Scozia… Glasgow, Edimburgo e le Highlands

Un tour per scoprire la magica Scozia
Scritto da: Stefano85
scozia... glasgow, edimburgo e le highlands
Partenza il: 08/06/2013
Ritorno il: 15/06/2013
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Ora posso dire che nella vita vale la pena, almeno una volta, fare un viaggio in Scozia. Terra verde e sconfinata, che si articola in immense distese e radure montuose, o di strapiombi affascinanti, e di laghi (“loch”) lunghi chilometri su cui si specchiano le vallate, e una lunga lista di castelli che assemblano così paesaggi da cartolina.

Vale la pena soffermarsi sui dettagli di un viaggio che ha toccato più di una città, e che mi ha lasciato davvero tanto in termini di cultura, bellezza estetica e divertimento.

SABATO 8 GIUGNO

Partiamo da Bologna alla volta di Edimburgo, siamo in 4. Il volo è previsto per le 11.10. Partiamo puntualissimi e arriviamo in orario. Con il bus Airlink 100 (7 sterline) raggiungiamo la Buchanan Bus Station di Glasgow. Avevamo prenotato il bus delle 14,50 ma non siamo giunti in tempo. Pensavamo fosse possibile salire ugualmente su un altro bus, e invece abbiamo dovuto rifare il biglietto. Una volta arrivati a Glasgow ci stabiliamo nel nostro hotel, il Queens Park a Balvicar Drive. Solo 14 sterline per due notti, poiché lunedì partiremo per le Highlands, dove dormiremo altri due giorni. L’hotel è quanto di più semplice possa esserci se non avete molte pretese. Il bagno è privato. Al ritorno dalle Highlands, torneremo nello stesso hotel ri-prenotando fino a venerdi 14. Una volta pronti per uscire, ci dirigiamo prima alla catena Wetherspoon di fianco alla stazione centrale per la prima birra della vacanza, e in serata ad Ashton Lane, un vicolo nel West end di Glasgow (la zona di pub e locali) in taxi, visitando qualche locale, soprattutto il Grosvenor, un cinema-teatro che è anche locale notturno. Il taxi conviene poiché costa poco e in 4 poi è più vantaggioso dividersi la somma. Una cosa da tenere bene a mente, è che tutto gira intorno alle mance: a ristoranti e taxi è buona norma lasciare sempre qualche pence in più.

DOMENICA 9 GIUGNO

Dopo aver saccheggiato in mattinata il Celtic Store, da buoni appassionati di calcio, incontriamo due persone che ci terranno compagnia per parte della vacanza: Alessandra, un’amica di due nostri compagni di viaggio, e un’altra sua stessa conoscenza, Guido, un ragazzo di Pisa che vive a Glasgow da 17 anni e le Highlands le ha viste svariate volte. Ci dirigiamo con Alessandra alla cattedrale di San Mungo, irlandese e patrono di Glasgow, salendo per un sentiero che porta a una collinetta-cimitero, da cui si può apprezzare una visione della cattedrale dall’alto. Nel pomeriggio, riposo totale al Botanic Gardens, un grande e verde parco di Glasgow, al quale interno ci sono delle serre adibite a giardini botanici. Bellissimo! Dopo una birra (anzi, più di una!) in serata ci dirigiamo in un bistrot-pub per la cena dove Guido ci spiega ancora tante cose sulle Highlands e anche storia e caratteristiche del whisky (Scotch in gaelico significa proprio “scozzese”) e dove assaggio il fish and chips innaffiato da un’altra birra, la Beleven Best. Proprio con questa birra è stata fatta anche l’impanatura del merluzzo del mio piatto.

