Senza fretta e lungo le strade più belle della storia: 9 giorni in Marocco per scoprire la ‘porta meravigliosa’ dell’Africa

9 giorni a Pasqua nel magnifico Marocco tra città imperiali e oceano maestoso, per avere quel giusto mix di cultura, avventura e riposo.
Scritto da: accipicchiolina
senza fretta e lungo le strade più belle della storia: 9 giorni in marocco per scoprire la 'porta meravigliosa' dell'africa

Il Marocco ci è piaciuto, anche se non abbiamo avuto modo di vedere tutto e probabilmente dovremo tornare. È un bel paese, sicuro e anche discretamente pulito e ci è sembrata una meta adatta un po’ a tutte le tasche e a tutte le esigenze. Ho avuto l’impressione che la maggior parte dei souvenir venduti fossero realmente prodotti in loco, il che ormai è una rarità in modo mondo colonizzato paccottiglia cinese.

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Diario di viaggio in Marocco

Giorno 1: il viaggio e l’arrivo a Fes

La nostra vacanza inizia con un volo per Casablanca, dove prendiamo un’auto a noleggio e ci dirigiamo verso Fes, dove arriviamo per le 7 di sera e parcheggiamo in un garage privato. A Casablanca gli autonoleggi sono tra il terminal 1 e il terminal 2 in fondo alle scale per la stazione ferroviaria. Prima di lasciare l’aeroporto prelevate o cambiate i soldi perchè per il viaggio serviranno soldi spicci per i tanti caselli autostradali, soprattutto nel primo tratto tra Casablanca e Rabat (scegliere i caselli con la freccia verde verso il basso).

Cambio 1 MAD = 0,091€, la benzina viene circa 12,8 MAD al litro. Per Fes il mio consiglio è di dormire vicino alla porta blu. Noi abbiamo scelto il riad Dar Rabha (camera familiare, 133 euro per 2 notti con colazione). Unica pecca, mancava la tendina della doccia, per il resto siamo stati bene.

In questo modo il nostro itinerario è stato prevalentemente in discesa e poi la sera abbiamo preso un petit taxi per ritornare in zona. A cena siamo stati da Palais bab sahra: menù fisso a 180/200 dinari con insalate, piatto principale, frutta e dolci in un’atmosfera principesca.

Se volete concedervi il lusso di un posto 5 stelle questo è il ristorante che fa per voi.

Giorno 2: Fes

Per vedere Fes basta un giorno alzandosi alla buon’ora e per non perdersi nelle sue 9400 vie basta seguire le sue direttrici principali. Noi abbiamo fatto le seguenti tappe:

  • Porta blu Bab Bou Jeloud: una delle porte di ingresso alla città e inizio delle 2 vie principali Talaa Kebira e Talaa Seghira ( le due vie principali)
  • Medersa Bou Inania: antica Scuola coranica (20 dinari adulti, 5 bambini), con all’esterno un orologio ad acqua ormai smantellato. Molto bella, ma anche invasa da turisti
  • Mausoleo Zawiya di Moulay Idriss II: fate tutto il giro intorno e cercate la porta con la fessura per le monete per esprimere un desiderio. I non mussulmani non possono entrare.
  • Medersa El attarine: (20 dinari a testa) è stata la mia preferita: simile alla Medersa Bau Inania, ma più piccola e con un piano superiore da cui ammirare il cortile e i tetti verdi di Fes. Anche decisamente meno affollata.
  • Moschea e Università Al Qaraouiyine: visitabile solo dall’esterno, lasciano le porte aperte per ammirare le decorazioni. Il complesso fu costruito da una donna con la sua eredità.
  • Piazza Saffarine: fulcro dell’attività dei metallurgici che lavorano sotto un albero di gelso. Ci siamo passati più volte. Qui si respira una bella atmosfera.
  • Souq dei tintori e concerie Chanouia: il motivo della visita a Fes. Coprite il naso con la menta e salite sui terrazzi per ammirare la lavorazione delle pelli. Il più famoso è al numero 10, ma uno vale l’altro. Da visitare rigorosamente la mattina, altrimenti non vedrete i lavoratori nelle vasche
  • Pranzo da Ruined Garden: molto carino. Ci è piaciuta tanto la zuppa di lenticchie. Accettano solo contanti
  • Giardini Jnan Sbil: per una pausa nel verde appena fuori la porta blu
  • Quartiere ebraico (Mellah)
  • Palazzo reale Dar El Malhzen: visitabile solo dall’esterno e caratterizzato da 7 porte, una per ogni giorno della settimana
  • Tombe Merenid raggiunte in perit taxi per 40 dinari al tramonto.Qui con una breve salita si sale sulle mura e si vede Fes dall’alto

Per cena andiamo da Tifinar appena fuori la porta blu per assaggiare la carne di cammello (portate principali tra 80 e 90 dinari). Ha anche cibo gluten free. Direi senza infamia e senza lode.

