Sette giorni indimenticabili nel cuore di Istanbul
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Sveglia alle 2 del mattino di venerdì 15 giugno e io ho un torcicollo pazzesco… nooo proprio il giorno della partenza! Con la voglia ancora di letto ci dirigiamo all’aeroporto di Venezia, partenza con un volo di linea Airone in associazione ad Alitalia alle ore 7.00 precise! Compagnia non proprio brillante, il volo è durato poco più di due ore, molto noioso. Non ci hanno offerto niente, no tè, no caffè, no musica, no tivù, solo il corriere della sera..e al ritorno neanche quello. Sbarchiamo alle ore 10.30 locali (un ora avanti rispetto all’Italia) all’aeroporto di Sabiha Gokcen e siamo in Asia!! L’aeroporto si trova a circa 50 km da Sultanahmet, molto tranquillo, appena scesi ci offrono dei lokum, forse per farci riprendere dal servizio scadente di Alitalia (ah ah ah!). All’uscita ci aspetta la navetta che ci porterà in albergo prenotata tramite agenzia, due cordiali ragazzi turchi ci accompagnano in albergo. Passiamo il ponte sul Bosforo, percorriamo la sponda europea, il ponte di Galata..per arrivare al nostro hotel che si trova in zona Sirkeci, tutto in solo due ore! Il traffico è allucinante e probabilmente saremmo arrivati prima nuotando nel Bosforo o a piedi. Dopo questo tour al rallentatore aeroporto-albergo arriviamo alla nostra meta il Romance hotel verso le 12:30, prendiamo visione della camera che è millimetrica ma molto carina e pulita e dopo una doccia rinvigorente ci gettiamo tra le strade di Istambul!
PRIMO GIORNO
Il nostro albergo si trova lungo Hudavendigar Caddessi, vicino alla fermata del tram Gulhane, da dove in 10 15 minuti a piedi si arriva nel grosso dei siti da visitare. Il tramvai copre tutto il centro storico e una parte della periferia, ha una corsia preferenziale ed è molto facile da prendere, i getons che costano 2 lt l’uno indipendentemente da quante fermate si facciano,si trovano ai distributori automatici ad ogni fermata, altrimenti è anche possibile acquistare l’akbill, una carta prepagata che funziona allo stesso modo, ma noi abbiamo avuto difficoltà a trovarla. Come prima cosa cerchiamo un ufficio di cambio per i soldi, ce ne sono molti in giro e i più convenienti si trovano all’interno del Gran Bazar. Una lira turca vale circa 45-48 centesimi e il costo della vita là è molto basso rispetto all’Italia. A noi sembrava un sogno cenare fuori con 7-8 euro a testa, quando si spendeva tanto! Con le prime lire turche ci dirigiamo in un locale dove affondiamo i denti nel primo kebab della vacanza! Con la pancia piena ci dirigiamo all’Aya Sofia, il monumento più famoso di istanbul l’ingresso costa 25 tl, in passato è stata chiesa, poi è diventata moschea e infine museo..entriamo e ci sentiamo subito piccolissimi davanti alla sua maestosità vecchia di 1500 anni..la cupola è stupenda ed enorme, saliamo al secondo piano ed ammiriamo i mosaici che Fede ricorda di aver visto nei suoi libri di scuola delle elementari..usciamo soddisfatti da questa prima visita, e facciamo una piccola sosta al parco di Sultanahmet, invaso dai turisti e che divide l’Aya Sofia dalla moschea blu, lì io assaggio l’ayran, yogurt bianco liquido da bere, buono ma un po’ pesante. Seconda tappa della giornata la famosa moschea blu! Visto che è un luogo di culto l’ingresso è gratuito come in tutte le moschee, i turisti possono visitarne solo una parte e l’ingresso è vietato durante i loro momenti di preghiera e cioè all’ alba a mezzogiorno, a metà pomeriggio, la sera e la notte. Già da fuori bellissima con i suoi sei minareti (è l’unica a Istanbul ad averne così tanti, solo La Mecca ne ha sette). Dentro restiamo incantati dalle sue cupole, dalle piastrelle colorate(non solo blu!), dai morbidi tappeti..per entrare mi devo togliere le scarpe,coprire le braccia e la testa con un foulard. Fede invece entra così com’è, anche se dopo quando ci sediamo x terra una ragazza turca gli farà coprire le gambe con un lenzuolo… solo a lui! Saranno le gambe avvenenti!
