Sei in partenza per Rio de Janeiro? Ecco i consigli pratici che ti aiuteranno ad avere una vacanza perfetta

una serie di consigli pratici per chi limita il viaggio in Brasile alla metropoli carioca
Scritto da: luplay
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La tappa a Rio ha fatto parte di un viaggio che ha interessato anche Buenos Aires e le cascate di Iguazu. Prima di partire, come sempre, ho cercato in rete alcuni consigli pratici, ma in realtà non ne ho trovati abbastanza, per cui cercherò di aiutare chi va alla ricerca di informazioni per programmare l’itinerario. Per la preparazione del viaggio, ho cercato le migliori tariffe sui voli e sugli hotel, l’assicurazione, il modo migliore per arrivare dall’aeroporto al centro e viceversa, i profili sanitari, come cambiare valuta, la sicurezza, il tipo di prese utilizzate, come avere garantita la connessione internet, le guide cartacee da comprare, l’eventuale guida in italiano sul posto, i trasporti, le attrazioni da visitare ed i ristoranti con un migliore rapporto qualità-prezzo.

Viaggio a Rio de Janeiro. Tutti i consigli da seguire

Volo

Il volo è una parte impegnativa del budget del viaggio. Quando programmo un volo intercontinentale cerco di affidarmi sempre a vettori aerei affidabili e che garantiscano un discreto comfort  per il tempo a bordo. Tenendo conto di questi parametri, la soluzione migliore dopo attenta ricerca l’ho trovata con booking voli con tragitto Fiumicino, scalo a Monaco per arrivare a Rio, poi da Rio a Buenos Aires e dalla capitale argentina a Fiumicino con scalo a Francoforte. Per i tragitti intercontinentali ho volato con Lufthansa, mentre per quello da Rio a Buenos Aires con Aerolinas Argentinas, tutto con un’unica programmazione multitratta e con un bagaglio in stiva da 23 kg per ciascun passeggero per ogni volo. Con Lufthansa tutto ok, un po’ meno con la compagnia argentina, con l’aereo un po’ datato e con un volo in cui abbiamo ballato per tutto il tempo. Con la stessa prenotazione ho aggiunto anche l’assicurazione sanitaria per tutto il periodo. Il costo di tutti i voli è stato di 1.196 euro a persona.

Hotel

Per gli hotel ho cercato la migliore tariffa per alberghi che avessero recensioni positive nella zona di Copacabana ed Ipanema. Alla fine il migliore rapporto qualità prezzo l’ho trovato con TRIP.COM al Mirador Rio Hotel Copacabana. La posizione era molto buona, a qualche centinaio di metri dal lungomare e con la camera che aveva la vista sul Cristo. Si tratta di un hotel a 4 stelle (per la verità la classificazione è molto generosa rispetto ai nostri standard) che ho scelto per la buonissima posizione, vicino ad una pluralità di negozi e locali ed a pochi isolati dalla spiaggia. Non ho avuto mai l’impressione che fosse una zona non troppo sicura, ma è pur vero che non sono mai rientrato dopo la mezzanotte. L’albergo ha una piccola piscina sul tetto e se possibile chiedete di alloggiare ai piani alti per avere un panorama migliore dalla finestra della vostra camera. La camera è il punto debole dell’albergo, in quanto avrebbe necessità di un’adeguata ristrutturazione (lo stesso vale per il bagno). Però è spaziosa, pulita, con il frigo bar e con la cassaforte che reputo una dotazione indispensabile quando valutate un hotel. Il personale è risultato molto cortese e la colazione buona ed abbondante anche se molto orientata sul salato. Molti tipi di frutta presenti e quindi alla fine una colazione davvero buona. La tariffa trovata per 4 notti per tre persone con pernottamento e colazione è stata di 172,18 euro, davvero super conveniente.

