Sette giorni alle Isole Faroe (o Fær Øer)
CONSIGLI UTILI
- Come abbiamo letto in diversi blog, consigliamo l’opzione “tunnel illimitati” se presente tra gli extra della compagnia di noleggio auto. Per una certa cifra giornaliera, tutti i passaggi nei tunnel a pagamento (ad eccezione del Eysturoyartunnilin) sono inclusi. Facendo i conti della serva, a noi è convenuto.
- Per i pranzi, ci siamo sempre preparati i panini al mattino prima di partire, facendo la spesa o al Bónus o al FK. Ci siamo portati delle borracce che riempivamo con acqua di rubinetto (comprare l’acqua in bottiglia, oltre che caro, è completamente inutile). I paesini non sono ben attrezzati (se non per i wc e le aree di sosta sempre disponibili gratuitamente), e a volte è difficile trovare qualcosa di aperto. In questo modo abbiamo ottimizzato i tempi e abbiamo mangiato in posti davvero unici. Per le cene, abbiamo sempre mangiato cucinando a casa, tranne l’ultima sera a Tórshavn, ma siccome le opzioni sono poche, consigliamo di prenotare al ristorante con largo anticipo in alta stagione, altrimenti è letteralmente impossibile trovare un posto.
- Sistemazione: purtroppo, a causa della situazione COVID-19 e incertezze ad essa connesse, non abbiamo prenotato la sistemazione con largo anticipo. Abbiamo scelto Klaksvík come casa base per tutte le notti, tranne l’ultima a Tórshavn. La città è molto tranquilla, ed è comodissima per l’escursione a Kalsoy che, come spiegheremo più avanti, è quella più “critica”. Qui probabilmente gli alloggi e gli appartamenti costano anche meno che nella capitale. Ovviamente, pernottando qui, abbiamo dovuto fare avanti-indietro per le varie isole diverse volte, ma i panorami valgono i viaggi e le distanze non sono improponibili (un’ora e mezza di viaggio tra i punti più estremi delle isole collegate via terra).
- È possibile pagare praticamente ovunque con la carta, ad eccezione (ad oggi che stiamo scrivendo questo diario) di alcune cose, ad esempio il traghetto per Kalsoy. Noi abbiamo optato quindi per prelevare una certa quantità di corone, in modo che fossimo coperti per ogni evenienza.
- Siccome il meteo è imprevedibile e può cambiare da un momento all’altro, è opportuno vestirsi “a strati”, e avere a disposizione pantaloni e giacca impermeabili (l’ombrello è inutile quando piove). Anche un buon paio di scarponcini con la suola in Goretex è raccomandato, specialmente se si vogliono fare le camminate (i cui terreni possono essere fangosi e scivolosi). Noi col meteo siamo stati molto fortunati (pioggia -nemmeno troppo forte- solo praticamente un pomeriggio), ma eravamo preparati a tutte le condizioni.
- Attrezzatevi di una capiente memoria per la fotocamera, sgomberate la mente e godetevi queste perle dell’Atlantico Settentrionale.
GIORNO 1 (04/08/2021)
Abbiamo preso il volo da Malpensa con scalo a Copenaghen (SAS + Atlantic Airways), con arrivo alle 19 locali. Dopo il tampone all’arrivo (obbligatorio) e aver ritirato la macchina, ci siamo diretti verso Klaksvík e il nostro appartamento.
GIORNO 2 (05/08)
La giornata inizia percorrendo tutte le isole per raggiungere il porto di Sørvágur, da cui parte il traghetto per Mykines (alle 10:20), prenotato con largo anticipo (praticamente in concomitanza con la prenotazione del volo). Il meteo era inizialmente clemente, e appena sbarcati sull’isola ci siamo diretti verso la parte più alta di essa, per ammirare migliaia di puffin (le pulcinelle di mare). Uno spettacolo unico. Peccato soltanto che il ponte che collega il sentiero fino al faro fosse in ristrutturazione, per cui non fosse possibile compiere tutto il percorso. Poco male, ci siamo più che consolati restando seduti come bambini ad ammirare la miriade di puffin attorno a noi. Dopo pranzo abbiamo percorso l’unico sentiero disponibile, venendo colti da freddo, nebbia e pioggia (ma d’altronde si sa, il meteo alle Faroe è più che imprevedibile). Quindi, breve sosta nel paesino di Mykines prima di riprendere il traghetto (17:05). Sulla via del ritorno verso casa ci siamo fermati a vedere Bøur, Gásadalur e la cascata di Múlafossur, e il Nix, tutti imperdibili punti di interesse sull’isola di Vágar.