Usciamo dalle moschea Blu e io cerco di fingermi turca tenendo il capo coperto con il foulard… un disastro, nel giro di 5 minuti mi escono tutti i capelli e allora me lo tolgo… non so come fanno le ragazze turche e resistere. Proprio lì accanto vediamo il vecchio ippodromo del quale possiamo ammirare la colonna serpentina e l’Obelisco di Teodosio, scolpito in Egitto circa 3000 anni fa e conservato benissimo. Successivamente ci mettiamo alla ricerca della cisterna basilica… giriamo con la cartina alla mano circa mezz’ora… per poi scoprire che il cartello che la indica è ben visibile dal parco di Sultanahmet! Entriamo ed apprezziamo subito il fresco e il silenzio che regnano al suo interno mentre scendiamo le scale che ci portano qualche metro sottoterra (ingresso 10tl), visitiamo questa meravigliosa cisterna, sostenuta da 336 colonne e percorribile su della passerelle in legno, vediamo la colonna simile ad una lacrima, le teste di medusa, e innumerevoli carpe che nuotano nell’acqua sottostante! Fede poi prova a mettere il dito in una colonna molto simile alla colonna piangente dell’Aya Sofia e a girare la mano di 360 gradi, se il giro riesce i tuoi desideri si avvereranno! Prima di uscire prendiamo un succo di melograno al bar… ce lo avevano consigliato perché molto buono, ce lo spremono sul momento e costa 10tl… in seguito non l’avremmo più trovato o solo visto in qualche locale a prezzi esorbitanti.. avremmo capito poi che la tanto famosa spremuta del posto era così difficile da trovare perché fuori stagione. Usciamo dalla Cisterna basilica che son circa le 17.30 e sentiamo per la prima volta il canto del Muezzin! Ci mettiamo alla ricerca della piccola Santa Sofia che si trova a non più di 10 minuti dalla Moschea Blu, la troviamo e ci siamo solo noi dentro!molto carina e accogliente, ce la lasciamo alle spalle e scendiamo lungo la costa dove molti turchi pescano, preparano grigliate e si fanno il bagno (a noi hanno sconsigliato il bagno in mare, a Istanbul non c’è comunque la possibilità di farlo anche se la gente del posto, ovviamente solo uomini,lo fa). Affamati cerchiamo un posto per mangiare, risaliamo verso la Moschea Blu ed entriamo in un posto che dall’esterno sembra un po’ una bettola ma poi saliamo di qualche piano le scale e finiamo a mangiare su una terrazza al quarto piano da dove ammiriamo la Moschea Blu! E anche il cibo è molto buono, prendiamo una pide, la pizza turca, un piatto con kebab e verdure e l’acqua e spendiamo 29tl in due. In questo posto che si chiama Doy Doy restaurant, visto il buon cibo e la splendida visione, ci torneremo anche un’altra volta. Cotti dalla prima intensa giornata torniamo a piedi in albergo ma prima lungo Divan Yolu Caddessi entriamo in una pasticceria e prendiamo qualche lokum,i dolci turchi simili a caramelle gommose, facciamo rifornimento di getons e infine stanchi morti andiamo a nanna.
