Settimana in crociera…
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La cabina con balcone molto accogliente (3 salvagente, tv con canali anche italiani) ed organizzata come il bagno: aria condizionata centralizzata, regolabile ma non spegnibile; ottima la pulizia. Cibo buono e curato sia al ristorante (porzioni piccole) che al self service più comodo e sbrigativo a mezzogiorno dove maggiore è la scelta, la pizzeria apre dopo la cena. Abbiamo verificato un leggero calo nella qualità dei menù, e non ci sono stati grandi buffet di mezzanotte dei quali per la verità non abbiamo sentito la mancanza, ma credo anche sia un periodo che occorre cercare di contenere i prezzi, vuoi per la crisi in atto, per la concorrenza che non sempre favorisce il cliente, vuoi per fatti accaduti di recente. Scelta tra escursioni da mezza giornata o giornata intera. Prezzo minerale e bibite circa 3 euro, vini da 20 euro, in caraffa 10 euro, cocktail ai bar 7 euro ma gratis l’acqua potabilizzata come tè e caffè tutto il giorno. La sera scelta tra casinò, teatro (gratuito), vari bar con diversa musica dal vivo, poi discoteca. Macchinette per adeguare la carta di credito alla carta Costa con la quale si esegue ogni operazione, dall’entrata e uscita dalla nave, ai pagamenti, all’apertura della camera e della cassaforte. I prezzi delle crociere sono per tutte le tasche, poi la spesa sale per escursioni ed extra. Presenti anche il cappellano ed il medico: prestazioni che vanno da 50 a 90 euro circa in base al luogo ed all’orario. Menzione particolare merita il “Today”, che è un giornalino informativo di bordo che troviamo in cabina dopo cena che ci indica tutto quello che succederà il giorno successivo: tutto sulle escursioni, spettacoli ed intrattenimenti, offerte dei negozi e tanto altro: indispensabile! Molte notizie prese alla tv dal circuito interno informativo.
BOLOGNA-CRETA (GRECIA)
Venerdì mattina partiamo con Neos da Bologna e a nostra insaputa l’aeromobile fa scalo a Catania dove salgono la metà dei viaggiatori: snack a bordo. Atterriamo a Creta puntuali ed in pochi minuti siamo sui pullman, dopo un quarto d’ora arriviamo al porto di Creta, fila con sole ma check in abbastanza rapido, tutti vengono fotografati, e la foto apparirà ai controllori ogni volta che si rientra mostrando la carta Costa. Alle valige pensa Costa, ed in mezz’ora le abbiamo in cabina. Ci sono 30 gradi, saliamo ed il buffet è pronto, mangiamo solo frutta e lo shuttle ci porta all’uscita del terminal del porto di Creta ed in 10 minuti a piedi siamo al castello col porticciolo, imbocchiamo via Avgoustous, la via principale con negozi e bar, la loggia veneziana, la fontana Morosini, il municipio ed il duomo di Heraclion. Creta non ci entusiama, ma non possiamo giudicare in 3 ore, le escursioni Costa, che verranno effettuate l’ultimo giorno prevedono soprattutto la visita a Cnosso, importante sito archeologico dell’età del bronzo. Abbiamo scelto il primo turno della cena, ore 19, menù con doppia scelta, porzioni piccole ma squisite e curate. Clienti provenienti soprattutto da Francia, Germania e Spagna, pochi ragazzi (che fino a 18 anni pagano solo il volo aereo) poiché è iniziata la scuola, quindi clientela matura.
