Scozia in macchina con tre bambini
4 agosto 2013 (Roma/Edimburgo)
Il volo e’ Ryan Air e in 5 (2 adulti e tre bambini di 12, 10 e 5 anni) spendiamo circa 1000 euro per andare ad Edimburgo, con il volo delle 11.05. Ci attrezziamo con 4 bagagli a mano delle dimensioni richieste dalla compagnia e un bagaglio da stiva (all’andata nessun problema per 18 kg. – il massimo è 15 kg. – al ritorno ovviamente sì). Spendendo un po’ di più per andata e ritorno abbiamo i posti riservati e le due ore e mezzo vanno via velocemente. Arrivati ad Edimburgo una signora ci sconsiglia di prendere il taxi per andare in città e così prendiamo un autobus che dall’aeroporto porta al centro con poca spesa. Abbiamo preso un appartamento che sta vicino Haymarket, “Stay city hotel” per due giorni e la scelta e’ indovinata. A parte qualche piccolo dettaglio, l’appartamento e’ spazioso e dotato di tutti i confort, tra cui microonde, lava piatti, lavatrice, frigorifero e via dicendo. In più a circa 100 metri c’è un supermercato Tesco aperto 24 ore su 24 e l’autobus 34 che porta a Prince Street (peraltro raggiungibile in 15 minuti a piedi).
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Il centro vede il Fridge Festival, con saltimbanchi e artisti di strada e quindi è molto affollato: gli diamo una occhiata la sera del 4. La sera mangiamo al “Mussel and Steak bar” a 110 West Bow Grassmarket, ove prendiamo un kg. di cozze oltre a altri crostacei e ostriche (cotte).
5 agosto 2013 (Edimburgo)
Una buona idea per saltare le file e’ quello di prendere i biglietti on line, come abbiamo fatto per la visita al castello di Edimburgo, senz’altro da vedere. Clima sui 18-20 gradi, ma quando il sole va via una giacca e’ necessaria.
Molto apprezzata dai bambini la visita alla “Camera Obscura” museo di effetti ottici vicino al castello ed anche quella al Museo nazionale scozzese, poco distante e gratuito, con spazi anche interattivi. Nel pomeriggio, invece, andiamo a visitare lo Yacht Reale “Britannia”, al porto. Questo non ha un lungomare, ma un grande centro commerciale con negozi e ristoranti da cui si accede allo Yacht in questione, interessante da visitare. La sera lasciamo i bambini a casa, visto che ormai la più grande ha quasi 13 anni e che erano stanchi ed andiamo a un pub al centro a mangiare qualcosa, visto che nei pub i bambini non sono sempre accetti, specie la sera. Tornando, vediamo i fuochi di artificio della Military Tattoo, una parata militare tradizionale che dura venti giorni e per la quale non abbiamo trovato biglietti, visto che era sold out per 14 gg. consecutivi: conviene prenotarli dall’Italia, perché pare sia spettacolare. La banda scozzese, al termine della manifestazione, comunque scende lungo la strada suonando le cornamuse, per la gioia degli assenti. Veramente molto suggestivo.
6 agosto 2013 (Edimburgo/Inverness)
Dopo la colazione in camera, andiamo alla stazione di Edimburgo per prendere la macchina affittata, con una sosta per i giochi dei bambini e a qualche negozio di Prince Street. La guida a destra, con un po’ di attenzione, non è complicatissima: bisogna solo stare sempre attenti. Alle 12.30 partiamo in direzione Inverness e, dopo una sosta in una area di servizio (“Service”), ci direzioniamo verso il nostro bed and breakfast “Ardbrae House” sito in Daviot, a circa 6 km da Inverness. Proprietaria gentile, in mezzo al verde, stanza carina. Andiamo subito a Inverness, tranquilla cittadina attenta al turismo, attraversata da un fiume con pescatori che stanno al centro con le loro canne. Pioviggina e facciamo una passeggiata sul lungo fiume, per poi mangiare a un ristorante leggermente decentrato. Loch Ness ci attende.
