Senegal, un sogno che si avvera
Una frase comune:prima o poi apriremo un’agenzia di viaggi, ma ancor prima ce ne andremo in senegal, meta che abbiamo giurato avremmo visitato insieme.
E cosi’, tutto in pochi giorni prepariamo il contratto per la prossima apertura dell’agenzia e nello stesso tempo prenotiamo il nostro viaggio.
Ed eccoci qua, martedi’ 04 maggio prendiamo da firenze un volo di linea che ci portera’ a parigi destinazione dakar.06 ore di volo, – 2 ore di fuso orario e siamo gia’ nella nostra amata africa. Arriviamo a dakar alle 20.30 e da qui ci organizziamo per trasferisci a saly, distante circa 80 km dove ci aspetta il nostro hotel savana saly prenotato con alpitour.
In nostro soccorso arriva un tassista simpatico in caftano bianco, l’abito tipico degli uomini senegalesi, indossato da liman (questo e’il suo nome), in modo regale, con le bellissime ciabatte abbinate alquanto eleganti.
Durante il tragitto percorriamo per alcuni km la normale strada asfaltata dopo anche per causa di lavori lungo il percorso, attraversiamo viuzze polverose in mezzo a foreste di baobab.
E’ notte, ma i contorni di questi alberi spettacolari risaltano contro il cielo illuminato dalla luna e da una miriade di stelle. Lasciamo a malincuore il nostro amico, con cui abbiamo dialogato per la maggior parte del viaggio in francese e pagato il nostro debito di 30 euro eccoci gia’ in albergo.
Il tempo di scambiare 2 parole con il receptionist che che simpaticissimo si informa di come sia andato il nostro viaggio e subito ce ne andiamo a dormire.
A prima vista, la nostra camera non ci fa una bellissima impressione, molto spartana e piccola ma il nostro giudizio e’ sicuramente dato dalla stanchezza.
La mattina seguente eccoci sveglie e pimpanti per le prime esplorazioni dell’albergo.
Alla luce del sole, il savana saly e’ veramente stupendo; immerso in un rigoglioso giardino tropicale di palme, bouganvilles, hibiscus e ficus e mille altre piante, e’ in stile tipico senegalese.
La zona piscina e’ bellissima, nelle vicinanze c’e il ristorante principale, si chiama baobab, quello dove noi consumiamo colazione e cena.
Gia’ a colazione, in 15 minuti abbiamo modo di capire di persona l’innata simpatia della gente…Camerieri/e , cuochi/e sono tutti gentilissimi e non per contratto , tutti curiosi di sapere di noi ci fanno mille domande.
Mentre mangiamo gruppi di uccelli coloratissimi vengono vicini a beccare qualche briciola. Pochi minuti che gia’ siamo a contemplare la spiaggia;la sabbia e’ dorata incorniciata dalle immancabili palme..Il mare e’ calmo ma freddo e scuro,ovvio e’ oceano ma questo lo sapevamo e certo non ci preoccupa.
Una passeggiata sulla spiaggia tempo mezz’ora che abbiamo gia’ conosciuto tanta gente. A noi si avvicinano ragazzi per sapere da dove veniamo, se e’ la prima volta che visitiamo il senegal, domande semplici per dialogare un po’:ci fa piacere perche’ oltre che stabilire un contatto con la gente del posto ci serve per rispolverare la lingua francese, la seconda in senegal dopo il wolof, dialetto locale.
Qua e la ci sono bancarelle che vendono conchiglie enormi e se ne trovano diverse anche tra la sabbia.Camminando si susseguono altri alberghi, poi si trova un villaggio di pescatori, impossibile descriverlo.Le decine di barche colorate tirate in secca sulla spiaggia, alcune casupole sulla sabbia , qualche baobab piu’ verso l’interno del villaggio e donne nei loro abiti colorati, che camminano leggiadre con le ceste in testa. Facciamo qualche foto con i bimbi bellisssimi,e per niente timidi.
Poi facciamo la conoscienza di un ragazzo che abita qui e ci porta subito a conoscere suo padre, che guarda caso ha vissuti per diversi in italia e parla la nostra lingua.
Con il ragazzo, ibou fissiamo per l’indomani un’escursione,il ritrovo e’ alle sette sulla spiaggia.
Intanto nel pomeriggio del nostro primo giorno partiamo subito alla scoperta di questo paese stupendo con paco , un ragazzo tanto possente quanto dolce, ci rechiamo a visitare la famosa joal fadiouth isola delle conchiglie, cosi’ chiamata perche’ da anni qui si raccolgono miliardi di molluschi racchiusi nelle conchiglie il cui guscio viene poi disseminato lungo le strade dell’isola.
Alla terraferma e’ collegata da un lungo pontile di legno in uno scenario che mozza il fiato. Quando arriviamo c’e’ la bassa marea e tutto intorno ci sono donne curve impegnate nella raccolta delle conchiglie.
Una visita veloce all’interno del villaggio in cui convivono d’amore e d’accordo islamici e cattolici.Vale la pena visitare ilcimitero, in posizione panoramica con vista sui granai sulle palafitte e sull’isola…..E’ un susseguirsi di croci tutte bianche che spuntano da mucchi di conchiglie in un giardino di baobab.Da non perdere.
