Scozia “ecologica”
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GIORNO 1
Partiamo giovedì 24/08 da Milano Malpensa alle 12:35, con volo Easyjet diretto ad Edimburgo ed atterriamo alle 14:00 locali. Saliamo sulla navetta Airlink 100 direttamente fuori dall’aeroporto che ci porta in centro a Waverly Bridge per circa 6£(il biglietto, come tutti quelli che abbiamo acquistato in seguito, si può fare direttamente sul pullman). All’arriviamo moriamo di fame e decidiamo quindi di fermarci a mangiare ai giardini di West Street Prince Garden, quelli che si vedono dal ponte per intenderci, complice anche la splendida giornata di sole e caldo. Ci dirigiamo poi verso il nostro primo alloggio, il B&B Barony House a Newington (circa 116€ a notte, il più caro, ma anche il più bello dei B&B in cui abbiamo soggiornato; colazione, ottima, inclusa), facilissimo da raggiungere con i mezzi pubblici, molto accogliente e in tipico stile scozzese. Ci accolgono con grande cordialità e simpatia (caratteristica che abbiamo poi riscontrato con piacere in tutti i nostri “padroni di casa”, ma anche negli autisti dei pullman e nei camerieri nei ristoranti!) Leo e Susie, i proprietari, che ci fanno accomodare nella nostra stanza e ci danno qualche dritta su dove cenare. Dopo aver riposato ed esserci sistemati usciamo per il primo giro perlustrativo della città e per la cena. Passeggiando sul Royal Mile nella zona di Lawnmarket decidiamo di sederci in un Fish and Chips (il nome del locale è proprio questo, “Fish and Chips”) non troppo economico, ma dove mangiamo abbastanza bene(salmone affumicato con l’immancabile insalatina e pane all’aglio per me e un piatto tipico con carne trita per lui). Dopo un’altra passeggiatina sul Royal Mile accompagnati dalle cornamuse, torniamo in albergo.
GIORNO 2
Dopo la colazione in B&B partiamo alla scoperta di Edimburgo (sapendo che effettueremo molti spostamenti in pullman compriamo subito, sempre direttamente dall’autista, il ticket giornaliero a 3,50£; unica attenzione: ad Edimburgo sui pullman non danno resto, quindi dovete avere la moneta giusta!). Iniziamo la nostra visita dal Castello (ingresso circa 16£; se avete intenzione di visitare più di due castelli conviene acquistare l’Historic Pass, che permette di risparmiare qualcosa); non mi dilungo troppo sulla visita, poiché vi forniscono all’ingresso la piantina con le relative spiegazioni, diciamo però che per l’intero giro(comprese le prigioni e i gioielli) occorrono circa 2 ore. Usciti dal Castello proseguiamo sul Royal Mile, fermandoci ad osservare la Highland Toolbooth Kirk, la Cattedrale di St.Giles, e altri edifici affacciati sulla strada. Ci lasciamo alle spalle High Street e proseguiamo su Cannongate, alla volta di Holyroodhouse Palace, dove arriviamo dopo circa 40 minuti(contando che ogni 10 metri eravamo fermi a fare fotografie!). Decidiamo di non entrare a Holyroodhouse e, dopo esserci un po’ riposati, prendiamo un autobus e torniamo su North Bridge. Dopo un trancio di pizza ripartiamo per la Greyfriars Kirk e Kirkyard, passando davanti alla Elephant House, pub dove J.K.Rowling si sedeva a scrivere i primi libri di Harry Potter, ed alla statua di Greyfriars Bobby, davanti all’omonimo locale, la cui tomba si trova proprio all’ingresso del cimitero. Un rapido giro tra le caratteristiche lapidi di pietra nel curatissimo prato e poi ripartiamo alla volta del National Museum of Scotland, vicinissimo alla Greyfriars Kirk e con ingresso gratuito. Questo museo è veramente grande e ospita tantissimi oggetti, da quelli riguardanti la storia della Scozia alla vettura di F1 di Jackie Stewart, da alabastri antichissimi alla pecora Dolly! In realtà abbiamo fatto un giro molto veloce, di circa un’oretta, per poi spostarci ai giardini di East Princess Street, dove si ha una bellissima vista sul castello! Rientriamo quindi al B&B, ci sistemiamo e torniamo su Royal Mile per cenare nuovamente nel locale della sera precedente; rimaniamo molto colpiti quando la cameriera ci offre dolce e digestivo perché “siete tornati”! Stanchi, ma soddisfatti, andiamo a dormire.