GIORNO 3 (06/08)
Questa giornata l’abbiamo dedicata a visitare una serie di paesini molto caratteristici sull’isola di Streymoy, raggiungibili tutti in auto su strade panoramiche mozzafiato (alcuni sono anche collegati tra loro tramite delle camminate, ma viste le nubi basse e il poco tempo a disposizione non abbiamo voluto rischiare). Abbiamo quindi visto Gjógv (con la suggestiva camminata sulla parte alta della scogliera alla sinistra del paese guardando il mare), la cascata di Fossá (la più alta delle isole), Tjørnuvík con la sua spiaggia dalla quale si vedono i due faraglioni di Risin og Kellingin (il gigante e la strega, tramutati in pietra dopo aver tentato di rubare le Faroe per annetterle all’Islanda), Saksún e la camminata Út á Lónna lungo la costa (per la quale si deve pagare una fee di 75 corone), percorribile in condizioni di bassa marea. In seguito, ci siamo diretti verso il centro abitato più a nord dell’arcipelago, ovvero Viðareiði, che a causa della nebbia fitta sembrava più che altro un paese completamente abbandonato.
GIORNO 4 (07/08)
Visto il meteo promettente, la sera prima abbiamo deciso di puntare la sveglia presto per tentare di prendere il traghetto per Kalsoy. Quello che si legge ovunque su internet è vero: bisogna andare presto, perché la nave può ospitare solo 12 veicoli e i faroesi hanno la priorità, indipendentemente dal loro arrivo. Noi siamo arrivati alle 07:15 e abbiamo trovato una sola macchina davanti. Per onore di cronaca, il nostro traghetto delle 8 non si è riempito; tuttavia, abbiamo poi scoperto che alle 10 il traghetto ha effettuato un doppio giro (che non credevamo fosse possibile, non essendo segnalato da nessuna parte) data l’alta concentrazione di auto in quella fascia oraria. Quello che ci pare di aver capito è che questo “secondo giro” viene effettuato solamente se le macchine riescono a riempire due navi (non quindi in caso di 13 o 14 veicoli). A nostro avviso la macchina è indispensabile sull’isola, date le distanze; tuttavia, è presente una linea di bus oppure, in caso ci si muova a piedi, si troverà sicuramente qualche altro turista che può dare un passaggio. Appena sbarcati, ci siamo diretti verso Mikladalur, da cui è possibile ammirare la statua di Kópakonan (la donna foca) in tutta la sua bellezza. Dopo questa breve sosta, abbiamo raggiunto Trøllanes e percorso la camminata (facile, circa 2 h tra andata e ritorno) verso il faro di Kallur. Il panorama da quest’ultimo è mozzafiato e la giornata stupenda, sole e una ventina di gradi che rendono questo posto il nostro preferito in assoluto delle Faroe. Dopo il pranzo a Trøllanes, su una scogliera da cui scorgiamo diversi puffin, ci siamo diretti (un’ora prima!) verso il porto, per prendere il traghetto delle 14:20. E qui abbiamo scoperto, nostro malgrado, di essere la tredicesima macchina della fila. Dopo attimi di sconforto, abbiamo visto che la fila continuava ad aumentare sempre di più e abbiamo scoperto che, anche questa volta, la nave avrebbe effettuato un secondo giro. Sbarcati a Klaksvík verso le 16, vista la giornata stupenda dal punto di vista del meteo, ci siamo diretti verso Miðvágur (isola di Vágar), per percorrere la camminata di Trælanípa e Bøsdalafossur, da cui si ammira il lago di Sørvágsvatn (o Leitisvatn, a seconda di dove lo si guardi) che sovrasta l’oceano. La camminata, dal costo di 200 corone, dura circa 3 h in tutto e anche in questo caso, sempre con il meteo più ottimale che potessimo trovare, i paesaggi sono stati da togliere il fiato. Stanchi e felici, siamo tornati quindi verso Klaksvík. Dopo cena, abbiamo visitato uno dei due pub di Klaksvík (il Roykstovan), frequentato da gente locale e dove si stabilisce il prezzo della birra lanciando cinque dadi, assolutamente da provare!
