Seychelles che spettacolo !!!
Comunque, con questo racconto vogliamo solamente cercare di darvi dei consigli utili per poter visitare al meglio queste magnifiche isole, soprattutto perchè a noi hanno fatto tanto comodo i racconti letti su questo sito prima della partenza, intere serate estive passate a leggerli… E soprattutto vogliamo sfatare questa idea comune che sussiste da tempo, che le isole Seychelles sono una meta di lusso… Tutt’altro !! In base, appunto, a tutti i racconti letti su “turisti per caso” noi abbiamo scelto di organizzare il nostro viaggio nel seguente modo: 5 notti Praslin, 6 notti a La Digue e 3 notti a Mahè. PRASLIN Siamo partiti il 16.08 da Milano Malpensa con volo Eurofly (Meridiana) prenotato nel mese di maggio a € 830 a testa, con destinazione Mahè. A nostra insaputa, il volo poi non è stato diretto, ma abbiamo fatto uno scalo a Mauritius per rifornimento carburante, ma siamo rimasti lì solo un’oretta e siamo subito ripartiti. Siamo arrivati a Mahè verso le 14,00, e mentre andavamo al banco del check in ci ha subito fermati un simpatico signore che ci ha fatto il primo cambio a nero: 1 € – 16 rupie. Alle 15,00 abbiamo preso il volo Air Seychelles per Praslin: era un piccolo aereo da 20 posti abbastanza sgangherato che in 15 minuti e con un frastuono pazzesco ci ha portati all’aereoporto di Praslin. Abbiamo preso un taxi e con € 10 ci ha accompagnati alla nostra guesthouse “Beach Villa”, vicinissima all’ aereoporto, sulla costa ovest.
Appena arrivati, erano ormai le 16,00 del pomeriggio, una simpatica cameriera ci ha offerto del succo di frutta e ci ha fatto vedere la nostra camera. Molto carina, spaziosa, in stile seychellese, con la zanzariera sul letto e con un bel bagno. Tutta la guesthouse è molto carina, ci sono 9 camere immerse in un bel giardino curato e pieno di fiori, e una casetta di fronte al mare, con degli enormi finestroni dove la mattina ci veniva servita la colazione. Il pomeriggio decidiamo di restare a riposarci un po’ nella spiaggetta di fronte alla nostra guesthouse, in quanto non era conveniente affittare un’auto per un solo pomeriggio, e come succede sempre in ogni posto visitato, la spiaggia dell’albergo è sempre quella piu’ brutta. C’erano infatti un bel po’ di alghe…Ma tanto noi sapevamo che non ci saremmo mai stati lì in quanto la mattina dopo saremmo partiti alla scoperta dell’isola! La prima sera è stata un po’ scioccante perchè ci avevano detto che non c’era niente, ma non pensavamo che fosse proprio così …Sulla strada non c’è illuminazione, tutto buio, per questo servono delle torce per vedere almeno dove si mettono i piedi…Senza macchina non potevamo allontanarci per vedere se ci fossero dei ristoranti vicini, quindi siamo andati a piedi non lontano dalla guesthouse, e abbiamo trovato due take away. Ci siamo fermati a quello vicino al ristorante “Britannia”, abbiamo preso riso con pesce, riso con polpo al curry e acqua spendendo 105 rupie. Ci siamo subito rincuorati, se qui’ si spende sempre così poco andiamo davvero bene…Abbiamo preso i nostri sacchettini e siamo andati nella nostra veranda al beach villa e abbiamo mangiato lì fuori.
La mattina successiva sveglia presto e subito a fare colazione. Ci hanno portato frutta (banane, papaya, mango), succo di frutta, pane tostato con burro e marmellata, questo come base. Poi potevamo scegliere tra tre alternative: prosciutto e formaggio, uova o frittata, o cereali. Abbiamo noleggiato una macchina per due giorni, per la quale all’inizio il tipo ci aveva chiesto 50 €/giorno, poi contrattando, l’abbiamo presa a 35 € / giorno. Attraversando la strada che passa dalla Valle de Mai, siamo partiti dalla punta estrema dell’isola, dove c’è l’albergo La Vanille, e lì ci sono due belle spiagge, Petit anse e Grand Anse, dove non c’era assolutamente nessuno,a parte un cane che gironzolava dietro a noi, innocuamente. La spiaggia è bianca e molto lunga, con tanta vegetazione dietro e abbiamo iniziato a scorgere qualche masso all’estremità della spiaggia, poi dopo ci siamo resi conto che la vera caratteristica di queste isole granitiche è proprio la presenza di questi enormi massi modellati e plasmati dal mare, che emergono con la loro imponenza ai lati delle spiagge piu’ belle.