GIORNO 3
Per il terzo giorno era in programma la visita alla Rosslyn Chapel, resa celebre dal film Codice da Vinci, tratto dall’omonimo libro. Questa piccola chicca che sorge in mezzo al nulla dista circa 40 minuti di pullman (il numero 15, da Princess Street con direzione Penicuik) da Edimburgo (la distanza è breve, circa 15km, ma il pullman fa davvero mille fermate!); l’ingresso costa circa 9£, ma è da vedere per la sua principale particolarità: è molto piccola, ma ricchissima di dettagli e di sculture dai significati cristiani, pagani e massonici. Poco prima di pranzo torniamo ad Edimburgo e ci buttiamo nuovamente sul trancio di pizza. Nel pomeriggio il tempo si annuvola e diventa quindi perfetto per la visita al Royal Botanic Garden. L’ingresso al parco è libero, ma la visita alle Glasshouses è a pagamento(4,50£); noi decidiamo di entrare e rimaniamo stupiti da come si possano ricreare ambienti così diversi all’interno di serre. Nel frattempo smette di piovere, quindi facciamo una passeggiata per il parco e poi torniamo in albergo. Per questa terza e ultima serata ad Edimburgo ceniamo a Leith, per vedere anche questa parte della città. Seguiamo il consiglio della guida e ci sediamo al Diner7, ordiniamo un hamburger e non sbagliamo: il migliore di tutta la vacanza, anche piuttosto economico! Dopo la cena torniamo per un bel pezzo a piedi verso il centro città, poi saliamo sul pullman e andiamo a dormire, poiché il giorno seguente ci aspetta un lungo viaggio!
GIORNO 4
La sveglia suona prima del solito, verso le 7, perché oggi ci spostiamo a Stirling e poi ad Inverness, seconda tappa del nostro viaggio. Per tutti gli spostamenti tra le principali città della Scozia ci affideremo a Citylink (tutti i timetable e i prezzi sono disponibili online); prima di partire dalla stazione di St. Andrew Square e lasciare Edimburgo compriamo quindi l’Explorer Pass, nella formula 3 su 5 a circa 49£, che permette di viaggiare illimitatamente su tutti i pullman della compagnia per 3 giorni compresi nell’arco di 5 e di prenotare i posti a sedere gratuitamente sulle tratte più affollate, per non rischiare di restare a piedi! Partiamo quindi alla volta di Stirling, valigie al seguito, che per fortuna lasceremo negli appositi armadietti alla stazione di Stirling. Dopo circa 50 minuti arriviamo a destinazione e iniziamo ad incamminarci verso il castello attraverso la Old Town, fermandoci anche alla Church of the Holy Rude, sulla strada. Compriamo il biglietto per 14£ ed entriamo quindi nel castello; la prima differenza che si nota rispetto al castello di Edimburgo è che questo ha proprio le sembianze di una fortezza, arroccata su di un’altura che domina lo spazio circostante e da cui si ha anche una bella vista sul National Wallace Monument, che per questioni di coincidenze con i pullman, noi non faremo purtroppo in tempo a visitare. Come per la visita ad Edimburgo, anche a Stirling viene fornita una guida che descrive le principali attrazioni all’interno del castello. Al termine della visita(anche qui 2 ore circa) ci fermiamo a mangiare al Portcullis, appena sotto al castello. Con la pancia piena (e con una puntura di vespa guadagnata durante la visita dalla sottoscritta) torniamo alla stazione degli autobus, dove partiamo alla volta di Inverness, con un rapido cambio a Perth. Il viaggio è abbastanza lungo(3.30-4 ore), ma i panorami che si iniziano a vedere sono meravigliosi! Arriviamo nella capitale delle Highlands alle 20 circa, ceniamo molto rapidamente al The Room(carne e maccaroni’n’cheese) e poi ci dirigiamo a piedi verso l’altra sponda del River Ness al nostro B&B, l’Alban and Abbey Guesthouse(circa 80€ a notte, pulito e semplice, ma un po’ anonimo; colazione esclusa).