Come muoversi da e per gli aeroporti

Gli aeroporti sudamericani utilizzati non sono serviti da una linea ferroviaria, né tantomeno da una metro che garantisca il collegamento con il centro città. Per cui ho cercato qualche soluzione alternativa ed alla fine mi sono rivolto ai servizi di booking taxi che ho trovato convenienti, comodi e davvero affidabili. Il trasporto da e per l’aeroporto l’ho pagato 23,39 euro a tratta per tre persone e tre valigie grandi. Non so quanto possa costare il tragitto verso il centro con i taxi gialli dell’aeroporto, ma è troppo comodo, dopo un volo intercontinentale, trovare un’autista con il tuo nome agli arrivi che in meno di un’ora dallo sbarco vi ha portato in hotel. Il giorno prima mi era arrivato un messaggio con un link nel quale c’erano le indicazioni sul mio autista, sul punto di incontro con una foto e sui contatti telefonici da utilizzare per eventuali emergenze. In realtà non penso che siano veri taxi, le auto sono anonime, ma una sorta di servizio di auto con conducente sul modello di quello di UBER. Rimane il fatto che non ho avuto alcun problema e che ho pagato una cifra non esorbitante per cui mi sentirei di consigliare questo modo di prenotare gli spostamenti da e per gli aeroporti.

Situazione sanitaria

Relativamente ai profili sanitari, per Rio era consigliata la vaccinazione per la febbre gialla. Così mi sono rivolto all’Ufficio sanitario competente ed ho scoperto che la vaccinazione contro la febbre gialla è sconsigliata a chi ha più di 60 anni, io li ho superati da poco e quindi ho evitato di farla. Però un’attenta dottoressa, visto il viaggio che avevo programmato, mi ha consigliato di fare la vaccinazione antitetanica (una ferita in spiaggia può sempre capitare) e quella per l’epatite. In definitiva ho fatto questi due vaccini ed ho attenuato il rischio della febbre gialla comprando un potente repellente contro gli insetti in farmacia ed utilizzando pantaloni lunghi nelle escursioni al giardino botanico e nella foresta sopra Rio. Per il repellente ho utilizzato il Jungle formula molto forte (livello 4) e mi sono trovato molto bene.

Cambio valuta e pagamenti

Per il cambio valuta, per le prime necessità ho cambiato in albergo, poi ho trovato conveniente il cambio fatto dalle agenzie della Western Union a 5,20 real per un euro. Comunque a Rio ho spesso pagato con Apple Pay che mi ha consentito di andare in giro senza troppi contanti e senza anche il portafoglio con le carte di credito.

Sicurezza

Il profilo sicurezza mi preoccupava non poco prima del viaggio, dovunque in rete trovate delle raccomandazioni puntuali che in parte ho rispettato ed in parte no. Viene consigliato di uscire con pochi contanti quelli necessari per la giornata e non più, senza borselli, senza passaporto e questa indicazione l’ho rispettata. Viene consigliato di viaggiare di notte solo con i taxi ed anche questa raccomandazione l’ho tenuta presente viaggiando con UBER, viene consigliato di non portare macchine fotografiche, orologi di pregio ed oggetti d’oro e questo lo faccio in ogni grande città. Viene raccomandato di passeggiare sul lungomare di Copacabana dal lato degli hotel e non da quello della spiaggia e questo lo ritengo del tutto esagerato. È vero che non so quale sia la situazione dopo mezzanotte, ma fino a quell’ora c’è una marea di gente in giro e non ho avuto alcuna impressione di zona insicura. Certo alcune precauzioni vanno osservate per non rischiare di trovarsi nelle condizioni di una coppia di turisti australiani che nel bar sul lungomare dove ero anche io hanno avuto la vacanza rovinata in quanto il cellulare che avevano incautamente appoggiato sul tavolo è stato rubato da un ragazzino di poco più di 10 anni che si era avvicinato per vendere delle cose. I turisti non se ne sono nemmeno accorti al momento, salvo la brutta sorpresa al momento di lasciare il tavolo. Con l’ausilio del gestore del bar è stata chiamata la polizia, con difficoltà evidenti di comunicazione dato che nessuno dei brasiliani presenti parlava un minimo di inglese, compresi i poliziotti che erano intervenuti. In definitiva con un po’ di attenzione non mi sento di definire la città insicura, ovviamente sono rimasto nelle zone turistiche e quindi più affollate di gente. Nel centro storico ho evitato di andare quando faceva buio e ho usato la normale cautela che utilizzo anche nelle grandi città italiane.

Prese elettriche

A RIO le prese elettriche sono di tipo N, per cui ho comprato in tempo l’adattatore ed ho sbagliato. In pratica la corrente elettrica mi serviva solo per ricaricare i cellulari e le prese dei telefoni funzionano benissimo anche senza adattatore. Ovviamente se si devono utilizzare altre prese, tipo quelle con anche lo spinotto della terra, allora l’adattatore serve.