SECONDO GIORNO
Sveglia alle ore sette, se il giorno prima riuscivo a muovere il collo di un cm oggi lo muovo di mezzo! uff, anche il torcicollo ostinato! Per fortuna che avevo la mia farmacia portatile! Oggi sabato 16 è il compleanno di Fede! Trent’anni suonati! Dopo colazione ci dirigiamo a piedi al Topkapi, palazzo che fu la vecchia sede dei sultani ottomani, entriamo alle ore nove e l’ingresso costa 25tl,l harem si paga a parte all’interno della struttura e costa 15tl. Nel complesso il palazzo è enorme,visitiamo per primo l’harem..molto belle le decorazioni delle pareti ma me lo aspettavo diverso..spoglio di qualsiasi arredo e buio, non rappresenta lo splendore che lo deve aver caratterizzato in passato. Visitiamo altre aree del palazzo anch’esse poco arredate,poi troviamo il tesoro che è sicuramente la parte migliore del complesso.. non si possono far foto e ci son talmente tanti turisti che ci fanno entrate in fila indiana e la guardia continua a farci andare avanti veloci e a farci fretta..peccato perché sarei stata ore a guardare quei tesori dal valore inestimabile, troni,specchiere,spade completamente fatti d’oro e ricoperti di smeraldi,rubini e diamanti ma grandi come sassi! Ammiriamo il pugnale del Topkapi e il quinto diamante al mondo per grandezza insieme a tante altre meraviglie. Il tesoro sarebbe da vedere per primo per evitare le code di turisti e guardare i gioielli in santa pace. Facciamo un giro nei bellissimi giardini che circondano il parco e all’una e trenta usciamo, prendiamo il tram fino a Cemberlitas e cerchiamo un posto per pranzare. Visto che siamo in zona e per festeggiare il compleanno di Fede entriamo nel corlulu ali pasa medresesi (tra le fermate del tram cemberlitas e beyazit) un giardino dove si fuma narghilè. Lì assaggiamo anche il caj il loro tè che viene servito amaro in piccoli bicchieri. Per un narghilè e quattro caj spendiamo 18tl, riposati riprendiamo il tram e andiamo a visitare i musei archeologici che si trovano accanto al Topkapi(costo 10 tl) molto belli i sarcofagi egiziani, il museo è molto grande e in parte noioso. Usciti da lì facciamo una piccola sosta al parco accanto al Topkapi, molto tranquillo e poi rientriamo in albergo, doccia e via! Camminiamo fino al porto di eminonu, attraversiamo il ponte di Galata che unisce la parte vecchia alla parte nuova della città. Sul piano più alto di questo ponte dove circolano le auto e si può anche camminare ci sono una fila di pescatori da mattino a sera che pescano imperterriti, sul piano più basso invece ci sono i ristoranti di pesce. Attenzione a quando passate perché i camerieri dei locali vi mangiano vivi! Cercano di rifilare pesce a tutte le ore, così noi preferiamo attraversare sempre il ponte a livello della strada. Arriviamo alla torre di Galata poco dopo le 19:30 ed è già chiusa! Uff tanta strada per niente… già che siamo lì saliamo fino a Istiklal Caddessi (che è in salita!) ed è piena di gente. Ne percorriamo un piccolo tratto ma poi scendiamo, torneremo a vederla con più calma un altro giorno. Scendiamo a piedi e arriviamo in una zona con pochi locali e tanto traffico, beviamo un caj e io dimentico la cartina di Istanbul nel locale! (per fortuna che ne abbiamo altre) e prendiamo pure il tram che va nella direzione sbagliata! Finalmente riusciamo a recuperare la strada di casa, scendiamo a Sirkeci e visto che son già le nove ci fermiamo a mangiare due piatti di kebab (anche con l’acqua 19tl in due), poi entriamo in una pasticceria che in seguito visiteremo molto spesso, si trova vicino alla fermata del tram sirkeci e si chiama Hafiz Mustafa 1864, un locale stupendo con dolci al di là di ogni immaginazione! Io esaltata da tanto succulento splendore scatto 1000 foto alle vetrine, allestite con file e colonne di dolci raffinatezze! Assaggiamo 6 tipi diversi di baklava uno più buono dell’altro e il caj, spendendo in totale 16tl. Stanchi e con la pancia piena rientriamo in hotel.
