Scozia in estate, da Glasgow alle Orcadi

Due settimane e mezzo in Scozia on the road,
Scritto da: puremorning1999
scozia in estate, da glasgow alle orcadi
Partenza il: 29/07/2010
Ritorno il: 16/08/2010
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Alcune INDICAZIONI GENERALI prima di passare al raconto delle singole giornate:

1. Quanto tempo occorre per visitare la Scozia? E’ difficile dirlo per i numerosi diversi tagli che si possono dare a una visita del paese. Le nostre 2 settimane e mezza ci hanno consentito di combinare aspetti naturalistici e storico-culturali, riuscendo a comprendere Ebridi Esterne e Orcadi, ma abbiamo completamente saltato, oltre alle Shetland, tutto ciò che giace a sud della linea Edimburgo-Glasgow. Inoltre forse il ritmo del viaggio è stato a tratti fin troppo sostenuto.

Calcolate anche qualche slittamento nei tempi dovuto all’estrema imprevedibilità del clima, alle strade monocorsia a doppio senso diffuse nelle Highlands ed a volte ai restrittivi orari di utilizzo di diversi servizi, quali, ad esempio, collegamenti aerei, tour e orari di apertura dei siti, anche in alta stagione.

2. Le strade del paese sono praticamente tutte in buone condizioni. Capitolo a parte sono però le già citate “single track roads”, molto diffuse nelle Highlands. Queste stradine a singola corsia presentano periodicamente dei “passing places”, cioè delle sorte di aree di sosta che consentono di passare al veicolo proveniente dalla direzione opposta. Per questo motivo e per la natura spesso tortuosa di queste strade la velocità massima si riduce spesso a 40 miglia orarie.

3. Per i trasporti noi abbiamo sfruttato la Globel Cars che ci ha noleggiato una Opel Corsa per 14 giorni al costo totale di 370 GBP, comprensivo di chilometraggio illimitato, restituzione in località diversa dal ritiro e assicurazione con eliminazione franchigia. Noi abbiamo totalizzato ca 3950 km.

Abbiamo utilizzato i traghetti per andare nelle Ebridi Esterne, a Mull e nelle Orcadi. Solo le prime hanno presentato un problema di prenotazione. Consigliamo, se si viaggia con auto al seguito, di prenotare con diversi giorni d’anticipo.

Il trasporto Glasgow-Edimburgo è stato effettuato in treno. Prenotando via internet con un paio di settimane di anticipo siamo riusciti a trovare 2 biglietti a 1,80 GBP l’uno, mentre la tariffa ordinaria è di circa 10 GBP a biglietto.

Al momento della nostra visita, il cambio era di ca. € 1,20 per 1 GBP.

4. La Scozia non è un paese economico ma nemmeno eccessivamente costoso. Il costo medio di una stanza doppia con bagno in B&B è di ca. 60 GBP e si cena nei ristorantini con ca. 20 GBP. Al contrario gli ingressi alla maggior parte dei siti (castelli, siti archeologici, ecc.) sono abbastanza cari, per cui è forse utile valutare l’acquisto di una delle numerose card che consentono l’ingresso cumulativo a più siti a un prezzo complessivo ridotto.

5. Al clima scozzese bisogna essere preparati. Noi abbiamo potuto godere di una sola giornata intera di sole, ma al tempo stesso non ha mai piovuto continuativamente per più di mezza giornata. Le nuvole sono comunque sempre in agguato e le famigerate “showers” sono brevi ma all’ordine del giorno. Purtroppo la luce è quindi spesso rabbuiata dalla costante presenza delle nuvole.

