Senegal: gente, suoni, colori
Da mesi abbiamo studiato usi,costumi,itinerari; quest’anno la nostra amata guida Lonely Planet ci sembra meno chiara ed esauriente, abbiamo,quindi integrato con il materiale reperibile,non molto,per la verità,perchè il Senegal non fa ancora parte dei circuiti turistici.
Voliamo Sabena Airlines,scalo a Bruxelles e poi…Via verso Dakar.
28 Luglio : Dakar ci accoglie col suo caldo appiccicaticcio,la sua gente nera,nera e la confusione che ormai conosciamo essere caratteristica delle grandi città.
Alloggiamo all’Hotel Sou Soum (Euro 35), pulito,piacevole,ma un pochino fuori Dakar.Raggiungiamo il centro a bordo di uno scassatissimo taxi che con si destreggia in un traffico disordinatissimo di auto,pullman,persone. Attraversiamo la medina nel loro giorno di festa(oggi è venerdì)..Il ritmo ci appare subito molto lento.
Purtroppo siamo tra i pochi turisti che circolano per la città e non passiamo inosservati nemmeno ai borseggiatori che attentano al marsupio di Enrico.
Samba,un simpatico locale,decide di farci da guida la sua presenza è rassicurante.
Gli offriamo la cena,assaggiamo il primo piatto locale :riso e pesce.
29 Luglio: Dakar- Isola di Gorè :Oggi colazione in giardino mentre i nuvoloni neri si allontanano sempre più dal cielo lasciandolo azzurro e luminoso.
Arrivati all’imbarcadero per l’Isola di Gorè si propone l’immancabile guida che per 8000cfa ci guiderà a Gorè.
La navigazione dura 20 minuti durante la quale ci guardiamo intorno,chiacchieriamo con una signora vestita con coloratissimi saluti. Gorè è bellissima,sembra fatta di terracotta,circondata da acque turchesi e con le stradine bordate di boungaville. Peccato che sia stato il luogo di deportazione degli schiavi,come testimonianza ne è restata una casa che visitiamo con i brividi,nell’ascoltare i terribili racconti della nostra guida.Si respira un’aria pesante in contraddizione con la serenità del luogo. La spiaggia è affollatissima,coloratissima,qui i musulmani sono meno integralisti e le donne sfoggiano i loro variopinti costumi che ancor più mettono in risalto la lucidità della loro pelle.Accaldati,salati,ma felici assistiamo anche ad una partita di football locale giocata in un campo in mezzo al quale troneggia un enorme baobab.
Seduti al tramonto a un tavolino contrattiamo il trasporto di due giorni dopo per il Lago Rosa (60000cfa).
Abbiamo iniziato a goderci l’Africa con la sua gente,i suoi colori,i suoi suoni! 30 Luglio :Isola de la Madeleine- Oggi giornata di relax,pochi contatti con la realtà locale,ma grande immersione nella natura: in barca abbiamo raggiunto l’Isola ,Parco Nazionale,noi e pochi altri. Uno specchio d’acqua verde riparato dalle scogliere,isola desrta abitata solo dagli uccelli e da baobab nani.
Una giornata tranquilla sotto un caldissimo sole.
Domani lasceremo Dakar diretti al Lago rosa.
31 luglio : Lago rosa-Il Lago Rosa è davvero rosa e sotto il sole brilla quasi come il vestito delle fate! Alloggiamo al Campament Hotel Palal ((21000cfa,circa 30 Euro) Qui contrattiamo come al solito l’escursione e Maurizio con il suo francese riesce a spuntare un buon prezzo (17500cfa).
Facciamo il giro del lago a bordo di un fuoristrada,accompagnati daun ragazzo senegalese che conosce l’italiano e ci aiuta meglio a comprendere le usanze africane.Costeggiamo il lago disseminato di montagne di sale,solo qualche capanna dal tetto di paglia riempie il paesaggio,altrimenti senza confini. Ci fermiamo in un villaggio,fermo a mille anni fa, veniamo accolti dal suo capo,un vecchio saggio che scrive versi del corano,è un incontro particolare che ci lascia molo dentro.