TERZO GIORNO
Sveglia ore 7, prendiamo il tram fino a Kabatas lì proseguiamo ancora 10 minuti a piedi e raggiungiamo il palazzo Dolmahce (ingresso 40tl palazzo più harem, volendo si può acquistare anche solo uno dei due biglietti). Il giardino d’ingresso è bellissimo,aiuole curate,la fontana..e il palazzo è meraviglioso,sembra la casa del principe azzurro come me lo immaginavo da bambina..purtroppo non si possono scattare foto all’interno e le visite sono solo guidate in turco o inglese,durano mezz’ora alla volta circa (ed entrando ci fanno indossare dei copriscarpe).Peccato perché sarebbe da dedicagli delle ore, i tappeti, i lampadari in cristallo, le tende, gli arredi, i vasi, le decorazioni alle pareti.. uno sfarzo e un’eleganza unica, non si sa neanche dove guardare da quante cose ci sono all’interno… altro che palazzo Topkapi! Bianco e luminoso ricalca la ricchezza dei sultani che si trasferirono lì in un secondo tempo dopo l’abbandono del precedente palazzo. Assolutamente da vedere! L’harem meno sfarzoso e interessante potrebbe anche non essere visitato. All’esterno troviamo anche i pavoni a ruota!splendidi! Usciamo verso le 12:30 e prendiamo la funicolare (una specie ti treno interrato) da kabatas per piazza Taskim,sempre usando i getons, in un paio di minuti siamo su! Percorriamo a piedi tutta Istiklal Caddessi, pranziamo, poi ridiscendiamo a piedi fino alla torre di Galata, finalmente riusciamo a salire! Il biglietto costa 12tl, caro, saliamo con l’ascensore e un tratto lo facciamo a piedi e arrivati in cima uno stretto corridoio permette di girare tutta la torre e apre la vista su un panorama a 360 gradi di Istanbul! Molto bello. Una volta a terra ripercorriamo a piedi il ponte di Galata e raggiunta la città vecchia cerchiamo la Yene Camii che si trova vicino ad Eminonu e la visitiamo. Quindi entriamo nel bazar delle spezie che è sempre lì in zona e rimaniamo incantati dai forti colori e dagli odori speziati, facciamo un giretto e mangiamo della frutta secca… ci son montagne di spezie, di tè, di frutta secca e non sempre si riesce a capire a cosa corrispondono… ma son così belli da vedere! All’esterno del bazar delle spezie scorgiamo anche una specie di mercato degli animali dove vendono pesci,cani gatti e anche sanguisughe! Non capisco a che scopo però..troviamo casualmente la Rusten Pasa Camii che non è molto visibile della strada e la visitiamo,poi rientriamo in albergo. Usciamo per cena e decidiamo di andare al porto a mangiare il panino col pesce tipico di Istanbul, nonostante ce lo avessero sconsigliato per il forte inquinamento di quel tratto di mare, ce lo mangiamo con soddisfazione,costa solo 5 tl, lo cucinano su una barca e il servizio è velocissimo. Proviamo anche i loro sottaceti che costano 1.50tl, buoni ma atterriti abbiamo visto la gente del posto bere l’acqua dei sottaceti stessi! Assaggiamo una treccia di pane a 1tl e una pannocchia grigliata a2tl, ci son tanti venditori con questa merce in giro per Istanbul che per noi costa davvero poco. Rientriamo in hotel e andiamo a nanna.