Internet in Brasile

La connessione per me è fondamentale sia per Google Maps (ho scaricato le mappe off line, ma non sono la stessa cosa), per i taxi di booking, per Uber e per una serie di altri motivi. Con TIM che funziona anche in Brasile, c’è una tariffa vantaggiosa a 20 euro per trenta giorni con 10GB di internet che sono davvero tanti e 500 minuti di chiamate e 500 SMS.

Guide cartacee e guide turistiche locali

Di guide turistiche cartacee di Rio ne ho trovata una sola (ed ho girato non poco), si possono acquistare quelle del Brasile, ma erano decisamente voluminose per me che avevo interesse solo per Rio. Quella che ho comprato, mi è stata poco utile, qualcosina per organizzare i giorni di visita prima di partire e praticamente quasi niente a Rio. Per anni ho viaggiato in autonomia, poi ho scoperto l’importanza di utilizzare una guida turistica locale che sicuramente ti consente di avere una serie di informazioni, scoprire posti particolari e ridurre i tempi per arrivare da un’attrazione all’altra. Sicuramente un giorno con la guida non è particolarmente economico però, per chi la pensa come me, posso assolutamente consigliare i servizi di Beatriz (Bia più confidenzialmente) Stein. Tutte le recensioni erano decisamente positive per cui l’ho contattata e ho fissato una giornata di tour insieme a lei. Bia vi porta in giro con la sua macchina, parla un perfetto italiano, è molto competente ed è di una cortesia unica. Si possono concordare con lei le tappe della visita. Io ho scelto la veduta Chinese, la foresta pluviale del Parco Nazionale di Tijuca (la foresta urbana più grande del mondo), il quartiere della samba, il boulevard olimpico, Sao Bento ed il quartiere di Santa Teresa. Tutte queste cose in una sola giornata, con una guida esperta riesci a vedere il doppio delle cose che potresti visitare se ti muovessi autonomamente. Quella con Beatriz è stata la più bella giornata trascorsa a RIO, forse l’unico handicap è quando ha consigliato a mia moglie un negozio di costumi di 12 piani a Copacabana, ma questo è un altro discorso.

Come muoversi a Rio de Janeiro

Per i trasporti a Rio mi sentirei di consigliare assolutamente UBER, non ha paragone con tutti gli altri sistemi utilizzabili. Unica necessità è quella di avere una connessione internet, l’applicazione è di facile utilizzo anche per un mediamente boomer come me. Aprendo l’applicazione si trova nella mappa la posizione attuale, l’unica cosa da sistemare potrebbe essere il lato del marciapiede dove aspettate l’arrivo dell’autista. Poi si mette la destinazione (museo, giardino botanico, ecc.) e si sceglie la corsa (io ho utilizzato sempre UberX che è il più economico) sapendo già il prezzo che dovrete pagare. Ed è proprio questa la differenza principale con il taxi, non c’è tassametro e il prezzo viene stabilito in anticipo, per cui in caso di traffico o di interruzioni sul percorso il problema è dell’autista e non vostro. Altro elemento positivo il numero di autisti che sono affiliati ad Uber a Rio, ce ne sono tantissimi e di fatto non ho mai aspettato più di 3/4 minuti l’arrivo dell’auto. Una volta prenotata la corsa vi arriva il tipo di auto, gli ultimi numeri della targa ed il tempo necessario ad arrivare per cui è anche piacevole cercare di individuare per primi l’auto in arrivo. I prezzi sono davvero super convenienti: in 4 giorni a RIO con tutti gli spostamenti fatti solo con UBER anche per tratti davvero lunghi ho speso 292,58 real, l’equivalente di 56,26 euro per tre persone. Per avere un’idea, attraversare un bel tratto della città per andare dalla zona della cattedrale metropolitana all’albergo di Copacabana (10 km circa di traffico cittadino) sono costati 27,95 real, in pratica 1,8 euro a persona. Ovviamente ci sono una marea di taxi in giro e ci sono anche i trasporti pubblici, ma con i prezzi e la comodità di UBER non li ho mai utilizzati. A Rio c’è una scarsissima attenzione per chi va a piedi. I semafori pedonali durano un’inezia e difficilmente si riesce ad attraversare completamente la strada, per cui la quasi totalità dei brasiliani attraversa a piedi con il rosso nel momento in cui non transitano auto.

