Sette splendidi giorni a New York

Ciao, mi chiamo Valeria e l’anno scorso con il mio fidanzato, Massimiliano, abbiamo deciso di andare oltreoceano in vacanza e precisamente una settimana dai suoi parenti in Canada e una settimana a New York. Parto subito dicendovi che i preparativi sono stati un disastro. Il primo intoppo è stato durante il rilascio del passaporto, essendo la...
Scritto da: simona_sv
sette splendidi giorni a new york
Partenza il: 16/09/2006
Ritorno il: 30/09/2006
Viaggiatori: in coppia
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Ciao, mi chiamo Valeria e l’anno scorso con il mio fidanzato, Massimiliano, abbiamo deciso di andare oltreoceano in vacanza e precisamente una settimana dai suoi parenti in Canada e una settimana a New York. Parto subito dicendovi che i preparativi sono stati un disastro. Il primo intoppo è stato durante il rilascio del passaporto, essendo la prima volta che uscivamo dall’Europa non ne eravamo in possesso. Purtroppo su internet non era ancora segnalato che i passaporti a lettura ottica li facevano già a Genova, meno che tutti non lo sapeva il nostro comune. Appena abbiamo i passaporti in mano iniziamo ad informarci alla nostra agenzia di viaggi di fiducia, che ci dice subito che dobbiamo fare il visto secondo le nuove disposizioni per la sicurezza. E per fortuna che ci siamo rivolti all’agenzia perché noi di tutta questa trafila eravamo totalmente ignari (e secondo il comune ci sarebbero arrivate le istruzioni con il passaporto cosa che non si è verificata in quanto ti mandano un foglietto di due righe con scritto che devi fare il visto), abbiamo così scoperto che bisognava portare tutta una serie di documenti a MILANO (!) al consolato. Questi documenti prevedevano: il certificato di stato di famiglia, il certificato di residenza, una lettera del datore di lavoro e in caso di lavoratore autonomo la visura camerale, quattro buste paghe o il modello UNICO, versamento di $ 100 ecc. E tutto questo senza comunque avere la certezza poi di ottenerlo. Dopo tutto questo devi prendere un appuntamento tramite telefono A PAGAMENTO del tipo 899 (€ 1,80/min), noi dovevamo andare per competenza a Firenze, ma per fortuna non c’era posto e ci hanno mandato a Milano. Abbiamo dovuto prendere un giorno di ferie per sbrigare tutto anche perché l’appuntamento era alle 13,00 e con il terrore di questa benedetta “intervista” che ti devono fare (e che poi non ci hanno fatto!). Dopo tutta questa odissea siamo riusciti finalmente ad avere il visto, quindi il mio primo CONSIGLIO è: assicuratevi di avere il passaporto di tipo elettronico o con firma digitale o a lettura ottica. Questo per tutti quelli che come noi non erano mai andati in America. Io ho avuto un sacco di dubbi di poter finalmente atterrare in America, e può essere che questi dubbi vengano anche a voi prima di partire quindi metterò qua e là qualche consiglio prima di passare al viaggio vero e proprio. Siamo partiti un mese dopo il mancato attentato di Londra, quindi c’era l’incubo di non poter partire con il bagaglio a mano, invece poi è rientrato tutto, ma sono molto rigidi in fatto di liquidi, per cui tutto il beauty-case le medicine, anche solo il rossetto o il burrocacao, metteteli nella valigia da imbarcare. I controlli ci sono dappertutto, bisogna togliersi le scarpe, aprire gli zaini e a volte ti perquisiscono anche se non suona il metal detector. Ormai eravamo diventati bravissimi durante i controlli, niente monetine in tasca, o portafoglio, cinture o scarpe con la punta di ferro, gli anelli è meglio lasciarli a casa, a me suonava l’orologio quindi se è di metallo toglietelo già. Il nostro volo era con l’Air France e partiva da Nizza con cambio a Parigi Charles DeGaulle e poi volo transoceanico fino a Detroit. Secondo CONSIGLIO: dividete equamente i vostri vestiti tra le valigie perché quando si cambia aereo non si sa se all’atterraggio le ritrovate, noi non abbiamo avuto problemi per fortuna anche perché le valigie andavano dirette da Nizza a Detroit. Da Parigi siamo partiti in ritardo perché