Sei personaggi in cerca di Parigi

Ci siamo, dopo settimane di preparativi e di documentazioni (a proposito: grazie delle utili informazioni lette su altri racconti di viaggio e alle Guide per Caso) è arrivato il 17 agosto giorno della nostra partenza. Alle 10:30 il pulmino che ha già caricato l’altra famiglia, con la quale divideremo la nostra prima esperienza parigina,...
Scritto da: Pier Paolo
sei personaggi in cerca di parigi
Partenza il: 17/08/2007
Ritorno il: 22/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Ci siamo, dopo settimane di preparativi e di documentazioni (a proposito: grazie delle utili informazioni lette su altri racconti di viaggio e alle Guide per Caso) è arrivato il 17 agosto giorno della nostra partenza. Alle 10:30 il pulmino che ha già caricato l’altra famiglia, con la quale divideremo la nostra prima esperienza parigina, puntuale passa a prenderci per condurci all’aeroporto di Fiumicino. Dopo circa un’ora arriviamo in aeroporto e visto che siamo in anticipo, ci concediamo un caffè in terra italiana sapendo che difficilmente a Parigi troveremo un caffè degno di questo nome. Per il volo abbiamo scelto la compagnia spagnola Vueling che vola direttamente al CDG a prezzi piuttosto convenienti: a/r € 290,00 per 3 persone. Per l’albergo tramite Venere e abbiamo prenotato presso il New Hotel Candide situato in zona Bastille, non centrale ma ottimamente collegato tramite metro e bus, 1 tripla per 5 notti € 490,00 compresa la prima colazione.

L’imbarco è puntuale, partiremo però con un’ora di ritardo causa un danno al nastro trasportatore bagagli, comunque abbiamo avuto l’ottima idea di portare solo bagaglio a mano e quindi la fila per il check-in è stata breve. L’aereo parte alle 15:15 alle 17:15 atterriamo a CDG di Parigi terminal T1, con una navetta raggiungiamo il terminal T2 da dove parte la RER per Gare du Nord. Arrivando di venerdì e restando fino a mercoledì abbiamo escluso l’acquisto della carta Orange, pertanto acquistiamo un carnet di biglietti T per il primo giorno e 3 Paris Visite zone 1-5 per i successivi 5 giorni. Acquistiamo tutto alla biglietteria presso la fermata RER del terminal T2 ( si può pagare anche con carta di credito).

Arrivati in hotel costatiamo la veridicità dei giudizi sulla struttura: le stanze sono piccole ed il terzo letto è aggiunto in una doppia già piccola; causa gli spazi veramente limitati saremo costretti a ridurre al minimo indispensabile la permanenza all’interno della camera. Comunque la struttura riguadagnerà molti punti al momento della prima colazione: veramente completa e ricca di ogni alimento e bevanda.

Nel nostro soggiorno parigino spesso abbiamo scelto di utilizzare il bus al posto dell’efficientissima metro, perché ci ha permesso di vedere la città anche durante i trasferimenti ed abbiamo evitato di salire e scendere con le scale essendo le fermate della metro spesso prive di scale mobili. Dopo un breve ma necessario rinfrescante riposino, con il bus 69 che passa vicino all’hotel, raggiungiamo la Tour Eiffel, per un primo contatto serale con il simbolo della capitale francese. La Tour Eiffel è grandiosa, ci si rende conto sempre di più della sua imponenza quando si è nelle immediate vicinanze. E’ anche vero che la prima domanda che ci siamo posti è stata: ma a cosa serve? Comunque c’è e vale la pena di ammirarla. Mentre aspettiamo l’accensione notturna, gustiamo la prima cena parigina al Cafè Le Dome in Place du General Gouraud, prezzo del menù completo € 11,90 a persona escluse le bevande. Come già consigliato da altri, chiediamo rigorosamente acqua della fonte, altrimenti il conto lievita sensibilmente. Oltre alla normale e già interessante illuminazione, ogni ora le luci aumentano e lampeggiano per 10 minuti, creando un effetto spettacolare, sottolineato dal boato di gioia delle migliaia di persone presenti. In prossimità dello scoccare delle ore consiglio di spostarsi verso il Trocadero, da dove la vista dei giochi di luci è eccezionale. Rientriamo in hotel, prendendo la metro 9 direttamente dalla fermata del Trocadero e arriviamo senza cambi direttamente nei pressi dell’Hotel fermata Voltaire. Ancora una volta ci complimentiamo con noi stessi per la scelta della posizione dell’hotel.