Cosa vedere a Rio de Janeiro

Cristo Redentore

Le attrazioni da visitare le avevo selezionate dopo un’attenta ricerca in rete. Andando a Rio ovviamente non poteva mancare una visita al Cristo Redentore, il simbolo della città carioca e di tutto il Brasile. Innanzitutto non conviene assolutamente prenotare la visita in anticipo. Uno degli elementi fondamentali per godere al meglio la salita al Cristo è sicuramente il bel tempo, per cui la visita va fissata quando il meteo è favorevole. Il Cristo è a 710 metri di altitudine e, considerato che si parte dal livello del mare, il rischio di trovarsi in mezzo ad una nuvola non è da sottovalutare ed in quel caso avrete fatto un giro a vuoto perché praticamente non godrete di alcun panorama. Altro elemento fondamentale è la scelta di come arrivare al Cristo. Il sistema più conosciuto e forse anche più scenografico e salire con il treno. Il capolinea del treno del Corcovado si trova nella Rua Cosme Velho 513. Con il treno in una ventina di minuti, è consigliato di sedersi sulla destra nella salita, si arriva alla base della statua e con un ascensore e pochi passi si arriva sulla sommità, informazioni al sito tremdocorcovado. Attualmente il costo è di 93,50 real a persona.

In auto si arriva al massimo al centro visitatori (Centro Visitantes Paineras) per poi percorrere gli ultimi 2 km di tragitto esclusivamente tramite i pulmini del parco al costo di 55,50 a persona (i prezzi che sto indicando sono quelli considerati di bassa stagione in quanto, come è noto, ad agosto in Brasile è pieno inverno, anche se abbiamo trovato la stessa temperatura dell’estate italiana). Per arrivare al centro visitatori ci sono diverse opzioni. La più economica che avevo scelto io era con UBER al costo di 29,96 euro per tre persone. Però, unico caso nelle tante corse fatte con UBER, l’autista ci ha detto che non era autorizzato a salire al centro visitatori e ci ha lasciato al capolinea del treno. La circostanza non era vera, per cui recensione pessima all’autista. Si può anche salire con il taxi o con i pulmini turistici privati che partono a fianco del capolinea del treno in Rua Cosme Velho 513.

Presa la fregatura con UBER ho scelto di salire con il pulmino turistico, dato che faceva anche una sosta al Mirante Dona Marta dove si gode uno spettacolare panorama sulla baia di Rio. Il costo è di 70 real a testa.

Con il senno del poi la soluzione migliore ritengo sia il treno ed andare al Mirante Doma Marta in un secondo momento con Uber. Il treno è più comodo dato che consente di arrivare in un tempo limitatissimo sulla sommità. Con i taxi o il pulmino turistico in 20 minuti si arriverà al centro visitatori e poi si deve andare a fare il biglietto e sperare di non trovare la fila al momento di salire sui minivan.

È assolutamente preferibile salire alla mattina presto alla statua. La sommità è iper affollata e nelle ore centrali del giorno sarà difficile muoversi e fare una foto decente al Cristo (complice anche l’abitudine da condannare di fare la foto a braccia larghe, un po’ come quelli che si mettono in posizione tale da sorreggere la torre di Pisa) Quando stavo scendendo e sulla sommità era già affollatissimo di gente ho visto che c’era una fila chilometrica al centro visitatori in attesa di prendere i pulmini del parco per fare gli ultimi due chilometri.

Museo del domani (Museu do Amanha)

Abbiamo deciso di visitare questo museo anche per vedere la struttura realizzata da Calatrava. In effetti il museo dall’esterno è decisamente particolare e bello a vedersi, con la struttura moderna che si affaccia sulla splendida baia di Guanabara. In effetti, non è proprio un museo della scienza come dice il nome, essendo molto più orientato sul futuro e sulla sostenibilità ambientale. A me è piaciuto anche se ho trovato particolarmente scomodo il doversi registrare con mail per poter interagire con i diversi monitor presenti all’interno. Il biglietto costa 30 real ed è possibile anche acquistarlo on line. Anche se volete saltare l’ingresso al museo è altamente consigliabile una visita alla struttura ed una passeggiata fino ad arrivare alla parte che si affaccia sulla baia.