6. Per quel che riguarda la guida, ci siamo avvalsi di un mix fra Lonely Planet Scozia, Rough Guide Scotland, Frommer’s Edinburgh & Glasgow e Rough Guide to Scottish Highlands & Islands. La Lonely, di solito utile solo per le informazioni pratiche, stavolta è stata al di sotto delle aspettative. Utile, anche se a volte troppo dettagliata, la Rough dedicata alle Highlands mentre Edimburgo e Glasgow sono descritte bene sia dalla Rough Scotland che dalla Frommer’s, che propone dei simpatici percorsi a piedi per le 2 città.

Essenziali per la scelta dei B&B si sono rivelati gli opuscoli distribuiti gratuitamente nelle sedi dell’Ufficio del Turismo della collana “Where To Stay”

7. Infine, attenzione: il cellulare molto spesso nelle Highlands non prende, per cui se avete bisogno di telefonare (soprattutto per la prenotazione di B&B o traghetti) approffittate dei rari momenti di campo.

1° giorno

Raggiungiamo Glasgow separatamente in tarda serata: uno di noi, già lì per lavoro, in treno da Manchester, l’altro, con due voli Ryanair (andata: Orio al Serio-Londra Stansted-Glasgow Prestwick; il ritorno avverrà da Glasgow Prestwick via Bruxelles Charleroi; totale: € 72) e andiamo a dormire nella stanza doppia con bagno prenotata il mese precedente via Internet presso il Glasgow Eurohostel (318 Clyde Street, G1 4NR; tel.: + 44 (0) 141 222 2828; ; GBP 30,60 compresa colazione – sconto con prenotazione via Internet ed adesione al gruppo Facebook). Per il prezzo pagato l’ostello si rivela più che dignitoso, pur senza essere memorabile e la posizione è davvero comoda, a pochi minuti a piedi dalla stazione.

2° giorno

Il secondo giorno è dedicato alla visita di Glasgow utilizzando gli itinerari a piedi descritti nella Frommer’s integrati con le notizie della Rough. Iniziamo da Merchant City, passando poi per la splendida cattedrale e l’adiacente necropoli, proseguendo per il peculiare East End e terminando la mattinata conil nostro primo “pie and chips” in centro. Il pomeriggio visitiamo la splendida Glasgow School of Arts e prendiamo un té nella Willow Tea Room; facciamo poi un giro nel signorile West End, con la zona universitaria che ci dà uno spaccato di Glasgow decisamente diverso da quello della mattinata. Terminiamo la visita ai Botanic Gardens e prendiamo l’incredibile metrò che ci porta non lontano dal Clyde, che percorriamo a piedi fino al Glasgow Science Center – che, data l’ora, è chuso – per finire all’ostello. Qui ritiriamo i bagagli ed andiamo in stazione, previa cena al volo in un locale a metà fra un ristorantino ed un fast food orientale, in cui mangiamo tantissimo per pochi pounds. Prendiamo a questo punto il treno delle 20.40 per Edimburgo (pagato pochissimo acquistando il biglietto in anticipo via Internet). Qui prendiamo possesso della nostra stanza doppia con bagno nel centralissimo Edinburgh Backpackers (65 Cockburn Street, EH1 1BU Edinburgh; tel.: +44 (0)131 220 2200; fax: +44 (0)131 5398695; e-mail: info@hoppo.com; totale per tre notti: 195 GBP, colazione esclusa) e facciamo una passeggiata sul Royal Mile prima di andare a dormire stremati. La cosa migliore dell’ostello è senz’altro l’eccezionale posizione. La stanza ed il bagno, pur rispettabili e puliti, sono piccoli, ma la cosa peggiore è la mancanza di insonorizzazione della finestra (l’ostello è al primo piano), per cui veniamo allietati per buona parte della notte dalle urla dei ragazzi sbronzi.