2° GIORNO. Dopo una ricca colazione in hotel sempre con il solito bus 69 fino a Chàtelet ci avviciniamo al cuore della città: Ille de la Citè, Notre Dame. Non mi dilungo ulteriormente sulla descrizione di questi luoghi che visitiamo in lungo e in largo insieme a altre migliaia di persone, provenienti da ogni parte del mondo. E’ proprio la eterogeneità dei turisti e delle persone che si incontrano, il ricordo più interessante che riporterò da questo viaggio. Sottolineo che io abito a 20 km da Roma e non in un paesetto sperduto di montagna, ma la varietà di razze,abbigliamenti, lingue parlate mi ha veramente colpito.

A piedi passeggiando lungo la Senna raggiungiamo Place de la Concorde, da dove con il bus 84 ci spostiamo verso i giardini del Lussemburgo. Ancora una volta la scelta di usare i mezzi di superficie si è rivelata indovinata, perche durante gli spostamenti è possibile vedere monumenti e luoghi che con la metro non avremmo ammirato, senza contare che anche i bus sono occasione di incontro e scambio con gli “indigeni”. Essendo una bella giornata per il pranzo decidiamo di acquistare le baguette farcite che sono in vendita ovunque a € 3,50/4,00 e mangiarle nelle panchine del parco, per le bevande conviene naturalmente acquistarle nei supermarchè. I Giardini del Lussemburgo sono un posto bellissimo e curatissimo dove trascorrere il tempo libero: a leggere seduti nelle molte sedie a disposizione, fare sport,prendere il sole.

Per il pomeriggio ci spostiamo verso St. Germain Des Près, altra zona di Parigi frequentatissima nei fine settimana perché ricca di locali e di attrazioni. Essendo vicina all’università é anche frequentata da moltissimi giovani che animano le piazze e le vie. Una piccola curiosità nelle nostre visite alle chiese in zona St. Germain Des Pres in circa un’ora abbiamo incontrato ben 3 matrimoni. Anche a questo proposito voglio aggiungere una piccola nota di colore: lavoro in una boutique romana e la deformazione professionale mi porta ad analizzare come sono vestite le persone, devo dire che contrariamente a quanto si dice, i parigini non sono affatto eleganti ed ignorano le più elementari regole dell’abbigliamento, fatte sempre le dovute eccezioni. Per la cena di questa seconda giornata, supplicati dalle figlie adolescenti al seguito, optiamo per i classici menù da Mc Donald. Anche perché essendo sabato sera tutti gli altri locali in zona sono stracolmi e non avevamo tanta voglia di fare la fila per prendere magari una fregatura.

3° GIORNO Il programma prevedeva altro, ma essendo una giornata piovosa decidiamo di visitare il Louvre. La domenica alcune linee dei bus vengono sospese, pertanto questa volta raggiungiamo il famosissimo museo con la metro. Siamo fortunati, non c’è tanta gente e neanche fila alle casse. I nostri compagni di viaggio sono appassionati di arte e dedicano alla visita tutta la mattinata, mentre io con le ragazze dopo avere visto il dipinto della Monna Lisa, usciamo per andare al Forum des Halles, che però troviamo chiuso, non ci scoraggiamo e sotto una pioggerellina fastidiosa passeggiamo in zona. Il museo del Louvre, come già detto da altri è immenso e non basterebbe una settimana per vederlo tutto , ma come noi tantissimi altri visitatori ci soffermiamo nel padiglione dell’arte italiana e soprattutto nella sala dove è esposto il famoso dipinto di Leonardo. Non ho letto il libro ne visto il film, ma Dan Brown dovrebbe chiedere la percentuale sui biglietti alla direzione del museo, infatti dopo la Gioconda le opere e i luoghi citati nel famigerato Codice da Vinci sono i più affollati. Cosa positiva l’ingresso al Louvre per i ragazzi sotto i 18 anni è gratuito, gli adulti pagano € 9,00, tutto sommato spesi bene. I controlli di sicurezza all’ingresso sono quasi nulli: se controllano le borse non controllano le persone e viceversa. Ottimo passatempo per i non appassionati d’arte: sedersi nei numerosi divanetti presenti nei corridoi, per guardare le persone e dai vestiti e dai gesti riconoscerne la nazionalità. Gli orientali sono i più ordinati, gli europei più degli altri hanno i figli al seguito, italiani e spagnoli i più abbronzati. Le scarpe da ginnastica vincono 9 a 1 rispetto a tutti gli altri tipi, pochissimi i sandali o le scarpe aperte.