QUARTO GIORNO
Oggi giornata dedicata alla crociera sul Bosforo!prendiamo il traghetto che parte da eminonu alle 10:35 dal molo Bogaz Iskelesi, costo 25 tl, da lì la barca percorre il Bosforo facendo tappe sulla sponda europea e su quella asiatica, permettendo di ammirare i palazzi affacciati sullo stretto, noi riusciamo anche a scorgere i delfini che nuotano in branchi non distanti dalla nave. Alle ore 12 circa arriviamo a Anodolu Kavagi un paese sullo sbocco del mar Nero abitato da pescatori. Lì l’aria è molto più tranquilla rispetto a Istanbul,facciamo una passeggiata fino alle rovine del castello che si trova in cima ad una salita impervia.. la camminata ci costa fatica e una bella sudata ma arrivati in cima il panorama ripaga tutti i nostri sforzi. Ridiscendiamo al molo dove pranziamo (insalata,calamari fritti,due orate e acqua 45tl in due). Alle ore 15 il traghetto riparte facendo il percorso inverso. Alle 17 sbarchiamo nuovamente ad eminonu,torniamo al nostro hotel per una piccola siesta, usciamo per cena e spendiamo 28tl in due per mangiare due piatti di meze e uno spiedino. Visto che siamo in zona decidiamo di fare di nuovo tappa nella pasticceria Hafiz Mustafa, io intrepida decido di assaggiare il caffè turco che è proprio cattivo,denso e insipido, sembra che abbiano voluto mischiarci nella tazzina anche i fondi del caffè. In effetti ho visto pochi turchi affrontare questa bevanda,si vede che son consapevoli anche loro che non è bevibile. Rientriamo in albergo e ci guardiamo la partita dell’Italia.
QUINTO GIORNO
Sveglia alle ore otto, dopo colazione prendiamo il tram fino a Laleli-universita dove scendiamo e facciamo una piccola salita per visitare la Moschea di Solimano(circa 10-15 minuti a piedi) le dedichiamo un ora circa, da lì scendiamo per andare a visitare il gran bazar!Questo enorme mercato coperto non è come me lo immaginavo. Mi aspettavo piccole botteghe e merce scadente invece ci troviamo di fronte a gioiellerie, negozi di pelle, di antiquariato, di vestiti alla moda. Inizialmente cerchiamo di muoverci seguendo un ordine logico ma dopo poco tempo ci perdiamo e veniamo fagocitati dai venditori e dall’intrico di negozi. Abbiamo fatto qualche acquisto e trattato sul prezzo con molta pazienza, si cerca di arrivare ad un prezzo che vada bene ad entrambe le parti ma bisogna avere tempo,padronanza della lingua e inglese e una pazienza infinita. Io mi limitavo a indicare la merce che mi interessava e lasciavo Fede in pasto ai commercianti per la contrattazione visto che da buon rappresentante se la cavava bene. Attenzione a non cercare di tirare giù troppo il prezzo che i venditori ti ignorano altrimenti! Dopo questo super tour commerciale durato qualche ora rientriamo stanchi e provati ma con le borse piene in albergo, ci riprendiamo con una bella doccia e poi usciamo così ne approfitto per portare Fede,che si è fatto crescere la barba negli ultimi giorni, a farsi radere da un vero barbiere turco! Ne troviamo uno vicino al nostro hotel dove un giovane ragazzo prende in mano la faccia preoccupata di Fede e inizia amorevolmente a massaggiarla, spalmandogli la crema da barba con tanta cura e radendolo con abilità.. e non gli ha neanche reciso la giugulare!!dopo essere stato sbarbato gli dice qualcosa in turco che Fede non capisce ma acconsente e così spalma spalma il ragazzo gli stende su tutta la faccia una maschera di bellezza verde!!io me la ridevo seduta lì accanto intanto. Per questa esperienza di sbarbamento e maschera facciale durata 45 minuti gli chiedono 15tl. Facciamo una passeggiata al parco si Sultanahmet, visitiamo l’Arasta bazar il mercato dei tappeti che si trova dietro la moschea blu e successivamente in quella zona troviamo un locale di cui non ricordo il nome che si trova all’interno di mura che si affacciano vicinissime alla moschea blu! Un posto incantevole, scattiamo numerose foto mentre fumiamo il narghilè e beviamo la nostra tazza di caj (in totale 19tl). Poi visto che siamo nelle vicinanze decidiamo di andare a cena nelDoy Doy restaurant il locale dove ci siamo fermati la prima sera… questa volta saliamo al quinto piano così oltre alla vista sulla Moschea Blu abbiamo anche la vista sul Bosforo! Mangiamo un piatto di meze, una pide, un piatto di kebab più l’acqua e spendiamo 42tl in due. Scendiamo da questa terrazza e torniamo al parco di Sultanahmet dove aspettiamo di vedere le moschee illuminate per la notte… spettacolari! Dopo un’altra intensa giornata ci dirigiamo in hotel.
