Scozia on the road

Come ogni anno già a gennaio mi ritrovo a pensare alle vacanze estive: nel 2006 la decisione è stata immediata: SCOZIA! E’ un paese che mi ha sempre affascinato, e finalmente mi sono deciso ad andarci. Come sempre ho deciso di non prenotare niente per non avere vincoli: quando sono in viaggio voglio poter fare ciò che voglio, quando voglio e...
Scritto da: Bado
scozia on the road
Partenza il: 12/08/2006
Ritorno il: 27/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Come ogni anno già a gennaio mi ritrovo a pensare alle vacanze estive: nel 2006 la decisione è stata immediata: SCOZIA! E’ un paese che mi ha sempre affascinato, e finalmente mi sono deciso ad andarci. Come sempre ho deciso di non prenotare niente per non avere vincoli: quando sono in viaggio voglio poter fare ciò che voglio, quando voglio e come voglio, senza vincoli e limitazioni. Per questo motivo abbiamo deciso di andarci in due, perché in un viaggio in cui ogni giorno può capitare di dover decidere di cambiare programma credo che meno si è e prima si decide, senza dover scendere a compromessi. Quindi partiamo io (Davide) e Ivan (un mio amico che da questo punto di vista la pensa esattamente come me), con la mia fedelissima Peugeot 206. Ovviamente non si può partire a caso: nei mesi precedenti ho fatto una bozza di itinerario, ho raccolto ogni tipo di informazione utile e mi sono stampato decine di pagine di strade dal sito di viamichelin.

Ed ora un breve resoconto del viaggio: Sabato 12 agosto 2006: Cizzago – Dover Partiamo alle 5:00 da Cizzago (BS), e in men che non si dica siamo già in Svizzera; la attraversiamo e ci fermiamo in un autogrill in Francia per un pranzo veloce. Ci rimettiamo in marcia ed il tempo, già brutto dalla partenza, diventa terribile: alle 2 di pomeriggio ci sono 12 gradi e diluvia! Proseguiamo verso nord, e nonostante un po’ di coda per un incidente, alle 19 arriviamo al porto di Calais. Prenotiamo il traghetto per Dover delle 23, ed andiamo al ristorante del porto per un pasto caldo. Quando usciamo per andare all’imbarco sono le 22, e sembra di essere nel bel mezzo del diluvio universale (pioveva talmente tanto che in coda all’imbarco non vedevo i fari della macchina davanti a me!), tant’è vero che a causa del mare grosso la partenza viene rimandata di circa 2 ore. Quando arriviamo a Dover sono quasi le 2 (abbiamo guadagnato un’ora grazie al fuso orario): visto che il giorno successivo vogliamo partire presto decidiamo di fermarci a dormire in macchina nel parcheggio di un distributore.

Domenica 13 agosto 2006: Dover – Edinburgo Verso le 7 ci svegliamo e partiamo immediatamente. Arrivati al pedaggio di un ponte a sud di Londra ci rendiamo conto di non aver ancora cambiato gli euro in sterline: fortunatamente prima di partire avevo cambiato a mio fratello 20 sterline che gli erano avanzate dal precedente capodanno a Londra: ci è andata bene! Procediamo spediti verso nord senza nessun intoppo, nonostante una fastidiosa pioggerella renda l’atmosfera abbastanza triste, e dopo una breve sosta in una stazione di servizio per pranzo, benzina e cambio valuta, si riparte. Prima delle 16 varchiamo il confine con la Scozia, e… come per magia smette di piovere! Verso le 17 arriviamo a Edinburgo, e sfruttiamo immediatamente la nostra tecnica di approccio alle grandi città: prendiamo la tangenziale, usciamo in periferia, ci fermiamo in un centro commerciale, chiediamo come si può raggiungere il campeggio più vicino. E qui abbiamo la prima prova della leggendaria ospitalità e disponibilità scozzese: chiediamo informazioni ad una coppia che usciva da un negozio, e ci dicono che di campeggi vicini non ce ne sono; mi chiede se ho già un nome o un indirizzo, e io gli dico che un nome ce l’ho, ma che per quanto ne so io dovrebbe essere dall’altra parte della città. A quel punto mi dicono di seguirlo: salgono in macchina e mi guidano fino al campeggio (circa 9 Km!), stando attenti a non perdermi per strada, e portandomi fino alla reception, per poi scendere dalla macchina e darmi una serie di altre indicazioni utili: davvero gentilissimi! Entriamo nel campeggio, davvero bello, spazioso e pulito, piantiamo la nostra tenda, ci facciamo una doccia rigenerante e ci prepariamo una bella spaghettata! (Eh si, siamo partiti equipagiatissimi!). Dopo cena siamo stanchissimi, ma un giro di un paio d’ore in centro ed una birretta fresca ci sembrano doverosi! Lunedì 14 agosto: Edinburgo Ci svegliamo alle 9 (avevamo veramente bisogno di dormire!). Ci facciamo un caffè e prendiamo l’autobus per il centro: qui, grazie all’inseparabile guida Lonely Planet, cerchiamo di visitare tutto il visitabile: il castello, il Royal Mile (stracolmo di musicisti, attori ed artisti vari: c’è il festival di Edinburgo), la cattedrale; poi sosta per il pranzo: come al solito pensiamo di spostarci in qualche viuzza laterale del centro, sperando di trovare un ristorante on troppo caro… e come al solito lo troviamo! Poi passiamo il pomeriggio al museo nazionale (davvero interessante!), e torniamo in campeggio. Doccia, cena (l’acqua della pasta ci mette una vita a bollire per colpa del vento) e si ritorna in centro in cerca di qualche pub caratteristico. Troviamo per caso l’Hard Rock Cafè e ci entriamo: carino, ma ne ho visti di migliori. Allora andiamo in un pub più tipico, ma ci rimaniamo per poco perché in Scozia i pub chiudono alle 23 o alle 23:30 al massimo. Poi torniamo in campeggio.