Dopo ci siamo spostati sulla costa principale dell’isola, la Cote d’or, dove ci sono tutti gli alberghi e i resort piu’ famosi (e piu’ cari) dell’isola, nonché diversi ristoranti conosciuti, quali La Goulue, il Laurier e il cafè des Arts. La spiaggia qui’ è immensa e molto lunga, ci siamo incremati ben bene (protezione 40) e l’abbiamo fatta tutta a piedi. Non si tenevano gli occhi aperti da quanto accecava il bianco della spiaggia, il mare non era calmissimo ma bello, anche se non proprio limpido. Durante la camminata, abbiamo trovato tantissime palme belle rigogliose, che si piegano e scendono sulla spiaggia, facendo un po’ d’ombra ai turisti, che qui’ si concentrano maggiormente. Di fronte alla spiaggia si vedono l’isolotto di St. Pierre e l’isola di Curieuse, meta di escursioni giornaliere, infatti camminando abbiamo incontrato Gyn e sua moglie, e ci siamo accordati per fare l’escursione mercoledì. Non fate questa escursione prenotandola dall’albergo o dalla vostra guesthouse perchè arrivano a chiedere anche 90 € a persona, meglio fissarla in spiaggia da uno dei tanti rasta che si trovano lì ad Anse Volbert.
Dopo abbiamo proseguito alla scoperta dell’isola e seguendo le indicazioni Zimbawe siamo saliti un po’ fino ad arrivare ad un punto panoramico dell’isola, dove c’è un bel panorama e si possono fare un po’ di foto. Siamo scesi di nuovo e abbiamo proseguito passando da Anse Possession, Anse takamaka, Anse Boudin fino ad arrivare ad Anse Lazio, un’altra delle spiagge piu’ famose di Praslin. Che impressione appena arrivati ! Sabbia bianchissima, lunga e con dei mastodontici massi che spuntano dal mare su cui si infrangono le onde ! Il mare non è piatto ma si puo’ comunque fare il bagno. Su questa spiaggia ci sono due ristoranti, il Bonbon plume, dove si mangia sui tavoli di legno in riva al mare e Le Chevalier, aperto solo a pranzo, e da quello che ci hanno detto, deve essere anche abbastanza caro. Altrimenti sulla spiaggia ogni giorno c’è una ragazza che vende frutta: banane, frutto della passione, manghi e cocco. Andando verso la sinistra di questa spiaggia, oltrepassando i massi, si trovano dietro altre due calette, molto carine e piene di simpatici granchietti bianchi, ma soprattutto ci sono i massi che creano dei giochi e passaggi molto belli. Dopo siamo tornati indietro ripassando dalla Cote d’or, verso la Baia di Sant’Anna dove c’è il porto da cui partono ogni giorno i traghetti per La Digue, passando davanti al cafè Oganibar, un ristorantino tipico dove fanno dei piatti un po’ particolari di pesce, ma è carissimo e il cibo non abbondante. Abbiamo proseguito verso Anse Consolation, sulla punta piu’ a sud dell’isola e siamo risaliti fino alla nostra guesthouse attraversando tutta la costa ovest dell’isola, che non consigliamo come posto in cui alloggiare essendo molto isolata e quindi la sera o hai la macchina per spostarti o ceni dentro l’alloggio. Inoltre qui’ il mare ci è sembrato piu’ mosso rispetto all’altro lato dove c’è la Cote d’or e le spiagge sono piu’ ridotte. Siamo arrivati fino ad Anse Kerlan, fermandoci ad un market lungo la strada per comprare qualcosa da bere e le mele, l’unico posto in cui le ho trovate. Qui’ la marea era già alta e quindi siamo stati ad aspettare il tramonto, e poi siamo tornati al Beach Villa, in pratica in un giorno abbiamo fatto quasi tutto il giro dell’isola. La sera, avendo la macchina ci siamo spostati sulla Cote d’or, e siamo andati a cena a La Goulue, insalata di polpo, buona ma non hanno voluto le rupie, solo €. C’è da dire che alle Seychelles il sole tramonta alle 18,30 e già a partire dalle 19,00 si inizia ad andare a cercare il posto in cui mangiare. Per il dopo cena non c’è assolutamente niente da fare !! Non ci sono pubs come da noi in cui fare una bevuta, tutto è buio e anche i ristoranti alle 22,30 al massimo chiudono ! Quindi dopo cena puoi giocare a carte, leggere, riguardare le foto e i filmini della giornata. Noi al Beach Villa avevamo la veranda fuori con le sdraio e il tavolo per cui stavamo sempre lì, con la compagnia dei gechi che al tramonto uscivano fuori e ci facevano compagnia con i loro tipici versetti…Abbiamo conosciuto anche due ragazzi di Roma, Alessandro e Barbara, con cui siamo stati a chiacchierare nella loro veranda.