gli artificieri hanno fatto brillare una valigia rimasta incustodita… CONSIGLIO: non lasciate mai la vostra valigia incustodita, anche solo per sbadataggine (e quando sei di corsa capita: io a Vienna ci stavo lasciando la borsetta!!), perché in ogni modo, se rubata o fatta esplodere (!), potreste non ritrovarla. Essendo una che tende ad avere sempre tutto sotto controllo (non sono propriamente una turista per caso…) mi spaventava molto la lingua, per quanto ho studiato l’inglese, mi blocco spesso se non capisco subito, in più Massy sa quattro parole in tutto! Alla fine non ci siamo trovati malaccio, soprattutto quando parlavano senza mangiarsi le parole, ci sono stati problemi solo in albergo (mannaggia a noi che abbiamo cambiato l’agenzia vecchia per una nuova!) e alla Statua della Libertà. L’incubo peggiore prima di partire era il (da me) temuto modulo I-94W e infatti ho subito sbagliato invertendo il cognome e il nome! Me ne sono dovuta far dare un altro, per quanto gentili le assistenti di volo non conoscevano l’italiano… Nel modulo poi la cosa più difficile è capire quale indirizzo provvisorio devi mettere, noi abbiamo messo il primo anche se non era negli Stati Uniti, ma in Canada, alle domande sul retro bisogna rispondere sempre no, altrimenti vi arrestano subito! Poi c’era un altro modulo dove si dichiara che non si portano vegetali, alimenti ecc. (noi portavamo dei Baci, ma l’assistente di volo ci ha detto di non scriverlo!). Con l’Air France abbiamo volato benissimo: coperta, mascherina per dormire, telecamera sotto l’aereo per vedere il paesaggio, ricostruzione al computer del percorso da compiere, uno schermo per ogni poltrona dove si poteva giocare con i videogiochi o vedere film e telefilm. Non avevo mai mangiato in aereo, ma ora so che le critiche al cibo sono vere… E penso che Massy sia l’unico al mondo che ha mangiato con gusto quelle pietanze! Arrivati all’aeroporto di Detroit siamo rimasti scioccati dalla gran quantità di persone orientali che c’erano in fila, tanto che abbiamo pensato di essere nella fila sbagliata perché le scritte sugli sportelli erano in inglese e ideogrammi! Quando finalmente arriva il nostro turno (anche se devo dire che non abbiamo aspettato tantissimo) scopriamo che sull’aereo abbiamo compilato il modulo sbagliato, essendo provvisti di visto dovevamo compilare il modulo bianco e non quello verde! Comunque gentilmente una volta compilato ci ha fatto passare subito (nel frattempo in coda era arrivato il mondo! Non oso pensare a chi atterra al JFK cosa si trova davanti!), l’addetto era un tipo simpatico, fa conversazione per vedere se sai un po’ d’inglese e parlava piano, quindi me la sono cavata bene. Poi ha chiesto a Massy che lavoro facesse in Italia, ma lui non ha capito e gli ho risposto io, subito dopo la trafila: indice destro, indice sinistro, sorridi per foto. Poi siamo andati a ritirare i bagagli, non ci credevo che i controlli fossero già finiti, pensavo di starci delle ore e invece in un quarto d’ora avevamo finito. L’unica pecca è che siamo arrivati con due ore di ritardo, ma poco male perché i parenti di Massy che ci aspettavano a Detroit era più in ritardo di noi. Nel giro di dieci minuti siamo arrivati tutti e ci siamo beccati per caso ognuno pensando che l’altro ci stesse aspettando da due ore!! Una fortuna sfacciata. Del nostro soggiorno a Windsor – Ontario al confine tra Canada e USA c’è poco da dire eravamo viziati e coccolati da tutta la famiglia, quella settimana è passata tranquillamente. La cosa che ci ha colpito di più è stata la calma (come dicono là, ce n’è anche troppa!) e le tantissime vie residenziali, composte tutte da ville bellissime tipo Wisteria Lane delle Desperate Housewives, anche la casa che loro indicano come piccola per noi italiani è una reggia! A metà settimana siamo andati per due giorni e una notte alle cascate del Niagara, che dire è stato bellissimo, sono impressionanti e imponenti. Purtroppo proprio quando abbiamo preso il Maid of the Mist (con i nostri bellissimi impermeabili blu) si è messo a piovere