7 agosto 2013 Daviot (Inverness e Loch Ness)
Colazione scozzese (bacon and eggs sostanzialmente!) o all’europea con toast, marmellata e cornflakes, il tutto alla 8. Dopo di che, sotto una pioggia battente che fortunatamente cesserà più tardi, prendiamo la macchina e andiamo al lago di Loch Ness, dove visitiamo l’Exhibition Center che, a suon di filmati, ci spiega come e’ nata la leggenda. Evitabile ma per i bambini è ok. Poi andiamo al castello di Urquhart (o meglio, alle sue rovine) giusto sulle sponde del lago e ne vale la pena. Al suono di una cornamusa suggestivamente suonata visitiamo il luogo e tocchiamo le fredde acque lacustri, non prima di aver mangiato una zuppa di lenticchie molto buona e un sandwich. Verso le 15.40 prendiamo nuovamente l’auto e andiamo a Inverness, con l’intenzione di vedere i negozietti dell’area pedonale, facilmente accessibile dopo aver parcheggiato al City Park. Il tempo e’ sempre molto nuvoloso, la temperatura di 15 gradi ma non pioverà. Dopo il giretto, una brevissima tappa allo stadio di Inverness e via, in direzione Nairn (sulla strada per Aberdeen, a 15 miglia da Inverness), un paesino che da’ sul mare del nord e che ci consente di fare una camminata sulla spiaggia e sul mare ritirato per via della marea, mentre in lontananza alcuni ragazzi osano fare il bagno in un clima veramente gelido. A quel punto ci fermiamo al pub Jacos, uno dei pochi dove i bimbi possono entrare e tra una Guinness e una John’s Smith, con Elfborg/Celtic sullo schermo, ci mangiamo una Stirloin Steak, degli scampi fritti e chicken nuggets per i bimbi. Prezzi accettabili, circa 45 sterline in cinque. Alle 21.30 c’è ancora luce. Domani alle 9 andremo ancora più a nord, direzione Isole Orcadi.
8 agosto 2013 (Inverness/Isole Orcadi)
Dopo la colazione, prendiamo la macchina in direzione nord, percorrendo la costa orientale della Scozia fino ad arrivare a Gill’s Bay, anonimo porto in cui ci imbarchiamo, con macchina al seguito (prenotato dall’Italia, con Pentland Ferries), in direzione St. Margaret Hope, sulle Orkney Island, meglio conosciute come isole Orcadi, territorio norvegese per molti secoli come ricorda la bandiera e poi cedute alla Gran Bretagna, dopo un matrimonio tra sovrani. Un’ora di navigazione tranquilla, con pasto comprato a bordo e una foca avvistata mentre nuota.
Da St. Margaret Hope, con un’altra ora di macchina si arriva a Stromness: sulla collina, del tutto isolata, svetta la casa grigia, come grigie sono tutte le altre, del “Brinckies House”, ottimo bad and breakfast prenotato dall’Italia, isolato e dal quale si gode una bella vista sulla baia, con la cittadina raggiungibile in 10 minuti di piacevole passeggaiata.
Camere deliziose e, dopo una rinfrescata, via per il lungomare della cittadina. La sera andiamo a un pub locale ed essenziale, adiacente al Royal hotel.
9 agosto 2013 (Isole Orcadi)
Dopo aver visto, vicino Stromness, alcuni menhir disposti a circolo di 5mila anni fa, decidiamo di partite per Rousay, isoletta di fronte alle Orcadi con una barca che al massimo può portare tre autovetture. tragitto di venti minuti e poi, con la macchina, iniziamo il giro, fermandoci nei posti più interessanti.
Dopo aver visto delle tombe risalenti alle comunità rurale di 5000 anni fa, cui si arriva con un sentiero panoramico, finalmente arriviamo in una baia dove vediamo delle foche! Già questo risolve la giornata, anche se, ripreso il traghetto di ritorno, ci fermiamo a Kirkwall a vedere qualche negozietto dell’area pedonale, con clima decisamente uggioso. In serata mangeremo a un hotel vicino Stromness visto che i pochi locali della cittadina erano pieni.
10 agosto 2013 (Isole Orcadi/Melvich)
Oggi ripartiamo dalle splendide Isole Orcadi ma poiché il traghetto è nel primo pomeriggio, ne approfittiamo per farci un altro giro, in modo da poter dire di averle visitate completamente. Così, dopo una passeggiata nei prati in riva al mare, un altro giretto per Stromness e la visita alla cappella italiana (costruita dai prigionieri di guerra nel 1943) ci rimbarchiamo nuovamente a St. Margaret Hope e, dopo un’ora circa, siamo nuovamente sulla terraferma (si fa per dire) scozzese, destinazione Melvich. Facciamo una capatina a Dunnet Head, il punto più a nord della Gran Bretagna e poi, passando per Thurso, ci fermiamo all’unica struttura esistente, il Melvich Hotel, molto carino e con un ristorante “degustativo” per il quale non bisogna comunque prenotare in anticipo. Personale cortesissimo e pub “locale” (vale a dire “datato”, piccolino e frequentato solo da locali) esattamente attiguo, bello per chi vuole disintossicarsi dal concetto di “turistico”: il Melvich Bar. Una bella pinta non ce le leva nessuno. Solitamente alla spina si trova la John Smith, la Tennent’s lager e spessissimo la Peroni. Piove e temperatura sempre sui 18°.