Il giorno successivo siamo andati con loro al Lemuria, il resort piu’ lussuoso di Praslin, frequentato anche da personaggi famosi, per entrare lì è necessario farsi prenotare il giorno prima, fate telefonare dalla guesthouse in cui alloggiate, prenoteranno per voi. Siamo stati a vedere la spiaggetta del Lemuria, attrezzata con sdraio e ombrelloni, ma lì noi non si poteva stare. Così ci siamo incamminati verso Anse Georgette, l’altra bella spiaggia del Lemuria, e per arrivarci bisogna attraversare un bellissimo campo da golf, con tanta vegetazione e dei bei laghetti, che creano una cornice piuttosto pittoresca, ma un po’ faticoso in quanto ci sono da fare diverse salite e discese, sotto al sole… Per fortuna che c’era Alessandro, che ha fermato uno dei tanti camerieri che guidavano la macchinina elettrica per portare in giro gli ospiti del Lemuria e i giocatori di golf, gli ha spontaneamente fatto credere che fossimo ospiti del Lemuria, dandogli anche il nostro numero di camera, e con disinvoltura ci siamo fatti portare direttamente all’entrata di Anse Georgette, dandogli una piccola mancia…Abbiamo evitato una bella sfacchinata ! Anse Georgette è molto carina, pulita, sempre con gli enormi massi granitici ai lati e il mare sempre un po’ mosso, ma comunque balneabile, qui’ sulla parte est si puo’ fare anche un po’ di snorkeling. In pratica una Anse Lazio in versione ridotta. Per pranzo, volendo evitare di mangiare dento al Lemuria, ci siamo incamminati fuori, questa volta l’abbiamo fatta a piedi, e ripresa la macchina siamo andati nei pressi del Beach Villa, all’altro ristorantino che fa anche take away, Andre’s, carino e si spende poco. Dopo siamo tornati sulla Cote d’or per gli ultimi raggi di sole e per farci un’altra bella camminata. Abbiamo anche fatto un’ altro cambio, da uno dei ragazzi rasta che ci sono sempre sulla spiaggia, 1 € – 17 rupie, sempre meglio ! Cena al “Caffee Le Monde”, vicino al Beach Villa, un ristorante molto carino aperto da poco. Eravamo passati prima di cena a prenotare ed era tutto pieno, allora ci hanno sistemato sotto ad un gazebo, ad un tavolino basso e con i divanetti intorno, molto stile orientale… In quattro abbiamo mangiato due pizze vegetariane, due insalate di polpo, due antipasti di verdure sott’olio, un piatto di riso bianco, il tutto accompagnato da schiacciatine e salsine varie + 1 caffe’, € 36,00 in due. Il giorno dopo abbiamo fatto l’escursione all’isolotto di St.Pierre + isola di Curieuse. Siamo andati ad Anse Volbert, sulla cote d’or con l’autobus, scende proprio lì di fronte, prezzo per ogni corsa 3 rupie, gli autisti sono un po’ spericolati e il rumore del motore è assordante, sembra quasi che ad ogni salita il bus vada a pezzi ma tirando tirando alla fine ce la fa ogni volta. Lì sulla spiaggia c’era già Gyn e i suoi colleghi che ci hanno dato le pinne per lo snorkeling e poi abbiamo conosciuto altri due ragazzi di Milano, Simone e Mara, che ci hanno chiesto di unirsi a noi sulla barca, chiedendo così a Gyn di farci un’ulteriore sconto dato che eravamo in quattro. Alla fine abbiamo speso € 20,00 a testa (anziché 25) + 10 € che si pagano per la tassa del parco marino. Un ragazzo con la sua barchetta tutta colorata ci ha portato prima sull’isolotto di St. Pierre, dove abbiamo fatto snorkeling mentre le onde si infrangevano sugli scogli, quindi una corrente pazzesca, ma i pesci non erano molti e il corallo tutto bianco. L’isolotto è piccolissimo, un enorme masso frastagliato e pittoresco in mezzo al mare, e con la barchetta ci lasciano lì il tempo che noi gli chiediamo, noi siamo stati 1 ora, e poi passano a riprenderti e ti portano sull’isola di Curieuse. Questa isola è veramente bella, appena scendi dalla barchetta lo scenario che ti si presenta davanti è davvero immenso e mastodontico, sempre con questi enormi massi a fare da contorno alla spiaggia e un sacco di palme rigogliose e lunghe che si piegano verso la spiaggia. Curieuse è l’isola delle