Scozia e Orcadi on the road
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Aereo: abbiamo viaggiato con la compagnia Ryanair prenotando sei mesi prima i biglietti e pagando a testa circa 170 euro, con largo anticipo era il prezzo più basso. Abbiamo deciso di raggiungere l’aeroporto di Orio al Serio con la nostra macchina e di lasciarla in un parcheggio convenzionato con la compagnia aerea prenotato insieme ai biglietti aerei. Abbiamo pagato per tredici giorni 40 euro nel parcheggio scoperto di “ciao parking”, una navetta in neanche cinque minuti ti porta e ti viene a riprendere all’aeroporto.
Auto e guida: abbiamo prenotato in uno dei tanti siti di noleggio auto circa cinque mesi prima della partenza e la compagnia su cui ci hanno dirottato è stata l’Alamo. Abbiamo scelto la categoria compatta con il cambio automatico. In totale per dieci giorni di noleggio, assicurazione compresa ma senza franchigia, abbiamo pagato 350 euro. Ci è stata assegnata una Mercedes classe B, cinque porte. Alla guida a sinistra ci si abitua in fretta, anzi sarà strano guidare “normalmente” quando ritornerete a casa. Le strade sono tutte senza pedaggio. Le famose “single lane”, strade a un’unica corsia con le piazzole di sosta sono tranquille anche se bisogna prestare un’attenzione maggiore. Fuori dalle grandi città le strade non sono trafficate, anzi a volte incrocerete veramente pochissime auto, soprattutto verso il nord e nelle isole Orcadi.
Dove alloggiare: La mia scelta è stata quella di prenotare tutti gli alloggi con anticipo, per questo ho studiato nei minimi dettagli il percorso da seguire lasciando comunque un margine di cambiamento sulle cose da fare e vedere. Questa scelta è stata pensata per non rischiare di trovarsi di fronte a troppi “no vacancies” essendo comunque periodo di alta stagione. Sul posto è comunque fattibile prenotare al momento, ci sono un sacco di B&B. Consiglio però, se possibile, di prenotare alle Isole Orcadi. Di seguito vi elenco gli alloggi che vi consiglio vivamente per la posizione, la pulizia, la cortesia dello staff (prezzo per notte dalle 55£ alle 75£):
Lochside Guest House (Arrochar): lochsidebb@aol.com
Ardgarry Farm (Invergarry): enquiries@ardgarryfarm.co.uk
Corunna B&B (Inverness): dougie@corunna-inverness.com
Northern Sands Hotel (Dunnet)
Mercure Aberdeen Ardoe House Hotel & SPA (Aberdeen): h6626-re@accor.com (questo un pò più costoso)
Portsburgh Court campus accommodation (Edimburgo): edinburghsummer@unite-group.co.uk
Dove mangiare: vi elenco dei posti carini (quelli che aimè ricordo) dove abbiamo mangiato bene spendendo poco: Macnab’s bar & brasserie (Inverness), il ristorante del Royal Hotel (Stromness, Isole Orcadi), Abercrombie bar (Aberdeen), The White Hart Inn (Edimburgo, in Grassmarket)
Per pranzo abbiamo sempre acquistato panini o tramezzini nei minimarket e mangiato all’aperto. Per noi è stata la scelta migliore: economico, pratico e a contatto con la natura.
Traghetto per le Isole Orcadi: ci sono due compagnie di traghetto che portano alle Orcadi, la “Northlink Ferries” (www.northlinkferries.co.uk/) che parte da Scrabster e arriva in un’ora e mezza a Stromness, e la “Pentland Ferries” che parte da Gill’s Bay e arriva in un’ora a St Margaret’s Hope. Noi abbiamo scelto quest’ultima perché più economica (costo in totale andata e ritorno per due con il trasporto dell’auto 122£ contro le 173£ della “Northlink”). Abbiamo prenotato i biglietti un mese prima da casa direttamente sul loro sito (www.pentlandferries.co.uk/). Volendo si possono fare delle gite in giornata organizzate, quindi senza portare l’auto, che partono da John o’Groats (55 £ il tour base).