3° giorno

Dopo colazione, iniziamo ufficialmente la visita di Edimburgo con il celebrato Castello, che, pur decisamente interessante, ha un prezzo d’ingresso davvero spropositato (14 GBP a testa). Anche qui utilizziamo i percorsi suggeriti dalla Frommer’s, integrandoli con le notizie della Rough e visitiamo il Royal Mile fino al Parlamento, nel quale riusciamo ad entrare. La scalata all’Arthur’s Seat, dal quale si vede uno splendido panorama del centro storico, è d’obbilgo. Dopo una sosta in un localino per una baked potato affogata nel burro (ottima!), ci dirigiamo verso la New Town (Princes, George e Queen Street), che è quasi interessante come la Old Town, finendo nella zona di Stockbridge, che ci è piaciuta così tanto da obbligarci a tornare il giorno dopo. Dopo un sidro a Broughton, torniamo nella città vecchia e ceniamo rapidamente nel Kebab sotto l’ostello. Abbiamo comprato i tappi per le orecchie, per cui stanotte si dorme bene!

4° giorno

Iniziamo con la visita della bellissima Victoria Street (facciamo colazione in un locale carino proprio alla base della strada) e proseguiamo verso il Grassmarket e Cowgate fino al South Bridge. Da lì ci dirigiamo verso Calton Hill, da cui ammiriamo un panorama meno bello di quello visto il giorno precedente. Scendiamo dalla collina verso il mare, a piedi, lungo il Leith Walk, raggiungendo Leith per l‘ora di pranzo. Anche se non ha monumenti di particolare rilievo, Leith merita una visita se si ha un po’ di tempo, per il notevole lavoro di riqualificazione urbana del porto e degli edifici circostanti. Dopo una sosta pranzo in un ristorante sul porto, decidiamo di tornare a Stockbridge percorrendo la Water of Leith Walkway, vale a dire una via pedonale che costeggia il fiume Leith. Purtroppo l’idea non è delle migliori: oltre ad attraversare zone industriali e non riqualificate, quella che inizia come una leggera pioggia si trasforma in un acquazzone, per cui siamo costretti a rifugiarci in una caffetteria. Fortunatamente dopo un’ora spiove, per cui possiamo procedere, non più seguendo la Water of Leith Walkway, fino al Dean Village, una parte di Edimburgo davvero singolare, anche se fuori mano. Sempre a piedi torniamo nella Old Town, passando da Princes Street, e ceniamo in un ristorante indiano vegetariano molto buono e non molto caro (Ann Purna, 44-45 Saint Patrick Square; tel.:+44 0131 662 1807).

5° giorno

Al mattino andiamo in autobus in un quartiere molto periferico per prendere l’auto e ci trasferiamo a Stirling, che visitiamo rapidamente, ammirando il castello, raggiunto attraverso una passeggiata che costeggia le mura, ed il centro storico, degni di una sosta. Tappa successiva, che consigliamo vivamente, è il Lake of Menteith, al centro del quale sorge un’isoletta con un’abbazia in rovina. I turisti sono pochi e l’atmosfera ne guadagna tantissimo. L’isola si raggiunge con una barchetta che fa spola continua fra i due piccoli moli ad un cenno di chi intende usufruirne. A questo punto ci dirigiamo verso ovest costeggiando il Loch Lomond e fermandoci un po’ a Luss per il primo di una serie di “Arran ice-creams”. Il cielo è plumbeo ed il fascino del lago ne risente, per cui non ci fermiamo e continuiamo il nostro percorso passando da Inverary, un posto grazioso, dove ceniamo con un pollo fritto su una panchina vicino al porto. Nel tardo pomeriggio decidiamo di vedere il sito dei Pitti su una collina vicino a Dunadd, ma al termine della breve scalata restiamo con il dubbio di non essere riusciti a trovare i resti. Dormiamo in un bel B&B per la strada (Burndale B&B, Kilmartin, Lochgilphead, Argyll, PA31 8RQ, Tel.: +44 0154 6510 235; 54 GBP la doppia con bagno; http://burndale.net).

