Seychelles in libertà

Dopo diversi viaggi abbastanza faticosi nei vari angoli del mondo, quest’anno abbiamo deciso di fare un viaggio tranquillo, con mare e sole. La scelta è caduta sulle Seychelles, meta da sogno e mai affrontata a causa (credevamo) del costo troppo elevato. Ma leggendo i resoconti su Turisti Per Caso ci siamo resi conto che invece si può fare...
Scritto da: Ilariasalv
seychelles in libertà
Partenza il: 09/08/2007
Ritorno il: 27/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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Dopo diversi viaggi abbastanza faticosi nei vari angoli del mondo, quest’anno abbiamo deciso di fare un viaggio tranquillo, con mare e sole. La scelta è caduta sulle Seychelles, meta da sogno e mai affrontata a causa (credevamo) del costo troppo elevato.

Ma leggendo i resoconti su Turisti Per Caso ci siamo resi conto che invece si può fare tranquillamente spendendo cifre non eccessive. Eravamo in 4: Ilaria, Giuliano, Elena e Fabio.

Abbiamo prenotato tutto da casa tramite internet, compresi i voli. Le pagine che seguono contengono una serie di informazioni e considerazioni generali sulle Seychelles secondo la nostra esperienza, seguite da un resoconto giorno per giorno del nostro viaggio.

Itinerario: Abbiamo organizzato il nostro viaggio dividendo equamente i giorni nelle 3 isole principali secondo questa successione: 5 giorni a Mahè, 5 giorni a Praslin e 5 giorni a La Digue.

A posteriori secondo noi una vacanza più lunga potrebbe risultare un po’ noiosa specialmente se il clima non è tra i più favorevoli.

La successione delle isole da visitare dovrebbe essere tale da avere sempre un crescendo di emozioni. Se si va prima a La Digue tutte le spiagge che si vedranno dopo (specialmente quelle di Mahè ) sembreranno banali.

Voli: Abbiamo viaggiato con la Emirates, ottima compagnia aerea degli Emirati Arabi Uniti che fa scalo a Dubai. Abbiamo prenotato tutti i voli tramite www.Travelprice.It .

Fabio ed Elena sono partiti col nuovo volo diretto degli Emirates Venezia – Dubai attivo da aprile 2007, con coincidenza per le Seychelles, mentre Ilaria e Giuliano sono partiti da Roma.

Poiché abbiamo prenotato un pò tardi (inizi di luglio per partenza 9 agosto) Elena e Fabio hanno pagato il volo 1180 euro mentre Giuliano ed io, che avevano un volo gratis per Dubai A/R con 40000 miglia Alitalia (in realtà Roma-Parigi-Dubai), abbiamo acquistato il biglietto Dubai – Seychelles a 619 euro.

L’unico problema dei voli Emirates è che arrivano la sera a Dubai e la coincidenza è la mattina successiva, perciò bisogna dormire a Dubai.

Noi abbiamo scelto l’albergo “Le Meridien Dubai” carino e molto conveniente poiché è a soli 3 minuti di auto dall’aeroporto ed il trasferimento è gratuito: basta andare agli arrivi del Terminal 1 (quello dove arrivano la maggior parte dei voli internazionali) ed andare al chioschetto dell’albergo. Loro prendono la macchina e ti accompagnano. Lo stesso lo fanno dall’albergo all’aeroporto. Poche altre compagnie aeree arrivano alle Seychelles: la Qatar che fa scalo a Doha, la British Airways con scalo a Londra, l’AirFrance con scalo a Parigi, la Condor che parte da Francoforte ed ovviamente l’Air Seychelles che parte da Roma.

Ricordatevi 3 giorni prima della partenza di recarvi presso una qualsiasi agenzia del turismo (Mason o Creole Travel Services) per confermare il volo di ritorno.

Guide La mitica Lonely Planet è sempre utile ma abbastanza datata (versione italiana del 2004 che è la traduzione della versione inglese 2003). Molto più utile è stato il collage che ho fatto delle relazioni trovate su Turisti per Caso che ho portato in viaggio come guida.

Abbiamo trovato molto utile il sito www.Seychelles.Com da cui ricavare notizie di ogni genere in particolare sugli alberghi e guesthouse ma anche sul costo dei taxi per le varie tratte.

Clima Le Seychelles hanno due stagioni principali quella secca che va da giugno a settembre e quella calda e umida che va da ottobre a maggio. Nella stagione secca tira il vento molto forte da sud-est quindi mare è spesso mosso.

Il clima che abbiamo trovato noi (mese di agosto) è stato sempre molto piacevole, massimo 29°C e sempre ventilato. In questo periodo la zona sud-est di Mahè è molto ventilata specialmente di sera, impossibile stare in veranda a leggere o a parlare con gli amici. La Digue invece è in assoluto la più umida e meno ventilata.

Abbiamo incontrato 2 giorni di pioggia abbastanza pesanti, il primo quello di trasferimento da Mahè a Praslin, ed un altro giorno a La Digue. Specialmente a La Digue è molto difficile fare qualcosa se piove: niente spiaggia, ma anche nient’altro da fare (no pub, nulla da visitare al coperto…Solo pochi negozietti che si visitano tutti in mezz’ora). Salute Dopo tanti anni finalmente un viaggio in cui si possono mangiare tranquillamente insalate, ghiaccio, gelati: non ci è sembrato vero! Non abbiamo sentito nessuno che si sia mai sentito male con la classica diarrea del viaggiatore. L’acqua dei rubinetti è potabile, anche se, a dire il vero non l’abbiamo mai bevuta, ma ci siamo tranquillamente lavati i denti.

Gli standard igienici ci sono sembrati del tutto adeguati a quelli occidentali. Anche i bagni pubblici erano tutti molto puliti, spesso meglio di quelli che troviamo in Italia. Per quanto riguarda le malattie tropicali anche se appartengono all’Africa fortunatamente le Seychelles sono esenti da problemi sanitari tipo malaria. Anche l’emergenza per la febbre Chikugunya (malattia endemica che consiste in una forte influenza provocata da una zanzara) che circa due anni fa ha avuto una forte recrudescenza è completamente rientrata (però è arrivata in Italia!).

Attenzione invece ai colpi di sole: specialmente nei mesi estivi, quando c’è sempre vento non si ha la percezione del sole che scotta (ce ne rendevamo conto quelle rare volte che il vento cessava…), per cui sono assolutamente necessari un cappellino ed una crema ad alto fattore protettivo (noi abbiamo usato la 30 per la prima settimana e poi la 20).

Inoltre sono necessari repellenti per zanzare e per le sandflies, insettini che si trovano in spiaggia e che colpiscono in special modo al tramonto provocando dei grossi bonfi molto pruriginosi.

Sicurezza Le Seychelles ci sono sembrate una meta sicura. Mai avuto un momento in cui ci siamo sentiti in pericolo. Tuttavia come dappertutto, non lasciare oggetti incustoditi in spiaggia o in albergo.

Trasporti Da Mahè a Praslin abbiamo preso l’aereo, volo Air Seychelles (acquistato anche questo su www.Travelprice.It ). Il volo dura 15 minuti su un piccolo aereo tutto colorato da 20 posti e costa 59 euro a tratta. Il volo è stato tranquillo sia all’andata che al ritorno.

Altrimenti da Mahè a Praslin si può andare via nave ma è sconsigliato a chi soffre di mal di mare in quanto, specialmente ad agosto, il mare è spesso molto mosso.

Da Praslin a La Digue invece è necessario prendere il traghetto. La traversata dura 15 minuti e costa 10 euro a tratta. Noi abbiamo trovato il mare un po’ mosso ma nessuno ha avuto fastidi.

Noleggio auto Sia Mahè che Praslin sono serviti da autobus (3 rupie a biglietto) che circolano però solo fino alle 19.00. Poiché gli autobus non passano troppo spesso e gli orari non sono affatto chiari noi abbiamo preferito noleggiare la macchina in entrambe le isole. Poiché Elena aveva conosciuto qualche giorno prima di partire Vincent, un seychellese che lavora a Vicenza, ci siamo fatti consigliare da lui e ci ha fatto noleggiare la macchina a Mahè al prezzo che la pagano gli abitanti: 25 euro al giorno mentre per i turisti, se si riesce a trattare, il prezzo minimo è 45-50 euro al giorno. Anche a Praslin ci hanno fatto un leggerissimo sconto ma l’abbiamo pagata 40 euro al giorno.