Abbigliamento: Consiglio il classico abbigliamento “a cipolla”. In agosto vi capiterà di vedere nella stessa giornata sole, pioggia, vento, freddo e caldo. Per i più freddolosi magari serve un giubbotto leggero per la sera, ma in linea di massima in felpa si sta bene. Consiglio delle calzature resistenti, scarponcini da montagna o per lo meno degli stivali con la suola in gomma e un paio di scarpe da ginnastica. Non dimenticatevi il k-way (l’ombrello non l’abbiamo mai usato). In ogni caso in Scozia non farete fatica a trovare mantelle per la pioggia di ogni genere.
HIGHLANDS e ISOLA DI SKYE
1 giorno: da Glasgow ad Arrochar
Arriviamo all’aeroporto di Glasgow Prestwich all’ora di pranzo, ritiriamo subito la macchina e si parte! Bene, nonostante non sia io al volante ho già le palpitazioni, stranamente però Mirko mi batte, lo vedo “leggermente” teso. Ma niente paura, dopo qualche miglio e un po’ di fiato sospeso alle prime rotonde diventa tutto naturalissimo. Prima tappa veloce della giornata è la cittadina di Stirling per vedere il monumento eretto in onore di William Wallace, eroe nazionale scozzese che guidò i suoi connazionali verso la libertà della Scozia, e il castello dal quale si gode di una vista panoramica del paesaggio circostante. Il castello ricorda molto quello di Edimburgo, posto anch’esso sopra un’altura. Qui però non entriamo, non siamo degli appassionati di interni e quindi decideremo al momento se e quando visitarne uno. Dopodichè ci dirigiamo verso la nostra prima sistemazione, il Lochside Guest House ad Arrochar all’estremo nord del Loch Long. Per arrivarci costeggiamo tutto il lato ovest del Loch Lomond, il bacino più grande della Scozia, facciamo una breve pausa al grazioso paesino di Luss caratterizzato da un susseguirsi di graziose case piene di fiori e arriviamo a destinazione verso le 18.30. Il posto è meraviglioso, direttamente sul loch, la stanza lo è ancora di più, con vista e curata nei minimi dettagli, un piccolo bijoux. Sistemati i bagagli tiriamo già fuori il k-way in quanto è iniziata una leggera pioggia e facciamo una passeggiata per il piccolo paesino. Ceniamo e concludiamo la serata in un pub-ristorante del posto vista loch.
2 giorno: da Arrochar a Invergarry
Oggi ci svegliamo con una pioggia insistente che ci perseguiterà per l’intera giornata. Ci mettiamo l’animo in pace, eravamo preparati, del resto siamo in Scozia! In ogni caso questa sarà la giornata metereologicamente più brutta infatti per il resto della vacanza non ci possiamo proprio lamentare. Prima tappa è il castello neogotico di Inveraray, dimora del clan Campbell. Ovviamente non entriamo ma ci avventuriamo sopra la collina lì vicino dalla quale sapevamo si gode del panorama sottostante, castello compreso, invece non sapevamo minimante quanto tempo ci avremmo impiegato per arrivare in cima. Il sentiero è segnalato e si prende poco distante dal castello oltrepassando un ponte. Il cammino non è stato difficile ma un pò lungo, all’inizio si attraversa anche un campo dove troviamo un sacco di pecore, il resto è tutto in salita su per un bosco. Alla fine e con soste varie in tre quarti d’ora arriviamo in cima dalla quale si gode veramente di uno spettacolo stupendo. Ve lo consiglio! Riprendiamo l’auto e dopo esserci fermati ad ammirare il Kilchurn castle, castello dei Campbell situato su un’isola del Loch Awe, ci muoviamo verso la vallata del Glencoe, la percorriamo in auto e ci fermiamo in alcuni punti panoramici. Il tempo sta peggiorando a vista d’occhio ma lo spettacolo è comunque stupendo e la nebbia che avvolge le cime dà ancora più carattere al luogo, teatro di lotte fra clan e campo del massacro del 1692. Vediamo le tre vette sorelle e poi ci dirigiamo al “Glencoe Visitor Centre” per un caffè e per un’altra vista panoramica. Ripartiamo, la strada è ancora lunga, ci muoviamo verso il Glenfinnan Monument passando per Fort Wiliam. Il monumento alla rivolta giacobita si trova all’estremità settentrionale del Loch Shiel ed è inserito in una cornice stupenda. Poco lontano (dall’altra parte della strada) si può vedere il viadotto sul quale passa il Jacobite Steam Train sul quale volendo si può salire e arrivare fino a Mallaig. Dal parcheggio si accede al view point posto su una piccola altura che si percorre in neanche cinque minuti e dalla quale si ha una vista a 360°. La pioggia fortunatamente ci dà una tregua e quello che spicca è il verde brillante che ci circonda, da perderci lo sguardo. È arrivata l’ora di raggiungere il nostro secondo alloggio, l’Ardgarry Farm a Invergarry. Il posto è rustico, in pratica una piccola fattoria dove troviamo un campo con un laghetto con pecore e ponies e altri animali come papere, pavoni e galli che scorrazzano in libertà nel cortile proprio davanti alla porta della nostra camera. Impagabile. In serata facciamo un salto a Fort Augustus, pittoresco villaggio posto sulle rive a sud del lago di Loch Ness dove vediamo le chiuse del Canale di Caledonia.
