Se avete amato Game of Thrones, questi sono i luoghi giusti dove rivivere l’esperienza della serie TV

Bei panorami e storia molto interessante
Scritto da: Elle67
se avete amato game of thrones, questi sono i luoghi giusti dove rivivere l'esperienza della serie tv

Partiamo per il nostro viaggio in Irlanda del Nord in auto. Volo Ryanair Bergamo – Belfast. Noleggio auto Budget, riservata con Booking. L’auto era costata poco ma la casco aggiunta è stata più cara, pensavo di risparmiare facendola direttamente in aeroporto (altre volte avevo visto che era così) invece stavolta sarebbe stato meglio farla online al momento della prenotazione. 

Irlanda del Nord in auto. Diario di viaggio

Cushendun

torr head

Primo giorno, atterraggio nel pomeriggio, ci spostiamo sulla costa, passiamo da Carrickferhus Castle, ben conservato ma già chiuso per la giornata e Glenarm Castle, sarebbe stato interessante vedere castello e giardino ma è già tutto chiuso. Dormiamo a Cushendall, B&B carino, ceniamo da Harrys, ottima cena, consiglio la prenotazione perché è l’unico ristorante del paese. Passeggiata serale sulla spiaggia (a inizio maggio si vede fino alle 10 di sera).  Il giorno dopo partiamo presto, tappa a Cushendun, giro velocissimo in paese (non c’è nulla) e alle grotte, che sono una location di Games of Thrones. 

Continuiamo sulla costa verso Torr Head, la strada è meravigliosa. Strettissima, tutta salite e discese, ma passi in mezzo a pascoli che finiscono su scogliere altissime. Giornata di splendido sole, erba verdissima, tante pecore, ognuna con il suo agnellino. Paesaggio meraviglioso, peccato che ci si possa fermare solo una volta perché non c’è spazio per farlo.

Carrick-A-Rede

Carrick-A-Rede

Arriviamo a Torr Head, saliamo in cima per vedere il panorama, la Scozia a poca distanza. Saltiamo Fair Head e Kinbane Castle perché abbiamo prenotato per il Carrick-A-Rede Rope Bridge. In realtà durante la settimana in maggio forse avremmo potuto non prenotare ma in alta stagione credo sia meglio farlo. Facciamo il ponte (niente di difficile, e sono pochi metri) poi passeggiata e rientriamo al parcheggio da un cammino in parte diverso. Sempre bei panorami. Prendiamo la Causeway Coastal Route e ci fermiamo a Whitepark Bay Beach, una spiaggia enorme, prima di arrivarci ci sono le dune, alcune parti sono coperte di fiori viola e gialli. Facciamo una lunga camminata sulla spiaggia, il tempo è sempre bello anche se ventoso e fresco ma si sta benissimo.

Giant’s Causeway

giants causeway

Pochissima gente in giro. Riprendiamo la macchina e arriviamo a Giant’s Causeway, il selciato del Gigante. Parcheggiamo nel parcheggio più vicino, andiamo al Visitor Center e paghiamo per le audio guide per fare il tour da soli. Dopo ci è sembrato di capire che se avessimo parcheggiato in un altro parking appena più lontano potevamo entrare gratuitamente, ma non ne sono sicurissima. Ci sono tre cammini: uno (quello blu) che scende, in realtà è una strada asfaltata che fanno anche le navette, per chi non vuole camminare. Con questo arrivi alle colonne che sono sulla spiaggia e ci puoi camminare sopra. Poi ci sono altri due cammini, quello rosso che collega il punto finale del blu (il punto più basso) con una parte più in quota dove si vedono da vicino le colonne alte, e poi continua fino al punto chiamato anfiteatro. Qui termina, ci deve essere stata una frana che l’ha interrotto e non si può andare oltre. A questo punto si può tornare al punto di partenza, quindi all’arrivo del blu, oppure salire fino in alto. Noi abbiamo fatto così, siamo arrivati in alto, l’ultima parte è di gradini alti e faticosi ma non c’è nulla di difficile, basta avere fiato o andare piano. Quando sei in alto, puoi prendere il cammino giallo che resta in quota e si allontana (non so quando ci voglia per farlo tutto) oppure tornare all’inizio.

Il mio consiglio è: dal visitor center prendere il rosso in quota, arrivare fino all’inizio del giallo, scendere (gli scalini così sono in discesa ma ci vogliono buone ginocchia), fare tutto il rosso fino all’anfiteatro, tornare indietro e scendere fino al blu. A questo punto si può salire a piedi dal sentiero blu molto comodo o (se si è pagato) prendere la navetta. Per questo giro secondo me ci vogliono un paio d’ore abbondanti, poi dipende tutto dalle pause e dalle gambe. Però, se si ha l’audio guida, questa è fatta per essere ascoltata scendendo dal cammino blu. 

The Dark Edges

the dark hedges

Dopo siamo passati da The Dark Edges, un pezzo di strada famoso per essere una location di Game of Thrones. Sicuramente è particolare, ci sono alberi spettrali che si richiudono sulla strada, ma forse andrebbe visto all’ imbrunire o con una luce particolare. A noi non è sembrato nulla di speciale. Purtroppo non ci si arriva più direttamente in macchina, bisogna parcheggiare lì vicino alla modica cifra di 5 sterline, ma almeno si passeggia anche in mezzo a un parco molto ben tenuto. Abbiamo dormito a Portrush, un paese sul mare, e mangiato in un posto molto tipico, caloroso e rumoroso, con una buona cucina locale, The Harbour Bar. Consigliato, ci è sembrato il migliore in zona. 