e con l’acqua tirata su dalla cascata, eravamo bagnatissimi! Mi è dispiaciuto, dato che il cielo era nero, non aver visto la cascata con il sole e gli arcobaleni, però è stato grandioso lo stesso. Dopo venti minuti che eravamo scesi dal battello è uscito un sole bellissimo che è durato fino a sera, e ho pensato che quella era proprio una nuvola di Fantozzi! Una segnalazione sul tempo: Noi abbiamo trovato tutta la settimana tempo bello e caldo a NY, se non volete rischiare dato il periodo tra l’estate e l’autunno, portatevi molte magliette estive e qualche maglioncino per la sera e per entrare nei negozi con l’aria condizionata a stecca. Quella sera siamo andati al Casinò (mangi benissimo e tantissimo a presso fisso) e dopo che delle Slot-machine ci hanno fregato qualche soldo (e dopo aver staccato la zia di Massy da quelle macchinette, ormai era lanciatissima!) siamo andati a vedere le cascate di notte illuminate di tutti i colori. Questa volta ero io a non volermi più staccare, sarei stata lì ore a riprendere quello spettacolo bellissimo con la telecamera! CONSIGLIO: se arrivate alle Cascate dalla parte americana, attraversate il ponte e passate dalla parte canadese, non c’è paragone tra le due cascate, quella canadese detta Horseshoe Falls, perché a forma di ferro di cavallo, è moooolto più bella. Al pomeriggio siamo andati anche in un Mall vicino al nostro albergo, c’erano un sacco di negozi tutti affacciati su un parcheggio, ma non abbiamo trovato niente di interessante a poco prezzo, ed è stato molto stancante. Il giorno dopo siamo partiti in macchina per tornare a Windsor e ci siamo fermati in un paesino carinissimo pieno di negozietti (anche se abbastanza turistico) che si chiama Niagara on the Lake. Ritorno a Windor e cena fuori con i cugini in una pizzeria della via italiana, la pizza era buona ma un po’ salata. Così è passata la settimana dal 16 al 23 settembre, con già la malinconia salutiamo tutti i parenti, con la zia già citata che ha insistito per prepararci i bagagli e farci mettere nello zaino due chili di biscotti nel caso ci fosse venuta fame mentre aspettavamo (!). Le due zie ci hanno portato in aeroporto a Detroit e accompagnato finché una donna nerboruta non le ha fermate dicendo che dopo di lì potevano passare solo i passeggeri. Dopo tante raccomandazione per la pericolosità di New York, finalmente inizia il nostro viaggio vero e proprio. Il volo era Detroit – Washington, Washington – New York La Guardia: dall’aereo abbiamo anche visto la Casa Bianca.

CONSIGLIO: Nei voli interni americani e per i voli di ritorno, lasciate le valigie senza combinazione o lucchetto, altrimenti ve le rompono per aprirle durante i controlli. Quando, arrivati a destinazione, abbiamo aperto le valigie abbiamo visto che quella di Massy l’avevano aperta (lasciando il biglietto che l’avvertiva) mentre la mia no. Finalmente arrivati a New York, prendiamo un taxi, che non è costato tantissimo anche perché il La Guardia è il più vicino a Manhattan dei tre. C’era anche la fermata degli autobus subito fuori, ma eravamo stravolti, il tassista poi era un nero simpaticissimo che ci ha anche aiutato con la sua mancia visto che non eravamo molto pratici. Il nostro albergo era il Comfort Inn Midtown nella 46th Strada, centralissimo, uscivi ed eri praticamente in Times Square. E’ anche caro, ma facendo ricerche su internet ho visto che meno di $ 200 a notte non si trova, se non ostelli e lì ti davano la prima colazione (cosa che non fa quasi nessun hotel a Manhattan) e potevi collegarti ad internet gratis con i loro computer. Appena arrivati abbiamo avuto un piccolo problemino con l’albergo… non erano arrivati i soldi dall’Italia!!! Eravamo arrabbiatissimi con l’agenzia, anche perché noi avevamo pagato ben un mese prima, il foglio che ci avevano dato in pratica era carta straccia. In più nessuno parlava italiano nell’albergo e capire cosa dovevamo fare è stata dura. Poi ho capito che volevano come garanzia la carta di credito, e qui si apre un capitolo a parte (sembrano le comiche, ecco perché