3 giorno: da Invergarry a Uig (isola di Skye)
Oggi ci dirigiamo all’isola di Skye. Sulla strada ci fermeremo a Dornie per vedere l’Elean Donan Castle, un castello molto affascinante, dicono il più fotografato della Scozia, che appare anche nel film “Highlander”. Riprendiamo il viaggio e dopo aver oltrepassato il ponte che collega l’isola ci muoviamo vero il faro di Neist Point. La strada per arrivarci è piuttosto lunga ma ne vale davvero la pena. Per la prima volta sperimentiamo le strade a una sola corsia con i frequenti “passing place”, piazzole di sosta dove potersi fermare per permettere il passaggio delle auto nel senso opposto. Percorrere questa strada è stato emozionante e anche divertente, vediamo pecore che brulicano da ogni parte e qualcuna anche in mezzo alla strada. Arriviamo a destinazione e davanti a noi si apre uno spettacolo da togliere il fiato, un grande e verdissimo promontorio che poi vedremo nascondere dietro di sé un faro. Percorriamo la strada per raggiungerlo e anche qui incontriamo pecore in libertà. La strada non è lunga (qualche kilometro) ma in alcuni punti molto ripida. Qua ci fermeremo parecchio tempo e finalmente faremo il nostro primo pranzo/pic-nic nella natura con i tramezzini acquistati in un mini-market. Prossima tappa della giornata sarà Fairy Glen nei pressi di Uig, qui abbiamo anche prenotato all’Uig Hotel per la notte e proprio al receptionist chiediamo informazioni per raggiungere il luogo in quanto sapevamo non fosse indicato. Il posto è a dir poco fatato e incantato, si tratta di uno spazio con un susseguirsi di verdissime collinette di varia misura ricoperte di felci e con dolci ondulazioni tutt’intorno. Arrivati parcheggiamo in una piazzola e iniziamo a girare a piedi in compagnia delle pecore con il muso nero, fantastico! Il posto sembra l’ambientazione di un film fantasy, davvero singolare. Saremmo rimasti ancora per ore a salire e scendere da queste collinette ma si stava facendo tardi, così ci muoviamo verso Portree, caratteristico porticciolo dell’isola dalle case color pastello, dove mangiamo fish and chips d’asporto.