6° giorno

Dopo la nostra iniziazione alla “Full Scottish Breakfast”, andiamo a visitare alcuni degli interessanti siti archeologici dei dintorni (vale a dire i “Neolithic Henge”, “Cairns” and “Standing Stones”) e proseguiamo verso le Slate Islands, poco distanti da lì, collegate alla terraferma da un bel ponte gobbo. Da qui andiamo ad Oban, dove non riusciamo a vedere lo spettacolo delle Falls Of Lora perché fuori stagione. Consigliamo di verificare l’andamento delle maree sul sito: http://www.fallsoflora.info. Ci rifacciamo con una pausa caffé nella caffetteria con vista sull’affascinante Castle Stalker prima di affontare un paio di brevi trek nelle Glen Coe e Glen Nevis. Purtroppo il cielo è sempre plumbeo ed a volte piove, per cui questi trek, pur risultando piacevoli, non sono entusiasmanti. Arrivati a Fort Williams in prima serata, fatichiamo non poco a trovare una stanza libera: i turisti sono davvero tanti e dopo una mezz’ora di telefonate e visite ai B&B, troviamo posto nel West End Hotel, (Gordon Sq., Achintore Rd., Fort William, PH33; Tel: +44 01397 702614; 60 GBP la doppia con bagno e colazione; http://www.westend-hotel.co.uk).7° giorno

Il tempo non promette bene: il cielo è ancora grigio e piove a tratti. Con un po’ di sconforto prendiamo la Road To The Isles, ma fortunatamente dopo un po’ la pioggia si interrompe ed il sole fa un timido capolino. Tutto questo ci consente di apprezzare questa strada e le spiagge bianche di cui è disseminata, soprattutto nella zona di Arsaig. Arrivati a Mallaig invertiamo la rotta e viriamo verso la penisola di Ardnamurchan, che si rivela incantevole, nonostante la prima strada ad una sola corsia che dobbiamo affrontare. Percorriamo la penisola fino al faro dell’Ardnamurchan Point e visitiamo la bella Sanna Bay prima di imbarcarci a Kilchoan per l’isola di Mull. Mull vale davvero la pena di essere visitata: ci accoglie il pittoresco faro di Tobermory, da cui iniziamo un periplo antiorario dell’isola attraverso paesaggi affascinanti bagnati da una luce crepuscolare, che immortaliamo in foto memorabili. Raggiungiamo quindi il villaggio di Fionnphort, doveva abbiamo prenotato una stanza in un B&B molto carino (Caol-Ithe, PA66 6BL Fionphort; Tel.: +44 01681 700375; http://www.caol-ithe.co.uk). E’ troppo tardi per cenare: fortunatamente abbiamo delle provviste e mangiamo qualcosa in camera.

8° giorno

In mattinata prendiamo il traghetto per l’isoletta di Iona. Rispetto alle meraviglie promesse dalle guide, Iona è un po’ una delusione, anche se le spiaggette all’estremità nord dell’isola hanno un certo fascino. La chiesa e l’adiacente monastero, che riusciamo a vedere durante una celebrazione religiosa, sono quasi interamente ricostruiti. La nunnery al contrario risulta più interessante. Il tempo comunque è buono per fortuna e questo ci consente di godere dei paesaggi. Ritornati a Mull, in direzione Fishnish, restiamo abbagliati dalla splendida Glen Mohr e poi arriviamo in traghetto a Lochaline. Purtroppo dobbiamo stravolgere i nostri piani, perché i traghetti per le Ebridi Esterne sono già tutti prenotati nelle date da noi previste, per cui ci dirigiamo nuovamente a Fort Williams, dove iniziamo il percorso lungo il Caledonian Canal dalla Neptune’s Staircase fino a Loch Ness. Quest’ultimo non è male, anche se lo abbiamo visto di sfuggita evitando accuratamente le trappole turistiche delle esibizioni dedicate al mostro. Di particolare rilievo il castello di Urquhart, in posizione scenografica. Arriviamo quindi in serata ad Inverness, cittadina carina che merita una sosta. Dopo una cena in un pub andiamo a dormire presso il Bed & Breakfast Scorrybreac House (2 Glenurquhart Road; Tel.: +44 01463 226081; e-mail: sandra.agus.macdonald@btinternet.com).

