Sensazioni da Los Roques

Volevo condividere,l’esperienza di viaggio della nostra famiglia. Abbiamo organizzato una settimana a Los Roques, direi con una certa perplessità, vista la situazione politica, ed una forte curiosità, data la natura del posto. Abbiamo mandato le solite e-mail, fatta qualche telefonata alle posadas locali, sentito qualche conoscente che ha...
Scritto da: Fabio Di marco
sensazioni da los roques
Partenza il: 05/02/2004
Ritorno il: 13/02/2003
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Volevo condividere,l’esperienza di viaggio della nostra famiglia. Abbiamo organizzato una settimana a Los Roques, direi con una certa perplessità, vista la situazione politica, ed una forte curiosità, data la natura del posto.

Abbiamo mandato le solite e-mail, fatta qualche telefonata alle posadas locali, sentito qualche conoscente che ha avuto la fortuna di andare prima di noi e poi, abbiamo scelto la Posada Movida. La scelta è maturata sulla base di una sensazione di familiarità e disponibilità che abbiamo avvertito, fin dal primo contatto, con Mario e Livia. La loro disponibilità, proponendo il loro appartamento, per risolvere le nostre necessità, ci ha dato una indicazione del grado di attenzione che viene riservato agli ospiti della casa. Bada, ospiti della casa e non clienti. Ora non pensare che questa fosse la prima volta che mettevamo il naso fuori di casa! Qualche giretto, visto che Ada, mia moglie lavora in Alitalia da 20 anni, l’abbiamo fatto.

Però, ad essere sinceri, una atmosfera così rilassata, serena, riposante, dove ti senti coccolato, fuori dall’Italia, non c’era mai capitata.

Appena svegli era Solimar, ad organizzare la colazione che desideravamo, con succhi, marmellate, omelette, pancake…Ed altro, tutto rigorosamente preparato in casa! La gite in barca, al cui comando c’era Nestor, e pianificate con Ramon, ci hanno svelato i posti più interessanti dell’arcipelago. In pratica abbiamo creato la “Compagnia dell’Atollo”.

Non mi voglio dilungare su come abbiamo trascorso le giornate, già sono pubblicati molti diari di viaggio, però volevo evidenziare che in ogni luogo c’era un’atmosfera speciale. Qualche esempio? A Cayo Muerto ti senti come sulla tolda di una nave in navigazione, a Noronky sei immerso in una oasi faunistica, a Krasqui la spiaggia ed il piccolo ristorante caratterizzano un momento di relax, a Cayo de Agua, ti sembra di essere parte dell’isola ed hai la sensazione di essere il primo ad essere arrivato là, per non parlare poi di Madrizqui, dove puoi passare ore ad osservare pescare i pellicani, ed a Francisqui dove il mare è un’apoteosi di sfumature dal bianco al verde.

Non ti nego che al ritorno dalle gite trovare, la merenda preparata da Juan con i succhi di frutta fresca centrifugata, caffè e bruschetta con l’olio (pugliese) nuovo, era un piacere.

Una bella doccia, rigorosamente a temperatura ambiente, ma d’acqua dolce, una passeggiata, magari fino su al faro olandese per vedere il tramonto, od un po’ di relax sulle amache del terrazzo, accompagnava il tempo fino all’ora di cena, dove Miguel, Harry realizzavano le idee di Mario e Livia, e proponevano le proprie.

Insomma sensazioni caraibiche e qualità italiana miscelate tra loro, ed al termine della vacanza, quando l’aereo si stacca dalla piccola pista di Gran Roque, ed offre una nuova visione di tutte le isole che dove hai vissuto così intensamente, ed i ricordi si affollano negli occhi, hai una certezza: Qui bisogna tornare!



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