Scozia e Lake District on the road

Un fantastico viaggio in una terra ricca di storia e panorami mozzafiato
Scritto da: cristina.scacchi
scozia e lake district on the road
Partenza il: 19/08/2014
Ritorno il: 29/09/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Innanzitutto un grande grazie a Turistipercaso.it perché senza i consigli di chi aveva già scelto la mia stessa destinazione mi sarei trovata più in difficoltà!

Parto con delle premesse di ordine generale: non è vero che la Scozia (dove ho passato 7 giorni sui 10 del viaggio) è costosissima: il costo sta tutto nel volo, negli spostamenti e nei musei, ma si può spendere molto poco per l’alloggio e il mangiare. Noi abbiamo speso circa 1200 euro a testa.

MUSEI: su consiglio di chi aveva scritto un diario di viaggio prima di me abbiamo preso lo Scotland Explorer Pass per 7 giorni (38£ a testa fatti e stampati a casa) considerando che solo il castello di Edimburgo e quello di Stirling costavano 30£ e poi abbiamo aggiunto qualche altro castello.

MAPPE e GUIDE: io personalmente non sono una grande fan della Lonely Planet, che trovo troppo monotona e dispersiva, ma l’ho comunque presa in prestito in biblioteca. Munitevi di navigatore, ma anche di mappa: noi ne avevamo una del Regno Unito, ma meglio ancora la Collins Scotland Touring Map, che segnala anche i luoghi di interesse e, quando si è on the road, le deviazioni possono riservare delle belle sorprese.

MANGIARE: nei ristoranti è raro spendere meno di 10£ a testa (e chiedete sempre la tap water!). Non so perché ma il servizio è raramente veloce come da noi…si aspetta tantissimo per avere i piatti!

Immancabile la compagnia dei vari Tesco, Saisbury, M&S, the Co-operative Food dove acquistare cibi per cene disintossicanti in camera e soprattutto la frutta, cosa che non vi proporranno mai a fine pasto. Da Booths (catena di supermercati) si possono trovare dei punti ristoro con prezzi buoni. Io siccome inizialmente ero preoccupata che non trovassimo dove mangiare per cena per via dell’ora o della folla, per precauzione ho cercato prima di partire dei supermercati vicino alle nostre destinazioni.

BENZINA e AUTOSTRADE: benzina meno costosa del diesel (1,27-1,32£ al litro), autostrade gratis. Se siete preoccupati chiedete una macchina con il cambio automatico, ci si abitua subito! Noi abbiamo speso per 10 giorni circa 120£ di benzina. Sulle autostrade scozzesi non ci sono aree di servizio ma ogni piccolo centro ha un bagno pubblico (pulito).

PERNOTTAMENTO: gli ostelli e le varie guesthouse e b&b permettono di pernottare anche per 19-40£ a testa. Bisogna avere chiare in mente le proprie pretese e soprattutto che ad agosto a Edimburgo c’è il Fringe Festival, quindi si paga più che in altri mesi.

Quando avete la macchina cercate sempre posti poco fuori o in periferia perché i parcheggi nel centro sono tutti a pagamento.

MONEY: anche se mi hanno detto che è un po’ old fashioned, consiglio di portare almeno un centinaio di sterline da casa e di prelevare il resto lì. Attenzione al Postamat perché a volte possono avere difficoltà ad accettarlo sia per pagare che per prelevare (preferiscono la VISA, quindi con la Postepay non ci sono problemi). L’unica banca che so per certo che fa prelevare tutte le carte del mondo è la Nationwide.

ABBIGLIAMENTO: io a volte sono un po’ per “porto il minimo e poi compro il resto lì”, vista anche la presenza dell’economico Primark nelle città più grandine (Edimburgo e Stirling). Noi siamo stati fortunati: abbiamo trovato molti giorni di sole o comunque senza pioggia e solo a tratti una pioggerellina. Un ombrello portatelo, kway assolutamente, vestiti a cipolla, anche se forse per il tempo che abbiamo trovato noi (un inizio primavera italiano con temperature tra i 10 e 18 gradi) andava bene la magliettina di cotone a maniche lunghe, pantalone medio (jeans) e felpa leggera con sopra il kway. Sciarpa e cappellino (non di lana) perché potreste trovare molto molto vento (soprattutto sulla costa orientale).