9° giorno

La prima tappa della giornata è Avimore nel Cairngorms Park, dove facciamo una piacevole passeggiata lungo le rive del Loch an Eilein, con un’isoletta ed annesso castello al centro. Successivamente, dopo una breve sosta, visitiamo Elgin, la cui cattedrale in rovina è assolutamente da non perdere e da includere in qualunque tour. Di conseguenza, la successiva visita al Cawdor Castle, comunque carino, non regge il confronto. Facciamo una tirata fino ad Ullapool, paesino grazioso che funge da porta per le Ebridi Esterne ed attendiamo il traghetto serale per Stornoway, dove arriviamo dopo quasi tre ore di navigazione, dopo l’una di notte. Qui l’unico Bed & Breakfast che avesse una stanza disponibile, dopo innumerevoli telefonate il giorno precedente, è il The Croft House (6A Perceval Road North; Tel.: +44 01851 701889; Cell.: +44 07742 735333; http://www.thecrofthousestornoway.co.uk), i cui proprietari sembravano rudi al telefono, ma si sono poi rivelati delle persone squisite.

10° giorno

Giornata dedicata all’esplorazione di Lewis ed Harris. Iniziamo con la visita al Butt of Lewis, sull’estremità nord dell’isola per poi scendere lungo la costa ovest, fermandoci alla Blackhouse di Arnol, che consigliamo di visitare ed al paesino di Gearrannan, dove però sostiamo solo il tempo di un caffè. Tappa successiva le splendide Standing Stones di Callanish, anche queste assolutamente da non perdere. Da Bernera, dove facciamo un giro in spiaggia, proseguiamo verso sud di spiaggia in spiaggia, per terminare con la fantastica Tràigh Scarasta. Cena di pesce all’Anchorage di Leverburgh, dove, dopo un tramonto bellissimo, andiamo a dormire nel Bed & Breakfast Carminish House (1A Strond; Tel.: +44 01859 520400; Cell.: +44 07710 199389; http://www.carminish.com; e-mail: info@carminish.com).

11° giorno

Dopo una colazione comprensiva di haddock, prendiamo il traghetto ed approdiamo a Berneray, proseguendo per North Uist. Il tempo un po’ grigio e la bassa marea danno un tono lunare al paesaggio che, pur avendo fascino, non è però paragonabile a Lewis e Harris. Le tidal beaches, completamente deserte, sono l’attrazione principale di North e South Uist; la migliore è quella di Baleshare. A metà pomeriggio raggiungiamo Lochmaddy e ci imbarchiamo per Uig, sull’isola di Skye. Purtroppo piove ed il tempo continuerà a peggiorare per tutto il percorso lungo la tanto decantata penisola di Trotternish. Questo ci impedisce di intraprendere i numerosi trek che avevamo pianificato e riusciamo a completare solo la piccola passeggiata fino alle rovine del Duntulm Castle. Il cielo inizia ad aprirsi quando arriviamo alla Kilt Rock, con la sua bella cascata ed arriviamo nel bel paesino di Portree senza pioggia (Sandra Campbell B&B, 9 Stormyhill Road, Tel.: +44 01478 613332; http://www.harbour-lodge.co.uk).