Musei e luoghi delle Olimpiadi

Uscendo sulla destra c’è il museo di arte di Rio. Io non l’ho visitato, però ho scoperto con la guida che si poteva salire con l’ascensore gratuitamente all’ultimo piano dell’edificio che ospita le esposizioni temporanee per godere di un ottimo panorama. In prossimità (noi siamo andati con la guida e con le sue spiegazioni la visita è un’altra cosa) si trova il Largo de São Francisco da Prainha, popolarmente noto come Largo da Prainha, da cui si raggiunge la zona dove è nata la samba. La piazza è già bella di per sé, ha anche una valenza particolare per la presenza della statua di bronzo di Mercedes Baptista, la prima ballerina di colore a far parte del corpo di ballo del Teatro Municipale di Rio.

A non molta distanza, però è preferibile andare in macchina, e noi siamo andati accompagnati dalla guida, c’è il Boulevard Olimpico, dove l’attrazione principale è l’enorme murales Todos somos uno di Eduardo Kobra. È un murales incredibilmente grande, fra i più estesi del mondo con i suoi 3 mila metri quadri, commissionato per i Giochi Olimpici di Rio del 2016. Il murales vuole lanciare un messaggio di pace tra i popoli e sulla lunghissima parete sono stati realizzati 5 enormi ritratti uno in rappresentanza di ciascun continente del mondo: c’è l’Etiope per l’Africa, il birmano per l’Asia, un Huli della Papa Nuova Guinea per l’Oceania, un indigeno dell’Amazzonia Brasiliana per l’America ed un siberiano per l’Europa. Il murales è molto bello, però i segni del tempo si cominciano a vedere. Ho visto le foto di quando era stato realizzato ed ora i colori sono decisamente meno brillanti.

Giardino Botanico

Gli amanti della natura non possono farsi sfuggire la visita al Giardino Botanico (Jardim Botanico) di Rio, riserva naturale della biosfera per l’Unesco. A rischio di patire il caldo siamo andati con i pantaloni lunghi e con una generosa spruzzata di repellente Jungle, perché tenendo presente i corsi d’acqua e la vegetazione presente, il rischio di punture di insetti non è trascurabile. Qui abbiamo testato l’efficacia del repellente e siamo usciti senza una puntura. Per l’ingresso abbiamo pagato 36,50 real per due adulti ed uno studente.

Il giardino botanico è immenso e troverete della vegetazione esotica del tutto particolare, sconosciuta dalle nostre parti. Molto particolare l’albero delle palle di cannone che gli indigeni dell’Amazzonia utilizzano per fini terapeutici per la cura di diverse patologie. In giornate ventose mi guarderei bene dal passare sotto perché le cosiddette palle di cannone sono davvero grandi e un bel po’ pesanti. All’interno sono presenti 900 tipi di palme tra cui quelle gigantesche che stanno nel viale vicino al vecchio ingresso. Negli oltre 140 ettari del giardino non trovate solo piante ma sono ospitate scimmie uistitì ed una grande quantità di uccelli tra cui vengono segnalati i tucani che però non siamo riusciti a vedere. Il giardino è un paradiso per gli amanti delle orchidee, io l’ho visitato in pieno inverno e non tutte erano fiorite, ma comunque rimane uno spettacolo imperdibile per la varietà (dicono 700 specie diverse) e la bellezza. Ammetto l’ignoranza in materia, ma le orchidee che crescono sui rami degli alberi le ho viste solo qui. Da vedere anche il padiglione delle piante carnivore e il lago pieno di ninfee.

A forza di girare per il giardino si percorrono diversi km a piedi, ma per i più comodosi o, comunque, per chi ha difficoltà nel fare tutta questa strada a piedi ci sono dei mezzi elettrici che girano per il parco. Per orientarsi all’ingresso viene consegnata una piantina del giardino. Per gli amanti della natura un’attrazione imperdibile.

Centro storico di Rio de Janeiro

Ho iniziato la visita entrando in una serie di chiese: Igreja de Nossa Senhora do Carmo de Antiga Sé, Igreja de Santa Cruz dos Militares, Igreja Nossa Senhora do Monte do Carmo, Igreja de Nossa Senhora da Candelaria. Sinceramente non mi sono sembrate di grande interesse, ma posso sbagliare io. Molto più interessante la Igreja de São Francisco de Paula che ho trovato quasi per caso mentre stavo andando al Real portoghese Cabinet di lettura.