tartarughe, qui’ vivono in assoluta libertà centinaia di tartarughe e ne nascono altrettante ogni anno. Ce ne sono di tutte le età, da quelle piu’ giovani e scattanti a quelle ormai mature, che arrivano fino a 120 anni e sono lì che aspettano che tu gli dia qualche foglia da mangiare, che prendono direttamente dalle tue mani. Da lì, facendo un percorso a piedi attraverso le palme si arriva dall’altra parte dell’isola, dove c’è una bella spiaggia di finissima sabbia bianca, che, come ha detto la moglie di Gyn, sembra cocaina…Tanto per rendere l’idea ! Il mare qui è paradisiaco, di un turchino pazzesco, sembra una piscina, che si alterna con il bianco e l’azzurro piu’ intenso fino al verdolino, insomma, uno spettacolo ! L’acqua pero’ anche qui’ non era calda, in nessuna delle spiagge delle Seychelles era calda, sarà che agosto per loro è inverno e le temperature non sono molto alte. Abbiamo passato qui’ il pomeriggio, facendo una bella passeggiata fin dove si poteva arrivare, passando sotto alle palme che si piegano verso il mare e scattando tante foto! Nonostante sia un luogo di escursioni, comunque sulla spiaggia saremmo stati al massimo una ventina di persone. Portatevi da mangiare e da bere perchè non c’è niente. Siamo stati a parlare un po’ con Mara e Simone, raccontandoci soprattutto dei rispettivi viaggi che abbiamo fatto, senza pensare che poi sarebbero diventati i nostri compagni di viaggio a La Digue e a Mahè.
Cena da Andre’s: pollo al curry servito sempre con riso bianco e maiale al curry con riso e acqua. Per spendere poco non prendete dei piatti che ci sono sul menu’, che costano il doppio, perchè fanno parte del menu’ serale, ma entrate dentro al locale e scegliete qualcosa che vendono anche take away, e che cambiano ogni giorno. In questo modo risparmierete un sacco…
L’ultimo giorno a Praslin abbiamo deciso di tornare ad Anse Lazio, ma stavolta facendo il percorso a piedi dalla fermata dell’autobus del Lemuria, inoltrandosi nell’interno, si fa una bella passeggiata sotto il sole, anche se fa un po’ caldo, e si arriva in una delle calette piu’ piccole di Anse Lazio. Ci siamo sistemati sotto ad una palma all’ombra per una pennichella, ma non riusciamo mai a stare fermi piu’ di un’ora quindi dopo un po’ di sole siamo andati via e senza la macchina abbiamo fatto a piedi una bella e ripida salita, poi una bella discesa e abbiamo raggiunto la fermata dell’autobus. C’è da dire che se perdi un autobus, quello successivo passa dopo mezz’ora, per questo consiglio la macchina a coloro che rimangono per pochi giorni sull’isola, mentre per chi ha a disposizione almeno 4 – 5 giorni puo’ usare benissimo l’autobus. E comunque bastano due giorni di auto per vederla bene tutta. Nel pomeriggio siamo andati a visitare anche la Valle de Mai, Patrimonio Naturale dell’Unesco, l’unico posto dove cresce la palma femmina e la palma maschio del Coco de mer, la cui noce ha delle forme piuttosto suggestive! Mi raccomando di non andare con le infradito in questo posto, ma consiglio scarpe da ginnastica. Qui’ abbiamo scelto il percorso da fare a piedi, che si inalbera tra una fittissima vegetazione e rumori “strani”, un sacco di palme e piante molto grandi, e diversi ragnoni appesi alle loro ragnatele. Tutti i percorsi comunque portano al punto panoramico, dove c’è una vista assai deludente della foresta tropicale, da qui’ pi si riscende, in pratica noi abbiamo camminato per circa 1 ora, per fortuna non batteva il sole. All’uscita per pochi minuti abbiamo perso l’autobus, ma lì ci sono sempre appostati dei taxi che ti possono riaccompagnare a casa. Per cena abbiamo provato ad incamminarci con le nostre torce verso la pizzeria “Bella Napoli”, vicino al Beach Villa, ma siamo tornati indietro da quanto era buio e siamo tornati ai nostri due take away preferiti,Andre’e e l’altro accanto al Britannia. Abbiamo comprato un sacco di cose e siamo andati a mangiarle al nostro tavolo in veranda. Abbiamo mangiato riso con pollo senza