11 agosto 2013 (Melvich/Durness)
Con molta calma facciamo colazione e ci mettiamo in macchina per la vicina Durness. Abbiamo scelto di fare spostamenti abbastanza brevi, in modo che non sia stancante e per fermarci a guardare il paesaggio. Così, tra il verde, il grigio/azzurro del cielo e il blu del mare ci fermiamo su una immensa spiaggia che certamente non invoglia a bagnarsi ma che davvero merita, perché è deserta e dà l’idea di cosa è la Scozia, incastonata come è tra le scogliere. Guidare a destra è facile e ci sono, sulle strade strette, i “passing place” che consentono alle macchine di passare a vicenda. Singolare trovare le classiche cabine telefoniche rosse britanniche nei posti più impensabili! A pranzo ci fermiamo a mangiare in un piccolissimo locale monogestito lungo la strada, che fa sandwich e altre piccole cose, lungo uno degli innumerevoli laghi, il Choraidh Croft. Ripreso il tragitto verso Durness vediamo qualche anche altra splendida spiaggia che non si può non fotografare, dopo di che ci fermiamo al Bae Seren, il più economico B&B che abbiamo trovato gestito da una coppia con tre bambini. Appena arrivati non troviamo nessuno, perché il check in di solito è dopo le 15.00. Così andiamo alla Smoo Cave lì vicino, una grotta da vedere e dove è anche divertente fare un piccolissimo giro con una specie di gommone condotto da un olandese ormai scozzese che per ovviare alla solitudine il gomito lo alza di sicuro. Siamo a 1926 km. da Roma e a 3507 km. dal Polo Nord, ci ricorda un cartello. Tennent’s pomeridiana, bassa marea da vedere, passeggiata sulla spiaggia un po’ imbacuccati per il vento e cena nello stesso posto dove abbiamo bevuto la birra pomeridiana. Non c’è grande scelta di locali e la scelta è obbligata, ma il posto è carino.
12 agosto 2013 (Durness)
Forse un altro giorno a Durness era da evitare in favore di un giorno in più all’isola di Skye o a Ullapool, ma tant’è, lo si scopre sempre col senno di poi. Altra visita nei dintorni a una splendida spiaggia con molte piccole meduse spiaggiate. Molte foto agli splendidi colori che offre la natura e, in un punto riparato dal vento, il sole scalda persino, mentre in lontananza due persone completamente nude osano persino farsi il bagno nella baia attigua. Dopo di che decidiamo di fare una specie di giro circolare con la macchina di circa tre ore, con direzione Lairg e costeggiando il Loch Shin, per tornare a Durness in serata. Tutto sommato non ne valeva la pena, più che altro per la lunghezza del tragitto, ed è per questo che conviene stare un giorno in meno a Durness. Sulla via del ritorno prendiamo quella che doveva essere una scorciatoia per Durness: una stradina a doppio senso di una trentina di Km. strettissima e con rari “passing place”. Dopo circa 15 km. senza incontrare nessuno, ecco che appare una vecchia signora alla guida della sua vettura. Invece di andare a marcia indietro per trovare un “passing place” (probabilmente distante almeno 2 km), faccio il galante e provo e mettermi di lato, ma la Mercedes affittata finisce con due ruote in un fosso laterale poco profondo e non riesco più a uscire perché le ruote slittano. Il tutto alle 18, con tre bambini in macchina e esattamente a metà della “scorciatoia”, con segnale telefonico assente e 15 km. da fare in entrambe le direzioni. La Provvidenza ha il nome di un ragazzo in campeggio da quelle parti che arriva con una Land Rover (in tutto su quella strada incontreremo 4 macchine in 30 km) che gentilmente si ferma e, dopo vari tentativi infruttuosi tentando con un cavo da traino di sbloccare la macchina sia da dietro che da davanti, all’ultimo tentativo finalmente ce la fa. Lo ringrazio caldamente, anche perché la situazione era veramente disperata. Riusciamo persino a cenare, con gamberoni (“Langoustines”) e una Mc Ewans vicino Durness. Siamo salvi.
13 agosto 2013 (Durness/Ullapool)
E’ il giorno della partenza per Ullapool, altro posto dove si può stare tranquillamente per due notti.
Prima di arrivare, lungo la strada a circa 18 km. da Ullapool ci fermiamo però a Knockan Crag, posto interessantissimo che, con un sentiero guidato su un piccolo monte circondato da laghi, ti spiega l’evoluzione terrestre e ti fa vedere il viaggio della Scozia lungo i millenni, spiegando la diversità della stratificazione delle rocce. Il panorama è splendido, la visita è gratuita e ne vale davvero la pena. Neanche mezz’ora dopo siamo a Ullapool, sul Loch Broom, dove a pranzo mangiamo al Seaforth, un grande pub vicino al mare dove finalmente mi mangio un Kg. di cozze (mussels). Il bed & breakfast (“Foinaven”) è molto carino e ben arredato. Peccato stare per un solo giorno. Inoltre il b&b non è vicino al mare e questo è un pregio, perché per arrivarci si deve fare una passeggiata molto carina in mezzo al verde superando un ruscello, per poi percorrere il lungomare della cittadina. La sera mangeremo al The Arch Inn, proprio sul lungomare. Non accetta prenotazioni ma dopo venti minuti si riesce a mangiare, almeno nella parte pub del locale.