E’ davvero un suggestivo spaccato d’Africa,ci sentiamo quasi come degli invasori…
Le emozioni non sono finite, risaliti sulla jeep ci allontaniamo dal sentiero per addentrarci in pieno desrto;il nulla,solo soffici dune di sabbia dorata. E’ uno spettacolo meraviglioso,ci siamo solo noi! E poi…Il mare,una bellissima spiaggia che borda un’acqua azzurrissima ,qui corre la Parigi Dakar.
La giornata termina con un bagno nel lago rosa,salato quanto il Mar morto.
Ceniamo sulla spiaggia di conchiglie bianche del nostro campament con l’immancabile pesce accompagnato da riso.
1 Agosto:St. Louis- Arriviamo a St.Louis in macchina attraversando una zona nella quale il paesaggio è mutato notevolmente,la folta vegetazione ha lasciato posto alla savana. La città ci appare”sonnacchiosa”,troviamo un albergo dalla splendida posizione sul fiume Senegal :Hotel La Lousiane (20000cfa circa Euro 30).
Sull’isola la parte più moderna,gli alberghi e i ristoranti migliori,sulla terraferma la vita africana più genuina con i mercatini di semi e frutta,le viette strette e sabbiose, le donne avvolte in coloratissimi tessuti.
2 Agosto: St.Louis-Langue de Barbarie- Per 70000cfa Maurizio ed Enrico,dopo lunga contrattazione,hanno spuntato un giro organizzato in piroga alla Riserva.
Il cielo è unpò nuvoloso,ma ne siamo contenti,almeno la potenza del sole sarà attenuata.
La stagione non è quella giusta,gli uccelli sono migrati altrove e riusciamo a vederne solo pochi, ma la traversata è comunque piacevole.
3 Agosto : Kaolack-Siamo arrivati nell’Africa vera, quella dalle strade polverose,dalla gente che vive sulla via,fuori dai circuiti turistici.
L’albergo “Etoile de la sire” consigliato dalla nostra preziosa guida, è fatiscente,camere ai limiti della decenza,questa è l’Africa fino ad ora ci eravamo abituati troppo bene! Fa caldo,ci aggiriamo per le strade piene di gente e ci tuffiamo nel grande mercato coperto. Julius,che parla qualche parola d’italiano,s’improvvisa nostra guida, fa da interprete con i venditori che parlano solo wolof. Acquistiamo coloratissimi tessuti,quelli che loro usano per confezionare i loro vestiti.
Pensavamo di raggiungere Tambacunda con il pullman espresso menzionato dalla nostra guida,ma le indicazioni che ci vengono date sono vaghe e confuse.
E’ proprio complicato usare i mezzi locali in Africa! Contattiamo l’autista che ci ha portato fino a qua…Per 48000cfa ci porterà lui.
4 Agosto :Simenti-Parco del Niokolo Koba- Un viaggio lunghissimo attraverso lande desolate, decidiamo di saltare la tappa a Tambacunda che ci sembra non offrire nulla di speciale e,coorompendo il nostro autista,proseguiamo verso il parco del Niokolo Koba.
siamo fuori stagione,ma l’albergo all’interno del Parco aprirà per noi anche se senza corrente.
Entriamo con guida e macchina :siamo in piena giungla! Solo a momenti la folta vegetazione lascia spazio a radure nelle quali è più facili avvistare animali: facoceri,gazzelle,antilopi,babbuini.
L’Hotel Simenti è un’oasi meravigliosa di pace completamente immerso nella natura,la sua terrazza si affaccia su un’ansa molto suggestiva del fiume Gambia.E’ da qui che finalmente Simona avvista un ippopotamo. 5 Agosto : Notte tremenda,scopiamo l’importanza dell’aria condizionata in Africa! Il risveglio in questo parco bellissimo ci appaga ampiamente della calura notturna. Il Gambia scorre placido sotto la luce un pò offuscatadel mattino,su una lingua di terra i coccodrilli riposano e l’ippopotamo ogni tanto alza lo sguardo in perlustrazione.
Papa Gey,il nostro autista ci aspetta per riprendere la nostra marcia verso Kedogou a bordo della ormai familiare Peugeot 505.
Kedogou è poco più di un villaggio,decidiamo di concederci il meglio :Campament Relais (13600cfa) Il posto è come sempre negli standard africani,senza grosse pretese i bungalow,ma molto piacevole il contesto.