salse, due hamburger, riso con verdure e con pesce, il tutto pagato in rupie, per l’equivalente al cambio in nero di € 10. Una bella mangiata ! LA DIGUE Stamani partenza per la Digue. Sull’autobus non ci hanno fatto salire con le valige, quindi ci siamo fatti accompagnare al porto da un perfetto sconosciuto, Tony, che passando di fronte al Beach Villa ci ha chiesto se volevamo un passaggio. Con 10 € ci ha portati al Jetty, e siamo rimasti d’accordo che l’avremmo chiamato anche al ritorno. Abbiamo fatto il biglietto lì sul posto prenotando anche il ritorno. In 15 minuti siamo arrivati a La Digue, l’acqua azzurra che c’era già al porto ci ha dato subito l’idea di quanto fosse carina questa piccola isola. Qui’ non ci sono macchine, solo biciclette. Siamo andati a piedi alla nostra Guesthouse, Chez Marston e abbiamo subito conosciuto lui in persona, Marston, questo personaggio molto particolare e stravagante, di cui tanto avevamo sentito parlare. Già di primo mattino, infatti era lì seduto al suo tavolo a sorseggiare coca cola. Ne berrà 3 bottiglie al giorno…E fuma come un turco ! Siamo andati a noleggiare le biciclette, da Tati’s, andando verso il centro di La Passe. Due biciclette per sei giorni al prezzo di 600 rupie, fantastico !. La camera della guesthouse era molto spartana, direi molto kitch, con due letti da 1 piazza e mezzo ciascuno e c’era anche la cucina. Iniziamo ad esplorare l’isola con le nostre biciclette, un male al sedere i primi due giorni !! Ci dirigiamo verso il minuscolo centro di La Passe, dove ci sono due negozietti di souvenirs e qualche bancarella e proseguiamo fino ad arrivare ad Anse Severe. La spiaggia qui’ è molto grande e lunga, e l’acqua è bella limpida e bassa, c’è un signore all’entrata che vende frutta e soprattutto i cocchi, puoi bere il succo e poi lui te li rompe e puoi mangiarli. Dopo eravamo curiosi di vedere altre spiagge dell’isola così abbiamo proseguito lungo la strada che affianca il mare e abbiamo fatto una bella passeggiata sotto il sole fino al Patratan, uno degli alberghi piu’ famosi dell’isola, dove sotto c’è una spiaggetta molto carina, Anse Patatates, di fronte alla quale ci sono due massi enormi che emergono dall’acqua. Non vi dico quanto sia rilassante passeggiare in questo modo lungo la costa, senza auto o motorini che disturbano la quiete, avendo poi sul lato sinistro uno spettacolo di mare e palme davvero fantastico ! L’acqua del mare ha mille sfumature, e le rocce creano un paesaggio davvero unico ! Con le bici si prosegue passando da Anse Gaulettes, Anse Grosse Roche fino ad Anse Banane, poi la strada si interrompe e si torna indietro. In tutto il tragitto avremmo incontrato altre 6 – 8 biciclette, per dirvi che oltre al paesaggio favoloso e paradisiaco ci sono anche poche persone in giro. L’isola è tutta salite e discese, e in certi punti ci sono delle salite abbastanza ripide che non sono proprio una passeggiata, ma si superano molto bene in quanto ogni bici è dotata di cambio e quindi piano piano si riesce a scavalcarle. Belli sudati torniamo a casa e decidiamo per la cena di restare da Chez Marston, che oltre alle camere sul retro, ha uno dei ristoranti piu’ famosi dell’isola. Unico neo, i tempi di attesa, siamo andati a cena alle 19,30 e l’unico piatto che avevamo ordinato ce lo hanno portato alle 21,00 ! Tutto è gestito dalla famiglia Marston, c’è lui che sembra piuttosto vecchio e sta sempre seduto ad un tavolo in pole position con suo fratello, la moglie molto piu’ giovane che sta alla cassa, e la figlia, la piccola Lucy che ci è stata addosso tutta la sera, allietando la nostra attesa…