Martedì 15 agosto: Edinburgo Ci svegliamo con calma alle 9:30, visto che abbiamo tutto il giorno a disposizione e poche cose da vedere. Gironzoliamo tutto il giorno in centro guardando tutto ciò che non siamo riusciti a vedere il giorno precedente: la New Town, e Calton Hill. Torniamo in campeggio alle 5: come al solito doccia, cena e si riparte (per adattarci allo stile di vita scozzese, d’ora in avanti ceneremo verso le 6 per poi andare in qualche pub per sperimentare qualche nuova birra).

Mercoledì 16 agosto: Edinburgo – Stirling – Aberfeldy Sveglia alle 8 e partenza: in un’oretta siamo a Stirling, piccola cittadina a nord di Edinburgo. Parcheggiamo ed attraversiamo a piedi il piccolo centro, andando diretti al castello (davvero molto bello!). Scendiamo dalla collina del castello ed abbiamo la seconda prova dell’ospitalità scozzese: un ragazzo con una chitarra a tracolla, vedendoci un po’ dubbiosi sulla strada da prendere, i chiede se ci siamo persi, e noi rispondiamo che stiamo cercando un posto economico in cui mangiare, e che ci sembra di averne individuato uno, mostrandogli l’insegna da lontano; lui ci dice che in quel posto non si mangia bene, e ci invita a seguirlo: dopo circa 500 metri (durante i quetli si è rivelato essere una persona simpaticissima) arriviamo davanti ad un pub, e James (il nostro amico), ci invita ad entrare, dicendo che lì il cibo è ottimo e costa poco, dopodichè ci saluta e se ne va. Entriamo e ci gustiamo un’ottima bistecca ed una birra a testa, spendendo davvero poco! IL pomeriggio andiamo a visitare il monumento di William Wallace (impredibile!): è una torre alta 67 metri e posta su una collina. Parcheggiamo ai piedi della collina e ci incamminiamo a piedi; una volta arrivati in cima notiamo che c’era la navetta gratuita ed iniziamo ad imprecare! Comunque entriamo e saliamo (i gradini della torre sembrano infiniti!), visitando le varie stanze della torre adibite a museo. Dal terrazzo della torre si gode un suggestivo panorama su ben 7 antichi campi di battaglia, ma l’aria fredda non va d’accordo col nostro sudore, quindi facciamo qualche foto e ci affrettiamo a scendere.

Torniamo in auto e ci dirigiamo ancora verso nord: destinazione Aberfeldy. Si tratta di un caratteristico paesino di montagna (siamo esattamente nel centro della Scozia) in cui ci sono solo: una via, un campeggio, due pub ed un distilleria (Dewar’s World of Whisky, un posto che consiglio a tutti, appassionati di whisky e non). Ci sistemiamo in campeggio (anche qui ottimo), e dopo cena andiamo nell’unico pub, dove un cantante folk veramente bravo si esibisce tutta sera in quelli che credo siano canti popolari tipici del posto.