Ci sono molte agenzie di noleggio, negli aeroporti potete fare anche il giro per vedere chi vi fa lo sconto maggiore. Tenete conto che fuori dall’aereoporto noleggiano a 50 euro/giorno con il 5° giorno gratis. Quindi… Inoltre prezzi più alti non corrispondono a vetture migliori quindi controllare freni, fanali, frecce e gomme prima di decidere. Noi avevamo gli spruzzini dell’acqua che non funzionavano (ovviamente ce ne siamo accorti quando ne abbiamo avuto bisogno…). Noi abbiamo preso una macchina piccola, la Daihatsu Charade che, anche se a prima vista sembra troppo piccola, è l’ideale perché le strade sono tutte asfaltate ma abbastanza strette. Il ciglio della strada è molto spesso delimitato da un canale di scolo profondo mezzo metro che mette un po’ di tensione. Da ricordare che non hanno il concetto di guardrail.

Nella zona sud est di Praslin ad esempio spesso la strada delimita il mare (non la spiaggia) e di notte senza guardrail non è chiarissimo il limite tra l’asfalto e l’acqua… Inoltre attenzione agli autobus locali che sfrecciano a velocità folle e ricordatevi che la guida è a sinistra!!! Comunque noi consigliamo assolutamente l’auto perché da la possibilità di girare a lungo ed in largo l’isola in completa libertà e di andare a cena nei vari ristoranti. Infatti se non si pernotta a Beau Vallon (Mahè) o a Cote d’or (Praslin) non pensate di trovare ristoranti come da noi. Non c’è proprio niente e sarete costretti a cenare nel ristorante dell’albergo (se c’è), oppure a muovervi con il taxi. In questo caso ricordatevi sempre di accordarvi per farvi venire a riprendere.

Noleggio bici Sconsiglio vivamente di noleggiare la bici a Praslin, sia perché ci sono molte salite ( anche con il 30% di pendenza) e perché le strade sono strette e c’è spesso il canale di scolo. I locali guidano come pazzi e per i pedoni ed i ciclisti è abbastanza pericoloso.

Invece consiglio di noleggiare la bici a La Digue. Per un solo giorno costa 50 rupie, se invece la noleggiate per più giorni il prezzo diventa 35 rupie al giorno. Noi l’abbiamo noleggiate da Tati’s a La Passe (vicino al Tarosa Restaurant) per 4 giorni. Parlando con altri italiani e stranieri abbiamo scoperto che non conviene noleggiare le biciclette direttamente dall’albergo o tramite la propria guesthouse perché i prezzi sono decisamente più alti. Da Kot Babi (dove alloggiavamo noi) le bici costavano 50 rupie al giorno indipendentemente dal numero dei giorni, mentre in alberghi quali le Domaine de l’Orangerie costano addirittura 7 euro al giorno… Percio’ appena arrivate a La Digue prenotate nei chioschetti di “rental bycicle”, sono in assoluto i più convenienti! Cambio Come è noto è molto diffuso il cambio in nero. E’ molto facile cambiare, ci sono i rasta che lo fanno per mestiere, sono lì in attesa dei turisti, oppure potete chiedere al tassista, al negoziante ecc.

Noi abbiamo cambiato sempre 1 euro a 12 rupie, ma abbiamo saputo che a La Digue cambiano anche a 13 o addirittura a 14 rupie. Ovviamente si può contrattare, più è alto l’importo da cambiare più potete trattare. Noi abbiamo cambiato 300 euro a testa.

Una operazione che consiglio di fare una volta fuori dall’areoporto è di cambiare al cambio “regolare” una piccola quantità di denaro e non buttare la ricevuta per permettervi di cambiare eventuali resti al ritorno. Portatevi un bel pò di contanti perché dovrete pagare tassativamente in Euro: – Gli hotel + gli extra – Il volo Mahè-Praslin – Il traghetto Praslin-La Digue – Ingresso alla Valleè de Mai – Ingresso a Source d’Argent – Ingresso a Le Jardin de Roi – Ingresso al giardino botanico di Praslin – Le tasse di sbarco sulle isole vicine in caso di escursione – Noleggio auto – Acquisti al Duty Free dell’aeroporto di Mahè Potrete invece pagare in Rupie : – Pasti nei ristoranti – Acquisiti al supermercato – Noleggio biciclette – Benzina (7.85 rupie al litro) – Souvenir Alberghi Se ne trovano per tutte le tasche, dai 50 ai 500 euro a notte (da spartane guesthouse ad alberghi di fama mondiale come il Lemuria a Praslin). Per quanto riguarda la nostra esperienza abbiamo spedito circa 80 e-mail, a quasi tutti gli alberghi e guesthouse delle Seychelles per verificarne costi e disponibilità, selezionando quelli che avevano l’aria condizionata (fondamentale almeno nel mese di agosto…).

La nostra scelta è caduta su: Mahe’: -“Le Relax Beach Hotel” la prima notte. L’albergo (costo 122 euro la camera doppia con colazione ed aria condizionata) è gestito da indiani, è carino anche se avrebbe bisogno di una pulizia più accurata… Posizionato di fronte ad Anse Royale abbastanza carina. -“Jamelah Apartments” le altre 4 notti (95 euro la camera doppia con colazione ed aria condizionata): posizionato su Anse Aux Pins è nuovo e pulito. Consiste in 4 miniappartamenti con angolo cottura salottino letto e terrazzo, due a piano terra e due al primo piano. Hanno anche due camere doppie nella villa in costruzione a fianco della principale (50 euro la camera doppia con colazione, ma il bagno è senza porta!). La spiaggia è molto piccola: se c’è l’alta marea la spiaggia è praticamente inesistente mentre se c’è la bassa marea l’acqua arriva al massimo al ginocchio. I proprietari, una giovane coppia porta la colazione direttamente nell’appartamento. Questi hanno 3 cani di cui 2 rotweiler che a prima vista possono far paura ma sono molto docili.

Praslin: -“Le Relax Beach Resort”(costo 122 euro la camera con colazione ed aria condizionata): Gestito dalla stessa catena di quelli di Mahè, questo hotel posizionato su Grand Anse è molto più carino di quello di Mahè ed ha un bellissimo giardino con piscina. Le stanze sono posizionate tutte a piano terra e sono tipo bungalow. Non hanno l’angolo cottura e sono abbastanza piccole ma pulite. Il resort ha anche il ristorante che offre cucina creola ed indiana. La spiaggia di Grand Anse è una bella lingua di sabbia ma, almeno in questo periodo dell’anno, è piena di alghe e del tutto impraticabile. La Digue: -“Petra’s Guesthouse”: è stata la peggior sistemazione del viaggio. A La Digue abbiamo avuto problemi a prenotare perché era già tutto pieno. Siccome volevamo andare da Kot Babi che non aveva posto alla data prescelta, abbiamo scelto per una notte una delle poche guethouse che avevano ancora stanze libere. Il costo era di 70 euro a notte la camera doppia con colazione senza aria condizionata. Le camere erano vecchie e malmesse, un ventilatore rumorosissimo non ci ha fatto dormire la notte (spegnerlo sarebbe stato impensabile). La mattina a colazione abbiamo scoperto che la proprietaria ha anche una nuova costruzione dove le camere sono più nuove e con aria condizionata allo stesso prezzo. -“Kot Babi Guesthouse”: dopo aver letto le ottime recensioni sia su Kot Babi come guesthouse che su Babi come cuoco, abbiamo deciso di prenotare la mezza pensione. Il prezzo è stato di 130 euro a camera per la mezza pensione. Le camere sono carine e pulite, la posizione è ottima vicino al Jetty di La Digue e alla “downtown” di La Passe. Ottima la cena che viene servita su un lungo tavolo nel patio insieme a tutti gli altri ospiti. In questo modo è facile fare nuove amicizie ed infatti la cena era il momento in cui tutti gli ospiti si riunivano e raccontavano le proprie avventure sull’isola… Da ricordare però che le bibite ed eventuali caffè o tè sono extra, come le uova a colazione e non esiste un listino prezzi. Noi lo abbiamo scoperto alla fine: frittata 2 euro, acqua ½ litro 2 euro, acqua 1 litro 2.5 euro, birra 2.5 euro, caffè 1 euro.