all’inizio ho detto che i preparativi sono stati un disastro): sapendo che in America si usa quasi esclusivamente la carta di credito abbiamo attivato una carta prepagata appositamente per questo viaggio (una Visa), la banca (San Paolo) ci ha detto che bastava avvertirli un giorno prima e ci avrebbero ricaricato questa carta e cambiato i contanti in dollari. Il giovedì prima di partire Massy li avverte che sarebbe andato per fare tutto questo e gli hanno detto che non c’erano problemi. Il giorno dopo si presenta in banca e gli dicono che il macchinario per ricaricare la Visa è rotto e che di dollari non ne hanno, di ripresentarsi lunedì… peccato che noi lunedì saremmo stati già in Canada! Li avessi avuti sottomano li avrei strozzati questi della banca! I contanti siamo riusciti a cambiarli in un’altra banca e i soldi della carta li abbiamo messi sul Bancoposta così da riuscire almeno a usarlo come bancomat. Però la carta di credito non l’abbiamo neanche portata dato che era vuota, dopo essere riuscita nel mio incerto inglese (e lui parlandomi metà in inglese e metà in spagnolo) a spiegare che non l’avevamo, mi ha detto che dovevamo anticipare i soldi di quattro notti, che poi ci sarebbero stati restituiti appena fossero arrivati i soldi dall’agenzia. Il lunedì abbiamo chiamato subito l’agenzia, incavolati neri, e ci hanno detto che non gli accettavano la sua carta di credito, ma che aveva parlato con l’albergo e ora era tutto a posto (avvertirci no?). Peccato che i soldi non siano arrivati fino a giovedì notte, quindi a furia di aggiungere notti gli abbiamo anticipato $1300, più della metà di quello che ci eravamo portati in contanti, e che abbiamo potuto spendere solo nella giornata di venerdì e sabato mattina. CONSIGLIO: Comprate la MetroCard illimitata per 7 giorni a $ 24 la userete tantissimo! SABATO 23 SETTEMBRE 2006 Giretto nei dintorni dell’albergo per orientarsi. Saks: Bello, grande, anche se sapevo che aveva prezzi alti, un giro lo merita! NBC Experience: Il mio mondo!!! Sembravo una bambina in un negozio di caramelle, tutti quegli oggetti con il logo dei telefilm, con le facce dei protagonisti… un sogno! Friends, Will & Grace, Scrubs ecc. A questa prima tornata non ho comprato niente, ma poi mi sono rifatta! Questo negozio è all’angolo proprio davanti alla famosa statua del Rockefeller Center. Chi vuole può fare, prenotandosi, il giro degli studi dove registrano i telegiornali, ma a noi non interessava. DOMENICA 24 SETTEMBRE 2006 Sex and the City Tour (€ 38,00 a persona): Se non fosse stato per due ragazze americane, sfortunate come noi avremmo perso i nostri soldi perché ci avevano dato un indirizzo sbagliato dove trovarsi. Ma per fortuna queste due ragazze hanno chiamato l’organizzazione che gli ha dato l’indirizzo giusto, così dopo una corsa disperata in taxi siamo riusciti ad arrivare che il pullman era ancora parcheggiato perché la guida stava spiegando, per un pelo!! Per chi è fan di questa serie è una cosa fantastica, è in inglese e non ho capito tutto, però è un ottimo modo per visitare la città e vedere zone che magari non sono inserite nei soliti itinerari turistici. Il cupcake compreso nel prezzo era buonissimo, come il Cosmopolitan, che però non era gratis e costava un po’ troppo per un drink… Comunque bellissimo! Solo se ci andate non prendete la maglietta perché non è bella e non vale i soldi spesi. 5th Avenue: La famosa strada dei negozi di lusso… Come farsela mancare!! Disney Store: in tutte le grandi città in cui vado cerco sempre il Disney Store, ci vivrei dentro a quei posti! Quello di NY è molto grande è su tre piani, e quel giorno ho trascinato Massy per tutto il negozio per tre ore. Tiffany: Siamo entrati nella Trump Tower, cosa dire… Tutto molto opulento! Solo una sbirciatina da Tiffany per rifarci gli occhi.

Nike: Dappertutto ho trovato scritto che certe cose là costano meno, quindi siamo entrati a vedere, ma siamo rimasti delusi perché per quanto abbiamo potuto accertare i prezzi sono uguali! Chanel: Capatina alla vetrina di Chanel, tanto è tutto lì vicino.