Per il pranzo, con la metro ci spostiamo verso il quartiere di Montmatre. Per i soliti € 11,00 a persona gustiamo 6 ottimi menù caratteristici nel ristorante tipico “La Pierrade” in Rue Des Martyrs, 93. Pur trattandosi di menù fissi abbiamo trovato una buona varietà di scelta di pietanze, tutte discretamente cucinate e di conseguenza appetitose, anche i camerieri contrariamente a quanto si dice sono stati gentili e disponibili. La visita al Sacré-Coeur e alla scalinata è stata disturbata dalla presenza di una manifestazione nazionale di urban-bike. Dei pazzi a metà strada tra motocrossisti e ciclisti si buttavano giù dalla scalinata con mountain-bike preparate, la discesa era resa ancora più spettacolare dalla presenza di rampe e strutture aggiunte. Tutto questo mentre all’interno della basilica alcune suore ed un alto prelato recitavano solennemente i Vespri cantati. Le stradine intorno alla cattedrale sono caratteristiche e si incontrano numerosi negozi di souvenir ed altro, ci sono anche gli immancabili ritrattisti e caricaturisti che ormai fanno parte del folklore della zona. A proposito questi artisti non dicono mai il costo fino alla fine dell’opera, quindi attenti alle sorprese. Avendo mangiato a pranzo molto bene per cena ci accontentiamo di gustare delle crepes in zona Opera. Costo da € 2,50 a 5,00 secondo il tipo di farcitura.

4° GIORNO La mattina dopo la solita colazione rinforzata in hotel, partiamo alla volta di Disneyland che raggiungiamo con 3 fermate della metro 9 e circa mezz’ora di RER. La RER A (quella rossa) è comodissima per raggiungere il parco, infatti il capolinea è nelle immediate prossimità dell’ingresso del parco. Con gli abbonamenti validi fino alla zona 5 non occorre fare altri biglietti. L’ingresso al parco costa € 46,00, non avevamo acquistato i biglietti preventivamente perché non era stabilito il giorno della visita, siamo stati fortunati e non abbiamo trovato file alle biglietterie. Inutile dire che io pur avendo 47 anni, mi sono impegnato a fare il maggior numero di attrazioni,a volte con la scusa di accompagnare mia figlia e l’amica entrambe sedicenni. Per la descrizione e la bellezza dei divertimenti vi rimando a tutte le guide che meglio di me descrivono le attrazioni. Disneyland non è esclusivamente un parco giochi, pertanto chi, come me, pensa di trovare un immenso Gardaland o Mirabilandia, rimane un po’ deluso, i giochi ci sono ma non sono l’intrattenimento esclusivo. Quello che colpisce il visitatore è la cura con la quale hanno ricostruito tutti gli ambienti, è la dimostrazione di quello che sanno fare gli “americani” nel campo della finzione. Tutto è costruito minuziosamente, tutto però è autenticamente falso. Non avevamo voglia di caricarci di cibi e bevande dalla città, pertanto siamo stati buone “prede” dei vari locali dove poter mangiare. All’interno del parco un panino ed una bibita costano ovunque € 9,95, ci sono però in offerta i menù famiglia che consentono di risparmiare qualcosa.

5° GIORNO La giornata a Disneyland ci ha sfiancato, così decidiamo di vivere questa penultima giornata parigina con molta tranquillità. Ci alziamo un po’ più tardi e muoviamo alla volta della Tour Eiffel, con l’intenzione di salire fino al terzo piano. Arrivati sotto la torre scopriamo che le file per i biglietti degli ascensori sono interminabili, l’ultimo piano e chiuso, così dirottiamo verso l’Arco di Trionfo. 284 gradini e € 8,00 di biglietto ci consentono di avere una bella veduta sulla città dalla terrazza dell’Arco. Sicuramente per francesi non è solamente un “balcone panoramico” e lo dimostrano le svariate persone che si soffermano a leggere i nomi dei soldati uccisi nelle guerre, incisi sulle pareti dell’Arco di Trionfo. A proposito nel monumento è sepolto anche il corpo del “ Milite Ignoto” come nel nostro Vittoriano a Roma, ma senza le guardie d’onore. Torniamo di nuovo sotto la Torre Eiffel decisi a salire ad ogni costo, mentre eravamo in fila ci contatta una ragazza italiana dicendo che cercava persone per formare un gruppo di almeno 20 persone e approfittare delle file più corte riservate ai gruppi. Formiamo così un gruppo abbastanza eterogeneo: la nostra “guida” con il fidanzato, noi 6 persone, una famiglia da Firenze, una famiglia dalla Sicilia, 2 ragazze della Repubblica Ceca, bionde, occhi azzurri, minigonna, 3 attempate signore dall’Argentina e una famiglia di francesi che si è auto inclusa. Inutile dire che le Ceche hanno catalizzato l’attenzione dei maschietti presenti e degli addetti alla sicurezza. All’inizio tutti noi italiani eravamo abbastanza diffidenti verso la guida improvvisata e già presagivamo una truffa, avendo dovuto anticipargli i soldi per i biglietti non abbiamo persa un attimo di vista la ragazza. I nostri timori sono risultati infondati, non solo non è scappata con il “bottino” ma la ragazza non ha voluto trattenere neanche i vari resti che volevamo lasciargli come mancia. Insomma a volte fidarsi è meglio che non fidarsi. Saliti finalmente fino al 2° piano della torre a circa 95 metri di altezza, possiamo godere della magnifica vista sulla città che si presenta ai nostri occhi. Ci spariamo foto da tutte le angolature e fotografiamo anche la torre in tutti i modi. A piedi, si può fare, scendiamo al 1° piano dove sono presenti un museo, l’ufficio postale, punti di ristoro, toilette. Breve visita a tutti questi “luoghi” e con l’ascensore ridiscendiamo a piano terra. Dimenticavo, per il pranzo abbiamo acquistato panini che abbiamo mangiato mentre eravamo in fila per salire, tanto per ammazzare il tempo.