Ristoranti Un discorso a parte va fatto per i ristoranti: mentre a Mahè c’è una scelta abbastanza ampia di ristoranti, a Praslin ed a La Digue i ristoranti veri e propri si contano sulle dita di una mano. Ci sono poi i ristoranti degli alberghi, quelli che fanno la mezza pensione, nel qual caso è necessario prenotare prima.

Inoltre è molto più conveniente pagare in rupie che in euro. Spesso i menù hanno il doppio listino ed il cambio rupie/euro è generalmente quello ufficiale.

Mahe’: -“The Pirates Arms” a Victoria sulla Independence street, vicino al Big Ben, cucina creola ed occidentale, buono ma niente di speciale, servizio molto lento. Fa anche pub, musica dal vivo, karaoke e bar, ed è pieno di gente locale specialmente il sabato sera. Costo per un piatto di pesce alla creola+ gelato+ birra circa 100 Rs a testa.

-“Boat House” sulla Beau Vallon, ottimo, specializzato in cucina creola, fa solo buffet e costa 145 Rs a testa escluse le bevande. Ottimo ed abbondante, sicuramente da consigliare.

-“Vye Marmit” al Craft Village, segnalato da molte guide, eravamo solo noi quattro e tante zanzare. Servizio impeccabile, posto carino (sarebbe stato meglio se ci fosse stato qualche altro ospite…), cibo buono ma niente di eccezionale (circa 130 Rs a testa). Abbiamo poi scoperto che è il luogo dove organizzano i ricevimenti di chi si vuole sposare alle Seychelles.

-“Anse Soleil Cafè” sulla spiaggia di Anse Soleil. Molto carino, proprio sulla spiaggia, cucina semplice ma molto gustosa, molto pesce fresco alla griglia. Ottima l’insalata di gamberoni. Non si può prenotare perciò bisogna arrivare presto sia a pranzo che a cena perché ha pochi coperti. Da consigliare sicuramente.(Insalata di gamberoni + pesce alla griglia+acqua + caffè costo 150 Rs a testa). -“Rendez vous” a Victoria proprio sull’incrocio del Big Ben. Ottimo, cucina francese, carino il locale, molto trendy anche se un po’ turistico. Abbiamo speso 188 Rs a testa. Da consigliare sicuramente per una serata speciale.

Praslin -“The Britannia Hotel Restaurant” Ci siamo resi conto che oltre al ristorante del nostro albergo non c’erano altri ristoranti nell’arco di circa 8 Km e perciò abbiamo cercato nei vari hotel ed abbiamo trovato solo questo ristorante dell’Hotel Britannia in cui c’erano circa 10 persone ed allora siamo andati là. Non male il fish kebab, molto fresco. L’acqua in bottiglia aveva un sapore imbevibile. Costo per un piatto di pesce+ gelato+ acqua 180 Rs a testa.

-“Le Goulue” sulla Cote d’or, ottima la cucina ed ottimo il rapporto qualità prezzo. Abbiamo speso 119 Rs a testa. Da consigliare.

-“Le Chevalier” ad Anse Lazio, carino ma un po’ caro. Comunque meno caro di Bon Bon Plumè che si trova all’altro angolo di Anse Lazio. Abbiamo mangiato bene ma abbiamo preso un hamburger perciò è difficile da giudicare (circa 125 Rs a testa). E’ aperto solo a pranzo, ma su prenotazione (se ha almeno 8 persone) può aprire anche a cena. -“Coco Rouge” specializzato in cucina creola, fa solo menù fisso e costa 145 Rs a testa escluse le bevande. Ottimo ed abbondante, sicuramente da consigliare. Di giorno ci era sembrato dalla strada un negozio in disuso, ma la sera è molto carino e la proprietaria molto simpatica.

-“Oganibar” Vicino al Jetty di Praslin. Molto carino, cucina ricercata e molto gustosa. Da consigliare il pesce cotto nella foglia di banano. Ottimi anche i gamberoni alla vaniglia. E’ meglio prenotare perché è sempre pieno. Noi siamo tornati 2 volte (circa 225-235 Rs a testa).

-“Da Luca”: dopo tutte le recensioni su questa gelateria-pizzeria, da bravi italiani non potevamo non andare. Il locale avrebbe bisogno decisamente di una risistemata, sembra un vecchio bar di campagna molto trascurato. Comunque le pizze sono buone ed i gelati non male. Anche qui è sempre pieno e la sera è aperto solo fino alle 21 (pizza+bibita circa 75 Rs a testa). -“Le Rocher”: Dopo aver letto le ottime recensioni su questo ristorante, avevamo deciso di fare una botta di vita e spendere 70 euro a testa in questo posto meraviglioso. Purtroppo è chiuso da Giugno 2007! Il ristorante con annessa villa è stato venduto ad un altro proprietario che non ha ancora deciso se riaprire il ristorante oppure no. Si saprà tra qualche mese… -“Le Laurier” sulla Cote d’Or. Non siamo riusciti ad andare perché era sempre tutto prenotato. Fanno solo buffet e costa o 30 euro o 250 rupie (molto meglio pagare in rupie considerato il cambio…). Non possiamo dare giudizi ma c’è da dire che è sempre pieno… La Digue -“Chez Marston”: niente di speciale (circa 120 Rs a testa) -“Tarosa Restaurant” buono ma le porzioni sono piccole rispetto alla media. Il sabato sera è l’unico locale dove c’è un po’ di vita e si balla (la Sega, il ballo tipico seychellese ma anche musica da discoteca). Pranzo con sandwiches e bibita circa 65 Rs a testa.

-“Coco Loutier” a Grand Anse, aperto solo a pranzo: fanno il buffet che chiude alle 14 e costa 135 rupie. La domenica fanno il buffet di solo pesce a 200 Rs. Buono.

-“Bar della Union Estate” Buono ma niente di eccezionale aperto solo a pranzo, porzioni di pesce molto abbondanti. Insalata mista con pesce + dolce + acqua circa 80-90 Rs a testa.

-“Zerof” siamo stati a pranzo ed abbiamo preso dei tramezzini. Carino il locale(circa 70 Rs a testa).

-“Kot Babi”, buono ed abbondante ma penso che sia necessario prenotare almeno la mattina perché in genere fa solo cena per la mezza pensione.

Spiagge E’ difficile dare un giudizio sulle spiagge perché dipende molto dalle maree e dal periodo dell’anno in cui si visitano. Specialmente a la Digue è necessario informarsi sulle maree per organizzarsi la giornata. Noi abbiamo visitato: Mahe’: -Anse Soleil: molto carina, mare un pò mosso, sono necessarie le scarpette anticorallo perché il fondo è roccioso -Beau Vallon: lunga spiaggia, bella e facilmente balenabile, ideale per chi non sa nuotare e per i bambini -Anse Takamaka: carina, mare molto mosso e forti correnti, non facile fare il bagno.

-Anse Intendance: bella ma c’è il divieto di balneazione a causa delle forti correnti -Grand Anse: carina ma c’è il divieto di balneazione a causa delle forti correnti -Petit Anse: Bellissima: si raggiunge seguendo le indicazioni per Anse Soleil. Una volta arrivati ad un grande cantiere si parcheggia la macchina e si seguono a piedi le indicazioni x Petit Anse. Il sentiero è abbastanza facile all’andata (quasi tutto in discesa) e terribile al ritorno (tutto in salita). Ci vogliono almeno 20 minuti per tratta ma ne vale la pena. Purtroppo stanno costruendo un mega albergo e tra qualche anno non sarà piu’ cosi’ bella e selvaggia… Praslin -Anse Lazio: Bellissima ma anche la più affollata, ci siamo tornati 3 volte, mare tranquillo e spiaggia ampia. Fate una passeggiata oltre gli scogli sulla sinistra, ci sono delle calette molto carine.