MOMA: Mi è piaciuto tantissimo il MOMA! Di solito l’arte moderna non mi fa impazzire, ma questo museo ha opere per tutti i gusti, per non parlare dell’elicottero appeso al soffitto e del giardino giapponese con le sculture, molto riposante. E’ situato proprio dalla 5th Avenue quindi è comodissimo. CONSIGLIO: Lì abbiamo comprato il CityPass (€ 63,00 a persona) un carnet 6 biglietti per entrare a molti musei, saltare qualche coda e risparmiare. Lo consiglio tantissimo, molto comodo! Oltre al MOMA, comprende il Museum of Natural History, l’Intrepid Sea Air and Space Museum, una crociera intorno a Manhattan, il Guggenheim e l’Empire State Building. Ora so che il City Pass è stato ridotto a 5 entrate perché proprio subito dopo che ci siamo stati noi, l’Intrepid Sea Air and Space Museum chiudeva per un po’ di tempo per essere ristrutturato. L’unica attrazione che non siamo riusciti a fare è la crociera, solo per mancanza di tempo! FAO Schwarz: Siamo entrati in questo enorme negozio di giocattoli, nel tardo pomeriggio e per questo ci siamo stati solo un quarto d’ora perché i negozi, come la maggior parte dei musei, chiudono presto al pomeriggio. Ci sembrava di entrare in un mondo fatato, secondo me un negozio con sapore d’altri tempi, con tutti i peluche, la vendita di dolciumi all’interno, i giocattoli in legno e l’omone in divisa che ti apre la porta!! Times Square: Era già buio quando sulla via del ritorno siamo passati da Times Square ed è uno spettacolo stupendo, tutta quella gente, tutte quelle luci. Dopo ci saremmo passati decine di volte, dato che era proprio di fianco al nostro albergo, ma quella prima volta di notte è stata indimenticabile.

Madame Tussaud’s (€ 31,50 a persona): Non vedevo l’ora di andarci. All’entrata fai la foto con un enorme Hulk, che poi puoi decidere se comprare quando esci, te ne fanno una normale e una con le facce spaventate. Ti fanno salire con l’ascensore e poi scendi ai vari piani, forse noi ci siamo persi qualche sala, perché per quello che si paga non mi sembrava un granché. Comunque molte statue sono fatte benissimo e ci siamo divertiti, puoi fare anche la foto con Johnny Depp come pirata dei Carabi (sempre a pagamento però)! Ad un certo punto c’erano le quattro statue di un gruppo musicale e una ragazza giapponese che faceva la foto accovacciata, solo dopo esserle passati dietro per non rovinarle la foto abbiamo capito che anche lei era di cera!! LUNEDI’ 25 SETTEMBRE 2006 Castle Clinton: In questo fortino si fanno i biglietti per il ferry (€ 11,50 a persona) che porta alla Statua della Libertà ed Ellis Island, è dentro al Battery Park e la fermata della metro è proprio di fianco, comodissima.

Statua della Libertà: Nel prezzo del biglietto del ferry è compreso tutto anche l’entrata ai musei. E’ stato bellissimo dall’inizio alla fine, già dalla barca vedi allontanarsi Manhattan con l’immagine dei grattacieli di downtown, poi in lontananza il Brooklyn Bridge e poi questo stupendo simbolo che si avvicina sempre più… Veramente stupendo e non è comparabile all’altro battello che ci passa vicino e che va a Staten Island, vuoi mettere l’emozione di vederla da vicinissimo, stai ai suoi piedi, visiti il museo che è nel piedistallo, purtroppo non si può più salire per ragioni di sicurezza, ma si arriva già ad una considerevole altezza anche solo dal piedistallo! Certo è una sfacchinata, siamo arrivati così stanchi in albergo solo quel giorno lì e quando abbiamo girato per Central park, ma ne vale sicuramente la pena! I controlli sono come quelli dell’aeroporto sia per l’imbarco sia per entrare, e ricordatevi che non potete portare niente, a noi dopo aver fatto una fila lunghissima ci hanno rimandato indietro per posare lo zaino! Spiegargli poi che eravamo andati solo dall’armadietto (come ci aveva detto quella che c’era prima di lui) e avevamo già fatto la coda è stato un inferno, non ci capivano (come già accennato, è stato l’unico posto dove abbiamo avuto problemi con la lingua oltre all’albergo). Ora un CONSIGLIO importantissimo: io non sono riuscita in nessun modo a prenotare i biglietti dall’Italia, ma anche se li hai prenotati devi essere là due ore prima per i controlli e il resto. Se non vuoi perdere due ore di tempo in coda, l’unico modo è prendere il battello che parte alle 8:45, così devi essere là solo tre quarti d’ora prima e poi al mattino non c’è praticamente coda alle casse.