Giovedì 17 agosto: Aberfeldy – Inverness Ci svegliamo con calma alle 9, smontiamo la tenda ed andiamo in distilleria: apre alle 10 ed alle 10:01 siamo già in dentro: facciamo un tour nella vecchia casa della famiglia Dewar, attualmente adibita a museo, con delle audioguide in Italiano che ci spiegano la storia della distilleria e del whisky in generale. Poi c’è la fase assaggio (1 whisky a scelta tra quelli prodotti dalla distilleria, tutti davvero ottimi!), dopodichè arriva la guida (da noi soprannominata Willy Wonka) che, scusandosi per averci fatto aspettare troppo (in realtà era passato si e no un quarto d’ora dalla fine della prima parte del tour) ci offre un altro whisky, dopodichè ci porta ad esplorare la distilleria vera e propria, spiegando dettagliatamente ogni singola fase ed ogni minimo particolare. Alla fine della visita ci riporta nella zona assaggi e ci offre un terzo whisky. A questo punto dovremmo partire per Inverness, ma con 3 whisky in corpo a stomaco vuoto non ci sembra il caso: decidiamo di pranzare.

Dopo un lauto pasto riprendiamo la nostra marcia. Arriviamo a Inverness nel tardo pomeriggio, troviamo un campeggio, doccia, cena ed andiamo ad esplorare la città. Essa si rivela essere piccola ed accogliente, anche se porse un po’ troppo turistica (per la vicinanza del lago di Loch Ness). Suggestivi i ponti pedonali sul fiume Ness e molto carino il centro. Troviamo un pub decisamente poco turistico e finiamo lì la serata.

Venerdì 18 agosto: Inverness – Thurso Sveglia alle 8:30 e partenza: dopo una brevissima capatina al lago di Loch Ness (come prevedevamo è la cosa peggiore che abbiamo visto in tutt ala scozia, ma eravamo lì a due passi e ci sembrava giusto dargli almeno un’occhiata) ci inoltriamo tra le montagne boscose, dove abbiamo la fortuna di avvistare due caprioli, per poi sbucare sulla costa est, dove vediamo addirittura un’enorme branco di foche sulla spiaggia. Il viaggio è accompagnato a tratti dalla pioggia e a tratti da una fitta nebbia fastidiosa. Nel pomeriggio arriviamo a Thurso: è un piccolo paese di pescatori, circondato da belle scogliere piene di capre e pecore, come d’altronde in tutto il nord. Ci sistemiamo in campeggio (davvero economico: 6,50sterline a notte per due persone con macchina e tenda!) ed andiamo a prenotare il traghetto per le Orcadi in vista del giorno successivo. Torniamo in centro, ceniamo in un fast food e poi, come ogni sera, andiamo in un pub. Qui notiamo che siamo davvero fuori dal mondo: niente turisti, solo pescatori che devono birra e guardano partite di golf.