Londonderry

londonderry

La mattina dopo abbiamo fatto ancora un po’ di costa e poi siamo andati a Londonderry, avevamo voglia di città! Per vedere tutto un giorno basta e avanza, si può arrivare al mattino presto e andare via la mattina dopo o anche la sera stessa. La città ha ancora le mura e le porte, il paesaggio è tutto fatto di tipiche casette inglesi, molto carine. Non sembra una città ricca, dalle mura, che sono su una collina, si vede tutto attorno, bel paesaggio. La cosa più degna di nota secondo me è stato il Museum of Free Derry. Si vede in un’ora abbondante e spiega quello che è successo durante i Troubles e soprattutto parla molto del Bloody Sunday. In città tutti hanno avuto un parente o un amico che non ha superato quegli anni, da una parte o dall’altra. Ci sono molti murales dedicati a chi ha lottato in quegli anni e soprattutto a chi non ce l’ha fatta. Non so chi avesse ragione (probabilmente entrambi), ma di certo i cattolici erano molto discriminati e più gli inglesi aumentavano la repressione più le rivolte erano violente e l’IRA raccoglieva consensi. Finalmente sono riusciti a trovare un punto di accordo e le ostilità sono terminate. Alla fine si vede il video in cui Cameron annuncia il risultato dell’indagine sul Bloody Sunday, unjustifed and unjustifiable! Abbiamo fatto un walking tour ma con nostro grande dispiacere non abbiamo capito quasi nulla, la lingua è incomprensibile! Il nostro livello di inglese è buono, ce la caviamo ovunque, ma qui facevamo fatica a capire una parola ogni tanto. Cena a Derry, posto scarso, e anche la città ci è sembrata abbastanza depressa dopo la chiusura dei negozi. 

Belfast

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Al mattino dopo riportiamo l’auto in aeroporto a Belfast, prendiamo autobus 300 per il centro città (biglietti fatti al momento alla macchinetta della fermata dell’autobus, facendo andata e ritorno si risparmia). Belfast offre di più, ma in due giorni si vede tutto. I trasporti pubblici sono ottimi, ci sono solo autobus ma sono tantissimi e frequenti. Abbonamento giornaliero pagato circa 6 sterline, va sempre scansionato a bordo (sui bus rosa) o prima di salire (su quelli viola). Hotel vicino a Europa Bus, dove arrivano gli autobus. La stessa è anche attaccata alla Great Victoria Street Station da dove partono i treni. 

La zona dei docks è quella più nuova e lì c’è anche il museo Titanic, una struttura spettacolare che sicuramente vale la pena di vedere da fuori. Noi non l’abbiamo visitato, costa 25 sterline e non ci interessava molto. Lì vicino vale la pena fare una pausa a The Dock Cafè, un bar molto carino con tavoli anche fuori dove paghi quello che vuoi! Siate generosi, è per beneficenza. Ambiente molto piacevole, personale gentile e accogliente, dolcetti buonissimi, arredamento vintage, ci si sta molto bene!

Abbiamo fatto un giro al MAC, un museo d’arte contemporanea che se non si ha molto tempo si può anche saltare. Carino The Dome, è la cupola di un centro commerciale, si vede tutto il panorama attorno ma lo skyline non è nulla di speciale. Mercato St. George, aperto solo da venerdì a domenica, un po’ di cibo e un po’ di vintage, artigianato, cosette varie. 

Consigliato un giro alla City Hall, dentro c’è una mostra gratuita sulla storia della città. Molto bello il Municipio, nelle giornate di sole era pieno di gente a fare la pausa pranzo seduti sull’erba (meravigliosa, un tappeto verde morbidissimo). Per tutti questi posti non servono trasporti, si gira bene a piedi. 

Nel centro, soprattutto nel Cathedral Quarter, ma anche un po’ fuori, è pienissimo di street art, spesso anche molto bella. Ci sono tantissime cose, guardando questo sito ci sono anche delle mappe

Abbiamo visitato il Crumlin Road Goal, il vecchio carcere, interessante. Per questa zona sono necessari trasporti pubblici perché è un po’ distante. Da lì poi ci siamo mossi a piedi e abbiamo fatto il giro dei vari murales che ci sono lì vicino, alcuni chiaramente unionisti altri assolutamente no! Ci sono ancora alcuni muri che erano stati eretti per separare le zone, ricordi di chi è stato ucciso, da un parte e dall’altra. Bayardo Somme Memorial, Bobby Sands Memorial, Peace Lines, Bombay Street, e altri trovati lungo la strada. Ci sarebbe piaciuto fare un tour ma continuavamo a non capire assolutamente niente quando parlavano e non ce la siamo sentita. La vita notturna è rumorosa e alcolica come in ogni città inglese o irlandese!

A Belfast abbiamo scelto hotel Etap, un Ibis molto semplice che però ha alcuni vantaggi: 5 minuti a piedi da stazione in cui arrivano bus da aeroporto, 10 minuti da City Hall quindi centrale per tutto, ha un Tesco a 100 metri, la camera è minuscola e molto spartana (se hai molti bagagli non va bene, idem se non siete molto intimi) ma il letto è molto comodo, tutto molto pulito e senza moquette, tv decente. C’era un grande concerto, la città era fully booked, e costava una fortuna, ma prenotando qualche mese prima ho avuto prezzo accettabile, le alternative costavano almeno il doppio. Unico lato negativo, un pub con musica assordante fino a non so che ora, eravamo al sesto piano e si sentiva fortissimo, non oso pensare come era al primo! Ah, la finestra praticamente non si apre, solo una fessura. 

Questo diario ha partecipato al concorso letterario “Diario del mese” di Maggio 2024. Puoi inviare il tuo diario QUI e leggere il regolamento del concorso QUI.

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