12° giorno

Sotto il diluvio, ci dirigiamo verso sud e qui accade il miracolo: dopo aver faticosamente raggiunto Elgol, spunta il sole, per cui partecipiamo ad una visita in barca alla baia ed al Loch Coruisk, durante la quale possiamo vedere un bellissimo paesaggio popolato da numerose famiglie di foche. Ritemprati, torniamo indietro per la panoramica e pieghiamo nella penisola di Sleat, sia per godere dei paesaggi con il sole che per svaligiare una smokehouse locale. Esperienza memorabile! Lasciamo Skye e, dopo una sosta all’Eilean Donan Castle, durante la quale spazzoliamo gli acquisti della smokehouse ammirando il bellissimo panorama, facciamo rotta verso Plockton, famoso per la particolare luce di cui gode: possiamo confermare che è davvero così. Decidiamo di pernottare a Lochcarron, ma questa si rivela un’impresa quasi impossibile: è tutto prenotato. Fortunatamente però grazie alla gentilezza dei locali riusciamo a venire in contatto con Brenda, una simpaticissima signora inglese che vive lì ed affitta una stanza in casa sua nei momenti di overbooking. Nonostante il bagno in comune, questa è stata una delle soste più divertenti della vacanza.

13° giorno

A leggere le guide, la strada che attraversa il Bealach na Bà sembrerebbe terrificante ed estremamente pericolosa. In dubbio sul da farsi, chiediamo in giro un po’ di informazioni, che ci rassicurano e decidiamo di provarci. La strada, pur non essendo facile, è in realtà abbordabile ed il panorama che si vede dalla sommità è splendido. Procediamo verso nord lungo la costiera, fermandoci per un breve trek dalle parti del Loch Maree e fermandoci, sotto un sole meraviglioso, sulla Big Sand, una spiaggia ampia davvero bella, dove finiamo le provviste della smokehouse ed immergiamo i piedi nell’Atlantico. La costa lungo la Gruinard Bay è davvero spettacolare, così come belle sono le Falls of Meseach, godibili dal ponte sospeso. Arrivati ad Ullapool, ritorniamo al Seaforth per la cena ed andiamo a dormire in una specie di motel dove siamo riusciti a trovare posto in mattinata, l’Harbour Lights Hotel (Garve Road; Tel.: +44 01854 612222; www.harbour-lights.co.uk; e-mail: bookings@harbour lights.co.uk), uno degli alberghi meno belli della vacanza.

14° giorno

Proseguiamo verso nord sotto il diluvio, ma il cielo cominica ad aprirsi abbastanza presto e, arrivati al Loch Assynt, quasi smette di piovere. Il Loch è davvero carino con tutte le isolette sparse per la sua superficie. Arriviamo a Smoo Cave, ma, se da un lato le pioggie hanno ingigantito la cascata interna, per cui non è possibile fare il giro in barca della parte interna, dall’altro vedere la potenza della cascata in piena è uno spettacolo impressionante. Questa è sicuramente la parte più selvaggia che abbiamo visitato. Dopo una sosta a Sango Bay, una bella spiaggia che andiamo a visitare, proseguiamo per il Kyle of Tongue, che offre uno spettacolo interessante, in quanto si tratta di un fiordo poco profondo soggetto alle maree, fino al faro di Dunnet Head. Una sosta a Thurso per la cena e poi ci dirigiamo verso il nostro B&B, il consigliatissimo The Hawthorns, a Mey, presso Thurso (Tel.: +44 01847 851710; Cell.: +44 07934 181697; www.thehawthornsbnb.co.uk).

15° giorno

Al mattino abbiamo prenotato il traghetto per le Orcadi, che raggiungiamo dopo circa un’ora di navigazione pacifica. La prima visita è al Broch of Gurness, seguita da una sosta presso la fattoria-museo di Kirbuster, che, se avete un po’ di tempo a disposizione, consigliamo di visitare. Poi è la volta dell’interessante villaggio neolitico di Skara Brae, con annesso palazzo. Facciamo una passeggiata sulla bella costa di Yesnaby fino alla formazione rocciosa dell’Old Man of Mainland ed andiamo all’isoletta di Birsay, separata dalla terraferma con l’alta marea, che è simpatica, ma inferiore alle aspettative. Dopo una suggestiva visita ai 60 menhir del Ring of Brodgar ed al più piccolo, ma più antico cerchio delle Standing Stones of Stenness, arriva il clou della giornata, vale a dire la visita guidata alla tomba neolitica di Maes Howe, uno degli highlight del viaggio in Scozia che consigliamo vivamente a tutti. La giornata di conclude a Stromness in un fantastico B&B (Miller’s House, 13 John Street, Tel.: +44 01856 851969; www.millershouseorkney.com) davanti al quale c’è una Inn nella quale ceniamo.