Giorno 3: Meknes, Rabat, El Jadida

Oggi riprendiamo la macchina e andiamo alle altre 2 città imperiali: Meknes e Rabat. Lungo la strada troviamo poliziotti ogni 2 kilometri e via via che ci avviviamo alla città di Meknès la presenza delle forze dell’ordine diventa sempre più importante. Scopriremo poi che proprio oggi era prevista una importante fiera dell’agricoltura che ha congestionato la città. Con fatica arriviamo a Meknes alle 11 e prendiamo una guida che per 150 dinari (che poi diventeranno 200): ci fa fare il giro della Medina, del quartiere ebraico e ci spiega la vita della città dove cultura araba, berbera e ebraica si fondono.

La città è molto meno turistica di Fes e ci sono tantissime botteghe di artigiani. La città imperiale nel suo complesso è però un po’ una delusione perché vediamo solo la porta restaurata, mentre il mausoleo oggi è chiuso e i granai sono ancora in ristrutturazione.

Dopo un pranzo frugale ci dirigiamo a Rabat per vedere il Mausoleo di Mohammed V e la torre Hassan (45 minuti di visita). Questa tappa invece vale il viaggio, a dispetto del traffico per uscire poi dalla città. Ci restano infine le ultime 2 ore di viaggio per arrivare a El Jadida, che sarà la nostra base per i prossimi giorni.

A 7 minuti dalla meta, e dico 7, ci capita quello che ho letto in tanti diari: ci fermano per eccesso di velocità, fanno finta di non parlare inglese, ci prendono il passaporto e poi magicamente al pagamento di 150 dinari ci ringraziano in italiano… vabbè!

Qui ci fermeremo 3 giorni in una casa sul lungomare.

A cena andiamo in un ristorante marocchino ben recensito da Tripadvisor, ma le pietanze risultano pesanti e unte quindi non restiamo soddisfatti.

Giorni 4-5: El Jadida

Giornata dedicata alla visita della cittadella portoghese con i suoi bastioni e i sui mercati. Ci divertiamo a fare compere nei vari negozietti, ad assaggiare pane appena sfornato nel forno proprio sotto le mura della fortezza, a capire la differenza tra datteri marocchini, algerini , egiziani e tunisini e a vedere la cottura delle tajine a bordo strade su carboni ardenti. Poi passeggiamo sulla spiaggia, anche se è molto ventoso.

La giornata scorre tranquilla e comprendiamo che bisogna andare a mangiare vicino al porto nei cosiddetti “Snack”, ovvero ristoranti in cui scegli il pesce che vuoi e decidi come vuoi che te lo cucinino (forno, grigliato o fritto).

Cena top da Snack El Bahri dove per 550 dinari scegliamo 4 pesci che ci cucinano alla griglia, 2 fritture e 2 mango salad. Tutto buono, ma la frittura è strepitosa.

Il giorno successivo prenotiamo una giornata a Mazagan che è a 10 km da El Jadida, dove ci sono tantissime attività per ragazzi ( elastici, trampolini, carabina, paintball, tiro con l’arco) e nel golf club di Mazagan c’è la possibilità di fare una bellissima passeggiata a cavallo nel bosco e sulla spiaggia per 200 dinari a persona.

I miei figli ne sono rimasti entusiasti perció è un’eperienza che consiglio a tutti quelli che si trovano a passare di qui.

Anche questa sera scegliamo pesce e andiamo a cena da Snack Baranj ( il vicino del ristorante di ieri), dove per 2 orate grandi al forno, 2 fritture, 1 tajine di calamari e 4 succhi freschi spendiamo 650 dinari. Pesce veramente buono e fresco. La frittura era invece più buona ieri.

Giorno 6: El Jadida-Marrakech

Altro giorno, altra avventura: oggi affittiamo le biciclette da decathlon per 79 dinari a persona per mezza giornata. È una bella giornata, finalmente fa caldo perché il vento si è calmato, così ci dirigiamo sul lungomare e arriviamo fino al faro. Dopo i 20 km percorsi ci concediamo un hammam con gommage, saponage e maschera per 300 dinari in una spa privata.

Avevo anche visto un hammam pubblico (Istanbul hammam) al costo di 100 dinari, ma mio marito me lo ha bocciato.

Nel tardo pomeriggio ci spostiamo a Marrakech per la nostra ultima tappa del viaggio percorrendo la N1 e la N7 che passano nell’entroterra. Qui vediamo il Marocco vero, fatto di agricoltura e carretti trainati da cavalli, di gente che lavora nei campi e bambini che controllano i greggi. Il Marocco non è solo turismo, ma resta un paese fondato sull’agricoltura d l’artigianato.

Dormiamo al Ryad Bayti, carino e pulito. si trova vicino alle rovine di El Badi.

Giorno 7-8: Marrakech

Per vedere la città bastano 2 giorni pieni.

