Seychelles, la nostra favola
Quindi non più turisti ma “protagonisti”.
Ad agosto iniziamo a parlarne, a settembre decidiamo, prenotiamo ed organizziamo tutto. Ci si può rivolgere direttamente ai tour operators locali che propongono vari pacchetti ma per non aver problemi linguistici e burocratici abbiamo preferito affidarci ad un tramite, un’agenzia viaggi italiana trovata su internet e specializzata in matrimoni all’estero. Decidiamo la data, 08 novembre 2010, dopo aver ricevuto la conferma che il posto da noi scelto per la celebrazione è disponibile, in un battibaleno e con un costo di soli 1.000 euro il nostro “wedding” è organizzato, il pacchetto comprende : trasporto in ox-cart (carretto tipico con i buoi), decorazioni floreali sulla spiaggia e sul tavolo cerimoniale, spumante, torta, servizio fotografico con album, foto stampate+cd e tutte le spese burocratiche.
Il 01 novembre si parte, sempre con gli Emirates, anche se questa volta il volo è costato quasi 900 euro! Meno male che lo abbiamo messo come lista nozze… A noi si sono uniti i miei genitori che ci faranno anche da testimoni.
Arriviamo il 02, peccato, sul passaporto non mettono più il timbro con il coco de mer… Abbiamo deciso di tralasciare Mahè e Praslin (visitate in precedenza) e di dirigerci subito a La Digue, l’isola che ci ha conquistato, dove intendiamo trascorrere tutta la nostra vacanza e fare “il grande passo”. Eh già, mi sono dimenticata di dirvi che il matrimonio verrà celebrato sulla mitica Anse Source d’Argent. Dall’aeroporto di Mahè prendiamo il pulmino del Cat cocos e ci imbarchiamo prima sul traghetto per Praslin (42 euro) e poi su quello per La Digue (12 euro), purtroppo il Praslin Express che per 30 euro effettuava la tratta Mahè-La Digue non è più operativo. Giunti al porto di La Digue, veniamo accolti da Jennita la proprietaria della guesthouse Hibiscus, tramite lei abbiamo prenotato il soggiorno presso il fratello : Pension Fidèle. Praticamente abbiamo una casa a due piani, costruita di recente (5 camere-4 bagni-cucina-salotto-veranda-giardino), tutta per noi, il prezzo a stanza è di 60 euro al giorno. Noleggiamo subito la biciclette (indispensabili per muoversi sull’isola) a 100 rupie al giorno, e come la volta precedente ci propinano dei mezzi scassati. A distanza di neanche due anni però, ci accorgiamo che La Digue è un po’ cambiata, stanno costruendo ovunque, case, strutture alberghiere, persino una stazione di servizio…probabilmente per l’aumento delle automobili; lungo le strade una volta si incontrava raramente un’auto, invece ora passano di frequente pulmini, taxi e camioncini. Anche i prezzi in genere sono un po’ aumentati e pure gli insetti volanti….(forse era il periodo?).
I primi 6 giorni trascorrono piacevolmente, prendiamo contatto con Thelma della Mason’s Travel, l’agenzia che si occuperà del matrimonio, visitiamo i posti che già conosciamo, Grand Anse e Petite Anse con le loro onde maestose e divertenti (in questo periodo non ci sono correnti forti e si può fare il bagno), Anse Patate, Anse Banane (fermatevi al baracchino sulla strada, oltre ai frullati di frutta si mangia dell’ottimo pesce per pochi euro), Anse Severe e naturalmente Anse Source d’Argent. Questa volta ci avventuriamo anche in nuove “esplorazioni”, ci spingiamo oltre Anse Fourmins fino ad Anse Caiman, rischiando di restare bloccati perché la marea era salita velocemente e dalla spiaggia non si passava quasi più, e dalla parte opposta fino ad Anse Marron. La spiaggia di Anse Marron è visitabile anche con delle guide, noi ci siamo andati da soli, quando c’è la bassa marea si passa tranquillamente dalla spiaggia di Anse Source d’Argent in direzione sud, sono circa 45 minuti, ma nell’ultimo tratto bisogna prendere un sentierino interno nella foresta (poco visibile) perché oltrepassare il promontorio di rocce granitiche è parecchio impegnativo (anche se noi l’abbiamo affrontato…).