SABATO: SANTORINI (GRECIA)
Sveglia 6,30, veloce colazione, ritrovo alle 7,45 ed alle 8.00 siamo sulla lancia che in 20 minuti ci lascia al piccolissimo porto di Athinios, dopo di noi saranno trasbordati gratuitamente coloro che fanno l’escursione “fai da tè” che potranno prendere un taxi o noleggiare un auto e girarsi l’isola: a piedi i paesi sono troppo lontani, ma sicuramente si risparmia. I bus ci portano ad Oia. Mezz’ora di tornanti con panorami mozzafiato. Oia è il classico paese delle cartoline, un presepe estivo, mare azzurro, case bianche e cupole delle chiese blù. Santorini, nome datole dai veneziani (Santa Irina), non ha acqua corrente e nelle case arriva con autobotti, la pesca e la lavorazione della pietra pomice sono ormai rimaste secondarie rispetto al turismo, bel sole con diverse temperature da Aprile ad Ottobre, qui la crisi si sente meno. Loro stessi dicono che a Santorini vi è più vino che acqua, più asini che persone e più chiese che case. Siamo all’estremità settentrionale dell’isola, ammiriamo “la caldera”, la roccia che circonda Santorini, in origine l’isola era rotonda poi una terribile eruzione l’ha praticamente levigata creando belle insenature. Passeggiamo per i vicoli, curiose le casine bianche con imposte blù. Vediamo le isole di Sikinos e Folegandros ed il vulcano inattivo, quindi prima di riprendere il bus che ci porterà a Thera fotografiamo la chiesetta di San Nikolaos. Thera è la principale città dell’isola, ed anche qui, come a Oia siamo liberi di girare e scoprire, prima avevamo avuto i giusti suggerimenti della giovane guida Italiana. Oia è più caratteristica, ma anche Thera offre bellissimi scorci e panorami oltre a belle chiese ortodosse e cattoliche. Nei tanti negozi i prezzi sono inferiori che a Oia, compriamo pietra pomice e piccoli ricordini; ovunque servizi igienici a pagamento. Sotto di noi vediamo Costa Atlantica che si è spostata, ci è stato dato un buono per la teleferica che in 3 minuti, discendendo fino al porticciolo, ci consegna alle lance della Costa che stanno facendo la spola (alternativa alla teleferica, 20 minuti e 5 euro a dorso d’asino, non è per tutti): l’ultima lancia parte alle 17, la Nave partirà per Ashdod alle 18 (poi anticipata di 30 minuti). Sarebbe stato bello avere più tempo, ma a nave ferma le attività dei negozi e del casinò non possono funzionare, esse aprono appena la nave entra in navigazione e forse anche per questo partiamo presto o forse mi sbaglio. L’escursione è costata 59 euro. Assistiamo alla partenza e ci dispiace lasciare le belle rocce vulcaniche con in cima i paesini bianchi che sembrano neve. Ceniamo assaggiando qualche specialità greca come la Mussaka, sformato a base di melanzane e carne macinata. Serata a teatro con un duo italiano davvero bravo, comicità e fantasia.
DOMENICA: NAVIGAZIONE
Oggi è l’unico giorno di navigazione, relax sul ponte, sole e piscina, curiosiamo nei negozi e guardiamo le migliaia di foto in mostra. Alla reception cambiamo dollari ed euro in piccolo taglio poiché sfruttabili in Israele dove potrebbero dare il resto nella loro moneta che devi spendere in loco. I passaporti ci sono stati ritirati all’arrivo e riconsegnati oggi per dare il tempo alle autorità israeliane a bordo di controllare: meglio informarsi prima della partenza sulle limitazioni, presso consolati e ambasciate che rispondono via mail o telefonicamente. Dopo cena a teatro il comandante Alba con una ventina di suoi subalterni dà il benvenuto agli ospiti e viene offerto un cocktail: è la serata giusta per sfoggiare un abito elegante, giacca e cravatta. Alle 21,30 inizia puntuale lo spettacolo questa sera interpretato dal bravo corpo di ballo della Costa ed una coppia di ottimi cantanti: 40 intensi minuti di canto e ballo. A mezzanotte, all’ultimo ponte, si possono avere spiedini di frutta con cioccolato. Spostiamo indietro di un’ora l’orologio aggiornandoci con Israele. Curiosità: essendo nostro anniversario di nozze ed avendo l’Agenzia informato la Costa, il metre e 4 camerieri si sono presentati cantando “tanti auguri” e porgendoci una torta al cioccolato. Applausi dai tavoli vicini ed evidente imbarazzo. Comunque gentili.