Gli scarponcini da trekking sono stati ottimi anti-pioggia!

E poi…p artite!

Edimburgo 19-21 agosto

Partiamo il 19 agosto da Bologna dove Ryanair ha un ottimo volo che arriva a Edimburgo alle 12:45. Dall’aeroporto c’è un autobus (Airlink 100) che porta in città per 4£ in poco più di mezz’ora. Abbiamo prenotato un ostello “Summer Hostel Canal Point”, dietro Lothian Road, centrale (dalla stanza si vedeva il castello) e silenzioso, ma che non abbiamo pagato poco (90£ a notte): fortuna che non siamo due giganti perché il letto è a una piazza e mezzo; gli asciugamani sono a nolo (infatti ce li siamo portati) e il WiFi traballante, però in compenso è un posto pulito. È una bella giornata, quindi molliamo le valigie alla reception, e mangiamo un paninuccio al Princes Street Garden e poi ci avventuriamo un po’ in città, dal Royal Mile, dove entriamo nella bella chiesa di St. Giles, alla Princes Street, rinfrancandoci con una merenda alla Manna House Bakery and Patisserie (un po’ più lontana dal centro). E già è tutto molto Fringe! Intanto capiamo subito una cosa: mai prendere autobus che passano per Princes Street: potreste metterci un’eternità. La sera cena da “Mums! Great confort food”, un ristorantino in stile anni 60 e con cibo di conforto che sembra fatto da una mamma scozzese: buone le salsicce e il petto di pollo arrostito e buono il cranachan, il dolce tipico scozzese (prezzi abbordabili, meglio prenotare: noi abbiamo aspettato un po’ e ci siamo seduti alle 21:15. Nei giorni successivi ci siamo abituati a cenare come loro alle 19:30!). La sera nuova passeggiata per il Grassmarket, da cui si vede il castello: era in corso la Military Tattoo, una sorta di parata che forse sarebbe valsa la pena vedere (a saperlo. Bisognava ovviamente prendere i biglietti prima) conclusasi con i fuochi d’artificio.

Il giorno successivo abbiamo continuato a scoprire la città dal castello di Edimburgo: non so dire se valga veramente 16£ ma è tutto molto curato (e poi se siete a Edimburgo e non vedete il castello…!). A pranzo abbiamo preso un panino da Oink in Victoria Street, un’esperienza mistica: di base questo “bar” ha solo un tipo di panino e delle bevande, ma il panino è fatto con carne di maiale sfilacciata e cotta nel suo sughetto… merita! Dopo questo pranzo ipercalorico abbiamo ripreso a girovagare fino a Calton Hill, passando accando all’Holyroodhouse Palace, la residenza dei reali inglesi. Da Calton Hill si gode un’ottima vista della città e dell’Arthur’s Seat, la collina di fronte a Edimburgo sulla quale ci si può anche avventurare per un’escursione. Il resto del pomeriggio l’abbiamo dedicato allo shopping e la sera abbiamo cenato in centro da Mussels Inn, che come dice il nome è una locanda in cui servono pesce e molluschi: provate il mezzo chilo o il chilo di cozze e i mains del giorno (spigola e orata…molto buoni).

Ecco abbiamo notato che in Scozia difficilmente ci sono dei menu fissi per quanto riguarda le portate principali o, se ci sono, sono molto scarni: si punta molto sugli speciali del giorno, che si trovano scritti su una lavagnetta. E almeno una volta nella vostra vacanza dovete provare la soup of the day!

Il nostro ultimo giorno a Edimburgo lo passiamo nell’indecisione viste le poche ore rimaste. Alla fine puntiamo alla Scottish National Portrait Gallery, museo d’arte veramente piacevole e gratis.

Cose che avrei voluto vedere e che consiglio: la parte di Edimburgo dall’altro lato di Princes Street, la Greyfriars Kirk (chiusa per uno spettacolo) e l’Holyroodhouse Palace, che noi non abbiamo visto perché il biglietto (giardini esclusi) costava 11,9£, che ci sembrava troppo visto che avevamo puntato anche altri castelli scozzesi a pagamento.

Quindi andiamo a prendere la macchina e si parte direzione Fort William! Dopo un primo momento di terrore è andato tutto liscio, facilitati dal cambio automatico. Queste le due regole da tenere a mente: sempre guardare a destra quando si entra nelle rotatorie e per capire che state viaggiando nel senso giusto il bordo della strada deve essere dal lato del passeggero.

