Sette giorni in moto sulle strade della Sardegna
Sette giorni in moto sulle strade della Sardegna
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1 giorno: Brescia – Livorno km 300 – lunedì 18 giugno 2012
Il mormorio del vento caldo frulla nel mio casco, il mio sorriso si stampa sulla visiera mentre realizzo un mio sogno… Molti anni fa due cari amici, Lucio e Pippo, mi raccontano il loro mitico viaggio in Sardegna con: “due potenti mezzi,” un Motom 50 ed un Garelli 48 a marce. Ora, io con il Beverly Tourer 300, Gino con la mansueta Honda Deauville 650, e Pietro con il Beverly Sport Touring 350 nuovo di fiamma, ripercorriamo il loro viaggio ed il nostro sogno. A Livorno troviamo la città deserta, perché l’Italia gioca gli europei di calcio, e in una piccola pizzeria gustiamo il primo tempo della partita più della pizza. Alle 22 già tutti i motociclisti in prima fila all’imbarco della Moby, moto sul cavalletto laterale verso la parete, qui vengono legate… perciò portatevi uno straccio da infilare tra la corda, per evitare sfregamenti causati dal moto ondoso. La traversata del lunedì oltre ad essere la più economica è anche la meno affollata. Dopo aver curiosato in giro ed aver ascoltato la piacevole pianista davanti ad una bionda rinfrescante, (birra, cosa avete capito) prendiamo posto sulle poltrone prenotate. La postura e il rollio non ci permettono di riposare, quindi risaliamo nel salone di prua e sui comodi divanetti sonnecchiamo. Alle 5,30 siamo sul ponte a fotografare la splendida alba che si apre tra le nuvole. Qui sul mio porfolio, trovate le immagini del viaggio: http://www.flickr.com/photos/istrice1/sets/72157630484672868/
2 giorno Olbia – Dorgali km 150 – martedì 19 giugno 2012
Slegate le moto le cavalchiamo sulla SS125 Orientale sarda, direzione sud e in poco tempo arriviamo all’incantevole spiaggia bianca di Capo Coda Cavallo, a bearci del primo sole sulla pelle e del mare calmo e cristallino. Dopo l’arroccata Posada, giù alla Caletta, dove acquistiamo pane ed affettati che mangiamo all’ombra della pineta di S. Lucia, detta anche spiaggia dei confetti, per i suoi caratteristici ciottoli. Visita al faro di Capo Comino dove l’azzurro del cielo si schianta come un macigno sulle onde del mare, io avrei voluto seguire la carrareccia che porta fino a Berchida, ma la sabbia faceva barcollare troppo la pesante Honda, quindi riprendiamo la statale e proseguiamo cullandoci tra splendidi paesaggi verde smeraldo che contrastano con l’azzurro intenso del mare. A Dorgali sostiamo al “B&B Dommo Noa”, dove la signora Maria ci accoglie con le sue squisite pastelle di mandorle e la figlia Susanna appassionata anche lei di moto, ci regala importanti consigli per il ns viaggio. Dopo una corroborante doccia, giù a Cala Gonone perla del golfo di Orosei e Pietro che già conosce, ci fa da guida, (un vero peccato non aver tempo di visitare le mitiche spiagge). Al ristorante pizzeria Cormorano, mangio una gustosissima pasta ai frutti di mare. Infine torniamo a Dorgali ammirando la favolosa costa in notturna.