Sabato 19 agosto: Thurso – Stromness – Thurso Ci svegliamo alle 7: abbiamo il traghetto alle 8 e pensiamo che un’ora sia più che sufficiente… Sbagliato! Ce la prendiamo con troppa calma, ed arriviamo all’ultimissimo minuto al porto; parcheggiamo la macchina e corriamo al molo: non c’è nessuno. Speriamo di non averlo perso, speriamo che sia in ritardo.. E dopo 10 minuti ci accorgiamo che avevamo messo la sveglia alle 6 anziché alle 7.. Ergo: ora sono le 7:10! Tutto sommato è meglio così: aspettiamo e poi ci imbarchiamo. Arriviamo a Stromness (su Mainland, l’isola più grande delle Orcadi) verso le 9:30, ed andiamo ad affittare delle mountain bike per visitare l’isola. Terza prova dell’ospitalità scozzese: siamo nella via giusta ma non vediamo nessun negozio. Una gentile vecchietta intuisce la nostra difficoltà, ed indicandoci una casa ci dice di entrare nel cortile, perché il servizio di noleggio bici è sul retro… Entriamo un po’ titubanti, arriviamo sul retro e non c’è nessuno. Proviamo a suonare il campanello, a bussare alla porta, a chiamare, ma niente: non c’è proprio nessuno. Stiamo per andarcene quando notiamo un piccolo cartello con scritto (traduco letteralmente): “Siamo spiacenti ma a causa di un impegno improvviso siamo dovuti andare via, e staremo via tutto il giorno. Prendete pure la bici che preferite: sul davanzale troverete il listino dei prezzi e delle buste in cui potete mettere i soldi; mettete poi la busta con i soldi nella buca delle lettere. Se non ci sono più bici nel cortile aprite pure il garage e ne troverete delle altre. Se quando tornate non trovate ancora nessuno rimettete la bici dove l’avete trovata. Grazie. Buona escursione.”. Incredibile: se faccio una cosa del genere in Italia mi portano via anche la casa! Ovviamente davanti a tanta fiducia non ci passa nemmeno per l’anticamera del cervello di non pagare, o di pagare meno del dovuto. Anzi, lasciamo anche una sterlina di mancia perché se la meritano davvero! Prendiamo le bici ed iniziamo il nostro giro: la meta sono alcuni siti megalitici molto ben conservati, e secondo la cartina dovremmo cavarcela con 12 miglia tra andata e ritorno. Purtroppo la cartina non parla delle pendenze che rendono alcuni tratti veramente faticosi, quantomeno per uno come me che non va in bici da quando era ragazzino… Comunque ne vale assolutamente la pena: sia per i siti megalitici che per i paesaggi che possiamo ammirare! Finiamo il giro, restituiamo le mountain bike e prendiamo il traghetto di ritorno, dopodichè la solita serata: doccia, cena (pasta come sempre!) e pub.

Domenica 20 agosto: Thurso – Durness – Ullapool Partiamo abbastanza presto per quello che secondo le mie previsioni dovrebbe essere uno dei tratti migliori del viaggio… e non mi sbagliavo! Percorriamo tutta la strada panoramica della costa nord: circa 250km tra montagne, laghetti, torrenti, pecore, splendide scogliere a picco sul mare, e molto altro. Di tanto in tanto ci fermiamo a fare foto ai meravigliosi paesaggi che ci si presentano davanti ad ogni svolta: le mie aspettative sono pienamente ripagate, e una leggera pioggerellina è l’unica nota negativa della giornata. Ma va bene così: non si può pretendere di avere sempre il sole! Ci fermiamo nei pressi di Durness per una visita lampo alla famosa cascata nella grotta, e poi si riparte, sempre con mille soste per le foto. Giornata davvero indimenticabile! Arriviamo a Ullapool a metà pomeriggio: si tratta di un altro paese di pescatori (ora siamo sulla costa ovest), molto pulito, ordinato e tranquillo. Il campeggio in riva al mare è fantastico, e dopo la solita spaghettata andiamo alla ricerca del solito pub.

Lunedì 21 agosto: Ullapool – Uig Sveglia, caffè e di nuovo in marcia:proseguiamo lungo la meravigliosa costa nord occidentale fino a trovarci di fronte all’isola di Skye. Prima di avventurarci sull’isola facciamo una piccola deviazione per andare a visitare Eilan Donan Castle, il castello reso famoso dal film “Highlander”: molto bello.

Dopo pranzo ripartiamo: attraversiamo lo Skye Bridge ed iniziamo il giro dell’isola di Skye. Anche in questo caso il posto è all’altezza della sua fama, ed anche di più! Percorriamo tutta la costa in senso antiorario, fermandoci come di consueto ad ammirare le meraviglie che ci circondano (in particolare è fantastica la famosa Kilt Rock, anche se un po’ troppo presa di mira dai turisti). Decidiamo di fermarci in uno dei paesini più sperduti: Uig (poco più di 100 abitanti). Ci accampiamo e dopo la solita cena italica andiamo nell’unico pub del paese, dove per l’ennesima volta l’ospitalità si dimostra ottima, ed inizia una serata che non dimenticheremo mai! Prima un vecchio pescatore si siede al tavolo con noi e per un paio d’ore parliamo di tutto: della Scozia, dell’Italia, di calcio, di pesca, ecc… Ci propone anche di andare in barca con lui il giorno successivo, promettendoci che avremmo visto da vicino almeno una balena, ma i giorni a nostra disposizione non sono infiniti, quindi dobbiamo rinunciare. Quando il simpatico pescatore se ne va andiamo al bancone ad ordinare un’altra birra, e facciamo conoscenza con Wendy (la barista), Jhon (il cuoco) e Willy (un giovane pescatore). Iniziano ad offrirci da bere la loro birra (davvero buonissima) ed il loro whisky (ancora più buono), e ad un certo punto ci rendiamo conto che nel locale ci siamo solo noi: alle 23:30 hanno chiudono e noi rimaniamo loro ospiti fino alle 2:30, dopodichè siamo usciamo barcollando (6 pinte di birra e 5 whisky a testa si fanno sentire!), e tornati in campeggio ci addormentiamo immediatamente.