LUNEDì: GERUSALEMME (ISRAELE)
Si parte alle 9 dal porto di Ashdod, anche causa traffico impieghiamo oltre un’ora per giungere a Gerusalemme (800 mila abitanti), e mentre attraversiamo la Giudea (concessa un tempo dai romani ad Erode), la guida italiana ci illustra per bene il territorio ove ci troviamo, tutta la sua storia, le varie dominazioni, e lo spaccamento del terreno che ha dato luogo al fiume Giordano che funge da confine con la Giordania. A portare acqua ad Israele è il lago di Tiberiade, l’altro grande lago come tutti sappiamo è il mar Morto sfruttato anche per le cure e posto a 400 metri sotto il livello del mare. Vediamo vari kibbutz il più famoso oltre all’agricoltura costruisce auto blindate per gli Stati Uniti. Saliamo sul monte degli ulivi, da cui si gode di un bel panorama su tutta Gerusalemme: il traffico è veramente intenso. Col bus ci rechiamo alla chiesa adiacente al piccolo uliveto di Getsemani dove Gesù si fermò a pregare dopo l’ultima cena, già sapendo cosa sarebbe accaduto. Quindi via verso la città vecchia, vediamo le belle mura di cinta, e dopo controllo entriamo da una delle 8 porte d’ingresso e ci troviamo dinanzi al “muro del pianto” (il luogo più sacro di Gerusalemme). Per recarsi al muro le donne devono andare a destra e gli uomini a sinistra. Mi fermo a notare tanti uomini che inchinandosi ripetutamente sostano a pregare, poiché occorre avere il copricapo ebraico, in una cassetta ve ne sono contenuti a decine, ovviamente di semplice fattura, che sono prestati. Una curiosità, chiunque può scrivere un bigliettino e metterlo tra le fessure del muro, ogni 6 mesi vengono raccolti e messi in sacchi di iuta, quindi sotterrati come si usa fare con le sacre scritture. Fà molto caldo, 33 gradi. Sostiamo alla 5°, 6°, 7° fermata della via crucis e vediamo dove si dice sia stato crocefisso Gesù, mentre alcune persone accarezzano anche con oggetti una pietra dove il suo corpo fù lavato. Infine il Santo Sepolcro, dove si narra Gesù sia stato posto dopo la morte resuscitando dopo 3 giorni. Il santo sepolcro è all’interno della chiesa della Resurrezione, appunto costruita sul luogo della crocefissione, unzione e resurrezione. Per chi ha fede sono luoghi straordinari; purtroppo non è facile recepire questa spiritualità ed avere un minimo d’intimità in quanto i visitatori sono numerosissimi ed ovunque c’è calca e sarà così tutto l’anno. I custodi del santo sepolcro sono i cristiani ortodossi. Continuando attraversiamo prima il quartiere mussulmano (approfittate del suk per fare piccoli acquisti, a noi non è praticamente stato concesso scivolando via rapidamente, ma a fine giornata saremo portati un’oretta in un laboratorio di pietre preziose con attigua vendita souvenir sicuramente convenzionato con Costa crociere o più probabilmente col suo corrispondete: nel suk gli stessi oggetti costavano un terzo, proprio una brutta abitudine di cui tutti i tour operator fanno uso), poi il quartiere cristiano. Sosta di un’oretta in un albergo per un discreto pranzo a buffet, dove assaggiamo un vino Merlot locale molto simile al nostro. In Israele non esiste una vera tradizione culinaria, ogni etnia ha portato la sua arrivando nel paese. Dopo pranzo saliamo velocemente sul monte Sion, vedendo l’immenso cimitero che ha l’aspetto di una pietraia e le cui tombe sono tutte rivolte verso la città vecchia. Fotografiamo porta Jaffa ed entriamo nella basilica della Dormizione, dove la madonna si sarebbe addormentata per sempre: all’interno la statua della Madonna dormiente. Visitato anche il Cenacolo, luogo in cui si dice essere stata consumata l’ultima cena di Gesù. Quindi scendendo alcune scale troviamo la tomba di re David: anche qui gli uomini a destra, le donne a sinistra, ma questo luogo non desta particolare emozione. Sicuramente la visita è stata interessante, Gerusalemme, nella parte vecchia si presenta come un centro antichissimo. Convivono sia molte etnie, ognuna di esse ha lasciato un segno, spesso positivo, che varie religioni, ebrei, mussulmani, ortodossi, cattolici… Un giorno è troppo poco per visitarla e coglierne la vera essenza. Ci è capitato per la prima volta di essere accompagnati oltre che dall’autista e dalla guida anche da una terza persona che restava in fondo al gruppo attento che nessuno restasse indietro: era forse anche una forma di sicurezza? Al ritorno alla nave troviamo le autorità Israeliane alle quali riconsegniamo il visto. Rimettiamo l’orologio avanti di un’ora, domattina attraccheremo a Limassol.