Ellis Island: Il museo è bellissimo, molto interessante con i flussi d’immigrazione, banconote d’epoca da ogni parte del mondo, le voci registrate degli immigrati, le valige donate al museo. Hai la possibilità di cercare il tuo nome nell’archivio e vedere in che anno sono emigrati. Ho trovato anche il cognome di mia madre sul muro che c’è nel cortile che riporta tutti i nomi incisi! Veramente bello, solo che è enorme… Alla fine mi trascinavo per le esposizioni e a certe cose non ho dato la giusta attenzione, è veramente stancante! Museum of American Indians: Questo museo mi ha deluso, è piccolo e non ha molte cose interessanti. E’ gratis ma ci sono i controlli anche qua, in pratica non puoi andare da nessuna parte senza che frughino nello zaino, ma ormai ci eravamo abituati ed eravamo velocissimi! Museum of Jewish Heritage (€ 10,00 a persona): Qui invece del biglietto ti danno un adesivo da attaccare in vista. Anche qui abbiamo dovuto fare le cose di corsa perché siamo entrati nel pomeriggio e non mancava tantissimo alla chiusura, ma è veramente interessante, ripercorre la storia degli ebrei dall’antichità fino ad oggi, con molti documenti e filmati, naturalmente, del periodo della II Guerra Mondiale, c’era anche una confezione di Zyklon B! New York Stock Exchange: Alle superiori ho fatto la tesina sul crollo della borsa del 1929 e non potevo farmi mancare questa tappa! Non ho visto il famoso toro purtroppo, però fa impressione sapere di essere nel centro della finanza mondiale! Century 21: E’ un discount enorme proprio di fianco a dov’erano le Torri Gemelle, ma non c’era niente che mi piacesse… quindi un viaggio a vuoto. Se non fosse stato per quello non ci sarei neanche andata dalle parti delle Twin Towers… Non mi piace la speculazione intorno alle disgrazie e per ricordarmi cosa è successo non ho bisogno di vedere il buco! MARTEDI’ 26 SETTEMBRE 2006 Flatiron Building: mi è piaciuto un sacco questo vecchio grattacielo che fa da spartiacque tra due enormi strade! Forbes Gallery: Questa galleria è piccola, ma carinissima, se non ricordo male è gratis e si possono ammirare un sacco di giocattoli vecchio stile e modellini, mentre dall’altra parte sono in mostra splendidi gioielli. Ci sono rimasta male però perché sulla mia guida c’era scritto che lì esibivano le uova Fabergè di cui invece non ho trovato traccia. Boh! Palazzo Friends: Essendo una patita di telefilm questa tappa non poteva mancare!! Non sono riuscita a vedere quello di Will & Grace perché era troppo lontano e non ho avuto tempo… Little Italy: Proprio una strada con le insegne italiane e i lampioni dipinti con il tricolore, quando siamo arrivati era appena finita la festa di San Gennaro, penso che ogni anno ci sia anche la parata, quindi era addobbata, ma niente di ché ed è difficile trovarci un italiano… però ci siamo presi un bel panino e un gelato! Chinatown: Ci siamo solo passati attraverso per arrivare a Little Italy, tanti negozietti dove però non ci siamo neanche fermati. Coney Island: Ok… Qui ci vuole una precisazione… Massy adora il film “I guerrieri della notte” da sempre, fin troppo, e come penso sappia la maggior parte degli uomini che leggerà, è ambientato a Manhattan e Coney Island. Quando siamo arrivati si è preso subito la maglietta (ce n’era solo una!) con scritto Warriors e dopo un po’ che giravamo abbiamo chiesto dove potevamo trovare il famoso murales con le facce dei guerrieri. Purtroppo il negoziante ci ha risposto che proprio quell’anno l’avevano tolto, quei matti delle autorità (parole sue) ci hanno dato sopra una mano di bianco!!! Questo ha rovinato parecchio le vacanze a Massy! Era così depresso al ritorno sulla metro! Perciò maschi italici, fatevene una ragione, il murales non esiste più però c’è ancora il lunapark con la ruota panoramica.

Manhattan Bridge: In questo caso ci sono rimasta male io… Abbiamo preso la metro per fare al ritorno il ponte di Brooklyn a piedi, peccato che usciti dalla stazione ci siamo persi e abbiamo chiesto indicazioni ad una ragazza che passava che ci ha indicato il ponte lì vicino… già… solo che quello era il Manhattan Bridge! E ho avuto la certezza solo quando ho visto il cartello alla fine della passeggiata, il sospetto ce l’avevo perché non mi sembrava tanto bello come tutti descrivevano!! Oltretutto c’erano i lavori e dovevamo camminare schivando le bici!! J Vabbè alla prossima volta!! MERCOLEDI’ 27 SETTEMBRE 2006 Toys ‘R’ us: Negozio di giocattoli grandissimo, dove c’è una ruota panoramica per bambini (sigh!) e un enorme dinosauro che segue un ufo telecomandato, poi vedi sul soffitto Superman e Spiderman e c’è un’enorme casa di Barbie! Letterman: Siamo andati nel primo pomeriggio e c’era una coda lunghissima fuori, proprio nel pomeriggio registrano il programma e magari passava qualche celebrità!! Vicino c’è un piccolissimo negozio della CBS, ma non c’era niente di interessante.