3 giorno Dorgali – Villa Simius Km 170 – mercoledì 20 giugno 2012
Al mattino, dopo un’ottima colazione preparata da Susanna, riprendiamo la SS 125 e via verso Passo Genna, un affascinante percorso di 50 km, senza traffico, che porta fino a Baunei, una strada bellissima di curve armoniose, immersa nel verde e fragranti ginestre tra massi di rocce e splendidi panorami sulle valli tappezzate da variopinte coltivazioni. Dopo Tortolì e Barisardo si fa tappa alla Torre di Barì, costruzione seicentesca, protetta ancora dai suoi vecchi fusti di cannone e attorniata dalla bellissima spiaggia di sabbia rossastra. A pochi metri al ristorante omonimo, degustiamo una squisita pasta ai ricci di mare, consigliata dall’affabile ragazzo di sala. Dopo un riposino all’ombra della pinetina, prendiamo la nuova strada, l’asfalto rovente non ci impedisce di ammirare le sinuose e verdeggianti colline; a Villasimius acquistiamo il Vermentino di Gallura, da portare ai ns gentili amici Anna e Pasquale, che a Solanas ci ospitano per la cena, dove trascorriamo una bella serata in piacevole compagnia. Per la notte Anna ci ha prenotato al B&B: “Sa Guardia de Ferricci”, dove ci accoglie il gentilissimo Luca. Una bella villetta sulle alture di Solanas dove l’incantevole panorama domina la vallata fino al mare. Adiacente alla casa si trova un capanno di origini nuragiche che da origine al nome del B&B. In seguito alla spiacevole esperienza della notte precedente, i tappi x le orecchie che mi ero portato per attutire il rumore del vento nel mio casco, li ho usati per smorzare i concerti dei suonatori miei amici, che imbastivano esibizioni di tromba e trombone poco dopo che si erano assopiti.
4 giorno Villa Simius – Sant’Antioco km 150 – giovedì 21 giugno 2012
Al mattino, dopo una squisita colazione con miele e marmellate della terra sarda, puntiamo verso Cagliari in/seguendo la costa dove dietro ad ogni curva, compaiono incantevoli vedute. La strada a volte plana sull’azzurro del mare altre si inerpica verso il cielo tra odorose e verdi boscaglie. per infilarsi poi a Cagliari dal lungomare del Poetto, solo a naso ci siamo ritrovati sulla SS 195, perché (fin dal primo giorno) i nostri sofisticatissimi ed aggiornatissimi navigatori satellitari per auto, sono resi inservibili dai lucenti riflessi del sole. Sul lembo che attraversa le saline di Santa Gilla, osserviamo i magnifici fenicotteri rosa, senza la possibilità di fermarsi a fotografare. Dopo Pula, facciamo tappa alla magnifica spiaggia di Chia, protetta dalla sua antica torre, un bagno rinfrescante e l’acqua freddina ci tonifica, poi leggero spuntino e bibite a volontà per scacciare il caldo. Più tardi proseguiamo per Teulada ed anche qui la strada ci offre straordinari paesaggi, dove pilastri di rocce discendono grevi sulle baie dai colori turchese. Giunti a Sant’Antioco ci fermiamo al “B&B il Melangolo” accolti dai gentilissimi proprietari, lasciamo le moto all’interno del parco con piante di limoni profumati che spuntano tra le foglie, dopo una rinfrescante doccia scendiamo al porto per la cena. Al ristorante Bucaniere, mi mangio un antipasto di tonno di Carloforte e le sue salsine, una delicata pasta di bottarga e frutti di mare un prelibato fritto misto con 20 euro, mentre i miei amici consumano la solita pizza a 15 euro. Infine breve passeggiata ed un buon gelato allo yogurt in piazza, a mezzanotte a letto.