4 giorno: da Uig a Inverness
Prima destinazione della giornata è la Kilt Rock nei pressi di Staffin, una scogliera chiamata così in quanto richiama le pieghe di un kilt. Proseguiamo e vediamo dalla strada l’Old man of storr, uno sperone di roccia che si innalza verso il cielo, poi dritti verso la distilleria Talisker, l’unica dell’isola di Skye. Non avevamo prenotato il tour e il primo disponibile sarà dopo un’ora dal nostro arrivo (7£ a biglietto). Ci riteniamo fortunati e nell’attesa mangiamo e ci rilassiamo in un prato lì vicino. La visita è interessante, dura circa un’ora, è interamente in inglese ma ci sono comunque dei pannelli illustrativi nelle varie lingue. Da non bevitrice posso dire che questo whisky è molto buono e particolare per la caratteristica di essere uno dei più affumicati. Non possiamo esentarci dal comprare qualche bottiglia da regalare (12 £ per una bottiglia da 200 ml invecchiata 10 anni). Ci rimettiamo in marcia e ci dirigiamo verso Inverness dove alloggeremo al Corunna B&B, una graziosa casa ubicata in una zona residenziale a neanche cinque minuti a piedi dal centro di Inverness gestita da una coppia davvero gentile. Prima però ci fermeremo alle rovine dell’Urquhart Castle sul Loch Ness, salteremo invece le varie trappole per turisti sul mostro anche se comunque è bello credere che forse in realtà un “Nessi” sia esistito. Arrivati a Inverness passiamo la serata in questa cittadina che si sviluppa lungo il fiume Ness e che si può considerare la capitale delle Highlands, molto carina. Ceniamo e finalmente assaggiamo l’haggis, piatto tradizionale scozzese composto da interiora di pecora (polmoni, cuore e fegato) bollite nel suo stomaco. Pensate che il cameriere portandoci il piatto ci dice: “ma sapete che cosa state per mangiare?”, confortante! Il sapore è forte ma alla fine non è niente male. Io comunque non lo ordinerò più, Mirko invece diventerà un vero appassionato. Concludiamo la serata salendo al castello aspettando che cali la notte. Nel ritorno verso il B&B ricordo con simpatia l’incontro con un anziano signore del posto con il quale si è svolta una piacevole conversazione.
IL NORD E LE ISOLE ORCADI
5 giorno: da Inverness a Dunnet (passando per Durness)
Destinazione finale della giornata sarà Dunnet vicino a Thurso ma la giornata è dedicata alla costa nord della Scozia e precisamente alle sue belle spiagge. Appena partiti ci imbattiamo per la prima volta nelle mucche delle highlands, e ovviamente ci fermiamo per le foto di rito. Dopodichè ripartiamo senza più fermarci, ci aspetta una lunga strada tutta single lane. Dopo due ore di viaggio arriviamo a Balnakeil dove si apre davanti a noi un’immensa spiaggia dalle fattezze quasi tropicali non fosse per la temperatura dell’acqua. Parcheggiamo e iniziamo a camminare sulla spiaggia e nei dintorni. Dopodichè ci muoviamo verso la spiaggia di Durness, poco distante e fantastica altrettanto, caratterizzata da delle enormi rocce qua e là sulla sabbia. Apriamo la tenda che ci siamo portati da casa e decidiamo di fermarci su questa spiaggia per un po’. Ci siamo noi, pochi altri e il rumore delle onde, non fa freddo e non tira neanche il vento, la fortuna è dalla nostra parte! Dopo questa considerevole pausa ci avviamo verso la Smoo Cave, sempre a Durness. Si tratta di una caverna marina dove si trova anche una cascatella. Volendo si può scendere e fare il giro in barca ma al nostro arrivo era già tutto pieno per l’intera giornata (costo a testa 4£). Ora ci mettiamo in marcia per raggiungere Dunnet dove alloggeremo al Northern Sand Hotel. La strada che percorriamo è ancora una volta tutta single lane, attraversiamo il loch Eriboll, la più profonda insenatura marina della Gran Bretagna usata come riparo per le navi durante la Seconda Guerra Mondiale, dove incontreremo ancora un’altra bella spiaggia. Il paesaggio è fantastico. Arriviamo abbastanza tardi a Dunnet e decidiamo di mangiare nel ristorante dell’hotel e ne rimaniamo soddisfatti. Camera carina vista cimitero.