LUNEDì 10 GIUGNO

È il giorno della partenza per le Highlands. Ritiro della macchina noleggiata su Auto Europe, 92 euro per 4 giorni. Un costo molto molto conveniente. La macchina ordinata è una Opel Corsa, ci ritroveremo con una Skoda Fabia, ma in ottime condizioni e del tutto comoda. Il centro di maggior smistamento auto è a Lancefield Quay. Ci facciamo portare in taxi dopo aver lasciato le valigie a casa di Alessandra, e preso su solo lo stretto necessario per i 2 giorni che dovremmo passare a scorazzare per il nord scozzese. Il percorso prevede lasciare Glasgow e raggiungere l’Isola di Skye. Cinque ore sarebbero sufficienti, ma ne serviranno 8 per arrivare a destinazione, poiché per tutto l’arco del viaggio è una continua sosta a fotografare paesaggi dalle piazzole di sosta. Sono tantissime le persone in viaggio che incrociamo sulla strada e che come noi si soffermano a scattare o riprendere. Il primo punto raggiunto, dopo un’ora, percorrendo la A82 verso Inverness, è Loch Lomond. Sul prato di fronte al lago ci sono tavoli di legno su cui ci fermiamo per il pranzo, che avevamo preparato comprando salmone e baguette al Lidl (ce ne sono tantissimi in Scozia!) con burro e le consuete birre. Splendido!

Riprendiamo la marcia e ci fermeremo diverse volte a immortalare paesaggi stupendi. Una sosta la facciamo anche a Fort William, un bel villaggio sulle rive di un altro lago, parcheggiata la macchina in un grande parcheggio, si possono ammirare le tante barche di pescatori ormeggiate. La giornata è di pieno sole e questo incornicia al meglio il tutto. Per arrivare all’isola di Skye, specificatamente nella città di Portree, bisogna attraversare un ponte che collega la terraferma all’isola, lo Skye Bridge. La prima notte la passeremo in un B&B dei tanti che troviamo lungo la strada. Si tratta in pratica di vere e proprie case in cui gli inquilini affittano 2 o 3 stanze ai viaggiatori dell’isola, circa 30 sterline a testa il costo. La disponibilità si riconosce dai cartelli: “Vacancies” significa che c’è posto, “No vacancies” significa che il B&B è al completo. L’ultima sosta prima di raggiungere il nostro B&B è l’Eilean Donan castle. Davvero bellissimo e caratteristico questo castello, collegato da un breve ponte di pietra che porta al suo isolotto, costruito nel 1214 ma completamente ricostruito da capo e ristrutturato ai primi del 900. Una tappa che assolutamente non può mancare. Tramite un sentierino di ghiaia gli si può girare intorno, e anche qui come in molti dei punti visitati, tira molto vento. Arrivati a Portree, un borgo di pescatori carino, dove nella zona del piccolo molo ci sono graziose casette colorate, ci infiliamo in un hotel che ha la cena aperta anche a chi non alloggia, ma ci alzeremo ben presto da tavola prima di ordinare, dopo aver scoperto che i prezzi erano abbastanza alti e la scelta non era poi così varia. Intorno alle 21-21,30 circa le cucine chiudono, per cui occorre arrivare per tempo per non restare a digiuno. Troviamo in extremis un ristorante indiano ancora aperto dove mangeremo abbastanza bene e in modo abbondante. Successivamente, ci rechiamo per una birra all’Isle, il pub nella piazzetta di Portree, e ad accoglierci mentre ritorniamo al B&B una vettura della polizia che ci fa l’alcool test! Tutto ok dopo qualche apprensione, e dopo il sonno notturno l’indomani, dopo una abbondante colazione preparata dalla padrona di casa, siamo di nuovo in marcia con la macchina per fare tutto il giro della parte nord dell’isola, prima di rientrare a Portree.

MARTEDì 11 GIUGNO

Lasciata Portree, attraversiamo un bellissimo altopiano esattamente di fronte alla strisca di mare di Raasay dove ci soffermiamo molto e arriviamo poi al Kilt Rock, dove una cascata cade perpendicolarmente in acqua, e le rocce sono scure ma del tutto simili a quelle delle scogliere di Dover come conformazione. Consigliato! Tornati a Portree pranzeremo a base di pesce in un ristorante sul molo, dividendo 3-4 tipi di piatti tra ciascuno di noi, alla modica cifra di 10 sterline a testa.