GIORNO 5
Facciamo colazione a SoCoco, proprio di fronte all’ufficio turistico e poi cerchiamo qualche informazione per andare al Moray Firth ad avvistare i delfini; il ragazzo dell’ufficio del VisitScotland ci consiglia di prendere il pullman per Fortrose, sulla Black Isle (che parte sempre dalla stazione dei pullman), miglior punto per vedere i delfini tursiopi e dove si gode di un bel panorama. Decidiamo di optare per questa soluzione invece che per la crociera da Inverness, più turistica e meno economica. Arrivati a Fortrose dopo circa 20 minuti di pullman ci incamminiamo verso la punta estrema del lembo di terra sul Moray Firth, costeggiamo un campo da golf e percorriamo la stradina lungo la spiaggia sotto il sole cocente(faceva caldo per davvero, qualcuno faceva anche il bagno nel gelido Mare del Nord!), ma la fatica viene ripagata dalla veduta meravigliosa sul mare e… anche dai delfini, che saltano a pochi metri dalla costa! Dopo aver ripreso fiato per l’ora abbondante di camminata torniamo indietro e, risaliti sul pullman, torniamo ad Inverness. Assaliti dalla fame entriamo nel primo pub sulla strada dalla stazione verso il centro, di cui non ricordo neanche il nome, non mangiamo particolarmente bene, ma mangiamo! Nel pomeriggio iniziamo la nostra passeggiata per il centro di Inverness e saliamo fino al castello, che non è però aperto al pubblico. Torniamo quindi alla Guesthouse e usciamo un po’ prima per la cena, per fare una passeggiata al tramonto lungo il fiume, fino alla St.Andrew Cathedral. Ceniamo poi al ristorante italiano Riva Restaurant(alla pizzeria in realtà, che si trova al piano superiore ed è più economica); senza infamia e senza lode, ma di italiano non ha nemmeno quasi il nome dei piatti (pepperroni è un classico esempio).
GIORNO 6
Iniziamo la mattinata facendo tappa in una panetteria, dove Andrea compra un muffin ai mirtilli e io decido, per questa volta, di passare e non fare colazione. Torniamo alla stazione dei pullman e partiamo per il castello di Urqhuart, su Loch Ness, prima parte del nostro viaggio di oggi, che ci porterà alla fine sull’Isola di Skye. Arrivati al castello, non vedendosi quasi nulla da fuori, decidiamo di entrare (l’ingresso è sempre sulle 12£; qui ci pentiamo di non aver fatto l’Historic Pass, avremmo risparmiato qualcosina), trascinandoci dietro la valige poiché non è previsto un deposito. Osservando il lago capiamo il perché di tutte le leggende su Nessie: l’acqua del lago sembra quasi nera e si trova proprio tra due vallate; inoltre, la nebbiolina che aleggia sull’acqua contribuisce a conferire al lago un aspetto davvero surreale! Dopo circa un’ora di visita risaliamo al parcheggio, dove saliamo sul pullman per Fort William. Il nostro trasferimento prevede poi la tratta Fort William-Mallaig in treno, davvero molto suggestiva, e poi il traghettamento tra Mallaig ed Armadale, di circa 30 minuti. Dal treno è visibile il Glennfinnan Viaduct, il ponte ad archi su cui passa il treno per Hogwarts di Harry Potter, la cui motrice originale copre tutt’ora la tratta. Arrivati sull’Isola di Skye ci accolgono vento, freddo ed una sottile pioggerellina, ma anche qui, una volta sul pullman che ci condurrà a Portree dopo circa un’ora e trenta, i paesaggi mozzafiato non tardano ad arrivare. Una volta giunti nel centro principale dell’Isola, alle 20 ormai, cerchiamo un posto per cenare, ma intorno alla piazza centrale è tutto pieno. Ci incamminiamo quindi verso il porto e troviamo un ristorantino che ha ancora la cucina aperta e un tavolo libero: che scoperta! Il ristorante è quello del Royal Hotel, che risulta però essere aperto anche a clienti non ospiti dell’hotel. Ci siamo trovati molto bene (soprattutto l’Apple Pie era deliziosa!), tanto da spingerci a prenotare per la sera successiva. Prendiamo quindi un taxi(dopo le 18 circa i pullman non circolano più sull’isola) e 15£ dopo arriviamo alla Caladh Guesthouse, un piccolo B&B molto semplice, ma pulito e comodo(circa 90€ a notte; colazione inclusa).