La mattina dopo siamo passati dal supermercato più grande e fornito dell’isola, Gregorie’s, dove c’è un po’ di tutto: frutta, verdura, pane, jogurt, gelati, pasta barilla, succhi di frutta, pizzette, insomma c’è tutto l’occorrente per organizzare un pranzo al sacco, infatti noi il giorno a pranzo, stando sempre in giro, mangiavamo qualcosa di veloce comprato la mattina al supermercato. Siamo andati subito alla spiaggia piu’ famosa di La Digue e non solo, è la spiaggia piu’ famosa delle Seychelles. Quella che vediamo nelle cartoline o sulle pagine dei depliants nelle agenzie di viaggio: Anse Le Source d’argent. Avevamo atteso tanto questo momento che quando ci siamo arrivati siamo rimasti un po’ delusi, ma solo perchè non c’era tanto sole e la marea era alta, quindi il mare non rendeva al massimo. La marea è quella che conta maggiormente nella visita delle spiagge, è fondamentale, in quanto se arrivi quando è alta, non si vedono i fondali e i colori del mare sono un po’ diversi, è così importante che gli orari quotidiani delle maree sono esposti al porto di La Passe. Comunque, aspettando un po’, il sole poi è uscito e questa spiaggia è diventata uno spettacolo della natura! Ci si arriva entrando dal parco dell’Union Estate e si paga € 4 per entrare, dopo due entrate la terza è gratis. Si parcheggiano le biciclette di fronte all’unico ristorante che c’è, e ci si incammina lungo una stradina tra la vegetazione e le rocce. Sulla destra c’è il mare, in pratica è tutto un susseguirsi di baie, alcune piccole e altre piu’ grandi, una piu’ suggestiva dell’altra e ognuna diversa dall’altra. Qui’ i massi sono mastodontici ed enormi, sono stati plasmati dal mare con il trascorrere del tempo, quindi sono un po’ arrotondati, si intrecciano tra loro formando dei giochi e passaggi strani, sono imponenti e prendono possesso del paesaggio. Ai loro piedi una fine spiaggia bianchissima, l’acqua del mare turchese e bianca che si infrange su di loro e dietro ai massi una fitta vegetazione e una distesa di palme, alcune delle quali si gettano a picco verso il mare. Ci fermiamo ad ogni baia a scattare foto ininterrottamente fino a che non raggiungiamo la spiaggia un po’ piu’ grande e lì ci fermiamo. Incontriamo di nuovo Simone e Mara e stiamo con loro tutto il giorno, abbiamo fatto anche snorkeling ma non c’è niente da vedere. La sera loro avevano prenotato da Kot Babi, un’altra guesthouse, il cui proprietario organizza una cena per diverse persone ogni sera, basta prenotare il giorno prima, e lui prepara carne e pesce alla griglia per tutti. Noi andiamo alla pizzeria da Gregorie’s, accanto al supermercato e finalmente riassaporiamo i sapori della cucina italiana. Appena usciti dalla camera abbiamo preso un bell’acquazzone, durato solo 10 minuti ma talmente intenso e furioso che ci ha fatti inzuppare di acqua, così siamo tornati a spogliarci e a rivestirci per partire, come se niente fosse. Da Gregorie’s la pizza è veramente buona, e anche i primi sono enormi e buoni, ci sono anche diversi antipasti italiani, inoltre è l’unico posto dove puoi trovare l’ananas fresco come dessert. Qui’ si spende veramente poco, noi con un primo, due pizze, un gelato e l’ananas abbiamo speso intorno ai 20 € in due ! Il giorno dopo ci siamo trovati con Mara e Simone ed insieme abbiamo fatto una bella sfacchinata ! Siamo andati sulla costa est dell’isola, arrivati al ristorante Lautier coco, abbiamo parcheggiato le bici ed abbiamo visitato Grand Anse, Petit Anse ed Anse Coco. Qui’ il paesaggio è diverso, in quanto l’acqua del mare è molto mossa, ci sono delle onde enormi e le correnti sono molto forti, infatti è vietata la balneazione da giugno fino a settembre. Ma il paesaggio è comunque bello e suggestivo. C’è da fare un percorso a piedi tra le rocce per arrivare a Petit Anse e poi proseguire lungo una stradina sterrata e sempre scendendo tra le rocce fino ad arrivare ad Anse Coco. Qui’, quando l’acqua è calma, si formano delle piscine naturali costeggiate dai massi e dagli scogli, dove arrivano anche dei piccoli squali a riposarsi. Quando ci siamo andati noi il mare era mosso, lo scenario comunque sempre impressionante. La spiaggia qui è poca, non c’è molto posto per mettere gli asciugamani, è una baia, che con il mare calmo deve essere uno spettacolo, ma non siamo riusciti a vederlo. Se