Settimana di quasi relax in Val d’Aosta
29/6 – Siamo partiti la mattina abbastanza presto da Bologna, visto che il percorso autostradale fino ad Aosta è discretamente lungo. Prima di arrivare a destinazione ci siamo fermati a Pont-Saint-Martin (paese posto lungo l’antica via francigena, e primo centro della regione che si incontra venendo dal Piemonte), dove emerge il bellissimo ponte romano che scavalca il torrente Lys. Arrivati infine ad Aosta, abbiamo effettuato il check-in all’albergo prescelto, sito a pochi passi dalle vie principali del centro storico. Parcheggiata la moto, abbiamo fatto una passeggiata, scegliendo per la cena un ristorante-pizzeria sito nei pressi dell’hotel.
30/6 – Dal momento che nel corso del viaggio precedente avevamo apprezzato moltissimo l’escursione, abbiamo deciso di tornare al passo del Gran San Bernardo (mt. 2473). La strada per arrivare a destinazione è bellissima, soprattutto avendo modo di percorrerla con la moto. Giunti a destinazione, ci siamo fermati prima nei pressi della statua del Santo, poi superando il confine con la Svizzera siamo arrivati al famoso monastero. Nessun cane di razza sanbernardo in vista. Tornando verso Aosta, visto che era abbastanza presto, ci siamo fermati a vedere un piccolo borgo di cui avevo letto buone recensioni, e cioè Etroubles. Carino, non c’è che dire, ma talmente piccolo che in un quarto d’ora si gira tutto, comprese alcune soste per le foto. A questo punto abbiamo deciso di tornare in Valpelline, dove fra l’altro ci siamo fermati in un bar per mangiare rapidamente un panino. Alla testata della valle si trova un lago artificiale, abbiamo quindi parcheggiato la moto e abbiamo fatto una passeggiata di qualche chilometro, ma non troppi perché il caldo era notevole e noi eravamo decisamente troppo vestiti (purtroppo questo è il limite dei viaggi in moto). A questo punto siamo tornati alla base, per la doccia e ricerca del ristorante per la cena.
1/7 – Altro giorno di escursione, con ritorno al Piccolo San Bernardo (mt. 2188), che segna il confine con la Francia. Procedendo, abbiamo attraversato la famosa stazione sciistica di Val d’Isère, che a me decisamente piace poco, come del resto tutte le località simili, formate solo da alberghi, residence e seconde case. Diciassette chilometri dopo si arriva al Col de l’Iseran (mt. 2770), dove troviamo un discreto assembramento di motociclisti e ciclisti in fila per una foto da fare presso il cartello del passo. Qualche chilometro dopo si arriva al paese di Bonneval sur Arc, dove ci fermiamo in un ristorantino a mangiarci una ricca insalata. Per ritornare ad Aosta, abbastanza lontana, abbiamo fatto il Passo del Moncenisio, siamo sbucati in Val di Susa, poi passata Torino (37 gradi in tangenziale), siamo tornati alla base, prendendo anche uno scroscio di pioggia abbastanza violento.
2/7 – Finora abbiamo fatto una rivisitazione di località già conosciute, per questa giornata abbiamo deciso di vedere qualcosa di nuovo, per cui ci rechiamo al forte di Bard. Acquistati i biglietti, prendiamo la serie di ascensori per salire in cima, e qui cominciamo a visitare le varie sezioni museali. A me è piaciuta molto quella relativa ai vari aspetti delle Alpi (geologia, storia delle varie popolazioni, flora, fauna, ecc…), un po’ meno le altre sezioni (armi, uniformi dei vari eserciti, le prigioni, ecc.). Scesi a piedi al villaggio sottostante, ci siamo fermati in un bar a mangiare qualcosa, chiacchierando un po’ con il simpatico gestore che ci ha dato qualche dritta su giri da fare fuori dalle strade principali. Usciti da Bard, decidiamo di tornare in Valtournanche. Anni prima avevamo indovinato più che visto il Cervino, circondato da una vasta coltre di nubi, volevamo quindi riprovarci. Diciamo che è andata un po’ meglio, ma non perfettamente come speravamo. Pazienza!!
3/7 – Questa mattina partenza per Courmayeur, destinazione Monte Bianco. Anche qui è un deja vu, ma c’è da dire che la volta precedente eravamo saliti con la vecchia funivia, adesso volevamo provare la nuova Skyway. Diciamo che è sempre un’emozione. La cosa che mi ha stupita (non piacevolmente) è che arrivati in cima ci siamo resi conto che la temperatura era troppo alta per essere quasi a 3500 metri, mi pare fossero +8°. Scesi a valle, ci siamo rifatti il giro prima in Val Veny e poi in Val Ferret, dove ci siamo rilassati e fermati a mangiare qualcosa. Tornati ad Aosta, ci siamo cambiati e abbiamo gironzolato per il centro storico, arrivando fino al ponte romano (che ora però non sovrasta nessun fiume, ma sorge su un prato) e poi tornando indietro ci siamo fermati in Sant’Orso per vedere il chiostro e la cripta (fortunatamente aperti). E già che c’eravamo, abbiamo acquistato i biglietti per visitare i resti dell’antica Aosta col teatro romano (purtroppo sotto la pioggia).
4/7 – Mattinata passata girando lungo la Val d’Ayas fino al centro principale di Brusson, poi siamo tornati nella valle principale nei pressi Saint Vincent. Dopo pranzo, siamo tornati in Aosta per finire di utilizzare i biglietti acquistati il giorno precedente, stavolta per vedere il bellissimo Criptoportico forense, sito nei pressi del foro romano e della cattedrale.
5/7 – Oggi partenza da Aosta per andare a vedere il colle del Nivolet (mt. 2612). Per farlo però dobbiamo tornare verso il Piemonte, passare Ivrea e andare verso ovest, percorrendo poi la valle del fiume Orco salendo da Ceresole Reale. Il passo collega il Piemonte con la Valsavarenche in Val d’Aosta, ma la strada carrozzabile si ferma poco dopo il colle nei pressi di un rifugio, dove prosegue poi sterrata per un tratto. Già in passato avevamo provato a salire (in auto) ma la strada era interrotta a causa della neve. Inoltre con i mezzi motorizzati occorre considerare che in estate alla domenica il traffico viene bloccato nei pressi di un lago artificiale e occorre attendere una navetta. Visto che non era domenica, siamo riusciti a salire. Ci siamo ovviamente fermati al cartello del passo e poi al limite della strada asfaltata. Niente da dire, è un posto bellissimo, da vedere sicuramente. A questo punto siamo tornati indietro fino a Ivrea dove abbiamo prenotato un hotel per la notte (Hotel La Villa € 82,00) e abbiamo cenato con una pizza in un locale nei pressi. Non avendo mai visitato la città, avevamo quasi avuto l’idea di andare in centro, ma a dir la verità eravamo abbastanza stanchi per cui ci siamo riposati un po’. Sarà per un’altra volta.
6/7 – Giornata di trasferimento autostradale da Ivrea a Bologna.