SESTO GIORNO
Oggi decidiamo di prendere il traghetto per Kadikoy sulla sponda asiatica..i traghetti funzionano a getons che però sono diversi da quelli per il tram, costano sempre 2tl ma si prendono davanti al molo dei traghetti ad eminonu. Il viaggio dura circa 15 minuti, visitiamo il mercato del pesce e delle verdure,poi ci mettiamo alla ricerca di una via che avrebbe dovuto essere stata visitata dalla popolazione ricca di Istanbul ma non la troviamo. Ci fermiamo a pranzo. Io sempre intrepida davanti alle novità decido di provare il succo di rape fermentate bevanda che la guida mi spacciava come tipica di Istanbul. Beh una vera e propria schifezza,sembra di bere aceto,non la consiglierei neanche al mio peggior nemico… avrebbero dovuto darmi la medaglia al coraggio invece che farmi pagare la bevanda! Dopo questa esperienza culinaria al quanto unica rientriamo con il traghetto ad eminonu e su mia insistenza facciamo ancora un giretto al gran bazar dove mi compro due paia di scarpe. Rientriamo in albergo e siesta. Usciamo alle 18:30, facciamo un giro nel parco del Topkapi,giro sul lungomare e poi andiamo ad eminonu per ripetere l’esperienza del pesce nel panino… se non siamo morti la prima volta perché rinunciare la seconda? Fede fa anche il bis… attraversiamo il ponte di Galata al tramonto, il Bosforo diventa una meraviglia di colori… ripercorriamo a piedi la strada per il nostro albergo, prendiamo dei baklava e ce li mangiamo in camera.
SETTIMO GIORNO
Questo ultimo giorno a Istanbul decidiamo di dedicarlo alle isole dei principi. Arriviamo con il tramvai fino a Kabatas, da lì alle 10:30 prendiamo il traghetto per le isole dei principi(prezzo del gettone 4tl). Noi decidiamo di scendere sulla terza isola Heibeliada. Le isole sono una sorta di posto di villeggiatura per gli abitanti del posto, si trovano nel mar di Marmara e distano un oretta dal porto circa. La cosa interessante è che in questi posti non ci sono mezzi a motore..un sogno rispetto al traffico infernale di Istanbul..ci si muove a piedi,in bicicletta o con la carrozza a cavalli. Scendiamo e cerchiamo un posto dove prendere sole..con estrema difficoltà..l’isola viene utilizzata dagli abitanti del luogo come posto per fare scampagnate e passeggiate ma ci son davvero poche occasioni per prendere sole..qualche turista si stende al molo,troviamo una piccola spiaggia ma brutta e a pagamento..anche il mare è sporco! Facciamo un giro sull’isola dove vediamo numerose case in legno, molte purtroppo abbandonate e decadenti,oleandri colorati e tanto silenzio. Ci fermiamo a pranzo, poi riesco a prendere un oretta di sole in un angolino angusto sugli scogli..il massimo che l’isola può offrire come posto gratuito dove prendere sole! Rientriamo con il traghetto delle ore 16:40, la nave e piccola, fa caldo, la gente è tutta accalcata… sbarchiamo a kabatas alle 18:30 e su richiesta di Fede facciamo una breve capatina al gran bazar, che a quell’ora sta chiudendo, dove si compra un maglioncino e una giacca ed è molto soddisfatto. Rientriamo in albergo e poi usciamo per l’ultima cena, ci fermiamo in zona Sirkeci, mangiamo un sacco di portate e spendiamo 52tl in due, poi camminiamo fino alla nostra amata pasticceria dove prendiamo qualche dolce da portare a casa come regalo. Rientriamo in albergo.