Martedì 22 agosto: Uig – Dunvegan – Talisker – Fort William Ci svegliamo alle 8 come da programma, e… Sorpresa: la testa è pesantissima, gli occhi non si vogliono aprire, lo stomaco è sottosopra… Maledetti whisky! (Fortunatamente abbiamo rifiutato l’invito in barca del pescatore!) Ci facciamo forza e partiamo: arriviamo al castello di Dunvegan, ma tutte quelle curve e quei saliscendi hanno peggiorato l’effetto, e stiamo sempre più male. Visitiamo il castello, molto bello sia all’interno che all’esterno (con un bellissimo parco), dopodichè torniamo in macchina e ci dirigiamo verso Talisker. Durante il viaggio ci chiediamo se sia il caso di andarci o meno, visto che lì l’unica cosa da vedere è la famosa distilleria; decidiamo di arrivare quantomeno sul posto, poi si vedrà… Pessima idea! Scendiamo dalla macchina ed il fortissimo odore di malto ci fa immediatamente stare male. A questo punto decidiamo di proseguire oltre: riprendiamo il nostro viaggio, passiamo a ridosso delle Cunning Hills, le bellissime montagne dell’isola di Skye, dopodichè imbocchiamo il ponte e torniamo sulla terraferma: direzione Fort William. Dopo giorni passati sulla costa ora ci spostiamo leggermente all’interno, ed i paesaggi diventano più boscosi, mantenendo però quel verde caratteristico di tutto il centro nord scozzese. Arriviamo a destinazione e troviamo senza problemi un bellissimo campeggio in un parco grandissimo e molto ben curato: è un po’ caro ma è davvero un bel posto. Montiamo la tenda e, senza aver mangiato niente dalla sera precedente, ci mettiamo a dormire. Sono le 5 di pomeriggio, ed il letargo durerà senza sosta fino alle 9 del mattino seguente.

Mercoledì 23 agosto: Fort William – Glencoe – Oban Ci svegliamo e siamo come nuovi: completamente rigenerati, in perfetta forma e… affamati come lupi! Abbondante colazione fai da te e partenza: siamo a pochi passi dalla bellissima Glen Coe, una lunga valle verdeggiante circondata dalle più alte montagne scozzesi. Arriviamo nel paesino di Glencoe, da dove parte la funivia che ci dovrebbe portare sul Ben Nevis, la più alta cima di Scozia. Aspettiamo un paio d’ore per vedere se cambia il tempo, perché la montagna è completamente avvolta dalla nebbia, ma dopo pranzo non vedendo miglioramenti decidiamo di lasciar perdere e dirigerci ad Oban. La strada si snoda tra meravigliose valli, laghi, torrenti e boschi, fino a rispuntare sulla costa ovest. Ed eccoci ad Oban: caratteristico paese di pescatori splendidamente posizionanto tra il mare e le montagne. Dopo esserci accampati andiamo a visitare la torre (una specie di piccolo “colosseo” situato in un parco sulla collina, dal quale si gode di un magnifico panorama), poi scendiamo in centro, ceniamo (sperimentiamo il celebre Huggis: stomaco di pecora ripieno di frattaglie… Non posso dire che sia buono ma nemmeno che faccia schifo) ed andiamo nel pub consigliatoci dal vecchio pescatore di Uig: davvero uno splendido pub in stile ottocentesco, con ottima birra (in tutta la Scozia è buonissima, ma questa è davvero fantastica!).