6 giorno: Da Dunnet alle isole Orcadi
Oggi andremo alle Isole Orcadi, arcipelago situato nel mare del nord, dove rimarremo per due giorni. Le Isole Orcadi sono note per il complesso denominato Cuore delle Orcadi neolitiche, patrimonio dell’umanità Unesco, e che comprende le Pietre erette di Stenness, il Cerchio di Brodgar, Skara Brae e le tombe di Maeshowe. Il traghetto è alle ore 13.00 quindi in mattina abbiamo tutto il tempo per fare un salto alla baia di Dunnet e dirigerci a Dunnet Head, il punto più a nord della Gran Bretagna dove si trova un faro. Dopodichè ci imbarchiamo a Gill’s Bay e arriviamo a St Margaret’s Hope sulle Orcadi verso le 14.00. Da lì iniziamo il giro salendo verso nord, attraversiamo le barriere di Churcill, sbarramenti costruiti dai prigionieri italiani durante la seconda guerra mondiale per impedire l’incursione dei sottomarini nemici. Nel mare vediamo anche dei relitti di alcune imbarcazioni. In zona andiamo a visitare la Cappella italiana, costruita sempre dai prigionieri italiani in uno dei campi allestiti per i lavori delle barriere utilizzando delle baracche. In seguito è stata ristrutturata da Chiocchetti negli anni 60. Il tutto è molto affascinante, un pezzo di storia davanti ai nostri occhi. Dopodichè ci dirigiamo verso la parte est dell’isola, precisamente andiamo alla riserva naturale di Mull Head a Deerness. Prima vediamo “The Gloup”, in pratica una grotta marina collassata, un po’ difficile spiegarlo a parole. Da qui iniziamo la camminata fino al “Brought of Deerness”, sito di un monastero della chiesa celtica dove i monaci vivevano da eremiti in mezzo alla natura. I resti sono visibili. La passeggiata fino al sito è appassionante, a un certo punto bisogna scendere e risalire la roccia tenendosi a una catena. Davanti a noi solo scogliere, tanto verde e soprattutto solo noi, di altri umani neanche l’ombra. Piuttosto iniziamo a vedere tra gli anfratti delle scogliere gli innumerevoli uccelli marini che nidificano e altrettanti che sfrecciano sopra le nostre teste, facciamo una pausa e cerchiamo di immortalarne il volo. Vediamo fulmars, kittiwakes, guillemots. Purtroppo non vedremo i puffins, ci diranno infatti che verso fine luglio iniziano ad andarsene. È un vero peccato. Tornati alla macchina ci dirigiamo a Kirkwall, capoluogo delle isole, vediamo l’imponente cattedrale di St Magnus e il Bishops Earls Palaces, i resti dei palazzi del conte e del vescovo. Dopo un breve giro per la cittadina raggiungiamo la sistemazione per le due notti, l’Houton Bay Lodge presso Orphir. Per cena andiamo a Stromness, pittoresco villaggio dalle strade lastricate e le case grigie. Quando arriviamo il paese ci appare disabitato, non vediamo pub o ristoranti poi però ci accorgiamo che qualche hotel ha esposto all’esterno il menù, ceniamo con due ottimi hamburgers. Finita la cena decidiamo di andare a vedere con il tramonto le Stones of Stenness, in origine un circolo neolitico di 12 pietre (ora ne rimangono 4), e il poco lontano e più spettacolare Ring of Brodgar, cerchio neolitico di 27 monoliti (in origine erano 60) inseriti in un fossato circolare dal diametro di 104 metri. La funzione di tale luogo come il precedente rimane sconosciuta nonché misteriosa. La scelta di visitarli di sera è stata azzeccatissima in quanto eravamo soli, noi e i menhir. Con il calare della sera l’atmosfera diventa ancora più suggestiva, sembra di essere sbarcati in un’isola fuori dal tempo. Fatte un milione di foto in tutte le angolazioni possibili aspettiamo il calare del buio in macchina vicino al Ring of Brodgar. La notte è magica e anche stellata.