-Anse Georgette: Bellissima. E’ una delle spiagge del Lemuria. Albergo famoso a livello internazionale ha all’interno un bellissimo campo da golf. E’ necessario prenotare facendosi annunciare dal proprio albergo. Prendono poche prenotazioni al giorno e non accettano gruppi. Per raggiungerla è necessario fare una facile passeggiata di circa 20 minuti ai bordi del campo da golf. Portarsi qualcosa da mangiare che non c’è assolutamente nulla a meno che non vogliate tornare al Lemuria e pranzare in uno dei costosissimi ristoranti…

-Anse Volbert (Cote d’Or): Carina, la spiaggia dove sono molti alberghi, e dove c’è più vita a Praslin. Niente a che vedere con le precedenti.

-Consigliamo inoltre di andare nelle spiaggette meno conosciute nella zona sud dell’isola dove potete “rischiare” di rimanere completamente soli durante tutta la giornata, in un ambiente tipo “Castaway”… La Digue -Anse Source d’Argent: Bellissima, la spiaggia simbolo delle Seychelles. Si trova dentro l’Union Estate e per entrare è necessario pagare 4 euro o 5 USD. Se conservate i primi due biglietti il terzo ingresso è gratis. E’ meglio andare quando c’è la bassa marea. Informatevi al porto di La Passe per le maree.

-Grand Anse : bella ma non balneabile -Petit Anse : simile a Grand Anse ma anche qua c’è il divieto di balneazione. Suggerirei di rispettare i divieti di balneazione in quanto durante la nostra vacanza proprio qui una ragazza italiana è annegata nonostante fosse in acqua fino alla vita. Le correnti sono fortissime e ti trascinano al largo con una forza inaudita… -Anse Coco : Bellissima, ma anche se non c’è il divieto di balneazione è consigliabile non fare il bagno a causa delle forti correnti. Se si continua il sentiero, si arriva in una specie di laguna dove si può fare il bagno.

-Anse Patate : carina e molto affollata -Anse Severe : spiaggia ampia ma acqua troppo bassa per fare un vero bagno.

Shopping Se fate selfcatering portatevi dall’Italia pasta, sughi ed olio. I supermercati sono deludenti dappertutto, compresa Victoria. Il supermercato più rifornito delle Seychelles è a La Digue da Gregoire’s dove invece potrete trovare molti prodotti italiani. Noi ci eravamo portati qualche pacco di pasta e sughi pronti ma abbiamo avuto l’angolo cottura solo nella guesthouse di Mahè perciò abbiamo cucinato poco. Inoltre ci siamo portati le insalate già pronte in caso di necessità a pranzo se ci fossimo trovati in qualche spiaggia (come è successo) lontano da qualsiasi supermercato o ristorantino. Ricordatevi inoltre che tutti i negozi e supermercati chiudono il sabato a mezzogiorno e la domenica. Ci sono comunque i negozietti gestiti dagli indiani che sono aperti sempre (si possono comprare bibite e biscotti).

Abbiamo trovato la crema protettiva per il sole sia a Praslin sulla Cote d’Or che a La Digue nei negozietti di souvenir a La Passe.

Non dimenticatevi: – un K-Way (per gli scrosci improvvisi) – una torcia per camminare la sera (le strade non hanno illuminazione e le biciclette non hanno fanali), – le scarpette di gomma anticorallo, – maschera e pinne, – creme solari ad alto fattore protettivo, – repellente per le zanzare – un adattatore di corrente tipo inglese.

E per quelli di voi che non si sono ancora stufati di leggerci, ecco il diario giorno per giorno del nostro viaggio scritto da Giuliano: 09 AGO Sveglia devastante all’alba (03:45) per prendere il treno ad Orte alle 05:11, arrivare a Fiumicino alle 07:24 e volare con il volo Air France delle 09:25 per Parigi.

La coincidenza per Dubai delle 13:15 è annunciata con 75 minuti di ritardo. Si decolla finalmente alle 15.00, durante il volo microsonni a catena, durante i quali riesco a vedere ben 2 film (Un ponte per Terabithia e Spiderman 3). Ilaria scatenata con i videogiochi. Arriviamo a Dubai alle 23.15 ed incontriamo Elena e Fabio al controllo passaporti, arrivati da Venezia con volo Emirates. Arrivano tutti i bagagli (un successo, vista la situazione di Fiumicino e Venezia) e con shuttle di cortesia ci trasferiamo al Le Meridien appena fuori dall’aeroporto (comodissimo). L’uscita dal terminal è devastante: alle 00:30 la temperatura era di 38°C, un muro di calore, umido, occhiali appannati (mai successo!). Rapido check-in e dritti in camera (bella e super accessoriata) per doccia rilassante e meritato sonno.

10 AGO Sveglia alle 07:30, colazione in camera con frutta, caffè espresso (c’è la macchinetta in camera!) e biscotti (dall’Italia). Si ritorna in aeroporto per nuovo check-in di Ilaria e Giuliano, mentre Elena & Fabio lo avevano fatto da Venezia direttamente per Mahè. Elena & Fabio cercano di fare colazione, ma viene chiamato il last call del nostro volo un’ora prima della partenza (boh!). Botta di fortuna con i posti: Elena e Fabio sono esattamente davanti a noi con posti finestrino (ovviamente tutti sull’ala).Viaggio tranquillo, Elena e Fabio dormono, io leggo, Ilaria imperterrita impegnatissima con i videogiochi. Si atterra a Mahè in orario alle 15:00 con il sole, solita perdita di tempo al controllo passaporti, tutti i bagagli arrivati (evviva!) ed agli arrivi ci attende Vincent, seychellese trapiantato a Vicenza (ora in vacanza) e conosciuto da Elena appena prima di partire, che ci procura l’auto a noleggio a prezzo scontatissimo (300 rupie al giorno, 25 euro, la metà del prezzo normale!). L’auto è una Daihatsu Charade, una mini car con A/C per 4 persone, ma i bagagli non c’entrano, per cui Vincent ci accompagna all’albergo con la sua auto. Nell’attesa dell’auto riusciamo a fare il cambio in nero a 1 euro=12 rupie (quello ufficiale è 8,5 rupie). Il cambio in nero è pratica diffusissima (anche se illegale) perché i seychellesi sono costretti a fare molti acquisti solo in Euro (es. Pezzi di ricambio auto, elettronica) e quando un seychellese va all’estero non può cambiare più di 400 euro. Siamo al Le Relax Hotel and Restaurant ad Anse Royale (20 min. Dall’aeroporto), carino con bella vista sull’oceano, gestione indiana. E’ ormai tardo pomeriggio, si scaricano i bagagli, si saluta e ringrazia Vincent che rivedremo prima di ripartire per Praslin, e si parte per Victoria, la capitale, per cenare al The Pirates Arms, consigliatoci da Vincent. Il driver sarà Fabio per tutto il viaggio, perché io sono senza patente (rubata insieme al portafoglio in Italia), che guida con molta circospezione (guida a sinistra, strade strette senza banchina, anzi con veri e propri canali) facendo frequentemente andare il tergicristallo al posto delle frecce (ma le prime volte è normale, i comandi sul cruscotto sono tutti invertiti!!). Si ritorna in albergo con un buio a cui non siamo più abituati, le strade non sono illuminate ed i locali camminano tranquillamente sul ciglio della strada, fare attenzione! Si va a nanna eccitati : domani cominciano le vere vacanze! 11 AGO Sveglia alle 7:45, colazione alle 8:30 (sarà l’orario di tutte le vacanze) . Alle 9:30 io e Fabio partiamo per il Jamelah Apartments & Guesthouse , che si trova ad Anse aux Pins, 10 minuti di auto ritornando in direzione dell’aeroporto; sarà la nostra sistemazione definitiva a Mahè. Si fanno due viaggi (prima i bagagli, poi le persone); il posto è carino, gli appartamenti spaziosi con cucina, bel terrazzo ed ampio bagno, in riva al mare (ma qui di solito non si fa il bagno, l’acqua è molto bassa perché al largo c’è la barriera corallina e con la bassa marea l’acqua arriva al massimo al ginocchio), 3 cani (2 rotweiler ed 1 bastardino) girano liberamente nel giardino. I rotweiler sono, diciamo, “creoli”, cioè rispecchiano il carattere dei locali, cordiali e discreti (il massimo dell’intimidazione è leccarti i piedi e le mani!). Verranno da me ribattezzati Annibale, Asdrubale ed Amilcare. Ci sono anche 4 tartarughe giganti dentro un recinto in muratura (ne vedremo tante !): fanno un po’ pena perché lo spazio è ristretto. Sistemiamo tutti i bagagli in un appartamento (l’altro non è ancora pronto) e partiamo per Victoria, appena in tempo per passare all’ufficio turistico e per recuperare delle cartine stradali. Facciamo un po’ di spesa nel più grosso supermarket di Victoria (acqua e poco altro, dimentichiamoci i nostri centri commerciali…): oggi è sabato e tutto chiude tra le 12:00 e le 12:30. Si visita la città, ma c’è poco da vedere (il mercato all’aperto, piccolo ma molto colorato, la Clock Tower, una riproduzione in miniatura di quella di Londra posta in mezzo ad un incrocio, la cattedrale con l’adiacente palazzo). Da Victoria in circa 20 min. D’auto si arriva a Beau Vallon, la spiaggia più famosa di Mahè, per il primo bagno delle vacanze. La spiaggia è bella e tranquilla, il mare calmo e limpido. Dimenticatevi le spiaggie italiane affollate: questa, che doveva essere la spiaggia più frequentata, è praticamente deserta! Per pranzo solo crackers e biscotti offerti da Elena. Si sta in spiaggia fino al tramonto e si decide di cenare al Boat House, buffet di cucina creola dalle 19:30 con pesce a volontà.