La mattina inizia con una bella escursione in quad nelle palmetaie di Agafay per far contenti i ragazzi, che infatti si divertono molto.

Andiamo poi:

  • ai giardini Majorelle dove avevamo prenotato online la visita per le 12.30 ( 170 dinari). E meno male che avevamo il biglietto perché altrimenti non avremmo visto nulla, essendo full booked per 3 giorni consecutivi.
  • Comincia poi la nostra vera esplorazione della Medina, con la visita alla piazza di Jemaa el Fna, il souq e la Madrasa di Ben Youssef ( 160 dinari 2 adulti e 2 ragazzi, sotto i 10 gratis).
  • Andiamo al museo della fotografia e ci perdiamo nelle vie trasportati dal flusso per poi arrivare alla bellissima moschea Koutoubia, che con il suo minareto di 77 metri si vede in da tutta la città.
  • Passeggiamo per i giardini retrostanti e poi andiamo a vedere le rovine e la Qubba, che non ha più un aspetto antico perché è stata riverniciata.
  • Infine ci godiamo il tramonto dal Cafè de France sopra la piazza (4 succhi freschi 140 dinari) e ammiriamo il montaggio dei banchi dello street food
  • Cena nel Ryad per 150 dinari a testa con zuppa harira, tajine, dessert.

Il secondo giorno seguiamo il seguente itinerario:

  • cominciano la visita da Palais Bahia (300 dinari, 2 adulti e 2 ragazzi), residenza del gran visir e risalente al 1860, veramente molto bello, infatti Bahia significa bello :).
  • Rovine del Palazzo El Badi (300 dinari, 2 adulti e 2 ragazzi). Qui da non perdere assolutamente i sotterranei in cui è stata creata una mostra ad hoc sulla fortezza e sulla città. Il resto è in ristrutturazione
  • Tombe saadite (300 dinari 2 adulti e 2 ragazzi) con la sua bellissima tomba funeraria per la quale bisogna fare la fila sotto il sole, quindi meglio farla di prima mattina e non a mezzogiorno come abbiamo fatto noi
  • Pranzo da Zeitoun di fronte le tombe ( ce ne sono due). Prendete il moukkan beef che è tenerissimo e la harira soup
  • Agnaut gate, una delle porte di accesso alla città
  • Momounia: l’hotel glamour, ma verificate se ci sono eventi; in genere è aperto dalle 11 alle 14
  • Dar cherifa: antico dar risalente al 1500 che ora è un ristorante, si può saltare
  • Jardin secret (360 dinari 2 adulti e 2 ragazzi): ryad privato che conserva 2 giardini, uno esotico e uno mussulmano, ben tenuti e particolari. Per vistare la torre bisogna aggiungere altro 40 dinari
  • Souq dei teintouries
  • Souq harradine
  • Souq della pelle
  • Souq dei tappeti
  • Aperitivo da Kosi Bar (spritz 140 MAD, birra 70 MAD) con musica dal vivo
  • Cena da Koulchi Zine: buona la tanjia e la pastilla
  • Passeggiata notturna a Jemaa el Fna

Giorno 9: Marrakech-Casablanca

È giunta di rimetterci in macchina e lentamente uscire da Marrakech direzione Casablanca attraversando il cyber park.

Le 2 ore e mezza che ci separano dall’aeroporto volano lisce e con un paesaggio piuttosto piatto. Arriviamo giusto per pranzo per poi imbarcarci e tornare a casa.

Consigli e informazioni utili sul Marocco

Acquisti

Poiché la contrattazione è d’obbligo, ma è chiaramente un modo per lucrare, riporto cosa abbiamo preso noi per agevolare i turisti: Tazza 30 MAD, calamite legno 5 /10 MAD, bricco thè 100 MAD, orecchini 10/15 MAD, antipastiera 100 MAD, pallina di Natale 40 MAD, libellula in ferro battuto 50 MAD, bracciale ottone 70 MAD, orologio falso Rolex 200 MAD, sandali pelle 30 MAD, targa Marocco 40 MAD, the berbero 120 MAD al kg, the alla menta 80 MAD al kg, olio argan da 50 ml 30 MAD, olio cocco da 60 ml 20 MAD, profumi armadio 10 MAD

Consigli pratici

  • Se affittate una macchina assicuratevi di avere sempre spicci per autostrada e parcheggio e controllate sempre i limiti di velocità
  • La carta di credito è poco usata, per cui prima di sedersi al ristorante assicurarsi la tipologia di pagamento accettata
  • Per gli acquisti a Fes sono meno agguerriti di Marrakech, ma a Marrakesh c’è decisamente molto di più da comprare. Contrattate alla morte: la nostra sensazione è stata di aver fatto felici tanti commercianti
  • Prenotate online i Giardini Majorelle con anticipo
  • Pochissimi ristoranti hanno alcool che comunque si trova al Carrefour
  • A Marrakech da provare la tanjia
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