Il fatidico giorno arriva, Josette, la proprietaria della pensione è gentilissima, mi regala un bel bouquet bianco di frangipane ed un album per le foto, fatto a mano, sul cancello di casa vengono appesi dei palloncini ed un bel cartello : “in questa meravigliosa isola due cuori si uniscono, che la vostra vita insieme sia come questa isola”, i preparativi fervono, vestiti, acconciatura e trucco…come da tradizione la sposa tarda un po’, il carretto col bue adornato di fiori è già arrivato e sta aspettando. Nel tragitto fino alla spiaggia ci sembra di essere delle celebrità, tutti quelli che incontriamo lungo la strada, locali e turisti ci salutano e ci fanno gli auguri. Arrivati ad Anse Source d’Argent c’è il fotografo che inizia a scattare foto in ogni posizione, la giornata è bella anche se c’è qualche nuvoletta ed un gran vento…, ci dirigiamo verso la zona appartata della spiaggia dove è stato allestito il nostro banchetto e facciamo conoscenza con Ranie, il funzionario che effettuerà la cerimonia: sono le ore 11.
Ci sediamo sulle sedie in paglia incorniciate da fiori, alle nostre spalle c’è un incredibile mare verde, una palma imponente ed i massi di granito. Siamo emozionati, con gli occhi luccicanti ed i sorrisi stampati, quasi inebetiti, tutto accade velocemente: le frasi di rito che dobbiamo ripetere in inglese (anche se con qualche intoppo di pronuncia), lo scambio degli anelli, le firme ed il brindisi con lo spumante fresco. La torta invece ce la consegneranno a casa. Il tappo dello spumante, secondo la tradizione locale ci viene restituito dal funzionario con la scritta della data, il suo nome e una monetina incastonata, è il suo augurio personale e va conservato come porta fortuna. Terminato il rito continuiamo il servizio fotografico sulla spiaggia, a piedi nudi sulla sabbia: impagabile! Lì mia mamma chiede ai ragazzi rasta di mettermi la canzone di Bob Marley “One Love”.
All’ora di pranzo siamo già di ritorno, ci cambiamo, pranziamo al take away al porto e torniamo in spiaggia. Al pomeriggio quando rientriamo troviamo un’altra sorpresa, il nostro letto è pieno di fiori bianchi e sul comodino ci sono due bicchieri con una bottiglia di spumante (anche questa è opera di Josette), così alla sera dopo cena, invitiamo lei e i suoi due bimbi a brindare con noi e a mangiare la torta ed i confetti che ci siamo portati da casa.
Il giorno successivo altro momento emozionante, al tramonto, ad Anse Patate, una tartaruga esce dall’acqua e cerca di deporre le uova dietro ad un cespuglio, purtroppo intimidita dai turisti curiosi che le stanno attorno abbandona l’idea e se ne ritorna in acqua, una guida del posto dice che ritornerà, magari di notte, probabilmente era in perlustrazione ed ha individuato il luogo giusto.
10 novembre : purtroppo è arrivato il triste momento della partenza, lasciamo La Digue ed in serata arriviamo a Mahè, pernottiamo al Chateau Bleau per la vicinanza all’aeroporto. Qua ci viene consegnato l’album con le foto del matrimonio, stupende! Ci sono dei colori incredibili, sembrano ritoccati, e noi sembriamo dei divi…
11 novembre: all’alba ci dirigiamo in aeroporto, guardando il passaporto si accorgono che oggi è il mio compleanno e come regalo ci permettono di attendere l’imbarco nella lounge esclusiva della business e first class, con divani, tv, internet e buffet a disposizione! Come inizio di giornata non è male, visto cosa ci attenderà dopo: scalo a Dubai e proseguimento per Delhi, e sì, mi ero dimenticata, il viaggio di nozze lo facciamo in India (ahimè), ma questa è un’altra storia…
Ultima sorpresa, a dicembre scopriamo che siamo già sposati anche per lo Stato Italiano, l’ambasciata ha inviato la documentazione al nostro Comune che in automatico ha registrato tutto!