Si ritorna al Jamelah (accolti dalle 3A, Annibale, Asdrubale e Amilcare) per la prima di una delle innumerevoli partite ad “Uno” (sarà il gioco dell’estate), si decide il programma per l’indomani ed a mezzanotte a nanna dopo rinfrescante doccione.

12 AGO Sveglia, colazione e via per Le Jardin de Roi, giardino botanico all’interno dell’isola. Qualche problema per trovarlo perché ad un certo punto scompaiono le indicazioni, è brava Ilaria a vedere un cartello rotto dove si legge solo “Roi”. Comunque per arrivarci da Anse Royale prendere la strada per Anse à la Mouche (arrivando dall’aeroporto si gira a destra) e dopo circa 2 km sulla sinistra c’è il cartello rotto, da lì poi la segnaletica è chiara. Il posto è molto bello, pieno di piante tropicali, piante mediche e tartarughe giganti (all’ingresso viene data una mappa con l’itinerario ed i nomi delle piante (che sono anche numerate). Da lì si va ad Anse Takamaka a fare bagno e pranzare con le insalatissime (dall’Italia). La spiaggia è bella, il mare è pero mosso ed il bagno va fatto con circospezione, senza andare al largo. Ci si sposta poi ad Anse Intendance, simile ad Anse Takamaka ma con onde più pericolose, ed a Petit Anse, che si raggiunge a piedi dopo un saliscendi ripido nella foresta di circa 30 min. (una sauna, soprattutto il ritorno). Il posto è molto bello, ma temo ancora per poco perché stanno costruendo un resort del Four Season (c’è un mega cantiere con manovalanza indiana). Riprendiamo poi l’auto ed in 5 min. Arriviamo ad Anse Soleil per bere qualcosa. Qui, oltre al Beachcomber Hotel, c’è l’Anse Soleil Cafè, gestito da un locale che parla italiano. Le relazioni lette su TPC dicono che si mangia benissimo, pesce fresco alla griglia non speziato. Poiché anche questa spiaggia è bella, ci ripromettiamo di tornarci martedì mattina per poi pranzare al ristorante. Si ritorna al Jamelah dopo tappa per acquistare banane sulla strada, coca-cola (sarà la bevanda dell’estate) e crackers in uno degli onnipresenti mini-market gestiti da indiani sempre aperti (attenzione: non vendono acqua, sarà sempre un problema reperirla a Mahè). Doccia ed a seguire cena autogestita con penne con sugo (pronto) al pomodoro e melanzane che ci siamo portati dall’Italia. Torneo di “Uno” e via a nanna dopo briefing per il programma di domani.

13 AGO Dopo il rituale mattutino, si parte per Victoria per fare un po’ di shopping (si cerca l’acqua, ma oggi è introvabile in tutta l’isola, si saprà poi che c’è stato un guasto alla fabbrica di imbottigliamento), girare per il mercato all’aperto, chiamare Vincent per invitarlo a cena domani visitare l’orto botanico (dopo aver visto Le Jardin de Roi, non ne vale la pena, si dovevano vedere i pipistrelli della frutta, ma nessuno riesce ad avvistarli). Da Victoria saliamo poi in montagna per arrivare al punto panoramico chiamato “The Mission”, dove un tempo c’era una missione, ora qualche rudere ed una bella terrazza panoramica sulla parte sud-ovest di Mahè in un bel giardino con piante tropicali, dove pranziamo con le solite insalate pronte. Riprendiamo l’auto per scendere sul versante opposto in mezzo a piantagioni di tè e fermarci alla “Tea Factory”, che però oggi ha chiuso in anticipo (14:45 anziché alle 16:00) e quindi non riusciamo a visitarla. Ritorniamo sul mare a Port Glaud e dopo poco vediamo sulla destra l’indicazione “Waterfalls”, riportata sulle cartine. Su una strada molto stretta con due binari d’asfalto si arriva ad un piccolo parcheggio circolare. Per visitare le cascate bisogna in pratica entrare in casa di una signora che per l’esorbitante cifra di 50 rupie a testa e registrazione su un fantomatico libro presenze ci fa entrare nel patio della casa e da qui, dopo aver visto un pipistrello della frutta (in gabbia, ma almeno lo vedi da vicino) e le solite tartarughe in un recinto, arrivi in 5 min. Di sentiero a quelle che vengono definite cascate, ma che sono poco più di un rigagnolo d’acqua torbida con zanzare fameliche che aspettano i turisti per nutrirsi. C’è anche un accenno di pioggia (il primo da quando siamo arrivati alle Seychelles). Delusi dalla visita, ripartiamo per vedere la spiaggia di Port Launay (carina) e quella della Baie Ternay (quando siamo arrivati noi era insistente per l’alta marea). Per arrivare a quest’ultima bisogna lasciare la macchina fuori da un cancello e fare 15 min. A piedi all’interno di quella che era una colonia per bambini abbandonata da poco tempo. Sembra una ghost town del far west. Probabilmente si può entrare in macchina senza problemi, tanto tutto è abbandonato! E’ comunque tardi per fare un bagno, decidiamo quindi di rientrare alla guesthouse percorrendo un lungo tratto della piacevole strada costiera occidentale dell’isola. Ci coglie il primo vero acquazzone tropicale della vacanza, ma siamo in auto e comunque dura poco. Prima di arrivare ci fermiamo al Craft Village, che si trova a meno di un km dal Jamelah. E’ già chiuso (torneremo a visitarlo domani), ma qui c’é anche il ristorante dove decidiamo di prenotare per la cena (il Vye Marmit). Dopo la doccia torniamo a cenare, ma scopriamo che la prenotazione era superflua: siamo gli unici avventori! Dopo cena usuale torneo ad “Uno” e a nanna presto. Le Seychelles non offrono nulla, ma proprio nulla per trascorrere un dopo cena, non esistono locali tipo i nostri bar, pub, birrerie, etc. Le carte o i giochi di società sono fondamentali! 14 AGO Rituale mattutino e si ritorna al Craft Village dove Ilaria ed Elena fanno shopping (souvenir) nei negozietti disposti a cerchio; si può visitare una casa in stile coloniale dove è possibile celebrare matrimoni, per poi pranzare nell’adiacente ristorante Vye Marmit (capiamo solo ora la funzione ed il motivo per cui ieri sera era deserto). Si parte poi per la programmata giornata di relax e sole ad Anse Soleil con pranzo a base di pesce (molto buono), durante il quale il cielo scarica un po’ d’acqua. In acqua ci si diverte, Elena e Fabio si distraggono un attimo ed un onda li travolge riempiendoli di sabbia fin nei capelli. Anche Ilaria ha la stessa disavventura e riesce anche a perdere uno scarpino da scogliera che l’oceano si porta via, chissà dove sarà finito. Verso le 17:30 torniamo al Jamelah per doccia e ripartiamo per Victoria dove ceniamo con Vincent al Rendez Vous, proprio di fronte alla Clock Tower. Il posto è carino, ma sembra solo per turisti, però si mangia bene. Tempestiamo Vincent di domande sulle Seychelles e su gli usi e costumi locali. Scopriamo che lui non è mai stato a Praslin (!). Domani ci verrà a prendere al Jamelah così ci eviterà di fare due viaggi per l’aeroporto: domani infatti ci trasferiamo a Praslin, seconda tappa del nostro viaggio. Fine serata con solita partita ad “Uno” e poi a nanna.