16° giorno

Al mattino, dopo una colazione memorabile, visitiamo Kirkwall. La St. Magnus Cathedral è davvero bella, così come anche l’Earl’s Palace, con l’annesso – ed un po’ meno interessante – Bishop’s Palace. Abbandoniamo alla città alla volta di quello che crediamo sia una perdita di tempo, ma che invece scopriamo avere una sua dignità: l’Italian Chapel. E’ ora di prendere il traghetto a St. Margaret’s Hope, che ci riporta a Gills Bay. Torniamo verso sud lungo la strada della costa est e dopo una breve visita alle deludentissime Hills O’Many Stones, tiriamo dritto fino a Fortrose sulla Black Isle per vedere i delfini, che riusciamo a scorgere solo in lontananza. Abbiamo un po’ di problemi a trovare posto per dormire, per cui finiamo nel paesino di Dufftown, bello anche se un po’ remoto, dove passiamo la notte in un B&B di due simpatici signori di una certa età (Braehead Villa, Braehead Terrace; Tel.: +44 01340 820461; www.visit-dufftown-scotland.co.uk).

17° giorno

Ripartiamo verso Aberdeen, fermandoci per via al Craigievar Castle, un incredibile castello rosa confetto, ancora chiuso perché troppo presto. Una volta in città visitiamo le principali vie del centro della città nuova e del lungomare, ma è la Old Aberdeen che merita una visita approfondita. Molto carina la cattredale di St. Machair, così come anche l’Old College. Il tutto acquista un fascino ulteriore grazie alla nostra intrusione in due matrimoni che si celebrano in loco! Nel primo pomeriggio passiamo al Dunottar Castle, in posizione spettacolare, e poi proseguiamo per un giro in auto nelle Glen Cova e Prosen, che appaiono molto meno pittoresche di quanto descritto, nonostante la stupenda giornata di sole. Anche stavolta incontriamo notevoli difficoltà per la notte, per cui decidiamo di fermarci a Dundee, cittadina gradevole, ma un po’ inquietante, in quanto, pur essendo sabato sera, il centro è deserto e le poche persone che ci sono ci appaiono strane. Per fortuna il B&B, oltre ad essere economicissimo, è gestito molto bene (Cullaig Guest House, 1 Rosemount Terrace, Upper Constitution Street, Tel.: +44 01382 322154; www.cullaig.co.uk ).

18° giorno

Dopo colazione andiamo nel paesino di Dunkeld, simpatico sotto la luce del sole, con una cattedrale per metà in rovina davvero notevole. Da lì passiamo ai laghi Tummell e Crannogh, riuscendo a fare solo una passeggiata delle due programmate (una è chiusa per smottamento del terreno). La giornata è splendida, ma noi in serata dobbiamo essere a Glasgow. A causa di un ingorgo in autostrada pieghiamo sulla piacevolissima costiera, arrivando in città nel tardo pomeriggio e prendendo possesso di una stanza nello stesso ostello dell’andata. La cena è fantastica: il Wee Curry Shop (7 Buccleuch Street, Tel.: +44 0141 353 0777; www.weecurryshopglasgow.co.uk/index.php action=cms.buccleuchstreet) è un ristorante indiano davvero ottimo e non costoso ed è un modo degnissimo di concludere la vacanza. Il giorno dopo sveglia presto e direzione aeroporto e stazione.



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