5 giorno Sant’Antioco – Bosa km 230 – venerdì 22 giugno 2012
Alle 8,30 sveglia, un’altra bella giornata di sole ci aspetta; ci fermiamo sull’istmo a fare le foto a Sant’Antioco che di fronte a noi si crogiola nella magnifica luce del mattino. La strada ora ci porta a nord, dopo Carbonia, e prima di Igliesias lasciamo la SS 126 e giriamo a sinistra sulla SS 130, incantevole litoranea Fontanamare Nebida fino a Masua, ricca di paesaggi mozzafiato, la scogliera si tuffa in piccole insenature dai colori azzurrini, che ricordano quelle anglosassoni, poi giù fino al mare, ad incontrare e godere da vicino la vista del favoloso Pan di Zucchero, alto 133 Mt, uno dei più grandi e spettacolari faraglioni d’Europa. Al ritorno ci soffermiamo a rifotografare lo scoglio da altre angolazioni osservando anche il complesso minerario. Con nostalgia lasciamo alle spalle una delle migliori località della Sardegna, proseguiamo percorrendo altri appassionanti saliscendi dove alla fine si scorge Buggerrù, piccola cittadina incastonata fra due promontori, Risaliamo su brulle colline e giù a S. Nicolao, poi rientriamo sulla SS 126, seguendo curve e tornanti tra paesaggi immersi nel verde della luce scintillante di mezzogiorno, Ad Arbus facciamo sosta per dissetarci, quindi scendiamo a Guspini attraversiamo la piana che ci conduce fino ad Oristano dove pranziamo. Poi sopra lunghi rettilinei puntiamo verso il mare, più avanti la SS 292 si inoltra su verdi colline, talvolta con curve strette ed insidiose fino a Cuglieri. Infine altri 20 km di puro spettacolo ci guidano a Bosa meta del nostro quinto giorno, qui troviamo posto al “B&B Vecchia Bosa”, dove ci accoglie la gentilissima Cinthia, depositati i bagagli, scendiamo in spiaggia, dove grossi cavalloni si infrangono sulla sabbia nera e ci vietano di fare il bagno, ma non di scattare suggestive immagini. Ceniamo nella piazzetta accanto, al ristorante suggerito da Cinthia. Gustiamo un primo di tagliatelle al nero di seppia con sugo di bottarga guarnito di vongole e cozze, come secondo una specialità di Bosa: razza all’agliata, squisitissima, il tutto corroborato dal Vermentino. Per favorire la digestione, facciamo due passi fino su al castello ad ammirare la città illuminata.
6 giorno Bosa – Stintino km 150 sabato 23 giugno
Appena svegli Cinthia prepara una sostanziosa colazione e parlando si racconta: lei geologa in una terra traboccante di inesauribili risorse si ri-trova ad esercitare altro. Prendiamo la SP 49/SP 105, fino ad Alghero, 50 km di strada costiera dove continui saliscendi scoprono mirabili paesaggi, un susseguirsi di baie e promontori verdi e selvaggi, complice la luminosa giornata la vista spazia fino a Capo Caccia. Ad Alghero sbagliamo strada e sbuchiamo ad Olmedo, da qui facile fino a Pozzo S. Nicola, e come molti turisti, anche noi ci fermiamo a gustare le squisite seadas. Infine altri pochi km e siamo a Stintino e ci fermiamo al “B&B Villa Piera”, dove il gentilissimo sig. Dino ci accoglie. Poi via in spiaggia a Torre Pelosa, incredibile, anche con le moto è difficile trovare parcheggio, (mi immagino luglio e agosto) che tra l’altro costa 1,50 all’ora… azzz direi proprio eccessivo. La spiaggia di sabbia bianca ed un bagno rinfrescante nel mare limpido, e la bella vista sulla Torre l’isola Piana e lo sfondo dell’Asinara ci tonifica il corpo e la mente. Dopo la doccia giù in paese, dove fatichiamo a trovare posto per la cena: io mangio una pasta alle vongole ed i miei amici consumano una pizza scadente, quasi sicuramente surgelata. Godiamo comunque degli splendidi colori del calar della sera sul golfo, prima di andare a dormire gustiamo lo squisito gelato da Vittorio.