Il viaggio verso Fort William (seguendo la A9 e poi la A82 circa 3 ore di viaggio), una volta entrati nella regione dei Loch, è stato il preludio a quello che avremmo visto dopo: panorami incantevoli con le strade a pochi metri dai loch, con quel cielo un po’ coperto e il numero di macchine che diventavano sempre di meno. Facciamo tappa a Fort William per visitare il giorno successivo l’Isola di Skye.

Fort William è una piccola cittadina sul Loch Linnhe composta quasi solo da una strada pavimentata su cui si affacciano pub e negozi. Pernottiamo (su consiglio di Turisti per Caso) alla Braeburn Guest House, un bellissimo b&b poco fuori la città con vista sul Ben Nevis (la più alta montagna del Regno Unito). Gentilissima Julie, la proprietaria, nel darci consigli sulla zona.

Avremmo voluto cenare in un pub che avevamo puntato, ma era pieno (ricordatevi di prenotare!) quindi ci siamo accontentati di un generoso fish and chips al Ben Nevis bar.

22 agosto – Isola di Skye

Il giorno dopo partiamo alla volta dell’Isola di Skye. Forse abbiamo un po’ sbagliato con gli orari: conviene partire alle 8 perché c’è almeno un’ora e mezza da Fort William prima di arrivare a Portree. Percorriamo la strada che costeggia il Loch Duich e il Loch Alsh (intravedendo l’Eilean Donan Castle) e arriviamo sull’isola, che ci accoglie con il suo panorama selvaggio, quasi che avesse concesso alla strada di passare in mezzo alle colline, con il mare a destra. Ci fermiamo a Portree per il pranzo in orario scozzese e optiamo per un ristorantino, l’”Harbour View Seafood Restaurant (molto carino, buono ma un po’ costoso) e facciamo una passeggiata sul molo (dove ci sono pub e ristoranti a buon mercato…da provare!) delizioso con le sue casette colorate e poi ripartiamo all’avventura con l’utilissima cartina che ci hanno dato all’ufficio informazioni (cercateli sempre: imparerete ad amare le cartine con lo sfondo viola, che sono più dettagliate di quelle che normalmente uno ha e che evidenziano le cose da vedere). Ed è da quel momento che è iniziato lo spettacolo: percorrendo la stradina a una corsia che costeggia tutta l’isola fino a Uig (il navigatore vi fa tagliare tra i monti, belli anche quelli ma voi continuate a seguire imperterriti la stradina A855) si possono godere di viste mozzafiato, soprattutto per una bella giornata. Vedrete a sinistra l’Old Man of Storr, a destra il mare; vi fermerete alle cascate del Kilt Rock e poi superando Uig potrete inoltrarvi nel Fairy Glen. Ecco ad avere più tempo avremmo continuato a girare per l’isola andando fino a Dunvefan e percorrendo l’altra parte fino alle Fairy Pools, che ho visto solo in cartolina. Ottima la birra di Skye e forse era da vedere la Talisker Distillery. Quindi se avete intenzione di godervi Skye, soggiornate o a Portree o a Kyle of Lochalsh.

La notte abbiamo soggiornato a un simpatico e pulito ostello, il Ratagan Youth Hostel, affacciato sul loch, vicino Shiel Bridge. Se volete interrompere la catena ipercalorica, negli ostelli potete anche cucinarvi o riscaldare al microonde (in quella zona gli unici supermercati sono il Cooperative Food di Portree o Kyle of Lochalsh).

23 agosto: Castelli e castelli

Questa è stata la giornata dei castelli, partendo dal famoso Eilean Donan Castle (6.5£), totalmente ricostruito e immerso nel Loch con vedute meravigliose, passando per l’affollato Urquarth Castle (che abbiamo visitato solo perché era compreso nell’Explorer Pass e perché era sul Loch Ness (non arrivate troppo tardi perché il parcheggio è piccolo!). Seguendo la A82 abbiamo superato Inverness (non potevamo visitare tutto!) e siccome avevo letto dell’entusiasmo sulle spiagge di Nairn, ci siamo fermati in questa piccola cittadina portuale per pranzo… ma forse abbiamo sbagliato spiaggia perché non era sensazionale (al ritorno a casa ho capito che bisognava più andare verso la Findhorn bay, più avanti).

