giorno di poter visitare!

…ma è giunta l’ora di tornare alla realtà…e, siccome i colombini viaggiatori non si fermano mai, sono già pronti per una nuova avventura, sì perché…tra pochi giorni si riparte: la SARDEGNA ci sta aspettando!

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SEYCHELLES: luna di miele in paradiso



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