Chrysler Building: Abbiamo fatto una capatina anche qui, è un grattacielo veramente bello, e poi non potevo mancare dopo averlo visto così tante volte in Sex and the City!! Museum of TV and Radio (€ 10,00 a persona): Non è un vero e proprio museo, me lo aspettavo diverso, ma è bello lo stesso, ci sono tutte le registrazione di qualunque cosa sia passata sulla tv americana, ti danno il programma di quei giorni e in ogni minicinema c’è uno speciale diverso. Il biglietto mi sembra che fosse un piccolo abbonamento e puoi entrare più volte (ad avere il tempo!!). Poi arrivi in una sala piena di computer e puoi scegliere qualsiasi programma televisivo da vedere (naturalmente in americano) con le cuffie, io ho scelto delle puntate di SATC e Friends! Empire State Building: Forse siamo entrati dal retro, non lo so, ma non c’erano code e non c’era nessuno che aspettava, siamo arrivati lì nel tardo pomeriggio ed era ancora chiaro. Il City Pass l’abbiamo mostrato solo quando eravamo già su, c’era qualche persona in più solo al controllo, ma erano veloci. Siamo entrati in un baleno e ci hanno fatto tornare indietro perché con il biglietto del City Pass è inclusa l’audioguida. Abbiamo fatto tutte le tappe e la signora dell’audioguida è veramente simpatica, non la solita voce noiosa, e ti presenta la città da un’altra prospettiva, più personale. Nel frattempo che eravamo su è sceso il sole e ci siamo visti tutta la città di giorno, di notte tutta illuminata e anche un bel tramonto (peccato che c’era un po’ di foschia) abbiamo avuto proprio fortuna!! GIOVEDI’ 28 SETTEMBRE 2006 Central Park: Siamo entrati con tutta la buona volontà ma siamo usciti stravolti!!! Bellissimo, ma enorme! Ho dovuto rinunciare al Belvedere perché non ce la facevo più, e sono una che in ferie fa chilometri!! Siamo andati al Dairy che funge da negozio e pensavo da ufficio turistico, ma su richiesta mi hanno dato una fotocopia della cartina del parco e camminare!! Abbiamo visto il Strawberry Fields dedicato a John Lennon, il laghetto più piccolo e il Reservoir, ho rimpianto di non averci fatto un giro con la barca a remi! Central Park Zoo (€ 8,00 a persona): Ci abbiamo messo parecchio a trovarlo perché pensavo fosse all’interno di Central Park e invece devi uscire dal cancello e attraversare una stradina… Piccolo ma veramente carino!! Metropolitan Museum € 20,00: STUPENDO!!! Questo è stato il museo che mi è piaciuto di più, purtroppo l’ho dovuto fare di corsa… enorme e con quadri famosissimi e bellissimi, sarei stata ore a guardare i quadri dei miei artisti preferiti, gli impressionisti, ma ad un certo punto mi sono dovuta scuotere da quella vista magnifica.

Bloomingdale’s: che emozione entrare in questo enorme negozio che ho sentito nominare un milione di volte! E’ veramente enorme e ho trovato cose molto carine, scontate e non care. VENERDI’ 29 SETTEMBRE 2006 Museum of Natural History: Museo carino, anche se quando ho scoperto che gli animali esposti erano impagliati ci sono rimasta malissimo. Bella la parte sui dinosauri, ma anche questo è enorme e dopo aver camminato parecchio per Central Park, a fine giornata eravamo un po’ stanchini. Poi ora che abbiamo visto le stesse sale in “Una notte al museo” i ricordi assumono un alone magico… Guggenheim: Ecco questo è il museo che mi ha deluso di più… La forma è magnifica, però fuori lo stanno ristrutturando. Appena entri alzi lo sguardo e ti sembra immenso, dopo aver consegnato il cartellino del City Pass alla biglietteria, abbiamo seguito uno dei tanti buoni consigli che avevamo letto su Turisti per caso: abbiamo preso l’ascensore fino in cima e ce la siamo fatta comodamente tutta in discesa! E siamo stati gli unici che l’hanno fatto!! Gli ultimi piani con opere stra-moderne e modelli di qualcosa che non capivo, mi hanno deluso tantissimo, hanno risollevato il mio morale due sale di artisti più tradizionali come Manet, Degas o Renoir.