decidete di rimanere ad Anse Coco, portatevi da mangiare perchè non c’è assolutamente niente e il tragitto da fare per ritornare a Grand Anse è lungo ! Noi torniamo indietro e rifacciamo tutta la sfacchinata per risalire le rocce, una bella sudata. Poi riprendiamo le bici e via, c’è una ripida salita da fare per tornare indietro, ma ne vale la pena secondo me. Passando nell’entroterra dell’isola non si possono non notare le case dei seychellesi, tutte molto dignitose, delle belle villettine immerse nel verde, e quando ci siamo passati noi, essendo domenica, diverse case avevano la musica a tutto volume! Ogni tanto a qualche angolo si incontra qualcuno che vende la frutta, banane, mango, papaya. Ci dirigiamo verso Anse Severe, dove ci fermiamo per il pranzo, distrutti ed esausti dopo la sfacchinata mattutina. Dopo, non ancora stanchi, riprendiamo le bici e costeggiamo tutta la costa ovest, fino ad Anse Fourmis e torniamo a casa, cotti come l’uva. A cena restiamo da Chez Marston, vengono anche Mara e Simone. Il giorno successivo abbiamo fatto l’escursione in barca, molto contrattata per il prezzo, con Jonathan, un ragazzo che noleggia le bici da Tati’s, lui organizza ogni giorno questa gita. Abbiamo speso € 35,00 a testa, ma perchè ci siamo messi d’accordo con lui dicendogli che a noi non interessava il pranzo, ci interessava solo vedere le isolette e fare snorkeling. Con la barca ci hanno portati a Sister island, Coco Island e all’isola di Felicitè. Abbiamo fatto snorkeling, e di tutte le Seychelles, qui’ è stato il punto dove abbiamo visto piu’ pesci in assoluto, una tartaruga e una manta. C’erano pesci angelo, pesci trombetta, napoleone, c’erano dei branchi di pesci colorati, alcuni molto grandi, finalmente siamo riusciti a vederne un po’, ci stavamo domandando dove fossero i pesci alle Seychelles e qui’ potete sbizzarrirvi. L’isola di Felicitè è privata, lì c’è un resort esclusivo con una bella spiaggetta, e Jonathan voleva farci fermare lì ma non essendoci molto sole e il mare troppo mosso, ci siamo fatti riportare indietro insieme a tutti gli altri. In pratica non abbiamo toccato terra, è stata puramente un’escursione di mare per lo snorkeling. Se qualcuno soffre il mal di mare non ci andate, in quanto vi fermano per un bel po’ sulla barca, che non smette mai di ondeggiare, o comunque prendete un travelgum perchè si sta veramente male.
In pratica abbiamo visitato tutta l’isola quindi il giorno dopo siamo tornati sulla costa ovest per poterla vivere, perchè ricordatevi che passare con le bici di fronte ad una bella spiaggia non è mai come starci tutto il giorno, te la devi godere ed assaporare, la devi vivere ! Così sempre con Mara e Simone siamo tornati sulla costa ovest, incontrando una bella tartarugona che gironzolava calma calma per la strada, e appena trovata una spiaggia che ci piaceva ci siamo fermati. Il vento tirava forte quindi ci siamo appollaiati in riva al mare a prendere i sole, non c’era un’anima viva, solo noi 4 e qualche simpatica lucertola color oro che ci saliva sugli zaini e anche addosso. Non mi ero mai goduta il mare come quest’anno…Dopo il nostro pranzo con frutta e panini con i pomodori siamo tornati in giu’ verso Anse Patates, abbiamo trovato un’ altro bel posticino dove accamparsi, abbiamo anche trovato dei cocchi caduti in terra, che abbiamo spaccato e mangiato per merenda, tipo “isola dei famosi”… Ultima cena tutti insieme da Chez Marston. Abbiamo fissato con Mara e Simone per ritrovarsi due giorni dopo a Mahè, così possiamo noleggiare l’auto e in quattro si possono dividere le spese. Una cosa che vi consiglio è di visitare almeno due volte Anse le source d’argent, a noi il secondo giorno che ci siamo stati ha fatto un’effetto molto diverso e decisamente migliore della prima volta in cui ci siamo stati. Questo perchè abbiamo beccato la bassa marea ed era una giornata molto soleggiata senza foschie, quindi il contrasto tra mare, spiaggia e rocce rendeva al massimo.