6 Agosto : Kedogou-Dindefelo-Già alle 7,30 del mattino il sole è caldo,il cielo azzurrissimo e noi siamo pronti a partire per la nostra escursione a Dindefelo e alle cascate in 4 x 4 (40000cfa) La strada sterrata rossa è la parte migliore,l’altra..Un incubo! Ecco spiegate le 2 ore per percorrere solo 38 Km.! Arrivati,un pò sfatti, a Dindefelo proseguiamo a piedi verso le cascate,il percorso non è ben segnalato,ma basta seguire il corso del ruscello. Mezz’ora o poco più di camminata per raggiungere un punto in cui dalla roccia scende una cascata che forma un laghetto nel quale immergersi è una vera delizia.Sulla strada,al ritorno,un piccolo scroscio d’acqua arriva a ricordarci che siamo nella stagione delle piogge.
le luci si spengono su un’altra bellissima giornata,sul fiume Gambia che vediamo scorrere e su quest’Africa che più Africa non si può.
7 Agosto: Kedogou-Visita ai villaggi Bandafassi.Ibel-Iwol- Non eravamo preparati ad una giornata così impegnativa, per raggiungere il villaggio di Iwol,dominato da un enorme baobab sacro,dobbiamo inerpicarci per circa un’ora sulla strada pietrosa . Nel villaggio bedik vivono famiglie che pur appartenendo a religioni diverse,convivono pacificamente. Il maestro Jean Batist ci introduce alla vita del villaggio e ci racconta la storia. Ci chiediamo come nel 2006 sia ancora possibile vivere così. Doniamo alle donne semi di “colan” e caramelle ai bambini. Maurizio traduce ciò che la guida racconta,è interessante conoscere le abitudini di questo popolo. I giovani che in qualche modo riescono a studiare hanno qualche speranza di vita migliore,ma per gli altri l’unico mondo conosciuto è quello racchiuso tra poche capanne di paglia.
8 Agosto : Ziguinchor- Arrivare a Ziguinchor comporta uno spostamento lungo e faticoso, la strada non è delle migliori. Raggiungiamo la nostra meta a tarda sera e ne rimaniamo un pò delusi, forse siamo stanchi,ma non ci appare come la piacevole cittadina descritta dalla guida.
Alloggiamo in un bell’albergo: Hotel le Flamboyout (16000cfa) 9 Agosto: Ziguinchor- Alle nove partenza per la nostra escursione in piroga(prenotata in albergo ) tra i canali di mangrovia del fiume Casamanche.Passiamo con la nostra imbarcazione per l’Ile des Oisineaux:lo spettacolo è davvero unico:pellicani,fenicotteri,martin pescatori con i loro nidi appoggiati ai rami. Ci dirigiamo poi sull’isola Djlapao,abitata da poche persone. La signora che abita l’isola raccoglie e accudisce bambini rimasti orfani, a loro va parte del ricavato della nostra gita.Raggiungiamo poi Affiniam,famosa per la sua casa a impluvium. Il giro dell’isola viene annaffiato da abbondante acqua .
10 Agosto : Cap Skirring-La contrattazione per il taxi bruss è ormai diventata un’arte sottile: 15000cfa per portarci a cap Skirring.
Il Campament Les Pescheurs (16000cfa) si affaccia su un bellissimo scorcio di mare con una lunghissima e bianchissima spiaggia. Abbiamo paura di aver perso la nostra Africa,Cap Skirring è descritta come una nota località turistica.
Cap Skirring appare ai nostri occhi,meno verace,ma pur sempre un villaggio africano, la scarsa presenza di turisti fa sì che tutti si prodighino per noi.
Ceniamo in albergo con pesce appena pescato e cucinato al momento.