Intrepid Sea Air and Space Museum: Anche qui avevamo il City Pass, ma come dicevo sopra, proprio dall’ottobre scorso è stato chiuso per lavori. Molto carino, siamo saliti prima sul Concorde, che forte vedere la cabina di pilotaggio (anche se da lontano…) poi siamo entrati nella portaerei. Ci sono modelli di veri elicotteri su cui puoi salire, tute spaziali, modelli in miniatura del Titanic, poi sali per tutta la portaerei fino in cima, dove ci sono i comandi, o fino alla pista dove ci sono parcheggiati aerei da tutto il mondo, per l’Italia c’era l’aereo delle Frecce Tricolori. Ma la cosa che ci è piaciuta di più è stato arrampicarci sul muro tipo free climbing, c’è un soldato che ti imbraca e ci sono le pareti con le sporgenze per arrampicarsi, se riesci ad arrivare in cima c’è un pulsante da schiacciare… io è tanto se sono arrivata dopo la metà, Massy invece ha suonato la sirena!! Che ridere che ci siamo fatti! Macy’s: Io in genere odio andare a fare shopping, ma qui dentro per me è come un paese incantato… c’è abbigliamento e scarpe per tutti i gusti e per tutte le tasche! Impossibile da vedere bene per tutti i suoi piani, il perimetro copre tutto un intero isolato e si dice che sia il più grande al mondo. C’è un ufficio apposta dove se ci si presenta con il passaporto si può usufruire dello sconto dell’11% su ogni acquisto. Sono rimasta incantata da un piano dove c’era un negozio che prendeva tutta la parete di fondo che vendeva solo ed esclusivamente vestiti, da sera, corti lunghi, quelli da principessa come si vedono nei telefilm quando vanno ai balli di fine anno! E molti costavano veramente poco, oltretutto in Italia sono anni che non ne trovo! C’era la fila per entrare nei camerini!! Hard Rock Cafè: Siamo solo andati nel negozio di souvenir subito all’entrata, perché per mangiare sembrava esserci la fila d’attesa 😉 e ho preso una maglietta carinissima. SABATO 30 SETTEMBRE 2006 Bloomingdale’s: Dato che era l’ultimo giorno mi sono sentita finalmente libera di spendere una parte dei soldi che ci erano rimasti, così siamo tornati e ho comprato qualcosina scontatissima della Guess per me e mia sorella!! Macy’s: Siamo tornati di corsa anche qui e nei camerini questa volta non c’era NESSUNO!! Quell’infido di Massy per farmi fare in fretta mi ha detto che c’era scritto che si potevano portare solo sei vestiti nei camerini, così non ho provato tutti quelli che mi piacevano, ma ne ho comprati tre :D. Ellen’s Stardust Diner: Per l’ultimo giorno ho scelto questo localino carinissimo, dove l’arredo è tutto anni 50 (eravamo seduti su un sedile della metro!) e i camerieri cantano. C’era la fila anche qui ma ci hanno fatto entrare quasi subito.

Disney Store: Siamo tornati per gli ultimi acquisti (meno male che a Nizza hanno controllato solo il bagaglio di Massy, se guardavano nel mio avrebbero pensato che spacciassi roba targata Disney da quanta ne avevo!!) e poi siamo tornati in albergo, che ci aveva tenuto le valigie, perché nel primo pomeriggio avevamo il pulmino che ci avrebbe portato direttamente all’aeroporto JFK, abbiamo pagato € 23 euro a testa, ci ha lasciato davanti al terminal giusto in tutto riposo!! A Nizza come dicevo c’era una signora della dogana che continuava ad insistere che le magliette di Massy erano troppo nuove perché se le fosse portate da casa (!) gli ho dovuto dare tutti gli scontrini della roba che abbiamo comprato per convincerla (meno male che li avevo tenuti tutti!). Lo sapevo che prima di arrivare a casa Massy l’avrebbero fermato!! 😀 Si è concluso così il nostro primo viaggio fuori dall’Europa, è stato fantastico e se ne avremo la possibilità torneremo di sicuro, magari facendo qualche escursione verso Washington e Philadelphia! Ma prima voglio andare sull’altra costa! Comunque è stato bellissimo, e nonostante i preparativi disastrosi, là poi ci siamo trovati benissimo. Scusate se sono stata logorroica, ma quando inizio a parlarne non finisco più!! Grazie per l’aiuto prezioso che mi date, al prossimo viaggio!!! Valeria



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