7 giorno: Orcadi
Iniziamo la giornata andando a vedere la tomba neolitica di Unston e poco lontano la più grande e importante tomba di Maeshowe, qui al centro visitatori prenotiamo il tour delle 19.00 (5,5 £ a testa). Oggi esploreremo la parte ovest dell’isola, prima di tutto andiamo verso nord per vedere Brought of Birsay, un’isola che si può raggiungere con la bassa marea, nell’acqua cristallina che la separa si può vedere proprio la strada. Dopodiché scendiamo e ci dirigiamo a Marwich head, una serie di scogliere e una delle tre colonie di uccelli marini sulle Orcadi. Parcheggiamo e prendiamo il sentiero che ci porterà su queste scogliere, qui vedremo anche una stone solitaria e il Kitchener’s Memorial (una torre in onore di Lord Kitchener, generale britannico e vincitore della guerra borea). Camminiamo in lungo e in largo, ci fermiamo per il pic-nic. Nel pomeriggio ci dirigiamo a Skara Brae, (circa 7 £ a testa) un insediamento neolitico fatto di case in pietra risalente al 3100 a.c. (più antico delle piramide egizie) e che venne alla luce dopo una tempesta di sabbia nel 1850. Il villaggio si trova nella baia di Skaill e oggi è visibile e ben conservato, si tratta dei resti di dieci case dove si possono vedere letti, focolari, strumenti per cucinare.. Alla fine del giro entriamo anche nella Skaill House, compresa nel biglietto, casa di William Graham Watt, settimo Lord di Skaill, che scoprì il villaggio. Finita la visita vediamo l’Hole o’Row, un arco di pietra formato dalle onde del mare. È visibile sia facendo una camminata da Skara Brae oppure spostandosi con l’auto sulla strada lì vicino dove si avrà una visione da lontano ma più completa dell’arco. Ripresa l’auto ci dirigiamo più a sud verso le scogliere di Yesnaby. Qui parcheggiamo e iniziamo a camminare per circa due km verso lo Yesnaby Castle, un faraglione di roccia in mezzo al mare. Camminiamo per un po’ lungo queste scogliere imponenti dove ancora una volta siamo solo noi e il rumore delle onde che si infrangono sulla roccia. È arrivato però il momento di andare per dirigerci alla tomba di Maeshowe per la visita. Questa tomba a camera è composta da 30 tonnellate di arenaria ed è disposta in modo che la camera centrale sia illuminata durante il solstizio d’inverno. Entriamo con la guida lungo il cunicolo stretto e basso e ascoltiamo le spiegazioni. La visita è interamente in inglese e dura circa 45 minuti. È stato appassionante il momento in cui la guida ha spento le luci e solo con la sua torcia ha illuminato le incisioni rupestri runiche raffiguranti sberleffi e insulti da parte dei norvegesi che fecero irruzione nella tomba. Si tratta del più grande complesso di graffiti vichinghi mai rinvenuti al mondo. Finita la visita andiamo a cena nello stesso posto della giornata precedente essendoci trovati molto bene.
8 giorno: Dalle Isole Orcadi a Lossiemouth (costa di Moray)
Oggi dobbiamo lasciare le Orcadi, ci imbarchiamo alle 11.15 e arriviamo a Gill’s Bay verso le 12.30. Oggi la strada da percorrere è parecchia, quasi 300 km. Per prima cosa ci dirigiamo a John o’Groats, località all’estremo nord-est della Scozia, da qui poi prendiamo la strada verso Duncansby Head, sede di un faro, di una serie di scogliere e di due faraglioni in mezzo al mare a forma di piramide uno accanto all’altro. Dal parcheggio iniziamo una passeggiata su queste scogliere e vediamo insenature profonde, strette e spettacolari nido di moltissimi uccelli marini. Proseguiamo fino arrivare dietro i due faraglioni, la sorpresa è che da vicino e in un’altra angolazione non sono affatto uguali! Qui inoltre vediamo tantissime piante di cotone che ricoprono i verdi campi e ovviamente le immancabili pecore. Ripresa l’auto ci dirigiamo al Dunrobin Castle nei pressi di Golspie. La strada che percorriamo lungo la costa è molto bella e scenografica. Altrettanto stupendo è il castello di Dunrobin, dimora dei duchi di Sutherland, sembra il castello delle favole. Ci aggiriamo tra i giardini all’italiana molto curati ai quali si può accedere senza biglietto e ripartiamo dritti verso lo Stotfield Hotel per la notte a Lussiemouth, villaggio e porto sulla costa di Moray. Arriviamo abbastanza tardi e dopo aver cenato velocemente facciamo una passeggiata sulla spiaggia davanti all’hotel dalla quale si vede anche un faro.