Questa è risultata la tappa da consigliare assolutamente in un giro nel centro storico, assolutamente imperdibile. La biblioteca lignea contiene oltre 350 mila libri di letteratura portoghese molto antichi ed è davvero bellissima. Proseguendo il giro dopo esser passato da Praca Tiradentes sono arrivato alla Igreja da Ordem Terceira de São Francisco da Penitencia. Per accedere alla chiesa bisogna entrare dal giardino sottostante (dove c’è il mercatino) e prendere il corridoio dal lato opposto all’ingresso della metro Carioca. Si prende un ascensore e si sale all’ingresso del museo e della chiesa. Fare tutto questo tragitto vale la pena visti gli spettacolari interni dorati. Dicono che sia la chiesa che contiene più oro al mondo, ma non ne sono del tutto convinto.

La scala più bella di Rio de Janeiro

A seguire volevo visitare il Teatro Municipal, ma la visita guidata era solo in portoghese e bisognava attendere circa un’ora per cui ho desistito. Nel pomeriggio la visita alla Cattedrale Metropolitana di Rio de Janeiro, una chiesa moderna del 1979 dedicata a San Sebastiano. Ha una forma del tutto strana, a tronco di cono ed è enorme potendo ospitare fino a 20.000 persone in piedi. Proseguendo e passando nei pressi dell’arcos de lapa, il caratteristico acquedotto bianco, in realtà non particolarmente interessante, siamo andati a vedere una delle attrazioni più fotografate di Rio: la Scalinata Selarón.

La scalinata prende il nome dall’artista cileno che viveva in una casa nella zona e decise di regalare a Rio la propria arte decorando i gradini grigi della scala per dare nuova vita all’intera zona. Vendendo i propri quadri finanziò l’opera e poi nel 1998 ebbe una stupenda intuizione, dopo aver scoperto un negozio che commercializzava gli azulejos europei. Però l’opera era praticamente ultimata e Selaron pensò di renderla un’opera d’arte viva in costante cambiamento. Il risultato è stato davvero straordinario visto che, dopo il Cristo, la scalinata è sicuramente una delle attrazioni più visitate di Rio. Altra tappa del nostro giro a Rio è stato il Mosteiro de São Bento. Noi abbiamo scelto di andare con la guida con la sua macchina anche perché per arrivare al monastero c’è una discreta salita da percorrere a senso unico ed andarci a piedi con il caldo di Rio non è proprio da consigliare. Il monastero è molto bello, ma in generale non vi aspettate di trovare a Rio la magnificenza del nostro patrimonio ecclesiastico. Però questo è sicuramente il monastero più antico di Rio, risalente al 1590. A mio parere l’edificio religioso più bello di Rio per cui una visita è sicuramente da consigliare.

Le altre attrazioni 

Sempre con la nostra cortesissima guida siamo poi andati al quartiere di Santa Teresa molto famoso per la sua atmosfera bohémien, gli atelier degli artisti e i bar tradizionali. Viene addirittura definita la Montmartre Carioca e forse le aspettative erano così alte che un po’ sono rimasto deluso. Si è vero ci sono degli atelier e dei negozi caratteristici, ma niente di più, molto lontano dalla vera Montmartre. Poi il quartiere non è dei più raccomandabili, al di là della piazzetta centrale ed anche per questo avevamo deciso di andare con la guida e non con il caratteristico bondinho di Santa Teresa (più comunemente Bonde), il tram giallo che collega il centro di Rio con il quartiere.

Una menzione a parte merita la Veduta Chinese con la caratteristica Pagoda sul terrazzo dove potete godere di uno dei migliori panorami al mondo. Anche qui bisogna andare con il bel tempo, ma quando si arriva ai 380 metri del posto avrete la possibilità di avere un’angolazione perfetta su tutta la baia e di scattare le migliori foto del vostro viaggio. Stranamente non c’era molta gente e noi siamo andati con la macchina della nostra guida (che continuo a consigliare perché poi abbiamo avuto la possibilità di continuare per andare al parco nazionale, con Uber o un taxi non sarebbe stata la stessa cosa) La vista spazia dal Cristo sulla sinistra, il Pan di Zucchero, Copacabana, Ipanema, Botafogo e Leblon. Un’esperienza da non perdere assolutamente.