GIORNO 5 (08/08)
Siccome le previsioni sembravano essere buone anche per questa giornata, ci siamo diretti verso Eiðisskarð, da cui parte la camminata per Slættaratindur, la cima più alta delle Faroe. La camminata dura circa 3 h e il percorso, specialmente nella parte finale, è abbastanza impegnativo e poco segnalato. Arrivati in cima purtroppo le nubi basse ricoprivano interamente mare e pianure, ma allo stesso tempo lasciando un mistico effetto delle vette che emergevano dalla coperta di nubi. Una volta scesi, breve sosta a Eiði immersa nella nebbia, e ritorno verso Klaksvík. Qui era in corso la partita di Betri Deildin (la nostra Serie A) tra KÍ e Víkingur, e abbiamo scoperto che Klaksvík non è una città fantasma, visto lo stadio praticamente pieno. Incuriositi, ci siamo avvicinati e abbiamo visto tutto il secondo tempo letteralmente appoggiati alla staccionata di bordocampo “for free” (abbiamo chiesto a uno steward quanto costasse il biglietto, ma lui ci ha gentilmente fatto entrare gratuitamente). 3-0 per il KÍ, e ci siamo diretti verso Kunoy, l’isola di fronte a Kalsoy, raggiungibile con un ponte. Qui, immersi nella nebbia, abbiamo visto il paesino e uno dei pochi boschi presenti nelle isole, per via del terreno particolarmente fertile solo in alcuni punti. Dopo cena, giro in notturna del porto di Klaksvík.
GIORNO 6 (09/08)
Dopo il checkout dall’appartamento, breve tappa alla cattedrale di Klaksvík, imponente e particolare, e a Uti í Grøv. Quindi ci siamo diretti verso Tórshavn, dove siamo arrivati giusto in tempo per prendere il traghetto per Nólsoy (alle 12:30). Per via del numero ridotto dei traghetti al lunedì, non siamo riusciti a percorrere tutta la camminata fino al faro di Borðan (circa 5-6 h tra andata e ritorno), ma solamente metà, riuscendo a prendere quindi il traghetto del ritorno alle 16:50. Sbarcati a Tórshavn, veloce check-in nella guest house e ci siamo precipitati verso il porticciolo di Gamlarætt, dove abbiamo fatto l’escursione in barca attorno all’isola di Hestur (durata 1.5 h circa, costo 495 corone), consigliataci da due ragazzi italiani conosciuti a Nólsoy. Una cosa che, a nostra volta, ci sentiamo assolutamente di raccomandare: si possono vedere una miriade di uccelli diversi popolare le ripide scogliere e le coste inabitate dell’isola, e il gommone entra all’interno di diverse grotte, tutto molto suggestivo. Siamo tornati quindi a Tórshavn per una veloce rinfrescata, un giro nelle vie più antiche della capitale (quartiere Reyn) e Tinganes, e cena in uno dei locali del porto.
GIORNO 7 (10/08)
La giornata inizia con il checkout dalla guest house e un rapido giro in una nuvolosa Tórshavn, con visita alla fortezza di Skansin. Quindi, breve sosta a Kirkjubøur e ci siamo diretti verso l’aeroporto di Vágar per, nostro malgrado, prendere il volo delle 13:15 (con scalo a Copenaghen) che ci avrebbe riportato in Italia.