MARTEDì: LIMASSOL (CIPRO)
Avevamo già visitato Cipro 1 anno fa, evitando Limassol (seconda città di Cipro) perché una delle mete meno coinvolgenti, anche se nelle vicinanze vi sono 2 siti molto interessanti come Kourion e Pafhos, allora visitati, mete previste da Costa Crociere. Quindi la decisione era di una giornata di relax sfruttando piscina e palestra. La Costa mette a disposizione uno shuttle che fa la spola tra il porto ed il centro (10 minuti) al prezzo di 6 euro a testa. In tarda mattinata dopo piscina sole e bagno e dopo chiacchierata con un ufficiale della nave ci è stato regalato il passaggio in shuttle: e allora dai, invogliati cambiamo idea. Alle 14 saliamo sul bus che ci lascia al porto antico con tanti bar e ristorantini. Subito vediamo il piccolo castello che vide il matrimonio tra Riccardo cuor di leone e Berengaria. Da lì prendiamo per via Genethiou Mitella affollata di negozi: a Cipro i prezzi sono ottimi e si può fare buon shopping senza grandi pretese di marca (cinture in pelle grezza 1-2 euro, magliette e vestitini 5-15 euro, oggetti in metallo, conchiglie, spugne, spezie, souvenir vari). Lungo il tragitto fotografiamo Agia napa, la bella cattedrale di Limassol, oltre che una piccola moschea ed una chiesa cattolica. Poi sediamo al Coffee galleri dove spendendo 5 euro beviamo una cola ed un frappè di caffè freddo, con 7 euro si pranza con burger (o souvlaki) patatine e bibita. Lo shuttle è già alla rotonda del porto vecchio e ci riporta al terminal del porto nuovo dove subiamo l’ennesimo controllo. Per chi non desidera fare escursioni a Cipro, anche perché la giornata precedente a Gerusalemme è stata faticosa, vale la pena sfruttare questa opportunità e visitare il centro di Limassol, non straordinario, ma ci si rende conto di com’è Cipro, il tipo di costruzioni, le vie le chiese e le moschee, la gente, e dal centro con un bus ci si può recare in spiaggia, sabbia granulosa e scura: 32 gradi circa. Consigliamo Cipro per un ultimo sole estivo e visite culturali, raggiungibile anche low cost. Saliamo a bordo, e dopo la doccia ci perdiamo nell’atmosfera della “dolce vita” di Fellini, molte foto di attori dell’epoca, saliamo la scala di cristallo e passeggiamo per Via della spiga dove sono ubicati i negozi, quindi cena. Alle 20,30 siamo ricevuti dal comandante in un salone con tavolini e musica per un cocktail insieme ad altre coppie di cui ricorreva l’anniversario in settimana. Il comandante ci fà gli auguri quindi a gruppi per nazionalità ci invita di fronte a lui e ci richiede il fatidico sì, poi il brindisi. Ricordo la classifica: tedeschi una coppia, francesi 3 coppie, spagnoli 7 coppie, italiani 21 coppie: siamo primi. La serata prosegue con un diverso spettacolo in teatro: gli artisti sono i componenti dell’equipaggio, cuochi, camerieri, cabinisti, addetti alla manutenzione etc. di ogni nazionalità, davvero bravi, si esibiscono cantando e ballando mentre scorrono le immagini del duro lavoro quotidiano: toccante e tanti applausi.