15 AGO Oggi piove a dirotto, poco male, è giornata di trasferimento.

Io e Ilaria torneremo al Jamelah la sera del 25, prima della partenza, e la giovane moglie del proprietario ci propone, anziché l’appartamento a 95 euro, una stanza a 55 euro. A noi va bene, tanto arriveremo la sera tardi e ripartiremo alle 06:00 del giorno dopo… Avendo il volo alle 13:30, anticipiamo il pranzo con una spaghettata al pesto alle 11.30, a cui si unisce anche Vincent. Ci accompagna in aeroporto, dove lo salutiamo ringraziandolo della sua disponibilità ripromettendoci di vederci in Italia. Check-in ai voli interni d’altri tempi: bilancia ad ago(!) e fiche gigante di plastica come carta d’imbarco. Mi dimentico di togliere il coltellino multiuso dal bagaglio a mano, ma anziché sequestrarmelo una gentile poliziotta me lo fa mettere nel bagaglio imbarcato. Il volo, su un aereo bi-elica con 20 posti dura solo 15 min. Ed è molto tranquillo. Il cielo è completamente coperto per cui si gode poco del panorama. All’arrivo ci aspetta un tipo contattato da Vincent per farci avere l’auto a noleggio a prezzo scontato, ma in realtà la persona risulta essere molto falsa e ci propone l’auto a 50 euro al giorno; lo facciamo parlare con Vincent al telefono ed allora il prezzo diventa 40 euro. La macchina non è pronta, ma ci fa avere due taxi che ci portano in hotel, l’auto la porterà lui più tardi (dice alle 15:30, in realtà arriverà alle 18.10). Nel frattempo ci sistemiamo nelle camere del Le Relax Beach Resort, a Grand’Anse. Il posto è bello, della stessa catena di quello di Mahè, ma più nuovo e forse anche più pulito (la prova lenzuola di Ilaria è ok). Si affaccia direttamente sulla spiaggia molto lunga e stretta, poco frequentata perché in questo periodo ci sono le alghe. Piove a scrosci, nell’attesa dell’auto si gioca a “Paroliamo” e si legge. Finalmente arriva il tipo azzimato del noleggio che ci dà le chiavi dell’auto, uguale a quella di Mahè, però ci dice che domani mattina ci porteranno un’altra auto perché questa è un po’ conciata (in effetti ha il lunotto scheggiato, una cintura non funziona e all’interno c’è una puzza di origine ignota. Per la sera andiamo al Britannia Hotel (a Grand’Anse non ci sono veri e propri ristoranti, bisogna andare negli alberghi per mangiare, il nostro, avendo conduzione indiana, è meglio evitarlo, soprattutto per uno come me che non sopporta il piccante). Si mangia senza infamia e senza lode e si va a letto presto, domani comincia l’avventura a Praslin.

16 AGO Alle 09:30 arriva puntuale la macchina sostitutiva che in effetti è meglio della precedente. Il tempo è ballerino, ma per il momento non piove. Si parte per Anse Lazio, ritenuta la più bella spiaggia di Praslin, non prima di aver fatto chiamare dalla reception dell’hotel il Lemuria Resort, per prenotare la visita di domani ad Anse Georgette. Per accedere a questa spiaggia infatti bisogna prenotare (è a numero chiuso), dovendo entrare in uno degli alberghi più esclusivi delle Seychelles. Esiste anche un sentiero che da Anse Lazio arriva ad Anse Georgette, ma è molto disagevole e ci vuole un’ ora e mezza per arrivarci. La strada per andare and Anse Lazio attraversa la Valleè de Mai (che visiteremo più avanti) dove prendiamo il primo acquazzone della giornata, passa poi da Anse Volbert, la seconda zona più turisticizzata insieme a Grand’Anse e dopo un bel saliscendi si arriva ad Anse Lazio. La spiaggia è davvero bella, ci sono tanti turisti, ma senza perdere tempo stendiamo gli asciugamani e ci tuffiamo in acqua. Il colore è splendido, c’è qualche pesce ma niente di particolare. All’improvviso il cielo si oscura ed ecco il secondo acquazzone della giornata. Si impara così la tattica: corsa in macchina, si aspetta che spiova (5-10 min.) e si ritorna in spiaggia con il sole. Ilaria ed io decidiamo di fare una passeggiata lungo la spiaggia, in particolare sul lato sinistro guardando il mare ci sono delle bellissime calette con massi granitici. Qui un italiano (ma l’80% dei turisti sono italiani…), convinto di pescare qualche pesce, cattura invece una tartaruga marina, bellissima. Trambusto in spiaggia perché lui vuole fotografarla, ma ha la macchina fotografica in un’altra caletta, per cui si porta dietro la tartaruga, mentre i locali ed altri turisti gli intimano di ributtarla subito in acqua. Alla fine la povera bestiola torna nel suo habitat a riprendere il mare. Anche Elena & Fabio fanno lo stesso giro, ma sulla via del ritorno, comincia il 3° acquazzone: corsa in macchina e finito di piovere si va a pranzare al Chevalier, uno dei due ristoranti sulla spiaggia. Un po’ caro, ma la location ripaga ampiamente. Torniamo in spiaggia per l’ultimo sole, ma ormai le nuvole la fanno da padrone ed alle 17:00, quando decidiamo di tornare verso l’hotel prendiamo il 4° acquazzone. Anziché fare la strada dell’andata attraverso la Valeè de Mai, facciamo la costiera, con tratti in salita e discesa fino al 30%! Cerchiamo il ristorante Le Rochers, noto come il più esclusivo e con una location eccezionale; lo troviamo chiuso definitivamente, non c’è neanche più l’insegna! Tutto abbandonato, anche se sembra da poco tempo, un vero peccato perché il posto è bellissimo. Tornati in hotel si fa doccia veloce e si riparte per Anse Volbert per cenare da Le Goulue, buono con prezzi onesti. Stanchi della giornata torniamo in albergo e subito a nanna.

17 AGO Questa mattina ci aspetta Anse Georgette. Passato il gate del Lemuria Resort, dove viene controllata la nostra prenotazione, si parcheggia al Tennis Courtyard e da lì a piedi lungo le buche del campo da golf (che dicono tra i più belli al mondo) su un sentiero asfaltato (è in pratica la strada che percorrono le mini-auto elettriche dei giocatori di golf) in circa 20 minuti, seguendo le indicazioni, ci porta ad Anse Georgette. La spiaggia è bellissima, più piccola di Anse Lazio, ma ovviamente molto meno frequentata. Si fanno quattro chiacchiere con una coppia toscana in viaggio di nozze che ha fatto 9 gg. A Desroches (isola esclusivissima e bellissima, ma mare con le alghe!), poi qualche giorno a La Digue e gran finale al Lemuria (camera doppia a 500 euro HB). Si gioca ad “Uno” (anche in spiaggia!) e dopo un ultimo bagno verso le 15:30 ripartiamo per andare a pranzare (alle 16:15) al ben noto “da Luca” ad Anse Volbert (cioè riattraversiamo tutta l’isola). La pizza ed i gelati sono buoni, il caffè espresso passabile, ma il locale è proprio bruttino, sarebbe proprio necessario un bel restauro. Ma non avendo concorrenza… Segue una passeggiata sulla spiaggia (carina) , lungo la quale scopriamo un albergo molto bello, appena riaperto dopo una ristrutturazione, Le Village des Pecheurs. Prezzo 317 euro per la doppia in BB!! Il ristorante a buffet costa 35 euro (e si paga solo in euro…). Lì vicino c’è un altro ristorante, il Laurier, anch’esso a buffet a 250 rupie o 30 euro (evidente la convenienza a pagare in rupie con il cambio in nero). Per cena ripieghiamo sull’Oganibar a Baie Ste. Anne, dove prenotiamo per le 20:15. Si torna in hotel per doccia e veloce bucato (non asciuga mai niente !). All’Oganibar si mangia bene, servizio di classe, la scelta non è molto varia (3 antipasti, 3 main dishes di pesce e 3 di carne), ma il cibo è veramente buono. Da segnalare la presenza di due pipistrelli della frutta in gabbia a contorno del locale. Rientro in albergo e nanna verso le 23:30.