Altra tappa il porto di joal con il mercato del pesce, qui l’africa esplode in tutti i suoi colori e fascino:una miriade di persone frenetiche al lavoro sulla spiaggia al rientro delle barche dopo le battute di pesca.Il mare senegalese e’ pescosissimo, sforna ogni giorno pesci e molluschi giganti in quantita’ industriali. Si resta incantate in mezzo a queste scene di vita locale.
Si rientra al tramonto in hotel ,ceniamo presto e anche qui la sorpresa e’ grande perche’ il buffet incanta con i suoi vassoi ricolmi di gamberi,insalate di mare e chele di granchio, tutto cucinato alla perfezione.
L’indomani e’ la volta dell’escursione con ibou, stavolta nostre mete sono l’isola di goree e il lago rosa.
Si parte di buon’ora destinazione dakar, la caotica capitale, dalla quale prendiamo il traghetto che ci porta in dieci minuti all’isola di goree, tristemente famosa per la casa degli schiavi nella quale venivano rinchiusi in attesa di essere venduti e contrattati dai colonizzatori.
Oggi e’ un’isola dallo stile coloniale, rifugio di artisti e pittori, dal punto piu’ alto si gode una splendida vista su dakar.
Giriamo un po’ per le strade di goree, in mezzo a fiori di bouganvilles, mangiamo gamberi grigliati in uno dei ristoranti sulla spiaggia (inutile spiegarne la bonta’) e ripartiamo alla volta del lago ratba o lago rosa, cosi’ chiamato per il suo colore.
E’ una grande salina, ogni giorno da qui vengono estratti quintali di sale e esportati in vari paesi; sembra di essere in un altro mondo, montagne di sale in grossi cristalli di un bianco accecante, intorno alle rive di un lago circolare dallo stupendo colore rosa scuro.
Rientriamo in hotel sempre all’ora del tramonto, davvero soddisfatte per le foto scattate.
Il 3 giorno visitiamo m’bour, cittadina vicino a saly, con un ragazzo che lavora in hotel e che fa il guardiano di notte.
Le sue strade polverose fatte di sabbia, le mille botteghe, i mercati ricchi di frutta e pesce essiccato con gli immancabili colori e profumi dell’africa non ce li scorderemo mai.
La sera assistiamo agli spettacoli dell’animazione con danze tipiche e scatch davvero divertenti.
L’indomani e’ la volta della visita del delta del saloum, un fiume che e’ anche parco ornitologico. Con una specie di piroga facciamo un giro sulle acque del fiume passando tra la foresta di mangrovie fino a raggiungere un paese perso nel tempo, con le case dal tetto di paglia e l’immancabile baobab sacro.
Una meraviglia. Tanti bambini ci scortano durante la nostra visita e cosi’ regaliamo loro penne e matite. Ogni momento di queste escursioni e’ vissuto da noi in modo molto intenso e non dimentichiamo niente, nemmeno il piu’ piccolo dei partocolari.
Nei giorni seguenti decidiamo di goderci un po’ anche il nostro albergo, di prendere un po’ di sole e scambiare qualche chiacchera con i simpaticissimi animatori e ragazzi/e che lavorano nel villaggio.
Quando andiamo a camminare lungo la spiaggia la gente si affianca a noi e ci accompagna nella nostra passeggiata, ci sono diversi villaggi che si susseguono, tutti di pescatori.Infatti sulla sabbia ci sono centinaia di pesci che come ci spiegano alcuni ragazzi devono ancora essere raccolti dalle donne del villaggio.
Entriamo in un negozietto dove compriamo delle stoffe per la nostra agenzia di viaggio.
Man mano che passa il tempo ci rendiamo conto di essere in un paradiso, anche il nostro hotel ogni giorno ci riserva qualche nuova sorpresa con le innumerevoli specie di animali che ci circondano, tra cui i varani.
Sulla sera arriva anche qualche zanzara, e ci punge anche..Premettiamo che non abbiamo fatto alcuna profilassi anche perche’ maggio non e’ ancora il periodo umido. E quindi la possibilita’ di zanzare portatrici di malaria e’ molto bassa.La sera andiamo in discoteca e ci divertiamo come pazze, ci colpisce molto l’educazione del popolo senegalese, mai nessuno ci manca di rispetto o offende.
Gia’ gli ultimi giorni cominciamo da buone amiche ad avere gli stessi stati d’animo.
In certi momenti ci viene come un nodo in gola, una cosa strana..Poi cabiamo di cosa si tratta.
A distanza di 2 mesi dal nostro ritorno il mal d’africa non se ne vuole andare.
E’ incredibile quello che si prova.
C’e’ chi dice : l’africa o si ama o si odia, non esistono mezze misure.
Quando siamo partite, e come se ci sia stata tolta una parte di noi..Forse qualcuno puo’ capirci.
Pensavamo di aver finalmente realizzato il nostro sogno, ma subito se n’e’ aggiunto uno nuovo:ritornare…
Alessia & federica Agenti di viaggio cisalpina tours spa