Settembre a El Quseir
Stefano ed io siamo partiti da Bologna per Marsa Alam con WIND JET, compagnia a nostro parere buona. Dall’aeroporto al villaggio circa 40 minuti di pullman; la strada un’unica striscia grigia tra la sabbia, le rocce del deserto e il mare.
La zona chiamata sommariamente Marsa Alam è piuttosto ampia, ci sono ancora pochi resort e sono lontani l’uno dall’altro. Ce ne sono un certo numero in costruzione, ma, come detto, i cantieri sono abbastanza lontani da non creare alcun tipo di disturbo.
Abbiamo scelto Helioland Beach Resort (vicino a El Quseir), l’operatore Italturist. Siamo arrivati dopo la mezzanotte in villaggio e al ristorante c’era qualcosa da mangiare (non molto, ma data l’ora nessuno aveva un gran appetito).Non abbiamo trovato moltissima gente; forse metà camere erano libere. La nostra stanza è sempre stata pulita in modo soddisfacente e non abbiamo avuto alcun particolare problema. In camera c’è la cassaforte, il phon, la TV con ricezione di canali italiani, l’aria condizionata individuale, i letti separati.
Il villaggio a nostro parere è pulito, la manutenzione è regolare. A differenza di qualche episodio che avevo letto in precedenza, non abbiamo mai avuto problemi per mancanza di acqua o di elettricità. Abbiamo assaggiato un po’ di tutto: il cibo è abbastanza vario e discreto. Non sempre le pietanze sono calde come dovrebbero. La formula all-inclusive comprende tutto, tranne il caffè, i gelati, le bevande in lattina e le bottiglie di acqua (1,50 € cad). C’è un ristorante solo, che non ha posti a sedere per tutti, per questo le fasce orarie sono abbastanza ampie, i camerieri sono sempre veloci a portare via il piatto (cosa non a tutti gradita ho visto) e ad apparecchiare tavole. C’è un bar in piscina (dove puoi bere acqua o succhi un tantino troppo allungati con acqua) dai distributori e sgranocchiare qualcosa. Il bar sulla spiaggia offre solo acqua dai distributori o alcolici a pagamento… La spiaggia è davvero ampia e sabbiosa. Durante la nostra settimana c’è sempre stata una brezza consistente ma non fastidiosa. Come descritto da catalogo c’è una “piscina” in mare che definiscono naturale, ma che naturale non è, che permette di fare il bagno e nuotare senza ferirsi sul fondale roccioso. Arriva fin quasi alla barriera la quale è praticamente inaccessibile: non ci sono pontili e la corrente è forte. Mio marito ed io siamo profondamente rispettosi della natura e non è piacevole vedere chi cammina sui coralli per riuscire almeno a guardare di sfuggita oltre la barriera, verso quel mare meraviglioso, stando attenti a non farsi male o a non rovinare qualcosa di indescrivibile che non si può non rovinare camminandoci sopra! Direte, perché non costruire un pontile? Perché non rendere accessibile il mare a chi desidera viverlo veramente, a chi vuole nuotare in questo meraviglio acquario che sa elargire gratuitamente emozioni ogni singolo istante? Perché nemmeno una vacanza all-inclusive ti dà la possibilità di goderti ciò che da solo può valere un viaggio in Egitto: il Mar Rosso? Semplicemente perché devi pagare anche per questo: tu hai pagato il tuo soggiorno nel Mar Rosso, ma se ci vuoi entrare rispettando la tua coscienza devi pagare ogni singola uscita di snorkelling. Questa è stata la nota dolente della nostra vacanza.
Nel complesso è stato anche questo un bel viaggio, una settimana di sole e caldo, di relax e di mare: quello per cui siamo partiti. Le note stonate ci sono sempre, ma ogni angolo di mondo vale la pena di essere visitato, questa è la nostra opinione. Ci piace essere e pensare che tutti i viaggiatori siano rispettosi, apprezzino le piccole cose, sappiano che viaggiare significa adattarsi, amìno il contatto con la natura e la gente del luogo: gli egiziani sulla spiaggia che ti regalano il sorriso e ti salutano mille volte al giorno, ti raccontano della loro giovane età e del loro mondo, sono discreti se devono esserlo, che apprezzano le donne ma scherzano con rispetto e simpatia con le persone intelligenti, (l’eccessiva confidenza viene concessa prima dal turista che in questo caso è donna). Ci piace scoprire nuovi sapori a tavola, modi diversi di vivere e di pensare, nuovi lavori degni di rispetto. Ci piace pensare che ogni persona ha la sua dignità, non va derisa o compatita perché non guadagna come noi e guarda incuriosita la nostra fotocamera. Ci piace continuare a viaggiare e a guardare il mondo così, con gli occhi avidi della sua bellezza.
Buon viaggio a tutti! Da Stefano e Federica