DALL’ABERDEENSHIRE VERSO EDIMBURGO
9 giorno: da Lussiemouth ad Aberdeen
Prima tappa del giorno è la “lanterna del nord” ovvero le rovine della cattedrale di Elgin, incendiata nel 1390. Decidiamo di entrare e paghiamo 10 £ in due. Saliamo sulle torri e vediamo le rovine anche dall’alto. Molto belle. Vicino alla cattedrale facciamo un salto veloce all’interno del Bible Garden, un giardino in cui sono presenti tutte le piante citate nella Bibbia. Proseguiamo e ci dirigiamo al Craigievar Castle, antica dimora dei Forbes, esempio di architettura baronale con il tetto a torrette e con una colorazione tendente al rosa. A noi è piaciuto molto. Molto bello è anche il contesto in cui è inserito, contornato da un bosco nel quale si possono fare delle passeggiate. Dopo aver mangiato nell’area attrezzata per i pic-nic infatti iniziamo una camminata intorno al castello, nel tragitto vedremo anche un daino, o qualcosa di simile! Purtroppo oggi ci sarebbe stata in programma la visita al Balmoral Castle ma nel mese di agosto chiude in quanto residenza estiva della regina. Ripresa l’auto di dirigiamo al nostro prossimo alloggio vicino ad Aberdeen, il Mercure Aberdeen Ardoe House Hotel & Spa. Ho approfittato di una mega offerta sul prezzo e ho pensato che un’ora di meritato relax anche in una spa non avrebbe di certo guastato. L’hotel è inoltre inserito in un castello del 19° secolo immerso nella campagna scozzese, molto affascinante. Per cena invece andiamo ad Aberdeen dove notiamo molta vita infatti la città è la terza più popolosa della Scozia. Qui vediamo anche la statua eretta nel 1888 in onore di William Wallace. Ritornati all’hotel il castello è illuminato, ancora più bello.
10 giorno: da Aberdenn a Leven
Questa mattina ci svegliamo con calma, oggi non dobbiamo fare tantissima strada. Dedichiamo la mattinata alla visita del Dunottar Castle nei pressi di Stoneheaven. Il castello è situato su una scogliera a picco sul mare, sicuramente il castello più scenografico sinora visto. In realtà si tratta dei resti e di vari ruderi che formavano più che un castello una cittadella fortificata. Ad accoglierci ci sarà anche un suonatore di cornamusa che rende il tutto ancora più affascinante. Percorriamo vari sentieri per vedere il castello da più angolazioni, castello usato anche nell’Amleto di Zeffirelli. Le prossime destinazioni della giornata saranno il Glamis Castle, St Andrews con le rovine della cattedrale e il castello e per ultima la cittadina di Crail nella costa del Fife. Il castello di Glamis, abitazione ufficiale dei conti Strathmore e Kinghorne, è imponente e maestoso. St Andrews invece è un cittadina carina, con i suoi campi da golf e soprattutto le affascinanti rovine della cattedrale. Dedichiamo la fine della giornata alla visita di Crail, un pittoresco villaggio di pescatori (che a noi è parso disabitato) inserito nell’East Neuk, letteralmente “angolo” di villaggi di pescatori. Mangiamo ancora una volta fish and chips d’asporto e ci muoviamo verso l’alloggio del giorno che è stato in assoluto deludente e che non consiglio, si tratta del Lundin Links Hotel a Leven.