18 AGO Oggi tempi di reazione mattutina veloci ed alle 09:00 siamo già in auto verso Anse Lazio. Pensiamo di arrivare presto per trovare la bassa marea ed invece è alta. Boh? Non ci capiamo più nulla. Il tempo è ventoso, sole e nuvole si alternano velocemente. Bagno, lettura e partite ad “Uno” prima di partire verso le 13:15 verso “da Luca” per pranzo. Si va poi a visitare la famosa Valleè de Mai (15 euro a testa, patrimonio dell’umanità dell’Unesco delle Seychelles insieme all’atollo di Aldabra): un posto magico, con sentieri in mezzo ad una foresta di Coco de Mer maschi e femmine ed altri tipi di palme presenti solo a Praslin. I coco de mer pesano fino a 20 kg ! La poca gente e la bellezza del posto ci fanno godere la visita a lungo, tanto che usciamo dalla foresta per ultimi. Doccia in hotel e poi di nuovo verso Anse Volbert (ma quante volte siamo andati avanti e indietro sull’isola?) con l’intenzione di cenare nuovamente da “Le Goulue”, ma arrivati a Baie Ste. Anne vediamo il Coco Rouge, che di giorno sembrava fatiscente, mentre alla sera risultava molto carino. Menu fisso a 150 rupie con tonno, gamberoni, melanzane fritte e verdure varie. Ci facciamo tentare ed in effetti la cena è squisita e molto abbondante, la proprietaria è simpaticissima. Alle 10.20 siamo già in camera, sicuramente le Seychelles non sono il massimo per la vita notturna.

19 AGO Oggi non abbiamo programmi. Proviamo ad andare ad Anse Georgette senza prenotazione, ma al gate del Lemuria ci dicono che le prenotazioni sono esaurite. Allora andiamo verso il ristorante Les Rochers (quello chiuso) per vederlo di giorno. E’ veramente bello, casualmente incontriamo una signora che si presenta come l’ex proprietaria, ci spiega che a giugno ha venduto il locale e che il nuovo proprietario non ha ancora deciso cosa fare. Ripartiamo per andare d Anse Lazio, ma dopo 1 km circa dal Les Rochers verso Grand’Anse vediamo delle belle spiaggette (identificabili sulla cartina all’incirca all’altezza di Anse Bateau). Il mare non è il massimo per la presenza delle alghe, ma siamo i soli e ci sentiamo un po’ come nel film “Cast Away”. Per pranzo finiamo la riserva di insalatissime e per frutta troviamo una noce di cocco da rompere, che dopo molti sforzi riusciamo ad aprire per bere un pò di latte e per mangiare la freschissima polpa. Passiamo tutto il pomeriggio in spiaggia e decidiamo di cenare nuovamente all’Oganibar. Così andiamo a prenotare e per arrivarci facciamo la mitica costiera con pendenze impossibili (30%!), ma che percorre tranquillamente anche il bus di linea. Doccia in hotel e cena non all’altezza della volta precedente, ma comunque buona. A letto alle 10:30, domani si parte per La Digue e c’è da preparare le valigie.

20 AGO Solita sveglia ed alle 09:15 Fabio ed io andiamo al Jetty con tutti i bagagli, poi Fabio ritorna indietro all’hotel a prendere le ragazze. Decidiamo di cambiare ancora delle rupie e nell’attesa del catamarano per La Digue (prenotato A/R telefonicamente ieri dall’hotel) un locale che lavora per Mason’s (una delle due agenzie insieme alla Creole che organizzano tutte le escursioni alle Seychelles) si fa avanti per il cambio e ci indirizza da un taxista che ci fa salire in auto e ci porta in un posto un pò più appartato del molo per cambiarci sempre a 12. Il trasferimento in catamarano (nuovo) dura fortunatamente solo 15 min., perchè il mare è abbastanza mosso. Arrivati a La Digue cerchiamo la maniera di arrivare alla nostra destinazione, Petra’s Guesthouse: il carro con il bue ci dicono che non va bene ed allora prendiamo un taxi. In effetti, pur non essendo molto lontana dal Jetty per arrivarci bisogna percorrere un lungo tratto di strada sterrata abbastanza dissestata. Le camere non sono un granchè, senza A/C con ventilatore, ma sapevamo che questa sarebbe stata la sistemazione peggiore, perché prenotata all’ultimo momento. La signora è molto cortese e ci offre un drink di cortesia. Ilaria ed io abbiamo bagno e doccia esterni, Elena e Fabio in camera. Scaricati i bagagli si va a pranzo al Jetty da Tarosa, poi prendiamo le bici a nolo da Tati’s e andiamo verso Anse Patate, la spiaggia è suggestiva, ma il mare è mosso per cui torniamo indietro e ci fermiamo ad Anse Severe per un bagno. C’è bassa marea e la barriera è molto vicina, per cui ci vogliono gli scarpini per entrare in acqua. Si torna da Petra’s per doccia (inesistente, poca acqua fredda e no acqua calda) e ceniamo da Chez Marston (niente di particolare). Due passi al buio (ricordatevi di portare le torce) per ritardare il più possibile il rientro in camera . Si attacca il ventilatore, ma fa un gran baccano anche al minimo, ed il fornellino anti-zanzare. Sarà una notte agitata…

21 AGO La colazione ci riconcilia col mondo dopo la notte quasi insonne, ci sono anche i croissant di Gregorie’s ! Scopriamo che Petra’s ha anche degli appartamenti nuovi con A/C (sigh!) a pari prezzo. E’ evidente che Petra’s ha privilegiato chi gli assicurava più notti.

Alle 10:10 arriva il taxi, che avevamo prenotato ieri, per caricare i bagagli da trasferire da Kot Babi Guesthouse: Ilaria ed Elena erano andate avanti in bici, io e Fabio abbiamo seguito il taxi (sempre in bici). Aspettiamo un po’ a prendere possesso delle stanze, nel frattempo arriva Babi a cui consegno la bottiglia di rum che avevo portato dall’Italia e che mi aveva chiesto come garanzia della prenotazione (contento lui..). Anche Fabio gli dà la bottiglia di grappa che aveva preso e che Babi mette in frigorifero (boh…Mi sa che ha da imparà!). Ci dà le camere al primo piano,che sono le migliori, molto spaziose e tranquille (ci sono un po’ di spigoli per il tetto mansardato). Sistemati i bagagli si parte in bici per Anse Source d’Argent. Il cielo è coperto e speriamo che si apra per quando arriveremo alla spiaggia più famosa delle Seychelles. Entriamo nel parco dell’Union Estate dal quale si raggiunge la spiaggia, dando un’occhiata al grande recinto delle tartarughe. Prima di arrivare in spiaggia ci fermiamo al bar ristorante dove si pranza e si fa conoscenza con una coppia di simpaticissimi pisani con cui si sta a chiacchierare per un’ora. Il sole non ne vuole sapere di uscire e la spiaggia, per quanto bella, non riesce ad essere magica come dicono. Ci fermiamo a leggere nell’ultima spiaggetta fino al tramonto. Tornati da Babi doccia tonificante e preciso alle 19:30 lo chef chiama tutti alla tavolata imbandita: pesce, carne, verdure, dolce, tutto molto buono. Siamo in 9, ci sono anche 3 tedeschi e 2 ragazzi marchigiani, Marta ed Alessandro, che si dichiarano conoscitori di “Uno”, per cui grande sfida serale. Alle 23:30 a nanna.