Nel pomeriggio torniamo nel pub della sera prima, ci rilassiamo con dovuta calma, questa volta nessun alcool test e siamo in partenza per il sud dell’Isola, un piccolissimo villaggio sulle rive del Loch Duitch, che raggiungeremo dopo aver ri-attraversato lo Skye Bridge, e ripassando dall’Eilean Donan Castle per rivederlo, questa volta con un tempo più calmo, la classica pioggerellina scozzese, tanto silenzio e acqua piatta. Bellissimo e ancora più suggestivo… Attenzione a non scivolare sui sassi della riva, come accaduto a me! Un paio di sbucciature, dolore ma poca cosa! Arriviamo a destinazione e dopo un tentativo fallito a un B&B, il titolare dello stesso ci accompagna sul lago nel villaggio di Ratagan, ad accoglierci c’è una bellissima casa di una signora di Newcastle, molto mite e gentile che ci conferma che possiamo sistemarci in due camere. Sistemate le nostre cose, ci dirigiamo all’unico pub del posto, mangiando questa volta una buonissima zuppa di passato di verdure accompagnata da 4 Guinness!

MERCOLEDì 12 GIUGNO

È il momento di rientrare verso Glasgow. Ad attenderci dopo la sveglia, una meravigliosa colazione preparata dalla padrona di casa nel suo splendido salotto con vista su una veranda che dà sul lago. Un paesaggio bellissimo. Ci ha preparato tutto: frutta, yogurt, pane tostato, marmellate, e anche la colazione britannica fatta di bacon, uova e salsicce. C’è l’imbarazzo della scelta! Dopo aver scambiato qualche chiacchiera e aver firmato il lungo e vissuto libro dei visitatori, lasciamo a malincuore l’alloggio e prendiamo la strada del ritorno. Ci fermeremo naturalmente diverse volte di nuovo, invece di procedere verso sud ci dirigiamo verso nord, come indicatoci da Guido, costeggiando tutto il Loch Ness e arrivando a Inverness, trovando molto traffico in città. Qui ci fermiamo per un altro po’ di spesa, e dopo un’altra ora di viaggio ci fermiamo a pranzare in un prato davanti a un’altra distilleria di Whiskey in mezzo a un forte vento. La strada percorsa ci è stata consigliata (a ragione) poiché i paesaggi ai lati sono davvero belli, un verde immenso con tanti cespugli, alberi e laghetti di contorno. Seguendo sempre i suoi consigli, ci fermiamo a visitare la città di Stirling che incontriamo sul nostro cammino. Saliamo fino al castello, molto bello, dove lasciamo la macchina, e poi scendiamo a piedi in paese. Davvero un bel borgo con tante cose, graziose stradine e case, e anche due cannoni sistemati nel bel mezzo di una piazzetta donati a Stirling nel periodo delle guerre Napoleoniche. Da vedere. Ripartiamo, attraversiamo Perth, e arriviamo a Glasgow. Riprese le valigie e rifornito la macchina, trascorriamo la serata al Launder’s, un pub su Sauchiehall Street, dove prima mangiamo (bene) e poi ci sistemiamo in un altro tavolo per la birra, dove ci raggiunge anche Guido al quale raccontiamo tutte le nostre visite.

GIOVEDì 13 GIUGNO

Era il giorno previsto per la visita al Dunnottar Castle, a Stoneheaven, sotto Aberdeen, ma la stanchezza di diverse ore in macchina ha preso il sopravvento, per cui cambiamo il programma e preferiamo farci solo un’ora di viaggio per raggiungere Edimburgo. Abbastanza fredda e trafficata, è comunque una città bellissima, più piccola ma molto più attraente di Glasgow. Parcheggiamo in un parcheggio a pagamento per 3 ore, e giriamo a piedi. Saliamo sul Castello di Edimburgo, dove stanno allestendo le tribune per la Military Tattoo di inizio agosto, e iniziamo la discesa verso il centro lungo il Royal Mile. Incontriamo l’immancabile suonatore di cornamusa all’angolo di una strada, e osserviamo i vari negozi e palazzi alti che troviamo sul cammino. Per il pranzo ci fermiamo alla Tolbooth Tavern, un pub molto carino che ha una storia molto antica, essendosi stabilito a Edimburgo nel 1820, e ordiniamo un’altra zuppa. Proseguiamo la visita arrivando sino al North Bridge, e verso le 15,30 risaliamo in macchina per tornare a Glasgow. Entro le ore 20 dovremo riconsegnare la macchina e prima di farlo andiamo a visitare il Celtic Park, lo stadio di una delle due squadre di Glasgow. Dopo un altro salto nello store di fronte allo stadio, con ulteriori acquisti, incontriamo Guido che ci dà le chiavi di casa per riprendere le valigie e ci dirigiamo in albergo, prima di uscire per la cena nel centro della città.