Per l’ultima cena in terra francese ci spostiamo all’interno del quartiere latino, dove in una zona in particolare Rue St Severin, sono concentrati centinaia di ristoranti e locali, con un’offerta veramente completa. Ci sono locali con cucina di ogni nazione e per tutte le tasche. Essendo giorno feriale non abbiamo trovato la calca del fine settimana, così abbiamo scelto Le Bistrot 30’ che proponeva piatti tipici francesi con il solito menù a € 11,90 a persona, anche qui abbiamo chiesto da bere acqua della fonte, anche qui abbiamo trovato camerieri gentili e divertenti. Dopo cena breve passeggiata per le vie limitrofe e rientro in hotel per preparare le valigie.

6° ed ultimo GIORNO Non essendo riusciti prima, dedichiamo parte della mattinata alla visita delle Galleries Lafaiette per qualche piccolo acquisto di souvenir. Le Galleries sono proprio come te le aspetti: un grande magazzino con articoli costosi e di lusso, essendo però divise in 3 edifici, non fanno l’effetto di Harrods a Londra. Sono presenti molte griffe italiane, anche se i francesi la fanno da padroni. Bellissimo il caratteristico soffitto della “cupola” con vetrate artistiche colorate. L’ottavo piano con la sua terrazza offre un bel panorama sul centro della città, peccato che pioveva e anche la cima della Tour Eiffel era coperta dalle nuvole. I prezzi degli articoli esposti sono mediamente superiori di un 15/20% rispetto agli stessi articoli acquistabili in Italia. La visita al reparto gastronomia è abbastanza deludente, se si esclude la “boutique dei vini”, non regge il confronto con l’omologo reparto da Harrods, anche solo per le divise del personale, a Parigi piuttosto anonime e scontate.

Prima di ritirare i bagagli dall’hotel, facciamo una brevissima visita al cimitero Pére Lachaise, dove insieme ad altre tombe di personaggi famosi e non , è presente la tomba di Jim Morrison, scomparso chitarrista dei Doors, è un po’ seminascosta ma nonostante questo è la più visitata.

Consumato un frugale pasto , baguette farcite, acquistate al supermarchè, ci avviamo con la metro e la RER verso l’aeroporto CDG. Al check-in ci contestano il peso del bagaglio a mano, ma è bastato fingere di spostare da una borsa all’altra parte del contenuto, per avere l’ok. Il Terminal 1 dell’aeroporto non è attrezzato con moltissimi negozi, anzi non c’è quasi nulla, passata la dogana non è neanche più possibile andare alla toilette. Non potendo fare null’altro consiglio di munirsi di buone letture per ingannare il tempo. Volando sempre con compagnie low cost, ho sempre paura di restare a terra per un piccolo ritardo o per un anticipo della chiusura dell’orario di imbarco, pertanto sono in aeroporto sempre con largo anticipo. L’aereo parte puntuale e arriva a Fiumicino puntualissimo.

IN CONCLUSIONE: voto 8,5 alla compagnia Vueling, avrebbe meritato anche il 9 se non ci fosse stato il ritardo alla partenza da Fiumicino. Voto 5 all’hotel, economico, servito ottimamente dai mezzi pubblici, ma abbastanza sporco e con spazi veramente limitati, voto 8 alla prima colazione abbondante e completa, compresa nel prezzo, voto 9 alla cortesia e alla disponibilità del personale. Voto 6 alla metro parigina, efficiente e veloce ma assai carente di scale mobili. Voto 9 ai parigini, sempre cortesi, gentili, disponibili, comprensivi, anche i tanto vituperati camerieri. Voto 10 alle ceche incontrate sotto la Tour Eiffel!!!



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