22 AGO Solita colazione alle 08:30 (siamo gli ultimi) ed alle 09.15 si parte in bici per Grand Anse. Un gran premio della montagna (si fa per dire) smanettando sul cambio e poi discesone per la spiaggia; onde alte e spumeggianti si susseguono con gran frastuono, uno spettacolo affascinante. A piedi su un sentiero in saliscendi in 15 min. Si arriva a Petit Anse, spiaggia altrettanto bella e desolata. In entrambe è vietato fare il bagno per le forti correnti (pochi giorni fa è annegata una ragazza italiana proprio in questa spiaggia). Da qui in altri 20-25 min. Si arriva ad Anse Coco ( seguire sempre le indicazioni in verde sulle rocce), dove ci si ferma a fare tante foto sulla classica palma inclinata sul mare. Si prosegue fino all’estrema sinistra della spiaggia dove c’è una caletta protetta da massi di granito in cui è possibile fare un bagno. Dopo un’oretta si fa il percorso a ritroso fino a Grand Anse dove ci fermiamo a pranzare a buffet al Loutier Coco (molto carino). Si decide allora di riprendere la bici ed andare a vedere il panorama dall’alto verso Praslin a Belle Vue, in cima alla collina che sovrasta la Digue. Si abbandona presto la bicicletta e si prosegue a piedi per fare l’ultimo km e mezzo, ma la salita è terribile anche a piedi ed arriviamo bagnati di sudore dopo 35-40 minuti al bar con terrazza panoramica, dove ci riprendiamo con abbondante bevuta di coca-cola., guardando ipnotizzati il volo di decine di pipistrelli della frutta che volano tutt’intorno da un albero del pane all’altro. Dopo il solito acquazzone riprendiamo la discesa verso e valle ed arrivati alle bici andiamo diretti da Babi per una molto gradita doccia ed alle 19:30 puntualmente a tavola. Alle 23:15 a nanna. Babi dice che domani sarà brutto (sperimo che si sbagli!!!).

23 AGO Notte con vento e pioggia continui, la mattina purtroppo la situazione non cambia. Dopo colazione si decide di fare in bici la costa nord-est (per intenderci dopo il Patatran), ma c’è un forte vento e continui scrosci di pioggia. Tappe frequenti sotto gli alberi, senza il sole non è un granchè. Si torna indietro e ci si ferma un’oretta ad Anse Severe, dove qualche barlume di sole fa capolino in un cielo uniformemente grigio. Si decide di pranzare da Gregoire’s con pizza e caffè espresso (sufficiente la prima, osceno il secondo). Si chiacchierà un po’ con una simpatica signora bolognese il cui marito è a letto con 39 di febbre (che sfiga!!!). Si scopre che le camere del Gregoire’s sono una dependance economica del La Digue Island resort (il più bel hotel di La Digue, visitatelo). Ripartiamo in bici e dopo esserci fermati in un paio di studi di pittura lungo la strada rientriamo all’Union Estate, ma continua a piovere a scrosci. Si gira un po’ nel parco e si dà da mangiare alle tartarughe giganti. Si riesce a ripartire senza pioggia ed alle 18.00 siamo in camera. Cena e bloccati dalla pioggia (non riusciamo a fare neanche una passeggiata nella “downtown” (si fa per dire..) di La Passe. A nanna presto nella speranza domani di un miglioramento del tempo.

24 AGO Idem come ieri : pioggia e vento, sembra che il monsone si sia posizionato su La Digue. Si prolunga la colazione chiacchierando ed alla fine si decide di andare a visitare la Riserva Del Veuve (il Paradise Flycatcher, l’uccello dalla coda lunga caratteristico di La Digue), ma l’uccello si nasconde e gli scrosci continuano. Usciti dal parco, sulla strada che porta a Grand Anse troviamo una tartaruga libera (l’unica) che pascola nel giardino di una villa. Avendo l’ingresso gratuito rientriamo all’Union Estate per la terza volta, ci fermiamo a pranzo nel ristorantino appena prima di Anse Source d’Argent. Facciamo un salto in spiaggia, ma continua a piovere e c’è pure l’alta marea, un disastro. Si segnalano la presenza di topi sul sentiero che costeggia la spiaggia. Si rientra infine a La Passe a fare shopping nei 3-4 negozietti di souvenir e poi accompagniamo alle 16:00 Elena & Fabio al Jetty: per loro finiscono le vacanze e comincia il lungo viaggio di rientro per l’Italia (catamarano fino a Praslin, taxi fino all’aeroporto, volo per Mahè, cena a Victoria al Rendez Vous, volo alle 01:00 per Dubai e coincidenza di 4 ore per Venezia, shuttle per Mestre, treno fino a Vicenza, dove arriveranno nel tardo pomeriggio del 25). Ci si annoia in camera fino a cena, dove Elena & Fabio vengono sostituiti da due parigini. Si regolano i conti per i beveraggi con Babi. Ci fa lo sconto di 4 euro perché ci aveva addebitato 8 caffè per il solo fatto che Ilaria li aveva ordinati (non offerti) per tutti, ma non tiene conto che gli abbiamo regalato una bottiglia di Bacardi, la cosa ci dà un po’ fastidio. Si salutano Marta & Ale che partono domani mattina presto e si sale in camera per fare i bagagli: la vacanza sta finendo.

25 AGO Il tempo migliora solo leggermente, nel senso che non piove, ma è sempre coperto. Ci si dilunga a chiacchierare a colazione con Sylvie e Georg, i due tedeschi di Dortmund anch’essi amanti di viaggi e si parte poi per fare un giro in bici. C’è molta meno gente in giro (gli italiani sono quasi tutti partiti) ed è tutto più tranquillo, forse solo oggi riusciamo a goderci della tranquillità per cui è famosa La Digue. Andiamo a vedere un paio di hotel (i più belli, Le Domaine de L’Orangerie ed il La Digue Island resort) e ci fermiamo a pranzare da Zerof con dei sandwiches (ok) chiacchierando con la simpaticissima cameriera creola che parla italiano avendo vissuto in Italia tra la Puglia ed Arese (MI) ed è tornata a La Digue per accudire il padre malato. Si fa l’ultimo shopping e arriva pure per noi l’ora di partire, sarà un viaggio molto più lungo di quello di Elena & Fabio. Stesso iter fino a Mahè, ma avendo il volo per Dubai domani mattina alle 08:30, pernottiamo al Jamelah (non più negli appartamenti, ma in una stanza nell’edificio nuovo in costruzione, dove il bagno è senza porta!), dove veniamo accolti con la consueta ferocia (…) da Annibale, Asdrubale ed Amilcare, che tra una leccata e l’altra ci scortano fino in camera (con terrore di Ilaria). Ci accordiamo col tassista di venirci a prendere domani mattina alle 06:00 ed andiamo a cena al vicino Casuarina Hotel (squallida con servizio pessimo) ed a nanna presto.

26 AGO Sveglia alle 05:30, puntuale alle 06:00 il tassista è pronto a riportarci all’aeroporto. Check-in fino a Dubai e via al Duty Free, dove (attenzione!) si può acquistare solo in euro. Arrivati a Dubai, lasciamo i bagagli al deposito (10 Dhiram per bagaglio, circa 2 euro) e si prende un taxi per l’ Ibn Battuta Mall (uno tra i più famosi insieme al Mall of Emirates, quello con la pista da sci), dove passeremo tutta la giornata in attesa del volo per Parigi delle 01:00. La temperatura esterna è solo +39°C, molto meglio che all’andata quando la stessa temperatura l’abbiamo trovata di notte!). Il Battuta Mall è incredibile con i padiglioni a tema (Spagna, Tunisia, Egitto, Iran, India, Cina) e le centinaia di negozi (ma di convenienza ne ho vista poca). Si pranza al Mac Donald e si cena al libanese, in attesa di un saluto veloce della ex-collega di Ilaria che si è trasferita a lavorare a Dubai (oggi, domenica, lavora mentre il giorno di festa è venerdì): dice che si trova benissimo in un ambiente multi etnico molto stimolante. Alle 22:30 siamo di nuovo in aeroporto in attesa del volo che ci riporterà in Italia via Parigi. Anche quest’anno le vacanze sono volate : già in aereo cominciamo a pensare alle prossime! Vogliamo ringraziare tutti i turisti per caso che con i loro racconti ed informazioni ci hanno permesso di organizzare questo bellissimo viaggio.

Volevamo inoltre fare un saluto a tutti gli italiani che abbiamo incontrato, in particolare a Marta ed Alessandro che ci hanno fatto compagnia nelle serate di La Digue.

A chiunque volesse chiederci qualche consiglio o ulteriori informazioni lascio i nostri indirizzi e-mail Ilaria: salvatori_i@yahoo.It Giuliano: giuliano.Clematis@tin.It Buon viaggio a tutti Ilaria & Giuliano Elena & Fabio



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