Giovedì 24 agosto: Oban Sveglia alle 8:30, caffè, e di corsa allo stadio: oggi ci sono gli “Higland Games”: i giochi di atletica praticati dai celti migliaia di anni fa, e tramandati fino ad oggi. Tra le discipline che vediamo ci sono lancio del peso (fatto con un sasso), lancio del tronco, vari tipi di corsa e varie parate di bande di cornamuse divise per clan: davvero impedibile per gli amanti delle tradizioni! Nel primo pomeriggio dobbiamo a malincuore abbandonare lo stadio perché ci attende un’altra interessante visita: la distilleria di Oban! Purtroppo si rivela una delusione: una breve visita in cui vengono spiegati (secondo me non molto bene) i vari processi di distillazione, un assaggio, e via. Niente a che vedere con Dewar’s World of Whisky! Usciti dalla distilleria fandiamo a visitare un piccolissimo castello molto bello (non ristrutturato, quindi più cadente ma più “vero” degli altri visti finora), facciamo un giro in centro, ceniamo e torniamo nel pub della sera precedente.

Venerdì 25 agosto: Oban – Inveraray – Eaglesfield Partiamo la mattina per quella che è la nostra ultima meta prima del ritorno: arriviamo verso le 11 ad Inveraray, paesino vicino al famoso Loch Lomond, e noto per le sue prigioni. Ovviamente la nostra meta è quella: visitiamo le vecchie prigioni, dove la cosa bella è che si può toccare provare qualsiasi cosa (anche alcune celle ed alcuni strumenti di tortura!). Finiamo la visita, ed andiamo a visitare il bellissimo castello settecentesco, poi pranziamo in un grazioso ristorantino (ottime costolette di agnello a prezzi più che onesti), e sono le 15. Decidiamo di portarci avanti sulla via del ritorno, e dopo qualche centinaio di chilometri ci fermiamo in un motel nei pressi di Eaglesfield, vicino al confine con l’Inghilterra: ci aspettano 2 giorni di viaggio, e dormire per una notte in un letto ci sembra giusto e meritato (Anche se 55 sterline a testa per una camera doppia sono un furto!). Visti i prezzi decidiamo di cenare in camera con le nostre provviste: abbiamo ancora un po’ di salame, tonno, grissini, biscotti, ecc.

Sabato 26 agosto: Eaglesfield – Calais Grazie alla strada fatta il pomeriggio precedente, possiamo permetterci di dormire un po’ più del previsto, quindi ci alziamo alle 8. Partiamo e viaggiamo spediti verso sud: a tratti troviamo traffico a causa di lavori sulle autostrade, ma tutto sommato ce la caviamo bene. Alle 6 arriviamo con estrema calma a Dover, e decidiamo di ingannare l’attesa (abbiamo il traghetto alle 23) in un pub, per poi andare a cena in un posto economico ma tutto sommato con cibo commestibile. Finalmente prendiamo il traghetto, ed arrivati a Calais (alle 1:30, visto che questa volta il fuso orario ci è sfavorevole) decidiamo di procedere come avevamo fatto all’andata: ci immettiamo nell’autostrada e dopo pochi chilometri troviamo l’area di sosta che fa per noi; ci fermiamo e dormiamo in macchina.

Domenica 27 agosto: Calais – Cizzago Alle 6 siamo già in viaggio: sfruttiamo l’assenza di traffico della domenica mattina, attraversiamo la Francia e ci fermiamo in Svizzera per uno spuntino veloce. Poi si riparte; alle 18 siamo a casa: stanchi, contentissimi dell’esperienza vissuta, e già con un po’ di nostalgia della magnifica Scozia… Ho deciso di scrivere questo diario di viaggio perché quando organizzo un viaggio trovo sempre molto utili i resoconti di chi l’ha già fatto, e spero che questo possa essere utile a molti. La Scozia è un posto magnifico, che consiglio a tutti quelli che hanno voglia di una vacanza all’insegna dell’avventura, della storia, e soprattutto della natura e della tranquillità. Mi avevano detto che sarebbe stata una vacanza abbastanza cara, ma non è vero: in 16 giorni abbiamo speso 1000 euro a testa tutto compreso (benzina, autostrade, campeggi, pranzi e cene, ingressi nei castelli, birrette serali, spesa fatta prima della partenza, ecc… insomma: proprio tutto compreso!). I campeggi costano in media 9 sterline a notte (2 persone + automobile e tenda), una pinta di birra costa in media 2,30 sterline, il traghetto per attraversare la manica ci è costato circa 200 sterline (andata e ritorno, 2 persone più automobile), mentre quello per le Orcadi costava 58 sterline a testa (andata e ritorno).Se volete altre indicazioni utili mi potete scrivere a davidebadinelli@virgilio.It



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