MAHE’ Abbiamo alloggiato da Jamelah apartment, sulla costa est di Mahè, sotto all’aereoporto, per tre giorni, e siamo rimasti molto soddisfatti della nostra stanza, super pulita, spaziosa, e nuovissima, in pratica sono una serie di stanze e appartamenti ancora in fase di costruzione e non ancora arredati del tutto…Da noi per esempio mancava lo specchio nel bagno e nell’armadio, ma per la modica cifra di € 55,00 a notte compresa la colazione è un sacrificio che possiamo fare molto volentieri…Unico neo sono i tre cani che circolano sempre sciolti nel giardino e talvolta salgono anche le scale, ma sono innocui. Siamo partiti immediatamente alla scoperta dell’isola, ma l’impressione che ho avuto fin da subito è stata di un ritorno graduale alla realtà, un passaggio intermedio dal paradiso alla vita quotidiana, per rendere meno traumatico il ritorno. Mahè è la piu’ grande delle isole e lì circolano auto, le distanze sono piu’ grandi, l’isola è molto verde e c’è una bella foresta all’interno, attraversarla puo’ essere anche carino, ma non trasmette quel senso di tropicale che ho trovato invece sulle altre due isole. Mahè non rappresenta per niente le Seychelles, anzi, se qualcuno visitasse solo questa isola, si farebbe un’idea sbagliata…Abbiamo visitato subito Anse Takamaka, bella grande e non c’era anima viva, poi siamo arrivati fino ad Anse Soleil, sulla costa ovest, veramente carina. Questa spiaggetta è l’unica che si avvicina alle spiagge tipiche delle Seychelles, c’è poi anche un ristorantino lì sulla spiaggia molto carino “Anse Soleil Cafe’” dove potete fermarvi a pranzo e anche a cena. Dopo abbiamo attraversato l’isola nell’interno passando dalla foresta, la strada non finiva mai, poi siamo arrivati alla zona principale e piu’ turistica di Mahè, la Beau Vallon, sulla quale si affacciano la maggior parte degli alberghi. C’era un sacco di gente sulla spiaggia, bambini, ragazzi che giocavano a pallone o racchettoni, sdraio, insomma, assomiglia molto alla nostra Rimini o comunque sembra una nostra tipica spiaggia, quindi non ti senti proprio su un’isola tropicale ma tutt’altro. Abbiamo fatto una bella passeggiata aspettando il tramonto e poi abbiamo scelto un ristorantino dove andare a cena, “Kaz Kreol”, sotto a Jamelah apartment, veramente carino. I tavoli sono sulla sabbia, ci sono un sacco di cose da mangiare, fanno anche cucina cinese e creola, ed il costo è moderato. Noi ci siamo tornati anche le altre due sere, c’è anche un simpatico cantante che canta e suona le tue canzoni preferite con la chitarra, noi addirittura la seconda sera ci siamo messi tutti e 4 a ballare, e il titolare alla fine ci ha offerto da bere per questa nostra animazione…
Consiglio di visitare la capitale piu’ piccola del mondo, Victoria, dove c’è il mercato del pesce, frutta e spezie, un’insieme di colori molto suggestivo. Poi siamo stati nel punto piu’ a sud di Mahè, a Police Bay, ma la strada era interrotta da dei lavori quindi non si poteva proseguire oltre, quindi andiamo ad Anse Intendance, bella ma il mare era mosso. Siamo anche entrati nel lussuoso resort che si affaccia su questa spiaggia, ogni bungalow ha la sua piscina privata…Poi proseguiamo di nuovo fino ad Anse Soleil dove ci godiamo anche uno splendido tramonto. L’ultimo giorno siamo andati a vedere la parte nord – ovest dell’isola, quindi abbiamo visto Anse Polite, Grand’Anse, fino a Port Glaud, poi siamo scesi di nuovo passando da Anse à la Mouche e poi ancora Anse Soleil, dove abbiamo assaporato gli ultimi momenti di mare alle Seychelles.
Ricordatevi di portare le scarpette per camminare bene nell’acqua, una torcia e un’ adattatore per la corrente di tipo inglese.
Un bacio a tutti.
Anna e Francesco