14 agosto 2013 (Ullapool/Isola di Skye)
Si parte in direzione Isola di Skye, cui si accede con un lungo ponte ad arcata. E’ una zona molto turistica e ci fermiamo a Portree, il capoluogo, prima di andare allo Strathearn b&b, uno dei migliori – se non il migliore – bed & breakfast del nostro itinerario scozzese, per la splendida vista sul Loch Greshornish che offre e anche per la cortesia dei proprietari. Certo c’è la nebbia e una pioggiolina che loro chiamano “misty”, quasi vapore acqueo condensato che vera e propria pioggia e questo limita la visibilità, ma poi si alza un po’ è il panorama riacquista il suo grande perché. Decidiamo quindi di andare a al Neist Point Lighthouse (che sta per faro), con il tipico clima scozzese di cui si è detto e con scogliere mozzafiato. Nonostante la nebbia il faro sembra spento anche se, dicono, è in funzione. Fatto sta che è affascinante avere di fronte l’Oceano Atlantico e un panorama che sembra immutato nei millenni. Ceniamo in un locale prospiciente il mare chiamato “Stein Inn”, a Waternish.
15 agosto 2013 (Isola di Skye)
La mattina si apre con la visita al Dunvegan Castle, interessante dimora di un capoclan scozzese. Si prosegue con una gita in barca a vedere le foche che, paciose, vivacchiano nel fiordo. La mattina è andata e nel pomeriggio andiamo a Kilt Rock a vedere il panorama, girando qua e là in macchina per paesaggi: la Scozia è nella natura, non nei posti. Dopo il pranzo allo Stein Inn, nuovamente, andiamo verso Portree, il capoluogo, per visitarla meglio: è molto carina, con una bella baia con le barche ormeggiate. Uno splendido arcobaleno sullo sfondo grigio piombo del cielo regala bellissime foto, così come le case colorate del lungomare ricordavano quelle di Burano. Non ci va di aspettare molkto per il pub più caratteristico della zona, proprio sul mare, e ceniamo al ristorante di un albergo un po’ più all’interno.
16 agosto 2013 (Isola di Skye/Duror)
Dobbiamo andare verso Duror, tappa intermedia per il ritorno a Edinburgo e così, sulla strada, ci fermiamo allo Sky Reptilarium, una piccola struttura con diversi serpenti gestita con amore da volontari.
Dopo di che, una sosta per mangiare a Kyle of Lochalsh, vicino al ponte di accesso a Skye, ma la stessa viene preceduta da una gita su una barca con il fondale trasparente che ci porterà a vedere altre foche e ci farà rendere conto che il fondo del mare scozzese è costituito da grandi alghe, qualche medusa e qualche granchione. Il costo della escursione vale solo per rendersi conto di questo e se in precedenza non avete visto le foche. Nel pomeriggio arriviamo al Tigh Na Eilidh, bed & breakfast sito a Duror. Leggermente decentrato, consente comunque di arrivare facilmente al mare per una passeggiata sui ciottoli con le pecore a distanza. In serata ceniamo al miglior “seafood restaurant” trovato sinora, l’Holly Tree Hotel sul Loch Linnhe, consigliato dalla proprietaria del b&b, nel senso che offre crudi paragonabili all’Italia, con ostriche, gamberoni ed altre leccornie. In più – da astemi – un whisky affumicato che ci ha lasciato il sapore in bocca per due giorni.
17 agosto 2013 (Duror/Edinburgo)
Lasciamo Duror per dirigerci, non senza malinconia, ad Edimburgo, per l’ultimo shopping prima di partire. Abbiamo preso l’albergo direttamente all’aeroporto visto che il giorno dopo abbiamo il volo alle 06.30. Lasciamo quindi la macchina dove l’avevamo ritirata, proprio in concomitanza con l’arrivo dei tifosi del Dundee Utd, che giocherà l’Hibernian. Princess Stret per gli ultimi acquisti, Mac Donald e poi autobus per l’albergo all’aeroporto. E’ finita, purtroppo.
In conclusione:
Costi: più o meno equivalenti all’Italia
Clima: tra gli 11 e i 18-20 gradi
Tempo: molto variabile, con brevi piogge, schiarite, sole, nebbia
Strutture: ottimi i b&b, da prenotare dall’Italia in alta stagione
Guida a destra: facile