Ci siamo fermati a visitare una distilleria in disuso (compresa nel pass), la Dallas Dhu Distillery (se vai in Scozia DEVI vedere una distilleria). In realtà la zona è pienissima di distillerie, tra le quali spicca il famoso Glen Grant. La tappa successiva è stata la cattedrale di Elgin (compresa nel pass) che poi ho trovato molto simile alla cattedrale di St. Andrews: ecco, visto che le cose da vedere sono davvero tante, date un’occhiata in rete per vedere se il posto vi ispira.

Da Elgin abbiamo preso la A 96 fino ad Aberdeen, dove abbiamo soggiornato al Wellington Hotel, un po’ fuori dalla città ma che noi economico e pulito. Tra l’altro c’era anche la possibilità di cenare nel loro ristorante, ma noi ci siamo diretti in centro.

24 agosto: Castelli e cattedrali sulla costa

Il sole ha aperto la nostra quinta giornata di avventure, e insieme ad esso un vento freddo!

Ma l’abbiamo affrontato con gioia al Dunnottar Castle: l’interno del castello non l’abbiamo visitato perché siamo rimasti abbagliati dal panorama circostante: il castello infatti è adagiato su una collina che sembra quasi un isolotto sul mare e la vista migliore si gode seguendo un percorso sulla destra del parcheggio che fa parte dello Scotland Coastal Path, un sentiero che percorre tutta la costa da Aberdeen a Dundee e che nelle giornate di sole regala dei panorami da cartolina. Abbiamo anche visto delle foche! Passateci, anche solo per vederlo da fuori. Dopo di esso, seguendo l’explorer pass ci siamo diretti all’Edzell castle and gardens, un castello (ruderi) diverso dagli altri perché appare rosso in quanto costruito con arenaria rossa.

Verso l’ora di pranzo (al sacco) siamo invece arrivati al Glamis Castle, un castello ancora in uso e di proprietà della famiglia della Regina Madre buonanima. Il castello è visitabile solo in parte insieme ai suoi giardini e al parco perché è ancora abitato e la visita si svolge con una guida (la nostra era molto simpatica e comprensibile). Il costo del biglietto è 11,9£. Io ho scelto questo castello, ma ho sentito parlare bene anche del Blair Castle. Il famoso castello di Balmoral è chiuso d’estate proprio perché ci soggiorna la famiglia reale. La visita al Glamis Castle si è prolungata parecchio per cui siamo arrivati verso le 16:00 a St. Andrews, una graziosa cittadina sul mare con una cattedrale e un castello (compresi nel pass). La cattedrale è simile a quella di Elgin ovvero solo rovine, però è comunque suggestiva. Mi ha fatto comunque una buona impressione, di cittadina rilassata sul mare.

La nostra giornata termina a Stirling dove abbiamo prenotato al Cressington B&B, un B&B “5 stelle” poco fuori la città e con vista sul monumento nazionale a William Wallace, consigliatissimo: la stanza è spaziosa, la colazione, continentale o scozzese, buona e abbondante, i proprietari gentili e prodighi nel consigliarci dove andare nelle vicinanze e anche nel Lake District! L’unica piccolissima pecca è che è a 20-30 minuti di cammino dal centro di Stirling.

25-26 agosto – Stirling e dintorni

Il giorno successivo decidiamo di visitare il Loch Lomond e Trossachs National Park, e su consiglio della padrona di casa ci dirigiamo verso Luss che abbiamo letto ovunque essere ultra caratteristica.

Allora, ho capito che è inutile visitare questi parchi (Loch Lomond, Cairgorms) se non si ha intenzione di fare escursionismo, perché in macchina si vede ben poco: è come se si pretendesse di visitare il Gran Sasso in macchina. Luss è una cittadina effettivamente caratteristica con piccoli cottage ornati di fiori, ma sono veramente tre case per cui alle 15 eravamo già di ritorno a Stirling. Ne abbiamo approfittato per visitare il monumento nazionale a William Wallace, che è sostanzialmente una torre alta 67 metri con 246 scalini per accedere alla sommità, da cui si gode della vista a 360° della zona. E’ situata su una collina e vi si accede o con un percorso a piedi o con un minibus. All’interno ci sono 3 stanze in cui viene raccontata la storia della Scozia e di William Wallace. Però tutto questo a ben 9,5£…insomma è una tappa immancabile, ma per gli appassionati di Braveheart.