Il giorno dopo ci svegliamo alle sei e la navetta che ci aveva accompagnati all’andata ci riporta in aeroporto..tutto in non più di 40 minuti!i tempi di percorrenza senza traffico sono più che dimezzati. Il nostro volo parte puntuale alle 11 e il servizio e scadente tale quale quello dell’andata.. ma ormai non mi interessa più perché la mia vacanza a Istanbul resterà indelebile nei miei ricordi!
Qualche dritta e osservazione:
Il traffico a Istanbul è allucinante, le macchine sorpassano a destra, a sinistra, tagliano la strada ai tram e agli altri mezzi, i taxi passano sui marciapiedi, sulle corsie di emergenza, contromano, i passaggi pedonali sono praticamente inesistenti, i pedoni si buttano in strada e fan fermare le macchine, sia a semaforo rosso che verde, i marciapiedi in molti punti non esistono, il clacson è un rumore di sottofondo continuo, le code di macchine che restano imbottigliate sono ovunque. Io non riuscirei mai a vivere serenamente in una città così e mi meraviglio che non ci siano investimenti di pedoni ogni giorno, ma perché non migliorano i trasporti pubblici con qualcosa di sotterraneo? Ringrazio la mia Udine che pur essendo piccola è molto più disciplinata.
Nella città vecchia di Istanbul ci sono donne turche completamente coperte dalla testa ai piedi e si riescono a scorgere solamente gli occhi, altre vestite con pantaloni lunghi, maglie maniche lunghe e foulard in testa, senza lasciare scoperto un solo centimetro di pelle ma a volto scoperto, altre ancora vestite all’occidentale anche se sobriamente. Gli uomini son tutti e sempre vestiti all’occidentale.
L’acqua che loro chiamano su costa delle 0.50 ad 1 tl e la si trova ovunque per strada.
Le spremute di arancia fresche costano 1tl sul ponte di Galata, di più in altri posti.
Le spremute di melograno si trovano con difficoltà in estate o costano parecchio.
Non prendete il caffè turco o la bevanda di rape fermentate, oppure provate per darmi ragione!
A Istanbul manca l’aspetto di zona balneare, soprattutto sulle isole dei principi dove potrebbero essere ricavate delle belle spiagge.
Provate a fumare il narghilè che è un’esperienza rilassante!
Il clima almeno a giugno è sempre stato sereno ma molto ventilato,portate via sempre una giacca o un maglioncino pesante perché la sera può far freddo.
Mangiare e bere costa poco,noi per cenare spendevamo in media 30 tl in due,a pranzo anche meno. I musei invece costano circa come da noi.
Mangiare Lokum e Baklava fino alla nausea.
Il gran bazar se girato con occhio furbo e tanta pazienza può consentire di portate a casa acquisti interessanti.
I bagni pubblici costano da 0.50 a 1tl, li abbiamo trovati sempre discretamente puliti,con carta igienica,sapone e salviettine per le mani e sono ovunque, cose che qui nella mia città invece mancano o sono impraticabili per la sporcizia.
La lingua inglese è parlata da tutti anche molto bene e come sempre siamo noi italiani ad essere più arrugginiti.
Per le strade c’è tanta polizia, i turchi son cordiali e noi non abbiamo mai avuto paura di essere scippati, non ci siamo mai sentiti minacciati, seguiti o maltrattati, anche girando di notte o in strada più periferiche..questo è un gran punto a loro favore perché la serenità e la buona riuscita di una vacanza dipende anche da quello.
A volte i ristoratori e i negozianti tendono ad essere insistenti con i turisti ma neanche eccessivamente… un no! Deciso ma educato è la soluzione migliore.