VENERDì 14 GIUGNO

Ultimo giorno di permanenza a Glasgow. Ne approfittiamo per girare per negozi sportivi e non, e comprare qualche souvenir. Tappa all’ennesimo pub per pranzo, dove mangio il Finger Fish Sandwich, ripieno di merluzzo e verdure di contorno, e nel pomeriggio ci dirigiamo presto in albergo perché ci attende una serata un po’ più movimentata essendo l’ultima almeno per me, poiché l’indomani avrò l’aereo del ritorno in Italia, mentre i miei compagni di viaggio si fermeranno fino al martedì successivo per assistere a un concerto ad Hampden Park. Torniamo quindi nel West End ed entriamo nel pub più irlandese di Glasgow, dove ci raggiunge più tardi anche Guido. C’è molta gente, un musicista molto bravo suona la chitarra dal vivo e fa divertire i presenti. Intorno alle 23,30 ci indicano di uscire dal locale poiché stanno per chiudere, e dirigersi tutti ai locali notturni. Prendiamo un altro taxi per arrivare in albergo e troviamo un tassista davvero imbranato… per due volte scende dalla macchina chiedendo consiglio a chi gli stava dietro, e finalmente dopo mille peripezie, e 15 sterline di costo, arriviamo più o meno a destinazione.

SABATO 15 GIUGNO

Per me la sveglia suona alle 7.15, è ora di prendere il treno che mi porta a Edimburgo e successivamente il taxi per l’aeroporto. La sera prima faccio chiamare un altro taxi dall’albergo che puntuale mi porta alla Glasgow Central Station. Non avendo fretta, prendo il treno delle 8.18 che ci mette un paio d’ore per arrivare a Edimburgo, ma mi godo tutto il panorama circostante. Il taxi dalla stazione di Waverley, dove arrivo, sino all’aeroporto, mi costa 20 sterline. In alternativa c’è il bus, più abbordabile come costo, ma avanzando ancora qualche sterlina da utilizzare e volendo essere abbastanza autonomo, ho preferito la prima soluzione. Anche al ritorno l’aereo parte puntuale, alle 13.25 e arrivo a Bologna anche in anticipo, alle 17 italiane.

Si conclude così un’esperienza magnifica, un viaggio che volevo fare da tempo e che consiglio a chiunque, soprattutto agli amanti della Gran Bretagna come me.

Alcune raccomandazioni

1) I tassisti guidano abbastanza forte, state pronti se inchiodano ai semafori!

2) L’inglese-scozzese è davvero pressoché incomprensibile, più volte abbiamo dovuto chiedere di parlare più lentamente, l’accento è pessimo e si mangiano le parole.

3) Come detto, lasciate sempre una mancia in particolare ai tassisti e nei ristoranti/pub.

4) Se volete andare in bus da Edimburgo a Glasgow, potete prenotarlo sul sito di megabus, ma se scegliete un orario deve essere quello, mentre noi da buoni italiani abbiamo pensato “Vabbè, se perdiamo questo prendiamo quello dopo!”.. sbagliato.

5) Se per sbaglio urtate qualcuno in un locale o in giro, state sempre pronti a sentirvi dire “Sorry, sorry”, si sentono molto imbarazzati quando inciampano su di voi, e sentono in dovere di scusarsi. Il contrario di ciò che accade in Italia!

Una vacanza da incorniciare, e certamente per visitare la maggior parte delle Highlands servono di più di un paio di giorni, bisognerebbe rimanere almeno 10 giorni solo lì, e poi rientrare in città, ma nonostante avessimo una settimana piena, abbiamo potuto vedere tantissime cose e portarci a casa tantissime splendide immagini di un Paese meraviglioso.

Stefano

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Scozia 2013: Glasgow, Edimburgo e le Highlands



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