7 giorno Stintino – S. Teresa Gallura. km 150 domenica 24 giugno
Dopo una buona colazione, si parte, attraversiamo l’industriosa Porto Torres e lungo la costa troviamo un po’ di traffico dei gitanti che accorrono in spiaggia al solleone. Sosta a Castelsardo bellissimo borgo arroccato su un grande promontorio affacciato sul golfo dell’Asinara. Poi per la SS 90 attraverso la bella macchia mediterranea di verdi arbusti aggrovigliati a massi rocciosi dai colori rossastri, scendiamo alla splendida Isola Rossa, ulteriore bella fermata alla Costa Paradiso, di nome e di fatto, dove le costruzione sono amalgamate con il meraviglioso paesaggio circostante, un alternarsi di placche rocciose e cespugli di florida vegetazione. Poi in località Lu Falzaggiu, al ristorante Vadis, ci rifocilliamo con degli squisiti primi piatti. Infine via fino a Santa Teresa di Gallura. Capitiamo al Metà Hotel, accolti cortesemente dal personale. Depositati i bagagli giù di corsa alla Rena Bianca, bellissima e affollata spiaggia, dopo il solito bagno corroborante, ho scattato molte foto, allo splendido paesaggio, al profilo della Corsica ed alle ragazze in spiaggia. La sera mangiamo in un ristorante nei caratteristici vicoli, dove assaporiamo gustosissimi piatti di pesce rinfrancati anche dalla visione della bella partita dell’Italia di calcio. Poi a nanna, e domani sigh sarà il nostro ultimo ma intenso giorno in Sardegna.
8 giorno S. Teresa Gallura – Olbia km 150 lunedì 25 giugno
Al mattino il maestrale scompiglia il paesaggio e rende il cielo terso, e ci sospinge verso Palau, breve giro al porto, poi su verso la Roccia dell’Orso, un blocco granitico modellato dai venti e dalla salsedine, (pare fosse noto anche al geografo greco Tolomeo) dove la vista spazia a perdita d’occhio sull’arcipelago della Maddalena, uno degli angoli più affascinanti del Mediterraneo, un elogio a tutto il personale per la squisita cortesia. Inseguiamo poi i serpeggianti saliscendi della Costa Smeralda, ammirando scogliere di granito dai caldi colori rosati che si alternano a spiagge lambite dall’acqua smeraldina, al turchese fino al blu dove il mare si appiccica al cielo, le colline poi un intrigo di macchia mediterranea sempreverde e profumata, dove spiccano imponenti rocce erose dal vento. A Baia Sardinia, ci fermiamo per un gelato, il pranzo di oggi, un giro nei bei negozi per i regali a chi aspetta a casa. A poche centinaia di metri risplende la chiesetta dedicata a Sant’Antonio da Padova rivestita da coloratissime bouganvillee, (foto chiesetta) un’escursione rapida a Porto Cervo, più in là ci riposiamo sulla sabbia finissima della spiaggia di Capriccioli accarezzati dal vento, godiamo dell’ultimo bagno di sole in Sardegna. Un passaggio a Porto Rotondo, e sulla litoranea osserviamo dall’alto l’ameno Golfo di Marinella, aggiriamo il promontorio fino ad una piazzuola che domina il Golfo degli Aranci. Infine giù ad Olbia, dove in attesa dell’imbarco degustiamo una cena a base di pesce. Alle 21,30 ci imbarchiamo sulla Moby. Sistemate le moto saliamo sul ponte ad ammirare e salutare il porto e la cittadina, mollati gli ormeggi le luci arancioni piano piano si allontanano e la nave si incunea nel buio della notte inseguita dal luccicante cielo stellato.
9 giorno Livorno – Brescia km 300 martedì 26 giugno
Il sole ammaliante dell’alba ci coglie sul ponte ad osservare le manovre d’attracco nel porto di Livorno (foto). Appena sbarcati infiliamo la tangenziale e poi l’autostrada ed al primo autogrill facciamo una bella colazione. Prima di entrare nelle gallerie della Cisa, ci fermiamo ad ispezionare i nostri mezzi, che ci hanno portato e supportato per ben 1750 km senza mai nessun problema, infine i nostri sguardi e le nostre moto puntano alla pianura verso casa, ma un pezzo del nostro cuore è rimasto in Sardegna.
Armando, Gino e Pietro
Alcune informazioni le ho raccolte su: Wikipedia e da altri siti/blog di Internet.