11 Agosto /12 Agosto : Cap Skirring- Giornate all’insegna del relax e d’intensi rapporti con la gente del posto.
13 Agosto : Oggi ci spostiamo in gambia. Le frontiere sono sempre ridicole, un banchetto in mezo al nulla. Il passaggio senegal Gambia è semplice (siamo già in possesso del visto richiesto in italia) e su uno scassato taxi peugeot percorriamo la strada per Bakau. Il paesaggio è verde e ricco di palme,le case non hanno più l’aspetto africano visto fino ad ora, ci sembra un paese più ricco e anche più costoso. La ricerca dell’albergo non è semplice,non esistono budget medi o ci sono infime pensioni o alberghi a 5 stelle. Per 45 euro riusciamo a spuntare il B/B al Sunbeach Hotel Resort ,affacciato su un angolo di mare che a prima vista non ci sembra eccezionale.
Quando usciamo dall’albergo non vediamo molto di Bakau, è già buio e le strade sono poco illuminate. Ceniamo in un ristorantino con barracuda e l’immancabile riso.
14 Agosto : Bakau- Nonostante la stellata di ieri sera,stanotte il cielo ha aperto i suoi rubinetti,meno male che dormivamo in un confortevole albergo e non in una capanna dal tetto di paglia! Siamo gli unici turisti in giro ,ci addentriamo nel mercato fangoso e incontriamo Aladin,un simpatico ragazzo con i capelli rasta che ci fa da guida.
Visitiamo il Cocodrille Pool .Qui i coccodrilli vivono liberi,ma oggi piove e sono tutti immersi nello stagno.Ceniamo in un ristorante italiano con pizza e bruschette sorbendoci i racconti del proprietario venuto in Gambia solo per fare soldi e con nessuna voglia d’integrarsi.
15 Agosto : Toubakouta- Partiamo per attraversare nuovamenteil confine per il Senegal. Il percorso fino a Banjoul è relativamente breve,più lunga è l’attesa per il traghettamento (due ore), mezz’ora per attraccare e 20 minuti per giungere al confine attraverso un coro di bambini che al nostro passare gridano “toubab”(bianco straniero). Giungiamo a Toubakouta,anche qui quattro capanne,una strada fangosa e il delta del Sine Saloum. Alloggiamo all’Africa Struk (15000cfa),un’oasi tra la foresta e il fiume.
16 Agosto : Toubakouta- Escursione per visitare i dintorni e il villaggio dei pescatori e al tramonto escursione in barca per visitare i canali di mangrovie,l’isola delle conchiglie e l’isola di riposo degli uccelli. Tutto questo sotto un diluvio universale! Approdiamo all’isola delle conchiglie,le luci del tramonto le conferiscono un’aria quasi magica e ci sentiamo come dei naufraghi approdati in un luogo fino ad ora inesplorato. E’ bellissima1 Così come molto bella è l’isola degli uccelli,zona di sosta dei volatili che a quest’ora della sera vengono qui a riposare.
17 Agosto/18 Agosto : Joal Fadiout-La guida EDt che in questo viaggio è davvero poco attendibile la descrive come una vera trappola per turisti,siamo davvero curiosi di vedere! La “trappola per turisti” è un tranquillo villaggio che si estende su un’unica strada,qualche casa in cemento,un mercato locale e un lungo ponte in legno che la collega all’isola di conchiglie. Nessuno ci importuna,nessuno cerca di venderci qualcosa..La vita degli abitanti scorre “sonnacchiosa” come al solito,solo qualcuno ci guarda incuriosito e ci saluta. L’Hotel de La plage è veramente carino,direttamente sulla spiaggia (18000cfa)immerso in un grazioso giardino tropiale. Il mare e la spiaggia sono piuttosto sporchi, ma la piscina è pulita e aiuta a superare le ore più calde della giornata.
19 Agosto : ultimo giorno di Senegal!E’ sotto una pioggia torrenziale che percorriamo i 120 Km. Che ci separano dall’aeroporto di Dakar. Dai finestrini ultime immagini di questo Senegal che tanto ci lascerà dentro: vestiti colorati,bambini bellissimi,baobab giganti,villaggi di capanne dal tetto di paglia,strade dissestate,sorrisi..Una cultura che forse non abbiamo compreso fini in fondo, ma che parla di schiavitù,sofferenza,sottomissione,povertà.
Un pezzetto d’Africa,forse non la più povera,ma che sembra ferma a mille anni fa.
Torniamo volentieri al nostro occidente,alla nostra vita,ai nostri sapori, ma con la certezza di essere un pò più ricchi dentro