MERCOLEDì: ALANYA (TURCHIA)
Città turca di 400 mila abitanti, posta su una piccola penisola è stata davvero una sorpresa. L’entrata in porto è bella, a destra la città e il faro, a sinistra la collina con la fortificazione che ricorda la muraglia cinese. Non me ne voglia la Costa ma questa uscita la si può fare da soli. Dal molo alla città ci sono 100 metri, si scende con carta Costa che fà sempre le veci di un documento (Gerusalemme esclusa) e sul retro un numero di emergenza, sulla sinistra ci si incammina verso le mura antiche, incontrando subito la Torre Rossa (entrata 3 euro), si prosegue poi costeggiando le mura, sempre in salita, avendo bellissimi scorci sul mare; raggiunto il castello si possono vedere la moschea Suleymaniye e Caravanserai. A destra si percorre un viale che costeggia il porticciolo dove sono ancorati decine di galeoni o velieri pirati pronti a portare al largo il turista per una nuotata o uno snorkeling.
Percorsi 500 metri del viale a sinistra ci si immette nel centro pedonale con centinaia di negozi ed adatto ad uno shopping senza pretese, in esposizione anche tanta roba taroccata profumi compresi. Tanti anche i ristoranti, si pranza con una dozzina di euro, è il paradiso del kebab e del falafel ma non solo. Continuando invece per il viale si giunge ad alcune spiagge attrezzate. E’ una meta abbastanza sconosciuta agli italiani che vi arrivano soprattutto via Costa e da poco tempo, Antalya e l’aeroporto distano 120 km. Noi abbiamo agito in questo modo che consiglio: usciti, ancora freschi e con temperatura accettabile (toccheremo i 33 gradi) siamo saliti lungo i bastioni della fortezza, al ritorno della zona vecchia, ci siamo fermati all’ingresso del molo, sotto la fortificazione dove vi è una piccola spiaggetta ben visibile senza pretese e non attrezzata, ma sufficiente per fare un bagno in un’acqua limpidissima: a 100 metri ci sovrastava la Costa Atlantica. E’ stata una rinfrescata salutare e non abbiate paura se vi sentirete mordere lievemente i talloni, sono piccoli pesci che vi fanno il pedicure: in tanti luoghi del mondo lo si fà a pagamento. Quindi alle 13 siamo saliti per un veloce pranzo ed alle 15 eravamo in centro dove abbiamo fatto piccoli acquisti di abbigliamento e ceramica. Imbarco alle 17 poiché la partenza è prevista per le 18. Bella la scenografia mentre la nave si allontana assistendo ad un bel tramonto dietro la collina fortificata. La penultima serata della crociera è serata di gala, festa e brindisi durante la presentazione dei rappresentanti di tutti i lavoratori, dal capo cuoco al comandante il quale riceve in teatro per il saluto finale i naviganti che hanno partecipato ad almeno un’altra crociera (diventando quindi soci), ed ogni coppia o famiglia viene fotografata, quindi l’indomani sarà pronta questa foto-regalo con aggiunta l’immagine del comandante.
