Seychelles 2007, un piccolo paradiso
La compagnia aerea è la Qatar airways, dobbiamo effettuare lo scalo a Doha per poi ripartire alla volta di Mahè. Arriviamo a Mahè all’una circa del pomeriggio di sabato, ha appena smesso di piovere, quando scendiamo dall’aereo l’umidità ci soffoca! Più tardi prendiamo il volo per Praslin, un piccolo aereo di una ventina di posti, fortunatamente il volo dura solo un quarto d’ora! Arrivati a Praslin ci aspetta un taxi per portarci al porto, o jetty come lo chiamano i locali, per poterci imbarcare alla volta di La Digue.
Al porto di Praslin effettuiamo il cambio, in nero, in rupie…La quotazione è 10 rupie per euro se ne cambiamo 50, 11 rupie se ne cambiamo 100…Il cambio ufficiale è di circa 7 rupie! Ci imbarchiamo e arriviamo a La Digue, ci aspetta un taxi per portarci al Flycatcher paradise.
Il nostro alloggio è una casa coloniale piuttosto grande, spartana ma accogliente e la posizione è ottima per visitare l’isola, forse la migliore.
La sera mangiamo nel ristorante del Flycatcher, cucina creola, molto buono e abbondante, poi alziamo la testa e osserviamo il cielo nel buio dell’isola, mai viste così tante stelle! Questo grazie all’assenza di illuminazione notturna sull’isola.
Domenica: Andiamo a visitare anse source d’argent, entriamo nella Union Estate (5min a piedi dal Flycatcher), e da lì raggiungiamo la mitica spiaggia…Troppo bella per essere vera! Vista in fotografia sembra finta, vista dal vero l’impressione non cambia, tocchiamo i massi di granito per accertarci che non siano finti! Sembra un set cinematografico, ti aspetti di veder spuntare King Kong da un momento all’altro, bisogna vederla, per descriverla non ci sono termini adatti.
Siamo andati a piedi fino ad anse marron, dove la barriera finisce, il ritorno è stato più difficoltoso perché la marea si stava alzando.
La sera proviamo l’esperienza di girare per l’isola con la torcia elettrica, il buio è totale ma i locali girano in bici senza problemi.
Abbiamo cenato da Chez Marston, niente di speciale.
Lunedì: Partiamo, a piedi, alla volta di grand anse, nel sud dell’isola; la strada (circa 2km) ha parecchi saliscendi, col caldo e l’umidità le salite, già impegnative, diventano quasi proibitive con la bici, noi consigliamo di farla a piedi.
Alla fine del sentiero si apre di fronte a noi la spiaggia di grand anse…Un altro spettacolo della natura! Abbiamo mangiato al “Loutier coco”, un ristorantino sulla spiaggia, molto caratteristico e molto buono, pranzo a buffet (125 rupie).
Inoltrandosi nella foresta e inerpicandosi sui sentieri si arriva a petite anse, proseguendo si raggiunge anse coco…Un altro spettacolo naturale! Cena al Flycatcher, sempre ottima.
Martedì: Abbiamo noleggiato le bici per visitare la costa orientale dell’isola, non c’è assolutamente niente! Tornando indietro si siamo fermati sulla spiaggia del Patatran village e, successivamente, abbiamo fatto un giro nei negozietti a caccia di souvenir.
Successivamente siamo andati a vedere anse source d’argent con l’alta marea (erano circa le quattro del pomeriggio).
Pizza da Gregoire’s, niente male! Mercoledì: Partenza alle nove e mezza per l’escursione (85 euro) sulle isole vicine: Coco island, Sister island e Felicitè island.
A Coco island si può fare snorkeling, ci sono un’infinità di pesci molto belli e molto colorati.
A Sister island pranziamo e poi ci fermiamo sulla spiaggia dell’isola in completo relax.
A Felicitè island si fa nuovamente snorkeling e nuotiamo in compagnia di una tartaruga marina! Ultima cena a La Digue, sempre al Flycather.
Giovedì: Viene a prenderci un rasta col carretto trainato dal bue e ci conduce al porto, da lì partiamo per Praslin per poi raggiungere il Lemuria resort.
Volevamo vedere com’è un albergo frequentato dai VIP, l’atmosfera è troppo snob per i nostri gusti…Mille volte meglio quella rilassata e selvatica di La Digue.
Abbiamo fatto una passeggiata nel campo da golf fino ad anse Georgette.
In serata la mia fidanzata viene colpita da un attacco allergico, questo ci permette di visitare l’ospedale di Praslin! Venerdì: In mattinata torniamo all’ospedale per un controllo, tutto a posto, ringraziamo Veronica, una ragazza italiana che lavora al Lemuria, per l’assistenza.
In tarda mattinata ci facciamo portare, in taxi, alla vallee de Mai.
Vediamo il mitico coco de mer, per il resto la foresta non ci entusiasma molto.
Nel pomeriggio cerchiamo il sentiero che dal campo da golf del Lemuria porta ad anse Lazio, a metà strada ci rendiamo conto che l’ora è tarda, per non farci cogliere dal buio torniamo indietro.
Sabato: Mattinata in spiaggia, ultimo sole, nel pomeriggio partiamo sotto una pioggia torrenziale per Mahè e da lì per Milano via Doha.
Arriviamo a Malpensa alle otto di domenica 22.
Conclusioni: La Digue è un vero paradiso naturale, uno spettacolo unico, selvaggia e rilassata…Speriamo che resti così! Praslin, vista dopo La Digue, non fa ne caldo ne freddo! Il nostro consiglio è di andare a La Digue e rimanerci per tutto il tempo della vacanza, da lì potete fare le escursioni anche per Praslin (vallee de Mai).
Portate una torcia elettrica, cambiate i soldi in nero (al porto c’è sempre chi lo fa), percorrete tutti i sentieri interni di La Digue a piedi (non dimenticatevi una bottiglia d’acqua nello zaino).
Non abbiate paura di inoltrarvi nella foresta, non ci sono animali pericolosi, troverete lo scinco (è come la nostra lucertola), grossi pippistrelli, i ragni delle palme dall’aspetto minaccioso ma innocui e tanti cani senza padrone in cerca di compagnia.