11 giorno: da Leven a Edimburgo
Oggi ci dirigiamo a Edimburgo per trascorrere gli ultimi giorni del viaggio. Questa città è la capitale della Scozia e le sue parti storiche con il castello sono stati dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Durante la strada vediamo il Forth Bridge, il bellissimo ponte ferroviario che collega Edimburgo alla regione del Fife. Vorremmo fare una deviazione per andarci vicino ma il tempo vola e dobbiamo riconsegnare l’auto. Entriamo proprio nel centro della città infatti il luogo della riconsegna è vicino alla stazione di Waverly. Per la prima volta sperimentiamo un vero e proprio traffico, macchine taxi e autobus da ogni parte e in più un milione di pedoni. Direi che guidare qui è stata un’ulteriore esperienza. Riconsegnata la macchina ci dirigiamo con le valigie al nostro alloggio, il Portsburgh Court campus accomodation. Il posto è bellissimo, innanzi tutto proprio centrale, a due passi dal castello, in più è un monolocale quindi la stanza è molto grossa con tanto di angolo cottura e come se non bastasse siamo al sesto piano e abbiamo la vista sul castello. La città per me non è nuova, ci sono già stata qualche anno fa e già allora mi aveva lasciato un bellissimo ricordo, così potrò fare un po’ io da cicerone. La città nel mese di agosto è molto viva infatti si svolge il Festival, la più grande manifestazione teatrale e musicale al mondo. La città è piena di gente, di allegria e bizzarrie. Iniziamo il nostro giro a piedi partendo da Grassmarket, una via ricca di ristorantini, andiamo al cimitero di Greyfriars dove si può vedere la tomba di Bobby, il terrier che ha vissuto sopra la tomba del padrone per moltissimi anni, poi riscendiamo e camminiamo per Victoria street, una via molto singolare e ci dirigiamo sul Royal mile. Quindi ci muoviamo prima verso la spianata del castello dove è tutto allestito per il Military Tattoo, la famosa parata militare che si svolge nel mese di agosto, poi nel senso opposto, entriamo nei vari closes e ci lasciamo guidare dal caso. La old town di Edimburgo ha un qualcosa di particolare, saranno i vicoletti, il colore delle case ma l’atmosfera, soprattutto alla sera, diventa magica. Dopodichè ci dirigiamo per una pausa ai Princes Street Gardens, giardini ben curati tra la new town e la old town. Ceniamo italiano in un ristorante in Grassmarket, e concludiamo la serata con una birra e i fuochi d’artificio del Military Tattoo.
12/13 giorno: Edimburgo
In mattinata ci dirigiamo a Calton Hill, un colle che si erge sopra la città, coronata da edifici neoclassici: il monumento a Nelson, l’Old City Observatory e il sacrario nazionale ai morti delle guerre napoleoniche, simile a un Pantheon. Per arrivarci prima percorriamo tutto il Royal mile fino all’Holyrood House, residenza ufficiale in Scozia della Regina. Da Calton Hill si può godere del panorama della città e da qui vediamo anche l’Arthur’s Seat, la punta massima del gruppo di colline che fanno parte del Holyrood Park, una cima che domina la città da un’altezza di 251 metri. Anche se un po’ incerti non potevamo esentarci dal non intraprenderla e in neanche tre quarti d’ora arriviamo a destinazione, proprio sull’Arthur Seat. La scalata è stata un po’ faticosa ma emozionante e ne è davvero valsa la pena. Ci troviamo ancora una volta in mezzo alla natura selvaggia all’interno però di una città e da così in alto si gode di una vista spettacolare. Qui mangiamo i nostri amati tramezzini per l’ultimo pic-nic della vacanza. Il pomeriggio lo dedichiamo agli acquisti e a un giro nella new town. Dopo la cena, sempre in Grassmarket, mi viene un’ idea un po’ strampalata: ritornare nel cimitero di Greyfriars ma con il buio, peccato che fatti i primi passi ed essendo veramente troppo buio, abbiamo girato i tacchi e siamo tornati indietro! Purtroppo il giorno della partenza si avvicina, infatti l’indomani andiamo in stazione per prendere il treno che in due ore circa (con un cambio a Glasgow Central) ci porterà all’aeroporto di Glasgow Prestwich. Nel fare i biglietti mostriamo quelli dell’aereo e riceviamo uno sconto considerevole (da 17 £ a 8.5 £ a testa). Ora dobbiamo veramente salutare questa terra meravigliosa, fatta di storia e di leggende, di paesaggi mozzafiato e di natura incontaminata, il tutto avvolto in una magica atmosfera.
Un consiglio spassionato, prima di partire, riguardate “Braveheart”…e come dice William Wallace interpretato da Mel Gibson, durante la battaglia di Stirling : « Certo, chi combatte può morire.. chi fugge resta vivo, almeno per un po’.. agonizzanti in un letto, fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare, tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi, per avere un’occasione, solo un’altra occasione, di tornare qui sul campo a urlare ai nostri nemici, che possono toglierci la vita; ma non ci toglieranno mai… la libertà! ».
Buon viaggio!