A seguire siamo saliti al Parco di Tijuca, ci siamo fermati ad ammirare qualche bella cascata ed abbiamo fatto anche una breve camminata (di circa mezzora) in un sentiero nella foresta. I boschi sono splendidi dovunque, ma qui la vegetazione è del tutto diversa da quella che troviamo dalle nostre parti. È una vegetazione tropicale che noi troviamo in alcune piante d’appartamento che qui crescono spontanee nel bosco. L’accesso è gratuito ma a numero chiuso per le auto per cui si ritira un pass e si riconsegna all’uscita. In generale salendo verso la veduta Chinese ed il parco si trovano una moltitudine di arditi ciclisti (la salita è davvero impegnativa) e nei festivi a determinati orari il transito delle auto è limitato. Indispensabile il repellente per gli insetti e noi abbiamo salvato anche ad una modella che incautamente era andata alla cascata senza alcuna protezione ed era stata assalita dalle zanzare.

Ristoranti di Rio de Janeiro

Per i ristoranti (in generale usati solo per la cena perché a pranzo ce la siamo sempre cavata con uno spuntino dopo una ricca colazione) noi abbiamo provato:

  • Churrascaria Palace, praticamente sul lungomare di Copacabana è considerata una delle migliori di Rio. L’ambiente è elegante ed il servizio è attento e cortese. Come in tutti i locali della specie si può iniziare con un buffet in cui trovate di tutto, dai piatti tipici brasiliani al sushi. Però consiglierei di non esagerare al buffet perché la parte rilevante viene dopo quando i diversi camerieri arriveranno al vostro tavolo con la carne a churrasco (con i caratteristici spiedoni). I tagli della carne sono di diversi tipi, ma rispetto ad altri locali del genere dove cercano di saziarti con quelle di minor pregio, in questo abbiamo notato che in prevalenza servono carni eccellenti e che si possono riordinare all’infinito. Certo è abbastanza costoso 150,36 euro in tre, ma se si è apprezzano questi tipi di locali mi sentirei di consigliarlo;
  • Coco Bambu Rio Botafogo, il ristorante si trova all’interno del centro commerciale Casa e gourmet che tra l’altro non è per niente male. Fa parte di una catena e mi è stato consigliato da gente del posto per mangiare la loro specialità i camarao che poi sarebbero i gamberi. Abbiamo mangiato davvero bene e senza abbuffarci avendo fatto uno spuntino in orario avanzato abbiamo speso 70 euro, sempre in tre;
  • Ristorante Barraca da Chiquita Copacabana, il locale è molto caratteristico con una cucina tipica brasiliana. La presenza di musica dal vivo lo rende ancor più accogliente. Mangiato un piatto unico di picanha patate e riso ed abbiamo speso il giusto, non mi trovo lo scontrino per dirlo con precisione.

Al di là di questi ristoranti ci siamo fermati in diversi posti per uno spuntino veloce, se ne trovano un’infinità in giro.

Shopping a Rio de Janeiro

Non esiste una vera e propria via dello shopping elegante a Rio, i migliori negozi si trovano all’interno di centri commerciali, almeno questo ci ha detto la guida dato che noi non siamo andati.

L’unico centro commerciale che abbiamo visitato oltre a casa gourmet dove siamo andati a cenare è il Santa Clara 33 a Copacabana. È un centro commerciale sui generis perché all’ingresso sembra di entrare in un condominio e poi si prende l’ascensore e ci sono 12 piani con circa 150 negozi per la gran parte di costumi da bagno. Fortunatamente nel mio caso la moglie ha trovato subito al dodicesimo piano altrimenti sarebbe stato un bel problemino. All’interno anche altre tipologie di negozi, per la maggior parte abbastanza piccoli.

Andare a Rio impone anche una visita allo splendido negozio delle Havaianas. Io sono andato a quello di Rua Garcia d’Avila, 124 ad Ipanema. Il negozio è carinissimo con tutte le pareti rivestite da migliaia di ciabatte. Si trovano ciabatte delle nuove collezioni e quelle tradizionali a prezzi interessanti. Ma più del prezzo è la possibilità di avere una grandissima scelta a rendere questo negozio un posto da visitare. Cosa di meglio di regalare un paio di havaianas della nuova collezione introvabili dalle nostre parti.

Con un figlio ventenne non poteva mancare una visita dello shop del Flamenco (Loja Oficial do Flamengo) a Copacabana dove abbiamo acquistato una maglietta ufficiale al controvalore di 70 euro circa.

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