GIORNO 7
La nostra giornata sull’Isola di Skye aveva come programma due tappe fondamentali: l’Old Man of Storr e il Dunvegan Castle con le vicine Coral Beaches. In realtà, la salita in mattinata all’Old Man of Storr ci ha stroncato e quindi purtroppo abbiamo saltato la seconda tappa. L’Old Man of Storr sorge pochi chilometri a nord da Portree ed è raggiungibile con l’autobus che passa da Staffin(in questo caso il biglietto giornaliero è più caro rispetto a quello di Edimburgo, circa 8,50£). Il sentiero che porta a questo particolarissimo “spuntone” roccioso si snoda per circa 1,5km a dire della guida (in realtà è probabilmente qualcosina di più); in alcuni punti è effettivamente un po’ ripido e scivoloso, ma alla fine noi, assolutamente impreparati dal punto di vista delle attrezzature, siamo comunque arrivati in cima senza problemi, pian piano e con un po’ di attenzione. La vista dalla cima lascia senza fiato, come d’altronde tutti i paesaggi visti in questi 9 giorni. Tornati a Portree giusto per l’ora di pranzo, ci siamo rifocillati con un “tipicissimo” hot dog tedesco comprato in una bancarella al mercatino nella piazza centrale della cittadina. Torniamo quindi al B&B, ci sistemiamo e usciamo molto presto poiché la prenotazione al ristorante della sera precedente è per le 6! Anche questa sera non rimaniamo delusi dalla cena, e concludiamo la nostra permanenza a Skye con una passeggiata al porto dalle caratteristiche casette colorate. Rientriamo quindi in B&B, sempre in taxi.
GIORNO 8
Dopo la colazione salutiamo l’Isola di Skye e prendiamo il pullman con direzione Dornie Bridge, per vedere il famoso Eilean Donan Castle, ad un’ora e mezza di distanza circa. Una volta arrivati facciamo molte foto, sempre con le cornamuse di sottofondo, ma decidiamo di non entrare, tenuto anche conto del poco tempo di sosta tra un pullman e l’altro. Torniamo alla fermata e saliamo sull’autobus che ci porta alla terza tappa del viaggio, Fort William, cittadina ai piedi del Ben Nevis, montagna più alta della Gran Bretagna (1344m, una collina per noi che abitiamo alle basi delle Alpi!!). Arriviamo nel primo pomeriggio, pranziamo in un pub sulla strada principale(non potete sbagliarvi, ce n’è una!) e poi facciamo un giro per i negozietti del centro. Ad essere sinceri, Fort William non ci è piaciuta tanto! Ci dirigiamo quindi verso il B&B che avevamo scelto per l’ultima notte, il Bank Street Lodge(circa 70€ a notte; colazione esclusa); questo B&B si trova a pochissima distanza dalla stazione e dalla strada principale, è molto economico e, per il prezzo, assolutamente pulito e dignitoso(ottimo come tappa intermedia, non credo ci passerei l’intera vacanza!). Alla sera, un po’ stanchi e nauseati da cibi molto conditi, optiamo per un gelato confezionato al Tesco Metro appena sotto l’albergo ed andiamo a dormire presto, vista la levataccia che ci aspetta la mattina seguente.
GIORNO 9
L’ultima giornata in terra scozzese inizia alle 6.30 del mattino, poiché alle 7 parte il nostro pullman per Glasgow. Dopo circa 3 ore di viaggio arriviamo nella meno caratteristica e più industrializzata città del nostro tour. Lasciamo le valigie nei carissimi (6£, contro le 2£ di Stirling) depositi e iniziamo il nostro giro per la città. Anche in questo caso seguiamo i suggerimenti della guida, che riporta un percorso della durata di un’ora e mezza alla scoperta dei monumenti più importanti di Glasgow; in realtà non termineremo tutta la visita, sia perché l’ultimo punto indicato dalla guida è abbastanza fuori dal centro (la Cattedrale e il St. Mungo’s Museum) sia perché ci perderemo tra i negozi di Ingram Street. Dopo un piatto di pasta da Jamie’s Italian, un ristorante italiano su George Sq consigliato dalla guida, molto carino e dove si mangia abbastanza bene (si, anche i piatti di pasta sono buoni!), prendiamo l’autobus numero 2 o 61 (è indifferente, anche perché in concomitanza con i Giochi del Commonwealth hanno intensificato la rete dei trasporti urbani) fuori dal centro di St.Enoch e ci dirigiamo allo stadio del Celtic(su LEGGERISSIMA insistenza di Andrea!). Dopo qualche foto e un giro al Celtic Store torniamo in centro e ci avviamo verso la Buchanan Bus Station, dopo saliamo sull’Airlink che, per 11£, ci porta all’aeroporto di Edimburgo. Rientriamo in Italia con il volo delle 20:00 di Easyjet diretto a Milano Malpensa.
Il cuore però è rimasto là, tra le Highlands, i loch e i palazzi grigi di Edimburgo. Oltre ai tanti bellissimi ricordi che ci siamo portati a casa, torniamo con la convinzione che nessun racconto e nessuna foto può rendere giustizia alla Scozia ed agli scozzesi; quindi, cosa aspettate?