La mattina dopo visita al castello di Stirling, che tra tutti i castelli che ho visitato, mi è sembrato il più curato, con una grande attenzione al visitatore per cui merita tutti i 14£ dell’ingresso (compreso nell’explorer pass) anche se si potrebbero risparmiare di chiedere anche i 4£ del parcheggio. Il castello, bello anche da fuori, è stato ricostruito nei suoi interni e in alcune zone presenta tutta una serie di attività da fare, prevalentemente per bambini ma divertenti anche per gli adulti. Molto simpatici i personaggi con vestiti dell’epoca che soggiornano nelle varie stanze e fanno da guida ai visitatori.

Siccome in centro i parcheggi sono a pagamento lasciamo la macchina al parcheggio del castello e scendiamo verso il centro città. Devo dire che Stirling non mi ha entusiasmato particolarmente, della città vecchia è rimasto ben poco e man mano che si scende diventa un po’ priva di personalità. A pranzo ci siamo fermati da Mamma’s Muffin, un bar carino e familiare proprio di fronte al grande centro commerciale dove, oltre ad acquistare degli appetitosi muffin, ci si può anche sedere a mangiare con poco. Noi abbiamo preso la combo soup of the day + toast (5,75£ a testa): la zuppa era caldissima e il panino gustoso. Nel menu anche fish and chips e hamburger. Ottimo per un pranzo veloce.

Salutiamo la Scozia e ci dirigiamo in Cumbria, rinunciando per mancanza di tempo e forse anche di organizzazione alle abbazie dei Borders, tutte incluse nell’explorer pass.

La Scozia ci è rimasta nel cuore per la cordialità e simpatia delle persone, per l’attenzione al visitatore, dai bagni pubblici sempre presenti e puliti (che per me sono sinonimo di civiltà), all’organizzazione nella gestione dei monumenti storici tramite guide, audio guide, supporti multimediali. Hanno sì un patrimonio storico, ma sarà un centesimo del nostro, però hanno anche un orgoglio e un interesse che invoglia il visitatore a vedere cose che magari in Italia neanche conoscerebbe (come l’inutile monumento a Wallace, che però è uno degli eroi nazionali scozzesi).

Percorrendo la strada che ci porta a Kendal, ai confini del Lake District, notiamo subito la maggior presenza di auto. Il tempo è sempre instabile ma non ci ha mai costretti in casa.

27-28-29 agosto – Kendal e Lake District

A Kendal risiediamo nella Lyndhurst Guesthouse, ai confini del centro e con facile parcheggio. Fantastica Yvonne, la padrona di casa! Ci ha accolto amichevolmente e ci ha dato tutte le istruzioni per il nostro soggiorno, compresa una cartina di Kendal con tutti i ristoranti consigliati: senza di lei non avremmo mangiato al Romneys e soprattutto non avremmo sfruttato al meglio i nostri 2 giorni al Lake District.

Kendal è una classica cittadina inglese attraversata dal fiume Kent: c’è tutto (compresa una vasta scelta di ristoranti) e ha il vantaggio di essere più economica dei paesini del Lake District (Windermere, Grasmere, Ambleside, Keswick).

Bello il panorama, diverso da quello selvaggio scozzese. Abbiamo visitato Windermere e Keswick, facendo delle passeggiate e riposando in riva al lago. Se siete degli amanti dell’escursionismo (conviene organizzarsi prima perché le indicazioni degli uffici informazioni non sono abbastanza) andate sul sito www.golakes.co.uk. Vale la pena fare un giro a Keswick anche se la più caratteristica è Grasmere e se siete degli appassionati di Beatrix Potter questo è il posto per voi.

I parcheggi si pagano sempre e tanto.

Il 29 agosto ritorniamo in Italia, con un volo da East Midlands, forse l’unica vera cosa negativa di questo viaggio, (ma era troppo economico!) con la speranza di ritornare prima o poi, soprattutto in Scozia. È un viaggio che si può fare anche con i bambini che sicuramente rimarranno incantati da castelli e dalla fauna scozzese che ci ha fatto compagnia durante tutto il viaggio!



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