GIOVEDì: RODI (GRECIA)
Rodi significa l’isola delle rose: la città è medioevale e si presenta ancora come centinaia di anni fà. Famoso per il celebre colosso di Rodi (realtà o fantasia?), ora al suo posto all’entrata del porto vi sono 2 colonne con cervi. Anche qui il molo è a cento metri dalla città e come altre volte conviene avere la cabina a destra per avere la vista sulla città antica e sulla cinta muraria che difendeva gli abitanti dagli attacchi dal mare. Quando alle 9 lasciamo la nave è già caldo, alle 14 saranno 34 gradi. Decidiamo, vista la bella luce, per prima cosa di vedere e fotografare le antichità per poi dedicarci alla visita delle centinaia di negozi che anche qui riempiono il vecchio centro pedonale e sono anche loro da considerare una delle attrazioni per i turisti. Ci dirigiamo a destra tenendo la cinta muraria a sinistra e costeggiando il porticciolo ove sono ormeggiate tante barche, da lontano i 3 mulini a vento e la fortezza a difendere dagli attacchi dal mare. Nel frattempo abbiamo oltrepassato il tempio di Afrodite. Ci indirizziamo verso la parte posteriore dell’imponente palazzo del gran maestro dell’ordine dei cavalieri (1300), praticamente un castello con belle torri merlate e rientriamo su via Panetiou a 50 metri dalla moschea di Souleiman; la moschea è circondata da negozi e bar, in uno di questi si può salire per vedere il panorama: costo 5 euro con diritto ad una consumazione soft. Poi svoltiamo per la famosissima acciottolata e ripida via Ippoton, ma prima visitiamo esternamente lo scenografico palazzo del gran maestro (ricorda il Maschio Angioino di Napoli), abbiamo letto che all’interno contiene bellissimi mosaici e statue romane. Via Ippoton è rimasta come un tempo (stile gotico) quando i cavalieri dominavano la città ed alloggiavano, in base alla loro lingua, negli alberghi della via. I palazzi sono importanti, in uno di essi l’ambasciata italiana. Arriviamo al centro dove il commercio la fà da padrone, sostiamo a vedere gli oggetti in vendita mentre molti turisti seduti ai tavolini si rinfrescano con una bibita: ormai si avvicina l’ora di pranzo ed i butta dentro iniziano il loro lavoro. Molti cuscini e tovaglie ricamate, abbigliamento e ceramiche: noi ci concentriamo sull’acquisto di spezie contenute in bustine; oltrepassiamo la deliziosa piazza con la fontana, sono le 14 e siamo piuttosto stanchi per il camminare e per il caldo, decidiamo di risalire a bordo. Rodi city è davvero bella e vivace, immaginiamo che anche la sera sia uno spettacolo. Credo che una visita a quest’isola andrebbe abbinata ad un giro ad altre isole greche, passare 10-12 giorni tra Santorini, Rodi, Mikonos etc. credo sia davvero appagante, restare per tutto il soggiorno nella stessa isola non lo credo. Non abbiamo notato nelle isole greche grandi resort ma piccoli alberghi e pensioni. Nel caso si fosse scelto di vedere la città con l’escursione Costa, ci si sarebbe recati sul monte Smith (nominato dagli inglesi) ove sorgeva l’acropoli per vedere la città dall’alto, poi l’itinerario che abbiamo fatto noi: avremmo speso 43 euro a testa. Prevista anche un’escursione a Lindos, che ci dicono davvero molto bella. Se Santorini (Oia in particolar modo) è bella per vedute mozzafiato e le case bianche e blù viste dall’alto, Rodi ha un centro medioevale notevole che riporta indietro nel tempo.
VENERDì: RIENTRO
In cabina troviamo le etichette Neos e Costa da apporre ai bagagli; dobbiamo mettere in corridoio le valige prima di andare dormire, le stesse saranno caricate sui camion e portate all’aeroporto: le ritroveremo sul nastro a Bologna. Il check-in sarà eseguito direttamente sulla nave da addetti Neos, quindi alle 13,30 saremo portati all’aeroporto per un veloce imbarco:comodissimo. L’ultimo giorno i negozi della nave effettuano svendite di alcuni prodotti. Quindi l’ultima mattina ne approfittiamo per un bagno di sole, un saluto a Tomas Guida solerte ed esaustivo impiegato della reception ed ai suoi colleghi e ad un ultimo sguardo dal ponte, e come dice il direttore di crociera chiudendo gli spettacoli in teatro: “Ciao ciao, bau bau, miao miao, tschuss””.
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